Porto Cervo, altri 52 positivi tra il personale del Billionaire

Ci sono altri 52 casi di positività al Covid-19 tra il personale del Billionaire, il locale di Porto Cervo di proprietà di Flavio Briatore. L’esito dei tamponi effettuati nei giorni scorsi dall’Ats – come riporta il quotidiano L’Unione Sarda – è arrivato nella tarda sera di ieri, confermando la presenza di un focolaio nel locale, chiuso dal 17 agosto. Prima sei positivi, poi il numero era salito a 11 e in 50 si erano messi in autoisolamento. Sempre a Porto Cervo, da ieri ha chiuso anche un altro storico locale, il Sottovento, decisione presa dai gestori a seguito di un caso di positività tra lo staff.

Intanto si registra un calo dei contagiati a livello nazionale: sono 953 (contro i 1.210 di ieri) i nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore. Sono 4 i morti, in calo rispetto ai 7 di ieri. I tamponi sono stati 45.914 (- 21 mila rispetto a ieri), secondo i dati del ministero della Salute. I guariti oggi sono 192 per un totale di 205.662. In totale i casi registrati dal ministero della Salute sono 260.298, mentre il totale dei decessi è di 35.441. Gli attualmente positivi sono 19.195 (+757). I malati in terapia intensiva calano di 4 unità e sono oggi 65, mentre i ricoverati con sintomi sono 74 in più per un totale di 1.045. In isolamento domiciliare i pazienti sono 18.085 (+687).

Ci sono tre regioni senza nuovi casi di coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore: Valle d’Aosta, Molise e Basilicata. In testa alla classifica dei nuovi contagi il Lazio con 146 casi, seguono il Veneto, la Campania e l’Emilia Romagna con 116 a testa, quindi la Lombardia con 110, mentre 91 se ne registrano in Sardegna.

Il numero dei tamponi positivi continua a salire in Veneto. Sono 119 in più nelle ultime 24 ore, passando da 22.071 a 22.190. Registrati 3 decessi in più con il totale che da quota 2.104 va a 2.107. I casi attualmente positivi sono cresciuti di 71 unità, passando da 2048 a 2.119. I negativizzati virologici sono attualmente 17.964 contro i 17.919 di ieri (+45).




Spallanzani, vaccino anti Covid: inoculata dose al primo volontario

Al via la sperimentazione sull’uomo del vaccino anti-Covid ‘made in Italy’ allo Spallanzani di Roma. Inoculata stamattina la dose al primo volontario. Presenti all’avvio dei test il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato e i vertici dell’Istituto per le malattie infettive della Capitale, eccellenza nella lotta al nuovo coronavirus.

Alle 8.30 circa il primo volontario ha ricevuto la dose del vaccino. Il vaccino che sarà sperimentato allo Spallanzani è interamente italiano ed è nato grazie a un protocollo siglato a marzo tra il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il ministro della Salute, Roberto Speranza, il ministro dell’Università e della Ricerca scientifica, Gaetano Manfredi, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’IRCCS «Spallanzani». Per la realizzazione di questo obiettivo sono stanziati 8 milioni di euro, 5 milioni a carico della Regione Lazio, trasferiti allo Spallanzani e 3 milioni a carico del Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica. Il vaccino è realizzato, prodotto e brevettato dalla società biotecnologica italiana ReiThera di Castel Romano.

“A noi interessa che il vaccino sia efficace. Se tutto avviene nei tempi programmati il nostro auspicio è che sia prodotto in primavera“. Lo ha detto il direttore sanitario dello Spallanzani Francesco Vaia in occasione dell’avvio della sperimentazione nell’istituto del vaccino sull’uomo.
“Il primo volontario a cui stamattina è stata inoculata la dose di vaccino verrà tenuto in osservazione per 4 ore da una equipe poi tornerà a casa e verrà monitorato per 12 settimane – ha spiegato Vaia -. Mercoledì proseguiremo con altri due volontari e così a seguire tutti gli altri fino a 24 settimane. Poi se tutto andrà bene ci saranno la seconda e la terza fase di sperimentazione che probabilmente faremo in un paese dell’America Latina dove il virus è in crescita”.
Vaia ha spiegato che molti volontari hanno detto che intendono “devolvere il rimborso spese previsto alla ricerca”.

