Genzano, apre il centro vaccinale

Da oggi 14 dicembre 2023, dal Lunedì al Sabato dalle ore 14 alle ore 19

Apre oggi il Centro Vaccinale Covid 19 presso il Presidio Territoriale Ettore De Sanctis a Genzano di Roma. Le prenotazioni saranno disponibili dal Lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18 al n° telefonico 06.9327.3675.

La ASL Roma 6, su spinta della Direzione Strategica Aziendale, sta proseguendo velocemente il suo percorso di riorganizzazione e riqualificazione delle strutture territoriali in linea con gli obiettivi dettati dalla Regione Lazio in anticipo sui tempi prescritti.

Il Dottor Stefano Villani, Direttore del Dipartimento del Territorio della Asl Roma 6 fa sapere che apriranno 11 Case di Comunità nei sei Distretti della Asl Roma 6 che oltre a Genzano toccano i territori di Frascati, Albano Laziale, Ciampino, Pomezia, Velletri e Anzio. Strutture aperte 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, che offrono servizi sanitari e socio-sanitari di prossimità alla popolazione. 




Ospedale di Genzano, primato nel Lazio: telemedicina e assistenza territoriale d’eccellenza a partire dall’inizio del nuovo anno

Vincenzo Carlo La Regina Direttore Sanitario ASL Roma 6: “Un ospedale rimesso a nuovo dove i pazienti sono assistiti con professionalità”

Primato nel Lazio per l’apertura ufficiale, all’inizio del prossimo anno dell’Ospedale di Comunità con la telemedicina d’avanguardia che favorisce uno sviluppo digitale della sanità consolidando il rapporto tra medico e paziente.

Quest’ultimo si sentirà seguito fino dentro casa, con specialisti preparati che potranno assisterlo e indirizzarlo a seconda delle esigenze. Altro fiore all’occhiello è l’assistenza ai pazienti cronici con una presa in carico a 360°.

La ASL Roma 6, su spinta della Direzione Strategica Aziendale, sta proseguendo velocemente il suo percorso di riorganizzazione e riqualificazione delle strutture territoriali in linea con gli obiettivi dettati dalla Regione Lazio in anticipo sui tempi prescritti.

Il Direttore Sanitario dott. Vincenzo Carlo La Regina e il Commissario Straordinario dott. Francesco Marchitelli hanno intrapreso un percorso di umanizzazione delle cure e quindi concentrato molto l’attenzione anche sull’assistenza territoriale intesa come riferimento primario del paziente nel suo luogo di vita, rispetto ad una visione ospedalocentrica tipica dell’assistenza alle patologie acute.

Il Dottor Stefano Villani, Direttore del Dipartimento del Territorio della Asl Roma 6 fa sapere che apriranno 11 Case di Comunità nei sei Distretti della Asl Roma 6 che oltre a Genzano toccano i territori di Frascati, Albano Laziale, Ciampino, Pomezia, Velletri e Anzio. Strutture aperte 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, che offrono servizi sanitari e socio-sanitari di prossimità alla popolazione.

Ma non è tutto, all’ospedale di Genzano è stata ultimata la Centrale Operativa Territoriale (COT) che svolge una funzione di coordinamento della presa in carico della persona e di raccordo tra servizi e professionisti coinvolti nei diversi setting assistenziali: “Ritengo – dichiara il Direttore Sanitario Asl Roma 6 dott. La Regina – che attraverso l’integrazione dell’assistenza sanitaria domiciliare con interventi di tipo sociale sarà possibile raggiungere in molti casi la piena autonomia e indipendenza della persona anziana e disabile presso la propria abitazione, riducendo il rischio di ricoveri inappropriati. Questo oggi è possibile a Genzano, un ospedale rimesso a nuovo dove i pazienti sono assistiti con professionalità, grazie al potenziamento del coordinamento della presa in carico della persona e anche grazie all’introduzione di strumenti di telemedicina e telemonitoraggio che fanno di questo nosocomio un fiore all’occhiello all’avanguardia per tutto il Lazio”.

