Gentiloni: “Daesh sconfitto, proporrò di mandare militari in Niger contro i trafficanti”

“Proporrò al Parlamento di inviare i nostri militari in Niger. L’Italia ha l’obiettivo di costruire dialogo, amicizia e pace nel Mediterraneo e nel mondo”. Lo ha affermato il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, nel suo intervento di saluto all’equipaggio della Nave Etna che opera nell’ambito di Eunavfor Med Operazione Sophia.

Gentiloni sottolinea che “il 2017 è stato l’anno della sconfitta militare del Daesh, che non controlla più un territorio come Stato. L’Italia con i suoi 1400 militari è la seconda forza in Iraq. Ora che Mosul è stata liberata, ci sono le condizioni perchè il nostro contributo in Iraq diventi un contributo al consolidamento di quel Paese”.
Sulla scelta di inviare i nostri militari in Niger, Gentiloni afferma: “Noi tuteliamo il nostro interesse nazionale e lo facciamo sempre in amicizia con gli altri paesi, mai in contrapposizione. Il compito dei nostri militari non è mai stato quello di trovarsi un nemico. Noi vogliamo costruire dialogo, amicizia e pace nel Mediterraneo e nel mondo”.

Gentiloni prosegue: “Dobbiamo continuare a lavorare concentrando l’attenzione e le energie sul mix della minaccia del traffico di essere umano e il terrorismo nel Sahel. Per questo, una parte delle forze in Iraq verrà dispiegata nei prossimi mesi in Niger, è questa la proposta che il governo farà al Parlamento per una missione per sconfiggere il traffico di essere umani e il terrorismo”.

Gentiloni ringrazia i militari della missione Eunavfor Sophia: “Il Paese vi è riconoscente. Abbiamo inferto duri colpi ai trafficanti di esseri umani, più di quelli che avremmo immaginato. L’ammiraglio Credendino sta anche formando il personale delle autorità libiche, per un maggiore controllo dei propri confini e per sconfiggere i trafficanti di esseri umani. Dobbiamo anche migliorare la situazione di quegli esseri umani che in Libia vivono in condizioni inaccettabili. L’Italia è in prima linea per sconfiggere i trafficanti di esseri umani e per scopi umanitari. Dalla Libia abbiamo anche creato corridoi umanitari”.

“Siamo fieri – prosegue Gentiloni – che l’Italia sia riconosciuta come il Paese più generoso, più pronto a salvare vite umane. Juncker dice che l’Italia ha salvato l’onore dell’Europa. Noi ne siamo orgogliosi. Contemporaneamente lavoriamo per sconfiggere la schiavitù dei tempi moderni. La missione Sophia ha già identificato 130 trafficanti di esseri umani”.

“L’Italia – conclude Gentiloni – svolge un ruolo fondamentale nella lotta al terrorismo. Ci siamo mossi fino al lontano Afghanistan per rispondere all’attacco più grave che l’Occidente subì circa 20 anni fa. In Iraq con 1400 militari siamo, dopo gli Stati Uniti, la seconda forza sul campo. L’obiettivo di sconfiggere Daesh militarmente è stato raggiunto con il contributo dell’Italia. Questo non significa che la minaccia terroristica sia scomparsa”.




Ius soli: stop al Senato, mancano i numeri

Stop all’esame del ddl sullo ius soli al Senato per mancanza del numero legale. L’Aula di Palazzo Madama dopo l’ok alla manovra ha iniziato la discussione sul provvedimento con l’esame delle pregiudiziali di costituzionalità. Ma, su richiesta del senatore Roberto Calderoli, il presidente Pietro Grasso ha proceduto alla verifica del numero legale dei presenti in Aula: numero che mancava. Grasso, quindi, ha fissato la nuova seduta a martedì 9 gennaio, alle 17: all’Odg “comunicazioni del presidente”, ha affermato.

