Roma, inchiesta su pacchetto nomine: Virginia Raggi accusata di falso

La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio del sindaco di Roma, Virginia Raggi, per l’accusa di falso nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto “pacchetto nomine”. I magistrati hanno, invece, sollecitato l’archiviazione per il reato di abuso d’ufficio. Il falso è contestato per la nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele, alla direzione Turismo del Campidoglio. L’abuso d’ufficio riguardava la promozione di Salvatore Romeo a capo della segreteria politica.

“Apprendo con soddisfazione che, dopo mesi di fango mediatico su di me e sul MoVimento 5 Stelle, la Procura di Roma ha deciso di far cadere le accuse di abuso d’ufficio”, scrive la sindaca di Roma Virginia Raggi su Fb. “Per mesi i media mi hanno fatta passare per una criminale, ora devono chiedere scusa a me e ai cittadini romani. E sono convinta che presto sarà fatta chiarezza anche sull’accusa di falso ideologico. Abbiamo sempre avuto grande fiducia nella magistratura e continueremo ad averne”.

Il Garante del M5S Beppe Grillo si è detto “molto soddisfatto che i due reati più gravi” a capo della sindaca di Roma Virginia Raggi siano in via di archiviazione. Grillo, si apprende ancora, è “contento” che Raggi “sia riuscita a dimostrare la sua innocenza”. Così, a quanto si apprende, i vertici del M5S hanno commentato la notizia della richiesta di archiviazione dalla duplice accusa di abuso d’ufficio per Raggi, per la quale è stato invece chiesto il rinvio a giudizio per falso in merito alla nomina di Renato Marra.

“Il problema della Raggi non sono le inchieste, dalle quali le auguriamo di uscire presto e nel migliore dei modi, ma l’assoluta incapacità dimostrata al governo della città che è in uno stato di totale incuria e abbandono”.Così il segretario della Lega, Matteo Salvini. “Roma è in una condizione di degrado unica e intollerabile, mai vista prima – prosegue Salvini – ed esprimo, anche io che dissi a suo tempo che avrei votato la Raggi, la completa delusione per la sua gestione della città. Per questo dovrebbe dimettersi e non per le polemiche, gli abbandoni, i litigi e le inchieste, nelle quali non entriamo nel merito”.




Il Ddl sui Piccoli Comuni è legge: si sono attese tre legislature

Alla fine, dopo 3 legislature in cui il provvedimento era arrivato sempre a un passo dall’ approvazione senza riuscire a toccare il traguardo, il Parlamento approva il disegno di legge che sostiene e valorizza i piccoli comuni italiani. Al testo, che porta la firma del presidente della commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci, il Senato dà il via libera definitivo praticamente all’unanimità: 205 sì e 2 astenuti.

E’ una bella giornata per chi vuole bene all’Italia, commenta Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera e primo firmatario della legge sui Piccoli Comuni. “Un testo bipartisan approvato all’unanimità alla Camera lo scorso settembre, nato a partire da una mia proposta di legge cui durante l’esame a Montecitorio si è collegata quella analoga della collega Terzoni, che aiuterà l’Italia ad essere più forte e coesa, ad affrontare il futuro. Per ben tre volte, nelle passate legislature, questa legge è stata varata dalla Camera. Adesso è legge dello Stato. Un risultato raggiunto grazie ad un lavoro ampio e comune del Parlamento e al sostegno dell’Anci e di molte organizzazioni, a partire da Legambiente e Coldiretti”. “Questo testo, di cui a Montecitorio sono stati relatori i colleghi Borghi, Iannuzzi e Misiani e di cui a Palazzo Madama è stato relatore Vaccari, è un’opportunità per tutto il Paese per un’idea di sviluppo che punta sui territori e sulle comunità, che coniuga storia, cultura e saperi tradizionali con l’innovazione, le nuove tecnologie e la green economy. L’importanza dei Piccoli Comuni, del resto, si è vista anche nel terremoto con il ruolo fondamentale per la tenuta delle comunità svolto da tanti Sindaci. I nostri 5.567 Piccoli Comuni – prosegue Realacci – amministrano più della metà del territorio nazionale e in essi vivono oltre 10 milioni di italiani. Non sono un’eredità del passato, ma una straordinaria occasione per difendere la nostra identità, le nostre qualità e proiettarle nel futuro. Un’idea ambiziosa di Italia passa anche dalla giusta valorizzazione di territori, comunità e talenti. E’ il presupposto da cui parte questa legge a lungo attesa, che propone misure per favorire la diffusione della banda larga, una dotazione dei servizi più razionale ed efficiente, itinerari di mobilità e turismo dolce, la promozione delle produzioni agroalimentari a filiera corta. Previsti anche semplificazioni per il recupero dei centri storici in abbandono o a rischio spopolamento da riconvertire in alberghi diffusi, opere di manutenzione del territorio con priorità alla tutela dell’ambiente, la messa in sicurezza di strade e scuole, l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e interventi in favore dei cittadini residenti e delle attività produttive insediate nei centri minori. Per le aree oggi in condizioni di maggior difficoltà è previsto uno specifico stanziamento di 100 milioni per il periodo che va dal 2017 al 2023”.

