CASTEL GANDOLFO: FERRAGOSTO CON UN TUFFO NEGLI ANNI DEL JUKEBOX

Redazione

Castel Gandolfo (RM) – Dopo tanti anni che a Castel Gandolfo il 15 agosto non si è fatto nulla di particolare ecco che l'amministrazione di Milvia Monachesi propone una serata davvero originale: L'appuntamento è in Piazza della Libertà dalle 21.00 rivivendo gli anni indimenticabili del Jukebox con gli EASY POP. Sarà una riproposizione in diretta delle varie hit parade dagli anni '50 agli anni '80, rispolverando l'epoca fantastica dei jukebox. E e per finire una freschissima degustazione di cocomero per le vie del borgo!




BRACCIANO:TUTTO PRONTO PER I FESTEGGIAMENTI IN ONORE DEL SANTISSIMO SALVATORE

Redazione

Bracciano (RM) – Festa grande da domani 16 fino al 18 agosto a Bracciano per i Festeggiamenti in onore del Santissimo Salvatore, la tradizionale ricorrenza religiosa molto sentita dai braccianesi. Per iniziativa dell’attivissimo Rione Monte e della Parrocchia Santo Stefano Protomartire, con il patrocinio di Bracciano, la festa propone spettacoli, concerti ed esibizioni in piazza Mazzini proprio sotto l’imponente maniero Odescalchi. In piazza IV Novembre, sotto il Municipio, ci sarà il Mercatino del particolare. 

Si inizia venerdì con l’apertura dello stand gastronomico che propone pietanze locali. Il clou religioso della festa sarà domenica 18 agosto quando dopo la solenne messa delle 18 nel Duomo di Santo Stefano si snoderà per le vie di Bracciano la processione presieduta dal vescovo della Diocesi di Civita Castellana, monsignor Romano Rossi.

Una tre giorni di devozione per riscoprire la tradizione di una volta.  A riportare notizie sulle origini di questa ricorrenza è l’associazione Forum Clodii – Archeologia Storia ed Arte del Braccianese. “È il 18 agosto, siamo tra il 1580 e il 1584. Duca di Bracciano è Giordano Orsini – si legge sul sito della Forum Clodii – un contadino sta arando il suo campo per la semina del grano. I buoi procedono lentamente tirando l'antico aratro di legno. Improvvisamente davanti ad un enorme masso di pietra si fermano e si… inginocchiano. Il contadino tenta di farli rialzare. Niente. Sposta il masso ed ecco apparire una tavola di legno con l'effige del SS. Salvatore.

L'uomo, emozionatissimo, corre in paese, poi, seguito da una gran folla, torna al luogo del ritrovamento. In processione, portata dai buoi, la sacra pittura arriva nel Borgo”. Da allora “la preziosa tavola del SS. Salvatore – ricorda Forum Clodii – fu custodita gelosamente in un armadio della Sacrestia per essere tirata fuori e portata in processione solo in particolari ricorrenze”.  La tavola fu oggetto inoltre nel febbraio del 1922 di un furto. Nell’agosto 1923 giunge una cassa alla stazione di Bracciano che verrà riaperta dopo oltre due anni. Dentro vi era la tavola di Gregorio e Donato d’Arezzo. “L’antica macchina processionale – specifica ancora l’associazione Forum Clodii – che custodisce oggi una copia delle pale trecentesche, viene tuttora portata in solenne processione da venti “facchini” lungo un percorso che, partendo dalla Chiesa di S. Stefano, si snoda per le vie della città, fino a fare ritorno alla chiesa stessa. Questo avviene ogni anno,la prima domenica di agosto successiva alla festa dell’Assunta, in occasione della festività del SS. Salvatore”. Ed il 20 maggio 2013 alle due di notte ignoti hanno preso di mira proprio la macchina processionale portando via la riproduzione fotografica della tavola centrale del SS salvatore, dopo aver infranto il vetro che la custodiva. “Fortunatamente – scrive in una recente nota Giulio Lucarini , vicepresidente della Forum Clodii – le cornici in legno dorato che fissavano il vetro sono state asportate e lasciate sul posto senza essere danneggiate”. Non si esclude che i ladri abbiano agito su commissione con l’obiettivo di trafugare le tavole trecentesche originali del doppio trittico, opera di Gregorio e Donato d’Arezzo. E sarà proprio questa macchina processionale, restaurata dopo la recente manomissione, ad essere portata in spalla per le vie di Bracciano domenica 18 agosto.




