Immigrazione, Conte: “L’Italia non è più sola”

I 28 leader hanno trovato un accordo sulle conclusioni del consiglio Ue, inclusa l’immigrazione: lo ha annunciato il presidente del Consiglio europeo Tusk, al termine di vertice durato 13 ore e mezzo. “Da oggi l’Italia non è più sola. Da questo Consiglio europeo esce un’Europa più responsabile e più solidale”. Lo ha detto il premier Conte lasciando i lavori del vertice Ue. Nel documento finale approvato dall’Ue è “passato un nuovo approccio per quanto riguarda i salvataggi in mare: d’ora in poi si prevedono azioni basate sulla condivisione e quindi coordinate tra gli stati membri”. Passa la proposta dei centri di “accoglienza per consentire lo sbarco e se il caso il transito dei migranti anche in paesi terzi. E in Europa si possono creare anche centri di accoglienza nell’ambito degli stati membri ma solo su base volontaria”. Nel documento approvato dall’Ue “è affermato il principio che chi arriva in Italia arriva in Europa e che tutte le navi che arrivano nel mediterraneo devono rispettare le legge quindi anche le ong e non devono interferire con la guardia costiera libica”.




Salvini su migranti, daremo 12 motovedette a Libia. E la Lifeline verrà sequestrata

“Oggi in Consiglio dei ministri, se il tempo lo consentirà, doneremo altre 12 motovedette alla Libia con conseguente formazione degli equipaggi per continuare a proteggere vite nel Mediterraneo”. Lo ha detto al question time il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, aggiungendo che “secondo dati dell’Oim in Libia sono presenti 662mila migranti, il 10% minori, provenienti da 40 Paesi, prevalentemente africani. I richiedenti asilo registrati dall’Unhcr sono 152mila”.

Nel frattempo, dopo l’incontro segreto a Roma tra Conte e Macron per lo sblocco del caso Lifeline con la ridistribuzione dei migranti, in mattinata c’è stato l’alt della Germania con l’opposizione del ministro tedesco Horst Seehofer. La vicenda sembra avviarsi a conclusione e la nave dell’ong potrà attraccare nei porti maltesi. Il premier maltese Muscat: ‘Lifeline caso unico’. Sono otto il numero di Paesi Ue che hanno dato disponibilità ad accogliere i migranti della Lifeline: Belgio, Malta, Italia, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Portogallo e Olanda.

“La Lifeline sarà sequestrata per l’avvio di un’indagine, il capitano dell’imbarcazione ha ignorato le leggi internazionali, non si è trattato di uno scontro tra due stati membri”, ha aggiunto Muscat.

La Lifeline avrà il permesso di attraccare a Malta nel pomeriggio di oggi, ha annunciato il premier maltese. La colpa della vicenda “ricade sul capitano”, ha sottolineato.

Salvini, Lifeline a Malta successo italiano – “La nave fuorilegge Lifeline arriverà a Malta e lì verrà bloccata per accertamenti. Altro successo del governo italiano: dopo anni di parole, in un mese arrivano i fatti!”. Così il vicepremier e ministro dell’interno Matteo Salvini.

L’opposizione del ministro Seehofer. È il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer ad avere impedito alla Germania di partecipare all’accordo e accogliere una quota dei profughi della nave Lifeline. Tutti gli altri politici avrebbero la volontà di risolvere il problema. È quello che ha detto Axel Steier, portavoce di Lifeline, all’ANSA, spiegando quali difficoltà impediscano alla Germania di partecipare all’accordo con gli altri Stati disposti ad accettare i profughi della nave.

L’attacco della nave della ong a Salvini. Il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer “agisce come una versione tedesca del collega italiano Salvini e rende il governo tedesco complice della mancata assistenza a persone in pericolo”. Lo dice Axel Steier, di Lifeline. “Se la situazione a bordo della nave subirà un’escalation a causa delle condizioni di sfinimento e debolezza delle persone a bordo, e del peggioramento del tempo, Seehofer ne avrà piena responsabilità”, aggiunge nella nota.

Ci sono due Ong che navigano in maniera illegale. Battono bandiera olandese ma l’Olanda non li riconosce e navigano con una nave da diporto che potrebbe portare 50 persone trasportandone più di 200. “Sono irresponsabili, non soccorritori”. Lo dice il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, parlando a Agora, su Rai3 rispondendo a una domanda sulla situazione della Lifeline e sul ruolo delle Ong. Il ministro ha sottolineato che la Guardia costiera italiana ha rispettato le convenzioni internazionali e che negli anni ha salvato “un milione di vite umane”.