“L’Italia con questo vaccino entra da protagonista nella guerra dei vaccini, non per arrivare prima ma per arrivare meglio e mettere il Paese in un sistema di parità. Perché avere un vaccino italiano significa non essere schiavi e servi di altri Paesi che diranno ‘io prima’.” Lo ha detto il direttore scientifico dello Spallanzani di Roma Giuseppe Ippolito, commentando la prima inoculazione del vaccino italiano stamattina nell’istituto. “Il nostro è un protocollo complesso è scrupolo – ha aggiunto – che garantirà la massima sicurezza”. Ippolito ha inoltre spiegato: “Ci vorranno almeno 24 settimane per completare fase I sperimentazione sull’uomo vaccino. Poi passeremo alla fase II per la qual ci stiamo già preparando. Giocare sui tempi e ridurre la sperimentazione non è utile”.

“Sono emozionata e orgogliosa. Spero di poter essere utile al nostro popolo”. E’ quanto avrebbe detto, a chi avuto modo di salutarla qualche istante, la donna a cui stamattina è stata inoculata la dose di vaccino anti-Covid allo Spallanzani di Roma. “Mi auguro che la mia disponibilità – ha aggiunto la volontaria – possa essere d’aiuto per salvare vite e che le persone siano sempre più responsabili per non mettere a rischio se stessi e gli altri”.

Il direttore sanitario dello Spallanzani ha fatto sapere che la donna a cui stamattina è stata somministrata la prima dose di vaccino “è tornata a casa e sta molto bene”.

Con l’avvio in Italia dei test clinici di un candidato vaccino contro il nuovo coronavirus “le intelligenze e la ricerca del nostro Paese sono al servizio della sfida mondiale per sconfiggere il Covid”: lo rileva il ministro della Salute, Roberto Speranza, in un post sul suo profilo Facebook a proposito dell’avvio della sperimentazione presso l’Istituto Spallanzani del candidato vaccino messo a punto in Italia dall’azienda Biotech Reithera.




Risalgono i contagi e avvio anno scolastico. CNDDU: “Inadeguate le misure adottate”

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umani esprime seria preoccupazione in relazione all’allarmante incremento giornaliero dei contagi COVID 19 nell’ultima settimana in corso.

I dati e il comportamento assunto da giovani e meno giovani non lasciano molto margine di dubbio rispetto a quanto si verificherà in futuro: una curva di crescita difficilmente controllabile.

“Circa tali rischi – afferma il Professor Romano Pesavento Presidente CNDDU – avevamo espresso la nostra posizione più volte, rilevando quanto fossero inadeguate le misure adottate: un metro di distanza tra gli studenti nelle aule non solo è difficilmente praticabile, anche a causa delle diverse problematiche in cui versano molti fatiscenti istituti scolastici, ma, secondo alcuni virologi, risulta inefficace in spazi chiusi. In merito alla mascherina da consigliare (imporre? Ancora non è ben chiaro) alla popolazione scolastica viene da sorridere, se la questione non fosse drammaticamente preoccupante, constatando quanto i giovani nelle nostre belle strade e piazze italiane siano ligi all’obbligo di indossarla dalle 18 pomeriggio alle 6 del mattino. La misurazione della febbre che in tutti gli uffici pubblici dove esista la possibilità di creare assembramento viene rilevata del personale di riferimento, a scuola sarebbe affidata alle famiglie, incorrendo nel rischio di discriminazione tra personale pubblico. Per non parlare degli istituti a rischio, dove è veramente complicato mantenere un barlume di regolarità nelle attività quotidiane; è difficilmente ipotizzabile che ragazzi con propensione alla trasgressione delle norme possano essere gestiti tranquillamente. La scuola è un grande mosaico con tasselli variopinti e diversificati; non si può generalizzare, pensando di poter applicare agevolmente le stesse soluzioni a tutte le particolarità. Proprio per questo già in passato avevamo avanzato delle riflessioni e dei suggerimenti. In un anno così “imperscrutabile” sarebbe stato una prova di buon senso consentire agli “esodati” dalla legge 107/2015 di riavvicinarsi a casa o rimanere nelle proprie sedi di residenza, in considerazione che la mobilità diventa veicolo di trasmissione virale, addirittura qualche Governatore sta ventilando l’ipotesi di “chiudere” la propria regione di pertinenza. Diventa altamente umiliante e frustrante constatare la sproporzione tra il costo della vita e la retribuzione di un docente, soprattutto quando è costretto fuori sede con le condizioni attuali che il COVID 19 comporta (biglietti dei trasporti introvabili e costosissimi; aumenti spese di permanenza; spese di fitto; spese di consumo). Sarebbe auspicabile, soprattutto in considerazione dei nuovi rischi acquisiti per gli educatori (isolamento; malattia; sicurezza sul luogo di lavoro) concedere un bonus decoroso tale da poter coprire le considerevoli spese assunte oppure emanare un provvedimento legislativo atto a consentire il ritorno presso la propria sede di residenza o eventualmente rivalutare la possibilità di far svolgere le attività didattiche in modalità DaD per il personale in questione. Ricordiamo che gli insegnanti fuori sede nel raggiungere le sedi di lavoro sono maggiormente a rischio salute e pertanto nel caso in cui si ammalassero potrebbero ipoteticamente istruire una causa di servizio nei confronti del proprio datore di lavoro. Ci auguriamo – conclude Pesavento – che vengano finalmente presi in considerazione i disagi e le difficoltà di una categoria che più volte è stata elogiata dal Ministero per la dedizione e i sacrifici profusi al di là dei propri obblighi, aspetto che non costituisce un dettaglio, ma “sostanza”, nel momento più cruciale per il nostro Paese dal secondo dopoguerra”.




