Vaccino anti Covid: via libera dell’Agenzia europea

L’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha dato l’ok condizionale al vaccino anti-Covid Pfizer-BioNTech. Lo comunica l’Ema. “Al momento non ci sono indicazioni che il vaccino non funzionerà contro la variante del Covid”: lo ha detto Emer Cooke, direttrice esecutiva dell’Agenzia del farmaco (Ema).

“L’agenzia europea del farmaco ha dato l’ok al vaccino Pfizer Biontech. È la notizia che aspettavamo. La battaglia contro il virus è ancora molto complessa, come dimostrano anche le ultime notizie provenienti da Londra, ma avere a disposizione un vaccino efficace e sicuro apre una fase nuova e ci da più forza e fiducia”. Lo afferma il Ministro della Salute, Roberto Speranza.

“È un momento decisivo nei nostri sforzi per fornire vaccini sicuri ed efficaci agli europei! L’Ema ha appena emesso un parere scientifico positivo sul vaccino Pfizer-BioNTech Ora agiremo velocemente”. Così su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

A proposito della variante inglese e dei timori per i vaccini sviluppati, gli esperti concordano: “Ci sono già state delle varianti nel recente passato e ce ne potranno anche essere altre. Allo stato questo non vuol dire un aggravamento della malattia o della letalità e, soprattutto, il vaccino non e’ messo in discussione”. Così il direttore sanitario dello Spallanzani di Roma Francesco Vaia intervistato dal Tg2.

Sulla resistenza al vaccino della variante Gb emersa nel Regno Unito “io lo ritengo altamente improbabile”. Lo ha detto a Buongiorno, su Sky TG24, il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli.”I vaccini – ha precisato – determinano la formazione di una risposta immunitaria contro diversi ‘pezzettini’, chiamiamoli così, della proteina spike. Se anche c’è una mutazione in uno, due o tre ‘pezzettini’ della proteina spike, è altamente improbabile che il vaccino possa risultare inefficace”.

La decisione di Ema, l’Authority europea in campo farmacologico, sull’ok al vaccino “dovrebbe arrivare addirittura nella giornata di oggi, perlomeno questa è la previsione, fatto salvo che l’Ema ha tutta la facoltà di valutare compiutamente, con il tempo che le serve, tutta la documentazione ricevuta”, ha aggiunto Locatelli. “Se come ci si aspetta ed è auspicabile – ha aggiunto Locatelli – si avrà l’approvazione da parte di Ema, il vaccino sarà spedito in tutti i Paesi e arriverà probabilmente in Italia nella giornata del 26 dicembre. Il 27 ci sarà questa grande giornata simbolica del vaccine day. Dopo la giornata del 27, intorno al 30 o al massimo ai primi giorni di gennaio partirà la vera e propria campagna vaccinale che interesserà operatori sanitari e lavoratori e ospiti delle Rsa, perché questi ultimi sono tra i più esposti a sviluppare complicanze fatali dell’infezione”.




Covid-19, il virus sta mutando e diventa più veloce e contagioso: si teme per i vaccini

Una nuova variante del coronavirus – VUI-202012/01 – ha già provocato la cancellazione del Natale a Londra e la sospensione dei voli fra Paesi Bassi e Regno Unito. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si è detta preoccupata per la possibile mutazione, che sarebbe fino al 70% più trasmissibile. Adesso gli scienziati stanno indagando il possibile impatto sui vaccini.

La nuova variante di Coronavirus scoperta in Gran Bretagna è stata individuata anche in Danimarca e Australia, e in Olanda. A renderlo noto l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Una riunione tra Parigi, Berlino e l’Unione europea è prevista per oggi, annuncia l’Eliseo.

Il ministro della Sanità britannico, Matt Hancock, ha riferito, parlando a Sky News, che la nuova variante individuata nel Regno Unito è “fuori controllo”. “Abbiamo agito con decisione e molto rapidamente. Purtroppo la nuova variante è fuori controllo. Dobbiamo metterla sotto controllo”.

E’ una variante che rende il virus piu’ veloce, “le prime informazione dicono che sembra non fare maggiori danni ma produce piu’ contagiati e questo resta un problema molto serio. Da primissime informazioni sembra che i vaccini possano funzionare ugualmente ma servono informazioni piu’ solide”.

Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza durante la trasmissione “mezz’ora in +” condotto da Lucia Annunziata. “Gia’ ieri sera ho dato incarico ai nostri impianti agli uffici di verificare le sequenze genomiche nel nostro paese, dobbiamo assolutamente fare tutte le verifiche del caso”.

