VITERBO: LE ASSOCIAZIONI CRITICHE SULLA DELEGA ALLA CULTURA ASSEGNATA A BARELLI

Redazione

Viterbo – Primi grattacapo per il neo sindaco Michelini che pare abbia fatto una scelta poco condivisa. La delega alla Cultura assegnata all'Avvocato Giacomo Barelli ha creato non pochi mal di pancia. Ecco la lettera delle associazioni al primo cittadino.

Egregio sindaco,

in quanto rappresentanti di alcune delle realtà culturali ed associative che operano nel territorio di Viterbo, ci sentiamo in dovere di chiederle con forza chiarimenti sulla delega alla Cultura assegnata all’avvocato Giacomo Barelli. Si tratta, a nostro avviso, di un evidente affronto alla città e alla sua dignità culturale e a quanti tra noi in buona fede le hanno accordato un sostegno immaginando un’inversione di rotta nelle politiche culturali a Viterbo.

Nulla di personale nei confronti dell’avvocato Barelli, ma con questa nomina si pone un serio problema di conflitto di interessi e si viene a determinare una situazione per cui Viva Viterbo, che ha alla sua testa Filippo Rossi, il quale pochi giorni fa si è presentato alla conferenza come direttore artistico di Caffeina, dovrebbe valutare della bontà artistico-culturale di Caffeina stessa, assegnando fondi e benefici all’iniziativa.

Chiediamo quindi di rivedere questa decisione, disponendo il ritiro della delega in modo che questa vistosa anomalia cessi immediatamente.

E’ il primo, e se non dovesse cambiare la situazione, anche l’ultimo, atto di fiducia che come operatori culturali facciamo nei suoi confronti sperando che quanto da lei disposto sia soltanto il frutto di un clamoroso abbaglio.

La salutiamo cordialmente

Arci comitato provinciale Viterbo

Quartieri dell’Arte

Il Salotto delle Sei

Funamboli

Ludika

Medioera

Pro loco Viterbo

Associazione Fwa elettrofaul

Associazione culturale Maninalto

Tetraedro associazione




ARICCIA, SPORT: LA SCHERMA ARICCINA SI PIAZZA AI PRIMI POSTI

Redazione

Ariccia (RM) – La scherma di Ariccia sale sul tetto d’Europa. A Torun in Polonia, infatti, la squadra ariccina ha portato sul podio ben due atleti con l’oro di Gabriele Foschini nella sciabola individuale maschile Under 23 e un eccezionale argento di Damiano Rosatelli che a soli 17 anni è riuscito ad imporsi nel fioretto individuale Under 23. Bronzo per entrambi, poi, nelle rispettive discipline a squadre.

Ma la scherma ariccina ha centrato anche un altro risultato storico, con il bronzo della diciottenne Sofia Ciaraglia negli Assoluti italiani di sciabola femminile, risultato finora mai raggiunto dalle atlete della SS. Lazio Scherma Ariccia.

Immediati i complimenti dell’Amministrazione comunale “Un risultato davvero straordinario – afferma il Vicesindaco con delega allo Sport, Cora Fontana Arnaldi – quello centrato dalla scherma di Ariccia, che ci riempie di orgoglio e alla quale vanno i complimenti dell’Amministrazione comunale. Una grande soddisfazione per tutto il team e la società che con dedizione e competenza ha saputo far crescere questi giovani portandoli a dei livelli di assoluta eccellenza. Soddisfazione ancora più grande perché, seppure in situazioni economiche difficili, ciò è stato permesso anche dalla disponibilità di un impiantistica sportiva comunale di primo livello”.

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MUSICA E SOLIDARIETA': GRANDE RITORNO DEI VERNICE CON "L'IMPORTANTE E' SOGNARE"

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Redazione

Con “L’importante è sognare”,  presentato per la prima volta , il 15 maggio allo Stadio Olimpico in occasione del Derby del cuore  e subito dopo al Palazzo Gino Cesaroni di Genzano di Roma  nel corso della manifestazione  dedicata all’Ospedale  Pediatrico Bambino Gesù , la rock band , che ha spopolato già negli anni 90, riprende il  viaggio  in musica a favore della salute dei più piccoli.