Un incontro ‘segreto’ tra Conte e Macron per sbloccare l’impasse. Dopo una settimana in mare, la navigazione dei migranti della nave Lifeline potrebbe concludersi presto nel porto maltese di La Valletta. Da qui, le 234 persone salvate giovedì scorso davanti alle coste libiche dovrebbero essere poi ridistribuite subito su base volontaria tra un drappello di Paesi dell’Ue: una soluzione del tutto inedita nella gestione degli sbarchi, che potrebbe segnare un precedente nella politica europea. E che il governo italiano già rivendica come un successo nel giorno in cui incassa anche un’apertura dalla Commissione europea: “Non è giusto – sottolineano a Bruxelles – che sia solo un Paese dell’Ue a ricevere tutte queste navi. Abbiamo compreso la posizione italiana”. La soluzione europea cui si lavorava da giorni ha avuto un’accelerazione durante il colloquio organizzato ieri sera in gran riservatezza tra il premier Giuseppe Conte e il presidente francese Emmanuel Macron – a Roma per una visita ufficiale in Vaticano – ma è maturata soprattutto in una serie di telefonate incrociate tra le cancellerie dell’Ue, con il sostegno di Commissione e Consiglio europeo. Anche se il premier maltese Joseph Muscat – che pure si intesta “lo sforzo diplomatico per arrivare a un accordo ad hoc” – ancora frena: al momento non è stato dato il via libera all’ingresso della nave in porto. Si attende che tutti gli Stati coinvolti nei colloqui accettino di accogliere in patria la loro quota di passeggeri della Lifeline. La disponibilità per ora è arrivata da Italia, Francia, Portogallo, oltre alla stessa Malta. Germania, Olanda e Spagna starebbero invece ancora valutando. “Coerentemente con il principio cardine della nostra proposta sull’immigrazione – ha sottolineato Conte dopo avere dato l’annuncio dell’intesa raggiunta con Muscat – l’Italia farà la sua parte e accoglierà una quota dei migranti che sono a bordo”. Dalla Lifeline si sono detti soddisfatti del sostegno maltese anche se, in serata, dalla nave facevano sapere di non essere ancora stati autorizzati ad attraccare. Per loro, tuttavia, altri guai potrebbero iniziare proprio una volta sbarcati. La Valletta ha annunciato un’indagine e possibili azioni contro l’equipaggio “che ha ignorato le istruzioni date dalle autorità italiane in accordo con le leggi internazionali”.​Parole, pure queste, che suonano come un significativo cambio di tono nei confronti di Roma dopo che nei giorni scorsi da Malta avevano parlato di “vera disumanità” per non aver subito accolto la nave in un porto italiano. In attesa degli eventi, il ministro degli Interni Matteo Salvini può intanto esultare su Twitter: “E due! Dopo la ong Aquarius spedita in Spagna, ora tocca alla Lifeline che andrà a Malta. Stop all’invasione”. Senza rinunciare all’ormai quotidiana polemica a distanza con Macron. “E’ un arrogante, apra subito le porte di casa sua ai 9.000 immigrati che la Francia si era impegnata ad accogliere dall’Italia”, ha attaccato il vice premier dopo che il leader francese aveva ribadito la sua opinione secondo cui in Italia “non c’è una crisi migratoria” e ammonito a non chiamare “egoista” la Francia. Intanto è tornata sotto i riflettori anche la nave Aquarius della ong Sos Mediterranee. All’imbarcazione dirottata nei giorni scorsi a Valencia con il suo carico di oltre 600 migranti, è stato ora negato da Malta anche uno sbarco tecnico per fare rifornimento. Ha accettato di accoglierla Marsiglia, nel Sud della Francia. Stavolta, però, senza migranti a bordo.




Migranti, Salvini sveglia la Ue: verso la fine dei barconi. Fondi a Turchia e Africa

“Il Consiglio europeo dà il benvenuto all’accordo raggiunto per il finanziamento” della seconda tranche da tre miliardi “per i profughi in Turchia” ed il “Fondo fiduciario per l’Africa”: lo si legge nella nuova bozza delle conclusioni del vertice Ue, da poco in circolazione e di cui l’Ansa ha preso visione. Nelle scorse settimane, l’Italia aveva chiesto alla Commissione Ue garanzie affinché vi fossero risorse sufficienti per il Fondo fiduciario per l’Africa, ponendo la riserva sulla formula di rifinanziamento dell’accordo Ue-Turchia.

Sembra proprio che Matteo Salvini abbia svegliato la Ue. Lui che ha saldamente respinto barche piene d’immigrati portando l’Europa a prendere coscienza che l’Italia non può fare tutto da sola e non può essere l’unico Paese punto di primo arrivo. Questo anche alla luce dei 10 obiettivi presentati da Conte a Bruxelles

Sulla riforma del “Regolamento di Dublino è necessario trovare l’unanimità basata su un equilibrio tra responsabilità e solidarietà. La presidenza di turno austriaca entrante è invitata a continuare col lavoro”, si legge ancora nell’ultima bozza di conclusioni del vertice europeo di giovedì circolata.

“Per quanto riguarda la rotta del Mediterraneo centrale – si legge ancora nella nuova versione della bozza delle conclusioni del summit Ue, di cui l’ANSA ha visione -, gli sforzi per fermare i trafficanti che operano dalla Libia o da altri luoghi devono essere intensificati. L’Ue continuerà ad essere al fianco dell’Italia e degli altri Paesi in prima linea. Rafforzerà il suo sostegno alla Guardia costiera libica, alle comunità costiere e meridionali, così come la cooperazione con gli altri Paesi di origine e transito”.

