Covid, diminuiscono ancora tasso e ricoveri in intensiva

Sono 49.571 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri i contagiati erano stati 54.088.

Le vittime sono 121, in calo rispetto alle 244 di ieri. Il tasso è al 17,1%, in calo rispetto a ieri quando era al 19,2%. Sono stati eseguiti in tutto, tra antigenici e molecolari, 290.013 tamponi. Sono invece 382 i pazienti ricoverati in terapia intensiva (18 meno di ieri), mentre gli ingressi giornalieri sono 28. I ricoverati nei reparti ordinari sono invece 10.602, rispetto a ieri 166 in meno.Gli italiani positivi al Coronavirus sono attualmente 1.286.726, ovvero 36.538 in meno rispetto a ieri. In totale sono 21.002.773 i contagiati dall’inizio della pandemia, mentre i morti salgono a 172.003. I dimessi e i guariti sono 19.544.044 con un incremento di 86.714

Dal 24 agosto 2021 al 27 luglio 2022 sono stati segnalati 873.791 casi di reinfezione, pari a 5,4% del totale dei casi notificati nello stesso periodo. Nell’ultima settimana la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati nella stessa settimana risulta pari a 12,6%, in aumento rispetto alla settimana precedente. E’ quanto emerge dal Report esteso sul Covid in Italia che integra il monitoraggio settimanale. Dall’inizio dell’epidemia di Covid in Italia fino al 27 luglio sono stati diagnosticati e riportati al sistema di sorveglianza integrata COVID-19 20.883.670 casi, di cui 168.075 deceduti. Nelle ultime due settimane, fra l’11 e il 24 luglio, sono stati segnalati 1.105.799 nuovi casi, di cui 738 deceduti. Il bilancio e’ contenuto nel Report esteso dell’Istituto Superiore di Sanità.




Covid, diminuiscono contagi e decessi: in calo anche i ricoveri in intensiva

Sono 60.381 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri i contagiati erano stati 63.837.

Le vittime sono 199, in calo rispetto alle 207 di ieri. Il tasso è al 20,3%, in lieve calo rispetto a ieri quando era al 21%. Sono stati eseguiti in tutto, tra antigenici e molecolari, 296.304 tamponi. Sono invece 406 i pazienti ricoverati in terapia intensiva (18 meno di ieri), mentre gli ingressi giornalieri sono 49. I ricoverati nei reparti ordinari sono invece 10.911, rispetto a ieri 183 in meno. 




Vaiolo delle scimmie, primo caso in Sardegna: l’Ue acquista nuove dosi di vaccino

E’ stato rilevato dai laboratori dell’Aou di Cagliari, al Policlinico di Monserrato, il primo caso accertato di vaiolo delle scimmie in Sardegna. Secondo quanto si apprende dall’Azienda mista, che sta per diffondere una nota con tutti i dettagli, si tratta di un paziente ricoverato all’ospedale SS.

Intanto l’Unione europea sta preparando due procedure per l’acquisto congiunto di nuove dosi di vaccino contro il vaiolo delle scimmie e del trattamento antivirale Tecovirimat.

Emerge da una lettera inviata dalla commissaria Ue alla Salute Stella Kyriakides ai ministri competenti dell’Ue, “alla luce della dichiarazione dell’Oms di un’emergenza sanitaria pubblica” e “per sollecitare un’azione dell’Ue rafforzata, concertata e coordinata”.

Nelle settimane scorse l’Ue ha già acquistato 160mila dosi. Ora, scrive Kyriakides, “vanno consegnati il prima possibile”.




Covid, prima discesa dei ricoveri di questa ondata epidemica estiva

Cambia segno la curva dei ricoveri Covid in area medica e, dopo l’ultimo mese in salita, il numero dei pazienti segna una lieve diminuzione -2%, mentre resta stabile il dato delle terapie intensive.

Nella rilevazione del 19 luglio il numero dei pazienti era cresciuto del 17%.

