Simeone (FI): “Sep Pontinia, l’azienda viola le regole: la Regione prenda in considerazione anche revoca concessione. Presenteremo odg”

“Considero necessario e non più rinviabile affrontare con urgenza il problema dell’impianto di compostaggio Sep di Pontinia. Ritengo opportuna la presentazione di un ordine del giorno che impegni l’amministrazione regionale ad assumere tutte le azioni e iniziative necessarie per fronteggiare questa vera e propria emergenza ambientale, fino anche eventualmente alla revoca della concessione per i titolari dell’azienda.
Mi occupo di questo tema dal 1995, quando ebbi l’onore di assumere l’incarico di assessore all’Ambiente della Provincia di Latina. La vicenda dei miasmi insopportabili si trascina ormai da troppo tempo. Numerosi residenti durante il giorno sono costretti a convivere con una situazione di grave disagio ambientale, tanto da non riuscire spesso a dormire a causa dei cattivi odori. Siamo in presenza di una azienda che sistematicamente viola le regole e di un’incompatibilità acclarata dell’impianto con il territorio.
Non dimentichiamo inoltre che questa zona è contigua a diversi agglomerati abitati ricadenti in altre amministrazioni, alla circostante area agricola e all’abbazia di Fossanova, un importante luogo di culto, monumento nazionale e sito di grande attrazione turistica.
Personalmente sono dell’avviso che si debbano realizzare impianti nel territorio, ma questa esigenza si deve coniare con la necessaria tutela della salute dei cittadini ed il loro sacrosanto diritto a vivere in ambienti salubri. Ritengo quindi doveroso che l’amministrazione regionale adotti tutte le misure restrittive possibili per far fronte al problema di natura ambientale, dalla chiusura temporanea del sito fino anche alla revoca della concessione”. Lo dichiara in una nota Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare.




Lazio, il Piano sulla gestione dei Rifiuti arriva in Consiglio Regionale. Il Presidente della Commissione Marco Cacciatore all’attacco: “Sito scelto dalla Raggi contrario al suo programma elettorale”

Arriva al Consiglio Regionale del Lazio il “Piano sulla gestione dei Rifiuti” e Marco Cacciatore, Presidente della Commissione, fa il punto della situazione.

“Non ho potuto condurre i lavori in commissione, chiusura al confronto. La maggioranza lascia discutere per tre giorni e poi cala il maxiemendamento”. Promette battaglia in Aula, lo ha scritto di recente in un post su facebook, anche perché ha presentato un emendamento per creare l’ATO a sè stante di Roma, che consentirebbe alla Capitale, in perenne crisi, di chiudere il ciclo rifiuti e evitare la realizzazione di altri impianti «al di fuori dei confini comunali».

Nella stimolante intervista, rilasciata a L’Osservatore d’Italia, Marco Cacciatore parla a ruota libera. Entra nel merito del TMB di Guidonia, rispetto al quale è stata lanciata una petizione online sulla piattaforma change.org per scongiurarne la riattivazione, e del TMB di Rocca Cencia, consapevole com’è delle preoccupazione degli abitanti di quelle zone. “Rimanere accanto alle esigenze della cittadinanza», afferma chiaramente, «con proposte fattibili. Il TMB dell’Inviolata non può sorgere, mentre Rocca Cencia ha bisogno di misure concrete per alleviare l’impatto che rende quel quadrante invivibile”.

Infine, la rottura con il M5S, che secondo il Presidente della Commissione, “deve uscire dalle logiche politiche di palazzo. Sono stato oggetto di un provvedimento disciplinare da parte del Movimento per aver presentato un esposto contro la discarica di Monte Carnevale“. Il sito scelto dall’Amministrazione di Virginia Raggi, “contrario al suo programma elettorale”, tuona. “Questa e le altre decisioni mi hanno spinto a lasciare. Ricordo che la raccolta indifferenziata è ferma al 40%. Basta con politiche a misura di comunicato stampa”. L’intervista va ascoltata con attenzione per meglio comprendere dove si è inceppato il meccanismo amministrativo.