“Dopo l’approvazione della legge sugli ecoreati e di quella sulle agenzie ambientali, per la terza volta in questa legislatura – ha detto il senatore del Pd Massimo Caleo, vicepresidente della Commissione Ambiente – votiamo una legge di iniziativa parlamentare che avrà ricadute importanti su ambiente, economia, cultura. Si tratta di un nuovo tassello contro il dissesto idrogeologico, l’incuria, l’abbandono del territorio, il consumo di suolo. Fare manutenzione del territorio e prevenzione significa anche evitare che i piccoli comuni si spopolino. Questa legge – spiega – si inserisce dunque nell’alveo di provvedimenti come l’ecobonus per l’efficienza energetica e per l’adeguamento anti-sismico, come Casa Italia, come il collegato ambiente a sostegno della green economy. Sostenere i piccoli comuni serve all’Italia intera per la funzione che svolgono e perché questi borghi sono l’identità dell’Italia, racchiudono una parte importante del nostro patrimonio storico, artistico e paesaggistico e custodiscono molte eccellenze del sistema produttivo italiano”. Caleo sottolinea come: “i 100 milioni di euro stanziati devono essere considerati l’inizio di un percorso, l’inserimento nel bilancio dello Stato di un capitolo di spesa che dovrà essere rifinanziato”.
“Vorrei ricordare – prosegue Caleo – che il 93% per cento delle DOP e delle IGP ha a che vedere con i piccoli comuni e il 79% per cento dei vini di maggiore qualità proviene dai territori dei piccoli comuni. Noi dobbiamo sostenere queste potenzialità, superando gli squilibri: questa è la missione della legge. Come? Favorendo il ripopolamento grazie ai servizi, puntando sull’unione dei comuni, sui centri multiservizi, sul miglioramento dei trasporti, sulla riqualificazione dei centri storici, sulla banda ultra-larga, grazie ai 2,2 miliardi di euro del fondo CIPE per le aree a fallimento di mercato”.

“Finalmente – dichiara il presidente del Deputati di Ap, Maurizio Lupi – il ddl sui piccoli Comuni è legge. Un provvedimento atteso da anni, che porta anche la mia firma e per il quale mi sono impegnato in prima persona. Insieme al presidente Realacci, infatti, nelle ultime legislature siamo più volte giunti a un passo dal traguardo. Oggi ci siamo riusciti, anche grazie al prezioso contributo di Alternativa popolare.   Con questa legge diamo un fondamentale aiuto e sostegno ai Comuni al di sotto dei 5mila abitanti. Si tratta di centri con proprie peculiarità ed esigenze che meritano un’attenzione particolare e misure ad hoc. Come quelle relative alla semplificazione burocratica, e in questo i sindaci devono essere anche bravi a fare rete; allo sviluppo economico e sociale, mi riferisco ad esempio la banda ultralarga; alla tutela e valorizzazione del patrimonio naturale, rurale, storico-culturale e architettonico. Oggi, dunque – prosegue Lupi – diamo un primo segnale a milioni di abitanti, a migliaia di comunità locali ciascuna con la propria storia e le proprie tradizioni che hanno sofferto molto in questi ultimi anni. Una scommessa contro lo spopolamento e contro la fuga dei nostri giovani, il vero capitale umano. Una legge che ci avvicina al territorio e ai cittadini”.