“I movimenti secondari dei richiedenti asilo tra Stati membri – dice l’ultima bozza di conclusioni del vertice europeo circolata – rischiano di mettere in pericolo l’integrità del Sistema comune europeo d’asilo e quello di Schengen. Gli Stati membri devono prevedere tutte le misure legislative e amministrative necessarie per contrastare tali movimenti, e cooperare gli uni con gli altri a questo fine”.

“Per smantellare il modello di business dei trafficanti, evitando tragiche perdite di vite, occorre eliminare l’incentivo ad imbarcarsi – si legge nella nuova versione della bozza di conclusioni del vertice Ue -. Questo richiede un nuovo approccio agli sbarchi di quanti sono soccorsi nei salvataggi. In questo quadro, il Consiglio europeo sostiene lo sviluppo del concetto di piattaforme di sbarco regionali, in stretta collaborazione con i Paesi terzi, così come Unhcr e Oim”.




Pomezia, vince M5S: Adriano Zuccalà è il nuovo sindaco

POMEZIA (RM) – Pomezia resta al MoVimento Cinque Stelle: Adriano Zuccalà (M5S) vince contro Pietro Matarese (Centrodestra). Il dato finale vede Zuccalà con il 68,76% (13.628 voti) degli aventi diritto contro il 31,24% (6029 voti) di Matasere. Il pentastellato ha sbaragliato l’avversario nonostante le sette liste che si erano alleate al ballottaggio. Il sindaco uscente, Fabio Fucci, dopo l’allontanamento dal M5S, aveva lanciato la proposta di un patto di governo a Zuccalà che però aveva rifiutato.

 




Velletri, elezioni 2018: Orlando Pocci è il nuovo sindaco

VELLETRI (RM)Orlando Pocci è il nuovo sindaco di Velletri eletto con il 55% dei voti al ballottaggio contro Giorgio Greci. Un totale di 11.684 voti contro 9.568. Ha vinto la continuità con la precedente amministrazione Servadio. Il centrosinistra è ancora ben radicato nella città. A dimostrarlo sono i numeri che vedono il Partito Democratico in pole position con 5.558 voti pari al 22,42 per cento.

Mentre riguardo il centrodestra il primo partito è Fratelli D’Italia che ha preso 3.012 voti pari al 12,15% mentre la Lega ha incassato 1.085 voti pari al 4,37%.

L’esponente di Fratelli d’Italia Giancarlo Righini, consigliere di Fratelli d’Italia alla Regione ha subito ringraziato Greci per il risultato ottenuto

Sui social tanti gli auguri al nuovo sindaco Orlando Pocci




Migranti alla deriva, li prende Barcellona. E Conte presenta 10 obiettivi a Bruxelles: “No all’Italia Paese di primo arrivo”

“In questo momento più di 1000 persone sono alla deriva su 7 barche, e l’Italia pretende di lasciarli nella mani della Libia, dove si torturano, violentano e schiavizzano le persone. Barcellona si offre come porto sicuro”. Lo scrive su Twitter la sindaca di Barcellona Ada Colao, lanciando un appello al governo di Pedro Sanchez ad aiutare l’ong spagnola Proactiva Open Arms, che si trova in zona, “a salvare vite”. Sono circa mille i migranti su diverse imbarcazioni nei cui confronti sono in atto delle operazioni di soccorso al largo della Libia. Lo rende noto la Ong spagnola Proactiva Open Arms, la cui nave si trova in zona. “1000 persone alla deriva. Ricominciano i salvataggi”, scrive su Twirtter la Ong.

“1.000 immigrati sui barconi davanti alla Libia? Lasciamo che le Autorità libiche facciano il loro lavoro di salvataggio, recupero e ritorno in patria, come stanno ben facendo da tempo, senza che le navi delle voraci Ong disturbino o facciano danni. Sappiano comunque questi signori che i porti italiani sono e saranno chiusi a chi aiuta i trafficanti di esseri umani”. Così il vicepremier e ministro dell’interno Matteo Salvini. “Caro Matteo Salvini, noi non abbiamo carne a bordo, ma esseri umani. Noi la invitiamo gentilmente a convincersi che si tratta di persone che noi abbiamo salvato dall’annegamento. Venga qui, è il benvenuto”.

E’ il tweet della ong tedesca Lifeline, la cui nave di soccorso con a bordo 239 migranti, salvati dalle acque libiche la mattina del 21 giugno, è ormai da quattro giorni in acque di ricerca e soccorso maltesi in attesa di avere l’indicazione di un porto dove approdare.

 

La strategia di Conte

La proposta italiana per la gestione dei flussi migratori è intitolata “Strategia europea multilivello”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte nel corso del punto stampa che precede il vertice informale europeo a Bruxelles spiegando come la proposta si basi su “sei premesse” e abbia “dieci obiettivi”.

Il premier annuncia la proposta italiana sui migranti. La proposta italiana mira a “una puntuale politica di regolazione dei flussi che sia realmente efficace e sostenibile e al totale superamento del regolamento di Dublino, che noi riteniamo” legato “ad un quadro emergenziale” quando invece vogliamo una gestione “strutturale”, afferma.