Pronti soccorso ospedali di Latina e provincia. Simeone (FI): “Nuova normalità, vecchi problemi”

Con l’avvio della stagione estiva si ripropongono i disagi del passato negli ospedali della provincia di Latina, a partire dalla crescita evidente degli accessi nei Pronto Soccorso.

Solo alle 11.32 di stamane il S.M. Goretti ha raggiunto quota 80, diventando il terzo per numero di accessi nella regione. Senza dimenticare che alla stessa ora si registravano 33 accessi al Pronto Soccorso del Dono Svizzero di Formia e 32 presso la struttura analoga della clinica ‘Città di Aprilia’. Il rischio è che anche per via dell’ondata di caldo preannunciata per i prossimi giorni, la situazione sia destinata a peggiorare.

“Questo quadro è ulteriormente aggravato dalla piaga delle liste di attesa sempre più lunghe. – Dichiara Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare – La porta d’ingresso unica della sanità – prosegue – non può essere l’ospedale. Per questo occorre coinvolgere maggiormente i medici di base in questo ruolo importante e delicato. L’Asl di Latina nelle scorse settimane mi ha garantito di voler metter in campo tutti gli sforzi possibili per limitare i problemi attivando una task force per riorganizzare tutte le attività ambulatoriali. Avevo inoltre preso atto che l’azienda sanitaria manifestava l’esigenza di organizzare la piena operatività delle prestazioni da erogare in tutto il territorio provinciale ed in tempi ragionevoli. Purtroppo mi arrivano segnalazioni sul territorio di tutt’altro avviso. Problemi si registrano in tutta la provincia, da Latina a Terracina, da Fondi a Formia. E’ prioritario recuperare i mesi di sospensione e ripensare come organizzare al meglio la sanità pubblica, permettendo alle persone di curarsi in sicurezza con tempi, mezzi e procedure adeguate. Per questo ribadisco che a mio avviso serve un piano straordinario regionale sulle liste d’attesa. Mi auguro che l’amministrazione Zingaretti voglia varare un piano in grado di fronteggiare la grande emergenza. Non c’è tempo da perdere, gli utenti della provincia di Latina e le decine di migliaia di turisti romani che approdano sulle spiagge pontine non meritano di trascorrere un’estate di fuoco nei nostri ospedali”.




Caposele, un fine settimana con l’area archeologica che torna protagonista

CAPOSELE (LT) – L’area archeologica di Caposele sarà scenario questo fine settimana per le giornate europee dell’archeologia.

“La scelta dell’ area archeologica Caposele non è casuale ma è nella narrazione della città, nello svelare bellezza in un museo all’aperto che può competere con Ercolano e Pompei: dalla tomba di Cicerone alla Villa di Mamurra, Formia cammina nella storia” il commento del vice sindaco e assessore alla cultura e ai servizi sociali Carmina Trillino, durante la presentazione della conferenza stampa tenutasi ieri nel sito. Lavoro di sinergia, scelta di continuità, impegno nella valorizzazione, consapevolezza del potenziale patrimoniale della città sono stati gli argomenti dei commenti degli assessorati ai lavori pubblici Pasquale Forte, al Patrimonio Paolo Mazza e alle politiche ambientali Orlando Giovannone. Il sito archeologico è stato liberato da rifiuti abbandonati da tempo, è stato attenzionato da interventi manutentivi e di pulizia del verde restituendo la visibilità di una parte del patrimonio archeologico. “Dall’ inizio dell’ assessorato perseguo con veemenza l’idea che i luoghi hanno un’anima attraverso la quale una comunità si narra. I luoghi non nascondono l’anima della comunità, la conservano migliorandone l’aspetto. Al cambiamento non si oppone resistenza, si agevola qualora esprima esigenze nuove e inedite della Comunità. Lo studio, i pareri, le esigenze, la necessità, la differenza tra reale e realtà. L’abitare è vivere ” ha aggiunto il vice sindaco.

Sono seguiti i ringraziamenti per la Soprintendenza in particolare alla dottoressa Paola Refice, con cui il Conune di Formia crede nello spirito collaborativo.