Nell’ultima settimana dal 19 al 26 luglio negli ospedali aderenti alla rete sentinella della Fiaso anche per i casi di pazienti con Covid, la cui crescita era stata importante nell’ultimo periodo, si registra una diminuzione (-4,2%). Resta bassa la percentuale di occupazione delle rianimazioni: 4,9% del totale dei pazienti Covid.

Tuttavia i pazienti trovati incidentalmente positivi al tampone pre-ricovero ma arrivati in ospedale per curare altre patologie, rappresentano il 56% del totale dei pazienti Covid, osserva Fiaso.

“In linea con l’andamento dei contagi in calo registriamo la prima discesa dei ricoveri di questa ondata epidemica estiva legata alla variante omicron 5”, commenta il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore.

L’analisi rileva che il 75% dei pazienti Covid ricoverati negli ospedali ha una età media di 73 anni e ha effettuato la vaccinazione da oltre sei mesi. “È necessario quindi un impegno ancora maggiore per la campagna vaccinale diretta alla somministrazione della quarta dose ai fragili e agli over 60” spiega la Fiaso.

“Dobbiamo evitare che il tema vaccini diventi motivo di polemica elettorale. Al contrario serve uno sforzo condiviso e responsabile delle forze politiche a favore della vaccinazione.

Ci auguriamo una presa di posizione netta da parte di tutti, per affrontare in sicurezza la prossima stagione autunnale e invernale.” conclude il presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, Giovanni Migliore.




Covid, raggiunto picco estivo. Ecdc: “I morti aumenteranno”

Superati i 170mila morti per il covid in Italia. In base all’ultimo bollettino del ministero della Salute le vittime a oggi sono infatti 170.037. Sono 31.204 i nuovi casi di Covid e 112 i morti nelle ultime 24 ore in Italia. E’ quanto emerge dai dati del ministero della Salute sulla situazione dei contagio. Sono 135.642 i tamponi processati, tra molecolari e antigenici, che fanno rilevare un tasso di positività al 23%. In aumento i ricoveri ordinari (+272) mentre calano quelli nelle terapie intensive (+14).

“Superati i 170mila decessi Covid-19 in Italia. E con la nuova ondata Omicron BA.5 sono destinati ad aumentare nelle prossime settimane”, la previsione di Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, in un tweet.

Secondo Matteo Bassetti, “‘l’ondata’ estiva, o fiammata di Covid, ha raggiunto il picco. In parecchie regioni d’Italia questo picco è stato ampiamente raggiunto e stiamo già scendendo come numero di contagi”.

Ecdc: “I morti aumenteranno” – “Attualmente, non ci sono evidenze di una maggiore gravità della malattia causata” dalle sottovarianti Omicron “BA.4 e BA.5”, rispetto a Omicron 1 e 2, “ma l’aumento della trasmissione del virus nei gruppi di età più avanzata sta iniziando a provocare casi gravi”. E già “12 Paesi hanno segnalato una tendenza all’aumento dei ricoveri in ospedale o dei pazienti in terapia intensiva. Sebbene i tassi di mortalità nell’Unione europea/Spazio economico europeo siano rimasti stabili nelle ultime 5 settimane, i modelli epidemiologici condotti dall’Ecdc”, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, “indicano che sia i tassi di notifica dei casi Covid sia i tassi di mortalità aumenteranno”. E’ lo scenario prospettato dall’Ecdc che, dopo la dichiarazione congiunta con l’Agenzia europea del farmaco Ema, pubblica le sue ‘Considerazioni preliminari di salute pubblica per le strategie di vaccinazione anti-Covid nella seconda metà del 2022’.

Dal 26 giugno, sottolinea l’ente Ue, “i tassi di notifica dei casi di Covid nell’Unione e nello Spazio economico europeo rimangono elevati e sono in aumento da 5 settimane. I contagi tra le persone di età pari o superiore a 65 anni sono cresciuti in 23 Paesi. Sebbene questi aumenti siano ancora relativamente recenti, segnalano l’inizio di un’ondata diffusa guidata dalle varianti Omicron BA.4 e BA.5”.