“Ho firmato una nuova ordinanza che blocca i voli in partenza dalla Gran Bretagna e vieta l’ingresso in Italia di chi negli ultimi 14 giorni vi è transitato. Chiunque si trovi già in Italia, in provenienza da quel territorio, è tenuto a sottoporsi a tampone antigenico o molecolare contattando i dipartimenti di prevenzione”: scrive il ministro in un post su Fb. “La variante del Covid, da poco scoperta a Londra, è preoccupante e dovrà essere approfondita dai nostri scienziati. Nel frattempo scegliamo la strada della massima prudenza”.

Il governo olandese ha sospeso tutti i voli passeggeri dal Regno Unito fino al primo gennaio, dopo la scoperta nei Paesi Bassi di un caso di contaminazione con una nuova variante britannica del coronavirus. Il ministero della Salute olandese “raccomanda che qualsiasi introduzione di questa variante del virus sia limitata il più possibile, limitando e controllando il movimento di passeggeri in arrivo dal Regno Unito”. E successivamente la stessa decisione è stata adottata anche dalla Francia e dalla Germania. Nella stessa direzione la Francia, riferisce Bfmtv, aggiungendo che una decisione ufficiale sarà presa in giornata.
“Il Regno Unito – ha spiegato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio – ha lanciato l’allarme su una nuova forma di Covid che sarebbe il risultato di una mutazione del virus. Come Governo abbiamo il dovere di proteggere gli italiani, per questa ragione, dopo aver avvisato il Governo inglese, con il Ministero della Salute stiamo per firmare il provvedimento per sospendere i voli con la Gran Bretagna. La nostra priorità è tutelare l’Italia e i nostri connazionali”, ha annunicato su Facebook il ministro.

A Fiumicino sono stati predisposti test per tutti gli arrivi. “Bene la scelta del Governo di bloccare i voli da Londra. A Fiumicino abbiamo predisposto tampone per tutti gli arrivi degli aerei già in volo”, scrive su twitter il governatore del Lazio e segretario del Pd Nicola Zingaretti.
Intanto è atterrato all’aeroporto di Fiumicino il volo British BA 560 proveniente da Londra Heathrow, con a bordo circa 110 passeggeri. Potrebbe essere l’ultimo volo in arrivo allo scalo romano dalla Gran Bretagna dopo l’annuncio della sospensione dei voli deciso dalle autorità italiane per via della variante del Covid.

E’ stata attivata la procedura di sorveglianza sanitaria e controllo per i voli in arrivo negli scali romani dal Regno Unito. Eventuali passeggeri positivi al tampone saranno trasferiti allo Spallanzani per il monitoraggio e lo studio dell’eventuale variante del Covid.

Oms Europa chiede ai Paesi di “rafforzare i controlli” dopo la scoperta in Gran Bretagna di una nuova variante del Covid-19, che si diffonderebbe più velocemente. L’Oms inoltre raccomanda ai suoi membri di “aumentare la capacità di sequenziamento” del virus per capirne di più sui rischi posti dalla variante, ha detto un portavoce dell’organismo.

Le “informazioni preliminari” sulla variante del Covid suggeriscono che “potrebbe anche incidere sull’efficacia di alcuni metodi diagnostici”, oltre al fatto che “potrebbe essere più contagiosa”, spiega un portavoce di Oms Europa, chiarendo comunque che al momento non c’è “alcuna prova di un cambiamento nella gravità della malattia”. L’Oms, aggiunge, fornirà maggiori informazioni non appena avrà “una visione più chiara delle caratteristiche di questa variante”




USA, prima dose di vaccino a Joe Biden

A Joe Biden sarà somministrata la prima dose di vaccino contro il Covid la prossima settimana.

Lo riporta Cnn citando alcune fonti, secondo le quali non è escluso che l’iniezione al presidente eletto degli Stati Uniti sarà pubblica nel tentativo di convincere gli americani sulla sicurezza del vaccino. 

Al vicepresidente Mike Pence e a sua moglie Karen sarà somministrato il vaccino contro il Covid venerdì, e lo faranno pubblicamente: lo rende noto la Casa Bianca.




