Green Pass, Berlusconi: “L’unica alternativa è l’obbligo vaccinale”

Silvio Berlusconi interviene sulle tensioni sociali a causa del Green pass: “Non parlerei di piazze scatenate, ma di qualche migliaio di persone in buona fede e di qualche centinaio di scalmanati e di agitatori professionisti”. Secondo il leader di Forza Italia i primi “vanno convinti e rassicurati, gli altri vanno perseguiti con il massimo rigore”. E sul Green pass dice: “L’unica alternativa è l’obbligo vaccinale”.

Silvio Berlusconi, in una intervista su Il Messaggero, parla delle manifestazioni delle ultime settimane: “Dobbiamo tenere presente che parliamo di un’esigua minoranza, la grande maggioranza degli italiani non va in piazza, va a vaccinarsi, se non l’ha già fatto”. Per Berlusconi, “il Green pass è lo strumento che abbiamo scelto per ripristinare gradualmente la normalità. Naturalmente è uno strumento perfezionabile. Sino ad oggi, però, ha funzionato bene: sta consentendo al nostro Paese di rimettersi in moto e a noi tutti di tornare a una certa dose di socialità in sicurezza”.

L’unica alternativa è il vaccino obbligatorio – E aggiunge: “Comprendo le preoccupazioni nei lavoratori e nelle aziende più piccole, ma non dobbiamo dimenticare che l’unica alternativa è l’obbligo vaccinale che, del resto, noi di Forza Italia abbiamo proposto sin dall’inizio”. E in merito alle violenze di piazza sottolinea: “Non siamo negli anni 70, fortunatamente, però non bisogna mai abbassare la guardia, la violenza va sempre isolata e combattuta con il massimo rigore”.

Quanto alle comunali nella Capitale, Berlusconi sottolinea: “Roma ha bisogno di discontinuità e solo il centrodestra guidato da Enrico Michetti può garantirla. Significa abbassare le tasse ed aumentare l’efficienza, ma anche valorizzare Roma come merita”. Per Berlusconi “Michetti, con la sua competenza amministrativa, è anche l’uomo giusto per un razionale impiego delle risorse del Pnrr”. 




Regione Lazio, Califano: “sottoscritta proposta di legge per sensibilizzazione del tumore al seno metastatico”

La Consigliera regionale del Pd Lazio Michela Califano, già prima firmataria per la legge sull’endometriosi e insieme alla consigliera regionale Tidei della mozione sui disturbi del comportamento alimentare interviene in merito alla necessità di una legge che favorisca la sensibilizzazione del tumore al seno metastatico.

“La conoscenza e la prevenzione – dichiara Michela Califano – rimangono uno degli strumenti più importanti per sconfiggere le malattie. È per questo che ogni anno a ottobre la Regione Lazio promuove uno screening gratuito dedicato ai tumori al seno. Sebbene il tumore alla mammella sia un fenomeno a larghissima incidenza femminile, – prosegue la consigliera regionale – nell’1% dei casi colpisce anche gli uomini su cui verte una maggior incidenza di mortalità causata dalla disinformazione sulla tematica. Il tumore al seno metastatico è un tumore che dalla sua sede primaria si diffonde in altre parti del corpo, attraverso le vie linfatiche e i vasi sanguigni. Gli organi più colpiti sono le ossa, i polmoni, il fegato e il cervello. Proprio nell’ottica di sensibilizzare e promuovere la prevenzione ho sottoscritto convintamente la proposta di legge presentata dalla collega Sara Battisti per l’istituzione della giornata regionale sul tumore al seno metastatico. Così com’è stato per la legge sull’endometriosi, che mi vede come prima firmataria, e la mozione sui disturbi del comportamento alimentare, che ho presentato con la consigliera Tidei, questo è un modo molto efficace – conclude Califano – per accendere un faro su un argomento delicatissimo, ancor più oggi con l’Italia alle prese con la pandemia da Covid-19.” 




Dal Giappone il supervaccino contro tutti i coronavirus

Incappucciata la proteina Spike in modo che il sistema immunitario non ne riconosca la ‘testa’ virus-specifica ma il ‘cuore’

Sperimentato con successo nei topi un vaccino ‘jolly’ efficace contro piu’ tipi di coronavirus: nei primi test di laboratorio ha dimostrato di stimolare la produzione di anticorpi neutralizzanti non solo contro SarsCov2 (il virus della Covid-19), ma anche contro SarsCoV1 (responsabile della sindrome respiratoria acuta grave, Sars) e altri tre coronavirus simili derivanti da pipistrelli e pangolini.