Come ridurre il consumo del tabacco: alcuni consigli utili

Il problema del tabagismo è piuttosto serio in Italia, al punto che il numero dei fumatori è in costante aumento nella Penisola. Fra le maggiori cause spicca senza dubbio la pandemia, che ha causato un incremento di nuovi fumatori pari a 1,2 milioni, per via dello stress legato al lockdown. 

In questo articolo verranno forniti alcuni consigli utili su come ridurre il consumo di tabacco. Vediamoli nel dettaglio.

1. Gli alimenti possono dare una mano: Innanzitutto, è possibile ridurre il consumo di tabacco integrando nella dieta alcuni alimenti specifici, come ad esempio lo zenzero, la curcuma e l’aglio, che hanno un effetto benefico sull’apparato respiratorio e aiutano a depurare i polmoni. 

Anche frutta e la verdura fresca sono eccellenti, per via della ricca quantità di vitamine, minerali e antiossidanti. Le verdure, in particolare, sono in grado di integrare addirittura una piccola quantità di nicotina, che può aiutare a contenere il desiderio di accendersi una sigaretta. Si fa ad esempio riferimento ai peperoni e ai pomodori, insieme alle patate, ai peperoncini e alle melanzane. A livello depurativo ci sono cibi come l’uva e i broccoli che spiccano su tutti gli altri, e lo stesso vale per il coriandolo, i carciofi e le mele.

Naturalmente la lista di alimenti utili per il benessere generale dell’organismo è molto ampia, e include anche gli spinaci, i ravanelli, le carote, le rape, le mandorle, i fichi, le barbabietole e il pesce, come il salmone, che può essere cucinato in diversi modi gustosi per non annoiare mai il palato. Infine, menzione speciale per il succo di limone, alcalinizzante, ricco di vitamina C e depurativo.

2. Ridurre il consumo gradualmente: in molti casi è importante interrompere gradualmente questo genere di abitudine, per evitare di avere ricadute rapide e frequenti, che possono demoralizzare chi vuole porre fine a questa abitudine. Un consiglio in questo senso, rivolto specialmente ai fumatori più incalliti, è quello di abbandonare il vizio del fumo in modo graduale e definitivo, piuttosto che affrontare dei tour de force di astinenza molto spesso vani. 

A tal fine, si potrebbe pensare di sopperire alla mancanza iniziale della sigaretta ricorrendo alle e-cig, dei piccoli device che possono alleggerire di molto l’apporto di tabacco e delle altre sostanze nocive associate alla sigaretta che vengono assunte quotidianamente, specialmente considerato che esistono diversi modelli di sigarette elettroniche senza nicotina, un’alternativa valida e potenzialmente meno dannosa rispetto alle normali sigarette, di cui è comunque bene non abusare. 

Anche la lettura può aiutare; esistono infatti molti libri ed audiolibri dedicati al tema dell’abbandono al fumo, un’ottima fonte di ispirazione e motivazione per chi cerca da tempo di eliminare dalla propria routine quotidiana questa abitudine poco salutare. 

3. I fiori di Bach e l’agopuntura: Altri rimedi efficaci per ridurre il consumo di tabacco e arrivare a smettere di fumare possono essere i fiori di Bach e l’agopuntura.

Nel primo caso, si tratta di un metodo naturale conosciuto come floriterapia, assolutamente non aggressivo, privo di effetti collaterali e capace di riportare in equilibrio il corpo e la mente.

Si basa su una serie di prodotti a base di fiori che, se assunti, sono in grado di intervenire sui diversi stati d’animo che il fumatore potrebbe provare nel momento in cui affronta il suo percorso di riduzione del consumo del tabacco (es. ansia, insonnia, sbalzi di umore, perdita di controllo, tristezza, rabbia, paura, ecc.).

Nel secondo caso, si fa riferimento a un trattamento naturale in grado di intervenire sul “craving” e sugli altri sintomi che vengono normalmente accusati quando si riduce o si sospende il consumo di tabacco, come l’irritabilità, l’ansia, i tremori e la scarsa capacità di concentrazione.

Grazie a questo metodo, infatti, molti attivi fumatori sono riusciti a trasformarsi definitivamente in non-fumatori. Gli effetti positivi di questo sistema sono dimostrati anche dall’Università di Oslo, i cui studi hanno evidenziato come l’agopuntura riesca a ridurre il desiderio di fumare sino a 5 anni di distanza dal trattamento iniziale.