VELLETRI: UOMO STRONCATO DA UN ALBERO

Angelo Parca

Velletri (RM) – Un uomo di ottanta anni è morto sul colpo sulla via provinciale Ariana a causa di un grosso ramo che si è staccato da un albero secolare ed è piombato addosso all’anziano e a sua moglie di qualche anno più giovane.

La donna, ferita gravemente, è stata trasferita in eliambulanza all’ospedale San Camillo di Roma.  La vittima, Orlando D. originario di Lariano, era alla guida di una Toyota Yaris, con la propria consorte accanto, sulla strada provinciale a doppio senso di marcia, da Lariano in direzione Velletri.

Nell’incidente, avvenuto all’altezza del palazzetto dello sport, è rimasta coinvolta anche un’altra automobile con una giovane donna ferita, ma non grave, alla guida di una Citroen.

Sul posto sono immediatamente intervenuti gli agenti della polizia locale di Velletri, il 118, i Vigili del Fuoco e gli agenti del Commissariato di Velletri. La polizia stradale ha operato i rilievi e provveduto alla chiusura dell’arteria coadiuvata dal personale della Provincia di Roma, quest’ultima detiene la competenza della strada ma l’albero si trova in proprietà privata. Da quanto si è appreso, i proprietari sono attualmente fuori Velletri, forse addirittura all’estero e adesso potrebbero ritrovarsi a carico una denuncia per omicidio colposo.

L’arbusto che ha stroncato la vita di Orlando, avrà all’incirca oltre 200 anni, nello specifico si tratta di un Cedro del Libano utilizzato in tempo di guerra come vedetta, proprio a causa delle grosse dimensioni e possiede delle scalette in ferro ormai inglobate all’interno del tronco proprio grazie al passare del tempo e all’incuria.

Il terribile incedente è avvenuto in un punto dove, negli immediati pressi, circa due anni, fa erano stati potati due rami pericolanti. Ma un vero e proprio taglio delle alberature è mancato.

L’altezza da cui si è staccato il ramo è superiore ai 15 metri e figurarsi che una fronda pesa all’incirca 15, addirittura 20 quintali.

Senza parole, costernato, il sindaco di Velletri Fausto Servadio: “Sono tragedie che non dovrebbero mai accadere – dice il primo cittadino veliterno – ci sentiamo tutti responsabili di quanto accaduto ed è un episodio che ci deve portare ad una riflessione: l’importanza di tutelare l’interesse della comunità a costo di dover tagliare degli alberi secolari e per questo venire fortemente criticato”.

Proprio di recente in un’altra zona di Velletri infatti, il Sindaco ha provveduto a emettere un’ordinanza che intima il taglio di un albero secolare e per questo è stato criticato da più di qualcuno. “Di fronte a questi fatti – conclude il primo cittadino –  quello che farò nell’immediato è mettere in piedi insieme alla Provincia di Roma delle procedure di controllo delle alberature che interessano la strada provinciale ma che ricadono su terreni privati”. Nel frattempo Lariano piange il proprio compaesano scomparso tragicamente.

I funerali di Orlando, dovrebbero tenersi sabato. 

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VELLETRI, RAMO DI UN ALBERO CADE SU AUTOVETTURA UCCIDENDO IL CONDUCENTE




VELLETRI, RAMO DI UN ALBERO CADE SU AUTOVETTURA UCCIDENDO IL CONDUCENTE

Redazione

Velletri (RM) – A Velletri nelle vicinanze del cimitero un ramo si è staccato da un albero colpendo un auto che sopraggiungeva. Il conducente della vettura è morto sul colpo mentre il passeggero seduto accanto resta gravemente ferito.

Coinvolto nel tragico incidente anche un secondo veicolo che sopraggiungeva sul luogo. Il conducente è rimasto lievemente ferito.

Sul posto la polizia municipale, i vigili del fuoco e la Polizia di Stato.

PER APPROFONDIRE LEGGERE: VELLETRI: UOMO STRONCATO DA UN ALBERO




NEMI, PROVINCIALE NEMORENSE: IL TAR DICE AL COMUNE COME COMPORTARSI

Chiara Rai

Nemi (RM) – Ecco qua, di nuovo L’osservatore laziale non ha parlato a vanvera quando ha pubblicato degli tabella a seguito della frana sulla via Nemorense verificatasi tra il 3 e il 4 aprile notte. 

