ABOLIZIONE PROVINCE, CUSANI CHIEDE INTERVENTO DELLA POLVERINI

Redazione

E' stato approvato all’unanimità, oggi nel corso del Consiglio provinciale, l’ordine del giorno riguardante la Riforma delle Province nel quale si chiede alle Regioni, in questo caso alla presidente Renata Polverini, di impugnare il decreto che prevede l’abolizione delle Provincie, davanti alla Consulta. Il presidente Armando Cusani ha spiegato che il provvedimento incluso nel decreto Salva Italia, è marcatamente illegittimo e non rispettoso della nostra Costituzione e con l’abolizione delle Province non ci sarà alcuna riduzione di costi”.

A conclusione della votazione, all’unanimità l’assise ha approvato anche l’ordine del giorno a favore dei pescatori pontini.

 

IL TESTO

Il Consiglio provinciale,

Premesso

che la grave situazione economica e finanziaria impone che tutte le istituzioni si facciano

carico dell’equilibrio dei conti pubblici e, allo stesso tempo, di rilanciare la crescita del Paese;

che solo attraverso l’impegno e il concorso di tutte le istituzioni della Repubblica è possibile coniugare risanamento, equità e crescita in una prospettiva di coesione sociale e territoriale;

che l’Italia ha oggi bisogno di un profondo processo di riordino istituzionale con un percorso di riduzione degli sprechi nella spesa;

che il Parlamento il 28 dicembre 2011 ha approvato in via definitiva la legge di conversione del decreto legge 201/2011 che contiene, nell’art. 23, commi 14 – 22, disposizioni che prefigurano uno svuotamento dell’istituzione Provincia, fino alla scomparsa della stessa;

Considerato

Che il Governo ha definito e varato norme che impattano direttamente su istituzioni che sono previste come elementi costitutivi della Repubblica dalla Costituzione senza prevedere, anzi volutamente escludendo, qualunque forma di confronto e preventiva condivisione con i rappresentanti delle Province;

che l’articolo 23, commi 14 – 22, dal punto di vista del merito, è palesemente in contrasto con i principi e le disposizioni costituzionali che disciplinano i rapporti tra lo Stato e le autonomie territoriali ed, in particolare, gli tabella 5, 114, 117 (comma 2, lettera p) e comma 6), 118 e 119 della Costituzione ed è, altresì, incongruente con i principi generali e con la disciplina degli enti locali del nostro ordinamento;

che la norma, lungi dal consentire risparmi – come indicato espressamente dalle relazioni

tecniche della Camera e del Senato, che non hanno ritenuto di potere quantificare alcuna cifra dai risultati delle misure stesse – produce notevoli costi aggiuntivi per lo Stato e per la Pubblica amministrazione, ingenera caos nel sistema delle autonomie e conseguenze pesanti per lo sviluppo dei territori;

che la norma non tiene minimamente in conto dell’aumento della spesa pubblica, pari ad almeno il 25% in più, che si avrebbe dal passaggio del personale delle Province (56.000 unità) alle Regioni o dal trasferimento di competenze di area vasta ai Comuni;

che il decreto non considera l’impatto che il trasferimento delle funzione delle risorse oggi

gestite dalle Province (12 miliardi di euro secondo gli ultimi dati del Siope) avrà sui bilanci e sul l’organizzazione delle Regioni e dei Comuni già oggi gravati dalle difficili condizioni di sostenibilità del loro patto di stabilità;

che il decreto non considera la difficoltà a computare e trasferire il patrimonio e il demanio delle Province: 125.000 chilometri di strade, oltre 5.000 edifici scolastici, 550 centri per l’impiego, sedi, edifici storici, partecipazioni azionarie dotazioni strumentali, ecc.;

che la nonna impone una modifica della normativa tributaria, poiché le entrate tributarie,

patrimoniali e proprie delle Province dovranno passare in quota parte a Regioni e Comuni per garantire il finanziamento delle funzioni, proprio nel momento in cui si stanno verificando le condizioni per il passaggio dalla spesa storica ai fabbisogni standard nelle Province attraverso l’attuazione delle nonne sul federalismo fiscale;

che la nonna avrà effetti devastanti sulle economie locali, poiché produrrà il blocco totale degli investimenti programmati e in corso delle Province, perché i mutui contratti dalle Province, nei casi in cui questo fosse possibile, dovrebbero essere spostati alle Regioni o alle altre amministrazioni locali, e che ostacolerà i diversi progetti, anche pluriennali, finanziati dai fondi strutturali Ue o da sponsor o fondazioni bancarie in cui sono impegnate le Province, con il serio rischio di interrompere la gestione delle attività e dei connessi importantissimi flussi di spesa;

 

Approva il presente Ordine del giorno.

