Stop spostamenti tra regioni: verso la proroga fino al 5 marzo

Lo stop agli spostamenti anche tra Regioni gialle è in vigore fino al 15 febbraio ma potrebbe essere protratto fino al 5 marzo, quando scade il dpcm con le misure anti contagio.

“L’orientamento della Conferenza delle Regioni è di richiedere di prorogare il Dl che vieta gli spostamenti da una Regione all’altra, anche per la zona gialla. Nelle prossime ore comunicherò tale orientamento al ministro Francesco Boccia che aveva chiesto il nostro parere nel corso dell’ultima Conferenza Stato-Regioni, oltre che al Presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi”, ha dichiarato il Presidente Stefano Bonaccini, a margine della Conferenza delle Regioni.

“Al nuovo Governo chiederemo un incontro per una discussione a 360 gradi sul nuovo Dpcm, per valutare le possibili graduali riaperture di alcune attività nel rispetto di tutti i protocolli di prevenzione”, ha detto il presidente Stefano Bonaccini, a margine della Conferenza delle Regioni. 

Nella Conferenza delle Regioni, è emersa anche la richiesta di valutare nel nuovo Dpcm,possibili e graduali riaperture di attività con ingressi contingentati nei cinema, palestre e teatri e sempre osservando rigidi protocolli anti contagio per la prevenzione.  




Campagna vaccinale anti Covid-19: salgono a sei le categorie prioritarie

Sono 6 le categorie che verranno vaccinate prioritariamente nella seconda fase della campagna vaccinale anti-Covid. La prima sarà quella dei soggetti “estremamente vulnerabili” per particolari patologie, indipendentemente dall’età. Lo prevede l’aggiornamento del piano nazionale vaccinazioni per SarsCov2.

I soggetti ‘estremamente vulnerabili’ sono quelli con patologie valutate come “particolarmente critiche in quanto correlate al tasso di letalità associata a Covid-19”. Si tratta di soggetti con malattie respiratorie, cardiocircolatorie, condizioni neurologiche e disabilità, diabete ed endocrinopatie severe, fibrosi cistica, patologia renale, malattie autoimmuni, malattie epatiche e cerebrovascolari, patologia oncologica, sindrome di Down, trapianto di organo solido, grave obesità. Lo prevede l’aggiornamento del Piano vaccinazione anti-Covid.

Seguono, le persone tra 75 e 79 anni; tra 70 e 74 anni; persone con particolare rischio clinico dai 16 ai 69 anni; persone tra 55 e 69 anni senza condizioni che aumentano il rischio clinico; persone tra 18 e 54 anni senza aumentato rischio clinico. Alle prime 5 categorie andranno i vaccini a mRna, alla sesta quello AstraZeneca.

Tra le fasce prioritarie nella fase 2 di vaccinazioni anti-Covid, l’aggiornamento del Piano vaccinale prevede pure gli over-70 (categorie 2 e 3) e ciò in virtù del più alto tasso di letalità associato a Covid-19. Queste categorie di priorità, si legge, “vengono definite sulla base del criterio anagrafico in quanto questa variabile assume un ruolo preponderante nella valutazione dei fattori di rischio di mortalità associata a Covid-19”. Infatti, in questa fascia di età “il tasso di letalità di coloro che vengono a essere infettati risulta pari al 10%”.

Nell’aggiornamento del Piano nazionale vaccinazioni per SarsCov2 – che l ‘Ansa ha potuto visionare – si indicano le priorità per la seconda fase della campagna anche in ragione dei vaccini disponibili. Il documento di aggiornamento delle categorie e dell’ordine di priorità per la vaccinazione (‘Priorità per l’attuazione della seconda fase del piano nazionale vaccini covid-19’) è stato elaborato dal ministero della Salute in collaborazione con Aifa, Iss e Agenas, tenendo conto della riduzione dei vaccini disponibili nella prima fase della campagna di immunizzazione. Il documento è stato oggetto di confronto con il Comitato nazionale di bioetica. Verrà ora discusso in Conferenza Stato-Regioni.