Inoltre, ieri hanno fatto visita in ospedale a Genzano gli infermieri di famiglia e Comunità, veri e propri “angeli dell’assistenza” che settimanalmente girano per il territorio della Asl Roma 6 per assistere a domicilio i pazienti cronici: “L’infermiere di Famiglia e Comunità – dice il dottor Claudio Federici, Dirigente professioni sanitarie infermieristiche della Asl Roma 6 – si occupa di cure infermieristiche complesse, promozione della salute, prevenzione e gestione dei processi di salute individuali in correlazione ai medici di famiglia e agli altri professionisti del territorio, come i fisioterapisti e gli assistenti sociali, in sinergia con le risorse disponibili nella comunità. La ASL Roma 6 ha attivato questa figura nell’anno 2020 con un progetto elaborato insieme alla ASL 4 e 5 ed all’OPI di Roma. Quest’anno a tre anni di distanza, in virtù del PNRR e del Decreto Ministeriale n° 77 del 2022, si è proceduto alla revisione del progetto e, con grande soddisfazione, è stato inserito nelle Best Practice dell’AGENAS”.




“Percorsi Diagnostici in Ematologia: al Santo Spirito presentato il manuale dedicato ai non ematologi

Giuseppe Quintavalle, Commissario straordinario della ASL Roma 1: “Un manuale che oltre a colmare un vuoto formativo è coraggiosamente antesignano perché sottolinea l’esigenza di formare a livello specialistico i medici di medicina generale affinché possano evidenziare in maniera precisa i sintomi dei pazienti per una vera presa in carico di territorio”
 
Il Salone del Commendatore di Borgo Santo Spirito ha ospitato la presentazione del volume “Percorsi Diagnostici in Ematologia”, manuale che si propone di aiutare i non ematologi ad interpretare dati di laboratorio e manifestazioni cliniche che possano essere segni di malattie ematologiche.
 
L’evento, moderato dal giornalista Rai Gerardo D’Amico, ha visto la partecipazione di numerosi professionisti sanitari.
 
Gli autori Umberto Recine, Angela Rago, Tommaso Caravita di Toritto e Claudio Gambetta, con questo testo, vogliono offrire un supporto al “vuoto formativo in ematologia” per i non specialisti, patologi clinici, medici di medicina generale. Un manuale, dunque, che traccia delle flow chart semplificate per raggiungere una conclusione diagnostica e dei criteri semplici e il più possibile oggettivi per valutare il rischio clinico del paziente. I coordinatori dell’opera, tutti docenti della Scuola Medica Ospedaliera, hanno raccolto in questo manuale i contenuti delle lezioni che ogni anno tengono nel corso omonimo, incoraggiati dagli stessi studenti, che lamentano la mancanza in commercio di un manuale cui fare riferimento.
 
“È un manuale che oltre a colmare un vuoto formativo è coraggiosamente antesignano perché sottolinea l’esigenza di formare a livello specialistico i medici di medicina generale affinché possano evidenziare in maniera precisa i sintomi dei pazienti per una vera presa in carico di territorio” dichiara il Commissario straordinario della ASL Roma 1, Giuseppe Quintavalle.
 
La Dott.ssa Angela Rago e il Dott. Tommaso Caravita di Toritto sottolineano come sia importante guidare il non specialista ad inquadrare il problema perché oggi la richiesta di prime visite ematologiche è sproporzionata rispetto all’offerta e molte richieste risultano inappropriate. Tale situazione, di conseguenza, non fa che aumentare le persone in lista d’attesa, portando anche chi realmente ha bisogno di una visita specialistica ad attendere per il proprio consulto.
 
