Salvini, caso Diciotti: “Mi autodenuncio, voglio parlare con i pm”

“Se qualche procuratore mi vuole indagare e interrogare, io sono pronto a spiegare le mie ragioni”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini, ospite a Rtl 102.5. “Perché aprire un’inchiesta contro ignoti? Io mi autodenuncio, sono qua, sono ministro dell’Interno – ha precisato il vicepremier – e ritengo mio dovere difendere la sicurezza e i confini del nostro Paese”. “Io non temo nulla, ho coscienza a posto – ha aggiunto – lavoro benissimo con il premier Conte, c’è una perfetta sintonia. Ieri mi ha chiesto informazioni e io gliel’ho date mentre da ministro e da padre stavo dando indicazioni per far scendere i minori dalla nave Diciotti”. “Con Di Maio lavoro bene, è una persona seria, qualcun altro invece ha tanto tempo per parlare. Mi pare che Fico, ad esempio, faccia e dica l’esatto contrario di quanto fanno e dicono altri esponenti della Lega e dei Cinque stelle”.




Caserta, Castel Vortuno e dintorni, rabbia dell’Ugl: “Infelici descrizioni su alcune guide turistiche”

CASERTA – La Ugl Caserta esprime rabbia e sgomento per le “infelici descrizioni dei territori della città e della provincia” apparse su alcune guide turistiche che sembrano assecondare i racconti delle fiction a sfondo criminale in onda sui canali televisivi.

“Non nascondiamo le criticità di questi territori, tant’è che siamo quotidianamente impegnati in prima linea contro le storture esistenti” ha dichiarato il Segretario Provinciale Ferdinando Palumbo “ma con la stessa forza deploriamo l’atteggiamento di chi dipinge terra di lavoro con un affresco a tinte fosche anche quando non sussistono motivi oggettivi.

I siti storici, le bellezze paesaggistiche, le eccellenze in campo tessile ed agroalimentare conosciute, esportate ed invidiate in ogni angolo del mondo, che fanno di Caserta e della sua provincia la tappa di turisti ed operatori economici non possono e non devono essere svilite da racconti settari ed approssimativi che giungono a negare la verità.

Bisogna oggi indignarsi e ribellarsi” ha proseguito il sindacalista “è ora di chiamare tutti a raccolta per porre fine a talune derive della narrativa che vanno tempestivamente ritirate dal commercio”. “Al congresso di Castel Volturno che mi ha eletto segretario la Ugl richiamò alla memoria il fatto che quest’angolo dello stivale era conosciuto come terra di lavoro e non come terra dei fuochi, una connotazione, la prima, che a partire dal litorale domitio che ho scelto come luogo simbolo della rinascita deve tronare a caratterizzarci più forte che mai.”




Tensioni sul caso nave Diciotti, Salvini: “O cambiate Paese o cambiate ministro”

Rompe il silenzio il ministro dell’Interno Matteo Salvini sulla nave Diciotti, da due giorni a Catania, con 177 migranti a bordo. “O cambiate Paese o cambiate ministro” ha detto rivolto agli avversari della sua linea sull’immigrazione nel corso di una diretta su Facebook. “Se ci sono dei bambini possono scendere adesso, degli altri con il mio permesso non sbarca nessuno. Se vogliono intervenire il presidente della Repubblica o il presidente del Consiglio lo facciano, ma non con il mio consenso”.

Poi l’attacco al presidente della Camera Roberto Fico, che aveva chiesto di far sbarcare i migranti. “Tu fai il presidente dalla Camera – ha detto Salvini – e io faccio il ministro, con un programma e un contratto di governo ben preciso”. “Leggevo che la Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo contro ignoti per sequestro di persona. Sono qua, non sono ignoto”, ha proseguito il vicepremier. “Sono ministro dell’Interno di questo Paese con il mandato preciso di difendere i confini di questo Paese, di occuparsi della sicurezza. Se bloccare una, due, tre, quattro o cinque navi mi comporta accuse e processi, ci sono”.

“Buona notizia che il governo abbia deciso di far scendere i minori dalla #Diciotti. Per me far il presidente della Camera significa fare sì che lo Stato non rinneghi mai principi fondamentali e dignità umana. Sono stato eletto per questo, rinunciando allo stipendio da presidente”. Così in un tweet il presidente della Camera Roberto Fico replica alle parole di Salvini.

