Velletri elezioni, la mission di Greci sulla sanità: polo di pronto intervento, elisoccorso e farmacia notturna

VELLETRI (RM) – E’ un programma ambizioso, proteso ad un rilancio a 360 gradi della città di Velletri, quello approntato dal gruppo di “Con Voi per Velletri” a sostegno della candidatura a sindaco di Giorgio Greci.

Un programma arricchito ogni giorno grazie ai banchetti promossi in tutto il territorio cittadino, grazie ai quali vengono recepite le istanze e i bisogni della popolazione, traducendoli poi in un impegno concreto, in una sorta di patto con la cittadinanza. Particolare riguardo verrà riservato al sociale, così come alla tutela della salute. S’inserisce in questo filone un tema molto caro al dottor Giorgio Greci, che tanto si è speso, in questi anni, per concretizzare il progetto di “Velletri Città Cardioprotetta”. Un’intenzione nobile, grazie alla quale aumentare la dotazione dei defibrillatori, formando chi dovrà garantirne l’utilizzo. “E’ nostra ferma intenzione – dichiara proprio Giorgio Greci – quella di dare uno slancio al progetto, partendo dalle scuole, passando per i centri anziani ed altri luoghi di aggregazione. Bisogna allargare la promozione del concetto di Salute e soprattutto lavorare alacremente all’educazione dell’emergenza, mirando a sensibilizzare e formare i ragazzi motivandoli anche contro le piaghe delle dipendenze”.

“Per i defibrillatori andranno individuati dei presidi disponibili 24 ore su 24, per 365 giorni l’anno. Cruciale l’effettuazione di corsi di qualificazione per poter defibrillare, come pure la sensibilizzazione dei Dirigenti Scolastici e delle Organizzazioni sportive per qualificare il proprio personale all’uso del defibrillatore”. Tra gli auspici, quello che “tutti i componenti ‘politici’ del Comune, Sindaco, Assessori e Consiglieri comunali, possano fare un corso di primo soccorso di base. Essendo al servizio della cittadinanza – continua Greci – sarebbe un segnale di grande significato etico e sociale sapere che i rappresentanti dei cittadini, senza alcuna distinzione tra maggioranza ed opposizione, possano essere messi in grado di aiutare i propri concittadini in caso di malaugurata emergenza”.

L’attenzione per la prevenzione da parte del dottor Giorgio Greci e della coalizione a suo sostegno si tradurrà anche nella realizzazione di un “Polo di Pronto Intervento” nell’area comunale di via Appia Sud, attualmente utilizzata per sede della Protezione Civile: “Li – evidenzia Greci – sarà realizzato un centro di pronto intervento dove collocare anche le ambulanze del 118, la Croce Rossa o altri enti di equivalente servizio collettivo. Nelle vicinanze dell’Ospedale, che sarà nostra premura difendere e rilanciare, sarà realizzata invece una apposita area per l’atterraggio di eliambulanze ed altri mezzi di soccorso. Stop ai casi di esodi forzati verso altre cittadine del territorio alla ricerca di una farmacia notturna: “Per garantire il servizio – conclude Greci – sarà portata avanti una convenzione con tutte le farmacie presenti sul territorio e sarà la farmacia comunale a svolgere tutti i giorni dell’anno il servizio notturno, con apertura assicurate dalle 20 alle 8 del mattino”.

Intanto il consigliere regionale Pino Cangemi esce con una nota ufficiale a sostegno di Greci: “A Velletri pieno sostegno al candidato sindaco Giorgio Greci. Greci rappresenta una risorsa importante del territorio veliterno e ha tutte le carte in regola per porre fine alla pessima stagione amministrativa del centrosinistra. Massimo impegno fino al 10 giugno, dunque, per portare Giorgio Greci alla guida del Comune e restituire il buon governo ai cittadini e al territorio di Velletri”.




Velletri, elezioni: l’imprenditrice Annalisa Tora per Priori sindaco: “Punto su sicurezza e rilancio commercio”