“Esprimo grande soddisfazione per l’approvazione definitiva al Senato della Legge sulla “Piccola Grande Italia”, per la valorizzazione dei Piccoli Comuni con popolazione sino a 5.000 abitanti, al centro del mio impegno parlamentare da anni. Infatti sono stato firmatario fin dal primo momento della proposta Realacci e ne sono stato relatore alla Camera per più volte, in questa Legislatura con i colleghi Borghi, Misiani e Vaccari”. Lo ha dichiarato il deputato Pd Tino Iannuzzi, vicepresidente commissione Ambiente.

“La Legge – spiega – segna una tappa fondamentale nella Legislazione italiana, sancendo un principio generale e vincolante: i Piccoli Comuni sono una realtà peculiare nel mondo degli Enti Locali, e debbono ricevere un trattamento differenziato nella disciplina normativa, nel riparto dei finanziamenti pubblici, nell’organizzazione dei servizi. Una realtà ricca di valori profondi e senso della comunità, ma anche di potenzialità spesso inutilizzate. Una realtà da salvaguardare, al di là della fredda logica dei numeri”. “Una legge importante per il rilancio di una Italia profonda, che – conclude Iannuzzi – mette insieme storia, tradizioni e cultura con innovazione, green economy e nuove tecnologie, tutela dell’ambiente con produzioni tipiche e sviluppo sostenibile. Una Italia che va sostenuta con adeguate misure per la crescita dell’intero Paese”.




Seregno, ‘ndrangheta: si dimettono 8 consiglieri Lega Nord. Anche il vicesindaco è indagato

SEREGNO (MI) – Il vicesindaco di Seregno (Monza) Giacinto Mariani, della Lega Nord, indagato per abuso d’ufficio nella maxi-inchiesta sulle infiltrazioni dell’Ndrangheta nel mondo della politica e dell’imprenditoria in Brianza, ha annunciato le sue dimissioni nel corso di un incontro politico ieri sera ad Albiate (Monza), al quale era presente anche il leader del carroccio Matteo Salvini. Il gruppo consiliare Lega Nord di Seregno, otto consiglieri in tutto, questa mattina firmerà le proprie dimissioni dall’incarico.

Si attende ora la decisione del gruppo consiliare di Forza Italia, agli arresti sono finiti il sindaco Edoardo Mazza ed il consigliere Stefano Gatti. Le dimissioni di tutta la coalizione di maggioranza, infatti, rappresenterebbero la fine dell’attuale Giunta. È attesa anche, nei prossimi giorni, la decisione del gip del Tribunale di Monza, subordinata ad interrogatorio di garanzia, sull’interdizione dai pubblici uffici o servizi chiesta dalla Procura per Mariani.

“Sono ventiquattro anni che sono seduto in Consiglio comunale, come assessore, come consigliere comunale e poi dieci anni da sindaco e due anni e qualche mese da vicesindaco”, ha detto Giacinto Mariani, dal palco di Albiate (Monza e Brianza), ieri sera. “La Lega senza se e senza ma è per la lotta all’ndrangheta, quando ho visto che qualcosa non andava ho fatto degli esposti”. Poi Mariani ha aggiunto: “da qui in avanti, con quello che sta uscendo sulla stampa, verremo additati come mafiosi, tutto quello che noi non siamo”. “Per questo tutto il nostro gruppo ha deciso di dare le dimissioni”, ha concluso il vicesindaco.