 

Le Province richiedono unitariamente alle Regioni di promuovere i ricorsi di fronte alla Corte Costituzionale, per fare dichiarare l’incostituzionalità delle disposizioni contenute nell’art. 23, commi 14 – 21, del decreto legge 20 l /20 Il che violano i principi costituzionali di autonomia e democrazia e sono in contrasto con la forma di stato prevista dal titolo V, parte II, della Costituzione.

 

Le Province richiedono unitariamente al Governo e al Parlamento di approvare una riforma organica delle istituzioni di governo di area vasta che sia basata sulle seguenti priorità:

1. Intervento immediato di razionalizzazione delle Province attraverso la riduzione del numero delle amministrazioni: la razionalizzazione dovrà essere effettuata in ambito regionale, con la previsione di accorpamenti tra Province, mantenendo comunque saldo il principio democratico della rappresentanza dei tenitori, con organi di governo eletti dai cittadini e non nominati dai partiti.

2. Ridefinizione e razionalizzazione delle funzioni delle Province, in modo da lasciare in

capo alle Province esclusivamente le funzioni di area vasta.

3. Eliminazione di tutti gli” enti intermedi strumentali (agenzie, società, consorzi) che

svolgono impropriamente funzioni che possono essere esercitate dalle istituzioni

democraticamente elette previste dalla Costituzione.

4. Istituzione delle Città metropolitane come enti per il governo integrato delle aree

metropolitane.

5. Riordino delle amministrazioni periferiche dello Stato, legato al riordino delle Province.

6. Destinazione .dei risparmi conseguiti con il riordino degli enti di area vasta ad un fondo speciale per il rilancio degli investimenti degli enti locali.

Per conseguire questi obiettivi le Province individuano i seguenti strumenti:

 

l’approvazione urgente di un una nonna. nella legge di conversione del Decreto Legge 29 dicembre 2011, n. 216 “Proroga di termini previsti da disposizioni legislative” . che superi l’ipotesi del commissariamento delle Province che dovrebbero andare al voto nella primavera del 2012 e che consenta di prorogare la scadenza degli organi democraticamente eletti fino all’approvazione di una riforma organica delle Province.

 

l’immediata approvazione della Carta delle Autonomie, inspiegabilmente bloccata al Senato, per definire “chi fa che cosa” ed eliminare i costi e le disfunzioni prodotti dalle duplicazioni delle funzioni e per razionalizzare l’intero sistema istituzionale locale, in attuazione dei principi previsti dal nuovo Titolo V, parte II, della Costituzione;

la rapida approvazione delle proposte. di riforma costituzionale attualmente depositate presso la Camera dei Deputati sul riordino delle Province e delle Città metropolitane, per assegnare alle Regioni un ruolo centrale nel dimensionamento di tutte le istituzioni territoriali.

 

Il Consiglio provinciale

 

Dice no ad un ‘Italia senza Provincia perché:

. Ci sarebbero meno garanzie democratiche.

. Verrebbero garantite meno opportunità a chi è più debole. Diminuirebbe l’identità locale fatta di storia e cultura.

. Le Istituzioni si allontanerebbero dai cittadini.

 

Il Consiglio provinciale chiede:

 

. ai Parlamentari del territorio di farsi promotori in Parlamento di iniziative volte a garantire l’esistenza delle Province intese come strumento di partecipazione democratica dei cittadini nel governo del territorio;

. alle organizzazioni sindacali di mobilitarsi contro l’abolizione o allo svuotamento delle

Province, per tutelare le persone che ci lavorano;

. Alle forze economico-sociali di mobilitarsi per ristabilire un punto di riferimento

istituzionale certo nel territorio, per garantire il rilancio degli investimenti per lo

sviluppo locale.