Il piano vaccini “ha valenza nazionale” e dunque “ogni atto delle singole Regioni diretto a intervenire sulla materia può essere valutato dal ministro della Salute in ragione della necessità di azioni coordinate ed omogenee su tutto il territorio nazionale”. Lo scrive il capo di gabinetto del ministero della Salute in una lettera inviata al Cts in merito al piano della Lombardia, sottolineando la necessità di un “raccordo” tra le iniziative delle Regioni con le prescrizioni nazionali. Da parte del ministero ci sarà comunque un esame “rapido e costruttivo” del piano, “purché in linea con le indicazioni del piano nazionale”.

“Ci sono ancora molti studi in corso, ma al momento non sembra che la variante inglese abbia come target specifico i bambini, ovvero non li infetta in maniera particolare rispetto agli altri”. Mentre per quanto riguarda le altre varianti “i dati non sono ancora sufficienti a formulare ipotesi”. A dirlo sono gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) in un aggiornamento delle Faq sulle Varianti del Sars-Cov-2. Rispondendo alla domanda “Le varianti colpiscono in maniera particolare i bambini?”, gli esperti scrivono: “finora le varianti più preoccupanti non sembrano causare sintomi più gravi in nessuna fascia di età”.

“Per gli anticorpi monoclonali, la distribuzione avverrà come per il Remdesivir”. Lo ha spiegato ai giornalisti il presidente del Veneto Luca Zaia. “C’è una regia nazionale – ha proseguito – e a seconda delle richieste ci sono plafond regionali, per i candidati a quel tipo di terapia. Sono i clinici che in base alle linee guida decideranno e chiederanno, in base al paziente che hanno. I monoclonali sono strategici nelle prime 72 ore dalla comparsa dei sintomi, quindi – ha concluso Zaia – è il clinico che decide”.




Covid-19, messo a punto test per identificare le varianti

E’ stato messo a punto un test rapido che in sole due ore permette di identificare le tre varianti del virus SarsCoV2 in circolazione in Italia e che a fine febbraio potrebbe essere a disposizione di tutti i laboratori che fanno l’analisi dei tamponi molecolari.

“E’ lo strumento che consente di fare un primo screening sui tamponi risultati positivi al molecolare. Poi sarà comunque necessario il sequenziamento del materiale genetico del virus sia per avere la conferma definitiva, sia per individuare eventuali nuove varianti diverse dall’inglese, la brasiliana e la sudafricana”, ha detto il virologo Francesco Broccolo, dell’università di Milano Bicocca e direttore del laboratorio Cerba di Milano durante un’intervista rilasciata all’Ansa.

Contrariamente al test messo a punto in un primo momento e basato su una tecnologia coperta da brevetto, il nuovo test è stato sviluppato dallo stesso Broccolo con un’azienda italiana e si basa su una modifica della tecnica della Reazione a catena della polimerasi (PCR), utilizzata per amplificare il materiale genetico del virus prelevato con i tamponi. Chiamata PCR Multiplex, la tecnica è specializzata nell’individuare mutazioni all’interno di un gene utilizzando delle sonde molecolari marcate con molecole fluorescenti (fluorocromi). “Sono queste ultime a identificare le varianti”, ha detto il virologo.

“Ogni variante ha una modalità che la contraddistingue ed è quindi possibile individuarle andando a cercare direttamente queste caratteristiche, già prima del sequenziamento”. Per esempio, la sonda specializzata nel ricercare la variante inglese rileva la mutazione 69-70 e 501, mentre le varianti brasiliane e sudafricane sono rilevate dalla sonda che rileva la mutazione 484 del gene S della proteina Spike.

“Questa tecnica – ha detto ancora Broccolo – può essere facilmente disponibile in tutti i laboratori, sia con il kit già validato sia con reagenti e sonde disegnati ‘home made’, purchè siano sottoposti a validazioni interne con i laboratori di riferimento regionali: per questo – ha concluso – è uno strumento che potrebbe contribuire ad accelerare la ricerca delle varianti nel nostro Paese”.




