Regionali Sicilia: Crocetta, “Non mi candido, non sono uno sfascista”

Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, conferma la sua intenzione di fare un passo indietro e di ritirare la candidatura. “Non voglio avere – dice al Corriere della Sera – la responsabilità dello sfascista né quello che fa perdere il centrosinistra”. Dunque niente primarie? “Non ci sono più i tempi, rischierei di farle da solo. Ma il fatto è che io non voglio permettere il ritorno dei vecchi poteri che avevano distrutto la Sicilia”. Crocetta ha quindi rivelato che annuncerà ufficialmente la decisione oggi in una conferenza stampa, prima della direzione regionale del Pd. Quanto all’incontro di ieri con Matteo Renzi, Crocetta sostiene che il segretario “ha riconosciuto i progressi straordinari che in questi 5 anni abbiamo portato alla regione, dal risanamento del debito e della sanità, alla programmazione gia’ finanziata di 1.500 opere pubbliche”.




Roma, Atac: Raggi garantisce no tagli a salari e occupazione

ROMA – “Non ci saranno tagli, saranno mantenuti i livelli salariali e occupazionali. Noi chiediamo la collaborazione ai dipendenti e ai cittadini, perché il nostro obiettivo è quello di mantenere Atac pubblica e di rilanciarla.
Un’azienda pubblica, se condotta bene, può essere efficiente e fornire un servizio di qualità. Questo è il nostro obiettivo”.
Lo dice la sindaca di Roma Virginia Raggi su possibili tagli derivanti dal concordato preventivo in Atac. “Noi abbiamo cominciato da subito ad occuparci di questa azienda -ha aggiunto- Abbiamo messo in strada 45 filobus e sbloccato acquisti di 150 autobus che erano fermi da tempo. Da subito abbiamo avviato una serie di attività per migliorare il servizio. Ci vorrà del tempo affinché si possa costituire una normalità che manca da tempo. Chiediamo la collaborazione di tutti perchè è un percorso importante nel senso del rilancio dell’azienda e della qualità del servizio, che è fondamentale”

Intanto grande attesa per domani pomeriggio, quando si riunirà il consiglio straordinario su Atac. Per la municipalizzata dei trasporti di Roma, gravata da 1,3 miliardo di debiti, il management insieme al Campidoglio ha scelto la strada del concordato preventivo in continuità. Proprio in concomitanza con la seduta dell’Aula Giulio Cesare diversi sindacati hanno preannunciato un presidio sotto la sede del Comune dicendosi preoccupati dagli effetti della misura (un accordo con i creditori sotto l’egida del Tribunale) sulle buste paga e il numero stesso dei dipendenti.




Roma, Minniti vede la sindaca di Torino Appendino: sì al progetto sui migranti

ROMA – Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha incontrato al Viminale la sindaca di Torino Chiara Appendino e il prefetto Renato Saccone. Diversi i temi trattati e discussi, in particolare il sostegno da parte del Ministero dell’Interno per la realizzazione del progetto Moi (Migranti opportunità integrazione) messo in campo con Prefettura, Comune, Regione Piemonte, Città Metropolitana e Diocesi, l’impegno sul regolamento dei campi Rom e la bonifica di via Germagnano per debellare il fenomeno dei roghi.
In materia di emergenza abitativa, la sindaca Appendino ha manifestato la volontà di proporre in sede Anci una semplificazione delle procedure per le ristrutturazioni di infrastrutture destinate all’housing sociale. Confermata infine da Minniti e Appendino la volontà di continuare a collaborare, in piena sintonia, sulle misure da adottare.
L’incontro, già programmato da tempo, aggiunge il Viminale, si è svolto “in un clima di cordialità e di concordia istituzionale”.