I risultati sono pubblicati su Journal of Experimental Medicine dai ricercatori dell’Universita’ di Osaka, in Giappone. Se venissero confermati anche nell’uomo, potrebbero aprire la strada a un vaccino di nuova generazione per prevenire le future pandemie da coronavirus.

Gli attuali vaccini in uso contro Covid-19, infatti, non sono ad ampio spettro: riescono a stimolare solo la produzione di anticorpi che riconoscono la ‘testa’ della proteina Spike specifica del virus SarsCov2 e non quella degli altri coronavirus. Per superare questo problema, i ricercatori giapponesi hanno ‘incappucciato’ la proteina Spike, in modo che il sistema immunitario non ne riconoscesse la ‘testa’ virus-specifica ma il ‘cuore’, che si mantiene quasi identico nei vari coronavirus.




Roma, alla “Race For The Cure” trionfo di note con la banda della Polizia di Stato

ROMA – Successo per l’esibizione della Banda della Polizia di Stato che ha suonato questa mattina in via dei Fori Imperiali, in concomitanza all’arrivo dei partecipanti alla “Race For The Cure” la più grande manifestazione al mondo contro i tumori del seno tornata finalmente in presenza.

Oltre a Roma, la Race è stata programmata in altre 6 città italiane: Bologna (24-26 settembre), Brescia (3 ottobre), Bari (15-16 ottobre), Matera (17-18 ottobre), Pescara (23-24 ottobre) e Napoli (6-7 novembre).

Organizzata dalla Komen Italia con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e il Patrocinio delle principali istituzioni, la Race di Roma ha avuto quest’anno il generoso supporto della Regione Lazio e di Città Metropolitana di Roma Capitale, dell’Esercito Italiano, dell’Arma dei Carabinieri, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, e la preziosa collaborazione di partner come la Johnson & Johnson, Pfizer, Gruppo Acea, Amgen, Lete e altre aziende.




Roma, al Foro Italico l’XI edizione di “Tennis & Friends”: manifestazione dedicata alla prevenzione e promozione della salute

Tutti i visitatori potranno beneficiare della postazione sanitaria, in cui sono presenti i medici della Polizia di Stato

ROMA – Oggi è in programma dalle 10,00 alle 18,00 presso il Foro Italico di Roma, la XI edizione della manifestazione “Tennis & Friends”, dedicata alla prevenzione e promozione della salute con il patrocinio del Consiglio dei Ministri e del Ministero della Salute, alla quale la Polizia di Stato offre collaborazione sin dalla prima edizione.

Tutti i visitatori potranno beneficiare della postazione sanitaria, in cui sono presenti i medici della Polizia di Stato che, con attrezzature specialistiche, svolgeranno attività di prevenzione e diagnostica cardiologica.

Appuntamento dalle ore 12,00 con gli atleti dei Gruppi Sportivi Fiamme Oro che si esibiranno nella disciplina del Judo e a seguire, gli atleti della Sezione Scherma terranno un saggio dimostrativo, con la partecipazione di Luca Curatoli medaglia d’argento Squadra Sciabola ai Giochi Olimpici di Tokyo.

Per tutta la giornata ci sarà l’esposizione, all’interno di un’area dedicata, di alcuni mezzi storici provenienti dal Museo delle auto della Polizia di Stato e della nuova Lamborghini Huracan.

Anche la Polizia Scientifica è presente con personale specializzato ed il Fullback: un pick-up allestito con un laboratorio mobile per interventi immediati sulla scena del crimine.

Alle ore 17.30 il pubblico potrà assistere alla spettacolare esibizione della Fanfara a Cavallo della Polizia di Stato.




Iss, Covid: tasso di decesso 13 volte più alto per gli over 80 non vaccinati

Tra gli over 80 il tasso di ricovero negli ultimi 30 giorni è di 8 volte più alto tra i non vaccinati rispetto ai vaccinati con ciclo completo (222,5 contro 26,8 ricoveri per 100.000 abitanti) e quello di decesso di 13 volte più alto (129,5 contro 9,8).