Il Consiglio di presidenza del Senato con il voto contrario di Laura Bottici (M5S) e di Roberto Calderoli (Lega) ha deciso di rinviare sulla vicenda dei vitalizi. “Hanno votato tutti a favore del rinvio tranne me e la Bottici – conferma Calderoli – in attesa che ci si pronunci sui ricorsi presentati alla Camera contro la delibera sui vitalizi. Neppure l’ultimo giorno di scuola si ravvedono. Dopo aver affossato il ddl Richetti e dopo aver votato contro la mia proposta di qualche anno fa per abolirli, oggi confermano che i vitalizi loro se li vogliono tenere”

Senatori Pd, aspettare decisioni su ricorsi – “In merito alla questione dei vitalizi abbiamo presentato, nella riunione di oggi del Consiglio di Presidenza, una proposta di delibera analoga a quella del marzo 2017 presentata alla Camera. Ma poichè su quella delibera pende il giudizio degli organi giurisdizionali di Montecitorio, rispetto ad una serie di ricorsi che lamentano una serie di criticità, anche sotto il profilo della legittimazione costituzionale, abbiamo deciso di aderire alla proposta della maggioranza del Consiglio di Presidenza di non votare nessun atto e di attendere la pronuncia di tali organi”. Lo dichiarano in una nota Rosa Maria Di Giorgi, Linda Lanzillotta, Silvana Amati e Angelica Saggese, senatrici del Pd e componenti del Consiglio di Presidenza del Senato




L’ex pm Ingroia indagato per peculato: la segnalazione è partita dalla Ragioneria generale della Regione Siciliana

Bufera giudiziaria per Antonio Ingroia che si ritrova indagato per peculato. Dopo l’inchiesta dello scorso marzo, ancora in corso anche davanti alla Corte dei conti, l’ex pm – che dal 2013 a capo di Sicilia e-servizi, poi rinominata Sicilia digitale spa, società che gestisce la piattaforma informatica dell’amministrazione regionale – è accusato dello stesso reato in un altro filone d’indagine aperto in seguito a una segnalazione partita dalla Ragioneria generale della Regione Siciliana. Sul caso indaga la Guardia di finanza, coordinata dai sostituti procuratori Enrico Bologna e Pierangelo Padova.  La nuova contestazione riguarda il 2017, mentre quella precedente si riferisce al triennio 2014-2016. A marzo, interrogato sul primo fascicolo, l’ex magistrato (che ora svolge la professione di avvocato), si era difeso sostenendo che i suoi compensi rientravano nei limiti previsti dalla legge

A indagare sull’ex procuratore aggiunto del processo sulla trattativa Stato-mafia sono i suoi ex colleghi della Procura di Palermo. Ingroia, nominato da Rosario Crocetta manager della società regionale, erede di Sicilia e-Servizi e delegata a gestire la piattaforma informatica della Regione, è accusato di peculato: secondo il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, nella liquidazione dei compensi, avrebbe fatto riferimento a una legge nazionale, a lui più favorevole, piuttosto che a quella regionale, che prevede un tetto massimo che, secondo alcune interpretazioni restrittive, non potrebbe superare i 30 mila euro.

Gli investigatori nei giorni scorsi hanno acquisito materiale alla Ragioneria generale della Regione. L’ordine di esibizione è degli stessi pm Pierangelo Padova e Enrico Bologna, già titolari del primo fascicolo, in cui, nel marzo scorso, a Ingroia e Antonio Chisari, revisore della società, venivano contestati i compensi ritenuti eccessivi percepiti dall’ex magistrato, per un importo di 147 mila euro complessivi. Per quel che riguarda la nuova indagine, Ingroia sostiene che alla base di tutto c’è una divergenza interpretativa operata da un funzionario della Ragioneria della Regione, “ma chiariremo tutto”.

 




L’ex Tesoriere della Margherita Lusi si è costituito

Si è costituito poco fa nel carcere di Avezzano l’ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, condannato in via definitiva ieri a 7 anni di reclusione. Lo rende noto il suo avvocato Renato Archidiacono. Lusi è accusato di appropriazione indebita, per la sottrazione di 25 milioni di euro dalle casse del partito, e calunnia nei confronti di Francesco Rutelli.

