FROSINONE: LA DEMOCRAZIA CRISTIANA RIPARTE DAL CAPOLUOGO CIOCIARO

Red. Politica
Frosinone
– Grande partecipazione e affluenza di pubblico per il primo congresso provinciale della Democrazia Cristiana a Frosinone dopo ventitré anni. L’evento ha avuto luogo, durante la mattinata di sabato 19 marzo, presso la sala congressi del ristorante “Palombella” di Frosinone, ed è stato organizzato dal Commissario Enzo Mancini per l’elezione degli organi direttivi nella provincia di Frosinone.

Durante l’incontro sono intervenuti il segretario politico nazionale Angelo Sandri, Franco De Simoni, segretario regionale Dc Lazio e, e Mioara Done, segretario organizzativo nazionale, insieme a molti altri esponenti e cariche di rilievo.
Dopo decenni, la scena politica del territorio di Frosinone, definita da Angelo Sandri "Una provincia che per la Democrazia Cristiana in Italia ha da sempre avuto un’importanza strategica",  ha visto il ritorno di un partito la cui presenza nella zona è sempre stata forte e condivisa. Eletto, per acclamazione, il segretario provinciale Enzo Mancini: "Vogliamo rilanciare l’economia ciociaria tramite incentivi e sgravi fiscali, come descritto dal programma di economia e sviluppo presentato quest’oggi".

Prosegue Mancini: "Sono felice che durante l’incontro siano intervenuti anche tutti quei cittadini nostalgici della Democrazia Cristiana e sfiduciati dell’attuale politica italiana e quindi ansiosi di recuperare un rapporto diretto con i propri rappresentanti politici".
"Il nostro obiettivo – ha dichiarato Angelo Sandri, segretario politico nazionale – è quindi quello di riappropriarci , insieme alla gente, della sovranità popolare e di  tutelare le classi più deboli e disagiate ormai stremate da una pubblica amministrazione sempre meno attenta alle esigenze della gente e impegnata a difendere i propri interessi".
 




TERRIBILE SCHIANTO AD ANAGNI, UN'AUTO FINISCE CONTRO UN ALBERO SULLA CASILINA: 2 MORTI

Redazione

Anagni – Due morti è il tragico bilancio di un incidente stradale avvenuto alle 13.20 circa sulla via Casilina nel territorio di Anagni. Le vittime viaggiavano su una Saab quando per cause ancora al vaglio dei carabinieri la vettura è uscita di strada schiantandosi contro un albero. Inutili tutti i tentativi di soccorso, per gli occupanti dell'auto non c'è stato nulla da fare




FROSINONE: SCOPERTA FRODE DA 11 MILIONI DI EURO

Redazione

Frosinone – Amministravano una società senza presentare le dichiarazioni fiscali e senza versare imposte, frodando l'Erario per un ammontare complessivo di oltre 11 milioni di euro, a scoprire la frode fiscale è stata la Brigata della Guardia di Finanza di Anagni. A scoprire la frode fiscale è stata la Brigata della Guardia di Finanza di Anagni, che ha individuato una società di capitali, con sede nella città dei Papi, operante nel settore dei trasporti, che negli ultimi 4 anni, pur esercitando la propria attività di impresa, ha omesso di presentare le dichiarazioni fiscali e di versare le imposte dovute. Nel corso delle operazioni di verifica fiscale le Fiamme Gialle, al fine di quantificare il reale volume degli affari, hanno fatto ricorso allo strumento delle indagini finanziarie, attraverso le quali è stata individuata la numerosa clientela e, soprattutto, sono stati ricostruiti i flussi del denaro transitato sui conti bancari utilizzati dalla società di trasporto nell'esercizio della propria attività di impresa e su quelli intestati agli amministratori. In tal modo è stato possibile quantificare l'ammontare della frode fiscale realizzata e segnalare alla competente Agenzia delle Entrate la base imponibile sottratta a tassazione ai fini delle imposte sui redditi, per un ammontare complessivo di 9 milioni di euro, nonché l'I.V.A. evasa, per un ammontare di circa 2 milioni di euro. Al termine delle operazioni di verifica l'amministratore unico della società – un cinquantaquattrenne abitante ad Anagni – è stato denunciato alla competente autorità giudiziaria per il reato di omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali, per il quale è prevista la pena della reclusione fino ad un massimo di 4 anni.




CASSINO, SOSPETTO CASO DI TUBERCOLOSI. DETENUTO TRASFERITO A VITERBO

Redazione

Cassino (FR) – Sospetto caso di tubercolosi a Cassino. L'allarme è scattato lunedì sera quando dal carcere San Domenico, un cittadino marocchino di 48 anni è stato trasportato in ospedale a Cassino per problemi respiratori. L'uomo è stato ricoverato nel reparto di medicina per accertamenti durante i quali è nato il sospetto che si trattasse di tubercolosi. Per questo, ieri pomeriggio, l'uomo è stato trasferito a Viterbo dove si accerterà o meno l'ipotesi che, se verificata, potrebbe prevedere anche la necessità di sottoporre a profilassi le persone che gli sono state vicino, dal carcere, al pronto soccorso di Cassino.