Dieci splendidi inediti per  “Atto secondo” ,  firmati  dal vocalist del gruppo Luca Guadagnini e magistralmente messi in musica  da  Enzo Alberigi (bassista e arrangiatore live) Pino Bastianelli (chitarrista),  Marco Abbatini (batterista e fondatore del gruppo dagli anni '90) per gli arrangiamenti musicali .

Con  l’etichetta discografica della GGD srl e   distribuita dalla Sony,  il nuovo album  dei Vernice si avvale inoltre della produzione artistica di Pierluigi Germini

Al ritmo di note e melodie prosegue  così il sogno  intrapreso qualche anno fa dalla rock band dei Castelli  che  al fianco dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha deciso di  portare avanti il proprio progetto a  sostegno della vita,   volto  ad accendere nei cuori  la speranza e non smettere mai di sognare 

“…fermare una guerra in qualsiasi maniera 

inventare una cosa che prima non c'era …

avere quel sogno, perché un giorno da eroe

vale più di cent'anni…ma l'importante è sognare!”




ROMA: PAPA FRANCESCO NOMINA MONSIGNOR PAOLO SELVADAGI VESCOVO AUSILIARE DELLA DIOCESI DI ROMA

Redazione

RomaMonsignor Paolo Selvadagi è il nuovo vescovo ausiliare per il settore Ovest della diocesi di Roma. La nomina del Santo Padre è stata annunciata in Vicariato, ieri mattina (venerdì 14 giugno), alle ore 12, dal cardinale vicario Agostino Vallini, mentre ne dava notizia la Sala Stampa della Santa Sede. Romano, 67 anni il prossimo 12 luglio, monsignor Selvadagi è stato rettore del Pontificio Seminario Romano Minore, assistente ecclesiastico dell’Azione cattolica diocesana, direttore del Centro diocesano vocazioni e preside dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Ecclesia Mater”. Attualmente era parroco della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo a via Gallia e docente alla Pontificia Università Lateranense (dal 1982)

Papa Francesco ha nominato monsignor Paolo Selvadagi vescovo ausiliare della diocesi di Roma assegnandogli la sede titolare di Salpi, in Puglia. Romano, 67 anni il prossimo 12 luglio, monsignor Selvadagi guiderà il settore Ovest della diocesi. Attualmente era parroco alla Natività di Nostro Signore Gesù Cristo a via Gallia e docente della Pontificia Università Lateranense (dal 1982). La nomina del Santo Padre è stata annunciata dal cardinale vicario Agostino Vallini questa mattina (venerdì 14 giugno), alle 12, nella sala al terzo piano del Palazzo Lateranense, in contemporanea con la Sala Stampa della Santa Sede, davanti ai vescovi ausiliari, ai direttori degli Uffici del Vicariato e al personale della Curia diocesana. Nel dare la notizia il cardinale Vallini ha ripercorso il profilo biografico del nuovo presule, ordinato sacerdote per la diocesi di Roma l’8 dicembre 1972, nella solennità dell’Immacolata Concezione.

Monsignor Paolo Selvadagi è nato a Roma, il 12 luglio 1946. Ha frequentato il Pontificio Seminario Romano Minore e il Pontificio Seminario Romano Maggiore. Ha conseguito il Dottorato in Teologia alla Pontificia Università Lateranense e la Laurea in Filosofia presso l'Università "La Sapienza" di Roma. Nel 1988 è stato nominato Cappellano di Sua Santità e nel 2009 Prelato d’Onore di Sua Santità. Dopo l’ordinazione presbiterale ha ricoperto i seguenti uffici e ministeri: Assistente e Vice-Rettore del Pontificio Seminario Romano Minore (1972-1979); direttore spirituale del Pontificio Seminario Romano Minore (1979-1984); preside dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose "Ecclesia Mater" (1997-2003); membro del Consiglio presbiterale diocesano (1999-2003); professore di Filosofia alla Pontificia Università Lateranense (dal 1982); rettore del Pontificio Seminario Romano Minore (1984-2009); assistente ecclesiastico dell’Azione cattolica diocesana (dal 1990); direttore del Centro diocesano vocazioni; rappresentante dei Superiori dei Seminari e dei Collegi di Formazione della diocesi di Roma nel Consiglio presbiterale (dal 2003); parroco di San Giovanni Crisostomo (2009 – 2012); prefetto della X Prefettura a Roma (dal 2011); parroco della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo (dal 2012); membro del Collegio dei Consultori (dal 2012). Inoltre, è primicerio dell'Arciconfraternita della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo e degli Agonizzanti.