Sono circa 750 le persone che vivono presso le palazzine del villaggio olimpico ex Moi di Torino, di cui 40 donne. Sono i dati emersi da un primo censimento nell’ambito del progetto “Moi – Migranti un’Opportunità d’Inclusione”, nato da un accordo tra Comune di Torino, Prefettura, Compagnia di San Paolo, Città Metropolitana, Regione Piemonte e Diocesi, per affrontare l’emergenza abitativa e lavorativa nelle palazzine occupate da migranti, e riqualificare la zona.

Dalla Compagnia di Sanpolo precisano che i dati sono in corso di elaborazione e verranno incrociati con quelli del processo di mappatura volontaria.

Nel frattempo sono stati avviati percorsi di formazione per l’inserimento nel mondo del lavoro: 43 contratti in somministrazione presso i cantieri navali del Veneto e Friuli Venezia Giulia dal 22 agosto, 11 come aiuto cuoco nell’area metropolitana torinese.

La mappatura volontaria degli occupanti è iniziata ad aprile 2017 presso lo “Spazio MOI”, in cui opera l’équipe di progetto, e prosegue tuttora: le persone interessate che vivono nelle palazzine possono fissare un appuntamento per un colloquio privato con uno o più membri dell’équipe di progetto. Durante il colloquio le persone rispondono ad un questionario che raccoglie informazioni di tipo anagrafico e indicazioni relative a bisogni e interessi abitativi e lavorativi.

Il 12 giugno scorso è stato realizzato il primo censimento per integrare i dati della mappatura volontaria, avere valori più precisi rispetto al numero delle persone che vivono all’ex villaggio olimpico e informare tutti gli abitanti degli obiettivi del progetto. L’équipe di progetto, insieme ad alcuni funzionari dell’ufficio stranieri del Comune di Torino e della Prefettura, si è recata casa per casa nelle palazzine e negli interrati, per consegnare ad ogni persona una lettera firmata dalla sindaca, Chara Appendino, in cui si comunicavano gli impegni e i fini del progetto. Il censimento è stato volontario.




Regionali Sicilia, Crocetta da Renzi: pronto a ritirare la sua candidatura a favore di Micari

Il neo candidato del Pd, quasi a sorpresa, Fabrizio Micari è convinto che si sia compiuto comunque un vero passo in avanti

 