VELLETRI (RM) – Annalisa Tora, imprenditrice locale, da sempre impegnata nel settore della gastronomia ed oggi proprietaria di una paninoteca ambulante, si è schierata al fianco di Alessandro Priori nella lista Cittadini per Velletri.
“Questa è la mia prima esperienza in politica – ha commentato la candidata veliterna – ma vivo da sempre la città come donna, come mamma e come commerciante, e in ogni dimensione sento forte l’esigenza di provare a cambiare le cose”.
“Ho fin da subito appoggiato il programma del candidato sindaco Alessandro Priori per la priorità e la cura che vuole accordare ai cittadini e alla città tutta – ha continuato Tora -. L’amore, la dedizione e l’umiltà con cui Alessandro porta avanti questo progetto, sono caratteristiche fondamentali di cui Velletri ha fortemente bisogno, per fare in modo che i cittadini e le loro esigenze siano messi finalmente al primo posto”.
Quali sono le criticità maggiori della Città Volsca? “C’è bisogno di maggiore sicurezza – ha sottolineato la candidata -. Essendo madre di due figlie credo che più sicurezza e sorveglianza anche con l’ausilio delle nuove tecnologie possano dare serenità non solo a noi genitori ma anche a tutti i cittadini. Questo è un periodo in cui si sentono troppe cattive notizie riguardo alle poca sicurezza e a ciò che succede in giro, quindi maggiori controlli e prevenzione sono dei punti nodali del nostro programma. Altra tematica importante è quella del commercio, che deve essere riqualificato perchè è una delle componenti indispensabile per mantenere vivo un centro storico e con esso l’intera città. Se il commercio è fiorente anche la città ne può beneficiare”.
Dunque quali sono le iniziative che intendete mettere in campo? “Noi partiremo dal migliorare e valorizzare ciò che Velletri ha, che può avere e ciò che può offrire. E non parlo solo del patrimonio naturalistico e architettonico, ma anche di quello sociale e produttivo. Ad esempio riguardo il commercio
daremo priorità e precedenza ai cittadini Veliterni residenti nell’assegnazione di un posto nel mercato settimanale e/o rionale, che sono aree specifiche adibite al commercio”.
“Ognuno di noi sta dando il massimo e cercheremo in ogni modo possibile di garantire la qualità e l’efficienza del nostro programma per i cittadini e per la città – ha concluso Tora -. Siamo uniti e crediamo fortemente in ciò che facciamo, e puntiamo a trasmetterlo anche a tantissimi altri cittadini che il prossimo 10 giungo chiamati alle urne e avranno la facoltà di decidere per un vero cambiamento”.



Governo Lega – M5S: ancora nulla di fatto. Salvini e Di Maio chiedono ancora tempo a Mattarella

Al Quirinale si è chiuso il nuovo round di consultazioni per la formazione del governo. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – che incontrato la delegazion di M5s e poi quella della Lega – non intende impedire la nascita di un governo politico che avvii finalmente la legislatura. Ha quindi preso atto della richiesta di Lega e M5s di avere qualche giorno in più di tempo. Le forze politiche faranno sapere loro al presidente quando saranno pronte.

“Non stiamo questionando sui nomi ma stiamo molto più costruttivamente discutendo anche animatamente sula idea di Italia”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini dopo il colloquio al Quirinale con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Per Salvini, “il governo parte se può fare le cose. Se ci rendessimo conto che non in grado allora ci fermiamo“.

“Stiamo facendo uno sforzo enorme – ha proseguito Salvini – perchè se dovessimo ragionare per convenienza politica non saremmo qua da tempo, se dovessimo dar retta ai sondaggi saremmo i primi a dire chi ce lo fa fare di trovare una quadra lasciamo tutto nelle mani di Mattarella con l’ipotesi di andare al voto il prima possibile”.

“Se saremo abbastanza bravi a trovare la quadra si parte senza problemi, ma non vogliamo prendere in giro il presidente della Repubblica e gli italiani” dicendo che c’è l’accordo “quando su qualche punto importante come le infrastrutture ci sono ancora visioni diverse. Il tema giustizia è centrale: processi più brevi, anche su questo partiamo da posizioni differenti e io sono in questa veste non solo da leader della Lega, perché non voglio rompere l’alleanza di centrodestra”, ha aggiunto.

“Se io vado al governo – ha aggiunto – voglio fare quel che ho promesso di fare su cui gli italiani mi han votato, sulla Fornero, evitare l’aumento dell’Iva, ridurre le accise sulla benzina, sull’immigrazione su cui Lega e M5s partono da notevole distanza: nel rispetto dei diritti umani e dei trattati mi rifiuto di pensare all’ennesima estate e autunno del business dell’immigrazione clandestina in saldo. Se andiamo al governo vogliamo mano libera per tutelare sicurezza italiani, anche con la legge legittima difesa”.

“Io voglio che ai figli non gli cadano i soffitti in testa, voglio che le imprese paghino meno tasse e oggi ho i vincoli esterni che non me lo permettono o si ridiscutono i vincoli oppure è un libro dei sogni”.