Covid, Sileri: per il prossimo autunno “non è prevista nessuna misura restrittiva”

“È un errore attendere il vaccino aggiornato. Oggi, i vaccini, sebbene creati sul virus originario, funzionano molto bene contro la forma grave della malattia, anche contro la variante Omicron e le sue sotto-varianti. A quello dobbiamo tendere: a evitare terapia intensiva e ospedale”. Così il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ai microfoni di Radio Capital sulla 4/a dose.

Per il prossimo autunno “non è prevista nessuna misura restrittiva”, ha aggiunto Sileri che si è espresso anche contro l’uso delle mascherine a scuola: “Penso che sotto una certa età non serva”, ha detto.

La mascherina “serve probabilmente per una popolazione più tardo adolescenziale”, ha affermato Sileri, che ha rimarcato come oggi anche la popolazione più fragile si trovi in una condizione di maggiore sicurezza rispetto al passato: “Oggi i nostri anziani sono vaccinati e hanno fatto il richiamo: una circolazione nella popolazione più giovane grandi danni non dovrebbe farli”, ha detto. Per il sottosegretario, inoltre, “le oscillazioni nella circolazione del virus ci saranno. Ma è una situazione non sovrapponibile a quella degli ultimi due anni e mezzo” in termini di ricoveri. Nel lungo periodo, la convivenza con Covid “significherà che ci comporteremo con questo gruppo di virus e tutte le varianti esattamente come facciamo con gli altri virus che danno l’influenza. Entrerà nell’elenco dei virus contro i quali dovremmo vaccinarci ogni anno”, ha concluso Sileri.




Covid, Ecdc e Ema raccomandano 4 dose per over 60 e fragili

“L’Ecdc e l’Ema hanno aperto alla somministrazione della quarta dose anche alle persone sopra i 60 anni. Già nella giornata di oggi adegueremo le nostre linee guida, circolari e indicazioni a questa determinazione. Apriremo immediatamente sui nostri territori la somministrazione della quarta dose anche alle persone sopra i 60 anni”. Lo dichiara il ministro della Salute, Roberto Speranza. “Guai a pensare – ha avvertito il ministro – che la battaglia contro il Covid sia vinta, è ancora in corso e dobbiamo tenere un livello di attenzione e di prudenza”.

“Non c’è tempo da perdere” sulla nuova campagna di vaccinazione per gli over 60 e le persone vulnerabili”. Lo dice la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides, dopo le nuove raccomandazioni di Ecdc ed Ema.

“Invito gli Stati membri a lanciare immediatamente un secondo richiamo per tutte le persone di età superiore ai 60 anni e per tutte le persone vulnerabili, ed esorto tutti coloro che hanno diritto a farsi avanti e farsi vaccinare”, sottolinea Kyriakides, aggiungendo che “è così che proteggiamo noi stessi, i nostri cari e le nostre popolazioni vulnerabili”.    

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e l’Agenzia europea dei medicinali (Ema) raccomandano la somministrazione del secondo richiamo del vaccino anti-Covid a tutti coloro che hanno più di 60 anni e alle persone vulnerabili. Si legge nell’aggiornamento delle linee guida di aprile, in risposta all’attuale situazione epidemiologica.  




Covid, casi in aumento: salgono i ricoveri

Sono 86.334 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 83.274.