Contagi da coronavirus, oltre quota 1000 nelle ultime 24 ore: il Lazio supera la Lombardia

Non si ferma il boom dei contagi per il Covid: sono 1.071 i nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore in Italia. Era dal 12 maggio che non si superava quota mille. Sono 3 i morti, dato in calo a fronte dei 9 registrati venerdì. In calo i tamponi: 77 mila, oltre 5mila in più rispetto a ieri. Questi i dati del ministero della Salute. 

In calo le terapie intensive, +825 in isolamento a casa – Sono in calo (-5) le terapie intensive legate al Covid, mentre i ricoveri con sintomi sono cresciuti (+5). I contagiati in isolamento domiciliare sono 825, dato che rappresenta anche l’incremento degli attuali positivi (17.503). Sono i dati forniti dal ministero della Salute. I guariti oggi sono 243 (ieri erano stati 274) per un totale di 205.203.

Lazio prima per contagi e ricoverati, superata la Lombardia – Dai dati diffusi sabato, il Lazio è la regione che regista il maggior numero di contagiati (215) e di ricoverati con sintomi (265), superando la Lombardia (rispettivamente 185 casi e 148 malati) che ha però il maggior numero di terapie intensive (14) ma non registra alcun decesso. Secondo i dati del ministero della Salute, il Veneto con 160 nuovi casi è al terzo posto seguito a distanza dall’Emilia Romagna con 80 nuovi contagi. Soltanto la Valle d’Aosta oggi registra zero nuovi casi, mentre il Molise ne registra uno e tre la Basilicata.

“A Civitavecchia da ieri sera attivo anche il drive-in al porto (piazzale della Pace). I viaggiatori di rientro da Grecia, Spagna, Croazia, Malta e Sardegna possono recarsi in ognuno dei drive-in regionali presenti sul territorio per effettuare il test”. Lo comunica l’Unità di Crisi COVID-19 della Regione Lazio.

A Bergamo zero nuovi casi,prima volta da inizio pandemia – Bergamo ha accolto con sollievo il fatto che oggi in città e provincia non si siano registrati nuovi casi di positività al coronavirus. Non accadeva dalla fine di febbraio, da quando la pandemia ha iniziato a mettere in ginocchio la bergamasca, che è presto diventata una delle province più colpite nel mondo dal virus. Proprio a Bergamo tra metà marzo e metà aprile si erano poi registrati i picchi di contagiati anche di svariate centinaia ogni giorno con centinaia di vittime, tra l’altro poi risultate essere anche più di quelle ufficiali. Il picco massimo si era registrato il 23 marzo con 715 nuovi casi e 251 vittime. Da alcune settimane i casi erano limitati, al massimo di qualche decina. Ma non si era mai registrato il numero zero. L’attenzione nella provincia resta comunque alta, soprattutto nei confronti di chi arriva dall’estero, con l’effettuazione di test alla fiera di Bergamo per chi arriva in volo dall’aeroporto di Orio al serio.

Iss, indice Rt potrebbe essere sottostimato – L’indice di contagiosità Rt “potrebbe sottostimare leggermente la reale trasmissione del virus a livello nazionale” in quanto il suo valore attuale, pari a 0,83 relativamente al periodo compreso fra il 30 luglio e il 12 agosto 2020, è stato calcolato “sui soli casi sintomatici”. Lo rileva l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) nel bollettino settimanale sull’evoluzione dell’epidemia pubblicato oggi.  L’indice pari a 0,83, rileva l’Iss, “indica che, al netto dei casi asintomatici identificati attraverso attività di screening/tracciamento dei contatti e dei casi importati da Stato estero (categorie non mutualmente esclusive), il numero di casi sintomatici diagnosticati nel nostro Paese è stato sostanzialmente stazionario nelle scorse settimane”. Nel documento si rileva quindi che “n questo particolare momento dell’epidemia l’indice di trasmissione (Rt) calcolato sui casi sintomatici, pur rimanendo l’indicatore più affidabile a livello regionale e confrontabile nel tempo per il monitoraggio della trasmissibilità, potrebbe sottostimare leggermente la reale trasmissione del virus a livello nazionale. Pertanto l’Rt nazionale deve essere sempre interpretato tenendo anche in considerazione il dato di incidenza”.