In merito alla condizione della provinciale Nemorense e agli atti intrapresi dal Comune di Nemi interviene il Tar Lazio con una ordinanza che sostanzialmente contesta il “modus operandi” del Comune: “è necessario che il Comune di Nemi convochi, con urgenza, una Conferenza di servizi coinvolgendo la Provincia di Roma, il Genio Civile e la parte ricorrente per definire le modalità, i termini e i soggetti obbligati alla predetta messa in sicurezza delle opere disposta dall’Amministrazione”. 

[ CLICCARE QUI PER LEGGERE L'ORDINANZA DEL TAR LAZIO ] 

L'ordinanza è del 2 agosto 2013 e si riferisce alle ordinanze sindacali emesse dal sindaco Alberto Bertucci dove sostanzialmente intima ai privati che hanno i terreni sul costone della via Provinciale Nemorense di mettere in sicurezza le aree colpite dalla calamità naturale. Ma secondo il Tar l’ordine di messa in sicurezza “in urgenza” ad opera dell’amministrazione di Alberto Bertucci appare generico, “senza specifica indicazione del termine – si cita testualmente dall'ordinanza –  nonché della mancanza di specifiche indicazioni delle tipologie di opere per la messa in sicurezza e sistemazione della scarpata”. 

Dunque, il 24 maggio scorso, quando abbiamo scritto che la situazione si presentava complessa con uno “scenario di case che sembrano sull’orlo di scivolare giù” e quando, il 30 maggio, abbiamo evidenziato che è stata messa una “coperta al costone” da parte dei privati e che la Provincia era all'oscuro di tutto, in realtà si è evidenziato quel “modus operandi” fai da te .

Cioè si sarebbe potuta convocare immediatamente una conferenza dei servizi  con “Provincia di Roma, il Genio Civile e la parte ricorrente per definire le modalità, i termini e i soggetti obbligati alla predetta messa in sicurezza delle opere”. Ma è dovuto intervenire il Tar per dire al Comune di Nemi come ci si comporta di fronte a calamità naturali che colpiscono una arteria le cui competenze e la cui proprietà appartiengono a soggetti diversi dal Comune stesso. 

Tant’è. Intanto dei pali di castagno trapuntano il costone. Chi avrà deciso di metterli? E per di più abbiamo notato come le transenne che interdicono un senso di marcia della carreggiata ( la chiusura di metà della carreggiata è stata disposta dalla Provincia) siano sensibili ai week end e ai “grandi eventi”.

Durante la Sagra delle Fragole ad esempio, le transenne sono state letteralmente spostate e accostate il più possibile accanto al costone per permettere alle macchine di passare. La Provincia lo sapeva? La stessa dinamica si è verificata durante i campionati di Cross Country.  Ancora una volta sembra che la sicurezza e incolumità dei cittadini venga messa da parte. Vedremo adesso, se con l'ordinanza del Tar il Comune provvederà a eseguire quanto prescritto. 

 

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CASTELLI ROMANI: LA GESTIONE ACEA FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI

Bevilacqua: "Mentre in diverse zone dei Castelli Romani continua a mancare l'acqua, in alcuni territori l'acqua non rispetta i parametri minimi di legge per la quantità di arsenico contenuto"

 

Marta Elisa Bevilacqua – dip. Enti locali Partito della Rifondazione comunista Federazione Castelli-litoranea-Colleferro

Castelli Romani – In un'era di disinformazione inversamente proporzionale alla possibilità di accedere in tempo reale alle notizie si sta diffondendo la convinzione, erronea, che la contrarietà di Rifondazione comunista alle gestioni private sia di carattere ideologico. Tradotto sarebbe "voi vecchi comunisti, che non esistete più, siete settati nel '900 e quindi, non accorgendovi che il tempo è cambiato, siete ancora fideisticamente innamorati di una forma di gestione pubblica, ormai inefficiente che ha fatto il su corso".