In primo grado l’ex senatore era stato condannato a 8 anni, poi in appello la pena era scesa a 7. Il 23 novembre scorso il pg della Cassazione Alfredo Viola aveva chiesto chiesto la riduzione a 5 anni e 3 mesi della condanna, inflitta in secondo grado, per la prescrizione di alcuni reati. La corte, però, ha deciso di confermare la pena inflitta in secondo grado, modificando solo quella accessoria. Per Lusi adesso i riapriranno le porte del carcere. Nel 2012 il Senato aveva già votato sì alla richiesta d’arresto. L’ex senatore era accusato di aver intascato soldi pubblici a partire dal 2002, quando ricevette l’incarico di controllare le entrate e le uscite del partito cui erano destinati i rimborsi elettorali. Nel 2012 la Banca d’Italia segnalò un’operazione sospetta sull’acquisto di un appartamento in via Monserrato, a Roma, vicino piazza Navona. Così gli inquirenti iniziarono a esaminare i conti della Margherita scoprendo che, ricorrendo anche a due società estere, la Ttt srl e la Paradiso, Lusi era riuscito a dirottare in Canada 23 milioni di rimborsi elettorali e poi li aveva fatti rientrare in Italia con lo scudo fiscale.




Guidonia, volano gli stracci in Consiglio Comunale: cooperative in ritardo con i pagamenti

GUIDONIA – L’ultimo consiglio comunale del 15 dicembre a Guidonia Montecelio è durato 7 ore e 42 minuti per votare il niente. Tre i punti all’Odg. Il Pubblico presente costituito da collaboratori di due cooperative, Centro Maria Gargani e Cieli Azzurri era inferocito contro gli assessori ed il sindaco per il ritardo dei pagamenti. Sono intervenuti i Carabinieri come spesso accade con il M5S ad amministrare per prendere nota dei documenti dei presenti tra il pubblico.

Grazie all’intervento del consigliere di opposizione Noi con Salvini, Giovanna Ammaturo, le due Associazioni hanno potuto partecipare all’incontro con i Capigruppo e si è riuscito a stabilire finalmente un appuntamento con la commissione finanze per giovedì 21 dicembre.

L’assessore ed il Vice Sindaco dovranno giustificare il mancato pagamento di 50.000 euro per lavori svolti dal 2015 è già riconosciuti dalla Regione Lazio al Comune come gridavano gli assistenti.

Fa piacere sapere che il Davide Russo il Vice Sindaco, con delega ai servizi sociali, ha confermato alla stampa che da venerdì pomeriggio il dovuto è stato pagato alle due cooperative. La colpa a dire dell’assessore è stata del Durc (Documento Unico di Regolarità Contributiva ) che è il certificato che attesta contestualmente la regolarità di un’impresa per quanto concerne gli adempimenti INPS, INAIL e Cassa Edile.

La verità è come Giano bifronte: abbiamo verificato che il Durc per il pagamento dei Sal e i fine lavori deve essere richiesto dallo stesso Ente pagatore come stabilisce la Legge dalla 185 del 2008 al Dpr 445 del 2000 fino alla 98/ 2013. Così abbiamo fatto una interrogazione al Sindaco Barbet per conoscere ed avere copia di : Copia protocollata della disposizione di pagamento per 50.000,00 ( Cinquantamila/00). Se trattasi di Saldo Finale o SAL. Copia protocollata della ultima richiesta del Durc alla Associazione Insieme ed alle due Associazioni che la hanno costituita.

Quanti Durc sono stati richiesti dall’inizio della Gara di Appalto al pagamento alla Associazione Insieme ed alle due Associazioni che la hanno costituita. Di conoscere i termini di contratto relativi alla Associazione Insieme ed a quanto ammonta il contratto. In quale data sono stati accreditati presso codesto Ente i riconoscimenti economici relativi da parte della Regione Lazio.

Copia della / delle Fatture emesse dalla Associazione Insieme. Perché codesto Ente non ha provveduto, senza oneri, a chiedere come prescrive la Legge i Durc necessari. Quanti giorni sono trascorsi dalla data della / delle fatture al pagamento effettivo.

Lo permette la Democrazia e perché quando la verità è bella come quella di pagare decine di operatori che per anni hanno lavorato su un base di progetto, il mio interessamento è esente da strumentalizzazioni ed unicamente per aiutare e supportare i cittadini ad avere l’adeguato riconoscimento e giustizia per lavori svolti sulla base di contratti civilmente sottoscritti dalle parti, null’altro.