Via libera al piano vaccini anti Covid: a gennaio si inizia

La Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera al piano vaccini presentato dal Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri e nei primi giorni di gennaio partirà la vaccinazione di massa. Secondo quanto si apprende,  stesso il Commissario invierà alle regioni una sorta di ‘libretto delle istruzioni’ per il vaccino ed entro la settimana tutte le indicazioni per la procedura di somministrazione.

Verranno consegnate il 90% delle richieste di dosi avanzata dalle Regioni e questo perché è stato stimato che non si vaccinerà il 100% del personale sanitario previsto.

La campagna di vaccinazione in Italia partirà con le prime 1.833.975 dosi di vaccino anti Covid 19 che verranno distribuite da Pfizer e inviate alle Regioni, annuncia l’ufficio del commissario Domenico Arcuri. Dopo il Vaccine Day europeo, prima della fine dell’anno, con vaccinazioni simboliche in diversi Paesi, “verrà avviata la prima sessione della vaccinazione di massa, destinata alle categorie che il Governo e il Parlamento hanno stabilito essere prioritarie -si legge in una nota -: operatori sanitari e sociosanitari, personale operante nei presidi ospedalieri, pubblici e privati, ospiti e personale delle residenze per anziani”.

I primi italiani saranno vaccinati contro il Covid già subito dopo Natale e prima dell’inizio del 2021 se l’Ema nella riunione in programma il 21 dicembre darà il via libera al farmaco della Pfizer. E’ questo, secondo quanto si apprende, l’ultimo timing emerso nel corso della riunione tra il governo e le Regioni che ha dato il via libera al piano dei vaccini e che domani sarà sottoposto formalmente alla Conferenza Stato-Regioni. Nelle prossime ore verrà definito il numero di persone alle quali somministrare il vaccino nel giorno simbolico, lo stesso in tutta Europa, sulla base delle quantità che Pfizer sarà in grado di consegnare. 

“Rispetto alle valutazioni che avevamo fatto, saremo pronti a partire con alcuni giorni di anticipo” con la somministrazione delle prime dosi di vaccino” ha confermato il ministro della Salute Roberto Speranza, sottolineando quindi l’importanza di “essere pronti con i piani regionali”. “La campagna vaccinale sarà una sfida che vinceremo tutti insieme” ha detto il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia

Nel corso della riunione delle Regioni con i Ministri Boccia e Speranza e il commissario Arcuri, la Regione Campania ha espresso netta contrarietà a un Piano di attribuzione dei vaccini per la prima fase, non commisurato a criteri oggettivi di fabbisogno. Lo afferma una nota della Regione. La Campania, infatti, ha proposto che in fase di prima ripartizione del vaccini si tenesse conto della popolazione delle singole Regioni. Tale proposta non è stata accolta, e si sta procedendo con un Piano che “prevede evidenti e immotivati squilibri fra le quote destinate alle diverse Regioni”.




Disabilità e burocrazia nell’era della digitalizzazione: ecco la “via Crucis” per chi deve rinnovare la patente speciale

Una vera e propria odissea quella che deve affrontare una persona con disabilità per rinnovare la patente di guida speciale. Un esempio su tutti di come la burocrazia discrimini le persone con disabilità.

Si perde tanto tempo e si esborsano diverse centinaia di euro. Quale l’iter? Occorre innanzitutto collegarsi sul sito della Asl, scaricare i moduli che ogni anno cambiano per vedere cosa occorre per prenotare il rinnovo della patente e pagare i bollettini che si aggirano dai 40 ai 60 euro circa a seconda della patologia.

Con tutti questi documenti, i certificati medici e bollettini pagati preventivamente all’ufficio postale, con ulteriore tempo impiegato per file e moduli da compilare, ci si reca di persona (i delegati non sono accettati) alla Asl per prenotare la visita.

Il video servizio

Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 10/12/2020

La visita non si può prenotare prima di 90 giorni dalla scadenza della patente speciale che per alcune patologie viene rinnovata di anno in anno.

Arrivati al giorno della visita bisognerà essere in possesso del certificato anamnestico rilasciato dal medico di famiglia (costo 40 euro) visita neurologica con referto e risonanza magnetica (costo per la risonanza 600 euro ), visita diabetologica 40 euro dove occorre portare gli esami del sangue e delle urine (anche queste a pagamento), visita per gli occhi con esami particolari per chi è affetto da sclerosi multipla e diabetica (altri 300 euro).

 Si fa la fila, ci sono persone con invalidità, soprattutto anziani che attendono pazientemente il loro turno. E poi finalmente l’agognato rinnovo, ma non era più semplice fare tutto da casa con un click?