Giusto e grande merito alla Rta Sinus Formianus rappresentata dal presidente Vito Auriemma che mai fa mancare supporto alla conoscenza e alla divulgazione dei siti archeologici della città.

L’evento organizzato dalla Rta Sinus Formianus vede già il tutto completo con trecento prenotazioni e nel pieno rispetto del protocollo anti Covid-19 “Restituire bellezza a bellezza il fine da seguire e perseguire “.




Lenola, il Comune stipula accordo con laboratorio analisi per test Covid-19 ma il costo delle analisi è a carico dei cittadini

LENOLA (LT) – Il Comune di Lenola, in provincia di Latina, ha firmato una convenzione con un laboratorio di analisi per effettuare il test sierologico per la diagnosi di Covid-19 al costo di 18,90 euro che sarà a carico di quei cittadini che intenderanno sottoporsi alle analisi e in caso di riscontro diagnostico di positività, il secondo test di analisi quantitativa degli anticorpi verrà effettuato gratuitamente dal laboratorio di analisi.

Dall’amministrazione comunale fanno quindi sapere che è possibile prenotarsi fin da ora per effettuare il test domenica 31 maggio presso il Centro Studi ‘Renato Ingrao’ – via Libero De Libero, 12.

E’ stato quindi attivato un servizio di prenotazione telefonica presso il Centro Operativo Comunale della Protezione Civile, al numero 0771.595860 (dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 16 alle 18) dove è possibile prenotarsi per concordare l’orario del proprio test personale fino a venerdì 29 maggio, alle ore 18.

“Sarà essenziale, – fanno sapere dal Comune – per evitare problematiche di accesso o assembramenti, che ciascun cittadino rispetti con puntualità l’orario assegnato. Nel caso il numero di richieste dovesse richiedere tempo aggiuntivo oltre a quello della giornata del 31 maggio, è stata valutata l’opportunità di concordare ulteriori date per concludere con successo l’effettuazione di tutti i test prenotati”.

“L’accordo stipulato con la ‘Galeno MED’ – sottolinea il Sindaco di Lenola, Fernando Magnafico – consentirà a tutti i cittadini che ne faranno richiesta, a un costo abbordabile, di poter sapere se hanno contratto il virus senza registrare particolari sintomi: una risposta utile per capire il livello di rischio personale in caso di contagio. Inoltre, confidiamo che questo screening possa fornirci, nel rispetto della normativa sulla privacy, elementi di scenario importanti per poter avere un quadro esauriente e realistico della presenza del virus nella popolazione indagata. Per questo, da parte nostra, auspichiamo che il test venga prenotato dal più ampio numero di cittadini possibile”.

Una bella ed utile iniziativa che sarebbe stata ancor più bella se a pagare i test fosse stato il Comune e non i cittadini.




Latina, task force per la stagione balneare

Usare la fascia dunale per mettere i tavoli e utilizzare gli spazi, mettendoli a disposizione delle attività di ristorazione del lungomare. Di questa possibilità si è discusso oggi in commissione Governo del territorio, su richiesta del consigliere di minoranza Tiero, ma di fatto l’opzione non sembra essere percorribile.

“È stata una discussione molto tecnica e trasversale, svolta alla presenza dei diversi assessorati e degli uffici dei vari settori coinvolti (Ambiente, Urbanistica, Attività produttive) – spiega Celina Mattei, presidente della commissione Governo del territorio – Sono soddisfatta perché sono stati chiariti molto bene limiti e opportunità in questa situazione difficile dovuta all’emergenza coronavirus, che sta investendo purtroppo tutti gli ambiti oltre a quello sanitario”.

La questione dell’utilizzo della fascia dunale, già complessa, in base a quanto spiegato dai tecnici è bloccata a monte: la destinazione urbanistica di quell’area infatti non ne consente l’utilizzo per finalità commerciali, ma è inquadrata come arenile. Il secondo ostacolo riguarda il fatto che si tratta di aree di proprietà privata e che quindi ogni azione andrebbe eventualmente concertata con i titolari.