Il caso della gestione idrica secondo noi è emblematico: quando si passò alla gestione privata ci dissero, e se ne convinse una larghissima fetta di società, anche quella che oggi vanta di aver finalmente calcato le scene della politica, che il gestore privato avrebbe risolto quella mole di problemi legati al ciclo dell'acqua che le amministrazioni locali, a causa dei tagli, non potevano più risolvere, cioè ci avrebbe rifatto condotte idriche, fognature, depuratori ecc.

Ebbene, a diversi anni dal passaggio al gestore privato, non ci sembra che la situazione sia migliorata: mentre in diverse zone dei Castelli Romani continua a mancare l'acqua, in alcuni territori l'acqua non rispetta i parametri minimi di legge per la quantità di arsenico contenuto. Quindi la tanto decantata efficienza che il gestore privato avrebbe garantito dov'è?

Rifondazione comunista rimane convinta, esempi di mala gestione privata alla mano, che la gestione pubblica e, dove non più possibile, a causa di scelte scellerate figlie di un'ideologia davvero superata e smentita dai fatti, cioè quella della terza via di un capitalismo dal volto buono, di un serrato, accorto e puntuale controllo di gestione al fine di avere quantomeno garantiti i rispetti dei termini contrattuali, sia l'unica strategia per garantire non solo i servizi, ma anche l'accesso reale ai beni comuni.

Che fare oggi? lavorare con quella parte della società civile, costituita in comitati, che ha saputo mantenere attenta l'attenzione e ha saputo garantire, dal basso, un controllo di gestione veramente accorto.

Accanto a questo è necessario secondo noi mettere in campo una forma di gestione alternativa a quella oggi praticata da Acea, capace di garantire a tutti, nel rispetto dell'esito referendario, l'accesso alla risorsa idrica che non è un bene da cui trarre profitto. Bisogna disegnare per l'acqua, così come per la gestione dei rifiuti, un quadro di cooperazione tra i territori, che sia a carattere pubblico, un progetto tutto da scrivere ancora, ma non più rinviabile che permetta di superare ai castelli il campanilismo ma anche la concezione, ormai davvero superata, della necessità di cedere al privato qualsiasi bene o servizio perchè ne garantisce l'efficienza.

Questa linea dal basso si rende necessaria visti i tagli e le restrizioni agli enti locali voluti dai governi Letta e Monti e non osteggiati da un'opposizione capace di limitare i danni di una politica neo-liberista che riduce tutto a profitto e merce. 

Per questo Rifondazione comunista è attenta, in tutti i territori in cui è presente, a operare e a spingere per far operare il controllo di gestione dei servizi affidati mentre elabora una forma alternativa di gestione capace di coniugare la gestione pubblica a una più ampia e informata partecipazione dei cittadini e capace soprattutto di indicare un'alternativa praticabile a chi sostiene che solo un privato efficiente, visti i tagli alle amministrazioni locali, è in grado di garantire servizi e accesso ai beni.

Ci chiedono se ancora esistiamo, ci chiedono se siamo ancora utili, ebbene, finchè da una parte ci sarà chi si è innamorato di una politica neo-liberista, disumana e suddita dei dettami di un'Europa dei mercati e dall'altra un'opposizione di facciata che non sa o non vuole incidere nella politica perchè convinta del tanto peggio tanto meglio, noi ci saremo e continueremo a batterci per una gestione pubblica o quantomeno controllata da una partecipazione reale e informata!




NEMI FONTANELLA INQUINATA, ASSOTUTELA: “TORNA L’ACQUA. DOV’E’ L’ORDINANZA DEL SINDACO CHE RIPRISTINA IL FLUSSO IDRICO?”

Maritato: “Provvederemo a far analizzare l’acqua e se i risultati dovessero comprovare la non conformità dell’acqua, provvederò sporgere denuncia contro il sindaco per la violazione dell’articolo 32 della Carta Costituzionale che garantisce la tutela della salute pubblica, nonché per omissione di atti d’ufficio”.

 

Redazione

Nemi (RM) – Ieri l’ennesimo articolo e la nota dell’associazione ASSOTUTELA in merito alla chiusura della fontana in piazza De Sanctis a Nemi a causa dell’inquinamento batterico e oggi – 14 agosto 2013 –  l’acqua scorre di nuovo.

Il fato ha voluto che il ripristino sia avvenuto in tempi record. Il grosso problema è che la collettività non ha informazioni circa la qualità dell’acqua che in questo momento viene erogata.