“Sono appena arrivato a Bruxelles per portare la proposta italiana sul tema immigrazione: European Multilevel Strategy for Migration. L’Italia in Europa è chiamata ad una sfida cruciale. E vi garantisco che sarà un radicale cambio di approccio sul tema”, scrive su twitter il premier Giuseppe Conte.

Proposta Italia, superare criterio Paese 1/o arrivo – “Superare il criterio del Paese di primo arrivo: chi sbarca in Italia, sbarca in Europa”. E’ uno dei dieci obiettivi della proposta italiana illustrata dal premier Conte a Bruxelles.

Macron: ‘Soluzione a 28 o tra gruppo di Stati’ – “Dobbiamo trovare una soluzione europea sui migranti e si costruirà solo attraverso la cooperazione dei Paesi dell’Ue, che si tratti di una collaborazione a 28 o tra più Stati che decidono di andare avanti assieme. Questo richiede la responsabilità di ciascuno e spirito di solidarietà per condividere il peso che alcuni Paesi conoscono”. Così il presidente francese Emmanuel Macron, arrivando al minivertice.

Conte al vertice tra Macron-Muscat, rompe ghiaccio con Parigi – Seduto tra i due ‘avversari’ di questi ultimi giorni, il premier maltese Joseph Muscat e il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron: il premier italiano Giuseppe Conte comincia così il vertice informale tra 16 Paesi Ue organizzato nel Palais Berlaymont. Un vertice tutto in salita, già dalle posizioni al tavolo, con l’Italia “stretta” tra Malta e Francia. Ed è con Macron, più che con un silente Muscat, che Conte, secondo quanto si vede dalle prime immagini del vertice, rompe il ghiaccio scambiando due chiacchiere e qualche risata. Nella foto di gruppo è ancora Muscat – assieme questa volta al premier lussemburghese Xavier Bettel – a stare al fianco di Conte. E il primo ministro maltese, forse sull’onda dello scontro con l’Italia sulla competenza nei soccorsi delle navi nel Mediterraneo, si mostra insolitamente freddo nei confronti del premier italiano, che finora non aveva mai incontrato.

Merkel, serve trovare accordi bi-trilaterali – “Oggi è un incontro molto importante” per trovare “accordi bilaterali e trilaterali” sul tema della migrazione, “l’aspettativa è che si possa trovare una soluzione comune in questi giorni”, in vista del vertice europeo di giovedì. Così la cancelliera tedesca Angela Merkel arrivando al mini summit a Bruxelles sui migranti. “Sappiamo che non esiste ancora una soluzione europea, quindi si tratta di trovare accordi bilaterali, di come possiamo aiutarci a vicenda e trattarci reciprocamente in modo equo e onesto”, ha sottolineato Merkel.

Muscat, erigere muri in mare non è soluzione – “Non credo che ci sia una sola soluzione” al problema migranti, “non credo che alzare un muro anche in alto mare sia una soluzione, ma credo che un approccio omnicomprensivo possa essere quello di cui abbiamo bisogno”. Così il premier maltese Joseph Muscat entrando al mini summit a Bruxelles.

Salvini, basta ong voraci,libici facciano loro lavoro – “1.000 immigrati sui barconi davanti alla Libia? Lasciamo che le Autorità libiche facciano il loro lavoro di salvataggio, recupero e ritorno in patria, come stanno ben facendo da tempo, senza che le navi delle voraci Ong disturbino o facciano danni. Sappiano comunque questi signori che i porti italiani sono e saranno chiusi a chi aiuta i trafficanti di esseri umani”. Così il vicepremier e ministro dell’interno Matteo Salvini.




Vaccini, Lega e M5S divisi. Giulia Grillo: “Sono io il ministro della Salute, tocca a me!”

Nella maggioranza Lega e 5 Stelle si dividono sulla questione dei vaccini. Cavallo di battaglia tradizionalmente grillino ma cavalcato da qualche tempo da Matteo Salvini, il quale apre a freddo la questione con un’intervista. Ma, a differenza di altri episodi analoghi che si sono succeduti nei giorni scorsi, questa volta i partner di governo reagiscono. Prima con Luigi Di Maio, che usa toni ancora felpati; poi con Giulia Grillo, che sbotta: il ministro della Salute sono io, e tocca a me.

“Già ne ho ragionato con il ministro Grillo”

In mattinata si registra l’ennesima fuga in avanti del leader della Lega. “Dieci vaccini obbligatori sono inutili e talvolta dannosi”, dice il ministro dell’Interno in un’intervista radiofonica. “Garantisco l’impegno preso – aggiunge – di permettere che tutti i bimbi possano andare a scuola, possano entrare in classe. Al governo siamo in due, c’è un’alleanza e bisogna ragionare con gli alleati. Ho già iniziato a ragionare col ministero della Salute Grillo, ma di certo questi bambini non devono essere espulsi”.