La Procura di Agrigento ha infatti aperto un’indagine per sequestro di persona e arresto illegale sul trattenimento a bordo della nave Diciotti dei 177 migranti soccorsi dalla Guardia Costiera. L’inchiesta è a carico di ignoti. Le ipotesi di reato inizialmente previste potrebbero essere modificate in base a valutazioni normative ancora in evoluzione vista la complessità del caso. Qualora fossero individuate responsabilità da parte di esponenti del governo la palla passerebbe al tribunale dei ministri. Il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha condotto una visita di un’ora sulla nave. “La situazione a bordo è critica. Ci sono diversi casi di scabbia. E comunque, in base alle convenzioni internazionali e alla legge italiana, i 29 minori non accompagnati hanno il diritto di sbarcare”, ha detto dopo l’ispezione. Il magistrato è titolare dell’inchiesta sul trattenimento dei profughi a bordo della Diciotti.

La Commissione Ue ha convocato una riunione, venerdì 24 agosto a Bruxelles, per concordare possibili soluzioni sulla questione dei porti di sbarco, per i migranti soccorsi. Alla riunione, organizzata dalla direzione generale Affari interni, sono invitati i consiglieri per gli Affari europei dei leader di Italia, Francia, Germania, Austria, Spagna, Portogallo, Lussemburgo, Olanda, Belgio, Malta e Grecia, e Irlanda. Si apprende da fonti a Bruxelles. La Commissione vuole uscire dall’emergenza e trovare soluzioni durature.

La nave è arrivata alle 23.30 circa di due giorni fa nel porto di Catania con 177 migranti soccorsi al largo di Lampedusa. I profughi, è la linea adottata dal Viminale, non potranno lasciare il pattugliatore della Guardia Costiera in attesa della ripartizione tra i Paesi dell’Unione europea dei migranti soccorsi.

“Ma l’Europa vuole battere un colpo?”. È l’appello del premier Giuseppe Conte che in un post su Facebook avverte: “Ancora una volta l’Italia sta mostrando il suo volto umanitario, ma il prezzo non può essere rimanere abbandonata a sé stessa”. “Le Istituzioni europee, che pure su mia sollecitazione avevano accolto l’idea di una cabina di regia, cosa aspettano a intervenire per operare la redistribuzione dei migranti che sono a bordo della nave italiana Diciotti, ancorata nel porto di Catania?”, aggiunge.




Crollo ponte a Genova, Mattarella: “Accertare verità”. Recuperati tutti i corpi, le vittime sono 42

Si sono svolti a Genova i funerali di Stato per 19 delle 42 vittime del crollo del ponte Morandi. In prima fila il presidente della Repubblica Mattarella e il premier Conte. Il disastro, ha detto l’arcivescovo di Genova, cardinale Bagnasco, ‘ha provocato uno squarcio nel cuore di Genova. La ferita è profonda’, e ‘la giustizia doverosa non cancellerà la tragedia’, ma la città ‘non si arrende: l’anima del suo popolo continuerà a lottare’ e ‘sapremo trarre dal nostro cuore il meglio’

Applausi alla lettura del nome delle vittime ed al momento in cui il cardinale ha citato i vigili del fuoco e la loro ‘professionalità generosa’. In città le campane delle chiese hanno cominciato a suonare a morto all’inizio della cerimonia, durante la quale anche i negozi sono rimasti chiusi. Fermi pure i lavori nel porto.

“Il crollo del ponte Morandi sul torrente Polcevera – ha detto Bagnasco – ha provocato uno squarcio nel cuore di Genova. La ferità è profonda, è fatta innanzitutto dallo sconfinato dolore per coloro che hanno perso la vita e per i dispersi, per i loro familiari, i feriti, i molti sfollati. Innumerevoli sono i segni di sgomento e di vicinanza giunti non solo dall’Italia, ma anche da molte parti del mondo. Sappiamo – ha proseguito il cardinale – che qualunque parola umana, seppure sincera, è poca cosa di fronte alla tragedia, così come ogni doverosa giustizia nulla può cancellare e restituire. L’iniziale incredulità e poi la dimensione crescente della catastrofe, lo smarrimento generale, il tumulto dei sentimenti, i ‘perché’ incalzanti, ci hanno fatto toccare ancora una volta e in maniera brutale l’inesorabile fragilità della condizione umana”.

“Genova – ha detto Mattarella – è stata colpita. Tutti i genovesi e tutti coloro che si sono recati a Genova in questi anni sono passati su quel ponte, anche io l’ho percorso tante volte, anche di recente. E’ una tragedia che ha coinvolto tanti, tutto il nostro Paese. E’ una tragedia inaccettabile”. Il presidente ha auspicato “un accertamento rigoroso delle responsabilità” per il disastro.