Bonaccini non condivide l’ipotesi avanzata dal collega campano De Luca di replicare il blocco degli spostamenti tra le regioni. “In questo momento mi pare di no. Dopodichè si segue sempre l’evoluzione del virus e poi si discute tra Regioni e Governo. Insomma in questo momento mi pare di no. Bisogna sempre tenere monitorata la situazione perché quelli che parlano il giorno dopo mi hanno sempre fatto abbastanza pena”. Sulla stessa linea il governatore Toti: “Chi parla di rischio riapertura delle scuole – sostiene il presidente della Liguria, Giovanni Toti – credo non faccia il bene di questo Paese. In questo momento non c’è un’emergenza clinico-sanitaria nei nostri ospedali. I contagiati aumentano: credo che sia fisiologico in un periodo in cui la gente va in giro, ci sono state le ferie, si è riaperto il Paese. Dobbiamo essere capaci di gestirli senza tornare a terrorizzare questo Paese. Il lockdown – prosegue – non era indispensabile in tutto il paese. Alcune regioni se l’avessero anticipato avrebbe fatto bene invece abbiamo aspettato decisioni uniformi del Governo nazionale perché questo era l’indirizzo e la pressione. In altri luoghi se non si fosse proprio fatto non sarebbe cambiato granché. Questo – ha concluso – è quello che fa la Germania in un piano per le pandemie elaborato tempo prima dal governo centrale, ha poi lasciato ai Lander la più ampia autonomia. Vale per l’economia e vale per la legislazione per quanto mi riguarda”.

 




Coronavirus, continua il trend di crescita dei contagiati: 140% di incremento nell’ultimo mese

Nuovo boom di contagi per il Covid. Sono 947 i nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore.

Nove i morti a fronte dei 6 registrati giovedì. In calo i tamponi: 71mila, circa 6mila in meno di ieri. Questi i dati del ministero della Salute.

Gimbe, contagi nell’ultimo mese aumentati del 140%

I contagi da nuovo coronavirus in Italia sono aumentati di oltre il 140% nell’ultimo mese. Lo rileva la Fondazione Gimbe confrontando i 3.399 nuovi casi rilevati dal 12 al 18 agosto con i 1.408 della settimana fra il 15 e il 21 luglio.

“Si conferma il trend in progressivo aumento dei nuovi casi, siano essi autoctoni, di importazione (stranieri) o da rientro di italiani andati in vacanza all’estero”, rileva in una nota il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta. “La risalita nella curva dei contagi – precisa – desta non poche preoccupazioni sia perché l’incremento inizia a riflettersi progressivamente sull’aumento delle ospedalizzazioni, sia perché solo negli ultimi due giorni, peraltro non inclusi nella nostra analisi settimanale, sono stati riportati quasi 1.500 nuovi casi».

Secondo Cartabellotta “se da un lato bisogna evitare inutili allarmismi, dall’altro non è ammissibile sottovalutare il costante aumento dei nuovi casi, anche in vista di appuntamenti cruciali per il Paese, quali riapertura di scuole e università e consultazioni elettorali”.

Un neonato è stato ricoverato precauzionalmente all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari. E’ in condizioni stabili. Lo fa sapere il direttore generale dell’Asl Bari, Antonio Sanguedolce. Il bimbo è tra i 35 contagi di Coronavirus registrati oggi in Puglia, uno dei quattro individuati durante il triage in strutture sanitarie di Bari e “per i quali – ha precisato – sono in corso le indagini epidemiologiche”.

Un caso si registra nel tribunale di Ancona. Due positivi fuggono dall’ospedale di Foggia.

De Luca, tra 15 giorni valuto stop mobilità Regioni – “A fine agosto vedremo se chiedere o no al governo di ripristinare la limitazione della mobilità intraregionale. Lo decideremo tra 15 giorni con grande determinazione, salvo i casi di motivi di lavoro o di salute. Ci regoleremo anche sui contagi nel resto d’Italia”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nel corso di una diretta Facebook.