Endometriosi, una patologia invalidante ancora molto poco conosciuta: conto alla rovescia per la prima legge nel Lazio

L’approfondimento, su quella che è una vera e propria malattia, con la Consigliera regionale PD Michela Califano e con il Prof. Fiorenzo De Cicco Nardone

Prevenire e diagnosticare precocemente l’endometriosi e migliorare le tecniche di ricerca e di cura di una patologia invalidante ancora molto poco conosciuta e purtroppo diffusa nelle donne.

Questi i cardini della proposta di legge sull’endometriosi, la prima nel Lazio, presentata dalla Consigliera regionale Michela Califano e di prossima approvazione.

Una legge necessaria per mettere in campo le forme di prevenzione per questa grave e invalidante patologia, basti pensare ai forti dolori che impediscono qualsiasi tipo di attività e in molti casi anche di avere figli, che ancora oggi presenta diagnosi molto tardive che peggiorano sia lo stato di salute sia la possibilità di intervento.

Il Prof. Fiorenzo De Cicco Nardone e la Cons. in Regione Lazio Michela Califano (PD) ospiti a Officina Stampa del 03/03/2021 per parlare della Legge di prossima attuazione nel Lazio sull’Endometriosi

La proposta di legge è stata portata avanti dalla Consigliera regionale insieme al suo staff e di concerto con due luminari della materia: il professor Fiorenzo De Cicco Nardone e il professor Piero Carfagna.

La legge prevede l’istituzione del Registro Regionale Elettronico dell’Endometriosi, in modo da far convergere i dati in un’unica piattaforma implementando così la raccolta e l’analisi dei dati e l’individuazione di un Centro di Coordinamento presso uno degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico presenti nel Lazio per poter così garantire una diagnosi precoce e certa.

Inoltre è stato previsto anche un percorso clinico assistenziale migliore per le pazienti di endometriosi e una formazione specifica del personale del servizio sanitario regionale con particolare riguardo all’uso delle nuove tecnologie come la teledidattica, la videochirurgia, la telechirurgia robotica e la telecooperazione sanitaria.

Ne soffrono tre donne su dieci ma in pochi la conoscono

Il video servizio sulla legge di prossima attuazione sull’endometriosi trasmesso a Officina Stampa del 03/02/2021

Spesso i suoi sintomi vengono confusi per dolori da ciclo un po’ più forti e questo genera parecchi problemi a chi ne soffre, sia dal punto di vista lavorativo che sociale. Parliamo dell’endometriosi, una patologia prettamente femminile che consiste nella crescita e nella presenza del tessuto che normalmente si trova dentro la cavità uterina (chiamato, appunto, endometrio) al di fuori della sua sede naturale.

Tre milioni di donne soffrono di endometriosi solo nel nostro Paese, mentre nell’intero mondo occidentale si arriva a 200 milioni di casi. In termini assoluti, cioè considerando anche bambine e donne anziane, ne soffre una donna su dieci, ma la popolazione colpita è quella che va tra la l’età della pubertà e i 40-50 anni. Per questo possiamo affermare che ne soffre il 20-30% della popolazione femminile.

Ad aggravare questa situazione è l’assenza di cure: Non esiste infatti qualcosa che riesca a fermare o eliminare la malattia. Ci sono cure ormonali che servono per ridurre i sintomi, mentre l’unico mezzo curativo è la chirurgia. In questo caso, però, ci sono alte percentuali di recidività. Nessun farmaco, dunque, ma solo precauzioni alimentari e integratori che riducono l’infiammazione

Endometriosi, cenni storici e curiosità – Il servizio trasmesso a Officina Stampa del 03/02/2021

Storicamente, le donne che accusavano sintomi di endometriosi venivano curate con l’applicazione di sanguisughe, camicia di forza, salassi, oppure ricorrendo a mutilazioni genitali, alla gravidanza, come forma di trattamento, appendendole a testa in giù o sottoponendole a un intervento chirurgico; in alcuni casi, venivano persino uccise per via di un presunto possesso demoniaco.Sebbene 2500 anni fa i medici ippocratici avessero riconosciuto e trattato il dolore pelvico cronico come una vera malattia organica, nel corso del Medioevo si tornò a colpevolizzare le donne, ritenendole pazze, immorali, affette da dolore immaginario o avvezze a una cattiva condotta. I sintomi del dolore pelvico cronico inspiegabile erano spesso attribuiti a follia immaginaria, a debolezza femminile, a promiscuità o isteria.