Un’inchiesta su infiltrazioni della ‘ndrangheta nel mondo dell’imprenditoria e della politica in Lombardia. L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Monza e dalla Procura Distrettuale Antimafia di Milano ha portato a  27 misure cautelari: 21 in carcere, 3 ai domiciliari e 3 interdittive. Arrestato, fra gli altri, il sindaco di Seregno, Edoardo Mazza (FI). Indagato per corruzione l’ex vicepresidente della Regione Mario Mantovani (FI), attualmente consigliere regionale. A Mantovani, già arrestato due anni fa in un’altra inchiesta, non vengono contestati reati di mafia.

I soggetti colpiti dalle 27 misure cautelari sono accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi, lesioni, danneggiamento (tutti aggravati dal metodo mafioso), associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, abuso d’ufficio, rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento personale. L’inchiesta dei carabinieri, partita nel 2015, e che porta la firma dei Pm monzesi Salvatore Bellomo, Giulia Rizzo e del Procuratore della Repubblica di Monza Luisa Zanetti e dei Pm della DIA Alessandra Dolci, Sara Ombra e Ilda Boccasini, rappresenta una costola dell’indagine “Infinito”, che nel 2010, sempre coordinata dalle procure di Monza e Milano, aveva inferto un duro colpo alle “Locali” ‘ndranghetiste in Lombardia.




Regionali siciliane: i presidenti dei Consigli della valle dell’Halaesa scrivono ai candidati governatori

Con una lettera aperta ai candidati alla Presidenza della Regione Sicilia (Nello Musumeci, Fabrizio Micari, Giancarlo Cancelleri, Claudio Fava, Vittorio Sgarbi e Piera Lo Iacono) in corsa per le prossime elezioni del 5 novembre, i sette Presidenti dei Consigli comunali della parte occidentale dei Nebrodi, ovvero dei comuni di Pettineo, Mistretta, Santo Stefano di Camastra, Tusa, Castel di Lucio, Motta d’Affermo e Reitano hanno esposto le problematiche che avversano il comprensorio della Valle dell’Halaesa e le difficoltà che ogni giorno vivono i piccoli centri, che rappresentano un importantissimo patrimonio culturale, artistico e umano.

 