Anche la Lega vuole ascoltare il parere dei propri elettori sull’intesa con i 5S per la formazione del nuovo governo: l’ufficio organizzativo federale ha inviato una lettera ai segretari regionali e provinciali per invitarli a prenotare le piazze per il prossimo weekend per “consentire lo svolgimento di una consultazione tra la cittadinanza sul così detto ‘Contratto di governo’. Ogni gazebo – si legge nella lettera – dovrà dotarsi di un’urna per raccogliere le schede votate”.

 




Caltanissetta: arrestato per corruzione ex presidente Sicindustria Montante

CALTANISSETTA – La Polizia di Caltanissetta ha arrestato, con altre cinque persone, l’ex presidente di Sicindustria Antonio Calogero Montante, attualmente presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta (paladino antimafia) e presidente di Retimpresa Servizi di Confindustria Nazionale.

Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di essersi associati allo scopo di commettere più delitti contro la pubblica amministrazione e di accesso abusivo a sistema informatico, nonché più delitti di corruzione.

L’inchiesta, condotta dalla squadra mobile di Caltanissetta, è coordinata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia. Tra gli arrestati, tutti ai domiciliari, ci sarebbero anche tre agenti della Polizia di stato che avrebbero fatto parte di una rete di spionaggio al servizio di Montante. A un sesto indagato è stato notificato un provvedimento di interdizione (sospensione per un anno dal lavoro)

Montante dunque finisce in manette. Lui, responsabile della Giunta legalità di Confindustria nazionale e presidente della Camera di commercio di Caltanissetta. La giunta Crocetta, che in Montante ha avuto uno dei principali sponsor, ha commissariato la maggior parte degli enti dell’isola, dalle province ai Consorzi Asi che gestiscono tutti gli aiuti economici alle imprese locali. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha nominato Montante membro dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati alle mafie.

Da anni, Montante, conduce una battaglia affinché i beni confiscati siano messi a reddito e quindi nuovamente venduti.




Comunali Lazio: i candidati a Pomezia, Velletri e Fiumicino

Giugno sarà il mese di importanti elezioni comunali che coinvolgeranno vari comuni del Lazio tra cui Pomezia, Velletri e Fiumicino.

Pomezia

Il 10 giugno (ballottaggio previsto per il 24) consulterà i propri cittadini che dovranno passare oltre o riconfermare la Giunta retta dal Movimento Cinque Stelle di Fabio Fucci. Quest’ultimo eletto nel 2013 è stato al centro di una bufera programmatica con Luigi Di Maio nel dicembre 2017. Il capo del M5S negava al primo cittadino la terza rielezione dopo la sottoscrizione del contratto del movimento che la vietava, ammonendolo circa una prossima rottura. A tali moniti Fabio Fucci rispose definendoli un’ipocrisia. Per questo a giugno Fucci tenterà il riscatto candidandosi con la Lista Civica il Bene in Comune e la Lista Essere Pomezia contro cinque candidati. Roberto Camerota di Casa Pound, Antonio Aquino con la Lista Progetto Comune Pomezia, Pietro Matarese di centrodestra ( Forzi Italia, Udc, Lista III° millennium, Lega, Fdi, Lista dello Scarpone, Msi), Stefano Mengozzi del centrosinistra sostenuto dal Partito Democratico, Unione imprenditori lavoratori socialisti, Psi, Pomezia domani, e Adriano Zuccalà M5S.

 

Velletri

Saranno ben 26 le liste a sostegno di sette candidati allo scranno maggiore del Comune. Ad auspicare di prendere il posto del sindaco uscente Fausto Servadio eletto nel 2013 nell’aerea di sinistra
sono Paolo Trenta del Movimento Cinque Stelle già consigliere di opposizione, l’assessore uscente Orlando Pocci sostenuto dalla coalizione di centrosinistra di Partito Democratico, Liberi e Uguali, Mpb, Gente Nuova e Velletri e Beni Comuni. Alle elezioni si spacca il centrodestra che vede da una parte Alessandro Priori con Forza Italia e le Liste Civiche di Patto Popolare Velletri, Viviamo Velletri, Insieme per Velletri, e dall’altra Giorgio Greci caldeggiato dalla Lega, Fratelli d’italia, Pri, Popolo della Famiglia e ben 5 civiche di cui Noi con Velletri, Con voi per Velletri, Gente Libera, Forza Velletri. Mentre Paolo Felci verrà sostenuto da Casa Pound e Difendere Velletri e Lista Civica Felci Sindaco. Augusto Di Lazzaro è il candidato di Laboratorio Velletri e Laboratorio in Movimento. Ed infine il consigliere uscente Stefano Pennacchi al vertice di Sinistra per Velletri e Lista Velester.