L’idea che il dolore pelvico cronico fosse correlato a una malattia mentale influenzò l’atteggiamento moderno nei confronti delle donne affette da tale condizione, causando ritardi nella corretta diagnosi e indifferenza nei confronti della sofferenza delle pazienti vissute durante il XX secolo.

Una curiosità: pochi sanno che la bionda più famosa della storia, la diva americana Marilyn Monroe era affetta da endometriosi che durante gli anni ‘50 rappresentava una sentenza certa di infertilità. E proprio quello della maternità mancata fu per Marilyn Monroe un tarlo che la perseguitò tutta la vita.




Covid, tutte le regioni sotto quota 1000 nuovi casi

Nelle ultime 24 ore sono stati 9.660 i test positivi al coronavirus registrati in Italia, con 499 vittime. Lo rende noto il ministero della Salute.

Lunedì i test positivi erano stati 7.925, i morti 329. 

Sono stati 244.429 i test (tamponi molecolari e antigenici) effettuati in Italia, con un tasso di positività rispetto ai nuovi casi (9.660) pari al 3,9%, in calo dell’1,7% rispetto al giorno prima.

Le persone ricoverate in terapia intensiva in Italia sono 2.214, quindi 38 in meno rispetto alle 24 ore precedenti nel saldo tra ingressi e uscite; gli ingressi giornalieri sono 158. I ricoverati con sintomi sono invece 20.317, quindi 57 in più.

Tutte le Regioni sotto la quota dei mille nuovi casi – In Italia tutte le Regioni restano sotto la soglia dei mille nuovi contagi nelle ultime 24 ore. Nello specifico, la Sicilia ha comunicato il maggior numero di test positivi: 984, seguita da Campania (919) e Lombardia (912). Otto regioni continuano a non comunicare il dettaglio dei test antigenici rapidi positivi. Si tratta di Sicilia, Liguria, Marche, Abruzzo, Umbria, Basilicata, Molise e Valle d’Aosta.




Lazio, vaccini anti covid over 80: 100 mila prenotazioni in 24 ore. D’Amato: “Continuate a prenotarvi”

Aggiornamento delle ore 11: sono oltre 94 mila in meno di 24 ore le prenotazioni, della prima e della seconda dose, effettuate per il vaccino anti COVID rivolto agli over 80. Di queste circa 64 mila sono le prenotazioni a Roma città, 3.530 a Frosinone, 8.231 a Latina, 4.645 a Viterbo e 838 a Rieti.
“A distanza di 24 ore dall’attivazione del servizio andiamo verso le 100 mila prenotazioni, un anziano su quattro nel Lazio ha già la sua prenotazione della prima e anche della dose di richiamo. Questo nel concreto significa che la persona sa dove andare, quando andare a che ora e ha già espresso il consenso informato. Ha già ricevuto un sms come memo con il codice ID della prenotazione e 72 ore prima riceverà un altro sms per ricordare la prestazione con tutte le info necessarie. E’ uno sforzo organizzativo imponente, siamo la prima Regione ad averlo fatto, abbiamo pagato sicuramente un duro battesimo del fuoco, ma sta procedendo velocemente verso l’obiettivo che è quello di fornire entro una settimana a tutti gli over 80 della Regione la loro doppia prenotazione. Rivolgo un invito a chi non è riuscito a prenotarsi nella giornata di ieri a farlo nei prossimi giorni poiché, come abbiamo detto, le prenotazioni rimarranno attive per i prossimi mesi. Coloro che per qualsiasi motivo dovessero essere impediti a recarsi il giorno della prenotazione per la vaccinazione sono pregati di comunicarlo secondo le indicazioni ricevute affinché siano evitati i cosiddetti ‘no show’. La macchina per tutelare i nostri anziani è partita e l’8 febbraio inizieranno le prime somministrazioni che andranno così ad aggiungersi ai circa 14 mila over 80 già vaccinati. Desidero rivolgere un ringraziamento a chi si è prodigato in queste ore per l’attivazione e l’implementazione del servizio di prenotazione che ha scontato delle difficoltà iniziali, ma ora gira a pieno regime.” commenta l’Assessore alla sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.