Attendiamo le risposte dal Sindaco e la documentazione per rappresentarla ai Cittadini anche per far conoscere i termini dell’accordo con la Tekneko, la società che raccoglie i RSU della Città, che vanta crediti per 6,2 milioni di euro, la fine del passatempo degli assessori della Città sempre pronti a gettare fango sulla intera Comunità che è costituita da persone serie oneste laboriose e perbene, o riuscire a parlare in Aula Consiliare senza dire puerilità e soprattutto sempre la verità. Questo è la trasparenza di Noi con Salvini. Viceversa ci rivolgeremo ancora una volta alla Procura ed al Prefetto senza lanciare frecciatine avvelenate su come Altri hanno effettuato gli appalti come riesce facile al Vice Sindaco al termine di ogni frase.




Mattarella: partiti riflettano, concorrano per Italia

“Il prezioso assetto pluralistico che ci assegna la nostra Costituzione suggerisce e richiede consapevolezza dell’interesse generale. La sua piena attuazione passa anche attraverso il doveroso concorso di ciascuno alla vita istituzionale e sociale della Repubblica. Questa diffusa e comune responsabilità repubblicana, oggi, impone il dovere di riflettere sul crinale storico in cui ci troviamo per definire un’idea del nostro Paese nel futuro”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando alle Alte cariche dello Stato.

“Le elezioni rappresentano il momento più alto della vita democratica, da affrontare sempre con fiduciosa serenità: il loro ritmo, costituzionalmente previsto, è fisiologico in qualsiasi ordinamento democratico” ha continuato Mattarella.

“L’ ultimo anno della legislatura ha registrato ulteriori importanti obiettivi. Ha consentito di accompagnare la ripresa economica, agevolandola”.

“E’ stata approvata una nuova legge elettorale per la Camera e per il Senato, con regole omogenee e non dissonanti, sul cui merito le opinioni sono legittimamente difformi ma che rappresentano il risultato di una scelta del Parlamento ed evita l’anomala condizione di chiamare al voto gli elettori con quel che residuava di due leggi parzialmente cancellate da due diverse decisioni giurisdizionali”.

“Il Paese sconta, peraltro, un’eredità pesante: in questi anni si sono accentuate le diseguaglianze, il rischio di povertà e di esclusione sociale presenta livelli allarmanti. La disoccupazione, soprattutto giovanile e femminile, rimane gravemente alta, in particolare nel Mezzogiorno. Occorre lavorare insieme, con impegno, per una maggiore e adeguata diffusione dei benefici della ripresa. La crescita economica offre all’Italia una nuova opportunità che va colta”.

“Il tempo delle elezioni costituisce un momento di confronto serrato, di competizione. Mi auguro che vengano avanzate proposte comprensibili e realistiche, capaci di suscitare fiducia, sviluppando un dibattito intenso, anche acceso ma rispettoso. E’, questa, inoltre, una strada per ridurre astensionismo elettorale e disaffezione per la vita pubblica”.

“Con apprensione abbiamo registrato alcune manifestazioni di razzismo, antisemitismo, violenza, intolleranza, fanatismo: il nostro Paese dispone degli anticorpi necessari per contenere e respingere il contagio di ideologie e posizioni aberranti, condannate e superate dalla storia”.

“Questo tradizionale appuntamento si colloca, per sua natura, in un crocevia temporale, che induce al confronto tra il bilancio dell’anno trascorso e le prospettive dell’immediato futuro. Un confronto reso ancor più impegnativo e stringente dall’approssimarsi del termine della legislatura e dal processo elettorale che sta per avviarsi”.




Il caso di Pomezia e le crepe nel MoVimento Cinque Stelle: Fucci pronto a lasciare per il tris

Regole che valgono a intermittenza e qualche volta chiusura mentale stanno creando non pochi disagi e spaccature nel MoVimento Cinque Stelle. Adesso c’è il caso di Pomezia con il Sindaco Fucci che, giustamente, ritiene di aver governato bene e di volersi ricandidare per il terzo mandato. Ma non può. Non può per le regole del Movimento non glielo consentono e allora piuttosto l’unica soluzione che ha l’attuale sindaco di Pomezia è uscire dal Movimento e candidarsi con una lista civica. Mah.

Intanto il candidato premier M5s Luigi Di Maio corre ai ripari e sostanzialmente ribadisce che non c’è nulla da fare:”Noi abbiamo due, tre regole e tra queste c’è la regola dei due mandati che non è in discussione”.