L’appropriatezza prescrittiva è un tema toccato anche dal Dott. Umberto Recine “Non è un lavoro di quattro persone ma di ben diciotto specialisti, con l’obiettivo di costruire un percorso semplice, anche in nome dell’appropriatezza prescrittiva e della diagnostica, per arrivare o vicino ad una diagnosi ematologica o vicino ad una diagnosi che non è ematologica. Lo specialista, ad un certo punto va coinvolto, ma serve colmare il gap tra specialista e i vari professionisti che si trovano quotidianamente davanti i diversi casi. Questo libro è una scommessa in cui crediamo molto e pensiamo possa far del bene anche in termini di costi e di risparmio perché l’appropriatezza significa risparmio, l’appropriatezza significa riduzione dell’affollamento delle liste d’attesa e potrebbe fare da apripista in altri ambiti e altre specialità. È inoltre fondamentale – conclude il Dott. Recine –  trovare il sistema per coinvolgere i medici di medicina generale altrimenti la frattura tra ospedale e territorio ci sarà sempre.”

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Covid, aumentano i ricoveri ma solo il 3% va in terapia intensiva

Ricoveri Covid ancora in crescita negli ospedali: in una settimana il numero dei pazienti è salito del 25,3%, secondo la rilevazione degli ospedali sentinella aderenti a Fiaso.

Si tratta per la stragrande maggioranza di pazienti ricoverati nei reparti Covid ordinari; solo il 3% del totale degli ospedalizzati, infatti, è in terapia intensiva. 

I dati rivelano ancora una volta come negli ospedali solo il 26% sia ricoverato per Covid ovvero con sindromi respiratorie e polmonari mentre il 74% è ricoverato con Covid cioè in ospedale per curare altre malattie ma trovato positivo al coronavirus.

“I numeri dell’ultima rilevazione confermano il trend in crescita – spiega il presidente della Fiaso, Giovanni Migliore -. Assistiamo a una maggiore circolazione del virus che impatta, seppur in minima parte, sugli ospedali incrementando i ricoveri. L’età media dei pazienti, tuttavia, rimane elevata, pari a 76 anni, questo evidenzia come il Covid in questa fase sia pericoloso soprattutto per anziani affetti da altre patologie che il virus contribuisce ad aggravare. Di contro, la campagna vaccinale registra ancora una adesione molto bassa: a essersi vaccinati poco più di un milione di persone”.

“Solo il 7% degli ultrasettantenni è stato vaccinato contro il Covid-19 e, tra i malati fragili, le percentuali sono ancora più basse. Questa settimana la mortalità per Covid è ulteriormente aumentata del 24% rispetto alla settimana precedente con una proiezione su base annua di più di 15mila morti, destinata purtroppo ad un progressivo sensibile aumento”. È l’allarme lanciato dal presidente della Federazione degli Oncologi, Cardiologi e Ematologi (Foce) Francesco Cognetti.

“Nonostante vi siano ben 7 milioni e mezzo di dosi già disponibili da circa due mesi e molte altre in arrivo, in tutto il Paese le vaccinazioni sono state solo circa un milione, con le Regioni del Sud e il Lazio che fanno registrare numeri molto bassi”, aggiunge Cognetti, secondo cui “le cause di questi risultati fallimentari sono la completa assenza di qualsiasi programmazione ed organizzazione, da parte del sistema di prevenzione del nostro Paese, di una vera e propria campagna di vaccinazione rivolta a diverse decine di milioni di cittadini italiani e la completa assenza di una campagna informativa su questa vaccinazione di massa”.

Il presidente Foce punta inoltre il dito contro” la diffusione, purtroppo anche da parte di alcune autorità sanitarie del Paese, di messaggi confusi e spesso contraddittori sulle dimensioni del contagio e sulla sua letalità, quindi con l’effetto di ulteriormente demotivare e scoraggiare una popolazione già parzialmente restia”. Per gli esperti Foce è necessario che “tutte le autorità sanitarie del Paese, governative e regionali” imprimano “una rapida e decisa svolta alla campagna vaccinale con un concreto rafforzamento strutturale e organizzativo, accompagnato da un vero e proprio sistema di diffusione capillare dell’informazione sulla sua enorme utilità”.