Guerra al Covid-19: autorizzato il vaccino AstraZeneca senza limitazioni per le persone più anziane

“L’agenzia europea del farmaco ha dato l’ok al vaccino Astrazeneca. È una notizia incoraggiante. La battaglia contro il virus è ancora complessa, ma avere a disposizione un altro vaccino efficace e sicuro ci da’ più forza nella campagna di vaccinazione”. 
Lo ha scritto in un post su Facebook il ministro della Salute Roberto Speranza. 

Per l’Ema il vaccino di AstraZeneca può essere utilizzato anche per gli over 55 “anche se non ci sono ancora molti dati poiché la maggior parte dei partecipanti ai test avevano un’età compresa tra i 18 e i 55 anni”, si legge nella nota dell’Ema.

“Non abbiamo molte informazioni sull’efficacia del vaccino AstraZeneca nella fascia di età degli over 55, ma il 13% dei pazienti inclusi in questa analisi erano anziani.

Lo raccomandiamo sulla base dei dati e dell’esperienza accumulata con gli altri vaccini.

Ci attendiamo qualche tipo di efficacia anche per questo sub-gruppo, anche se l’esatto livello di efficacia non può essere stimato ora”.

Lo dichiara un esperto dell’Ema, Bruno Sepodes, aggiungendo: “Questo significa che può essere usato, ma se ci sono altre opzioni sono preferibili”.

Non sappiamo ancora se il vaccino AstraZeneca sia efficace di fronte alle varianti ed abbiamo chiesto all’azienda di fornire dati, come abbiamo fatto con le altre case farmaceutiche”.

Così la direttrice dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), Emer Cooke, spiegando che il parere positivo al vaccino è stato all’unanimità e basato su un solido dibattito scientifico.

AstraZeneca plaude al via libera senza limitazioni per le persone più anziane dato oggi dall’agenzia di controllo Ue sul farmaco, al vaccino anti Covid sviluppato assieme all’università di Oxford, e assicura di voler garantire – dopo le polemiche su questi giorni con Bruxelles – “un acceso ampio ed equo alle forniture”. Lo si legge in una nota diffusa dall’azienda farmaceutica anglo-svedese.

La Commissione tecnico scientifica (Cts) dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) si riunirà domani, 30 gennaio, per esaminare il dossier del vaccino anti-Convid di AstraZeneca e per l’autorizzazione all’immissione in commercio e all’utilizzo nell’ambito del Servizio sanitario nazionale. La commissione valuterà anche la platea di popolazione per la quale il vaccino risulta maggiormente indicato.

Il vaccino AstraZeneca/Oxford garantisce una copertura “del 100%” contro un contagio “grave” da Covid e contro il rischio di dover essere ricoverati in ospedale. Lo ha detto l’amministratore delegato di AstraZeneca in un briefing online, plaudendo alla decisione Ue di approvarne la somministrazioni e definendo quella odierna “una grande giornata” anche per i “risultati positivi” emersi dalla sperimentazione di altri due vaccini, quello di Novavax e quello di Johnson and Johnson.

“Lasciamo le queste questioni legali per un altro giorno”, ha detto Pascal Soriot, ad di AstraZeneca, nel corso di una conferenza stampa via webinar. Ha evitato così la domanda di un giornalista che chiedeva chiarimenti sulla polemica in corso tra il colosso farmaceutico e l’Ue sulle forniture di vaccini, in particolare l’uso degli stabilimenti britannici per le forniture e la clausola del ‘massimo sforzo’.
Ci sono “milioni di dosi” di vaccino pronte per essere inviate nei Paesi Ue, già nei prossimi giorni, ha aggiunto Pascal Soriot,  sottolineando che gli stabilimenti del colosso farmaceutico anglo-svedese stanno lavorando ‘non stop’.