“In questi anni – si legge nella nota congiunta a firma di Gianfranco Gentile (Pettineo), Felice Testagrossa (Mistretta), Giuseppe Nobile (Castel di Lucio), Giuseppe Scira (Tusa), Marila Re (Santo Stefano di Camastra), Giuseppe Cuva (Motta D’affermo), Filippo Togaro (Reitano)  – abbiamo assistito alla chiusura del Tribunale di Mistretta, della Casa Circondariale e alla riduzione dei reparti dell’Ospedale di Mistretta con abolizione del punto nascite, chiusura di tutti gli uffici periferici, con gravi ripercussioni sociali che penalizzano lo sviluppo e l’occupazione per l’intero territorio. Sembra che, a seguito alla recente pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana del decreto avente ad oggetto la “Riorganizzazione della rete ospedaliera”, anche il riordino della Rete dell’Emergenza comporterà ripercussioni negative sul territorio, attraverso anche la paventata demedicalizzazione del 50% delle ambulanze nelle sola provincia di Messina.” Sempre nella stessa viene esposto e trattato il tema della viabilità e dei trasporti che decisamente affligge la zona, e che i Presidenti del Consiglio definiscono “una situazione critica”: “Da un lato l’Autostrada A20 Palermo-Messina, arteria principale e di fondamentale importanza, necessita di manutenzione ordinaria e straordinaria. Carente è l’illuminazione e la segnaletica orizzontale e verticale. Spesso lavori di durata indefinita riducono buona parte del tracciato in unica carreggiata, rendendo l’attraversamento lento e pericoloso. Gli incidenti gravi si ripetono quotidianamente. Eppure è l’unica autostrada dove si paga un ticket molto oneroso. Per queste ragioni, quasi tutti i Consigli Comunali della Provincia hanno approvato una mozione che presto approderà sui tavoli dell’Assessorato Regionale alle Infrastrutture e al Consorzio Autostrade con precise richieste. Per non parlare poi della viabilità provinciale oramai al collasso, a seguito dell’abolizione delle Province e della drastica riduzione della programmazione dei fondi dedicati alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade”. I rappresentanti dei Comuni della Valle dell’Halaesa sono convinti che sia necessaria una vera e propria presa di coscienza da parte dei candidati alla Regione, soprattutto in un periodo di campagna elettorale e di ricerca di consenso come questo, al di là delle appartenenze politiche, di certo è necessario lavorare, come spiegano nella missiva, a favore dello sviluppo e dell’occupazione. Considerato anche il periodo di forte crisi che sta attraversando tutto il territorio nazionale, le politiche di revisione della spesa che hanno determinato una costante riduzione degli annuali trasferimenti nazionali e regionali con le relative conseguenze in termini di efficienza ed erogazione dei servizi per la popolazione, con settori produttivi ed economici che sono al collasso, e una disoccupazione a doppia cifra. Infatti il comprensorio si sta inesorabilmente spopolando, perché mancano prospettive lavorative per i giovani, costretti ad emigrare alla ricerca di un lavoro che gli permetta di vivere dignitosamente. “Gli scriventi auspicano vivamente che, con l’imminente nuova Legislatura Regionale, ci possa essere un’inversione di tendenza rispetto al passato e che quindi si attivino tutte le iniziative e gli adempimenti necessari al fine di portare un po’ di sollievo in un comprensorio sofferente con una popolazione già fin troppo sfiduciata. Siamo assolutamente convinti – concludono i Presidenti dei Consigli comunali – che il prossimo Governo Regionale deve impegnarsi in un duro e proficuo lavoro di programmazione, perché altrimenti il divario tra centri minori e periferici e grandi città aumenterà sempre di più e la popolazione subirà un costante decremento fino alla totale desertificazione dei territori con conseguenze disastrose. Ci affidiamo – conclude la nota dei presidenti – al buon senso dei destinatari di tale nota”.

Giuseppe Cuva

 




Sondaggi, De Siano (Fi): grazie a presidente Berlusconi centrodestra vola verso il 40%

ROMA – “Cresce Forza Italia, cresce un centrodestra pronto a garantire, con il Presidente Berlusconi leader, una nuova stagione di buon governo al Paese”: Così il Coordinatore regionale campano di Forza Italia, Domenico De Siano, commentando le rilevazioni dei principali istituti sondaggistici secondo il quale il centrodestra sfonda la soglia del 36% dei consensi “confermando – sottolinea il senatore azzurro – il primato di Forza Italia nella coalizione e l’assoluta attrattività del progetto di rilancio del partito e dello straordinario impegno del Presidente Berlusconi grazie al quale, con la Campania ancora una volta protagonista, raccoglieremo e vinceremo la sfida delle Politiche”. “Siamo al lavoro – sottolinea De Siano – e lo siamo con sempre maggiore entusiasmo per lo straordinario impegno del Presidente Berlusconi grazie al quale la nostra coalizione vola spedita verso il 40%”.




Palermo, critiche su simbolo di Claudio Fava: insorge il fratello di Peppino Impastato

PALERMO – “Questa iniziativa, oltre ad essere un’operazione elettorale alla ricerca di consensi, è strumentale e utilizza come un marchio pubblicitario la figura e l’immagine di Peppino e l’impegno di chi ha continuato ad operare ‘con le sue idee e il suo coraggio”‘. Lo afferma Giovanni Impastato, fratello di Giuseppe, l’attivista ucciso a Cinisi (Pa) da cosa nostra il 9 maggio del 1978, in una nota firmata insieme al centro di documentazione Impastato, Rete 100 passi e associazione Peppino Impastato. Il riferimento è alla lista che sostiene Claudio Fava candidato alla presidenza della Regione siciliana. Nel simbolo spicca la scritta “Cento passi per la Sicilia”.