La conclusione sembrerebbe apparentemente molto lineare: “Il sindaco di Pomezia non è in linea con il Movimento e quindi si autoesclude dal Movimento”, ha concluso. “Di fatto sarò fuori dal M5s quando scadrà il mio mandato elettorale, cioè a primavera” replica il sindaco che tuttavia ribadisce: “Io credo sia un grosso errore impedire a un sindaco che ha fatto bene, nel Movimento, di ricandidarsi”.




Antifascismo? Qualcuno vive su Marte…

Un paese fermo, triste e senza futuro. In un Italia che non trova nessuna soluzione ai mille problemi che circondano i cittadini, a pochi giorni dal 2018 il problema da risolvere rimane solo uno: il fascismo. Lontani dal tempo, da qualsiasi forma di realismo tutti compresi si uniscono nella paura di rivedere all’orizzonte il ventennio fascista. Non si parla di altro. Sembra un paese rimasto al 1946 o magari nel pieno degli anni di piombo, dove c’era sempre chi vedeva il pericolo “nero” all’orizzonte, mandando una generazione allo scontro armato.

E’ un dovere di tutti aprire gli occhi, non raccogliere sempre quello chi ci viene fatto vedere per sa quali scopi o direttive

La lista dei problemi che devono affrontare i politici è immensa. Dalla sanità allo sbando, ai trasporti, ad un tasso di disoccupazione spaventoso, ad un territorio regionale (come il Lazio per esempio) che vede la presenza di oltre 90 clan legati alla criminalità organizzata, ad aumento indescrivibile di tumori per cause ambientali e non solo e potremmo continuare all’infinito.

 

Ma il problema nel 2018 rimane il fascismo

La stessa giunta Raggi qualche giorno fa, probabilmente non avendo nulla a cui pensare, vista la situazione in cui versa la Capitale ha mandato una squadra a togliere un murales nel quartiere Prenestino dove si ricorda un ragazzo missino ucciso nel 1975, quando aveva appena 16 anni, da un commando brigatista.

 

Siamo al paradosso storico

Non avendo argomenti da trattare, non avendo la capacità per risolvere i problemi si rispolvera la storia di 100 anni fa, distraendo la popolazione su paure inesistenti. Del resto è un classico per chi detiene il potere. Ad un’intera popolazione, che per fare un’analisi specialistica in una struttura ospedaliera, deve aspettare dai 6 mesi ad un anno, potremmo chiedere se all’orizzonte vede le camicie nere. O magari ai cittadini coinvolti nei terremoti, se desiderano una casa (costretti a vivere un altro inverno al freddo) o magari se intravedono in lontananza il Duce con il Re. Non è una storia divertente, ma è quello che si respira nel bel Paese. A noi cittadini (quelli liberi), rimane il diritto di vedere la realtà con i nostri occhi. Di non farci intrappolare dai soliti giochetti visti e rivisti.

 

Marco Staffiero




Fotomontaggio contro Salvini: cosa non si fa per un po’ di pubblicità

Cosa non si fa pur di lanciare un blog sconosciuto dove ignoti alle cronache provocano i non protagonisti  di una politica che ha perso la sua missione.

Adesso abbiamo anche la brutta e malconcia copia di Charlie Hebdo. Cosa ci ha guadagnato il nostro il Paese? Nulla. Un momento di gloria per chi non ne avrebbe mai avuta se non fossimo quasi  tutti talmente chiacchieroni e lingue lunghe da ignorare ciò che davvero ci sta piovendo addosso per correre dietro a chicchessia. Facciamogli un po’ di pubblicità! Tanto è questo ciò che interessa. E chi ne trae i benefici in questi giorni sono il politico e i provocatori. Su, forza, mettiamo ancora qualche click. Ripercorriamo cosa successo, tanto questo viene bene a tutti i cronisti che si rispettino.

Un fotomontaggio, intitolato “Ho un sogno”, che lo ritrae imbavagliato e con il microfono di una diretta televisiva ma, soprattutto, con un drappo delle Brigate Rosse alle spalle. Come se fosse ostaggio dei terroristi, insomma. Violenza sul web anche ai danni di Matteo Salvini, che commenta sempre su Facebook postando il ‘fake’ e affermando: “Incredibile. Questa è vera violenza. Non mi fanno paura, mi danno ancora più forza: andiamo a governare!”.