 «Sono molto contento di questo dono del Santo Padre – ha detto il cardinale Vallini durante l’annuncio -. È una delle primizie del suo pontificato. Un dono per la sua diocesi, verso cui mostra attenzione, premura, vicinanza effettiva». Monsignor Selvadagi è nato e cresciuto nel settore Ovest di cui avrà la cura pastorale e dove succede a monsignor Benedetto Tuzia, nominato un anno fa alla guida della diocesi di Orvieto-Todi. Il primo ringraziamento del vescovo eletto è andato a Papa Francesco «per avermi chiamato a collaborare più da vicino al suo ministero pastorale di vescovo di Roma, come ausiliare del cardinale vicario. Considero questa attenzione un vero privilegio». Quindi al cardinale Vallini, «che mi ha sempre dimostrato stima e considerazione e che, come è facile comprendere, ha desiderato e sostenuto la mia nomina a vescovo ausiliare di Roma». Monsignor Selvadagi ha dunque ricordato i cardinali vicari della sua vita a cominciare dal cardinale Luigi Traglia, «che mi ha conferito la Cresima», al cardinale Ugo Poletti, «che mi ha ordinato sacerdote e mi ha nominato assistente generale dell’Azione cattolica» e al cardinale Camillo Ruini, «che oltre a confermarmi negli incarichi di rettore del Seminario Minore e di direttore del Centro diocesano vocazioni, mi ha nominato preside dell’Istituto “Ecclesia Mater”, di cui ero da tempo docente».




LATINA: CHE LA REGIONE APRA QUANTO PRIMA IL CANTIERE DELLA "ROMA – LATINA"

Redazione

Latina – Il coordinatore dei Socialisti Riformisti Donato Robilotta, si appella alla Regione affinché non bocci il progetto della Roma – Latina. 

"La giunta Regionale – dice –  deve fare di tutto perché il progetto della Roma-Latina vada avanti e aprire i cantieri il prima possibile, perché è un’opera strategica per la nostra Regione e la nuova amministrazione non può oggi rimetterla in discussione.

Infatti bocciare “il progetto attuale di collegamento fra Tor de’ Cenci e l’A12”, perché ritenuto improponibile, significa far saltare tutta l’opera proprio ora che si è giunti finalmente alla definitiva approvazione del progetto.

Ho stima dell’assessore Refrigeri e lo ritengo una persona di buon senso, capisco che ha una maggioranza spostata un po’ demagogicamente sul fronte del no ed oggi in commissione probabilmente si è trovato in difficoltà all’incalzare di questo fronte, ma governare significa assumere decisioni nell’interesse generale. Vada avanti – conclude Robilotta –  non si faccia venire dubbi e vedrà che troverà fuori quei consensi che non trova oggi in Consiglio".




TIVOLI, MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA: IN MANETTE UN PADRE DI FAMIGLIA


 Redazione

Tivoli (RM) – Ancora un'azione di coraggio di una donna vittima di violenze ha portato all'arresto di un carnefice. E’ stata eseguita questa mattina dalla Polizia un’Ordinanza di Custodia cautelare in carcere nei confronti di un 43enne.

L’uomo – L.C.F. di origini siciliane –  dovrà rispondere per reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. L’uomo, con moglie e 3 figlie, aveva da tempo instaurato un clima di tensione e violenza all’interno delle mura domestiche.

La donna, ormai esasperata dai suoi continui comportamenti violenti nei suoi confronti ha deciso di denunciare tutto alle Autorità. Sono stati gli  agenti del Commissariato di Tivoli, coordinati dal dr. Giancarlo Sant’ Elia, ad intervenire e mettere fine a questa situazione.

 



NUOVA SCOSSA DI TERREMOTO DI MAGNITUDO 3,5 IN EMILIA ROMAGNA

Redazione

Un evento sismico è stato avvertito dalla popolazione alle 20.22 nelle province di Bologna e Modena. Lo comunica la protezione civile.  Secondo i rilievi registrati dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l'evento sismico è stato registrato alle ore 20.22 con una magnitudo locale di 3.5 e secondo le prime informazioni sarebbe stato avvertito in tutta l'Emilia. Le località prossime all'epicentro sono: Castel d'Aiano, Vergato (Bo) e Montese (Mo).Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non risultano al momento danni a persone o cose.  