Questo in quanto nell’Albo Pretorio del Comune di Nemi a partire dall’8 agosto (giorno in cui è stata emessa l’ordinanza che intima all’Acea di chiudere la fontana perché l’acqua non è conforme) fino ad oggi non esiste nessuna ordinanza di revoca della precedente.

[ CLICCARE QUI PER VISIONARE L'ALBO PRETORIO DEL COMUNE DI NEMI DAL GIORNO 8 AGOSTO AD OGGI 14 AGOSTO 2013 ] 

Dunque, se fosse stata l’Acea a riaprire l’acqua, avrebbe contravvenuto a quanto ordinato dal vicesindaco Edy Palazzi. Fino a questo momento, non c’è alcuna informazione ne vicino la fontana (nessun cartello, avviso, nulla) e neppure sul sito istituzionale del Comune.

Adesso l’acqua si può bere tranquillamente? Chi ha riaperto la fontanella?

Si noti bene che l’Acea ha comunicato che avrebbe apportato quanto prima una “modifica strutturale del cannello di uscita”. L’acqua è tornata a scorrere ma, almeno ad occhio nudo, non si nota alcuna modifica del cannello di erogazione.

Chi ha riaperto la fontana? Perché l’ordinanza non è stata ancora revocata?

Viene erogata acqua potabile o con inquinamento batterico? Qual è l’Ente che ha voluto avvisare la collettività dell’avvenuto ripristino? 

 “Ancora la tutela della salute pubblica sembra essere messa in secondo piano – dichiara il presidente di Assotutela Michel Emi MaritatoProvvederemo a far analizzare l’acqua e se i risultati dovessero comprovare la non conformità dell’acqua, provvederò sporgere denuncia contro il sindaco per la violazione dell’articolo 32 della Carta Costituzionale che garantisce la tutela della salute pubblica, nonché per omissione di atti d’ufficio”.

Il Comune di Cori di recente così come gli altri Comuni dell’hinterland ha subito revocato la precedente ordinanza e ripristinato il servizio. [ Art. del CORI: A GIULIANELLO L'ACQUA TORNA POTABILE, GESTITA L'EMERGENZA IN SOLI SETTE GIORNI ]

Intanto, è stata inoltrata urgentemente all’Acea la seguente domanda: La fontana in piazza Pietro De Sanctis  a Nemi è di nuovo aperta. Oggi. Come mai? E' stato detto che era inquinata e solo sei giorni fa e il Comune ha ordinato ad Acea la chiusura.  E' Acea che ha ripristinato l'erogazione?

L’Acea ha prontamente risposto, dicendo che “non esiste alcun timore sulla potabilità dell’acqua i cui parametri erano già regolari allora, quando la fontanella fu chiusa. Probabilmente se il Comune ha deciso di riattivare la fontana è perché i parametri, solo al rubinetto di uscita, perché è di questo che parliamo, sono tornati regolari nei valori, e gli interventi sono già stati eseguiti”. 

“Ci chiediamo – conclude Maritato – Ma stiamo giocando con l’acqua? L’Acea dichiara che i parametri dell’acqua erano regolari già quando la fontanella è stata chiusa. MA ALLORA, SE ERA TUTTO A POSTO PERCHE’ E’ STATA CHIUSA? Acea dice anche “….se il Comune ha deciso di riattivare la fontana”. MA NON E’ L’ACEA CHE CHIUDE E APRE LA FONTANA? E SE NON E’ L’ACEA, PERCHE’ IL COMUNE HA INTIMATO CON UNA ORDINANZA ALL’ACEA LA CHIUSURA DELLA STESSA FONTANA? Siamo veramente di fronte ad una gestione improvvisata. Le ordinanze di questo genere, quando l’emergenza rientra, vanno revocate e la revoca pubblicata sull’albo pretorio”. 

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ROMA, TOR CARBONE: ANCORA DONNE VITTIME DI VIOLENZA. PICCHIATA, PRESA A CALCI E MINACCIATA DI MORTE DAL MARITO

Redazione

 

Roma Non si è rassegnato alla fine del loro matrimonio ed ha continuato ad avere un comportamento violento nei confronti della ex moglie. L’ultima lite si è trasformata in una vera e propria aggressione con calci e pugni che hanno reso necessario il ricovero della donna in ospedale in seguito alle diverse fratture riportate al volto.