FROSINONE, OPERAZIONE GRAND HOTEL: ATTO FINALE CON CONFISCA DI PALAZZI, AUTO, CONTI CORRENTI PER MLN DI EURO

Red. Cronaca
Frosinone– Tutto ha avuto inizio a luglio del 2014 quando la Polizia di Stato ha messo fine ad un vero e proprio business del mercato della droga arrestando malavitosi che conducevano una vita fatta di agi e di lusso dichiarando, invece, redditi da indigenti. Venti le misure restrittive eseguite allora dalla Polizia di Stato nei confronti di appartenenti  perlopiù a famiglie Rom, cui si aggiunsero altre 11 eseguite nel corso dell’attività investigativa.

Il lavoro degli investigatori aveva portato alla luce una vera e propria holding all’interno della quale si muovevano uomini e donne, con capacità manageriali, legati tra loro da rapporti personali e familiari che la rendevano impenetrabile. A fronte di redditi leciti bassissimi ed ai limiti dell’indigenza, tanto che qualcuno di loro percepiva addirittura la pensione sociale, era difatti emerso sin da subito uno stile di vita altissimo con ville, auto di lusso e conti a cinque zeri in banca e alla posta.

Gli uomini della Polizia di Stato hanno cercato i collegamenti, raccolto indizi e presentato prove tanto da indurre l’Autorità Giudiziaria ad emettere, dopo l’esecuzione avvenuta a giugno del 2015 del sequestro preventivo, il provvedimento di confisca, eseguito la mattina di giovedì 18 febbraio 2016 dalla Squadra Mobile di Frosinone. Due Ferrari, una Mercedes ed altre autovetture di grossa cilindrata, tre palazzine nella capitale, un fabbricato e vari terreni a Frascati, conti correnti e buoni postali, il tutto per  svariati milioni di euro sono stati oggi tolti definitivamente dalla disponibilità della famiglia di etnia rom che aveva un ruolo preminente nell’organizzazione criminale. Il decreto di confisca, proposto dal dott. Cascini della DDA di Roma, dopo aver sposato in pieno l’impianto investigativo della Polizia di Stato, è stato emesso dal Tribunale di Roma-Ufficio misure di prevenzione personali e patrimoniali. Con l’attività di del 18 febbraio 2016 la Polizia di Stato ha inferto in via definitiva un duro colpo alla malavita organizzata, riducendone  di fatto  il potere derivante dai patrimoni illecitamente accumulati, consentendo altresì allo Stato di riappropriarsene.
 




ANAGNI, AUTO CONTRO CARRO TRAINATO DA CAVALLI: DUE FERITI

Redazione

Anagni (FR) – Ha tamponato un carro trainato da cavalli e poi è finita fuoristrada in un pendio. Sarebbe stata una Yaris guidata da un uomo, a provocare l'incidente di oggi pomeriggio, poco prima delle 18, in via del Muraglione ad Anagni. Sul carro trainato da due cavalli c'erano due persone sbalzate giù dall'impatto. Sul posto sono arrivate due ambulanze e i carabinieri. I feriti più gravi erano uno degli occupanti del carro e il conducente della macchina entrambi trasportati in ospedale a Frosinone. Illesi i due cavalli che, subito dopo l'impatto, si sono staccati e sono fuggiti in un vicino prato.




SORA, EVADONO FISCO PER 20 MLN: 4 IMPRENDITORI DENUNCIATI

Redazione

Oltre 20 milioni di euro non dichiarati al fisco tra base imponibile e Iva non versata e quattro persone denunciate alla Procura della Repubblica di Cassino con l'accusa di omessa dichiarazione di redditi conseguiti, di Iva non versata, occultamento o distruzione di scritture contabili e reati fallimentari. È la sintesi di un'operazione conclusa dai militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Sora, che ha preso in esame l'operatività di 4 società, formalmente amministrate dagli stessi soggetti ed aventi sede legale presso lo stesso indirizzo ma, di fatto, riferibili a soci occulti che hanno trasferito la sede dalla Campania a Sora, alienandone i beni e distruggendo tutte le scritture contabili per impedire la ricostruzione del volume d'affari. Il meccanismo fraudolento prevedeva lo svolgimento di varie attività economiche per lo più «in nero»: dalle lavanderie industriali ai lavori edili, al commercio di abbigliamento; quindi le società trasferivano la loro sede a Sora, venivano intestate a presta nomi (in genere sempre lo stesso soggetto, nel frattempo deceduto) e venivano 'svuotatè di beni aziendali e patrimonio, omettendo di presentare le dichiarazioni dei redditi, divenendo così 'evasori totalì. Questo perverso meccanismo fraudolento è stato stroncato dalla Tenenza Guardia di Finanza di Sora la quale, al termine di articolate indagini, anche di natura finanziaria, durate circa 5 mesi, ha ricostruito il volume di affari della holding ed individuato i registi occulti. Oltre ai recuperi a tassazione degli imponibili nascosti, le Fiamme gialle hanno denunciato all'Autorità giudiziaria di Cassino 4 persone di origini campane e romane, di età compresa tra i 48 ed i 55 anni, uno dei quali attualmente residente a Panama.