Il vaccino anti Covid di AstraZeneca/Oxford mantiene la sua efficacia anche con un intervallo “di tre mesi” fra prima dose e richiamo, secondo la strategia scelta dal Regno Unito, ha detto l’amministratore delegato Pascal Soriot in un briefing con altri dirigenti dell’azienda e con il professor Andrew Pollard, di Oxford, sottolineando la “flessibilità” di uso e la facilità di conservazione e di somministrazione di un vaccino elaborato in soli 9 mesi malgrado le difficoltà. “Abbiamo grande fiducia in questo vaccini e nel suo potenziale di utilizzo”, gli ha fatto eco Pollard, dicendosi “incoraggiato” dai risultati raggiunti.
La parole di Emmanuel Macron su una presunta inefficacia del vaccino anti Covid di AstraZeneca/Oxford fra i pazienti sopra i 65 anni sono frutto di “un equivoco” da parte del presidente francese:  hanno precisato Pascal Soriot, e Andrew Pollard. Entrambi hanno notato che vi sono meno dati per ora sull’effetto del vaccino sugli anziani, ma che tutti i dati disponibili accreditano comunque una protezione immunitaria del tutto analoga ai più giovani. Soriot ha indirettamente smentito Macron pure sui dubbi contro un intervallo fra prima dose e richiamo allungato oltre un mese.

Il vaccino anti Covid-19 di AstraZeneca è stato autorizzato dalla Commissione europea. Lo annuncia su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Abbiamo appena autorizzato il vaccino di AstraZeneca sul mercato dell’Ue a seguito della valutazione positiva dell’Ema”, precisa von der Leyen.




Norme anti Covid-19, l’Italia si colora di giallo: Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e Bolzano in zona arancione

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà in giornata nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da domenica 31 gennaio. Sono in area arancione le Regioni Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. Tutte le altre Regioni e Province Autonome sono in area gialla“.

Resta il divieto di spostamento tra le regioni, come previsto dall’ultimo Dpcm. E’ quanto precisato nella conferenza stampa al ministero della Salute per l’analisi del monitoraggio settimanale della Cabina di regia. Il divieto, dunque, resta, nonostante molte regioni siano passate in area gialla. “Le regioni oggi in arancione passeranno in zona gialla a seguito della scadenza dell’ordinanza vigente prevista per il 31 gennaio”. 

“L’indice di trasmissione del contagio è sceso a 0,84. È un risultato incoraggiante frutto dei comportamenti corretti delle persone e delle misure di Natale che hanno funzionato. Numerose regioni torneranno in zona gialla. Questa è una buona notizia, ma è fondamentale mantenere la massima attenzione. La sfida al virus è ancora molto complessa“. Lo scrive su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza.

Per la mortalità c’è una decrescita abbastanza lenta. La situazione delle terapie intensive sta però migliorando. La fascia di età preminente per i ricoveri è quella sopra i 70 anni”.Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa per l’analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di regia organizzata dal ministero della Salute.
“L’Italia rimane sostanzialmente costante nella sua curva e si colloca a livelli più bassi rispetto agli altri paesi europei”. “Il rischio è moderato -basso in quasi tutte le regioni. C’è un miglioramento in termini di impatto sui servizi, ma è contenuto perche le curve decrescono ma molto lentamente, e questo dopo le misure di mitigazione. Dunque l’epidemia resta in una fase delicata e non ci dobbiamo rilassare troppo, ma mantenere una grande attenzione”, ha spiegato Brusaferro.
“La situazione è migliorata. Incidenza e Rt in lieve calo ci dicono che la tendenza in questo momento è positiva. Ma l’incidenza è tuttavia ancora elevata e resto alto il numero dei morti. Quindi le misure prese hanno funzionato anche se si fatica ad abbattere molto l’incidenza di nuovi casi, in un quadro in cui il virus in Ue circola molto e ci sono varie varianti”. Lo ha detto l’epidemiologo Gianni Rezza alla conferenza stampa al ministero della Salute.