. Ai cittadini tutti, agli uomini di cultura, alle associazioni e ai gruppi di volontariato di manifestare il loro amore per il territorio, opponendosi all’abolizione o allo svuotamento delle nostre Province, o alla loro trasformazione in enti nominati dai partiti e non eletti direttamente dal popolo.




TRUFFA SU RIFUGIATI LIBICI, ZARATTI: “ASSESSORE FORTE RIFERISCA IN AULA SU VICENDA PROFUGHI IN PROVINCIA DI LATINA”

Redazione

“Gli sviluppi dell’inchiesta sul sistema di accoglienza per i profughi nella provincia di Latina, obbliga la Regione Lazio a fare immediatamente chiarezza su quanto si è verificato nelle strutture dei Comuni di Sezze, Bassiano e Roccagorga a partire dal luglio scorso”. Lo dichiara Filiberto Zaratti, (Sel) Presidente della commissione regionale sicurezza, integrazione sociale e lotta alla criminalità.
“Su questa vicenda – ricorda Zaratti – ad agosto avevo presentato un’interrogazione urgente chiedendo quali strumenti di verifica e controllo delle strutture di accoglienza erano stati messi in campo dalla Regione su quei soggetti accreditati che risultavano idonee dal bando regionale. Adesso, alla luce dei recenti sviluppi giudiziari che hanno portato all’emissione di provvedimenti di custodia cautelare a carico dei responsabili di una cooperativa, è ancora più urgente che l’assessore regionale alle politiche sociali Aldo Forte, venga a riferire in aula”.  
“Per questo – conclude Zaratti – oggi ho presentato una nuova interrogazione a risposta immediata affinché già da mercoledì prossimo, in Consiglio regionale possa essere chiarita una volta per tutte ogni aspetto di questa vicenda”.

 




FAMIGLIE PONTINE SUBISSATE DAI DEBITI RISCHIANO L'USURA: 17 MILA EURO IL DEBITO DI CIASCUNA FAMIGLIA

Redazione

Debiti sulle spalle delle famiglie esposte al grave rischio dell'usura. Stando agli ultimi dati diffusi dalla Cgia di Mestre le famiglie pontine sono tra le più indebitate dell’intero paese, ciascuna ha in media un debito di 17mila euro che stenta a onorare. A lanciare l’allarme è la Fondazione Wanda Vecchi di Latina, impegnata da anni nella lotta contro l’usura. La crisi economica non aiuta, piuttosto acuisce un problema che in provincia ha contorni sempre più allarmanti. Di fronte ai numeri della Cgia di Mestre, la Fondazione antiusura si dice pronta a scendere in campo con un evento di rilevanza nazionale per riunire attorno allo stesso tavolo le vittime dell’usura, i sovra indebitati e gli interlocutori delle istituzioni a partire dal ministro dell’interno, dal governatore della Regione Lazio fino agli amministratori locali.

«Sono tantissime le persone e gli imprenditori – dicono dalla Fondazione – che si rivolgono ai nostri sportelli perché hanno visto il loro budget ridotto per la perdita del posto di lavoro. Una situazione questa che è terreno fertile per gli usurai. E’ tempo di mettere in campo una risposta concreta» concludono i responsabili della Fondazione Wanda Vecchi che riuniranno gli stati generali contro l’usura e il sovra indebitamento presso il terreno di Piano Rosso confiscato al clan dei Casalesi. «Un luogo simbolico e segno tangibile di quello che possono fare istituzioni e politica».




GAETA, CASERMA DEI CARABINIERI, PROSEGUE L’ITER AMMINISTRATIVO

Redazione

È stato pubblicato nei giorni scorsi l’avviso della procedura per l’esecuzione dei lavori della nuova Caserma dei Carabinieri da realizzarsi totalmente con capitale privato.