LEGGE RIFIUTI ZERO: SUPERATE LE 50MILA FIRME IN 2 MESI. LA NOTA DI MASSIMO PIRAS

Massimo Piras 

La proposta di Legge Rifiuti Zero è dal 27 marzo 2013 una realtà concreta ed uno strumento decisivo per costruire una fase di lotta anche in Parlamento e soprattutto nei territori dopo un iter che è partito a giugno del 2012 da una mia proposta pubblica alla assemblea alla Sapienza a Roma che è stata poi pienamente accolta dall’intera Rete nazionale rifiuti zero e dagli alleati movimenti per i Beni Comuni che hanno dato il loro sostegno, come il Forum Italiano Acqua Pubblica ed i Coordinamenti sull’Energia Sostenibile e sulla Mobilità Sostenibile.

Dopo decenni di vertenze locali contro discariche ed inceneritori, vertenze in cui i comitati e le associazioni si sono dovuti spesso appellare a ricorsi al TAR contro l’applicazione di leggi che consentono tuttora di continuare a distruggere ambiente e salute con questi impianti tossici, questo passaggio avviene a seguito del nuovo atteggiamento del Parlamento Europeo del 2012 con la risoluzione “per una Europa efficiente verso il recupero di materia”.

A fronte di un lavoro di ben otto mesi di elaborazione, con due assemblee nazionali a Roma, e con la partecipazione iniziale di ben 150 Comitati ed associazioni specifiche sia locali che nazionali abbiamo visto crescere costantemente la partecipazione e le proposte di integrazione e modifica ad una bozza che ha visto almeno una decina di versioni via via aggiornate con un confronto avvenuto sia su piattaforma condivisa googlegroups che con le due assemblee partecipate.

A questo confronto sin dall’inizio si sono sottratti una decina tra comitati laziali e campani che avevano tentato, con l’assemblea alla Sapienza di giugno a Roma, di lanciare un “movimento nazionale” che ben presto è naufragato per mancanza di partecipazione ulteriore ed ha tentato una ulteriore acrobazia nel lanciare un “Coordinamento nazionale rifiuti ed energia” avendo già compreso che la battaglia già avviata contro le Centrali a biomassa “agricole” prometteva meglio di quella sui rifiuti. Tra questi spiccava sin dall’inizio quello NoInc di Albano, da sempre contrario a qualsiasi “proposta di legge o referendum”, e che quindi non si vede per quale motivo OGGI invece si dovrebbe preoccupare di avversare una proposta di legge veramente popolare, ma che forse gli ha sottratto la visibilità e soprattutto la credibilità dovuta al fatto che le barricate non bastano da sole a contrastare la lobby inceneritorista ma occorre anche una concreta “proposta alternativa”.

Ovviamente del tutto legittimamente ma anche astutamente hanno ritenuto di fare una vera e propria operazione di “sommatoria” tra la vertenza preesistente già da tempo nel Centro e Nord Italia contro le Centrali a biomassa “agricole”, battaglia che ha una sua piena e concreta validità per contrastare l’abbandono dell’agricoltura tradizionale per coltivare mais per fare biogas, con vertenze locali contro impianti di digestione anaerobica per rifiuti partendo dalla base che il processo tecnico di base è lo stesso sebbene sia evidente a chiunque conosca il problema che hanno norme di legge, procedure tecniche e problemi del tutto diversi. 

Ma tant’è ecco il “No Biogas”, slogan facile facile che non necessita di spremersi troppo le meningi sul fatto che se da una parte difendiamo il territorio agricolo dall’altra continueremmo a mandare il rifiuto organico che non riusciamo a “compostare”  in discarica per l’80% dei casi, producendo lo stesso biogas ma libero in atmosfera ed il percolato nelle falde idriche !!! Un dettaglio per loro di poco conto, evidentemente, se non ci si pone neppure il problema di provare a capire che la digestione anaerobica esiste in Italia da decenni e NON è neppure lontanamente assimilabile all’incenerimento, come pure hanno provato a sostenere questi “professionisti della barricata”.