L’uomo ha poi minacciato di morte anche i due figli, nel caso in cui fosse stato denunciato, facendo riferimento ad un’arma.

I due giovani hanno quindi deciso di rivolgersi alla Polizia preoccupati dall’atteggiamento del padre, mettendo a disposizione dei poliziotti anche le registrazioni delle comunicazioni telefoniche con il padre.

Determinante l’intervento degli Agenti del Commissariato Tor Carbone, diretto dalla dr.ssa Laura Vilardo.

Per verificare le informazioni, e poi procedere all’eventuale sequestro dell’arma, gli investigatori hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione di R.M., mentre l’uomo continuava ad inveire e lanciare minacce nei confronti dei congiunti.

Nel corso del controllo non sono state trovate armi in casa del 53enne, ma 300 gr. di sostanza stupefacente, in particolare hashish diviso in panetti, oltre ad un bilancino di precisione per la preparazione delle dosi.

L’uomo è stato accompagnato presso gli uffici del Commissariato Tor Carbone per le formalità relative al suo arresto per possesso di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Convalidato l’arresto il magistrato ha disposto per lui la custodia cautelare in carcere.




LATINA, PRENDE A CALCI E PUGNI LA MOGLIE: ARRESTATO DAI CARABINIERI

Redazione

Latina – Tratto in arresto per lesioni e maltrattamenti in famiglia nei confronti della propria moglie. Durante la decorsa notte, in Latina, i Carabinieri del NORM della Compagnia di Latina traevano in arresto U.S., 38enne, residente nel capoluogo, il quale aveva aggredito all’interno della propria abitazione la propria coniuge con calci e pugni.  La donna approfittando della momentanea distrazione del marito richiamato dal pianto dei figli minori era riuscita ad allontanarsi dall’abitazione ed a raggiungere il locale Ospedale, ove le sono stati riscontrati traumi e contusioni su tutto il corpo. 

L’arrestato è stato trattenuto nella camera di sicurezza in attesa del rito direttissimo.




ASSOTURISMO – CONFESERCENTI: "TURISMO ESTIVO, SI SPENDE MENO RISCHIO STAGIONE CORTA"

Alberghi, ristorazione, stabilimenti balneari: tengono le presenze, ma calo del fatturato. Viaggi dei vacanzieri italiani: flessione fra il 7 ed il 12%. Stranieri: bene il mercato russo, ma una parte di tedeschi ed inglesi fanno rotta verso Turchia e Grecia.

 

Redazione

Al giro di boa della stagione estiva a cavallo della prima e seconda quindicina di Agosto le vacanze 2013 si confermano all’insegna del “spendo poco e non vado oltre agosto”.  La conseguenza più negativa sono i fatturati in calo sia per quanto riguarda alberghi, ristorazione e stabilimenti balneari (previsione cautelare prevista dal 8% al 10%) ed anche per quanto riguarda le agenzie di viaggio ( con una flessione anche più accentuata). Penalizzato è il sud anche per le difficoltà a raggiungere le località turistiche e per una insufficiente promozione a livello internazionale. Questo è il quadro che emerge dalla puntuale e consueta indagine delle categorie aderenti ad Assoturismo Confesercenti Nazionale. 

Ad influenzare negativamente la stagione ci sono diversi fattori: Il perdurare della crisi, la minore disponibilità di spesa degli italiani, una situazione climatica che solo da poco si è stabilizzata ed ovviamente le incertezze del futuro.

Tutto questo ha determinato il rallentamento delle prenotazioni, con una corsa verso la vacanza last minute. Si sono modificate le modalità, le tipologia della vacanza e le relative scelte delle destinazioni. Entrando nel merito dei flussi turistici dei vacanzieri italiani si registra finora una flessione dal 7 al 12%. 

Una parte di turisti stranieri, in particolare inglesi e tedeschi, quest’anno invece dell’Italia hanno deciso di puntare verso la Turchia e Grecia. Resistono invece i flussi dei turisti russi sul nostro territorio nazionale.

Per quanto riguarda i viaggi l’aspetto più preoccupante è rappresentato dal budget di spesa che si è ridotto mediamente del 25%. Se negli anni scorsi la media si attestava intorno agli 800 euro per pacchetto di viaggio, ora si è scesi a 600 euro. La conseguenza è stata quella di un impegno certosino da parte degli operatori per soddisfare il cliente, adattando la minor disponibilità economica alla offerta turistica ed al livello dei servizi e delle strutture.