Il segretario della Lega specifica che il post è di “Vento ribelle”, di ieri. “Oggi stesso denunceremo l’autore – annuncia – e attendo reazioni scandalizzate come quelle dei giorni scorsi dove è stato detto tutto e il suo contrario su episodi di presunta violenza”. “Sono altrettanto sicuro – prosegue – che di fronte a tante inaccettabili minacce si aprirà anche un serio dibattito sulla violenza vera e non presunta. Ovviamente mi auguro che dopo tante chiacchiere sulle fake news e la violenza su Facebook partano indagini vere e approfondite sull’autore di questo gesto”.

“Provano a fermarci in tutti i modi. Calunnie, intimidazioni persino minacce ma nessuno può fermare chi ha il consenso della gente ed è forte della ragione delle proprie idee. A chi minaccia Matteo Salvini rappresentandolo come Aldo Moro consigliamo di trovarsi un buon avvocato, di studiarsi un pò storia e di parlare con le famiglie di chi è morto negli anni di piombo così da imparare un pò d’umanità. Siamo stanchi della democrazia a senso unico, della solidarietà a parti alterne. La violenza in ogni sua forma deve essere condannata senza se e senza ma. Dove sono oggi le anime belle della sinistra?”. Così i presidenti dei gruppi parlamentari leghisti, Massimiliano Fedriga e Gian Marco Centinaio.

La nostra dirigente Monica Nassisi, aveva segnalato ieri a Facebook la vergognosa foto che minaccia Matteo Salvini
La risposta del social network e’ allucinante: “Non viola gli standard della comunita’”. Sembra scritta da Laura Boldrini, per la serie due pesi e due misure pic.twitter.com/xngPAHS6gd

— Francesco Storace (@Storace) 4 dicembre 2017

“A nome mio e del Pd rivolgo piena solidarietà a Matteo Salvini per il violento quanto indegno post che è apparso su Fb”, afferma Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del Pd. “Bavagli e ricordi di un sanguinario passato terroristico – prosegue – sono da condannare con forza. Le autorità facciano piena luce su un gesto grave, visto che il web non può e non deve essere terreno di caccia incontrastato per sostenitori di diversi estremismi”.

“Solidarietà all’amico Matteo Salvini. La violenza è sempre inaccettabile. Il web non può diventare un luogo di odio!” Lo scrive su Twitter Giovanni Toti, presidente della regione Liguria e consigliere politico di Silvio Berlusconi.

Cosa è Vento Ribelle

Vento Ribelle è un blog che si dichiara: “Anti fascista, anti razzista, anti capitalista, anti militarista, anti colonialista e anti imperialista”. Evviva. Evviva. Al blog, il cui traffico risulta così basso da non essere calcolato dagli strumenti di analisi dei siti, è associata una pagina Facebook (mi raccomando non perdetevi queste chicche!) che ha invece 114.897 persone che seguono gli aggiornamenti, fatti spesso da foto prese da internet accompagnate da una didascalia che ne danno un senso politico. La pagina è gestita da Gian Piero Sartiani e Davide Codenotti e in queste ore hanno richiamato l’attenzione per il fotomontaggio Matteo Salvini.




“Liberi e Uguali”, Pietro Grasso ufficializza la nascita della nuova sinistra: le premesse sono ottime. Vedremo il cammino

Di primo acchito viene subito da pensare che il paese in questi anni difficili abbia bisogno di interventi e riforme urgenti su vasta scala e una ennesima formazione politica sembra un piatto prelibato servito tardivamente al ristorante a fine pasto nel momento in cui i commensali sono oramai abbondantemente sazi.

Ma il quadro politico italiano, al momento, conta e vede una egemonia delle destre che non trovano sul terreno di confronto politico nessuna contrapposizione e nessuno schieramento che possa dargli filo da torcere. Non è chiaro se la debacle delle sinistra sia tutta da attribuire a Matteo Renzi allo stesso modo come erroneamente una dozzina di anni fà si attribuivano tutte le colpe possibili e immaginabili al cavaliere.

 

Resta il fatto che la sinistra di oggi, più che mai, ha perso il “senso di se stessa” e le ideologie, che sembrano forse ritornare ad avere un barlume di senso e coerenza, servono forse a ristabilire un certo ordine per schieramenti politici oramai divenuti vere e proprie “insalate miste” contrassegnate solo da una sigla ed un nome che richiamano i soliti valori puri e positivi.