In mattinata Mattarella ha visitato il cantiere dei vigili del fuoco sotto ponte Morandi dove proseguono le attività di ricerca dei dispersi e della messa in sicurezza dell’area e incontrato i soccorritori. Momenti di commozione per il presidente davanti ai resti dell’auto trovata nelle ore scorse dai soccorritori sotto il ponte crollato a Genova sui cui viaggiava la famiglia Cecala, il papà Cristian, la mamma Dawna e la piccola Kristal di 9 anni. Fischi  hanno accolto alcuni parlamentari del Pd, mentre applausi prolungati si sono levati per i rappresentanti del governo Di Maio, Salvini e Toninelli.

Dopo i funerali, il presidente della Camera Roberto Fico si è scusato con i familiari delle vittime ‘a nome dello Stato per quello che può non aver fatto negli ultimi anni. Le scuse – ha aggiunto FIco – sono sempre una parola importante, anche se non è mia colpa oggi”.

I giocatori di Genoa e Sampdoria sono arrivati insieme ai funerali. Sono entrati nel padiglione della Fiera di Genova dove il cardinale Bagnasco officerà la cerimonia camminando vicini. Ci sono i presidenti Ferrero e Preziosi e gli allenatori Ballardini e Giampaolo. Le partite Sampdoria-Fiorentina e Milan-Genoa sono state rinviate per lutto. L’arrivo delle squadre è stato accolto da un lungo applauso.




Viaggio nel mondo dell’editoria tra fondi e contributi statali

Il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria ha pubblicato i dati relativi ai finanziamenti all’editoria e alla carta stampata.

Già nel 2013, gli M5S, contrari al finanziamento, avevano presentato un disegno di legge al Senato con primo firmatario Vito Crimi. L’oggetto era: “Disposizioni volte all’abolizione del finanziamento pubblico all’editoria nel 2016″.

Oggi tornano a presentare un disegno di legge per abolire il finanziamento pubblico alle testate, sempre convinti che sia un costo troppo oneroso per lo Stato e non renda libera l’informazione ma al contrario la condizioni.

Inoltre, insistono sul fatto che “i giornali sono il megafono dei partiti pagati con i nostri soldi”. Parlano di un costo di “quasi un miliardo di euro l’anno”.

In medio stat virtus e scopo di questo articolo è quello di avvicinarsi il più possibile alla verità sostanziale dei fatti.

Una norma sul finanziamento pubblico allargata nel tempo

La prima norma organica sul finanziamento pubblico diretto è stata approvata nel 1981 con la legge 416 del 5 agosto. Le successive leggi hanno ampliato la griglia dei criteri per accedere ai finanziamenti.

Gli investimenti sulla stampa e sulle emittenti radio-trasmittenti, si parla di euro 50 milioni, hanno trovato breccia nell’articolo 4 del decreto legge 16 ottobre 2017, n.148 tanto per dirne una.

Nel 2010, i contributi diretti che comprendevano anche delle agevolazioni postali per la spedizione degli abbonamenti vennero soppressi, ma tanti contributi diretti e indiretti sono rimasti fino ad oggi.

Per l’Informazione e l’Editoria 2016 si hanno delle sorprese

Si scopre che gli acconti versati ai sensi dell’art. 3, comma 1, lett. c, della legge 26 ottobre 2016, n. 198 che introduceva l’articolo 2, comma 7-bis, del decreto-legge n. 63 del 2012, ammontano complessivamente a euro 18 milioni, cifra che per l’87,5% è relativa a “contributi diretti alle imprese editoriali”.

Per qualcuno “Vade retro contributo statale”

C’è di più, perché secondo il Dipartimento, i tre quotidiani che ricevono le maggiori sovvenzioni sono: Avvenire, Libero e Italia Oggi. Da sole queste tre testate assorbono il 31,98% di questa zona di contribuzione, soldi del contribuente.

Ma come diceva quel bravo presentatore: non finisce qui.

 

Ecco le prime 10 testate per contributi ricevuti nel 2016

Avvenire euro 1817.054 / Libero euro 1639.688 –

Italia Oggi euro1572.378/ Il Manifesto euro 927.123 –

Quotidiano del Sud euro 780.865 –

Corriere Romagna euro 651.150 –

Cronaca Qui euro 548.128 –

Il Cittadino euro 534.809 –

Dolomiten euro 485.592 –

Primorsky Dnevnik euro 440.130 –

Di alcune testate qualcuno potrebbe obiettare di non averne mai sentito parlare. A ragion del vero tanti la pensano così.

Quali giornali prendono i finanziamenti, diretti o indiretti, in base a quali criteri e di quanti soldi parliamo?