Nuovo Dpcm, festività blindate: è scontro tra Governo e Regioni

Dobbiamo evitare una terza ondata a gennaio che potrebbe essere violenta. Intanto, non faremo un un nuovo lockdown generalizzato. Niente divisioni, è il momento di agire uniti’, dice Conte presentando le misure. Tensione con le Regioni, che esprimono rammarico per il metodo con cui è stato approvato il decreto con le regole per gli spostamenti dal 21 dicembre al 6 gennaio. Per il presidente della Lombardia Fontana, ‘è inaccettabile il divieto di spostarsi a Natale e Santo Stefano per i ricongiungimenti familiari’. Toti: ‘Le misure del governo non stanno in piedi’.

Il governo blinda il Natale e va allo scontro con le Regioni imponendo il divieto di spostamento anche tra i Comuni per il 25 dicembre, Santo Stefano e Capodanno. “Abbiamo evitato il lockdown generalizzato – sintetizza all’ora di cena il premier Giuseppe Conte spiegando il provvedimento – ma ora non dobbiamo abbassare la guardia. Dobbiamo scongiurare una terza ondata che potrebbe arrivare già a gennaio e non essere meno violenta della prima”. E’ una misura “ingiustificata” rispondono i presidenti in rivolta, secondo i quali si crea una disparità di trattamento tra chi abita in una grande città e i milioni di italiani che vivono invece nei piccoli comuni. Ma lo scontro è anche nel Pd, con 25 senatori che chiedono al premier di rivedere le “misure sbagliate” e il segretario Nicola Zingaretti che ribadisce la necessità di “misure rigorose”.

Qualche deroga sarà però concessa, anche alla luce del parere del Comitato tecnico scientifico secondo il quale, proprio in considerazione della differenza di dimensioni tra città metropolitane e comuni minori, vanno comunque garantiti per le realtà più piccole gli spostamenti “per situazioni di necessità e per la fruizione dei servizi necessari”, a partire dal non lasciare gli anziani da soli. Lo stesso Conte conferma che tra i motivi che rientrano nello “stato di necessità” c’è l’assistenza alle persona non autosufficienti, così come sarà possibile sempre rientrare non solo alla propria residenza ma anche nel luogo “dove si abita con continuità”, una formula per consentire il ricongiungimento delle coppie conviventi. Prevale dunque la linea dei rigoristi nel giorno in cui l’Italia registra purtroppo il record di vittime per Covid dall’inizio della pandemia, 993 in 24 ore.

Il decreto legge ‘cornice’, già in vigore, e il Dpcm valido dal 4 dicembre fino al 15 gennaio, contengono tutte le restrizioni già annunciate nei giorni scorsi e nessuna delle ‘concessioni’ che erano state ipotizzate o chieste dai governatori. Niente centri commerciali aperti nei fine settimana e nei festivi, ristoranti chiusi la sera, niente sci fino al 7 gennaio, quarantena per chi viene dall’estero. Ma è sulle misure previste dal 21 dicembre al 6 gennaio che si è acceso lo scontro più duro. Chi va all’estero dovrà poi rimanere due settimane in quarantena, chi decide di passare l’ultimo dell’anno in albergo dovrà cenere in camera ma soprattutto non ci si potrà muovere dal proprio Comune a Natale, Santo Stefano e Capodanno, giorno questo in cui anzi il coprifuoco sarà posticipato dalle 5 alle 7. Unica concessione, l’apertura dei ristoranti a pranzo il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio, anche se il divieto di muoversi sarà comunque un ostacolo.

“C’è stupore e rammarico per il mancato confronto”, attaccano le Regioni sottolineando che il metodo utilizzato dal governo “contrasta con lo spirito di legale collaborazione” tra istituzioni e impedisce di arrivare a “soluzioni più idonee per contemperare le misure di contenimento e il contesto di relazioni familiari e sociali tipiche” del Natale. I governatori criticano anche il fatto che né nel decreto legge né nel Dpcm si faccia riferimento ai ristori promessi per le attività costrette a chiudere. Il divieto di andare da un comune all’altro è una “limitazione ingiustificata e lunare” dice Attilio Fontana mentre Luca Zaia chiede “quale tecnico sanitario abbia avallato una cosa del genere”. E se il presidente della Liguria Giovanni Toti definisce quello del governo un comportamento “scorretto” che “mortifica i sacrifici dei cittadini”, quello della Valle d’Aosta Erik Lavevaz parla di una misura “iniqua” e Massimiliano Fedriga di “disparità di trattamento” tra chi abita in una grande città e chi invece nei piccoli comuni.