Ovviamente nella stesura della Legge Rifiuti Zero non potevamo certo ignorare i dei sistemi di trattamento “naturali” della frazione organica, in quanto ENTRAMBE sono reazioni prodotte da batteri che esistono da prima della razza umana, sia quella Aerobica già noto nel Lazio che quella Anaerobica già nota nel Nord ma di recente avvio anche nel Lazio. 

Sul primo sappiamo molto bene che ha dei grossi limiti di applicazione, infatti oggi si tratta appena il 20% della frazione organica, in quanto richiede di miscelare all’organico sino al 40% di frazione “verde o strutturante”(potature, cippato ligneo) che nelle grandi città non è disponibile ed in quanto questi impianti hanno in genere grossi problemi di cattivi odori dati dallo sviluppo di gas nella fermentazione che anche i biofiltri spesso non riescono a trattenere con il risultato che molti residenti ne chiedono poi la chiusura anche se sono posti in aree agricole. Hanno infatti necessità di grandi aree di trattamento, circa due metri quadrati a tonnellata trattata cioè 6 ettari per 30mila tonnellate, e consumano una quantità enorme di energia, circa 70 Kwh per tonnellata trattata quindi circa 2 MegaWh per 30mila tonnellate, che da qualche parte dovrà essere prodotta bruciando magari altro carbone !!!

Sul secondo sappiamo altrettanto bene che oggi operano con modalità inaccettabili, in quanto il biogas prodotto (metano al 60% ed anidride carbonica al 39% e poco altro) viene bruciato in loco con emissioni in atmosfera per produrre energia elettrica che viene pagata tre volte dal GSE come fosse da fotovoltaico e che il restante residuo “digestato” non ha ancora un obbligo di essere trattato successivamente in aerobiosi per il suo recupero come compost in agricoltura.

Quindi avendo ben chiaro che le Centrali a Biomassa “agricole” sono autorizzate con il D. Lgs. 28/2011 sulla produzione di Energia da fonti rinnovabili ma NON attengono alla normativa sui rifiuti, al fine di evitare di mandare in discarica i rifiuti organici ”differenziati” laddove fosse impossibile il compostaggio aerobico, abbiamo inteso affrontare la modifica radicale del processo di digestione anaerobica per renderlo compatibile con il principio del Recupero totale di Materia e proponendolo:

1) Azzerando totalmente la combustione e le incentivazioni oggi già previste e normate con Decreto per la produzione di elettricità, che oltretutto recupera solo un terzo del contenuto energetico del biogas e spreca gran parte del calore prodotto non essendoci una utilizzazione concreta nell’impianto se non per una parte minoritaria, mantenendo solo una teorica e già prevista incentivazione alla pura “produzione” di biometano da rifiuti organici differenziati come materia ma che oggi non ha ancora il necessario Decreto ministeriale attuativo,

2) Prevedendo la totale purificazione del biogas a BIOMETANO, con processi che consentono di arrivare sino al 97% di metano puro, con vari sistemi ad esempio con il lavaggio ad acqua che è un processo semplice e non inquinante, da immettere nella Rete pubblica del gas naturale o per venderlo in distributori per uso autotrazione come già avviene in almeno cinque nazioni europee da dieci anni. Si prevede solo che una quota di BIOMETANO possa essere utilizzata in combustione per produrre il calore e l’elettricità per l’impianto stesso.  

3) Prevedendo piccoli impianti per bacini di 150-200mila abitanti, evitando i grandi complessi industriali, al fine di favorire la “filiera corta di gestione” di rifiuti provenienti dalla Raccolta porta a porta, che possano trattare solo la FORSU – Frazione Organica Rifiuti Solidi Urbani DIFFERENZIATA, che è quella che con l’avvio “per legge” o nei fatti della Raccolta porta a porta dovremo comunque trattare,

4) Con modalità “accelerata” che preveda il rilascio della autorizzazione entro e non oltre un anno compresa la V.I.A., dal momento che questi impianti sia Aerobici che Anaerobici se operano entro le 36mila tonnellate/anno oggi sono già autorizzati con la procedura “semplificata”dalla attuale Legge 152/2006.