 

Fiumicino

Il 10 giugno vedranno fronteggiarsi cinque candidati. Il centrodestra ancora una volta si divide tra Mario Baccini con Forza Italia e sette liste civiche tra cui Progetto Fiumicino, Energie per l’Italia, Cristiano Popolari, Lista Petralia-MDM, Crescere Insieme, Cuori per Fiumicino, Orgoglio Tricolore; Gaia Desiati sostenuta da Casapound Italia e William De Vecchis con la Lega di Noi con Salvini, Fratelli d’Italia, Legittima difesa, Passione Comune. Nell’area di centrosinistra si candida Esterino Montino sostenuto dal PD, Liberi e Uguali, Unione di Centro, Civica Montino, Comune Autonomia e Libertà, Per Vivere Fiumicino, Fronte Verde- Pensionati Centro e Libertas-Democrazia. Il Movimento 5 Stelle porterà invece come candidato alla fascia di primo cittadino Fabiola Velli.

Gianpaolo Plini




Governo, Salvini e Di Maio pronti per Mattarella

Nuovo vertice in tarda serata, a quanto si apprende da fonti che seguono la trattativa di governo, tra il leader della Lega Matteo Salvini e il capo politico M5S Luigi Di Maio. E’ il terzo incontro, oggi a Milano, tra i due leader, dopo quello al Pirellone e quello nello studio di commercialisti del deputato Stefano Buffagni. Sul tavolo, il nome del premier del governo gialloverde.

Lega e Movimento Cinque stelle hanno comunicato al Quirinale che sono pronti a riferire “su tutto”.

Ma, secondo quanto si è appreso, al momento non hanno ancora indicato al capo dello stato il nome del premier. A questo punto sono molto probabili consultazioni nel pomeriggio di domani. E’ questo l’esito di una nuova giornata di trattative tra i due movimenti. Salvini e Di Maio si sono incontrati nuovamente nel pomeriggio per circa un’ora a Milano nello studio da commercialista di Stefano Buffagni, parlamentare del M5S lombardo. L’ufficio si trova in viale Tunisia, non distante dal Pirellone, dove poco prima si era conclusa la due giorni di trattative fra Lega e 5 Stelle per il programma di governo. Fra i presenti all’incontro, che avrebbe dovuto essere riservato, anche Giancarlo Giorgetti e Vincenzo Spadafora. Possibile – comunque – che servano almeno uno o due giorni per trovare il nome del premier ‘terzo’ che, specifica Luigi Di Maio: ‘E’ sempre politico, mai tecnico’.

Matteo Salvini e Luigi Di Maio, attraverso una breve telefonata al Quirinale, hanno assicurato che sono pronti a riferire al presidente Mattarella già domani.

Nella telefonata non sono stati fatti nomi. A questo punto, si è appreso, sono molto probabili consultazioni nel pomeriggio di domani. A chi ha chiesto a Matteo Salvini se verrà presentato al capo dello Stato un nome o una rosa di nomi per il futuro premier, Salvini ha risposto: “No, e che portiamo una squadra di calcio?” Il leader M5S, Luigi Di Maio, intanto professa ottimismo: “Si sta scrivendo la storia e ci vuole un po’ di tempo”, ha detto uscendo dal Pirellone nel pomeriggio. “Di nomi non abbiamo parlato – aggiunge -, ma c’è un ottimo clima al tavolo, si stanno affrontando temi importantissimi: per la prima volta nella storia si porta avanti una trattativa sul governo mettendo al centro i temi”. E aggiunge: “Speriamo di chiudere il prima possibile”. A chi gli chiede se contano di finire entro oggi, Di Maio risponde: “Vediamo”. Incalzato dai giornalisti sul futuro premier terzo, non risponde. Per quanto riguarda i punti del programma ci sarebbe un accordo sulle pensioni. Sulla legge Fornero è stata trovata un’intesa. “Non ci sono punti dove non c’è accordo, ci sono temi su cui si discute che interessano i cittadini – ha affermato ll’esponente M5s Laura Castelli -. Oggi abbiamo parlato di lavoro, superamento della Fornero, della misura “quota 100″ per le pensioni, delle categorie professionali usuranti, abbiamo fissato dei punti”. Sulla Fornero, ha aggiunto, è stata “assolutamente trovata un’intesa”, sul tema “abbiamo chiuso”.