“Il confronto positivo e propositivo con l’Arma dei Carabinieri ha consentito di portare avanti l’iter per l’esecuzione della nuova Caserma in maniera chiara e relativamente rapida grazie anche alla collaborazione del personale del Settore Lavori Pubblici. L’area in cui sorgerà la Caserma si trova all’incrocio tra Via Garibaldi e Via Bachelet e si estende per circa 4mila metri quadrati, mentre l’importo complessivo dell’opera si aggira intorno ai 5 milioni di euro tutti a carico della parte privata che vedrà ripagato il suo sforzo economico mediante la riscossione del canone di locazione, nella doverosa sinergia, prevista dalla normativa, tra l’Ente Locale e il Ministero competente – spiega l’Assessore ai Lavori Pubblici Cosmo Di Perna – L’Amministrazione Raimondi non ha fatto mancare il suo appoggio per cercare di risolvere una delle tante situazioni che si trascinano a Gaeta da molti anni e che finalmente si sta avviando verso la soluzione tanto auspicata. Siamo rammaricati del fatto che, purtroppo, anche questa grande opera è stata in parte strumentalizzata politicamente da inutili allarmismi. È molto importante, infatti, dotare la Città di Gaeta di un presidio logistico e strategico per l’Arma che sia il più moderno e adeguato così da consentire ai Carabinieri, che operano meritoriamente per la nostra sicurezza, per le Istituzioni Democratiche e le esigenze della collettività, di lavorare al meglio con tutte le necessarie strutture in maniera integrata con il tessuto urbano cittadino valorizzando la doverosa sinergia tra Enti dello Stato che cooperano concretamente nell’interesse generale”.

“È un’opera che non si è mai fatta a Gaeta nonostante se ne parlasse da tempo. La nostra volontà è chiaramente espressa da questi atti: vogliamo che la Compagnia e il Comando dei Carabinieri restino a Gaeta perché rappresentanto un presidio di legalità fondamentale affinché si possa sviluppare l’economia legata al turismo e non solo – dichiara il Sindaco Antonio Raimondi – Infatti, dobbiamo considerare, in un discorso più ampio, la presenza delle altre forze dell’ordine (Polizia di Stato, Polizia Municipale, Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto) che collaborano tra di loro per la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Allo stesso modo stiamo lavorando, e siamo a buon punto, per risolvere anche la questione della nuova sede del commissariato di Polizia. Tutti i nostri sforzi sono tesi a garantire alla nostra città tutta la sicurezza di cui ha bisogno affinché questa sia un parametro di grande valore per il suo sviluppo economico”.
 




QUESTORI E PREFETTI DI ROMA E LATINA: NO AL CORTEO CON TRATTORI, AUTOTRENI E ALTRI MEZZI PESANTI DA LATINA A ROMA PREAVVISATO PER IL 30 GENNAIO

Redazione

Motivi di ordine e sicurezza pubblica, mobilità ed economia delle singole realtà locali sono alla base dei provvedimenti adottati nelle ultime ore dal Questori di Latina Alberto Intini e dal Questore di Roma Francesco Tagliente rispetto all’iniziativa preavvisata e pubblicizzata dal movimento Dignità sociale per il 30 gennaio,  con l’impiego mezzi pesanti (tra cui anche trattori), che, in segno di protesta rispetto alle recenti scelte governative di settore, andrebbero a creare notevoli disagi alla circolazione.

In particolare i promotori hanno rappresentato l’intenzione raggiungere la Capitale con trattori, autotreni e altri mezzi di trasporto, partendo dalla strada statale Pontina altezza Migliara 47 (località San Donato) in provincia di Latina, per poi, attraverso la via Cristoforo Colombo, approdare al Circo Massimo a Roma.

In virtù dei rischi legati all’ordine pubblico ed alla mobilità delle due province del Lazio, il Questore di Latina e il Questore di Roma hanno vietato lo svolgimento della manifestazione preavvisata, anche in relazione all’annunciato utilizzo dei trattori ed altri mezzi pesanti, che verrebbero in questo modo utilizzati con modalità d’impiego difformi rispetto a quelle previste dalle normative vigenti.

All’iniziativa i promotori hanno invitato a partecipare anche manifestanti di altre province, tra cui Frosinone e Campobasso.