Covid-19, un derivato fisiologico del colesterolo blocca il virus: una scoperta tutta italiana

Una collaborazione tutta italiana – con il coinvolgimento dello Startup Panoxyvir – dimostra implicazioni importanti nella terapia di COVID-19

La molecola 27-idrossicolesterolo (27OHC) è presente nel nostro corpo come fisiologico prodotto del metabolismo ossidativo del colesterolo. In colture cellulari infettate con il SARS-CoV-2, il virus responsabile di COVID-19, il 27OHC è risultato essere un forte inibitore della replicazione virale. La rilevanza di tale evidenza scientifica è ulteriormente sottolineata dalla contemporanea osservazione di un vistoso calo di questa molecola con proprietà antivirali nel sangue dei pazienti COVID-19.

La doppia scoperta, in pubblicazione online sulla rivista scientifica Redox Biology, è il risultato di una cooperazione multidisciplinare tutta italiana, tra Panoxyvir, una start-up innovativa e spin-off accademica dell’Università di Torino, coordinatrice del lavoro, il Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (ICGEB) di Trieste, che ha testato la molecola sul SARS-CoV-2 isolato da individui contagiati, e l’Ospedale di Desio/Università di Milano Bicocca, che ha monitorato i livelli di 27OHC nel sangue di individui positivi al SARS-CoV-2, asintomatici o con COVID-19 di grado moderato o severo. 

Panoxyvir da tempo puntava sull’attività antivirale ad ampio spettro del 27OHC, avendone già dimostrato la capacità di bloccare i Rhinovirus, i principali agenti del raffreddore comune, e i Rotavirus, la causa più comune di gastroenterite virale nei primi anni di vita, con un meccanismo che non bersaglia direttamente le particelle virali, bensì modifica in modo transiente fattori della cellula ospite necessari ai virus per replicarsi. 

Tra i principali autori della ricerca, oltre ai tre fondatori di Panoxyvir, Giuseppe Poli, patologo generale, David Lembo e Andrea Civra, virologi dell’Università di Torino, Polo San Luigi Gonzaga, vi sono Alessandro Marcello, virologo all’ICGEB, e Valerio Leoni, biochimico clinico presso l’Ospedale di Desio/Università di Milano Bicocca. 

L’elevata biocompatibilità della molecola, dovuta alla sua origine fisiologica, e l’estrema varietà di virus ad ampia diffusione che è in grado di inibire, come un antibiotico ad ampio spettro nel caso delle infezioni batteriche, candidano il 27OHC ad un rapido sviluppo pre-clinico per giungere al più presto ai primi studi clinici sull’uomo e proporsi come strategia antivirale complementare ai vaccini nel far fronte a pandemie attuali ma anche future. 




Covid-19, crescono i contagiati: dato più alto dallo scorso 23 maggio nelle ultime 24 ore

In netto rialzo nuovi contagiati e vittime del Coronavirus nelle ultime 24 ore. I nuovi casi sono 642: 239 in più rispetto a ieri.

Sette i morti, contro i 4 del giorno prima. In crescita anche i tamponi: 71mila, quasi 20mila in più di ieri. In Lombardia (+91) e Emilia Romagna (+76) i maggiori incrementi di contagiati.

Questi i dati del ministero della Salute. Il dato odierno è il più alto dallo scorso 23 maggio, quando se ne registrarono 669. I casi totali sono così saliti a 255.278, i morti a 35.412.

Il trend di crescita dei contagi è stato costante ad agosto, tranne una flessione in alcune giornate coincise con un calo dei tamponi. Continuano a crescere le persone ricoverate con sintomi per Covid: sono 866, 23 in più nelle ultime 24 ore. Aumentano anche le terapie intensive (66, +8), mentre i pazienti in isolamento domiciliare sono incrementati di 240 unità (ora sono 14.428).

Gli attualmente positivi sono 15.360 (+271). I dimessi ed i guariti sono saliti a 204.506 (+364). In Lombardia il maggior numero di pazienti in terapia intensiva (14), nel Lazio i ricoverati con sintomi (229).




Covid-19: anche la Cina approva il suo vaccino

La Cina ha dato la sua prima approvazione a un possibile vaccino contro il Covid-19: è l’Ad5-nCoV, sviluppato da CanSino Biologics con l’Istituto di biotecnologia dell’Accademia delle scienze mediche militari. 

Il via libera spiana la strada alla possibile produzione di massa in tempi rapidi nel caso di un ritorno della pandemia, ha spiegato precisato la China National Intellectual Property Administration, citata dal network statale Cctv.

L’approvazione, ricevuta l’11 agosto scorso ma resa nota solo ora, “è un’ulteriore conferma dell’efficacia e della sicurezza” del prodotto messo a punto, ha detto in una nota il gruppo di Tianjin, i cui titoli hanno intanto registrato cospicui rialzi in Borsa.