Cosa intende, il leader leghista? A tutta prima si direbbe che voglia dire: voglio l’abolizione dell’obbligo vaccinale, e già sto dando disposizioni al ministro della Salute. Che è del M5S.

La prima reazione è della Lorenzin

Risponde per prima Beatrice Lorenzin, che ha guidato il dicastero della salute fino alle elezioni del 5 marzo. “Il ministro Salvini dice di ritenere le vaccinazioni inutili, pericolose e dannose: è un’affermazione grave sia nella forma che nella sostanza.”, attacca. E poi mette il dito nella piaga: “Che sia il ministro degli Interni a dettare la linea sulla sanità è un fatto che non ha precedenti nella storia recente della Repubblica”.

Nemmeno Di Maio gradisce

Diplomatica, ma chiara, la risposta di Luigi Di Maio: “Il contratto parla chiaro. Vogliamo rivedere il decreto Lorenzin, assicurando comunque una tutela vaccinale ai nostri bambini. Poi ognuno ha la sua idea sui vaccini e la nostra la conoscete”.

Fuori del governo si affonda il colpo

La presa di distanza non basta alle opposizioni. “Ecco il povero Di Maio all’inseguimento della salvinata sui vaccini fare una dichiarazione che sintetizza la nota mancanza di idee del M5s. Imbarazzante”, scrive su twitter Alessia Morani, deputata del Partito democratico. Il tono, la scelta delle parole e la sostanza lasciano capire che sulla tendenza di Salvini a vestire i panni di tutti gli altri ministri si concentreranno gli attacchi del Partito Democratico da oggi in poi, adesso che si intravede una crepa nel muro della maggioranza.

Più distaccata nei toni, ma ugualmente pungente la posizione di Forza Italia.  “Su un tema così delicato come i vaccini ci aspettiamo che il governo abbia, nel più breve tempo possibile, una posizione comune, seria e chiara”, fa sapere Mariastella Gelmini, capogruppo del partito berlusconiano alla Camera dei Deputati. E aggiunge: “Non fanno bene fughe in avanti di singoli ministri e i contrasti all’interno dell’esecutivo. Non si scherza con la salute dei bambini!”.

Medici contro

Del resto il mondo dei medici si schiera in blocco contro l’idea di Salvini. “I 10 vaccini sono sicuri, efficaci e indispensabili a garantire la protezione di tutta la popolazione verso malattie gravi, pericolose e potenzialmente mortali”, afferma il presidente della Società Italiana di Pediatria (Sip), Alberto Villani. Gli fa eco la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri: “Sull’efficacia dei vaccini ribadiamo le nostre convinzioni, che derivano dai dati presenti in letteratura e scientificamente provati. Il governo, da parte sua, ha l’onere di mettere in atto provvedimenti efficaci e scientificamente provati per salvaguardare la salute degli italiani”.

Il ministro perde la pazienza

“Voglio ribadire ancora una volta, e non mi stancherò mai di ripeterlo, che i vaccini sono un fondamentale strumento di prevenzione sanitaria primaria. E che in discussione a livello politico sono solo le modalità migliori attraverso le quali proporli alla popolazione”. A dirlo è Giulia Grillo, titolare del dicastero della Salute e indicata, al momento del giuramento, come no vax. Un’ipotesi da lei stessa smentita subito dopo.

Ma il ministro non si ferma qui. “Tutte le polemiche sono solo strumentali e finalizzate a creare un circo mediatico che a me non interessa alimentare”, aggiunge,  “Prenderemo le decisioni opportune in accordo con gli alleati di Governo, ma chiaramente si tratta di un tema che deve essere discusso anzitutto dal ministero della Salute”. Come dire: ognuno al suo posto. È la prima volta che Salvini se lo sente dire dal giorno della nascita del governo.

Salvini chiude l’incidente

Colto quasi di sorpresa, Salvini fa circolare una precisazione che sa di volontà di chiudere la faccenda. “Ringrazio il ministro Grillo, sua è la competenza sui vaccini, condivido il suo pensiero, a questo ci atterremo e al contratto di governo”, fa sapere, “Anche a me, da papà e da ministro, sta a cuore la salute dei bambini e che a tutti sia garantito l’accesso al nido, alla scuola dell’infanzia e alle classi successive. Con tanti medici – prosegue Salvini – condivido l’idea che sia meglio educare ai vaccini piuttosto che obbligare. Ci stiamo lavorando, l’importante è che a settembre tutti i bambini possano entrare in classe”. E si spera che torni il sereno.




Italia, ecco le varie “Penelope” che sfasciano di notte ciò che altri fanno di giorno

A ripassare il testo dell’inno d’Italia, scritto nel 1847 da Goffredo Mameli, non passano certo inosservate le frasi della terza stanza e cioè : “Noi fummo da secoli/calpesti, derisi,/perché non siam popoli,/perché siam divisi”. Consultando poi il testo della Marcia Reale scritta da Giuseppe Gabetti nel 1831 su incarico di Carlo Alberto di Sa-voia, s’incontra la frase incoraggiante; “finché duri l’amor di patria fervido/finché regni la nostra civiltà”. Ebbene, nel primo caso ben emerge un quadro della situazione in cui versano i cittadini ormai da molti anni, mentre nel secondo si ravvede un messaggio augurale per tracciare un percorso di speranza da seguire per il futuro.