Packaging: come si incartano i dolciumi

I dolci non sono altro che particolari tipologie di alimenti; in quanto tali per il loro confezionamento valgono tutte le normative che si applicano a qualsiasi altro cibo. Sono regole valide a livello europeo, che tutelano i consumatori, evitando così che negli alimenti si verifichino contaminazioni esterne. Grazie al packaging adatto i dolci arrivano sulle tavole dei consumatori in condizioni perfette e si possono conservare anche per vari mesi, senza subire alcun tipo di modificazione nel sapore, nell’aspetto e nelle caratteristiche che li contraddistinguono.

Come si confeziona un dolce

Chi si occupa del confezionamento di dolci deve preoccuparsi di una serie di problematiche, la cui natura dipende anche dal singolo alimento di cui ci si sta occupando. I dolci hanno consistenza morbida, sono prodotti con grassi vegetali o animali econtengono solitamente zuccheri, che sono igroscopici e devono essere conservati lontano dall’umidità.

Tutte queste caratteristiche pongono delle sfide importanti, perché una confezione non adatta può causare importanti cambiamenti in un alimento, non conservandolo in modo idoneo. Alcune tipologie di incarti si sfruttano da tantissimi anni, è il caso ad esempio del film twist per alimenti e regali o della carta. Nel primo caso si tratta di film plastici che possono essere utilizzati sia per produrre confezioni a cuscino, sia torcendone le estremità per chiudere una caramella o un dolce di dimensioni più grandi. La carta invece viene spesso utilizzata insieme ad altri materiali, ad esempio altre tipologie di film plastici o anche l’alluminio. In entrambi i casi la confezione ottenuta mantiene l’alimento al riparo dall’umidità e dagli scambi gassosi con l’ambiente esterno, preservandolo nel tempo.

Cosa dicono le norme

Le normative che riguarda il confezionamento di dolciumi sono le medesime che sono dedicate agli alimenti in genere. Riassumendole in breve si tratta di regole che obbligano i produttori di dolci a incartarli utilizzando materiali che non vadano a modificare in alcun modo le loro caratteristiche organolettiche. In pratica un incarto non deve rilasciare sostanze nocive all’interno di un alimento, ma neppure liberare sostanze che possano risultare nocive per la salute.

Proprio la presenza di zuccheri e grassi, che abbiamo citato poco sopra, rende particolarmente complessa la predisposizione di incarti per dolci, obbligando spesso i produttori a prediligere packaging multistrato. Solo in questo modo infatti si isola l’alimento da una parte dell’incarto che potrebbe rovinarsi o dal contatto con l’ambiente esterno. Queste norme ci permettono di tenere in tasca una caramella senza che questa si sciolga, o di mangiare un biscotto glassato che sembra appena preparato.

Diversi prodotti, diversi incarti

Quando si parla di dolci ci si riferisce a unampio settore alimentare e merceologico. Le aziende che producono packaging offrono diverse tipologie di confezioni a seconda del prodotto che devono incartare. Oltre a questo alcune aziende sono in grado anche di proporre ai produttori di dolciumi un servizio completo, che comprende anche la fornitura dei macchinari per il confezionamento.

Quando tale servizio coinvolge prodotti da forno, o alimenti che devono essere conservati a specifiche temperature o condizioni climatiche, il confezionamento avviene direttamente sul sito di produzione. Cosa che garantisce un’ottima conservazione dei prodotti, che si mantengono freschi e gustosi per lunghi periodi di tempo.




Scuola e disabilità: conoscere per educare all’inclusione

La disabilità si può conoscere solo quando tutti i soggetti che vi “entrano in contatto” (dalla famiglia, agli insegnanti, agli educatori etc …) sappiano trattarla nel rispetto di coloro che appunto “vivono una diversa condizione psico-fisica”.