Le vittime sono invece 72, in aumento rispetto alle 59 di ieri. Sono stati eseguiti in tutto, tra antigenici e molecolari, 316.040 tamponi con il tasso di positività che si attesta al 27,3%, sostanzialmente stabile rispetto al 28,1% di ieri. Sono invece 264 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 3 in più rispetto a ieri. Gli ingressi giornalieri sono 37. I ricoverati nei reparti ordinari sono 6.830, ovvero 238 in più rispetto a ieri.Gli italiani positivi al Coronavirus si avviano nuovamente a toccare quota 1 milione: sono 929.006, in continua crescita negli ultimi giorni. Lo evidenziano i dati del ministero della Salute. In totale sono 18.610.011 gli italiani contagiati dall’inizio della pandemia, mentre i morti salgono a 168.425. I dimessi e i guariti sono 17.512.580, con un incremento di 42.611.Ancora in aumento indice di trasmissibilità e incidenza dei casi Covid: nel periodo 7-20 giugno, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,30 (range 1,06-1,56), in aumento rispetto all’1,07 della settimana precedente ed oltre la soglia epidemica. Balzo dell’incidenza settimanale a livello nazionale: 763 ogni 100.000 abitanti per il periodo 24-30 giugno contro il precedente dato di 504 ogni 100mila (17-23 giugno). Lo evidenzia il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia di Covid-19.Aumentano i ricoveri per Covid-19 sia in terapia intensiva sia nei reparti ordinari – evidenzia ancora il monitoraggio -. Il tasso di occupazione in terapia intensiva sale al 2,6% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 30 giugno) rispetto al 2,2% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 23 giugno). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 10,3% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 30 giugno) rispetto al 7,9% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 23 giugno). Nessuna Regione e Provincia Autonoma (PA) è classificata a rischio basso anche questa settimana. Tredici Regioni/PA sono a rischio moderato, mentre scendono da 9 a 8 le Regioni/PA classificate a rischio alto per la presenza di molteplici allerte di resilienza; tre di queste sono ad alta probabilità di progressione. Venti Regioni/PA riportano almeno una singola allerta di resilienza; 8 Regioni/PA riportano molteplici allerte di resilienza. Lo evidenzia il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia di Covid-19.Nel Lazio 11.529 casi, dato più alto da febbraioNel Lazio su 5.500 tamponi molecolari e 35.939 tamponi antigenici per un totale di 41.439 tamponi, si registrano 11.529 nuovi casi positivi (+3.773), sono 9 i decessi (+4), 614 i ricoverati (-12), 55 le terapie intensive (+1) e +4.943 i guariti. Il dato dei contagi è il più alto dal 4 febbraio e si è registrato un aumento in una settimana del +50%.De Luca, in Campania 10mila casi, un anno fa 120 Al 30 giugno 2021 in Campania si registravano 120 positivi al covid, alla stessa data del 2022 i positivi sono 10mila. Alla data di oggi i positivi sono 10.700 su 30mila tamponi. Sono i dati riferiti dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della diretta Facebook. Il governatore ha anche riportato i dati dei ricoveri: un anno fa i ricoveri ordinari in ospedale erano 218, oggi sono 453; al 2021 le terapie intensive occupate erano 20, oggi 27; in isolamento domiciliare c’erano 7800 cittadini, oggi 110mila. ”I posti letto riservati a pazienti covid sono già in larga misura occupati e questo vuol dire che dobbiamo ridefinire il piano covid per la nostra sanità”, annuncia De Luca, nel corso della diretta Facebook rendendo noto che in queste ore si terrà una riunione con i direttori generali per definire un piano A, un piano B e piano C ”in base alla gravità e alla diffusione del contagio”. Al Cardarelli di Napoli, al Ruggi di Salerno e all’ospedale di Nola vi è già il 100 per cento di occupazione posti letto covid, l’88% al Cotugno, il 94% alla Federico II, 100% all’ospedale di CasertaFiaso, possibile riapertura reparti Covid, crescono pazientiGli ospedali stanno valutando la riapertura dei reparti Covid alla luce dell’andamento dei casi di contagio e di ricovero delle ultime settimane e in attesa di vedere i dati dei prossimi 10/15 giorni. Lo spiega il presidente della Fiaso (la federazione degli ospedali italiani) Giovanni Migliore che conferma l’aumento dei ricoveri per Covid con sindromi respiratorie e polmonari (+ 34,5%), mentre i ricoverati con Covid, (che arrivano in ospedale per altri motivi e vengono trovati positivi), salgono del 10%. “Praticamente tutti i reparti erano stati riconvertiti ma lo schema organizzativo prevede la possibilità di riaperture veloci”.