CASSINO: FURTO DA 100MILA EURO IN APPARTAMENTO

Red. Cronache

Cassino (FR) – A Cassino un furto da 100mila euro, la notte tra martedì e mercoledì, in una elegante palazzina in viale Dante a Cassino dove abitano l'avvocato Salera e gli imprenditori Fella e Ciamarra.

In cinque, con volto travisato, hanno razziato nei tre alloggi un bottino che si aggirerebbe intorno ai 100mila euro. Nessuno delle tre famiglie si è accorto dell'accaduto se non questa mattina quando alla conta della refurtiva, mancavano due Mercedes, oggetti d'oro, borse, orologi, vestiti e altra merce di valore. Pare che ad entrare in azione nella palazzina dei professionisti sia stata una banda composta da ameno cinque persone con volto travisato. Del caso si stanno occupando gli agenti della polizia del commissariato di Cassino diretta dal vice questore Nicola Donadio.




CEPRANO: È CACCIA AI BANDITI DEL BANCOMAT

Red. Cronaca
Ceprano (FR) – A Ceprano verso le due della notte tra domenica e lunedì è stato avvertito un forte boato presso una banca di Ceprano. Immediatamente il personale della Polizia Stradale e della Squadra Mobile di Frosinone si sono recati sul posto. Una pattuglia della Sottosezione Polizia Stradale di Cassino, mentre stava percorrendo una via che dal casello autostradale di Ceprano conduce nel luogo della segnalazione, ha incrociato un carro attrezzi che procedeva  a fari spenti a velocità sostenuta, con tre persone a bordo.

I poliziotti invertono il senso di marcia e si mettono all’inseguimento del veicolo. Lo ritrovano schiantato su una centralina dell’Enel, a poche centinaia di metri di distanza, con il motore ancora acceso ma delle persone nessuna traccia. Sul pianale del carro attrezzi un prezioso carico: un apparecchio bancomat.

Gli investigatori della Squadra Mobile nel frattempo accertano che l’apparecchio è stato letteralmente divelto con mezzi esplosivi dalla filiale di un noto istituto di credito del territorio.
Veniva immediatamente predisposta una battuta di ricerca dei tre fuggitivi, tuttora in corso,  nelle campagne adiacenti al mezzo abbandonato, anche con l’ausilio di un cane poliziotto. Ancora una volta di fondamentale importanza si è rivelata la collaborazione del cittadino per prevenire o comunque arginare le conseguenze dannose di eventi delittuosi che, nel caso specifico, ha permesso alla Polizia di Stato di restituire il maltolto alla banca.

 




CASSINO: AUTO IN FIAMME, SALVO CONDUCENTE

Redazione

Cassino – È andata completamente distrutta la Range Rover che questa mattina alle dieci, mentre transitava sul tratto autostradale Roma Napoli tra i caselli di Cassino e Pontecorvo, è stata avvolta dalle fiamme. Il conducente dell'auto con motore ibrido, al primo segno di fumo, ha accostato e si è allontanato. Le fiamme hanno avvolto la vettura distruggendola completamente nonostante il celere intervento dei vigili del fuoco di Cassino.




CIOCIARIA: BATTAGLIA DEI COMUNI PER USCIRE DA ACEA ATO5

Redazione

Frosinone – "Siamo sulla strada giusta, ora i sindaci devono procedere compatti verso la risoluzione del contratto con Acea Ato 5. Un atto dovuto a tutti i cittadini della provincia di Frosinone, che sono ormai vessati dai metodi poco ortodossi da parte del gestore idrico, sia per quanto riguarda le sue inadempienze e sia per quanto riguarda gli atti per la riscossione, decisamente anomali". Lo ha dichiarato, in una nota, Mario Abbruzzese, consigliere regionale di Forza Italia del Lazio.

"La cosa peggiore che potrebbe fare il territorio nei confronti di Acea – aggiunge – sarebbe quella di prendere strade differenti anche se l'approdo dovrebbe essere unico. Nei dodici anni di gestione sono emerse moltissime criticità , in merito, soprattutto, alla gestione quotidiana del servizio idrico, alle tariffe applicate, agli esigui investimenti effettuati ed ai pessimi rapporti con i cittadini della Provincia di Frosinone. Nonostanti ci siano state numerose prese di posizione contro la gestione da parte di Acea, la società non hai mai cambiato atteggiamento. Ricordiamo, infatti, che la Segreteria Tecnico Operativa dell'Acea Ato 5, con relazione prot. n. 798 del 29/11/2013 ha attestato l'esistenza, soltanto per il triennio 2010-2012, di n. 799 inadempienze contrattuali del gestore e di ben 409 intimazioni ad adempiere rimaste inevase. Uno stato di cose inaccettabile, visto e considerato che stiamo parlando di un servizio indispensabile per la cittadinanza. È palese che i moltissimi inadempimenti contrattati hanno pregiudicato in modo irreparabile gli scopi e gli obiettivi della convenzione stipulata con Acea Ato 5«.