di Paolino Canzoneri

PALERMO – Si stringono i tempi per le prossime elezioni Regionali in Sicilia previste per il 5 Novembre e già da mesi contrasti e colpi di scena hanno fatto intendere chiaramente che la sfida per il Palazzo D’Orleans non sarà certo una cosa da poco.
L’attuale Presidente della Regione Rosario Crocetta è volato nella capitale per conferire con il segretario nazionale del PD Matteo Renzi. L’esito di questo importante incontro sembra aver rivoluzionato certe previsioni che fino a ieri apparivano certezze. Rosario Crocetta adesso sembra essere diretto verso il ritiro della sua candidatura a favore e a sostegno del rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari. Questo è emerso all’incontro al Nazareno con la presenza del segretario regionale Fausto Raciti.
Crocetta ha commentato: “Ho incontrato Renzi, gli ho esternato le mie preoccupazioni per una candidatura poco conosciuta e gli ho illustrato i risultati del mio governo ma siamo troppo avanti per le primarie e a questo punto rischierei di non avere candidature alternative. Non sono uno sfasciatutto, la politica sfascista non mi ha mai interessato, voglio passare alla storia come il primo esponente che viene dalla storia del Pci che ha vinto le elezioni in Sicilia, non come colui che l’ha fatte perdere. Domani discuterò con i miei, perché non decido da solo. Mi sono preso 18 ore di tempo”. Riguardo alla candidatura del rettore Fabrizio Micari, Crocetta ha assicurato che non ci sono stati negoziazioni ma è stato un atto di “amore”: “non ho egoziato nulla, nessun ticket. Presenterò le liste del mio movimento in Sicilia e anche al Senato in alleanza con il Pd. Il mio è un atto di amore, senza odio. Ce ne fossero altri come me”.
Un atto che al momento raccoglie il plauso e la gratitudine della direzione regionale del PD che nella voce del responsabile dell’organizzazione regionale del PD in Sicilia Antonio Rubino ha commentato in una nota: “A nome di tantissimi dirigenti e militanti del pd sento il dovere di esprimere un sentito ringraziamento al nostro segretario nazionale Matteo Renzi e al presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta per il lavoro unitario che stanno facendo”.
Il neo candidato, quasi a sorpresa, Fabrizio Micari è convinto che si sia compiuto comunque un vero passo in avanti: “Da giorni parlo di unità e il fatto che ci sia un bel passo avanti mi rende felice. È un segnale positivo. Credo che la coalizione di centro sinistra si rafforzi ed è solida. Ho più volte parlato di cambio di marcia, il governo Crocetta ha avuto aspetti positivi e altri che possono essere migliorati. Serve un allargamento con persone nuove e io stesso sono una novità. Su questo si deve andare avanti e su questo serve un’accelerazione e un allargamento, non ci sono ostracismi o tentativi di allontanare qualcuno, bisogna partire e recuperare”. Sembra quindi un coro unanime che accoglie positivamente questo cambio di convergenza. Le parole dell’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici ne è un ulteriore esempio lampante: “Sono molto contento per l’esito positivo dell’incontro a Roma tra Rosario Crocetta e il Pd. La decisione di convergere e di costruire una coalizione forte, ci fa superare le incertezze della vigilia e conferma l’utilità dell’ iniziativa portata avanti un questi giorni, grazie anche al lavoro assiduo del segretario regionale del Pd Fausto Raciti, per rivendicare la necessità di un accordo largo che comprendesse il contributo del presidente Rosario Crocetta. Un grande risultato che rafforza il centrosinistra in Sicilia e lo schema che vede nella convergenza tra progressisti, riformisti e moderati, una proposta politica competitiva. Abbiamo adesso le carte in regola per sostenere insieme una candidatura di altissimo livello alla presidenza della Regione e scongiurare il rischio di consegnare la Sicilia ai populismi rappresentati dal M5S e dal centrodestra a trazione fascista. Nella terra dell’accoglienza e della tolleranza, il fatto che il presidente della Regione Siciliana rischi di essere il presidente più di destra che l’Italia possa esprimere rappresenta un’ipotesi agghiacciante”. Rosario Crocetta nel pomeriggio di oggi confermerà definitivamente la sua decisione intorno alle 18 e la direzione regionale del PD candiderà ufficialmente Fabrizio Micari.



Emergenza immigrati, l’Ue all’Italia: armiamoci e partite

di Emanuel Galea

I complimenti all’Italia non sono mancati. La Commissione europea giudica l’incontro sul codice condotta Ong “molto costruttivo”. Secondo la portavoce Ue Natasha Bertaud “ha già ricevuto il sostegno unanime dei ministri degli Interni al Consiglio affari interni a Tallinn” ed “ha il sostegno della Commissione.” Se Bruxelles voleva commuovere Roma c’è riuscita, ha commosso ma non ha convinto. Vero è che lo stesso presidente del Consiglio Gentiloni, pur apprezzando gli elogi per la strategia dell’Italia nel Mediterraneo, è cauto: “Abbiamo bisogno che tutta l’Europa faccia maggiori sforzi nelle politiche di sviluppo e di cooperazione, ma anche nella gestione dell’emergenza”.