Covid, prosegue l’avanzata del virus: fondamentale la mascherina nei locali al chiuso

Prosegue l’impennata” di nuovi casi settimanali di Covid-19 che, in 7 giorni, è stata del 50,4% ed è andata di pari passo a una crescita del 24% dei tamponi effettuati. Lo rileva il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe nella settimana, che dal 22 al 28 giugno, mostra un ulteriore aumento dei nuovi casi di infezione da Sars-cov-2 in tutte le regioni e in tutte le province italiane, per un totale di oltre 384.000.

 In 75 province si registra un’incidenza superiore ai 500 casi per 100.000 abitanti, con ampie differenze che vanno dal +12,2% di Sondrio al +102,5% di Asti.

Dal 22 al 28 giugno sono stati registrati quasi 55 mila casi al giorno di Covid in Italia e oltre 770 mila sono gli attualmente positivi, ma “il numero è largamente sottostimato per il massiccio utilizzo dei tamponi fai-da-te”.

Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, mette in guardia: “la circolazione virale è in forte ascesa” e “ha già effetti evidenti sugli ospedali”. Per arginarla “è fondamentale la mascherina nei locali al chiuso, specialmente se affollati o poco ventilati, e in grandi assembramenti anche all’aperto, ma anche somministrare subito a fragili e immunocompromessi la 4/a dose”.

Crescono terapie intensive e ricoveri ordinari

L’aumento dei contagi di Covid-19 si riflette sul fronte ospedaliero, facendo registrare un nuovo aumento settimanale del 25,7% dei ricoveri in area medica e del 15% in terapia intensiva. Ma a crescere, del 16,3%, sono anche i decessi. In particolare, i ricoveri con sintomi sono stati 6.035 rispetto a 4.803 della settimana precedente (+1.232) e le terapie intensive 237 (+31) rispetto a 206. I decessi 392 (di cui 43 riferiti a periodi precedenti) rispetto a 337 dei 7 giorni precedenti.

 Inoltre, sale di un punto nell’arco di 24 ore in Italia, tornando al 10%, la percentuale di posti letto nei reparti ospedalieri di area medica (o non critica), occupati da pazienti con Covid-19, toccando il 24% in Umbria. E’ ferma invece al 3% l’occupazione dei posti in terapia intensiva, percentuale ampiamente sotto il livello d’allerta. Entrambi i parametri, a livello nazionale, registravano il 3% esattamente un anno fa. E’ quanto emerge dai dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 29 giugno 2022, pubblicati oggi. Nel dettaglio, in base al monitoraggio giornaliero Agenas, l’occupazione dei posti nelle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19, cresce in 4 regioni: Calabria (4%), Marche (2%), Puglia (3%) e Sicilia (4%); mentre cala in 5: Campania (4%), Friuli Venezia Giulia (4%), Pa Bolzano (1%), Sardegna (3%), Veneto (2%). E’ invece stabile in 10 regioni o province autonome: Abruzzo (al 3%), Basilicata (1%), Emilia Romagna (3%), Lazio (5%), Liguria (1%), Lombardia (1%), Molise (3%), Piemonte (2%), Toscana (2%), Umbria (1%). In Pa Trento (0%) e Valle d’Aosta (0%) la variazione non e’ disponibile. La percentuale di posti letto in reparto, invece, cala nelle Marche (8%) e in Molise (6%), mentre cresce in 9 regioni: Emilia Romagna (11%), Liguria (13%), Pa Bolzano (12%), Toscana (8%), Pa Trento (10%), Puglia (11%), Umbria (24%), Valle d’Aosta (16%) e Veneto (7%). E’ stabile in 10: Abruzzo (al 9%), Basilicata (14%), Calabria (18%), Campania (11%), Friuli Venezia Giulia (12%), Lazio (9%), Lombardia (8%), Piemonte (4%), Sardegna (8%), Sicilia (21%).




Covid, salgono ricoveri e terapie intensive. Speranza: “Dovremo prepararci per campagna di vaccinazione in autunno”

Atteso per domani il tavolo con le parti sociali per l’esame del Protocollo sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro che “consenta di fissare un nuovo quadro di regole del dopo-emergenza”

Balzo dei contagi Covid e dei tamponi, e, dopo dopo oltre tre settimane di stabilità, sale al 3% l’occupazione delle terapie intensive.