Per questo motivo, la gestione della disabilità non può essere delegata ad un unico genitore, insegnante (es. insegnante di sostegno) o tutore.

Tutti i soggetti che “entrano” in contatto con la disabilità devono essere coinvolti nel processo d’ inclusione “facendosi carico” dell’individuo disabile.

È opportuno realizzare una “comunità educante” capace di mettere in atto interventi formativi e soprattutto orientati alla cooperazione e al sostegno.

Nel 2009 sono state varate le “Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità” le quali, prevedono la realizzazione di incontri tra docenti e specialisti sia per la disabilità che per altri deficit come ad esempio, i DSA (disturbi sociali dell’apprendimento), i BES (bisogni specifici dell’apprendimento) o gli ADHD (disturbi autistici o derivanti da deficit di attenzione iperattiva).

Le Leggi Nazionali infatti definiscono i traguardi principali del processo formativo per la conoscenza e l’inclusione della disabilità:

  • la comunicazione;
  • l’apprendimento;
  • la relazione;
  • la socializzazione;
  • l’autonomia.

Per conoscere gli aspetti importanti legati alla storia personale dell’individuo disabile,
è opportuno identificare un progetto di intervento individualizzato (es. il PEI, nonché
il piano educativo individualizzato).

Affinché la conoscenza iniziale si concretizzi in progetto occorre che la scuola attui:
un’accoglienza continua fatta di “routine” (es. incontri periodici, attività, proposte etc
…).

Al processo conoscitivo si aggiunge quello di integrazione che coinvolge tutte le sfere
quotidiane del disabile (dalla famiglia alla scuola ai diversi centri educativi che
frequenta).

Entrambi i processi (conoscere e includere) devono tener presente di alcuni aspetti
specifici:

  • la comunicazione tra il disabile e il tutore deve essere svelata gradualmente;
  • non bisogna enfatizzare il deficit;
  • occorre accogliere la personalità e il dinamismo evolutivo del soggetto disabile.

La Costituzione Italiana riconosce ai disabili il diritto all’educazione e all’avviamento
professionale, il riconoscimento dei diritti inviolabili e della pari dignità sociale.
Tuttavia, lo scopo è quello di eliminare ogni ostacolo che possa impedire lo sviluppo
psico-fisico del soggetto disabile.

I mondi che ruotano attorno all’individuo con deficit devono andare nella direzione
dell’inclusività e della costruzione del proprio progetto di vita.
Ciascuna forma di disabilità non può essere sterilizzata e ridotta ai minimi termini.
Perciò affinché ciò non avvenga, la comunità educante (per prima la scuola) deve:
realizzare elevati standard di qualità nell’inclusione, promuovere la relazione con le
famiglie, garantire percorsi formativi specifici per tutti i soggetti coinvolti, rafforzare
le capacità inclusive, studiare metodologie e strumenti idonei, promuovere la ricerca,
sostenere lo sviluppo di una cultura dell’inclusione, favorire l’integrazione tra attività
curricolari ed extra-curricolari e incoraggiare l’interdisciplinarità.

Ribadendo i termini di conoscenza e di inclusione della disabilità è professionale
parlare di questa tematica, organizzando situazioni di sensibilizzazione e di
approfondimento per tutta la cittadinanza e non solo per i soggetti coinvolti.




Rischio cardiovascolare: prevenire è meglio che curare

Il rischio cardiovascolare è una condizione pericolosa che può portare a gravi complicazioni come l’ictus, l’infarto e la morte. Purtroppo, l’unico modo per affrontarlo è prevenirlo. La prevenzione è più importante della cura e può aiutare a ridurre al minimo il rischio cardiovascolare.