Un Luigi Di Maio ottimista quello apparso all’uscita dal Pirellone dopo il secondo turno con la Lega.

“Si sta scrivendo la storia e ci vuole un po’ di tempo” ha detto il leader pentastellato “Di nomi – ha aggiunto Di Maio – non abbiamo parlato, ma c’è un ottimo clima al tavolo, si stanno affrontando temi importantissimi: per la prima volta nella storia si porta avanti una trattativa sul governo mettendo al centro i temi”. Il capo del M5s ha infine aggiunto “Speriamo di chiudere il prima possibile”. A chi gli chiede se contano di finire entro oggi, Di Maio risponde: “Vediamo”. Incalzato dai giornalisti sul futuro premier terzo, non risponde.

Di Maio e Salvini hanno lasciato entrambi il Pirellone

Ma il lavoro sul contratto di governo prosegue. Secondo quanto riferiscono fonti dei Cinquestelle, è probabile che la chiusura si realizzi entro oggi. Il vertice in corso dovrebbe finire nel tardo pomeriggio. “Stiamo procedendo benissimo, è iniziata una fase di discesa”, spiegano le stesse fonti.

Fdi è dentro o fuori?

Fratelli d’Italia parteciperà al governo giallo-verde? Giorgia Meloni aveva respinto venerdì la richiesta di Di Maio di appoggiare un premier pentastellato in cambio dell’ingresso del suo partito, per compensare il conseguente spostamento a destra del baricentro dell’esecutivo. La leader di Fdi ha però risposto picche è aspetta di conoscere il nome del premier. “È vero che i temi contano quando si tenta di mettere insieme forze politiche difformi, ma il premier non è l’ultimo problema, è il primo. È il presidente del Consiglio che stabilisce l’identità di un governo. È curioso che si affronti una trattativa partendo dalla fine. L’ho detto anche a Salvini e Di Maio”, ha dichiarato Meloni a “In mezz’ora in più”.




Silvio Berlusconi di nuovo candidabile: lo ha deciso il Tribunale di sorveglianza

Silvio Berlusconi potrà nuovamente candidarsi alle elezioni. Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha infatti deciso per la riabilitazione del leader di Forza Italia, cancellando di fatto tutti gli effetti della condanna del 2013 nell’ambito del processo sui diritti Mediaset, inclusa l’impossibilità di correre in caso di elezioni per sei anni imposta dalla legge Severino. La sentenza potrà essere appellata dalla Procura di Milano, ma è già effettiva. Come riporta il Corriere della Sera, e in questo momento si dovesse andare alle urne, Berlusconi avrebbe il diritto di presentarsi alla Camera o al Senato. La decisione, inizialmente attesa nel mese di giugno, è stata presa nel pomeriggio di venerdì in camera di consiglio.

I legali del numero uno di Forza Italia avevano depositato l’istanza presso il Tribunale il 12 marzo, quattro giorni dopo la scadenza dei tre anni dall’espiazione completa previsti dalla legge per presentare la domanda. Contro gli effetti negativi della legge Severino, gli avvocati di Berlusconi avevano anche fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, sostenendo che la norma avesse prodotto un effetto retroattivo sulla posizione giuridica del loro assistito. La decisione è prevista in autunno.

La cosiddetta riabilitazione, che secondo il codice penale “estingue le pene accessorie e ogni altro effetto penale della condanna”, può essere ottenuta soltanto dopo aver “adempiuto le obbligazioni civili derivanti dal reato” (nel caso di Berlusconi il risarcimento del danno) e dopo aver dato “prove effettive e costanti di buona condotta”.

Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha fatto sua la disposizione della Cassazione secondo cui la pendenza di ulteriori processi penali, che vedono attualmente coinvolto il presidente di Forza Italia, “non rappresenta un ostacolo alla concessione della riabilitazione”. In merito a tale decisione la Procura generale di Milano ha comunque il diritto di ricorrere in Cassazione.