Lo scrive in un Tweet l’Istituto superiore di Sanità evidenziando il dato contenuto nel nuovo Documento esteso Covid-19 pubblicato su Epicentro.


Confermata l’efficacia dei vaccini con “forte riduzione del rischio di infezione nelle persone completamente vaccinate rispetto alle non vaccinate”, 78% per la diagnosi, 93% per i ricoveri, 95% per la terapia intensiva e per i decessi.




Covid, report Gimbe: scendono i casi e i ricoveri. In calo anche i decessi

Ancora buone notizie sul fronte Coronavirus per il nostro paese dove continua la discesa dei nuovi casi (-9,1%), dei ricoveri in area medica (-13,2%) e delle terapie intensive (-5,7%). Mentre calano anche i decessi (-19,4%). A scattare una nuova fotografia della situazione pandemica è la Fondazione Gimbe nel suo report che prende in esame la settimana 29 settembre – 5 ottobre.  

Scende il numero dei nuovi vaccinati  

Sul fronte dei vaccini, si sottolinea, nonostante 13,4 mln di dosi in frigo scende ancora il numero di nuovi vaccinati (-17,1%), a rilento le terze dosi (2,4% su una platea di 7,6 mln). Mentre per quanto riguarda la terza dose, si sottolinea come sia “necessario estendere l’obbligo agli operatori sanitari e aprire progressivamente alle fasce under 80”. Il monitoraggio della fondazione Gimbe, conferma, quindi, tutti i numeri in calo, anche se in 5 regioni si registra un lieve incremento di nuovi casi.

Oltre due milioni di over-50 senza copertura vaccinale  

Diminuiscono le somministrazioni (-22,2%) e quasi 2,6 milioni di over 50 rimangono senza alcuna copertura. 7,6 milioni le persone candidate a ricevere la terza dose: copertura attuale al 2,4%, ma con notevoli differenze tra regioni. L’efficacia vaccinale si mantiene “molto elevata” con riduzione di decessi e terapie intensive quasi al 95% e ricoveri in area medica al 92,6%. Ma i primi lievi segnali di riduzione impongono, secondo Gimbe, “una programmazione strategica per somministrare la terza dose alla popolazione generale, anche per evitare improprie fughe in avanti delle regioni”. Il monitoraggio rileva, sempre nella settimana 29 settembre-5 ottobre, rispetto alla precedente, una diminuzione di nuovi casi (21.060 vs 23.159) e decessi (311 vs 386). In calo anche i casi attualmente positivi (90.299 vs 98.872), le persone in isolamento domiciliare (86.898 vs 94.995), i ricoveri con sintomi (2.968 vs 3.418) e le terapie intensive (433 vs 459). In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano 311 (-19,4%) decessi, di cui 22 riferiti a periodi precedenti; -26 (-5,7%) di terapie intensive; Ricoverati con sintomi: -450 (-13,2%); Isolamento domiciliare: -8.097 (-8,5%); Nuovi casi: 21.060 (-9,1%); Casi attualmente positivi: -8.573 (-8,7%).

“Ormai da 5 settimane consecutive – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – il dato nazionale mostra una discesa dei nuovi casi settimanali, anche se nell’ultima settimana, rispetto alla precedente, 5 Regioni registrano un incremento percentuale dei contagi”. Gli aumenti, che riguardano Basilicata (+73,6%), Prov. Aut. Bolzano (+8,7%), Prov. Aut. Trento (+20,9%), Sardegna (+5%), Valle D’Aosta (+64,5%), rimangono tuttavia contenuti in termini assoluti.  

Scendono a 17 le Province con incidenza pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti e nessuna conta oltre 150 casi per 100.000 abitanti. In calo anche i decessi: 311 negli ultimi 7 giorni (di cui 22 riferiti a periodi precedenti), con una media di 44 al giorno rispetto ai 55 della settimana precedente.    