Posizione condivisa da Matteo Salvini. “Il governo non conosce l’Italia e i suoi ottomila comuni e divide le famiglie – accusa il leader leghista – Un conto è abitare a Milano o Roma, un altro è essere residente dei 5.495 comuni che hanno meno di 5mila abitanti e che spesso hanno figli e genitori, nonni e nipoti, divisi da una manciata di chilometri”. Ai governatori risponde Boccia ribandendo che coprifuoco e limitazione alla mobilità sono punti “inamovibili”: è “incomprensibile – afferma il ministro – “il loro stupore. Le norme sono state discusse in due riunioni durate 7 ore”. Una crepa si apre però anche nel governo. Le ministre di Italia Viva Teresa Bellanova ed Elena Bonetti avrebbero chiesto che il verbale del Cdm registri la loro netta contrarietà alla misura e 25 senatori del Pd, molti vicini all’ex leader Matteo Renzi, chiedono di modificare la norma rendendo possibili i ricongiungimenti familiari a Natale. E’ una misura “sbagliata” dice il capogruppo Andrea Marcucci, rivolgendosi direttamente al premier. A stoppare la fronda è pero il segretario Nicola Zingaretti: con mille morti, “rifletta chi non capisce quanto è importante tenera alta l’attenzione con regole rigorose”. Una sponda a Conte che arriva anche dai sindaci, con il presidente dell’Anci Antonio Decaro che invita il governo a “non dare segnali di allentamento”. Non c’è stato al momento scontro, invece, sul ritorno a scuola dei ragazzi delle superiori dopo le feste, con il premier che non ha escluso la possibilità di turni pomeridiani anche se la decisione sarà lasciata alle realtà territoriali. Dal 7 gennaio saranno in presenza al 75% e nel frattempo partirà un tavolo con i prefetti per affrontare il problema irrisolto da settembre, quello dei trasporti. Nella bozza del Dpcm era al 50% ma, dicono dall’Istruzione, su sollecitazione della ministra Lucia Azzolina si è arrivati al 75%.




Vaccino Pfizer-BioNTech, in Gran Bretagna iniziano le vaccinazioni di massa

La Gran Bretagna ha approvato l’uso del vaccino anti-coronavirus della Pfizer-BioNTech che sarà disponibile nel Paese a partire dalla prossima settimana. Lo riferiscono i media britannici.

Il Regno Unito diventa così il primo Paese al mondo ad approvare il vaccino della Pfizer-BioNTech per un uso diffuso.

“Il governo ha accettato la raccomandazione dell’autorità di regolazione sui farmaci del Regno, la Mhra, per approvare l’uso del vaccino Covid-19 della Pfizer-BioNTech”, si legge in un comunicato del ministero della Sanità.

“Il vaccino sarà disponibile in tutto il Regno Unito a partire dalla prossima settimana con la priorità agli anziani delle case di riposo e il personale medico”, aggiunge la nota. La Mhra afferma che il vaccino offre fino al 95% di protezione contro il virus ed è sicuro per il lancio delle vaccinazioni di massa. Il Regno Unito ha già ordinato 40 milioni di dosi, sufficienti per vaccinare 20 milioni di persone, con due iniezioni ciascuna, riferisce la Bbc. Presto dovrebbero essere disponibili circa 10 milioni di dosi con le prime in arrivo nel Paese nei prossimi giorni.

L’approvazione della Gran Bretagna del vaccino della BioNTech-Pfizer contro il Covid-19 segna un “momento storico” nella battaglia contro la pandemia. E’ quanto ha affermato l’amministratore delegato del gruppo farmaceutico statunitense dopo che la sua azienda ha ottenuto la prima autorizzazione del genere in Occidente. “L’odierna autorizzazione all’uso di emergenza nel Regno Unito segna un momento storico nella lotta contro il Covid-19”, ha detto Albert Bourla, Ceo di Pfizer. L’azienda statunitense e la tedesca BioNTech prevedono ulteriori decisioni normative da altri Paesi “nei prossimi giorni e settimane”

L’approvazione del vaccino anti Covid di Pfizer/Biontech da parte delle autorità britanniche è avvenuta nel rispetto delle più scrupolose verifiche scientifiche e “senza prendere scorciatoie”. Lo ha detto oggi in un briefing la dottoressa June Raine, numero uno dell’agenzia indipendente di controllo e regolazione dei farmaci (Mrha) che ha dato il via libera. “La sicurezza collettiva viene sempre prima” di tutto, ha sottolineato Raine, assicurando che l’ok finale è arrivato solo dopo “la più rigorosa valutazione scientifica di ogni singolo dato” della sperimentazione del candidato vaccino in questione.