Condividiamo la prudenza, non volendo chiamarla scetticismo del premier, perché l’Europa non è fatta solamente da Merkel e Rajoy; la Ue è formata da 27 Stati ed ognuno ha il diritto di veto ed ogni veto è un incognita. Nel salone dell’Eliseo che ospitava i vertici internazionali, Gentiloni auspicava una sorta di “europeizzazione” dell’azione italiana.
Il tentativo del premier italiano di spingere l’Europa a fare passi concreti per affrontare l’emergenza immigrazione si scontra con il muro Macron il quale conferma che migranti economici e rifugiati hanno “diritti diversi”, e in più precisando : “non cederò allo spirito di confusione imperante”, al che la Merkel, seduta al suo fianco ha annuito vistosamente.
A raffreddare gli entusiasmi è arrivata l’altra realtà dal direttore di Frontex che, dopo il vertice di Varsavia su Triton, ha detto d’ aver sentito “una richiesta italiana” ma di non aver sentito “di Stati membri disponibili” ad aprire i loro porti per gli sbarchi.

Il premier libico Sarraj ha fatto planare tutti nella cruda realtà dicendo: «Per fermare i flussi clandestini serve un aiuto ora, immediato. Perché bisogna avere chiare le priorità. Poi a lungo termine parleremo dello sviluppo economico per i Paesi africani», come per invitare i vertici internazionali a passare dalle parole ai fatti.
Sul progetto a lungo termine per l’Africa sub sahariana del quale parla il comunicato finale del vertice, Macron non nasconde il suo scetticismo : «Sono diffidente delle cifre».
La cancelliera Merkel, scambiando bigliettini e sorrisetti con il presidente francese, gli è venuta in ausilio dicendo: «Non ho in mente cifre precise».
In poche parole, l’incertezza , l’esitazione e la precarietà sono le sensazioni che fuoriescono dal salone dell’Eliseo alla chiusura del vertice. Rajoy, il premier spagnolo,è uscito dal summit molto preoccupato per la quantità e per la «qualità» di un’immigrazione in aumento, che passa per Ceuta e Melilla, nuove strade di accesso per le reclute del terrorismo.
Gentiloni è rientrato dal vertice decorato di allori che Germania e Francia hanno riconosciuto all’Italia. Lodi e rallegramenti per il codice Minniti sono giunti dal Consiglio Ue e tanti plausi persino dalla stampa estera.

Lunedì 28 agosto sui cieli del vertice si è diffuso un gran fumo denso, spargendo odore acre di aria fritta. Martedì mattina, alle prime luci dell’alba, un leggero venticello ha spazzato via il fumo e l’Italia si è trovata nuovamente da sola a risolvere i problemi dell’emergenza immigrazione.




Napoli, Consiglio comunale: approvata la delibera di ratifica della nomina di cinquanta maggiori nella Polizia Locale

Dopo lunghe ore di discussione e numerosi interventi, il via libera all’atto è arrivato con 24 voti favorevoli. Al momento della votazione, avvenuta per appello nominale, le opposizioni sono uscite dall’aula

 

NAPOLI – Dopo gli interventi dei consiglieri Coppeto e Moretto sull’opportunità di discutere o meno i quattro ordini del giorno presentati sul tema dei Rom, si è passati all’esame dei documenti. Un odg, a firma del consigliere Moretto, è stato approvato a maggioranza dopo una serie di modifiche, e impegna l’Amministrazione a predisporre un lavoro di concertazione che includa le 10 Municipalità per analizzare soluzioni condivise al fine di intervenire con soluzioni risolutive e compatibili con le disponibilità ambientali, economiche e di sicurezza dei territori all’uopo individuati  per la ricollocazione dei Rom. Respinti gli altri tre documenti. Il consigliere Santoro è quindi intervenuto sull’ordine dei lavori per chiedere la verifica del numero legale, constatato in 22 presenti.