“Sul fronte ospedaliero – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione GIMBE – si registra un ulteriore calo dei posti letto occupati da pazienti COVID-19: rispetto alla settimana precedente scendono del 13,2% in area medica e del 5,7% in terapia intensiva”. A livello nazionale il tasso di occupazione rimane basso (5% in area medica e 5% in area critica) e nessuna Regione supera le soglie del 15% per l’area medica e del 10% per l’area critica. “Continuano a scendere anche gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – spiega Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione GIMBE – con una media mobile a 7 giorni di 22 ingressi/die rispetto ai 29 della settimana precedente”. Per quanto riguarda i vaccini, afferma Gimbe, nonostante 13,4 mln di dosi in frigo scende ancora il numero di nuovi vaccinati (-17,1%), a rilento le terze dosi (2,4% su una platea di 7,6 mln).




Vaccini mRna, Iss: “Dopo 7 mesi nessuna riduzione efficacia”

A sette mesi dalla vaccinazione non si registra una riduzione dell’efficacia dei vaccini Covid-19 a mRna nella popolazione generale, che rimane dell’89%. Anche contro il ricovero e il decesso la protezione resta elevata (96% e 99%) a sei mesi dalla seconda dose. Mentre si osserva una lieve diminuzione nella protezione dall’infezione (sintomatica o asintomatica) in alcuni gruppi specifici come negli immuno-compromessi o con patologie. Questo quanto si evince dal quarto report, a cura del Gruppo di lavoro ISS e Ministero della Salute che ha esaminato i dati di più di 29 milioni di persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino a mRna.

L’efficacia è stata valutata confrontando l’incidenza di infezioni (sintomatiche e asintomatiche), ricoveri e decessi a diversi intervalli di tempo dopo la seconda dose con quella osservata nei 14 giorni dopo la prima dose, considerato come ‘periodo di controllo’.

Le principali conclusioni contenute nel Report indicano che nella popolazione generale a sette mesi dalla seconda dose non si osserva una riduzione significativa di efficacia in termini di protezione dall’infezione (sintomatica o asintomatica), che rimane dell’89%. Anche contro il ricovero e il decesso la protezione resta elevata (96% e 99%) a sei mesi dalla seconda dose. Nelle persone immunocompromesse si osserva una riduzione dell’effetto protettivo verso l’infezione a partire da 28 giorni dopo la seconda dose. La stima, in questo caso, presenta una variabilità elevata dovuta in parte al ridotto numero di soggetti inclusi in questo gruppo ma anche connessa alla diversità delle patologie presenti in questa categoria.

Nelle persone con più patologie si osserva una riduzione della protezione dall’infezione, dal 75% di riduzione del rischio dopo 28 giorni dalla seconda dose al 52% dopo circa sette mesi.

Diminuisce leggermente, pur rimanendo sopra l’80%, l’efficacia contro l’infezione nelle persone sopra gli 80 anni e nei residenti delle Rsa.

Confrontando i dati tra gennaio e giugno 2021, periodo in cui predominava la variante Alfa, con quelli tra luglio e agosto, a prevalenza Delta, emerge una riduzione dell’efficacia contro l’infezione dall’84,8% al 67,1%. Resta invece alta l’efficacia contro i ricoveri (91,7% contro 88,7%). L’apparente riduzione di efficacia dei vaccini nel prevenire l’infezione potrebbe essere dovuta al tempo intercorso dalla vaccinazione o a una diminuita efficacia contro la variante Delta. Potrebbero inoltre avere contribuito eventuali modifiche comportamentali a seguito del rilassamento delle altre misure preventive (uso di mascherine, distanziamento fisico).




Vaccinazioni antiCovid e antiinfluenzale: il Lazio parte da Rieti con le doppie somministrazioni

Dopo la circolare emanata dal Ministero della Salute, la Asl di Rieti, a partire da giovedì 7 ottobre 2021, inizierà la somministrazione contemporanea del vaccino antinfluenzale e della dose aggiuntiva del vaccino anti-Covid19. Il Lazio, come annunciato, è dunque la prima Regione a praticare la co-vaccinazione.

La somministrazione del vaccino antinfluenzale e della contestuale dose aggiunta di vaccino anti-Covid19 sono in programma presso l’hub ex Bosi di Rieti e l’hub Amazon di Passo Corese “nel rispetto delle norme di buona pratica vaccinale, nella medesima seduta, su alcune categorie di soggetti, vedi gli over 80 anni, per le quali la vaccinazione antinfluenzale stagionale è raccomandata e allo stesso tempo sono risultati eleggibili per la vaccinazione contro il SARS-CoV.2”, precisa la Asl in una nota.