Non escludendo l’ipotesi che, nonostante i divieti adottati dai Questori di Roma e Latina, l’iniziativa possa comunque richiamare l’arrivo frammentato nella Capitale di mezzi pesanti e agricoli, anche a piccoli gruppi, per poi concentrarsi al Circo Massimo o in altro punto della città, il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ha adottato un’ordinanza di necessità e di urgenza con la quale prescrive il divieto di circolazione sul territorio dell’intera provincia di Roma dal 30 al 31 gennaio di tutte le macchine agricole, nonché per tutti gli altri mezzi pesanti e veicoli commerciali destinati al trasporto degli stessi, ad eccezione dei soli veicoli adibiti al trasporto merci. Il provvedimento è stato adottato al fine di evitare che le modalità della manifestazione preavvisata possano tradursi nella compromissione dell’ordine pubblico, nonché dei diritti dei cittadini e degli operatori economici, che, a causa dei prevedibili disagi, sarebbero impossibilitati a muoversi sui predetti territori, anche generando rischi per la sicurezza stradale.

Analogo provvedimento d’urgenza è stato emesso dal Prefetto di Latina Antonio D’Acunto con la prescrizione del divieto di circolazione sul territorio dell’intera provincia di Latina, per il giorno 30 gennaio, di tutte le macchine agricole, nonché per tutti gli altri mezzi pesanti e veicoli commerciali destinati al trasporto degli stessi, ad eccezione dei soli veicoli adibiti al trasporto merci. Il provvedimento è stato adottato al fine di evitare che mezzi agricoli e pesanti possano confluire alla manifestazione preavvisata e vietata dal Questore in località San Donato, determinando la compromissione dell’ordine e della sicurezza pubblica e generando rischi per la sicurezza stradale.

Al riguardo equipaggi di tutte le Forze e Corpi di polizia impegnate sul territorio delle due province, monitoreranno il traffico veicolare, adottando i provvedimenti del caso in presenza di violazioni dei predetti provvedimenti interdittivi, con il conseguente ritiro della carta di circolazione ed il sequestro degli stessi veicoli.

 




LATINA, DONNE E FUTURO: LA SOLIDARIETÀ FEMMINILE PREMIA IL MERITO

E’ in programma lunedì 30 gennaio alle ore 17,00, nella Sala conferenze del palazzo comunale, (piazza del Popolo, 1), il convegno sul tema: “Il contributo femminile nelle arti, nelle professioni, nelle imprese e nello sviluppo dell'economia”, con la partecipazione di molti nomi noti nell’economia e nella cultura nazionale. 

L’iniziativa rientra nel Progetto Donne e Futuro, il percorso di mentoring ideato dall’avvocato Cristina Rossello per ragazze che vogliono costruire il loro futuro con la consapevolezza del ruolo femminile nel mondo del lavoro e della società in genere.

Il Progetto Donne e Futuro
Progetto Donne e Futuro nasce per creare una rete di solidarietà femminile tra donne e giovani talenti basata sulla trasmissione di un know-how etico consolidato, in un’Italia ancora in ritardo rispetto all’Europa nelle pari opportunità. Per colmare questo ritardo, Progetto Donne e Futuro punta sulla determinazione femminile, per creare nuovi modelli e un’onda rosa che anno dopo anno, regione dopo regione, faccia crescere e progredire il Paese.
“Fare qualcosa per le donne con le donne, imprimere accelerazione alla crescita del talento femminile, far leva sul merito e sulla riscoperta delle ricchezze territoriali – spiega Cristina Rossello, ideatrice e promotrice del Progetto – fondamentali per Progetto Donne e Futuro la valorizzazione delle eccellenze locali e la scelta di giovani studentesse di talento, al centro del nostro percorso di mentoring. Il progetto è già stato avviato in Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna e ora sarà coinvolto  anche il Lazio. Facciamo leva su merito e talento per accelerare i non semplici anni che segnano il passaggio tra lo studio e il mondo del lavoro: creiamo occasioni privilegiate di formazione ed introduzione nei settori individuati, con un connubio di studio e confronto che rafforza nelle nostre pupil la consapevolezza del proprio valore e del diritto al successo personale”.
Progetto Donne e Futuro (forte di un metodo rigoroso, basato su un “Osservatorio quadrimestrale”) è un percorso di mentoring e tutoring:  giovani con un talento, selezionate in settori significativi per il territorio in base al merito e con criteri di valutazione trasparenti, vengono affidate a Madrine, professioniste di eccellenza in quegli stessi settori, che per un anno intero ne curano un inserimento rapido e “privilegiato”. Ogni ragazza, infatti, riceve una borsa di studio, ma soprattutto supporto nella realizzazione degli obiettivi e nello sviluppo di una professionalità e di  una  consapevolezza del proprio ruolo, ma anche con vere e proprie infusioni di coraggio e ottimismo indispensabili per affrontare senza timore il futuro.