“Siamo perfettamente consapevoli delle enormi difficoltà economiche in cui versano le attività che si trovano sul lungomare – commenta Maria Grazia Ciolfi, consigliera con mandato del sindaco per la marina – La stagione primaverile, che normalmente a Latina porta già tanti clienti e durante la quale si pianifica tutto per la stagione balneare, quest’anno è invece saltata quasi completamente a causa dell’emergenza covid. E nonostante la parziale riapertura, si stenta ancora a ripartire. Naturalmente speriamo che la data del 18 maggio porti finalmente importanti novità, ma nel frattempo come amministrazione comunale abbiamo sollecitato l’estensione del suolo pubblico da poter far utilizzare alle attività commerciali, recuperando spazio, per favorire l’economia ed allo stesso tempo rispettare le prescrizioni del governo in tema di distanziamento sociale. Rispetto al tema della fascia dunale – conclude la consigliera di LBC – Sarei più orientata, come già più volte ribadito con i nostri indirizzi di maggioranza, verso la tutela dell’area che è già sottoposta peraltro a numerosi vincoli; se il prossimo decreto lo consentirà, sarà invece nostra premura lavorare per utilizzare il demanio marittimo: il vantaggio sarebbe per tutti, sia dal punto di vista ambientale che economico (per gli operatori che avranno più spazi a disposizione per lavorare), oltre che dal punto di vista amministrativo (l’accordo non coinvolgerebbe terzi privati, ma solo gli enti).

L’amministrazione comunale ha già individuato, comunque, numerose aree per l’ampliamento delle attività di ristorazione all’aperto, per consentire il mantenimento delle distanze tra clienti. Il tema era già stato affrontato alcuni giorni fa in commissione Attività produttive. Si tratta di: Piazzale dei Navigatori per tutte le attività che si trovano intorno; parte del parcheggio di Foce Verde per le attività che hanno il retro su di esso; gli spazi del Vasco Da Gama e il parcheggio della Casilina; il Piazzale Loffredo a Capo Portiere; parte del parcheggio di Rio Martino e tutti gli slarghi del marciapiede sulla Strada Lungomare; per il lato sinistro, le piazzole stradali per i chioschi.




Formia, fase2: ripresi i lavori di manutenzione del verde e asfaltatura strade

FORMIA (LT) – Riprese le attività di manutenzione e cura sul territorio cittadino di Formia.

Continuano gli interventi straordinari di cura del verde pubblico in tutta la città da parte della ditta incaricata Barretta, dopo aver provveduto alla pulizia e manutenzione dei parchi e delle ville comunali riaperte in questi giorni per permettere ai cittadini di riappropriarsi degli spazi pubblici, si sta procedendo alla speciale potatura dei pini secolari di piazza Mattei.

Ma i lavori non riguardano solo il verde, è infatti sempre di questa settimana la ripresa degli interventi di bitumatura, dopo i lavori effettuati in via Santa Teresa.

Nei prossimi giorni sono previsti altri interventi che interesseranno via Canzatora e la via Flacca (Litoranea) per un importo pari a 140mila euro.

A questi si aggiunge il lavoro della ditta TE MA TE srl, aggiudicatrice del nuovo appalto biennale per la manutenzione strade e pertinenze che da lunedì scorso ha iniziato il monitoraggio e i primi interventi.




Cotral, assembramenti alle fermate e nei bus: c’è alto rischio contagi in barba alla pubblicità aziendale [Il reportage fotografico]

ROMA – Assembramenti di fronte la fermata del Cotral in via Anagnina. In barba al rispetto delle distanze da mantenere nella Fase 2.

E proprio la distanza non appare rispettata in alcuna maniera

Iniziamo dalle banchine dove non c’è nessuno a controllare che non si creino gruppi di persone. Ancora peggio la situazione all’interno dei bus dove in primis l’autista non appare sufficientemente distanziato dai passeggeri. Il vetro non basta, ci vorrebbe del plexiglass per garantire il giusto isolamento.