«Cento passi per la Sicilia», ispirato al film di Giordana su Peppino Impastato di cui lui, il candidato presidente, è sceneggiatore. Claudio Fava ha iniziato la sua campagna elettorale che avrà al centro la lotta alla mafia, di cui «non si parla più», dice, «una reticenza ingombrante che fa apparire la Sicilia una terra liberata dalle organizzazioni criminali». Sostengono Fava Mdp, Si, Prc, Possibile, Verdi e alcuni movimenti comunisti.

Certo è che una sorta di strumentalizzazione può infastidire gli elettori. Ci sono ben due liste, quella di Fava e quella di Musumeci, che si appropriano di espressioni che rimandano alla memoria di martiri di Cosa Nostra: Peppino Impastato (“I cento passi”) e Paolo Borsellino con il suo “Diventerà bellissima”. Il nome voluto per il suo movimento da Musumeci, candidato della coalizione che ha il suo baricentro nella Forza Italia di Gianfranco Miccichè. Che auspica di tornare al governo per rifare “quello che abbiamo fatto nei periodi di Berlusconi e Cuffaro, anzi di più“. Frase che lesto Fava ha rinfacciato al competitor Musumeci nella sua conferenza stampa di presentazione.




Bagheria, Cancelleri: mai parlato di inchiesta costruita ad arte, falso quanto scritto oggi da ‘La Stampa’, adiremo le vie legali

BAGHERIA – “Mai detto ‘inchiesta costruita ad arte’, né ho mai attaccato la magistratura. Né relativamente alla vicenda di Bagheria, né per altre situazioni. Il Movimento 5 stelle ha sempre avuto e continua ad avere la massima fiducia nell’operato dei magistrati, cui va tutta la nostra incondizionata approvazione”.

Lo afferma il candidato governatore della Sicilia per il Movimento 5 stelle, Giancarlo Cancelleri, per smentire quanto riportato oggi da “La Stampa” in un articolo dal titolo «Cancelleri evoca il complotto. “Inchiesta costruita ad arte”».

“Quanto riporta oggi dal quotidiano torinese – dice Cancelleri – è totalmente falso. Non ho mai pronunciato quelle parole, nemmeno lontano dal pubblico, come scrive il giornale. Sono totalmente destituiti da ogni fondamento i virgolettati a me attribuiti, come quello contenuto nella frase pubblicata nell’articolo: «Adesso, invece, le parole escono direttamente dalla bocca del candidato governatore. Questa è un’inchiesta “fatta ad arte”, recrimina Cancelleri stringendo i denti. “È costruita. Molto costruita”, prosegue».

Pertanto, a tutela del mio nome e, soprattutto, del Movimento che rappresento adiremo le vie legali presentando una querela.




Relazioni Italia – Finlandia: il presidente Mattarella in partenza per la visita di Stato

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, effettua una visita di Stato in Finlandia dal 26 al 28 settembre. Ospite di  Sauli Niinistö, Presidente della Repubblica di Finlandia, insieme alla consorte Jenni Haukio. Mattarella  parteciperà ad una cerimonia di accoglienza nel Palazzo Presidenziale mercoledì 27 settembre 2017. L’ordine del giorno della visita ufficiale prevede una discussione bilaterale tra i presidenti e discussioni in un gruppo allargato. I temi delle discussioni includono le relazioni politiche ed economiche tra la Finlandia e l’Italia, le questioni relative alla politica di sicurezza, nonché altre questioni internazionali di attualità. La giornata si conclude con un cena di Stato al Palazzo Presidenziale ospitata dal presidente Niinistö e dalla signora Jenni Haukio.

Durante la sua visita, il presidente Mattarella si incontrerà anche con la Presidente del Parlamento finlandese Maria Lohela e con il primo ministro Juha Sipilä.