Le tante Penelope che sfasciano di notte ciò che altri fanno di giorno

Penelope la notte disfaceva la tela che aveva tessuto durante il giorno. Di Penelope non fu un capriccio e tanto meno un ricatto. Molti conoscono la storia e sanno che quello della moglie di Ulisse fu un semplice stratagemma effettuato a scopi benefici. Quello che sta succedendo in Italia invece – fare e disfare la tela – ahinoi, ha molto poco di incoraggiante. Appare ai più, un usurpazione strisciante del potere, trasferendolo dal padrone titolare del con-senso popolare ai tanti corpi che non hanno il suffragio del paese per detenerlo e pertanto la loro non può che essere considerata come una silenziosa e indebita appropriazione. Sono tanti Penelope che di notte disfano quello che le Istituzioni fanno di giorno.

Ancora oggi Pappagone si domanda: “Siamo uniti o sparpagliati?”

Una volta si diceva: ognuno è padrone in casa propria. Tutto cambia ed è cambiata anche questa verità, solamente non la si può affermare altrimenti si rischia di essere tacciati per volgari populisti.
Perché succede questo? Semplice, perché, per dirla in linguaggio di Gaetano Pappagone, alias Peppino de Filippo, gli italiani non sono più uniti, sono sparpagliati, come ai tempi di Goffredo Mameli, “son derisi e divisi”.

Nel 2011 l’Italia ha festeggiato il suo 150° anno di quale unità?

Un nord che si allontana sempre più dal sud, un ceto agiato gira le spalle agli indigenti, gli occupati incuranti dei senza lavoro, gli statali fanno classe a se, gli aristocratici snobbano la plebe, i mass media raccontano un’Italia onirica e le varie reti televisive trasmettono un’Italia virtuale, lontana mille miglia dal sentire proprio di un paese.

Una maggioranza vota, sceglie ed elegge un governo. Viva la democrazia!

Chi è veramente il padrone non si sa, chi comanda sono tanti. Il parlamento legifera in nome del popolo. Non ba-sta. Non sempre tutto fila liscio. Per esemplificare si cita il seguente esempio: l’associazione nazionale magistrati (Anm) una associazione come tante altre è una di quelle “penelope” pronta a disfare la legge sulla legittima difesa varata dalla Camera. Sempre la stessa “penelope ANM” , nel passato, si faceva protagonista ad osteggiare leggi dello Stato che non le andavano a genio. Si cita una fra le tante. A settembre 2014, durante il governo Renzi, la ANM bocciava senza mez-zi termini il progetto di riforma della giustizia.

Non c’è solo lo Stato centrale che viene sgambettato dai vari penelope del momento, ci sono anche i Comuni

Terni ha visto bocciare per la seconda volta il piano di Riequilibrio per salvare i conti di Palazzo Spada. Il piano già veniva bocciato dalla magistratura contabile il 14 luglio 2017 ed ora, a gennaio 2018 è stato stroncato definitivamente. I giudici contabili di Catanzaro si mettono nei panni di “penelope” per bocciare un provvedimento votato a luglio 2017 dall’Ufficio scolastico regionale.

Le opere pubbliche non escono indenni

Quello che deliberano i Comuni o le Regioni rischia di passare sotto le forche caudine della Guardia di Finanzia op-pure dei giudici contabili oppure dell’altra penelope dell’ambiente.
Come se non bastassero le penelope nazionali che sfasciano di notte quello che lo Stato, Regioni e Comuni fanno di giorno, si intromette anche l’Europa come tutte le volte quando Bruxelles è intervenuta per bocciare la legge di Stabilità e non solo. Senza in alcun modo voler sindacare il giudizio della magistratura, l’operato dei giudici contabili, l’intromissione dell’associazione Magistrati ed i vari interventi di altri enti, a torto o a ragione, riflettendo sulla situazione generale che si viene a creare, la conclusione obbligatoriamente conduce ad una constatazione: non siamo uniti, siamo sparpagliati. Sembra strano ma così pare. C’è la vaga sensazione che siano tornati i tempi di Mameli quando :“Noi fummo da secoli/calpesti, derisi,/perché non siam popoli,/perché siam divisi”.

Inoltre, e qui non si scappa, terzo non dato!

O gli amministratori dello Stato centrale, quelli delle Regioni e quelli dei Comuni peccano di leggerezza quando formulano leggi e provvedimenti oppure le varie penelope summenzionate si divertono a rallentare il passo e il cammino del paese. A questo punto piace citare Paolo di Tarso, quando rivolgendosi alla comunità dei romani scriveva : “E’ ormai tempo di svegliarsi dal sonno” e agli Efesini “Svegliati, o tu che dormi e Cristo ti illuminerà”. E’ ora di essere più vigili a che non si smontino più i provvedimenti delle istituzioni, evitando leggerezze, è l’ora di fondersi insieme, di raggiungere l’unità nazionale. “Finché duri l’amor di patria fervido/finché regni la nostra civiltà.”