Prevenire il rischio cardiovascolare

La prevenzione del rischio cardiovascolare è una parte importante della vita sana. Ci sono alcuni modi per prevenire il rischio cardiovascolare, come ad esempio seguire una dieta sana e fare attività fisica regolarmente. Una dieta sana include alimenti ricchi di fibre come frutta, verdura, cereali integrali e legumi. Inoltre, è importante limitare l’assunzione di grassi saturi, zuccheri e sale. L’esercizio fisico è altrettanto importante. È bene fare almeno 30 minuti di attività fisica moderata al giorno, come camminare, andare in bicicletta o nuotare. È inoltre importante evitare il fumo e limitare l’assunzione di alcol.

Come curare il rischio cardiovascolare

Se il rischio cardiovascolare è già presente, ci sono alcuni trattamenti che possono aiutare a ridurlo. Il medico può prescrivere farmaci per ridurre la pressione sanguigna, abbassare il colesterolo e prevenire le malattie cardiache. È anche importante controllare i livelli di zucchero nel sangue e mantenere un peso sano. Se necessario, il medico può anche consigliare un intervento chirurgico per rimuovere le placche che possono bloccare le arterie.

Prevenire il rischio cardiovascolare è fondamentale per la salute e la longevità. Seguendo una dieta sana ed equilibrata, facendo regolarmente esercizio fisico e limitando l’assunzione di alcol, è possibile ridurre al minimo il rischio cardiovascolare. Tuttavia, se il rischio è già presente, è importante parlare con il proprio medico per discutere le opzioni di trattamento.




ASL Roma 6, l’ospedale dei Castelli all’avanguardia nella cura della dermatite atopica nei bambini

Avviata con successo la somministrazione del farmaco Dupilumab  
 
 
Presso l’Ambulatorio di Pediatria allergologica dell’Ospedale dei Castelli è stata avviata la prescrizione e la somministrazione del Dupilumab, unico farmaco biologico inibitore delle interleuchine 4 e 13, citochine chiave nella infiammazione di Tipo 2.
L’Ambulatorio di Pediatria allergologica è tra i pochissimi centri del Lazio ad utilizzare tale farmaco e al momento l’unico centro pediatrico all’interno della Asl Roma 6 a erogare questo nuovo servizio.
Tale farmaco è stato utilizzato con successo in pazienti bambini e adolescenti con dermatite atopica severa eleggibili alla terapia sistemica ed in pazienti adolescenti con asma grave. Oggi l’immunopatogenesi della dermatite atopica è stata delineata meglio e ciò fornisce bersagli biologici più specifici per la terapia. L’obiettivo è quello di migliorarne l’efficacia e di ridurre al minimo gli effetti avversi.
 
La prima paziente adolescente in cura presso l’Ambulatorio di Pediatria allergologica presso l’Ospedale dei Castelli ha iniziato la terapia il 21 settembre 2023 e già il suo quadro clinico è nettamente migliorato: “Grazie a questa iniziativa intrapresa dai nostri medici – dichiara il Direttore Sanitario Asl Roma 6 Dottor Vincenzo La Regina – siamo riusciti a fornire un aiuto concreto ai nostri ragazzi affetti da questa severa malattia infiammatoria cronica della pelle. Mi permetto di esprimere orgoglio e soddisfazione per questo passo importante che ci permette adesso di affrontare con ancora più efficacia la problematica”.
 
La dermatite atopica è una malattia infiammatoria cronica della pelle caratterizzata da lesioni pruriginose, eritematose e desquamanti. È responsabile di un importante peggioramento della qualità della vita di chi ne è affetto ed ha un impatto economico significativo.
I pazienti affetti da dermatite atopica sono maggiormente esposti al rischio di contrarre infezioni della pelle con conseguenze sistemiche e maggiori ospedalizzazioni.
 
Questo farmaco prescrivibile e somministrabile all’Ospedale dei Castelli è una speranza concreta per i bambini e gli adolescenti.