Iss: bozza, indice Rt in diminuzione a 0,84 – Nel periodo 06 gennaio – 19 gennaio 2021, l’indice Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,84 (range 0,75- 0,98), “in diminuzione e con il limite superiore del range sotto l’uno”. E’ quanto evidenzia la bozza del monitoraggio settimanale della cabina di regia, con dati relativi alla settimana 18/1/2021-24/1/2021 (aggiornati al 27/1/2021). 
Questa settimana si continua a osservare un “miglioramento del livello generale del rischio, con un aumento significativo di Regioni a rischio basso”.

 Così la bozza del monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità-ministero della Salute.

Complessivamente, una sola Regione ha una classificazione di rischio alto (contro quattro la settimana precedente), 10 con rischio moderato (di cui una ad alto rischio di progressione a rischio alto) e 10 con rischio basso. 

Scende il numero di Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva o di aree mediche sopra la soglia critica (sono 8 contro le 12 la settimana precedente).

L’occupazione in terapia intensiva a livello nazionale e’ sotto la soglia critica (28%).

Ma sono “forti le variazioni regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all’incidenza, impongono comunque misure restrittive”.

Lo si legge nella bozza di monitoraggio del Ministero della Salute-Iss.
Una Regione, il Molise, ha un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo uno. Lo evidenzia la bozza del monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità e ministero della Salute.

L’Umbria è l’unica Regione che registra una classificazione complessiva di rischio “alta”, per tre o più settimane consecutive. Lo evidenzia la tabella relativa agli indicatori per la valutazione del rischio allegata al monitoraggio settimanale della cabina di regia. L’indice Rt della Regione, invece, è pari a 0.96 (0.9-1.02).

“L’epidemia resta in una fase delicata ed un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale”. L’attuale quadro, si legge nelle bozza di monitoraggio settimanale, “impone comunque incisive misure restrittive. Si conferma pertanto la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone, evitare tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile”.

Sono 13.574 i test positivi al coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Le vittime sono 477. Giovedì i positivi erano stati 14.372 e i morti 492.
Sono 268.750 i test per il coronavirus (molecolari e antigenici) effettuati in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Giovedì erano stati 275.179. Il tasso di positività è del 5,05% (era del 5,2%).
I ricoveri in terapia intensiva per il Covid-19 sono in calo di 18 unità nel saldo tra entrate e uscite rispetto a giovedì, secondo i dati del ministero della Salute. Gli ingressi giornalieri sono 148. In totale in rianimazione ci sono 2.270 persone. Nei reparti ordinari sono invece ricoverati 20.397 pazienti, in calo di 381 unità rispetto a giovedì.




Endometriosi, in arrivo la prima legge regionale del Lazio: puntata speciale di Officina Stampa con la Consigliera regionale Michela Califano e il professor Fiorenzo De Cicco Nardone

Puntata speciale di Officina Stampa quella in programma per il prossimo mercoledì 3 febbraio. Una puntata della trasmissione di approfondimento giornalistico condotta da Chiara Rai che sarà interamente dedicata all’endometriosi, una malattia che colpisce le donne più frequentemente in età fertile e per la quale nonostante ne siano evidenti gli effetti invalidanti non è attualmente compresa nelle tabelle ministeriali dell’invalidità civile mentre è riconosciuta a tutti gli effetti come malattia sociale, che dà diritto all’esenzione dal costo delle prestazioni di assistenza sanitaria.

Ospiti del programma che può essere seguito in diretta a partire dalle ore 18 di mercoledì 3 febbraio o successivamente in differita sui social Facebook e YouTube, la Consigliera regionale del PD On. Michela Califano e il professor Fiorenzo De Cicco Nardone Direttore del Centro Endometriosi del Policlinico Gemelli di Roma.