Due le pregiudiziali alla delibera successiva in discussione, la n. 366 di ratifica della delibera di Giunta n. 114/2016, relativa alla nomina di cinquanta maggiori nel corpo della Polizia Locale, presentate rispettivamente dal consigliere Brambilla (Movimento 5 Stelle) e dalla consigliera Valente (Partito Democratico) per chiedere il ritiro della delibera. Brambilla ha suggerito all’amministrazione di fermarsi in tempo prima dell’approvazione della delibera di ratifica, che va contro il regolamento regionale in vigore e viene proposta in pendenza di un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, senza il parere della commissione Lavoro e Affari Istituzionali, che promuove figure professionali senza gli adeguati titoli di studio e con il rischio di future ricadute economiche per l’Ente. La seconda pregiudiziale è stata illustrata dal consigliere Arienzo, che ha evidenziato l’inopportunità di discutere oggi la delibera, prima della sentenza del TAR e in concomitanza con altri ricorsi pendenti da parte di alcuni dipendenti. Il consigliere Moretto (Prima Napoli) è intervenuto per evidenziare altri aspetti di illegittimità dell’atto.

Nella replica l’assessora Clemente, illustrando anche l’atto, ha spiegato la genesi della delibera in discussione, tenendo conto del quadro normativo e di quello di merito per spiegare la bontà del provvedimento adottato nel 2016. (Delibera n.114 del marzo 2016). La sospensiva del TAR, basata sul vizio di incompetenza tra Giunta e Consiglio, ha portato alla discussione odierna, che farà venir meno uno dei vizi individuati nella delibera, quello dell’adozione da parte della Giunta e non del Consiglio. Sul piano del merito, Clemente ha fatto riferimento alla necessità di una maggiore efficienza organizzativa, che va a colmare un vuoto nella gerarchia interna del Corpo, senza alcun costo aggiuntivo, così come individuato anche a livello normativo e contrattuale. Sul fatto di approvare la delibera prima della sentenza del TAR, l’assessora ha anche dichiarato la disponibilità a sospenderne l’esecutività fino alla chiusura del procedimento, a dimostrazione che l’interesse dell’Amministrazione è esclusivamente quello di sanare i vizi rilevati. Pertanto, con il parere negativo dell’amministrazione, le pregiudiziali sono state respinte a maggioranza.

Nel dibattito successivo sono intervenuti i consiglieri: Brambilla (Movimento 5 Stelle) che ha ricostruito l’iter della selezione, sottolineando in particolare la mancanza dell’atto ufficiale che assegnava al direttore generale l’incarico di presidente della commissione esaminatrice, la mancanza di altri atti ufficiali dal 2010 al 2012, l’atto con il quale il comandante della Polizia Locale richiedeva la verifica della presenza dei requisiti dei partecipanti, il contrasto con il regolamento regionale, il passaggio a capitani di tutti i tenenti, l’inopportunità di approvare un atto prima che il Tar si pronunci sul ricorso presentato da alcuni aspiranti alla progressione risultati esclusi, l’inutilità dell’atto rispetto al miglioramento della qualità del servizio, il pesante danno economico che potrà derivare da eventuali rivendicazioni economiche di quanti accederanno al titolo superiore. Valente (Partito Democratico) che ha ritenuto l’atto uno di quelli con i quali si mortifica e si va contro le norme generali di riferimento, per meri motivi di consenso elettorale. Il quadro normativo generale non viene rispettato, come viene rilevato dal Tar che ha sospeso l’efficacia del provvedimento, sottolineando il problema di competenza dell’organo che ha adottato l’atto, e che ora si vuole sanare portandolo in Consiglio comunale, e la mancanza di un atto dirigenziale con il quale sia stata ufficialmente chiusa la procedura concorsuale per l’attribuzione dei gradi di capitano. Moretto (Prima Napoli) che ha rimarcato l’assenza di trasparenza nella procedura seguita e la mancanza di atti ufficiali sulla selezione a capitano, che vuole culminare in un atto che risulta essere un’accellerazione forzata prima che si sia pronunciato il Tar. Cecere,  in qualità di presidente della commissione Giovani e Polizia Locale, che ha riepilogato il lavoro di approfondimento svolto, in particolare sugli aspetti economici legati all’assunzione dell’atto. Analogo riepilogo è stato effettuato dal presidente della commissione Lavoro Solombrino, che ha ricordato le informazioni ricevute dal comandante della Polizia Locale, annunciando il proprio voto favorevole. Nonno (Misto-Fratelli d’Italia) che ha parlato di “cambiali elettorali” rispetto ad un atto alla base del quale manca il buon senso, che rischia di essere annullato dalla pronuncia del TAR attesa a breve, e per il quale esistono notevoli dubbi di legittimità e rischio di danni economici successivi per il rischio di ricorsi. Santoro (Misto-Fratelli d’Italia) per invitare a non “sparare nel mucchio”, indicando chi tra i cinquanta aspiranti ai gradi di maggiore non abbia i titoli, pur rimanendo contrario all’atto deliberativo per la presenza di molti elementi di perplessità che avrebbero richiesto la sensibilità politica di un’interlocuzione con l’opposizione per comprendere i motivi di dissenso. Va affrontato e risolto in particolare il nodo del regolamento regionale non all’altezza degli obiettivi che dovrebbero essere raggiunti. Lebro (La Città) che ha auspicato il rispetto delle selezioni svolte, rifiutando l’idea di uno scontro politico che si trasferisce sulle sorti del personale, precisando che se ci sono stati degli errori la responsabilità ricade sulla commissione che li ha compiuti, concludendo con l’annuncio di voto favorevole. Sgambati (Dema) che ha definito la delibera fumosa e non attribuibile all’assessora Clemente o all’amministrazione attuale, ma a quella precedente, quando si svolse la prima selezione a cinquanta tenenti, ai quali sono seguiti altri passaggi fino all’atto oggi in discussione, e ha annunciato voto favorevole.