Anche quest’anno Con la distribuzione delle prime dosi di vaccino antinfluenzale da parte della Regione Lazio, come accaduto nelle precedenti fasi della pandemia, la Asl di Rieti ha contestualmente aperto un importante canale di interlocuzione e collaborazione con i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta, al fine di programmare capillarmente su tutto il territorio della provincia di Rieti la vaccinazione antinfluenzale a tutta la popolazione over 65.  




Usa, arriva la pillola anti Covid: dalla MSD sarà chiesta autorizzazione d’emergenza

L’azienda farmaceutica Merck & Co. chiederà “il prima possibile” l’autorizzazione di emergenza negli Stati Uniti per la prima pillola anti-Covid. I test clinici condotti – afferma il colosso farmaceutico – hanno mostrato che il farmaco orale riduce il rischio di ricoveri e decessi quando somministrato a persone ad alto rischio nelle fasi iniziali dell’infezione.

La pillola Merck, messa a punto per fermare il replicarsi del coronavirus, va presa per cinque giorni, quattro compresse al giorno. Merck vola a Wall Street. I titoli salgono del 12%, in quello che è il balzo maggiore dal 2009.

L’azienda farmaceutica Merck & Co. – conosciuta come MSD al di fuori degli Stati Uniti e del Canada – ha reso noto che in base ai dati della interim analysis dello studio di fase 3, il farmaco molnupiravir ha ridotto il rischio di ospedalizzazione o di morte di circa il 50%: il 7,3% dei pazienti che hanno ricevuto molnupiravir sono stati infatti ospedalizzati o sono deceduti entro il 29/mo giorno, a fronte di un 14,1% per i pazienti trattati con placebo.

Sulla base della raccomandazione di un Comitato indipendente di monitoraggio dei dati e in consultazione con la Food and Drug Administration (FDA) statunitense, il reclutamento dei pazienti nello studio è stato interrotto anticipatamente in base a questi risultati positivi. Sulla base di questi dati, MSD intende richiedere quanto prima un’autorizzazione all’uso per emergenza (Emergency Use Authorization – EUA) alla FDA statunitense; allo stesso tempo, intende richiedere un’autorizzazione all’immissione in commercio ad altre agenzie regolatorie a livello mondiale.

Prima di ottenere i risultati dello studio, MSD ha iniziato la produzione di molnupiravir assumendosi interamente il rischio. MSD, si legge in una nota, intende produrre 10 milioni di dosi entro la fine del 2021 e un numero maggiore di dosi sarà prodotto nel 2022. MSD ha reso noto inoltre di aver stipulato un accordo con il governo degli Stati Uniti in base al quale fornirà circa 1,7 milioni di dosi di molnupiravir al governo statunitense, una volta raggiunto un accordo per l’uso in emergenza o per l’approvazione del farmaco.

Oltre all’accordo con il governo degli Stati Uniti, MSD sta stipulando accordi di acquisto e fornitura con altri governi a livello mondiale, sempre condizionati a un’autorizzazione regolatoria e discussioni sono in atto con molti altri governi. MSD intende adottare una politica differenziata dei prezzi basata sui criteri di reddito della Banca Mondiale e ha già annunciato di aver sottoscritto accordi di licenza volontaria non esclusiva con produttori consolidati di farmaci generici per accelerare la disponibilità di molnupiravir in più di 100 Paesi a basso o medio reddito (LMICs) sempre sulla base di un’esistente approvazione.




Teatri, cinema e stadi: la capienza passa dal 50 al 75 percento

Sono arrivate ieri in serata, al termine di una riunione durata quasi tre ore, le attese aperture del Cts per lo sport e lo spettacolo: la capienza negli stadi e nei luoghi all’aperto può passare dall’attuale 50% al 75%; nei palazzetti e nei luoghi al chiuso si sale al 50% dall’attuale 25%. Per quanto riguarda cinema, teatri e sale concerti si passa al 100% all’aperto ed all’80% al chiuso.

Nessuna restrizione per i musei

Tutti dovranno essere ovviamente muniti di Green pass. Il Comitato ha così risposto ai quesiti posti dal ministro della Cultura Dario Franceschini e dal sottosegretari con delega allo Sport, Valentina Vezzali.