Migranti, Silvestroni (FdI): “Sistema accoglienza bomba a orologeria”

“Dopo che siamo stati invasi dai clandestini, il Viminale a guida Pd si compiace per il calo degli sbarchi di migranti. Lo stesso Viminale targato Pd, però, continua a non dire una parola, nonostante le interrogazioni parlamentari, sull’indecente business e sul sistema colabrodo dell’accoglienza, una vera bomba a orologeria che negli ultimi cinque anni è costato ai contribuenti italiani quasi 20 miliardi di euro”. Lo dichiara il deputato di Fratelli d’Italia Marco Silvestroni. “Ad oggi oltre 600 mila persone, tra migranti e finti profughi, si trovano in strutture straordinarie e di emergenza sulle quali speculano cooperative e false organizzazioni di solidarietà. Strutture inadeguate e fatiscenti che hanno, come unico risultato, quello di fomentare tensioni e proteste e di alimentare il proselitismo jihadista. Le stesse commissioni territoriali per il riconoscimento dello status di asilo – prosegue Silvestroni – nei fatti si sono rivelate un flop, con la conseguenza che i richiedenti asilo, molti dei quali finiscono per delinquere o avvicinarsi al radicalismo islamico, rimangono per mesi se non anni sul nostro territorio, con vitto e alloggio pagato. È chiaro quindi che c’è un grosso problema di sicurezza pubblica, legato all’inefficiente sistema di accoglienza, al quale il nuovo governo dovrà dare una efficace e tempestiva risposta”.




PentaLega, nascita dì un governo asfittico: tra neo eletti che “tengono famiglia” e i galli d’Europa

Calato il sipario sulla pantomima Berlusconi no, Di Maio premier si. Calate le braghe di Silvio fin sotto le caviglie non si fa più caso dei “passi a lato” e di quelli all’indietro. Scene già viste nel recente passato. E’ capitato a D’Alema, quando Giuliano Pisapia gli aveva chiesto di fare un passo di lato per ricostruire il centrosinistra, che aveva risposto: ”C’é chi mi chiede un passo in avanti, chi uno indietro, e c’é chi mi chiede un passo di lato. Sembra di essere alla scuola di tango”.

Stavolta tocca ad altri ballare il tango

Tante parole al vento, frasi in libertà, un festival dei neologismi. Governo di servizi oppure di tregua oppure di benevolenza oppure del presidente.
Berlusconi dà l’ok a un governo Lega-M5S ma non darebbe la fiducia, un vero rebus, un nonsenso comprensibile solo da pochi intelligenti. Tante sciatterie, improvvisazioni e manifesta incoerenza che fa arrossire la dea ragione. Questo governo, qualora dovesse vedere la luce sarebbe sempre un aborto, in parte procurato ed in parte spontaneo. L’unione tra Lega e M5S è artificioso e non può essere feconda. Il seme del movimento grillino non potrà mai fecondare il sogno del Carroccio. Per dirne una: stipendio di cittadinanza e flat tax sono inconciliabili, uno è lo zenit e l’altro il nadir.

E’ riemerso lo stratagemma del 1974

E’ tornato lo spauracchio psicologico. Lo spread, il Pil, i consumi, la disoccupazione, l’Istat e l’Eurostat, situazioni molto familiari alla gente, che li vive quotidianamente. S’affacciano in scena anche loro, i galli dell’Europa, cantando il vecchio ritornello del ’74 e Berlusconi ancora una volta viene costretto a fare un passo indietro. C’è sempre un Giorgio Napolitano nella presidenza della Repubblica e Sergio Mattarella con tanta diplomazia, correttezza costituzionale e impiegando il potere di persuasione che è proprio del presidente, convince Silvio a compiere il passo indietro, così guadagnando una manciata di giorni, quei tanti che bastano per fare scadere i termini regolari per nuove votazioni a luglio.

Oramai se ne riparlerà tra ottobre e dicembre prossimi

Tutti gli eletti il 4 marzo tengono famiglia e sarebbe molto ingenuo pretendere che questi mollino “la poltrona certa” rinunciando a quello che rappresenta, cioè: un’indennità lorda mensile di 11.703 euro, più una diaria di 3.503,11 e un rimborso per spese di mandato di 3.690 euro per non contare 1.200 euro annui di rimborsi telefonici e un rimborso che va da 3.323,70 fino a 3.995,10 euro ogni tre mesi per i trasporti.

Che hanno scritto in faccia questi signori: giocondi a rinunciare?

Poi c’è l’Europa, i mercati, la Merkel, Macron, la vecchia politica che come un fiume carsico lavora sotto suolo. La paura anche per i politici fa novanta perché sono consapevoli che richiamare gli elettori alle urne a poca distanza dalle ultime elezioni abortite non è per niente igienico. Senza dubbio, al contrario dei pronostici, saranno penalizzati tutti i partiti tanto più che la gente sta imparando che il loro voto conta fino ad un certo punto, quanto il due di coppe quando regna spade nel gioco della briscola. Come volevasi dimostrare questo governo rabberciato s’ha da fare. Mattarella ce l’ha dato e noi ce lo dobbiamo tenere.