Coppeto (Napoli in Comune a Sinistra) che ha lamentato la mancanza di approfondimenti su alcuni punti importanti nell’esposizione della delibera, che si richiedono nella replica, in particolare la necessità delle figure dei maggiori per la gerarchia e l’organizzazione del Corpo e il miglioramento delle prestazioni e una maggiore dignità degli agenti che operano in strada. Va inoltre assicurata la mancanza di costi aggiuntivi. In presenza di queste rassicurazioni, il voto del gruppo sarà favorevole

Gaudini (Verdi-Sfasteriati) che ha innanzitutto espresso solidarietà all’assessora Clemente e al comandante Esposito rispetto alla denuncia ricevuta per la delibera adottata, chiarendo poi che al di là degli aspetti tecnici dell’atto, nei quali non ha ritenuto di dover entrare, non è possibile mantenere un’organizzazione priva di livelli gerarchici diversificati, e per questo il gruppo dei Verdi voterà favorevolmente. Felaco (Dema) che ha respinto i dubbi di ricerca di consenso elettorale sollevati rispetto alla delibera, per i quali ha chiesto scusa agli appartenenti al corpo, ricordando che le diverse perplessità legate ad aspetti economici e normativi sollevati da diversi consiglieri sono stati ampiamente chiariti nelle commissioni. Rinaldi (Napoli in Comune a Sinistra) per il quale con l’adozione di questo atto si sta eseguendo un’indicazione fornita dalla magistratura amministrativa per sanare il difetto di competenza iniziale. Se vi sono elementi di illegittimità, allora vanno formalizzate denunce nelle sedi opportune. La politica deve stare fuori dalle scelte organizzative nella catena di comando, e se vi sono errori l’Amministrazione se ne assumerà le conseguenze.

Pace (Dema) per il quale non si parla che di un atto organizzativo adottato per sanare una carenza di gerarchia nella Polizia municipale e il compito del Consiglio è solo quello di verificare il rispetto dell’efficacia e dell’efficienza amministrativa La responsabilità dell’atto ricade sul dirigente e quella politica sull’assessore che lo propone, mentre l’Aula adempie solo ad un’indicazione della giustizia amministrativa sull’aspetto della competenza, e non si può non respingere l’atteggiamento dell’opposizione che crea sospetti di interessi diversi.