 

 

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Asl Roma 6 e Procura della Repubblica di Velletri: prosegue la formazione “Con te, una rete contro la violenza di genere”

Proseguono sul territorio della Asl Roma 6, dai Castelli Romani fino al litorale, gli appuntamenti con i corsi di formazione “Con Te, Una Rete contro la violenza di genere”. Il prossimo incontro  in calendario per gli “addetti ai lavori” si terrà a Nettuno presso l’Istituto per Ispettori della Polizia di Stato in via Santa Barbara. L’obiettivo è conoscere in maniera approfondita la normativa vigente e le strategie di contrasto più efficaci, rispetto al tema della violenza di genere, domestica e sui minori.
 
Il percorso sostenuto dalla Direzione aziendale della Asl Roma 6 e dalla Procura della Repubblica di Velletri vede la presenza  di oltre duecento operatori tra Asl, Comuni, Forze dell’Ordine e CAV attraverso il coordinamento dei referenti del corso tra cui il Direttore f.f. UOC Integrazione Socio sanitaria della Asl Roma 6 e il Team Operativo della Procura della Repubblica di Velletri.
Tanti sono stati gli appuntamenti rivolti al pubblico sul territorio: nei Comuni, con i ragazzi delle scuole e tramite eventi formativi rivolti ai protagonisti della rete interistituzionale.
 
Ad Agosto di quest’anno inoltre la Asl Roma 6 nella persona del Commissario Straordinario dottor Francesco Marchitelli e la Procura di Velletri nella persona del Procuratore Capo dottor Giancarlo Amato, hanno firmato l’accordo di gestione della piattaforma Conteinrete.it che aiuterà sempre più persone in difficoltà con una informazione diretta.
 
Una intesa che rientra nell’ambito del Protocollo sul sistema integrato di protezione delle “vittime di violenza di genere e di quelle in condizioni di particolare vulnerabilità” siglato nel 2018 nel quale rientra il Progetto denominato “CON TE”, finalizzato ad attivare azioni di formazione, comunicazione, monitoraggio e predisposizione di una piattaforma.
 
“Asl e Procura – ha dichiarato il Commissario Straordinario Francesco Marchitelli – sono dunque sempre più unite nella prosecuzione delle attività volte al contrasto di un fenomeno che dobbiamo ogni giorno combattere, instaurando un rapporto di coordinamento per rendere più efficace l’azione di gestione della piattaforma, attraverso anche la sottoscrizione dell’accordo e la formulazione di un regolamento condiviso. Nessuno deve rimanere indietro, tutti gli attori del protocollo ne sono coscienti e il nostro grazie va a chi ogni giorno si impegna nella formazione e nella costante prosecuzione di questa missione sociale importantissima”.
 
Per il Direttore Sanitario Dottor Vincenzo La Regina questi incontri sul territorio sono di fondamentale importanza: “Far sapere alle persone che esiste una rete di esperti e istituzioni – ha dichiarato La Regina – significa gettare un paracadute fondamentale sia per le vittime di violenza di genere ma anche per tutti coloro che avvertono di sentirsi in una situazione di pericolo e non sanno a chi rivolgersi. Un pensiero particolare va ai minori, ai bambini che dobbiamo tutelare e proteggere perché rappresentano un futuro di speranza, di valori e sogni che non possiamo inquinare”.
 
Da febbraio del 2018, in cui fu  condiviso il Protocollo di Intesa tra la Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Roma, la Regione Lazio e l’Ordine degli Psicologi del Lazio, con la finalità di promuovere iniziative  finalizzate all’assistenza, alla protezione e all’ascolto, anche in forma protetta, delle vittime di violenza di genere e di quelle che versano,  in condizioni di particolare vulnerabilità, molta strada è stata fatta. E la dimostrazione è stata a marzo 2023   la sottoscrizione  dell’accordo quadro “Network in azione contro ogni forma di violenza”  con il Policlinico Tor Vergata e l’Università di Tor Vergata.
 