“E’ fantastico” che l’autorità britannica del farmaco “abbia formalmente autorizzato il vaccino Pfizer/BioNTech_Group contro il Covid-19”. Così in un tweet il premier Boris Johnson conferma l’avvio della distribuzione nel Regno Unito delle prime dosi (800.000 per cominciare, secondo i media) dal prossimo weekend. “E’ la protezione dei vaccini che in fin dei conti ci permetterà di riavere indietro le nostre vite e che farà sì che l’economia torni a marciare”, aggiunge il primo ministro Tory.




Sicurezza alimentare e Covid-19, come proteggere le filiere

Esperti italiani e internazionali ne discutono in un seminario online aperto ai giornalisti

Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) l’impatto economico negativo della pandemia da Covid-19 durerà anni. Le ripercussioni nel settore alimentare sono gravi, a soffrirne tutte le filiere che vuol dire gli agricoltori, i sistemi di stoccaggio e di trasformazione del cibo, i trasporti. In un momento come questo è ancora più lampante come la sicurezza alimentare rappresenti una condizione indispensabile per tutti e quanto sia fondamentale il ruolo di agenzie internazionali come il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD).

Su cosa stia facendo il Governo italiano per la sicurezza alimentare come condizione mondiale, sulla cooperazione tra Italia e realtà internazionali, sulle modalità di sostegno ai sistemi agricoli ed alle filiere produttive di adattamento alle emergenze, sul concetto di ‘divario alimentare’ ed altri interrogativi non meno rilevanti, cercherà di dare risposte un seminario a distanza, in linea, denominato “La Sicurezza alimentare durante l’emergenza Covid-19, quali sono i passi compiuti dall’Italia e dalle istituzioni internazionali?”, prevista per il giorno 4 dicembre 2020, ore 10.00-13.00.

Relatori: Emanuela Claudia Del Re, Viceministra per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale; Luis Jimenez-McGinnis, Segretario, IFAD; Andrea Segré, professore all’Università di Bologna, fondatore della campagna Spreco Zero e di Waste Watcher, l’Osservatorio nazionale sugli sprechi e l’economia circolare; Paolo Silveri, Lead Regional Economist, Divisione America Latina e Caraibi, IFAD. Coordina Maria Cuffaro, giornalista del  TG3 RAI..

Gli interessati a partecipare possono mandare una mail entro e non oltre il giorno 3 dicembre alle ore 14.00 a: IFADNewsroom@ifad.org

È indispensabile indicare nell’email nome, cognome e indirizzo di posta elettronica a cui si vuole ricevere l’invito.




Vaccino anti Covid, a gennaio si inizia con personale medico e sanitario e Rsa

Saranno “202 milioni di dosi di vaccino” anti-Covid quelle disponibili dal primo trimestre 2021; ogni dose, in base alle conoscenze attuali, “ha bisogno di richiamo e non sappiamo di quanto ci sia immunità”. Questo uno dei passaggi – come si apprende da fonti di maggioranza – dell’appunto sul piano vaccini che il ministro della Salute, Roberto Speranza ha illustrato ai Capigruppo della maggioranza nella riunione a Palazzo Chigi, alla presenza anche del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

Per primo il vaccino andrà al personale medico e sanitario e Rsa. Per quanto riguarda l’ambito di età prima gli ultra 80 anni poi la fascia 60/70 anni e via via le altre fasce, come lavoratori essenziali, compresa la scuola. In base alle prime informazioni ne piano l’implementazione della rete per monitorare le vaccinazioni con un sistema informativo dedicato, collegato con sistemi regionali. Ma anche un doppio monitoraggio vaccino-vigilanza e sorveglianza immunologica.

Il vaccino anti-Covid dell’azienda Pfizer arriverà “tra il 23 e il 26 gennaio” e le dosi “andranno ai 300 punti individuati, che sono direttamente gli ospedali”. È quanto riferito – come si apprende da fonti di maggioranza – dal ministro della Salute.