Il Convegno del 30 gennaio 
Il Convegno inizierà alle ore 17: prenderanno la parola Giovanni di Giorgi, Sindaco di Latina e Luigi Frati, Magnifico Rettore dell’Università La Sapienza di Roma.
La prima edizione del Progetto Donne e Futuro in Lazio sarà presentata dal Presidente, Avvocato Cristina Rossello. 
L’apertura dei lavori sarà a cura di Marina Brogi, Professore Ordinario di economia dei Mercati Finanziari all’Università La Sapienza, che introdurrà interventi di Gioacchino Attanzio, Monica Pesce, Maria Silvia Sacchi, Angela Di Luciano, Donatella Ceccarelli, Daniela Montemerlo, Maurizia Iachino, Candida Morvillo, Federica Bagnasco, Lucio Colantuoni e Antonella Granero.

Cristina Biciocchi, Presidente del Premio Internazionale Profilo Donna illustrerà il Premio Profilo Donna Junior.
A seguire, le esperienze territoriali già realizzate da Progetto Donne e Futuro in Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna saranno presentate dalle testimonianze dirette delle Madrine e delle Premiate presenti. Fra le Madrine ricordiamo Daniela Girardi Iavarone, Marta Pulini, Silvana Giacobini, Maria Gloria Giani Pollastrini, Tiziana Rota, Loredana Vido, Alessandra Rampazzo, Lea Pericoli, Liliana Cosi, Barbara Stefanelli, Pina Amarelli, Cristina Finocchi Mahne, Alida Catella, Ilaria Branca, Claudia Cremonini, Iva Zanicchi, Roberta Lai, Alissia Mancino, Raffaella Orsero, Regina Schrecker, Enrica Vigato.
Seguiranno alcune interessanti proposte di crescita anche in prospettiva internazionale per Donne e Futuro, fra cui quella per giovani artiste, introdotta da Benedetta Donato “Prendersi cura del bello: un’arte tutta al femminile”. 

Verrà infine illustrato il Tutoraggio nella prima edizione nella regione Lazio del Progetto Donne e Futuro: le studentesse meritevoli saranno individuate fra le ragazze dell’Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente “San Benedetto”, dell’istituto Professionale per i Servizi Commerciali e Turistici “Luigi Einaudi” e della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” (con una commissione composta dal Presidente dell’area didattica di Latina, dal Vicepreside Prof. Vincenzo Barba e dalle prof.ssa Donatella Strangio e Rossella Miceli). 
Il Convegno del 30 gennaio si concluderà con una degustazione di prodotti tipici locali.
 




IL SINDACO DI GIORGI AD AUSCHWITZ DEPOSITATA LA CORONA IN MEMORIA DELLE VITTIME

E.G.

Commozione e intensa partecipazione ad Auschwitz alle celebrazioni per la liberazione del Campo di concentramento, il 27 gennaio 1945, data che è stata poi simbolicamente adottata come “Gionata della memoria”. Alle manifestazioni ha partecipato, ieri e oggi, anche il Sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, insieme al Sindaco di Cisterna, Antonello Merolla, e al presidente della Commissione cultura della Provincia, Mauro Carturan.    

Il Sindaco Di Giorgi si è unito al gruppo di studenti pontini che partecipano alle iniziative in occasione di questa sentita ricorrenza e ha depositato una corona all’interno dell’ex Campo di concentramento.