Contagi da Covid-19: verso la chiusura delle discoteche

Le Regioni dovranno adeguarsi al dpcm del 7 agosto scorso che recita: “restano sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso”. Questa – a quanto si apprende – la posizione che sarà sostenuta dagli esponenti dell’Esecutivo alla riunione con le Regioni. In particolare, il ministro della Salute, Roberto Speranza, potrebbe presentare un provvedimento che vieta esplicitamente alle Regioni di derogare al dpcm. Anche il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, nei giorni scorsi aveva ipotizzato la “chiusura dopo Ferragosto in tutte le Regioni”. Ed i dati quotidiani dei contagi in continua crescita spingono verso lo stop al ballo.

E’ iniziata la videoconferenza convocata dal ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, per fare il punto – tra l’altro – sulla questione discoteche. Per il Governo sono collegati anche i ministri della Salute, Roberto Speranza e dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. Tra i presidenti delle Regioni, ci sono Stefano Bonaccini (Emilia Romagna), Luca Zaia (Veneto), Alberto Cirio (Piemonte), Donato Toma (Molise), Giovanni Toti (Liguria) e Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia)

Col nuovo stop all’orizzonte per le discoteche “sono a rischio quattro miliardi di euro”. A tanto ammonta il fatturato annuale di questi esercizi in Italia secondo le stime del Silb (il sindacato italiano locali da ballo). “Ad oggi solo il 10% dei circa 3.500 locali ha riaperto ed è questo che crea problemi? Da domani si rischierà di più con l’abusivismo”, ha detto Gianni Indino presidente del Silb Emilia-Romagna ad un giornalista dell’Ansa. Dal Governo, aggiunge, “finora non è arrivato un euro: ora chiederemo compensazioni, anche Iva al 4% e Cig ai nostri lavoratori”.

Avventori senza mascherina, assembramenti e mancato rispetto delle norme anti-Covid sono costati la sospensione di 5 giorni di sospensione dell’attività alla discoteca ‘King’Club’ di Jesolo, una delle più note della località veneziana. Lo ha deciso la Questura dopo i controlli eseguiti nella serata e la notte di Ferragosto. L’ispezione è stata condotta dalla squadra della divisione Polizia amministrativa e sociale della Questura di Venezia. I poliziotti hanno riscontrato assembramenti di persone senza mascherina, sia in coda per entrare nel locale, sia all’interno, sulla pista da ballo e intorno ai tavoli. Accertato quindi che non era rispettato il distanziamento sociale e che molti ragazzi non utilizzavano in modo corretto le mascherine, gli agenti hanno applicato la sanzione prevista dalla nuova ordinanza regionale del 14 agosto, in vigore dalle ore 13 di ieri, con la sospensione dell’attività per 5 giorni. Una sanzione che la norma dispone obbligatoriamente, una volta verificati i presupposti.

La notte tra il 14 e 15 agosto, in una discoteca sulla litoranea di Bisceglie, a nord di Bari, la polizia locale e i carabinieri hanno dovuto multare alcuni addetti alla sicurezza all’ingresso e alcuni barman perché non indossavano le mascherine. Altre sanzioni sono state comminate nella stessa discoteca perché alcune persone entrate senza il rilevamento della temperatura corporea con il termoscanner all’ingresso. Ai controlli ha partecipato anche personale della Asl. Ne dà notizia il sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano, ringraziando “le forze dell’ordine per l’attività compiuta a tutela della sicurezza dei nostri giovani e della salute pubblica”. “Il rispetto delle regole da parte di tutti – conclude – è fondamentale per ridurre i rischi di diffusione del contagio”.




Vaccino anti Covid 19: i russi producono il primo lotto. Da dicembre 5 milioni di dosi al mese

Prodotto il primo lotto del vaccino russo anti Covid-19, dopo che il presidente Vladimir Putin ha annunciato, martedì scorso, di avere approvato, primo al mondo, un vaccino contro il Covid-19.

Il vaccino russo, battezzato Sputnik V dal nome del primo satellite di epoca sovietica lanciato nello spazio nel 1957, è stato sviluppato dall’istituto di ricerca Gamaleya di Mosca, in coordinamento con il ministero della Difesa russo.

Il capo dell’istituto, Alexander Gintsburg, ha dichiarato ieri alla Tass che i volontari che prendono parte alla fase finale di test sulla sicurezza e l’efficacia del vaccino subiranno una doppia somministrazione.