La pubblicità dell’azienda sui tg e la realtà

I marker indicati nelle pubblicità Cotral

I posti a sedere che, secondo le pubblicità in pompa magna dell’azienda anche sui vari tg, dovevano necessariamente avere i marker ad indicare che determinati posti non andavano occupati sono invece sprovvisti di qualsiasi indicazione sulla stragrande maggioranza dei mezzi.




Cori, scuola: dopo l’installazione gratuita della linea internet arrivano 70 tablet per gli studenti

CORI – GIULIANELLO (LT) – La distribuzione dei dispositivi informatici si aggiunge all’iniziativa del Comune relativa alla installazione gratuita della linea fissa internet fino alla fine dell’anno scolastico.

L’istituto comprensivo ‘Cesare Chiominto’ di Cori, tramite apposito finanziamento del Ministero dell’Istruzione, ha acquistato 70 tablet per gli studenti di Cori e Giulianello che ne hanno bisogno in modo da consentire loro di seguire l’attività didattica a distanza mentre tutta la comunità fronteggia l’emergenza di questo delicato momento.

È in corso in questi giorni la distribuzione tramite i volontari della Protezione Civile, che stanno provvedendo a consegnare i tablet alle famiglie.

L’iniziativa si aggiunge all’intervento di sostegno all’accesso online alle attività didattiche a distanza per tutti gli studenti di ogni ordine e grado posto in essere dal Comune di Cori in favore delle famiglie in difficoltà a causa dell’attuale stato di emergenza epidemiologica da Covid19. Sono stati già installati circa 20 modem ad altrettante famiglie cui sarà garantita la connessione alla linea fissa internet fino alla fine dell’anno scolastico, anche se dovesse essere posticipata, per consentire ai propri ragazzi, studenti delle scuole di I° e II° grado e dell’università, di poter seguire le lezioni per via telematica, garantendo e tutelando il loro diritto allo studio.

“In questo momento di grande problematicità – dicono il sindaco di Cori, Mauro De Lillis, e l’assessore alla Pubblica Istruzione, Chiara Cochi – arriva, crediamo, una bella risposta per il mondo della scuola. La distribuzione dei tablet va a rendere possibili o più agevoli le lezioni a distanza anche per chi non era provvisto di strumenti idonei così come va nella stessa direzione la fornitura del servizio di linea internet fissa alle famiglie in difficoltà. Viviamo una fase molto complicata, ma le istituzioni ci sono”.




Fondi, NAS. Conclusa l’operazione “Compressa Express”: in manette 7 persone

LATINA – Arrestate 7 persone per ricettazione e falso in certificazioni mediche, truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale e detenzione illecita e spaccio di farmaci ad azione stupefacente.
Oggi all’alba i militari hanno eseguito, su disposizione del GIP del Tribunale di Latina dott. Giuseppe Cario, 4 Ordinanze di custodia cautelare in carcere e 3 agli arresti domiciliari concludendo una indagine condotta dal NAS Carabinieri di Latina, coadiuvato nella fase esecutiva da personale della specialità, da militari del Comando Provinciale di Frosinone, Latina e Terni.

L’attività investigativa, convenzionalmente denominata ”COMPRESSA EXPRESS’, è stata avviata dal NAS Carabinieri di Latina nel 2019 sotto il coordinamento del Procuratore aggiunto dott. Carlo Lasperanza e sostituto Procuratore dott.ssa Valentina Giammaria.

L’indagine ha preso le mosse da alcune verifiche sulla corretta dispensazione di medicinali presso varie farmacie pontine, che hanno evidenziato un eccessivo e immotivato volume di prescrizioni di un farmaco oppioide semisintetico, il cui principio attivo stupefacente è denominato “Ossicodone”, caratterizzato da una molecola strutturalmente correlata a morfina e codeina.

Gli approfondimenti conseguentemente svolti, tutti compiuti attraverso un’intensa attività investigativa (che ha trovato il proprio punto di forza nei tradizionali metodi: ricognizioni fotogrqfìche, servizi di osservazione e pedinamento; acquisizioni documentali), hanno permesso di chiarire assetti, gerarchie, affari e modus operandi dei soggetti destinatari delle ordinanze di custodia cautelare, tutti residenti nel comune di Fondi e gravati da precedenti penali specifici.