Emanuel Galea




Marsala, Ingrassia si dimette da vicepresidente della Commissione Territorio Ambiente. Slitta la votazione sul regolamento servizi sociali

 MARSALA – Avviati i lavori al secondo appello, la seduta del Consiglio comunale di Marsala tenutasi ieri ha avuto inizio con due comunicazioni del presidente Enzo Sturiano. Questi ha reso noto che la consigliera Luigia Ingrassia ha presentato le dimissioni da vicepresidente della Commissione Territorio Ambiente e che si è costituito un nuovo gruppo consiliare – denominato Gruppo Misto d’Opposizione – di cui fanno parte Linda Licari (capogruppo), Vito Cimiotta (vice), Daniele Nuccio e Pino Cordaro.

Presenti l’assessore Clara Ruggieri, il dirigente Giuseppe Fazio e il funzionario Giancarlo Sparla, la seduta è poi proseguita con diversi interventi. Luana Alagna (degrado in via A. Saffi e richiesta di adeguate misure di contrasto), Rosanna Genna (nessun controllo negli Uffici dei Servizi sociali, con personale non in grado di dare risposte urgenti, causando disagi e spese per gli utenti), Michele Gandolfo (il funzionario Sparla è isolato nel settore Servizi sociali, sul cui stato proporrà una Commissione d’Inchiesta; nel silenzio dell’Amministrazione si va verso la chiusura della Casa di Riposo), Letizia Arcara (non posso rispondere, quale presidente della Commissione Servizi sociali, della superficialità, incompetenza e incapacità di gestione dell’assessore preposto), Luigia Ingrassia (sui disagi della mancanza d’acqua, con telefoni dell’Acquedotto che non rispondono, autobotti insufficienti; situazione Palasport, i cui lavori – alla luce dei sopralluoghi fatti dalla competente Commissione – ritiene essere stati eseguiti in maniera non idonea), Daniele Nuccio (ricorda di avere sollevato da tempo lo stato dei Servizi sociali che va potenziato, anche se vanno distinte le responsabilità gestionali da quelle politiche), Pino Cordaro (su funzionalità palestra Digerbato e Palasport; Uffici sociali che non rispondono al telefono), Arturo Galfano (la promessa e mai realizzata videosorveglianza nella Chiesa di Santa Maria della Grotta).

Successivamente ha chiesto di parlare l’assessore Ruggieri che, in pratica, ha difeso dipendenti e operato degli Uffici dei Servizi sociali, invitando a non a fare illazioni ed eventualmente denunciare le irregolarità, ammettendo altresì che c’è molto arretrato visti i pochi assistenti sociali di ruolo. Sulla Casa di Riposo ha proposto un incontro in Aula con i responsabili. L’ultima comunicazione è stata quella del presidente Sturiano che ha richiamato l’attenzione sul sistema WiFi non funzionante in Biblioteca e sul fatto che sono stati concessi servizi e strutture comunali ad un’Impresa perché il sistema WiFi pubblico fosse assicurato ed, invece, così non è. Al termine, il consigliere Galfano ha proposto la trattazione del punto riguardante la “Applicazione della Legge Bacchelli al Maestro Giorgio Magnato”. Nel ricordare la figura dell’attore-regista marsalese, con un curriculum prestigioso per i successi artistici e letterari raggiunti in Italia e all’estero, il consigliere Galfano ha affermato che l’Amministrazione comunale ha già condiviso la procedura di chiedere il vitalizio nazionale per Magnato, concesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Per dichiarazione di voto hanno parlato Ingrassia, Giuseppe Milazzo, Arcara e lo stesso Sturiano: tutti hanno elogiato l’illustre cittadino che ha tenuta alta l’immagine della città di Marsala, così come altri artisti marsalesi che – hanno detto – meriterebbero maggiore attenzione dall’Amministrazione comunale. Sulla proposta, approvata all’unanimità, ha dichiarato la propria condivisione anche l’assessore Ruggieri, complimentandosi con Galfano per l’iniziativa, affermando altresì il rigurado che si continua ad avere per gli artisti locali. Rinviato alla prossima seduta il punto sulle “Interrogazioni”, il presidente Sturiano ha affermato di non potere procedere alla trattazione del nuovo Regolamento sui Servizi sociali perché gli emendamenti presentati mancavano di pareri tecnici. Sospeso anche questa trattazione – con disappunto espresso dai consiglieri Genna, Arcara, F. Coppola e Licari – il consigliere Vinci ha proposto di aprire la discussione sulla sua mozione riguardante “Iniziative a tutela della Facoltà di Enologia”, cui il Libero Consorzio comunale di Trapani è intenzionato a non concedere ancora in uso gli occupati locali provinciali all’Istituto “Abele Damiani”. Dopo la relazione dello stesso Vinci, sono intervenuti i consiglieri Pino Milazzo (fare di tutto perché il Corso universitario resti a Marsala), Sinacori (non possiamo abdicare al nostro ruolo di polo eccellente sia agricolo che enologico), Ingrassia (un obbligo morale dell’Amministrazione fare il possibile perché la Facoltà continui a Marsala) e F. Coppola (cercare sede alternativa, anche provvisoria). Dopo la votazione e l’approvazione all’unanimità dell’atto, l’esortazione del consigliere Nuccio a riprendere il dialogo con il Libero Consorzio, anche per quanto riguarda la sede del Commerciale. Nel condividere quanto espresso in Aula sull’argomento, il presidente ha poi ricordato che domani ricorre il 75° Anniversario dell’11 Maggio 1943, invitando i consiglieri a partecipare alla cerimonia di Villa del Rosario. Subito dopo, ha chiuso la seduta, rinviando i lavori a Giovedì prossimo, 17 maggio (ore 16,30).