 

Il Presidente del Senato della Repubblica Pietro Grasso durante l’assemblea del Movimento Democratico e Progressista ha ufficializzato la nascita di una nuova entità politica a sinistra dal nome “Liberi e Uguali”. Una sala gremita ha applaudito ed acclamato il primo discorso politico di Grasso all’indomani dalle dimissioni da un PD disastroso in corsa accellerata verso un suicidio politico e storico che vedrà probabilmente l’epilogo alle prossime elezioni previste a Marzo 2018.

Grasso è apparso un uomo deciso che con forza e la voce spesso rotta dalla commozione ha chiuso con un passato scomodo e doloroso. Al microfono ha esordito alla platea: “Le dimissioni dal PD sono nate da una esigenza interiore. Poi mi hanno offerto seggi sicuri e mi hanno chiesto di fermarmi un giro, di fare la riserva della Repubblica. Mi dispiace ma questi calcoli non fanno per me”.

Un chiaro taglio con un passato per una sinistra che si spera possa tornare ad essere una forza politica importante per il paese quale bilanciamento fra opposte visioni politiche che allontanano rigurgiti del passato già “ricomparsi dalle fogne” e rischi di revisionismo già in corso nell’intenzione malsana di cambiare la storia, quella vera.

 

La destra di oggi sembra essersi persa in una demagogia spiazzante e desolante adottando una strategia politica basata sul “chi va là” e focalizzando “l’uomo nero invasore e cattivo” come unico nemico colpevole d’ogni male e la sinistra, incapace di autocritica, mostra un assoluto ed evidente interesse negli equilibri interni di potere e di mantenimento delle poltrone litigando fra di loro e dando le spalle al cittadino che oramai diserta i seggi elettorali ancor meno stimolato da leggi elettorali create quasi per raggirarlo.

 

In questo quadro caotico e disastroso la prima forza politica, il M5S, cammina da sola e paga il prezzo di una organizzazione che per ragioni ovvie spesso fà acqua da tutte le parti nell’anomalia di credere di voler essere “democatici ma solo come dicono e vogliono i vertici”.

 

Grasso sà benissimo che lo aspettano confronti e problemi che non si possono certo risolvere con l’ennesimo bel programmino politico che oramai, nella sua sostanza, risulta uguale e chiaro per tutti. Se “Liberi e Uguali” riuscisse a rappresentare una forza di coalizione capace di intendersi ed ascoltare i cittadini e i buoni propositi provenienti da qualsiasi opposizione, allora una speranza di “dire e fare una cosa di sinistra” potrebbe davvero apparire all’orizzonte.

 

Piace il coraggio e l’idea che una forza alternativa di sinistra corregga la propria vecchia parte oramai corrosa e inutilizzabile. Risulta comunque fortemente incoraggiante, non solo per i cittadini siciliani, che un leader come Pietro Grasso scenda in campo di persona quale protagonista assoluto della lotta contro la mafia, prima metastasi di un paese morente, che portò a termine importanti catture di latitanti storici e presenziò fra i giudici al maxi processo mettendoci la faccia e rischiando la vita. E le premesse sono ottime. Vedremo il cammino.

 

Paolino Canzoneri




Minacce a Salvini: imbavagliato sotto simbolo BR

“Incredibile. Questa è vera violenza. Non mi fanno paura, mi danno ancora più forza: andiamo a governare!” Così il segretario della Lega Matteo Salvini su Facebook dove ieri ha postato una foto di “vento ribelle” che ritrae Salvini imbavagliato davanti al simbolo delle brigate rosse con il commento “ho un sogno”. “Oggi stesso denunceremo l’autore – dice Salvini – e attendo reazioni scandalizzate come quelle dei giorni scorsi dove è stato detto tutto e il suo contrario su episodi di presunta violenza”.

 

“Sono altrettanto sicuro – prosegue il leader della Lega Matteo Salvini – che di fronte a tante inaccettabili minacce si aprirà anche un serio dibattito sulla violenza vera e non presunta. Ovviamente mi auguro che dopo tante chiacchiere su fake news e violenza, su Facebook partano indagini vere e approfondite sull’autore di questo gesto”.