“Non far coincidere la terza ondata eventuale con la campagna vaccinale”. È quanto il ministro della Salute Roberto Speranza ha illustrato ai capigruppo di maggioranza anticipando le linee del Piano Vaccini. Secondo fonti di maggioranza, Speranza avrebbe espresso l’importanza strategica, anche per questo, di flettere la curva epidemiologica. L’obiettivo è quello di non partire con l’obbligo nella campagna vaccinale contro il Covid ma con la persuasione e l’informazione per raggiungere l’immunità di gregge con 40 milioni di italiani.

Le vaccinazioni di massa contro il Covid avverranno utilizzando grandi spazi pubblici, palestre, spazi aperti fiere. È quanto ha illustrato il ministro della Salute Roberto Speranza nella riunione con i capigruppo della maggioranza. La distribuzione del vaccino, hanno reso noto fonti di maggioranza, sarà interamente statale: la gestione sarà centralizzata e il vaccino sarà distribuito secondo decisioni mediche e scientifiche.




Dpcm dal 4 dicembre, verso coprifuoco dalle 22: anche a capodanno

Ristoranti chiusi a Natale e Santo Stefano, coprifuoco alle 22 anche a Capodanno, Regioni blindate. Il Natale del Covid prende forma tra le pieghe della discussione del governo sul nuovo dpcm.

Le decisioni non sono blindate, anche perché le opinioni su alcune delle norme divergono: un nuovo passaggio sarà fatto con il Cts e con le Regioni, oltre che nel governo. Ma al termine di un vertice fiume del premier Giuseppe Conte con i capi delegazione di maggioranza, sembra prevalere la linea di chi vuole blindare il Natale, per limitare i rischi della terza ondata.

E quindi: spostamenti tra le Regioni solo per i residenti, chiusura di bar e ristoranti alle 18, orari prolungati per i negozi per evitare assembramenti ma con coprifuoco rigido alle 22, anche nelle vigilie di Natale e Capodanno.

I nodi da sciogliere sono ancora molti: da confermare l’idea di introdurre una quarantena di 15 giorni per chi, nel periodo natalizio, rientri dall’estero. Un nuovo vertice dovrebbe esserci, anche per tornare a parlare di Recovery fund, già nel pomeriggio di sabato. Di scuola a Palazzo Chigi si dibatte quando è ormai notte, ma una decisione non viene presa.

Sembra prevalere l’orientamento di chi vorrebbe riportare in classe anche le superiori da gennaio, ma il pressing della ministra Lucia Azzolina con M5s e Iv per smettere la didattica a distanza a dicembre è forte. La riunione viene sospesa senza una decisione finale.

E’ deciso invece che il dpcm che sarà in vigore dal 4 dicembre confermerà la divisione del Paese in zone rossa, arancione e gialla. Ma la consapevolezza è che, se la curva dei contagi proseguirà il suo trend, a metà dicembre tutta l’Italia sarà gialla. Perciò è sulle regole per le Regioni gialle che si sta concentrando il lavoro del governo, fermo restando per quelle rosse e arancioni tutte le restrizioni, che vanno dalle chiusure di bar e ristoranti, a quelle dei negozi nelle aree rosse.

Dovrebbe essere previsto il blocco della mobilità tra le Regioni, con l’esclusione della possibilità per i residenti di tornare a casa. E’ questa, a quanto si apprende, la regola di base che dovrebbe valere per le zone gialle nel prossimo dpcm, per limitare l’esodo natalizio. L’intesa di massima sarebbe stata raggiunta nella riunione di Conte con i capi delegazione ma una discussione sarebbe ancora aperta e si starebbero valutando deroghe per chi abbia il domicilio in una regione diversa da quella di residenza o per alcuni casi di ricongiungimento familiare.

Il governo dovrebbe varare un unico dpcm, dal 4 dicembre, che dovrebbe valere anche per il periodo di Natale. Per le festività, però, dovrebbero essere individuate regole anti contagio specifiche: lo stop agli spostamenti tra Regioni gialle potrebbe valere non dal 4 dicembre ma a partire da un’altra data ancora da definire. E’ quanto emerge da fonti di governo. L’obiettivo è limitare gli effetti di diffusione del contagio che potrebbe avere un eventuale esodo natalizio. Una discussione nell’esecutivo su date ed eventuali deroghe è ancora aperta.




Bracciano: “Su Ospedale Padre Pio basta strumentalizzazioni di certa politica!”