Tema centrale che verrà snocciolato nel corso del programma, anche con contributi video e diverse testimonianze, l’imminente approvazione della prima legge regionale del Lazio sull’endometriosi. Una legge che vede come proponente la Consigliera Califano e che è finalizzata a prevenire e diagnosticare precocemente questa malattia e migliorare le tecniche di ricerca e di cura di una patologia invalidante ancora molto poco conosciuta e purtroppo diffusa nelle donne. 




Vaccini anti Covid-19: si attende per oggi approvazione Ema per AstraZeneca

Il vaccino anti Covid della società di biotecnologie americana Novavax è efficace all’89,3% e protegge contro la variate inglese del coronavirus, ma offre un grado di protezione molto inferiore contro quella sudafricana: lo ha reso noto la stessa società sottolineando che comincerà immediatamente a sviluppare un altro vaccino dedicato alla variante sudafricana. Lo riportano i media internazionali.

Intanto è attesa per oggi l’approvazione dell’Ema, l’Agenzia europea al vaccino anti Covid di AstraZeneca.

E contro i ritardi dell’azienda nelle forniture l’Unione europea minaccia il blocco
dell’export.

Il servizio trasmesso a Officina Stampa del 21/01/2021



Covid-19, a Varese il primo caso di variante brasiliana: Moderna testa la terza dose di vaccino per aumentare le difese

“È in corso di valutazione presso l’Ospedale di Varese il primo caso di variante brasiliana ad oggi osservato in Italia” lo spiega in una nota Ats Insubria.

Si tratta di un uomo, rientrato nei giorni scorsi dal Brasile all’aeroporto di Malpensa via Madrid, è risultato positivo al tampone. “Il soggetto è in buone condizioni di salute, ma precauzionalmente è stato ricoverato per accertamenti”. 

L’uomo è stato ricoverato nel reparto diretto dal professor Paolo Grossi “dopo che la variante era stata identificata dal laboratorio di microbiologia diretto dal professpr Fabrizio Maggi. I familiari del paziente sono tutti stati sottoposti al tampone e sono sotto sorveglianza da parte di Ats Insubria. ATS Insubria spiegano in una nota che “sta monitorando la situazione in raccordo con la Direzione Welfare di Regione Lombardia e l’Istituto Superiore di Sanità”. “Sono state adottate – assicura -tutte le misure di sanità pubblica previste dai vigenti protocolli sanitari per il controllo della diffusione della variante brasiliana sul nostro territorio e, ad oggi, la situazione non è motivo di allarme”.

Intanto Moderna testerà una dose aggiuntiva di richiamo del suo COVID-19 Vaccine (mRNA-1273) per studiare la capacità di aumentare ulteriormente la risposta immunitaria contro le varianti. In totale quindi le dosi da utilizzare, una volta conclusa questa sperimentazione, diventerebbero 3. Lo rende noto l’azienda che annuncia l’efficacia del vaccino contro la variante GB e quella sudafricana. “Mentre cerchiamo di sconfiggere il virus COVID-19, che ha causato la pandemia, crediamo che sia fondamentale essere proattivi mentre il virus si evolve” ha dichiarato Stéphane Bancel, Chief Executive Officer di Moderna. 

Arrivate prime dosi Pfizer, entro mercoledì 455mila – Stanno arrivando in queste ore in diverse regioni le prime fiale delle circa 455mila dosi di vaccino Pfizer previste per questa settimana per l’Italia, dopo i tagli annunciati dalla casa farmaceutica americana. Le dosi Pfizer dovrebbero essere consegnate entro mercoledì mentre domani dovrebbero arrivare le 66mila del vaccino di Moderna destinate all’Italia in questa settimana. Secondo quanto si apprende, oggi Pfizer dovrebbe inviare circa 31.500 dosi mentre per domani sono previste le consegne più consistenti, circa 406mila da Pfizer e 66mila da Moderna. Mercoledì, infine, dovrebbero arrivare mercoledì le ultime 17mila dosi circa.