Oltre ad una serie di percorsi formativi il progetto ha promosso  e continua a promuovere iniziative di Comunicazione e questa Piattaforma operativa interistituzionale, che intende favorire la connessione tra i diversi partner della “rete” favorendo una comunicazione immediata tra i diversi interlocutori coinvolti nella protezione delle vittime di violenza ne è la dimostrazione. Altra importante finalità della Piattaforma è quella di aumentare la conoscenza all’esterno di quanto viene fatto nei territori, favorendo una sempre maggiore collaborazione con gli organi di informazione e tutti coloro che vogliono conoscere questa realtà.
 
Attori del Protocollo Interistituzionle: ”La Rete”
Regione Lazio, Procura della Repubblica di Velletri, ASL Roma 6, Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Roma, Il Tribunale per i Minorenni di Roma, Il Tribunale Ordinario di Velletri, Forze dell’Ordine, Polizia Locale, Ordine degli Avvocati di Velletri, Comitato pari Opportunità di Velletri, Ordine degli Psicologi del Lazio,  Asl Roma 5, Policlinico Tor Vergata, Direzione Scolastica Reginale.
 
I Comuni firmatari del Protocollo:
Albano Laziale, Anzio, Ardea, Artena, Ariccia, Carpineto Romano, Castel Gandolfo, Ciampino, Colleferro, Colonna, Frascati, Gavignano, Gorga, Genzano di Roma, Grottaferrata, Labico, Lanuvio, Lariano, Marino, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Montelanico, Nemi, Nettuno, Pomezia, Rocca di Papa, Rocca Priora, Segni, Pomezia, Valmontone, Velletri.

 

 

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Marco Mattei nominato capo di Gabinetto del ministro Schillaci. L’abbraccio dei suoi amici di sempre

I consiglieri comunali di Albano Laziale, Pina Guglielmino, Matteo Orciuoli, Romeo Giorgi e gli ex assessori della sua Giunta Ivo Zazza e Di Stefano Raffaele, augurano un grande in bocca al lupo al nuovo Capo di Gabinetto del Ministero della Salute, Marco Mattei , che fino a qualche ora fa, ha ricoperto il ruolo di Capo della Segreteria Tecnica del Ministro Orazio Schillaci. “Questa nomina è per noi tutti amici di sempre, motivo di orgoglio. Salutiamo con soddisfazione il riconoscimento professionale politico e umano dell’amico Marco Mattei Capo di Gabinetto del Ministro della Salute Orazio Schillaci. Per tanti anni l’abbiamo sostenuto e abbiamo condiviso con lui un percorso politico che ha visto il nostro territorio e la nostra azione politica emergere e dare un segno per il futuro. Continueremo a stargli vicino e gli auguriamo un grande bocca al lupo e i migliori auguri per un importante risultato”.




Roma, la Asl Roma 6 presente al Tennis & Friends: centinaia gli accessi agli stand della prevenzione

La Asl Roma 6 è presente al Tennis & Friends a Roma, un evento importante che si tiene ancora per le giornate di oggi e domani presso il villaggio della salute e dello sport al Foro Italico con ingresso libero.

Si tratta di una manifestazione che promuove la cultura della prevenzione sanitaria e sensibilizza la popolazione sull’importanza di uno stile di vita sano.

Il Dipartimento di Prevenzione è presente con il Servizio Veterinario e Servizio Igiene Sanità Pubblica per fornire informazioni utili sulla corretta gestione degli alimenti e stili di vita sani.

Presente per l’occasione anche il Direttore Sanitario della Asl Roma 6 Dott. Vincenzo La Regina e il Direttore del Dipartimento della Prevenzione Dott. Mariano Sigismondi.

Negli stand della Asl Roma 6 è possibile effettuare visite cardiologiche, diabetologiche, valutazioni fisioterapiche, corso BLS-D supporto di base delle funzioni vitali e defibrillazione precoce. Sarà possibile avere una valutazione Dietistica e indicazioni sul corretto stile di vita e sana alimentazione

La prevenzione riguarda anche una corretta informazione in merito alle malattie trasmesse dagli alimenti con particolare attenzione agli alimenti per il consumo crudo.