Nella replica l’assessora Clemente ha sottolineato la trasparenza del processo che ha portato all’adozione della delibera in esame, ringraziando quanti hanno ricondotto la discussione sul lato tecnico e sulla finalità organizzativa e di miglioramento dell’efficienza del Corpo sotteso all’atto. Esiste il bisogno di dare valore aggiunto alla Polizia Locale in termini di strumentazioni e di raccordo con le norme regionali in vigore, ma non si possono sollevare dubbi sulla legittimità della procedura concorsuale a monte né ritenere illegittima la scelta di procedere senza attendere la pronuncia nel merito del giudice amministrativo.

Per dichiarazioni di voto sono intervenuti il consigliere Brambilla (Movimento 5 Stelle), che ha annunciato l’uscita dall’aula al momento del voto, e ha chiesto accesso agli atti sul cambio di sindacato di centinaia di appartenenti alla Polizia Locale avvenuto nelle ultime settimane, un elemento che si ritiene riferito alla delibera in discussione dal punto di vista della trasparenza dell’atto, che tra l’altro è privo del parere della commissione lavoro. Guangi (Forza Italia) che ha definito l’atto illegittimo per mancanza di dati certi sulla correttezza della procedura selettiva, annunciando l’uscita dall’aula. Valente (PD) che si è unita alla scelta di uscire dall’aula al momento del voto, sottolineando la mancanza dei chiarimenti di merito richiesti nella replica dell’assessora Clemente. Moretto (Prima Napoli) per lamentare l’assenza dei chiarimenti richiesti sulla procedura e le accuse infondate rivolte all’opposizione che ha solo svolto il proprio ruolo. Solombrino, in qualità di presidente della commissione Lavoro, per precisare che la delibera è stata discussa in commissione e non votata, ma rinviata in Consiglio. Nonno (Misto-Fratelli d’Italia) per richiamare ancora al buon senso ed attendere la pronuncia del Tar ritirando la delibera.

La delibera 366/2017, votata per appello nominale, è stata quindi approvata all’unanimità dei presenti – le opposizioni al momento del voto hanno abbandonato l’aula –  con 24 voti favorevoli. La seduta prosegue con l’esame di delibere in scadenza tra quelle all’ordine dei lavori.




Regione Lombardia, vaccini. Maroni: “Non vogliamo scontri con il Governo” ministri Lorenzin e Fedeli hanno riconosciuto correttezza nostra posizione

Palazzo Lombardia rinvia la delibera con la proroga di 40 giorni per le famiglie: “Valuteremo se sia sufficiente una norma interna per rendere più semplice l’attuazione della legge”

È arrivata alle 10.30 di questa mattina la risposta dei ministri Beatrice Lorenzin e Valeria Fedeli – a capo, rispettivamente, di Salute e Istruzione – alla lettera che Regione Lombardia aveva inviato qualche giorno fa, in cui l’assessore al Welfare Giulio Gallera e il governatore Maroni sollevavano alcuni dubbi sull’attuazione del decreto Lorenzin e illustravano la delibera (che si sarebbe dovuta approvare oggi) , che aveva proponeva di concedere alle famiglie 40 giorni per risolvere eventuali inadempienze e presentare la documentazione in regola sulle vaccinazioni. “La lettera riconosce, in un passaggio importante, l’ impegno e la correttezza delle questioni poste da Regione Lombardia”, ha detto il governatore chiarendo che, però, “non tutte le nostre esigenze sono state accolte. Non vogliamo lo scontro con il governo: ho parlato con il ministro Fedeli e ci siamo chiariti. Non c’è conflittualità, noi vogliamo risolvere il problema con collaborazione. Però la risposta del governo non è completamente soddisfacente. Oggi valuteremo se sulla base della circolare e della lettera sia utile per noi fare una delibera che chiarisce alcuni passaggi che nella circolare non ci sono o se basterà una norma interna nostra per rendere più semplice l’attuazione della norma di legge”. Un norma che Maroni ha definito “complicata, sbagliata, attuata in agosto e questo crea complicazioni”, ha concluso Maroni. Gli fa eco l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, che ha ribadito che “Il nostro obiettivo è di non lasciare a casa nessuno da scuola. I genitori si convincono con un lavoro serio, approfondito e specifico.Faremo di tutto, anche con i nostri legali”.