Ora a fronte di questa serie di ragionamenti ci si aspetta anche una eventuale critica ma con le dovute argomentazioni a supporto, non certamente una serie di dichiarazioni false, infondate e che mescolano insieme alle problematiche oggi già esistenti le stesse proposte alternative contenute nella Legge Rifiuti Zero, di cui spesso i suoi detrattori confessano candidamente di non aver neppure letto il testo ma magari solo il “famoso articolo 14”, lettura che se scollegata dalla conoscenza degli tabella 4, 5, 10, 11, 17, 18 non solo non si  inquadra ma si dicono solenni falsità.

Rigettiamo al mittente quindi qualsiasi accusa di gestione non trasparente della proposta di legge, qualsiasi tentativo di delegittimare scelte tecnologiche che non siano corredate dagli opportuni studi scientifici visto che abbiamo illustrato e sono scaricabili dal sito le nostre argomentazioni illustrate anche al Convegno nazionale a Roma sabato 1 giugno e qualsiasi provocazione fatta da sedicenti ecologisti ”da tavolino” che sinora hanno prodotto l’ottimo risultato della realtà attuale non avendo mai prodotto un modello concreto ed attuabile di trasformazione civile ed industriale.

Comunichiamo che l’aver raggiunto e superato l’obiettivo delle 50 mila firme richieste per il deposito in soli due mesi, avendo altri tre mesi a disposizione per triplicare il risultato, evidentemente ha spaventato chi pensava che non si sarebbero mai raggiunte le firme necessarie per portare anche in Parlamento una battaglia di civiltà che non accetta più né posizioni dogmatiche né tantomeno posizioni lobbystiche di chi vuole mantenere di fatto lo status quo.




RIETI, INIZIA LA CAMPAGNA ANTINCENDIO DELLA PROTEZIONE CIVILE

Redazione

Rieti – Mentre sembra stia per finire il brutto tempo e torna a splendere il sole e si affaccia finalmente la buona stagione, i Volontari di Protezione Civile sono in piena attività nell’organizzare al meglio l’attività di prevenzione degli incendi boschivi per la stagione estiva che è alle porte. 

La campagna, che avrà inizio nella giornata di domani per concludersi il 30 settembre prossimo, vedrà schierati al fianco del Corpo Forestale dello Stato e dei Vigili del Fuoco, un nutrito gruppo di Volontari, che equipaggiati di tutto punto e dotati delle attrezzature all’avanguardia per la lotta agli incendi, forniranno all’occorrenza il loro contributo qualificato nel corso dell’estate.

"Noi del C.E.R. di Rieti siamo pronti, come del resto anche le altre Associazioni del territorio, a fare la nostra parte in termini di operatività – dichiara Crescenzio Bastioni, responsabile dell'Associazione – ed in tal senso ci apprestiamo a lanciare una campagna di informazione ai cittadini per sensibilizzarli sull’importanza nell’osservare i corretti comportamenti, al fine di scongiurare gli incendi che possono coinvolgere i nostri boschi. Sono molti i roghi provocati da comportamenti inconsapevolmente scorretti – prosegue Bastioni – e a questo proposito la Protezione Civile ha stilato un utile vademecum contro gli incendi:

 1) Evitate di accendere fuochi difficilmente contollabili non solo nelle aree boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze.

 2) Nelle aree attrezzate a pic-nic tenete sotto controllo la fiamma, evitando di accendere fuochi in giornate di vento.

 3) Prima di andare via da un pic-nic all’aperto, verificate che il fuoco del barbecue sia completamente spento.

 4) Non gettate mai mozziconi o fiammiferi accesi dall'automobile e verificate che la marmitta dell'automobile non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi.

 5) Non abbandonate rifiuti o immondizie nelle zone boscate o in loro prossimità. In particolare, evitate la dispersione nell'ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente.

6) Se si avvista un incendio non prendete iniziative autonome, ma mantenetevi a distanza e sempre a favore di vento, evitando di farsi accerchiare dalle fiamme.

 7) Informate tempestivamente il Corpo forestale (1515) o i Vigili del fuoco (115) ogni qualvolta  noterete del fumo o delle fiamme proverire da aree boscate.

 8) Nella segnalazione, dovete essere precisi nell'indicare il luogo dove si è sviluppato l'incendio, perché la lotta contro il fuoco è contro il tempo.