Se l’andamento non migliorerà e gli operatori sperano molto in questo soprattutto nel last minute va sottolineato il rischio reale che molte agenzie di viaggio chiuderanno l’attività con ulteriore aumento dei livelli di disoccupazione del personale addetto.

Questa situazione mette in evidenza un altro pericoloso accumularsi di fattori negativi: cala la domanda, cala anche la disponibilità di voli charter oltre una certa data (ad es. per Spagna e Grecia) ed inoltre molte strutture ricettive in Italia saranno costrette a chiudere già dopo la prima settimana di settembre. Il risultato finale è quello di una “stagione corta” e di un’ulteriore contrazione delle vendite, innescando il pericolo di una spirale depressiva del mercato e vanificando una delle peculiarità del nostro Paese, vale a dire la possibilità di sfruttare una stagionalità lunga.

Inoltre la nostra offerta subirà ulteriormente la concorrenza di altri mercati competitor dove invece lo Stato mette a disposizione delle famiglie agevolazioni. E proprio il nodo della competitività dicono i rappresentanti delle categorie del turismo della Confesercenti dovrà esser affrontato con rapidità dal nostro Paese con una strategia nazionale efficace e di ampio respiro per reggere alla concorrenza mondiale, valorizzando molto di più il patrimonio artistico e naturale, la cordialità, l’accoglienza, la gentilezza e la capacità di fare sistema che esiste nel nostro Paese.

“Il quadro generale nazionale disegnato dall’indagine delle categorie del turismo” –  sottolinea Vincenzo Peparello responsabile regionale e provinciale dell’area turismo Confesercenti – “ rispecchia l’andamento della stagione turistica anche nel Lazio e quindi quella delle cinque provincie( con una valutazione a parte per  la capitale), in questo periodo delle vacanze cosiddette climatiche/balneari”. In conclusione, Peparello afferma che comunque  gli imprenditori stanno facendo l’impossibile per assicurare la tenuta del turismo italiano in generale e quello regionale dove si trovano ad operare, ma lamentano la mancanza di strutture adeguate, manca una tutela reale dei nostri siti archeologici e le nostre ricchezze culturali ed ambientali, manca infine  una promozione all’altezza di quanto stanno facendo i Paesi concorrenti. Serve una svolta reale che faccia del nostro turismo uno dei perni della ripresa.  

Peparello auspica che per lo meno in questo ultimo periodo della stagione che si possa assistere veramente a una ripresa soprattutto per quanto riguarda il fatturato delle imprese e confidando anche nel last minute, in modo che le imprese possano affrontare da subito la programmazione per il prossimo anno, ma ribadendo che senza gli interventi richiesti ed individuati dalle associazioni e dalle imprese, che operano nel settore, rimane sempre più reale il rischio di recessione. 




ROMA, TERME DI CARACALLA: PALPEGGIA GIOVANE ALL’USCITA DA UN LOCALE E LE FA CADERE IL CELLULARE PER IMPEDIRLE DI CHIAMARE AIUTO

Redazione

Roma – L’ha prima palpeggiata e poi per impedirle di chiamare il 113  ha bloccato la mano che impugnava il cellulare lanciando a terra il dispositivo.

Così questa notte poco prima delle 4, in via delle Terme di Caracalla, C.A. ,36enne romano ha tentato anche la fuga ma è stato bloccato dagli agenti del reparto Volanti e da quelli del Commissariato Trevi che hanno raccolto la segnalazione della sala operativa della Questura. 

E’ stata infatti un’amica della vittima che, uscita in sua compagnia da un locale, dopo aver assistito alla scena, ha immediatamente avvisato il 113.

I poliziotti hanno raggiunto in pochi minuti il luogo della segnalazione e raccolte le descrizioni dell’uomo hanno effettuato un giro di perlustrazione nella zona fino a quando lo hanno individuato in Via Guido Baccelli.

C.A. è stato immediatamente riconosciuto per il suo abbigliamento dai poliziotti e dalla vittima ed è stato bloccato ed accompagnato negli uffici di Polizia.

Al Commissariato Trevi, la vittima, ancora visibilmente scossa, ha deciso di sporgere denuncia e per l’uomo sono scattate le manette per il reato di violenza sessuale.