Sarà ora il Governo a decidere in che modi e tempi tradurre le indicazioni degli esperti in un provvedimento di legge. Il Consiglio dei ministri dovrebbe riunirsi già mercoledì prossimo.

Occorre far tornare a lavorare tutti quelli che ora non possono“: il segretario della Lega Matteo Salvini lo ha detto a ‘Buongiorno Lombardia’ su Telelombardia, spiegando di essere contento dell’aumento delle capienze nei teatri e negli eventi. Però ora bisogna “riaprire anche le discoteche. Perché questa sera ci saranno 40mila spettatori allo stadio, mentre 400 persone con green pass non possono andare in un locale da ballo?” ha aggiunto. “Milano è una delle capitali del divertimento sano, ci sono – ha concluso – migliaia di posti di lavoro”. “La nostra richiesta – ha detto parlando di cinema e teatri – è di riaprire tutto per tutti”. “Ma che ragionamento scientifico è il 75%? perché non il 78,8 allora? Apriamo tutto. All’estero – ha ricordato – sono aperti a piena capienza”.

Ieri, però, non è stata esaminata la richiesta arrivata dal ministero dello Sviluppo economico di verificare la possibilità di riaprire le discoteche. Il Comitato ha ritenuto possibile un allentamento delle misure “sulla base dell’attuale evoluzione positiva del quadro epidemiologico e dell’andamento della campagna vaccinale”. Ma, sottolinea il portavoce Silvio Brusaferro, è opportuna “una progressione graduale nelle riaperture, basata sul costante monitoraggio dell’andamento dell’epidemia combinato con la progressione delle coperture vaccinali nonché degli effetti delle riaperture stesse”.

Per quanto riguarda gli eventi sportivi, il Cts raccomanda che “la capienza negli impianti debba essere rispettata utilizzando tutti i settori e non solo una parte al fine di evitare il verificarsi di assembramenti in alcune zone e che siano rispettate le indicazioni all’uso delle mascherine chirurgiche e ci sia la vigilanza sul rispetto delle prescrizioni”. L’indicazione per teatri, cinema e sale concerti potrà essere rivista nell’arco del prossimo mese. Il Comitato invita anche in questo caso a “rispettare le indicazioni all’uso delle mascherine durante tutte le fasi degli eventi”, nonchè a porre “massima attenzione alla qualità degli impianti di aereazione”, con la vigilanza sul rispetto delle indicazioni.

Il decreto sul Green pass prevedeva all’articolo 8 che il Cts licenziasse entro il 30 settembre un parere “sulle misure di distanziamento, capienza e protezione nei luoghi nei quali si svolgono attività culturali, sportive, sociali e ricreative” in vista “dell’adozione di successivi provvedimenti normativi e tenuto conto dell’andamento dell’epidemia, dell’estensione dell’obbligo di certificazione verde Covid-19 e dell’evoluzione della campagna vaccinale”. Altro punto su cui potrebbe esserci a breve una valutazione da parte degli esperti del Comitato è la riduzione della quarantena per i vaccinati.

“Credo – ha spiegato il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri – che arriveremo a togliere la quarantena ai vaccinati passando per una ulteriore riduzione. E’ un momento di transizione questo, le cose stanno andando molto bene, osserviamo ciò che accadrà nelle prossime settimane come i contagi dopo aver riaperto tutto, comprese le scuole. Poi penso che sia auspicabile e di buonsenso liberare chi è vaccinato dalle quarantene”. Se non si fa subito, ha sottolineato, “è perché vi è sempre il rischio di varianti”. Infine, iniziativa della diocesi di Prato. Con una disposizione contenuta in un decreto firmato dal vescovo Giovanni Nerbini si chiede a sacerdoti, diaconi e operatori pastorali che svolgono un servizio stabile e continuativo come catechisti, sacrestani, animatori e volontari di sottoscrivere una autodichiarazione nella quale si esplicita di aver ricevuto il vaccino contro il Covid (con una dose da almeno 14 giorni o con entrambe le dosi), oppure di essere guariti dall’infezione da Covid da non oltre 180 giorni oppure di aver conseguito l’esito negativo di un tampone molecolare effettuato entro le 72 ore o antigenico o salivare entro le 48 ore.