Il contesto investigativo ha consentito di censire 340 distinti episodi nei quali i 7 arrestati si erano recati presso le farmacie delle province di Latina e di Roma per effettuare la spendita di ricette mediche, falsificate nel contenuto, poi risultate provento di pregressi furti perpetrati ai danni di aziende ospedaliere, studi medici e di medicina generale.

La falsità materiale delle ricette, compilate e firmate dai medesimi indagati, risultava facilitata dall’apposizione dei timbri sottratti in precedenza agli ignari medici.

Gli indagati, attraverso il surrettizio procacciamento dei farmaci a base stupefacente, inducevano anche in errore l’A.S.L. di Latina che, di conseguenza, corrispondeva alle farmacie, quale corrispettivo per il rimborso delle ricette, circa 20.000 euro di denaro pubblico.

La minuziosa ricostruzione della dinamica delittuosa, avvenuta attraverso il tracciamento di ogni singola ricetta rimborsata, ha consentito di ricostruire come tale attività illecita abbia procurato agli indagati circa 12.000 compresse di principio attivo stupefacente a base di “Ossicodone” che, se rivendute nella “piaz:a di spaccio parallela”, ad un prezzo di circa l 0,00 euro l’una, avrebbero fruttato un ricavo complessivo di circa 120mila euro.

Con l’esecuzione delle 7 ordinanze di custodia cautelare, avvenuta alle prime luci dell’alba, è stata interrotta l’attività delittuosa posta in essere dal dicembre deli’anno 2018 ad oggi.




Cisterna di Latina, organizzava lo spaccio di stupefacenti sul territorio: arrestato il papà di Desirèe Mariottini

CISTERNA DI LATINA (LT) – Arrestato e portato in carcere il papà di Desirèe Mariottini, la sedicenne morta a ottobre 2018, per un mix di farmaci e droga, in uno stabile abbandonato del quartiere romano di San Lorenzo.

Gianluca Zuncheddu è stato arrestato all’alba dello scorso giovedì nell’ambito di un’operazione antidroga. Otto le ordinanze di custodia cautelare eseguite dai carabinieri di Cisterna di Latina e Aprilia a carico di presunti componenti di un gruppo dedito spaccio di cocaina e a violente azioni di ‘recupero crediti’.

Per gli investigatori Zuncheddu sarebbe l’organizzatore dello spaccio di stupefacenti che avveniva a Cisterna di Latina

Due degli arrestati sono ritenuti responsabili, inoltre, di un atto intimidatorio avvenuto a maggio 2018, quando furono esplosi colpi di arma da fuoco contro l’auto di un maresciallo della stazione dei carabinieri impegnato nelle indagini.

L’attività investigativa è scattata a febbraio del 2018 in seguito alla richiesta di aiuto di un giovane di Cisterna, aggredito per costringerlo a pagare un debito di droga contratto da un suo cugino. E così i carabinieri avrebbero ricostruito l’articolata attività di spaccio di cocaina, marijuana e hashish. La droga veniva consegnata a clienti selezionati, previo appuntamento telefonico, in località sempre diverse di Cisterna.

Zuncheddu, in particolare, per i carabinieri era “l’organizzatore” e faceva avere ai pusher la sostanza da smerciare

Dopo l’arresto di tre spacciatori, avvenuto qualche mese dopo l’avvio delle indagini, la pressione investigativa sul territorio, secondo gli investigatori, avrebbe infastidito il gruppo tanto che due componenti a bordo di un’auto rubata esplosero 4 colpi di arma da fuoco contro l’auto del maresciallo dei carabinieri e non avrebbero escluso di compiere altri gesti intimidatori, anche più gravi, contro altri militari della stessa stazione o addirittura loro familiari.

Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di tentata estorsione, lesioni aggravate, cessione di sostanze stupefacenti aggravata e continuata, porto abusivo di armi da fuoco, danneggiamento aggravato, ricettazione, maltrattamenti in famiglia.