 “La memoria storica rappresenta un elemento fondamentale per la crescita di una comunità – ha detto il Sindaco Di Giorgi – Le lezioni che ci arrivano dal passato devono aiutarci a non ripetere gli errori e non indurre l’umanità a ripiombare nel buio delle persecuzioni e dell’odio. Ecco perché come Comune abbiamo sostenuto l’iniziativa che ai nostri ragazzi di essere oggi ad Auschwitz e vedere da vicino i luoghi di quell’orrore”
 




GAETA, PORTO COMMERCIALE: GIUNTA FAVOREVOLE ALL'ADEGUAMENTO TECNICO FUNZIONALE

Redazione 

Nei giorni scorsi la Giunta Comunale si è espressa favorevolmente, tramite una delibera, all’adeguamento tecnico funzionale del porto di Gaeta che consente di proseguire con i lavori di escavo del fondale senza andare in contrasto con il Piano Regolatore Portuale (Prp).

“Dopo il positivo Comitato portuale dello scorso ottobre, è stato approvato questo importante atto che consente l’adeguamento del nostro scalo commerciale ai nuovi traffici marittimi. Questo adeguamento si pone l’obiettivo di rendere operativi più di 350 metri della banchina Cicconardi con un fondale di 12 metri, portando gli ulteriori 90 metri di banchina a meno dieci, come da Prp vigente. Il progetto di adeguamento tecnico funzionale del porto commerciale nasce dal bisogno, espresso dagli operatori portuali, di adeguare le infrastrutture all’aumento delle dimensioni delle unità commerciali – spiega l’Assessore alla Portualità Cosmo Di Perna – È un fenomeno che si è sviluppato negli ultimi anni in conseguenza dell’aumento del costo dei noli e dei trasporti e, quindi, il Porto di Gaeta può collocarsi, all’interno di questo senario, in una posizione competitiva nel campo dei trasporti navali delle merci. Tutto ciò produrrà un potenziamento ed un rilancio del nostro scalo commerciale garantendo ai nostri operatori la possibilità di aprire verso nuovi traffici e di aumentare lo sviluppo e l’occupazione”.

Proprio le possibilità occupazionali sono al centro delle dichiarazioni del Sindaco Raimondi.

“Come ente locale abbiamo il compito di creare o favorire le condizioni necessarie affinché le aziende possano incrementare la loro forza lavoro. Il porto, e tutti gli atti finalizzati a suo sviluppo e potenziamento, è un grande occasione per incrementare l’occupazione non solo per la città di Gaeta ma anche per i comuni del comprensorio del Golfo. Dal nostro insediamento abbiamo cercato di intervenire su più ambiti per favorire le politiche occupazionali e per far ciò abbiamo deciso di puntare sulle grandi opere che dopo anni di sforzi stanno per dare i risultati che speravamo – dichiara il Sindaco Raimondi – Tutto questo è stato possibile anche grazie alla sinergia con gli altri enti competenti come l’Autorità Portuale: in questo momento di crisi l’unica strada che si poteva percorrere era quella della collaborazione costruttiva con l’unico obiettivo del bene comune. Inoltre, si può parlare di un’altra vittoria politica frutto dei rapporti ottimi ed autentici con il Presidente Pasqualino Monti, non come quelli vantati ed irreali dal PdL e dal suo candidato Sindaco. È stato un percorso lungo che potrà dare ancora tante soddisfazioni nei prossimi anni grazie ad un’Amministrazione scevra da condizionamenti esterni e che pensa soltanto allo sviluppo di Gaeta”.

 

 