Emanuel Galea




Nemi processo Bertucci, una sentenza annunciata: i reati verranno prescritti. I tempi della giustizia d’aiuto agli imputati

NEMI (RM) – L’appello di questo quotidiano finalizzato a chiarire le responsabilità degli imputati prima che cali il sipario della prescrizione rimarrà inevaso. La sentenza di prescrizione verrà emessa il prossimo 29 gennaio 2019 perché lo scorso martedì 12 giugno il GOT (Giudice Onorario Togato) non ha potuto formalmente pronunziarla. Il processo che vede imputato il sindaco di Nemi Alberto Bertucci per turbativa d’asta e frode nei pubblici incanti verrà definitivamente estinto per decorsi i termini determinati dalla legge

Con i tempi della giustizia italiana c’era da aspettarselo

Se il sindaco di Nemi Alberto Bertucci avesse voluto chiarire in sede giudiziaria la sua posizione come disse circa dieci anni fa, avrebbe potuto rinunciare alla prescrizione e farsi giudicare.

Il sindaco di Albano Nicola Marini, per esempio, ha chiesto il giudizio immediato

Nicola Marini è stato assolto per una vecchia vicenda di una municipalizzata. E anche il suo predecessore ha rinunciato alla prescrizione ed è stato assolto.

ALBANO LAZIALE: NICOLA MARINI RINUNCIA ALL'UDIENZA PRELIMINARE E CHIEDE IL GIUDIZIO IMMEDIATO

Alberto Bertucci no. Non sarà giudicato per i reati per cui è imputato perché il tempo è stato un suo ottimo alleato

Tant’è. La vicenda è chiusa e nonostante le belle frasi e slogan, i cittadini non vedranno chiarite mai le responsabilità in un processo che, come spesso avviene, parla di soldi pubblici con accuse molto pesanti che cadranno definitivamente nel dimenticatoio a gennaio 2019.




Conte al presidente del Consiglio europeo Tusk: “Impensabile che possiamo farci carico di tutti i migranti”

E’ impensabile che l’Italia, in questo momento, possa farsi carico dei cosiddetti movimenti secondari che sono negli altri Paesi europei, specie dopo che in più occasioni si è riconosciuto che il nostro Paese è quello più esposto ai flussi migratori. E’ questa, a quanto si apprende da fonti del governo, la posizione che il premier Giuseppe Conte ha espresso al presidente del Consiglio europeo nel corso del vertice di oggi a Palazzo Chigi.

Per movimenti secondari di migranti di fatto si intende la circolazione di chi sbarca sulle coste europee tra i Paesi membri Ue. Secondo quanto previsto dal regolamento di Dublino, se un richiedente asilo, la cui pratica non è stata ancora espletata, abbandona il Paese di primo approdo per recarsi un altro Stato membro europeo, quest’ultimo può “ricollocarlo” nel Paese dove era sbarcato. Conte, nel corsoi dell’incontro con Tusk, si sarebbe soffermato su questo punto, sottolineando l’indisponibilità dell’Italia alla cosiddetta “seconda accoglienza”: posizione, questa, che il governo poterà anche al vertice di domenica a Bruxelles tra 8 Paesi Ue, tra i quali Germania, Francia e appunto Italia.

“Oggi ho avuto con il Presidente Tusk un incontro molto utile. Gli ho anticipato che al pre-vertice di Bruxelles non sono disponibile a discutere dei “secondary movements” senza prima aver affrontato l’emergenza dei “primary movements” che l’Italia si ritrova ad affrontare da sola”. Lo scrive il premier su twitter in merito alla posizione italiana sulla prima e seconda accoglienza dei migranti sottolineata nel vertice con il presidente del consiglio europeo.

Salvini, nostra proposta protegge frontiere Ue  – “Ci confronteremo tra poco con il premier Conte e il vicepremier di Maio” per la proposta italiana da presentare al vertice europeo: “l’obiettivo è proteggere frontiere esterne, non è dividere il problema tra paesi europei ma risolvere il problema a monte. Se qualcuno in Ue pensa che l’Italia debba continuare ad essere punto di approdo e campo profughi ha sbagliato a capire”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini in una conferenza stampa al Viminale.

Gli 800 morti vittime quest’anno delle traversate in mare “pesano sulla coscienza di scafisti e buonisti“, ha detto il ministro dell’Internoal termine dell’incontro al Viminale con il vicepremier e con il ministro dell’interno austriaci.
“Secondo il progetto della relocation la Spagna avrebbe dovuto accogliere 3.265 richiedenti asilo dall’Italia, ma finora ne ha presi soltanto 235, quindi può accogliere anche i prossimi quattro barconi”, ha concluso Salvini.

“L’aria in Europa sta cambiando e siamo ottimisti. Siamo anche estremamente fiduciosi nella presidenza austriaca e confidiamo nel buonsenso dei colleghi europei, anche perché non vorremmo arrivare a ridiscutere il finanziamento italiano all’Unione Europea“. Così  Salvini ha risposto a chi gli chiedeva cosa succederà se l’Unione non rivedrà il trattato di Dublino.