Governo PentaLega, Salvini e Di Maio accellerano i tempi

Luigi Di Maio e Matteo Salvini si sono incontrati questa mattina alla Camera dopo l’ok di ieri da parte dell’ex cavaliere alla formazione di un governo tra la Lega e il M5s. “Sulla composizione dell’esecutivo e sulla questione del premier sono stati fatti significativi passi in avanti nell’ottica di una costruttiva collaborazione tra le parti con l’obiettivo di definire tutto in tempi brevi per dare presto una risposta e un governo politico al Paese”, si legge nella nota congiunta di Matteo Salvini e Luigi Di Maio diffusa al termine dell’incontro di questa mattina alla Camera. Si terrà “già oggi pomeriggio la prima riunione con i responsabili tecnici dei diversi settori del MoVimento 5 stelle e della Lega”.

Entrambi vogliono tempi rapidi

Di Maio che non esclude il voto a luglio facendo intendere, quindi, che per la formazione del governo non dovrebbero servire più di dieci giorni visto che il 20 maggio si chiude la finestra per le urne il 22 luglio. ‘Se c’è accordo si parte altrimenti si vota. Molto semplice. Si è aspettato già tanto tempo’, sottolinea Salvini che aggiunge: ‘Come promesso, stiamo lavorando fino all’ultima ora per far nascere un governo fedele al voto degli italiani’. Intanto, una nota di Berlusconi annuncia che un governo M5s non è la fine dell’alleanza di centrodestra anche se Forza Italia non voterà la fiducia.

Sulla premiership al momento i giochi sono aperti

Resta l’opzione del nome terzo ma salgono le chance che a Palazzo Chigi ci vada proprio Salvini. “Per me sarebbe un onore guidare il Paese”, spiega in tarda serata il leader della Lega. La notizia del sostanziale ok di Silvio Berlusconi al governo giallo-verde arriva mentre Di Maio si appresta ad a andare a cena al ristorante “Coso”, nei pressi della Camera. Con lui ci sono alcuni membri dello staff del Movimento oltre che Stefano Buffagni, parlamentare tra i più vicini si vertici pentastellati, “Domani incontro Salvini parliamo prima di temi poi di nomi”, annuncia Di Maio dando una sorta di timing della formazione del governo: prima la stipulazione del contratto, poi il voto degli iscritti, quindi la certificazione dell’esecutivo. Servono ore, forse giorni, ma il clima a tavola è positivo, anche perché il fallimento dell’intesa metterebbe nei guai sia Di Maio che Salvini. Ma sull’intera operazione grava il nodo della premiership. L’opzione premier tecnico resta secondaria perché sia la Lega sia il M5S preferiscono una figura politica. E, in questo contesto, dal M5S arriva anche una prudente apertura a Salvini premier. Non sarà facile, perché Di Maio, al di là delle dichiarazioni ufficiali, non sembra aver ancora rinunciato ad una soluzione che lo veda a Palazzo Chigi. E, anche per questo, resta attuale l’idea della staffetta, magari con Salvini come prima inquilino, in ordine cronologico, di Palazzo Chigi. Mentre, nel borsino notturno, sembra perdere perso l’idea di Giancarlo Giorgetti premier. I giochi restano apertissimi, con una condizione: se il M5S darà il suo placet a Salvini avrà, inevitabilmente, ministeri di peso. A cominciare da quelli economici, ai quali il Movimento punta da tempo.