 9) Un elevato numero degli incendi è opera di piromani o di criminali interessati alla distruzione dei boschi, collaborate con la Forestale e con i corpi di Pubblica sicurezza nella segnalazione di comportamenti sospetti.

 10) Date il vostro contributo a una corretta informazione sulla prevenzione degli incendi: una cittadinanza più attenta e cosciente permette un maggiore controllo del territorio, a salvaguardia del nostro ambiente.




RIETI, DA OGGI I REDDITI DEGLI ELETTI ONLINE SUL SITO DEL COMUNE

Redazione

Rieti – Il Comune, da oggi, è un’amministrazione aperta nel pieno rispetto delle nuove normative in materia di trasparenza e open data. E’ online l’Anagrafe degli eletti, approvata attraverso la delibera di Consiglio comunale n° 48 del 16 novembre 2012, con tutte le informazioni riguardanti le situazioni reddituali e patrimoniali degli amministratori comunali. Nei mesi scorsi erano già state pubblicate le indennità di funzione lorde di Sindaco, Assessori e Presidente del Consiglio, e il compenso dei gettoni di presenza dei Consiglieri comunali.

"Si tratta di un ulteriore passo in avanti verso la trasparenza – dichiara il Presidente del Consiglio comunale Gian Piero Marroni – che ricordo è uno dei punti cardine del programma di governo dell’amministrazione Petrangeli. All’interno del sito dell’Ente sono già pubbliche determine e delibere e ogni spesa sostenuta dal Comune è consultabile, rintracciabile e documentabile nell’ottica della massima trasparenza. Negli anni passati era difficile anche ai Consiglieri comunali rintracciare la documentazione prodotta dall’Ente, oggi è tutto consultabile online. Stiamo lavorando anche al progetto di trasmettere in streaming i lavori del Consiglio comunale. Siamo passati dalla trasparenza vicina allo zero degli anni passati, alla chiarezza e visibilità di oggi che continueremo a migliorare. Alle polemiche strumentali, per il fatto che dopo l’approvazione in Consiglio non fosse ancora pubblica l’Anagrafe degli eletti, rispondiamo con i fatti a chi in passato si guardava bene da sottolineare la totale assenza di trasparenza della precedente amministrazione".




RIETI, LA RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA SI AMPLIA

Redazione

Rieti – L’Amministrazione comunale ha indetto una gara d’appalto per la fornitura dei materiali (contenitori e mastelli) che permetteranno di estendere la raccolta differenziata porta a porta nei quartieri di Piazza Tevere e Regina Pacis. Il progetto, approvato dalla Giunta ad aprile e cofinanziato da Regione Lazio e Provincia, prevede una spesa complessiva di 128mila euro per l’acquisto delle attrezzature necessarie.

Con l’ampliamento ai quartieri di Piazza Tevere e Regina Pacis il servizio di raccolta differenziata domiciliare delle frazioni riciclabili raggiungerà ulteriori 12 mila residenti, oltre quelli già serviti nei quartieri di Campoloniano, Villette e Villa Reatina. Il servizio, con l’impiego di cinque contenitori (carta, vetro, plastica e alluminio, organico e residuo), raggiungerà sia utenze singole sia condomini, a seconda della tipologia abitativa, e l’avvio della raccolta nei nuovi quartiere sarà preceduto da una campagna informativa in fase di ultimazione.

Il Comune si doterà anche di un software, che permetterà la tracciabilità delle frazioni dei rifiuti prodotti che sarà sperimentato per 6 mesi e che permetterà in futuro di determinare sensibili riduzioni tariffarie a chi più differenzia. E’ previsto anche l’acquisto, attraverso un ulteriore bando, di due mezzi che affiancheranno la flotta di ASM Spa agevolando le operazioni di raccolta dei rifiuti.

"Nonostante le difficoltà economiche ed organizzative – dichiara l’Assessore all’Ambiente Carlo Ubertini – il Comune sta portando avanti il progetto di raccolta differenziata porta a porta, oggi investendo il 50 per cento della popolazione ed entro il 2014 contando di coinvolgere l’intero territorio comunale. Con la campagna di informazione auspichiamo un ampio coinvolgimento dei cittadini, al fine di migliorare la qualità della vita, differenziando meglio i rifiuti, ed aprendo le prospettive per un’industria del riciclo cardine di un nuovo modello di sviluppo".