Riceviamo e pubblichiamo da nostri lettori

Caro Direttore Chiara Rai, quando a tutti i costi si vuole cavalcare una idea che non esiste non ci troviamo di fronte al giornalismo ma a un gossip di partito politico messo in scena da pseudo giornalisti che attaccano l’asino dove vuole il padrone. La critica è un conto e la cronaca un altro.

Sull’Ospedale di Bracciano non ci possono essere equivoci di sorta: siamo in emergenza Coronavirus e finché l’emergenza non finisce ci sono dei cambiamenti momentanei che fanno parte dell’ottimizzazione della gestione sanitaria.

Non c’è bisogno di gridare al lupo al lupo per fare qualche click in più, per mobilitare le folle alla vigilia di campagne elettorali che scottano e confondere le carte in un momento difficile dove bisogna fare i conti con la realtà.

Il nosocomio di Bracciano rimane un punto d’eccellenza per i Comuni intorno al lago e anche oltre. L’azienda sanitaria ha investito nel potenziamento dell’Ospedale di Bracciano e sarebbe un controsenso smantellare tutto. In virtù di cosa? Personalmente insieme a un nutrito gruppo di cittadini abbiamo letto la nota della Asl Rm4 e sentito l’intervento del direttore Quintavalle nell’ambito della trasmissione Officina Stampa da lei condotta e sinceramente non vediamo come sia possibile fraintendere delle comunicazioni così chiare che vorrei riportare all’attenzione dei lettori dell’Osservatore d’Italia perché sono la risposta a tutta la confusione messa in atto da determinati personaggi che fanno parte di un passato opaco.

LA VIDEO INTERVISTA AL DOTT GIUSEPPE QUINTAVALLE DIRETTORE GENERALE ASL ROMA 4 – CLICCARE SULLA FOTO PER VISIONARE

Officina Stampa del 26/11/2020 – La video intervista al Direttore Generale della ASL RM4 Dott. Giuseppe Quintavalle che ha parlato anche dell’ospedale di Bracciano

L’Ospedale Padre Pio fa parte del polo ospedaliero e in questo momento tutti siamo chiamati a fare il nostro dovere per contrastare la pandemia. Nello specifico le attività poste al contrasto del contagio sono state: per Civitavecchia ospedale San Paolo: divisione della medicina Covid con 30 posti e medicina non Covid con 13 posti (creati in week surgery e ortopedia). Per Bracciano ospedale Padre Pio: creazione di ulteriori 16 posti di medicina non Covid nella orto-chirurgia. Per questo periodo di emergenza pandemica, è necessario decongestionare i pronto soccorsi, e per poterlo fare è necessario avere la possibilità di effettuare i ricoveri presso il reparto di medicina non Covid. Di conseguenza abbiamo momentaneamente chiuso l’attività chirurgica non urgente a Bracciano. Le operazioni urgenti verranno effettuate a Civitavecchia, mentre al Padre Pio resteranno attivi gli interventi salva-vita. Non appena terminato questo periodo, che ci auguriamo passi al più presto, riprenderanno tutti i progetti dedicati al Padre Pio, la Post acuzie, le attività chirurgiche e oculistiche e l’implementazione dell’oncologia già in atto”.

E visto che la seguiamo con molta attenzione, caro direttore, senza voler entrare nel merito tanto a buon intenditor bastano poche parole, volevamo complimentarci con lei per sua professionalità e serietà: lei non risponde mai alle polemiche che circolano sui social, a volte anche aspre. Va dritta, garantendo l’anonimato anche alle persone che la fanno esporre a pubblica polemica per aver detto che in un comune c’è paura per i contagi. Sappiamo che sono parole che qualcuno ha pronunciato e che lei coerentemente con il segreto professionale copre incassando il brutto e il bello. La volevamo ringraziare invece per la sua costante presenza sul territorio, dedizione e apprezzamento che esprime attraverso ciò che scrive. Ne abbiamo tanti di esempi che potremmo fare: lei ama questo territorio.

Ciò che conta adesso è che attraverso il suo giornale possiamo chiedere a gran voce a chi denigra e semina incertezze di lasciare stare ogni strumentalizzazione: basta prendere in giro i cittadini. Finita l’emergenza l’Ospedale di Bracciano tornerà esattamente come prima, anzi continuerà a essere valorizzato. Noi siamo un gruppo di cittadini a cui siamo sicuri che lei manterrà, ancora una volta l’anonimato per permettere libertà di espressione e di parola anche a chi pensa di non averne. Grazie