FEDELI, SPERO LOMBARDIA DECIDA DI COMPORTARSI COME ALTRE REGIONI
“Ho capito intanto che non fanno deroghe. Però devo vedere, dovremo vedere effettivamente la delibera che propongono”. Così in mattinata il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, a Radio 24 era tornata sulla posizione sostenuta della Lombardia  “Credo che abbiano anche apprezzato tutto il lavoro fatto e l’ulteriore circolare che abbiamo mandato venerdì. Si tratta di facilitare le cose, che credo sia ciò che chiedevano la Regione, ma anche le famiglie e le scuole. La maggioranza delle Regioni italiane ha lavorato esattamente sulla facilitazione così come abbiamo spiegato nella circolare. Sarebbe l’unica, la Regione Lombardia, invece che sceglie di fare diversamente. Spero che non sia così.”




Elezioni nazionali: Berlusconi riparte dalla Sicilia

“Il ticket Musumeci-Armao sarà la svolta per il rilancio dell’Isola – sospinta sul baratro del default dal malgoverno della sinistra – sul piano economico, del lavoro, delle infrastrutture”. Lo ha detto il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. ”Io scenderò in campo personalmente – ha aggiunto – per invitare quei siciliani che, disgustati dalla politica e dai politici, si sono rassegnati e avevano scelto di non votare, ad aiutarci a dare vita ad una nuova stagione di vero buon governo per la ripresa e lo sviluppo della loro terra. Cambiare la politica, per cambiare la Sicilia: noi abbiamo le idee e gli uomini giusti per farlo. Sono lieto che si sia realizzata in Sicilia una coalizione di centro-destra con caratteristiche simili a quella con la quale ci candidiamo a vincere le elezioni politiche nazionali, una coalizione che potrà assicurare alla Sicilia e all’Italia cinque anni di buon governo”.




Agenzia europea per i medicinali, Tajani: “Criteri oggettivi per selezione nuova sede, vigileremo”

“La selezione della nuova sede dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) va fatta sulla base di criteri oggettivi, elaborati a livello europeo con l’obiettivo di rendere il piu’ economico ed efficace possibile il suo funzionamento nell’interesse dei cittadini”. Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani che oggi ha incontrato a Bruxelles il direttore esecutivo dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, Guido Rasi per ospitare la quale si è candidata anche Milano. Secondo quanto riporta una nota, l’incontro ha avuto al centro Ema e il suo spostamento da Londra per la Brexit. “Il Parlamento europeo vigilera’ affinche’ la nuova sede venga scelta nel rispetto dei parametri oggettivi, in piena trasparenza, nell’interesse della tutela della salute dei cittadini e nella promozione dell’innovazione”, dichiara Tajani. La nota ricorda che sono sei i criteri individuati dalla Commissione europea e dall’Ema: in primo luogo, garanzie che l’agenzia sia pienamente operativa nel momento in cui dovrà lasciare il Regno Unito; in seconda battuta, la facilità dell’accesso alla nuova sede; l’esistenza di scuole per i circa 600 studenti figli del personale; l’accesso al mercato del lavoro e assistenza sanitaria per le 900 famiglie del personale; infine, continuità operativa e distribuzione geografica tra le diverse agenzie europee. Requisiti, per Tajani, rispettati appieno da alcune delle città candidate.