Dalla Russia fanno sapere che la produzione del vaccino su scala industriale è prevista a partire da settembre. Entro dicembre o gennaio prevede di produrre 5 milioni di dosi al mese. Il ministro della Sanità Mikhail Murashko ha detto questa settimana che il vaccino sarà prima messo a disposizione dei medici e successivamente sarà disponibile a tutti i russi su base volontaria.

Con oltre 917.000 contagi confermati, la Russia è attualmente il quarto Paese al mondo dopo Stati Uniti, Brasile e India. Attualmente la Russia ha 92.000 persone ricoverate in ospedale per Covid-19 e 2.900 in terapia intensiva, secondo il ministero della Salute.




Coronavirus, la curva dei contagi torna a salire: nel Lazio 45 casi e un decesso

Crescono ancora i contagiati dal Coronavirus, secondo i dati del Ministero della Salute, nelle ultime 24 ore: sono 574 rispetto ai 523 di ieri. Per avere un aumento più alto di nuovi positivi bisogna risalire al 24 giugno, quando furono 577. In Veneto (127) e Lombardia (97) gli incrementi più consistenti. Complessivamente sono 252.809 le persone che hanno contratto il Covid. In calo, invece, i morti: sono 3, contro i 6 di ieri. Solo in Valle d’Aosta e Molise non si sono registrati nuovi casi.

Sono 14.249 le persone attualmente positive al Covid, 168 in più di ieri. In aumento anche i pazienti in isolamento domiciliare (13.422, con una crescita di 182 rispetto a ieri) ed in terapia intensiva (56, uno in più di ieri), mentre calano i ricoverati con sintomi (771, 15 in meno). E’ quanto emerge dai dati diffusi dal ministero della Salute. Complessivamente, le persone dimesse o guarite dal virus sono 203.326, 403 in più rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 46.723 tamponi, 4.465 in meno rispetto al giorno precedente.

Nel Lazio oggi si registrano 45 casi e un decesso

Di questi 22 casi sono di importazione o riguardano giovani di rientro dalle vacanze: sei i casi di rientro da Malta, cinque da Romania, due casi da Corfù e uno da Grecia, due casi da Ibiza, due casi da Croazia, un caso da Ucraina, un caso da Azerbaigian, un caso da Stati Uniti e un caso da Londra.

I drive-in lavorano a pieno regime per i rientri da Grecia, Spagna, Malta e Croazia. Arrivate al Numero Verde 800.118.800 oltre 5 mila chiamate. Il servizio è stato potenziato da parte dell’Ares 118.

Nella Asl Roma 1 sono dieci i casi nelle ultime 24h e tra questi sei sono casi di rientro: due da Corfù (Grecia), un caso da Ibiza, uno da Ucraina, uno da Londra e uno da Azerbaigian. Altri tre casi sono contatti del cluster della comitiva di rientro da una gita a Capri a luglio.

Nella Asl Roma 2 sono dieci i casi nelle ultime 24h e tra questi quattro casi sono un cluster di rientro dalla Romania avviato il contact tracing internazionale. Un caso di rientro da Ibiza, un caso di rientro da Malta e un caso di rientro da un viaggio scolastico in Grecia.

Nella Asl Roma 3 sono sette i casi nelle ultime 24h e tra questi cinque casi hanno un link con un caso già noto e isolato. Altri due casi sono un uomo di 32 anni contatto di un caso con cui ha effettuato un viaggio a Malta e un caso di un uomo di 29 anni di rientro da Croazia.

Nella Asl Roma 4 sono quattro i casi nelle ultime 24h e tra questi un caso di una ragazza di 18 anni di rientro dalla Croazia, due casi sono una donna di 30 anni e un uomo di 38 anni contatti di un caso noto e isolato a Civitavecchia.

Nella Asl Roma 5 sono tre i casi nelle ultime 24h e tra questi un caso di una donna di rientro da Malta avviato il contact tracing internazionale.

Nella Asl Roma 6 sono sei i casi nelle ultime 24h e tra questi un uomo di 27 anni di rientro da Malta, una donna con un link familiare ad un caso di rientro da Malta. Un caso di un uomo di 27 anni con un link ad un caso di rientro da Malta e un caso di un uomo di 73 anni individuato in fase di pre-ospedalizzazione. Infine per quanto riguarda le province si registrano cinque casi e zero decessi nelle ultime 24h.

Nella Asl di Latina sono due i casi e tra questi un caso di un ragazzo con un link familiare a casi di rientro dalla Romania. Un caso di un ragazzo di Gaeta con un link ad un caso già noto e isolato. Sono due i casi nella Asl di Frosinone e tra questi il caso di un bambino di 8 anni con link familiare a casi già noti e isolati. Un caso nella Asl di Viterbo e si tratta di un uomo di 30 anni di nazionalità USA, in corso il contact tracing internazionale.