Austria, alleati a Italia per proteggere Ue – “Serve un’alleanza di volenterosi per proteggere l’Europa da chi vuole entrare e vogliamo promuovere questa strategia in collaborazione con l’Italia, in modo da riacquistare la fiducia della popolazione”. Lo ha detto il vicepremier austriaco, Heinz Christian Strache, al termine di un incontro al Viminale col vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini. L’Austria assumerà dal 1 luglio la presidenza di turno dell’Unione Europea.




Lega è il primo partito d’Italia: ecco cosa dicono i sondaggi

Sondaggi, sorpassi e migranti: la Lega è il primo partito in Italia. L’annuncio lo dà una rilevazione demoscopica della Swg per il Tg de La7, il cui esito è impietoso per Luigi Di Maio e tutto l’M5S. Di un soffio, ma il soprasso è avvenuto. Due decimali e i grillini perdono la leadership di fatto all’interno della maggioranza. Rapporti invertiti rispetto alle risultanze delle elezioni del 4 marzo.

Quello che colpisce di più, al di là del primo dato, è il fatto che in una sola settimana il partito di Matteo Salvini avrebbe guadagnato un 2,2 percento, e il Movimento 5 Stelle perso il 2,5. Un travaso impetuoso e repentino, che sembra premiare la linea dura contro la Francia, la Germania, i migranti. Ma soprattutto, da questo momento, il tema della politica sarà: come intende reagire il Movimento?

La fredda legge dei numeri

Secondo la rilevazione, il partito di Salvini si attesta al 29,2% mentre M5s è al 29%. Rispetto alla rilevazione dello scorso 11 giugno, i 5 stelle perdono il 2,5% mentre la Lega cresce del 2,2%. Il Pd si posiziona al 18,8% in aumento di 4 decimali. Anche Forza Italia sale dello 0,6% e vale il 9,2% mentre FdI risale al 4,1% dal 3,9%.

Il Pd: ormai Salvini è il padre padrone del governo; ma le schedature non portano bene

“Al padre padrone del governo, dico, da padre, che l’umanità viene prima dei sondaggi». A parlare dalle pagine de La Repubblica è il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, che attacca la politica del nuovo governo sui migranti: “Fare i forti con i deboli nel Mediterraneo ed essere complici dei peggiori egoismi nazionali in Europa, come Orban e tutti quelli che si sono opposti a un coordinamento europeo sui migranti, non porterà da nessuna parte. Dico io a Salvini, da padre, che l’umanità viene prima di qualsiasi sondaggio. E ogni vita ha lo stesso valore”.

“Lo aspettavamo, lo sapevamo. Matteo Salvini ha il vento in poppa. Quello dei sondaggi perlomeno. Ha lasciato a Luigi Di Maio le partite che costano, e per sé quelle fortemente simboliche. Che separano l’estrema destra europea dalle forze democratiche. Respingere una nave di disgraziati, una pistola per tutti, asili solo agli italiani e ora il censimento dei Rom”. Scrive più tardi su Facebook Emanuele Fiano.

Un censimento per i Rom, nessuna udienza dal Papa

Il riferimento alla questione dei Rom non è casuale. Infatti Salvini, oggi, ha aperto un nuovo fronte dopo quello sui migranti, promettendo un censimento dei nomadi che vivono in Italia e twittando: “Quelli di cittadinanza italiana ce li dovremo tenere”. Parole che lasciano presagire qualcosa che somiglia a provvedimenti espulsivi, o giù di lì.

Nel giro di poche ore, poi, sempre Salvini fa un annuncio a sorpresa. Tra un paio di giorni, fa sapere, sarò ricevuto dal Papa. Quel Papa Francesco che ieri è stato bersagliato dagli hater del web per la sua richiesta di essere umani con i migranti.

Possibile? Il pontefice e Salvini sembrano vivere su due pianeti diversi. Ed infatti poco dopo Greg Burke, il portavoce di Sua Santità, precisa all’Agi: al momento non è prevista alcuna udienza.

Sui Rom scattano le polemiche, lui precisa: nessuna schedatura. Interviene allora Di Maio: meglio così, perché altrimenti sarebbe stata una iniziativa incostituzionale. Il Pd insorge: roba agghiacciante. Contemporaneamente il Presidente della Camera, Roberto Fico, invita ad allargare l’orizzonte delle polemiche in Europa. Mentre a Berlino si reca il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte (non c’è Seehofer, amico di Salvini, e con Angela Merkel tutto pare filare liscio), la terza carica dello Stato chiede che l’Ue batta veramente un colpo, ed infligga le giuste sanzioni a quei paesi che ignorano gli obblighi di Dublino e non si prendono la loro quota di immigrati. Chi? Fico fa un nome preciso: l’Ungheria di Orban. Vale a dire, il principale alleato di Salvini a livello europeo.

Forse sta già iniziando la reazione grillina al sorpasso nei sondaggi.