BOLLETTE TIA SBAGLIATE: UNA TARIFFA A FAVORE DEGLI AMMINISTRATORI E CONTRO I CITTADINI

Redazione

Non si riesce proprio a capire quale buona notizia spinga l’amministrazione a esprimere soddisfazione in merito all’andamento della bollettazione TIA.
L’ufficio TIA è stato letteralmente preso d’assalto dagli utenti, centinaia di cittadini orami da giorni stazionano in fila presso gli uffici comunali a causa delle bollette errate.
Tutto ciò, in una città normale, non è interpretato come un segno di efficienza amministrativa ma come una grave disfunzione a danno degli utenti e del servizio.
Viene da chiedersi come mai, visto che la banca dati è stati “ripulita” nel 2006, ancora oggi siano presenti in bolletta tantissimi errori. Non si tratta di errori di poco conto, si tratta di errori macroscopici che influenzano direttamente gli importi delle bollette aumentandoli.
Gli errori riguardano la composizione dei nuclei familiari, spesso aumentati, le superficie degli immobili e l’applicazione delle tariffe alle pertinenze.
Sarebbe opportuno conoscere fino in fondo la natura e l’origine degli errori, capire se c’è stato un problema di gestione da parte dell’amministrazione oppure si tratta, come qualcuno in Comune comunica a sussurrare, di un “sabotaggio” da parte del precedente gestore.
In quest’ultimo caso riteniamo necessario l’avvio di un’azione giudiziaria da parte del Comune di Latina.
E’ corretto ricordare, inoltre che, ci troviamo davanti alla prima rata di una bollettazione che continuerà quasi senza interruzione per tutto il 2011 con il rischio di perpetrare gli errori all’infinito.
Ci dispiace dover prendere atto, per l’ennesima volta che gli errori gestionali, le incompetenze siano sempre pagate dai cittadini e dagli utenti, costretti, questa volte a lunghe file nell’ufficio TIA del Comune di latina.
Abbiamo depositato un’interrogazione urgente all’assessore al Bilancio per sapere il numero e l’entità degli errori riscontrati fino ad oggi e la percentuale degli stessi sul totale delle bollette emesse.




GAETA: AMMINISTRAZIONE COMUNALE È VICINA AI PESCATORI

Redazione

Il Sindaco Antonio Raimondi si schiera al fianco dei pescatori che in questi giorni stanno protestando per le misure governative che colpiscono anche il loro settore.

“La situazione si sta facendo insostenibile. Da tempo i pescatori non riescono ad avere guadagni decenti, nonostante giornate lavorative lunghe e massacranti, a causa del prezzo del carburante e dei fermi biologici in periodi non adatti al contesto mediterraneo. Il Governo Monti deve capire che non si può aumentare la tassazione sul settore della pesca, così come per tutti gli altri comparti produttivi, senza intervenire a livello europeo per ottenere le deroghe alla normativa comunitaria che penalizza fortemente i pescatori del comparto marittimo di Gaeta – dichiara il Sindaco Raimondi – Come Amministrazione comunale, ci siamo attivati immediatamente dopo gli incontri del 15 e del 22 novembre 2011, quest’ultimo alla presenza dei rappresentanti dei pescatori, il Comandante della Capitaneria di Porto e dei comuni del comparto marittimo di Gaeta (Formia, Itri, Fondi, Sperlonga, Terracina, San Felice Circeo, Ponza, Ventotene e Minturno), chiedendo formalmente un incontro al Ministro per le Politiche Agricole Mario Catania affinché questi esercitasse il suo ruolo di mediazione nei confronti di Maria Damanaki, Commissario Europeo per la Pesca”.

“Ci siamo lasciati dopo quella riunione con l’impegno da parte dei pescatori di presentare in breve tempo un piano di gestione. Purtroppo, questa seconda fase non si è mai avviata ma comprendo la complessità di tale documento che sta richiedendo un tempo maggiore per la sua preparazione ed auspico che ci si possa incontrare presto per conoscerlo – aggiunge Raimondi – Ricordo che tutti i comuni hanno dato la loro disponibilità a sostenere l’iniziativa dei pescatori e si sono detti pronti a compiere tutte le azioni necessarie presso le sedi istituzionali nazionali e comunitarie”.

 




GAETA, GIOVEDI’ 26 CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO: SI DECIDE SUL PORTO TURISTICO

Redazione 

Giovedì 26 gennaio 2012 alle ore 08:30 si terrà Consiglio comunale straordinario, fino

all’esaurimento degli argomenti all’ordine del giorno con prosecuzione, all’occorrenza,

anche per i giorni successivi a quello iniziale di convocazione (compresi i festivi). Ed in eventuale seconda convocazione in data lunedì 30 gennaio 2012 alle ore 08:30 (con le stesse modalità procedurali di cui alla prima convocazione).

L’ordine del giorno è:

Lo Stato di attuazione del PRUSST dell’area del Golfo di Gaeta e dei Monti Aurunci.

Presa d’atto e richiesta proroga finanziamenti ministeriali. Approvazione del

protocollo d’intesa per la realizzazione del Porto Turistico.