Il 26 sera è previsto, nella Residenza dell’Ambasciatore d’Italia ad Helsinki, un incontro con una rappresentanza della collettività italiana. Sempre il 27, il Presidente Mattarella verrà accolto nel palazzo Municipale dal Sindaco di Helsinki, Jan Vapaavuori. In quella circostanza, è prevista la Firma del Libro d’Onore, una colazione in onore del Presidente della Repubblica offerta dal Sindaco, che consegnerà  la Medaglia d’Onore della Città di Helsinki al Presidente Mattarella. Successivamente, Mattarella si recherà presso il Cimitero Monumentale di Hietaniemi. , accolto dal Comandante della Guarnigione della Guardia Jaegaer, Colonnello Ahti Kurvinen,  per una cerimonia di deposizione di due corone rispettivamente presso la Croce degli Eroi di Hietaniemi e presso il Monumento al Maresciallo Carl Gustav Emil Mannerheim. In giornata, il Presidente visiterà anche il Museo del Design, ove sarà accolto dal  Direttore del Museo, Jukka Savolainen. Il 28 mattina è previsto l’incontro col primo ministro Sipilä

La visita del presidente Mattarella assume un particolare significato in quanto il 2017 contrassegna le celebrazioni del centenario dell’indipendenza del Paese dalla Russia, nel 1917

Dal 1946 in poi le visite di Stato in Finlandia di Presidenti della Repubblica italiana ammontano, con l’attuale a quattro: la prima, del Presidente Scalfaro in Finlandia, nel settembre 1993, seguita dalla visita del Presidente Ciampi nel settembre 1999, quindi dalla visita del Presidente Napolitano nel settembre 2008. Curiosamente, sembra che il mese preferito sia settembre.

L’ultima visita di un presidente finlandese in Italia risale al novembre 2014 quando Sauli Niinistö effettuò una visita di lavoro durante la quale incontrò il presidente Giorgio Napolitano. La prima visita di Stato in Italia di un Presidente finlandese risale invece al 27 gennaio-1° febbraio 1971 con il Presidente Urho Kekkonen,seguito da Martti Ahtisaari, 28-29 gennaio 1997, e dalla signora Tarja Halonen, 7-9 settembre 2010.

Gianfranco Nitti

 

 




M5S, Di Maio nuovo leader e candidato: “Cambieremo l’italia”

Luigi Di Maio candidato premier e leader movimento dopo le primarie online M5s. L’esito della consultazione è stato comunicato a Rimini. “La responsabilità che mi avete affidato – ha detto il vice presidente della Camera –  è grande ma tutti insieme ce la possiamo fare perché noi siamo il M5S e non dobbiamo mai dimenticarlo”. “Porterò avanti il mio ruolo con disciplina e onore”, aggiunge. “Il nostro sarà il governo della riscossa degli italiani. Formeremo una squadra di governo di cui essere orgogliosi”.  Alle prossime elezioni “gli italiani dovranno scegliere tra vivere e sopravvivere“.

Meno di 40 mila votanti segnano il passaggio epocale del M5S. E Grillo, che tra un blues e un altro sembra vibrare della sua libertà riconquistata di uomo di spettacolo, lo sintetizza emozionato così: «Prima abbiamo liberato la rabbia con un urlo e il nostro diritto al grido. E ora stiamo andando verso una nuova dimensione e tra gridare e il futuro ci vuole un detonatore…». Quel detonatore si chiama Di Maio, 31 anni, da Pomigliano d’Arco, vicepresidente della Camera e da ieri non solo candidato premier, ma anche capo politico. Ancora la risata rivelatrice di Grillo: «Da domani il capo politico del M5S non avrà più il mio indirizzo. Le denunce non arriveranno più a casa mia…eh, eh, eh…Sono cazzi tuoi Luigi». Grillo tornerà ai suoi show, finalmente sgravato – spera – dai ricorsi che lo hanno sommerso in questi anni per colpa di uno statuto che non c’è e di regole troppo ballerine. È soprattutto per questo che ha abdicato. Ma non se ne andrà del tutto. Resterà garante, padre nobile, un genitore che tiene d’occhio i figli da casa. «Io non so dove stiamo andando ma non posso uscire dal Movimento perché è nel mio dna».