A Ladispoli e Nettuno le amministrazioni comunali hanno disposto il divieto di accensione dei falò in spiaggia. Il Comune di Nettuno ha disposto il divieto di accesso e transito sull’arenile dalle ore 21 di oggi, e il contestuale divieto di balneazione dalle ore 19, fino alle 9,30 del 15 agosto. In regime ordinario resta consentita l’apertura delle attività di ristorazione. E’ inoltre severamente vietata l’accensione di falò e fuochi di ogni genere in spiaggia. 

“La prossima settimana si cercherà di condividere una scelta rigorosa con tutte le regioni”

Così il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia in un colloquio con La Stampa incentrato su una nuova possibile stretta sui locali della movida, discoteche (che – dice – non si sarebbero dovute riaprire) e stabilimenti balneari. Boccia è “convinto che dopo Ferragosto si arriverà alla chiusura in tutte le regioni”, ma non è escluso che si possa fare prima.  “Si è avuta molta più attenzione ad aprire le discoteche a giugno che ad altro. Questa per noi è una scelta non accettabile. Non abbiamo nulla contro le discoteche, ma se hai chiesto a un Paese di stare chiuso in casa, se hai chiuso le aziende, speso miliardi e miliardi per pagare la cassa integrazione alle persone per non lavorare, poi non puoi per pura propaganda, per rispondere a qualche lobby che ti sta vicina, riaprire le discoteche e infischiartene delle ricadute che avrà questa scelta”. Lo ha detto la ministra Teresa Bellanova a Lecce, presentando la lista di Italia Viva a sostegno del candidato presidente della Regione Puglia, Ivan Scalfarotto. 

Stretta dell’Emilia-Romagna sulle discoteche per evitare un rialzo dei contagi di Sars-Cov2. Una nuova ordinanza firmata dal presidente Stefano Bonaccini prevede di dimezzare la capienza per gli ingressi (sarà ridotta del 50%) e stabilisce l’obbligo di indossare sempre la mascherina. Disposta anche la eventuale chiusura immediata del locale non appena accertate le infrazioni. Il provvedimento è in vigore dalle 13 di domani, Ferragosto, e vale per quelle all’aperto ora in esercizio in regione. Quelle al chiuso infatti non hanno mai riaperto dopo il lockdown. La stessa cosa in Veneto. Nuova ordinanza della Regione del Veneto per contrastare il Coronavirus:prevede che il numero massimo di persone che possono entrare non sia superiore al 50% della capienza massima normalmente autorizzata. Include, inoltre, l’obbligo di indossare sempre la mascherina all’interno del locale, compreso durante il ballo, ammesso, va ricordato, solo in presenza di piste all’aperto. È prevista, poi, è la chiusura immediata del locale, senza alcun rimando ad ulteriori pratiche amministrative, se viene accertato dagli organi di vigilanza il mancato rispetto delle norme fissate dall’ordinanza.Nella Riviera romagnola invece spiagge ‘sold out’. E il must dell’estate 2020 sono le cene in riva al mare

Non ci stanno però i gestori delle discoteche. “Ancora una volta si colpisce un settore che viene identificato come un luogo in cui tutti mali della società convivono. Adesso ci è stato affibbiato il ruolo degli untori, ci è stato affibbiato anche quello. Prima drogavamo i ragazzi, li ubriacavamo, adesso li contagiamo nonostante non ci sia un solo caso di ragazzo o ragazza che si sia contagiato nei nostri locali”. Così il presidente del Silb-Sindacato Italiano Locali da Ballo Emilia-Romagna, Gianni Indino, commenta l’ordinanza con cui la Regione prevede di dimezzare la capienza per gli ingressi in discoteca e stabilisce l’obbligo di indossare sempre la mascherina.”Non siamo il capro espiatorio per niente e per nessuno. C’è qualcuno che ci porta come fossimo uno scalpo e ci dà in pasto all’opinione pubblica”.

La Calabria, d’intesa con il governo ha chiuso i locali da ieri. In Piemonte invece si balla. E’ quanto prevede l’ultimo decreto regionale, il n.85 del 10 agosto scorso, che richiama le Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative della Presidenza del Consiglio dei ministri. Al comma 33, il decreto regionale stabilisce che l’apertura di sale da ballo, discoteche e locali assimilati sia consentita “con attività di ballo svolte esclusivamente in spazi esterni”. Rafforzati i controlli in vista del Ferragosto.