Dopo il calo dei numeri nel fine settimana, nelle ultime 24 ore è stata toccata quota 83.555 nuovi casi in Italia contro i 24.747 di ieri, mentre è boom di antigenici e molecolari con 717.400 test contro gli appena 100.959 tamponi effettuati ieri.

I dati del bollettino quotidiano del ministero della Salute svelano la corsa del virus in questa ondata estiva. Bisogna risalire al 22 marzo scorso per trovare un numero verso i 100mila (furono registrati 96.365 nuovi positivi) mentre l’ultimo dato più alto si era verificato lo scorso 8 febbraio, con 101.864 contagi in un giorno.

Numeri che dimostrano che questa del Covid “è una sfida aperta”, dice il ministro della Salute, Roberto Speranza al 25/mo Congresso nazionale dell’Anaao Assomed, a Napoli. “Dovremo prepararci per campagna di vaccinazione in autunno”. Ragionevole, secondo il presidente del Consiglio superiore di Sanità (Css), Franco Locatelli, “una campagna vaccinale per over50”. Intanto è attesa, il 30 giugno prossimo, del tavolo con le parti sociali, per l’esame del Protocollo sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che “consenta di fissare un nuovo quadro di regole del dopo-emergenza”.

Tra i provvedimenti anche l’uso della mascherina in ufficio. In tal senso, spiega il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, “la posizione del governo è la solita, ovvero una forte raccomandazione. Saranno le associazione di categoria a rinnovarne o meno l’utilizzo”. A livello generale sull’uso della mascherina, “l’obbligo – dice il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri – oggi non serve e non avrebbe molto senso, perché tra 15-20 giorni il picco sarà già passato”. Sul fronte della pressione sugli ospedali, dopo oltre tre settimane di stabilità, l’occupazione delle terapie intensive con pazienti Covid sale al 3% in 24 ore lo stesso valore che segnava esattamente un anno fa, quando però di questi tempi girava una variante molto meno contagiosa. Sempre comunque ampiamente sotto il livello di allerta del 10%. Stabile invece al 9%, l’occupazione dei posti letto nei reparti di area non che però cresce in 12 regioni, raggiungendo il 21% in Sicilia e Umbria, secondo il quadro tracciato dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) con gli ultimi dati riferiti a lunedì 27 giugno.

Il 27 giugno di esattamente un anno fa la percentuale dei ricoveri ordinari era invece del 3%. In particolare, l’occupazione dei posti nelle terapie intensive cresce in Pa Bolzano (2%) e Piemonte (2%) mentre cala nel Lazio (6%) e in Molise (3%). È invece stabile in 15 regioni o province autonome. Per quanto riguarda l’occupazione dei reparti in area non critica la percentuale cresce in Abruzzo (al 9%), Basilicata (14%), Calabria (18%), Campania (10%), Liguria (11%), Marche (8%), Molise (9%), Pa Bolzano (16%), Pa Trento (9%), Sardegna (8%), Sicilia (21%) e Umbria (21%). Nelle ultime 24 ore le vittime sono state 69 (ieri 63) mentre sono 237 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 3 in più di ieri e 6.035, ovvero 162 in più di ieri, i ricoverati nei reparti ordinari.

Gli attualmente positivi sono 773.450, quindi 34.599 in più nelle ultime 24 ore. Ora però siamo in un “tempo nuovo e abbiamo strumenti che ci sognavamo due anni fa, quando tutti noi speravamo nell’arrivo di vaccini, di monoclonali e di antivirali”, dice il ministro Speranza, ribadendo il principio che “nessuno si salva da solo” ed è “fondamentale dare una mano a tutti i paesi del mondo sulla campagna di vaccinazione”. Guardando a oriente, la Cina annuncia che la quarantena obbligatoria per gli arrivi dall’estero si riduce da 3 settimane a 10 giorni, mentre Pechino e Shanghai hanno azzerato i casi di Covid-19, per la prima volta dopo quattro mesi.