 

I geni si ereditano ma per Di Maio non sarà semplice. Il suo è già il discorso di un candidato pronto alla sfida. Sminuisce il flop dei voti sul sistema Rousseau, «perché sono i milioni di voti degli italiani che ci servono per vincere». Annuncia di voler abbattere la legge elettorale in discussione alla Camera, il Rosatellum Bis, «fatta per trasformare il primo partito nel Paese, il M5S, nell’ultimo in Parlamento». Promette «una squadra di governo di capaci», prima delle elezioni, e assicura di essere cosciente «che il compito che mi è stato affidato non è di cambiare il M5s, ma di cambiare il Paese». «Non possiamo illuderci di governare il Paese solo con chi ci vota, ma abbiamo il dovere di coinvolgere tutti coloro che non ci hanno votato. Noi non siamo entrati nelle istituzioni per impadronircene».

 




Elezioni Ostia: il Pd punta su Athos De Luca

OSTIA (RM) – È Athos De Luca il nome su cui il Partito Democratico punterà per la corsa alla presidenza di Ostia, primo municipio nella storia di Roma ad essere stato commissariato per mafia e che andrà al voto il prossimo 5 novembre. L’ex senatore, 70 anni, avrebbe trovato il via libera di tutte le anime del partito, ma bisognerà attendere ancora qualche ora prima che venga ufficializzata. De Luca, da sempre attivista per l’ambiente, si è impegnato più volte per il rilancio del litorale. Sotto il sindaco Ignazio Marino, quando era consigliere comunale, ha più volte chiesto l’abbattimento del cosiddetto “lungomuro”. Anche lui, come i restanti consiglieri Pd, firmò le dimissioni che costarono il posto al sindaco Marino. In passato è stato assessore all’Ambiente della provincia di Roma nonché vicepresidente della commissione ambiente in Campidoglio durante il mandato di Gianni Alemanno.
Il centrodestra con Fi e Fdi per la candidatura starebbe pensando invece all’ex dirigente della Polaria Antonio Del Greco.




Boy George scatta una foto con Silvio Berlusconi, l’insolito selfie

Un insolito selfie su Instagram di Boy George con Silvio Berlusconi, che sarebbe stato scattato durante un party in Brianza organizzato dall’ex premier, presente alla festa assieme alla compagna Francesca Pascale. Il cantante ha aggiunto l’hashtag #iconic all’immagine.

Intanto il sì di Silvio Berlusconi fa salire le chances di vittoria del Rosatellum bis, l’ultimo modello di legge elettorale proposto dal Pd. Con l’appoggio di Forza Italia e della Lega (mentre Fdi lo respinge), potrà contare su circa 400 voti a Montecitorio. Ci sarebbero anche gli alfaniani di Ap, conquistati dalla bassa soglia al 3 per cento. E il nuovo centro ideato dal Cavaliere, con Enrico Costa.
Oggi il relatore dem Emanuele Fiano presenterà in commissione Affari costituzionali alla Camera un testo non blindato, ma migliorabile, e solo allora Fi renderà ufficiale la sua disponibilità. Per ora è «con riserva», anche per verificare la vera volontà di Matteo Renzi. E per dimostrare che il partito vuole superare il Consultellum e dare al Paese una nuova legge elettorale. In casa azzurra preferiscono chiamarlo «Rosatellum 2.0», per sottolinearne la novità.
Il via libera alla proposta dem arriva dopo un lungo pranzo, nella villa di Arcore, preparato però da trattative dietro le quinte. Il leader azzurro è attorno al tavolo con i due capigruppo di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani e i suoi principali consiglieri, di cui Gianni Letta è più scettico e Niccolò Ghedini più convinto. I cinque valutano e soppesano pro e contro del sistema: una «mediazione» tra Tedeschellum e primo Rosatellum che, tutto sommato, piace. Soprattutto perché aumenta la quota proporzionale, dal 50 al 63 per cento e diminuisce quella maggioritaria al 37.