Nelle pagine del Dipartimento per l’informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio, sul sito del Governo, si elencano : ‘il Foglio’ , ‘il Romanista’, ‘La Voce di Mantova’ , ‘Buonasera Campania’, ‘America Oggi’ , il ciellino ‘Trenta Giorni’, ‘La Padania’, ‘l’Unità’, ‘Europa’ (Pd ex Margherita) ma anche ‘Motocross’, ‘il Salvagente’, ‘Nuova Ecologia’, ‘Cristiano Sociali News’, ‘Dolomiten’, ‘Civiltà cattolica’, Avvenire, ‘Famiglia Cristiana’ , ‘Ecce Mater Tua’ e religiosamente ‘Buddismo e Società’.

Andando più nel dettaglio della ricerca , al 2013, si trovano sempre in pole position con il contributo di euro 4.355.324,42 Avvenire , il 1.523.106,65 de Il Foglio, i 3.904.773,62 a Italia Oggi e Famiglia Cristiana con la rispettabilissima somma di euro 142.069,68

Tra le svariate richieste di contributi anche qualcuna dubbiosa

Dietro la porta del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria, vi è un continuo bussare per contributi e per finanziamenti. Il mondo della celluloide non si tira indietro. Reclama il riconoscimento d’interesse culturale per alcune delle produzioni. Finanziamenti che lasciano dubbi perché si effettuano post realizzazione di film in base alla quantità di incassi . Ci sono stati dei film riconosciuti di interesse culturale e finanziati prima che venissero girati.

Un campionario di film riconosciuti di interesse culturale e finanziati

Fai bei sogni di Marco Bellocchio, contributo euro 800.000

Io e Lei di Maria S. Tognazzi, contributo di euro 500.000

Piccoli crimini coniugali di Alex Infascelli, contributo euro 300.000.

A voi giudicare!

Non sfuggono dalla ripartizione del bottino i giornali italiani all’estero, poche regole, fondi sicuri.

L’evoluzione di una norma

La materia è complessa e nel tempo, con le tante modificazioni, decreti leggi e altre disposizioni c’è stata una distribuzione a pioggia di contributi, finanziamenti, crediti pubblicitari, tax credit su investimenti, che hanno visto concorrere giornali quotidiani e periodici, locali e nazionali, cartacei e on-line e emittenti radio-televisive a diffusione locale.

Contributi, fondi, finanziamenti attirano i soliti furbetti

In questo labirinto di leggi e leggine, disposizioni e circolari varie, la concorrenza sleale non è mancata e non mancherà. Gruppi editoriali, quotati in borsa, non si sono vergognati di partecipare a questa festa dei contributi.

Contributi, fondi, finanziamenti fanno gola a tutti, partiti, associazioni culturali, radiofonia, editoria e non solo. Tutti pontificano la libertà dell’informazione, la sacralità della cultura, la nobiltà dell’arte.

Ormai la mucca non dà più latte ed il M5s ha presentato un disegno di legge per abolire questa manna che scende dall’alto di Montecitorio.

Protestano i contrari e controbattono i favorevoli

Quelli contrari avanzano i soliti argomenti e cioè che si fa tanta propaganda per poche centinaia di milioni di euro che non cambiano la situazione dell’azienda Italia, al che si risponde :

Il risparmio comincia dal centesimo

L’argomentazione che si porta sempre non convince. Si dice, che siano mai 50/60 milioni di euro che si risparmiano dai vitalizi!

Sempre del M5S la proposta di legge per tagliare le auto di servizio che secondo alcune stime vanno oltre le 50 mila vetture con un costo di 400 milioni. Si sente sempre dire, ma che vuoi che siano 400 milioni per il bilancio dello Stato!

Pancia piena non pensa a quella vuota

Con 50/60 milioni di euro risparmiati dai tagli ai vitalizi potrebbero campare decine di famiglie per giorni e giorni, con i 400 milioni di euro eventualmente risparmiati sull’abolizione delle auto di servizio si potrebbe sistemare tutto un quartiere. E’ più che ovvio che quando si scatena la tormenta, chi si trova al caldo, comodo e rilassato rimane indifferente. Non è così per tutti coloro che sono esposti alla buriana.

Emanuel Galea




Salvini: “Reintrodurremo il servizio militare obbligatorio”. Ma la Difesa frena: “È una idea romantica”

“Vorrei che oltre ai diritti tornassero a esserci i doveri”. Di fronte ai casi di mancanza di educazione e senso civico, “facciamo bene a studiare i costi, i modi e i tempi per valutare se, come e quando reintrodurre per alcuni mesi il servizio militare, il servizio civile per i nostri ragazzi e le nostre ragazze così almeno impari un po’ di educazione che mamma e papà non sono in grado di insegnarti”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, nel corso di un comizio a Lesina, in Puglia.

“La capotreno andrebbe premiata perchè ha difeso il diritto a viaggiar sicuri. Io i treni pendolari li ho presi i fenomeni della sinistra no”. Lo ha detto Matteo Salvini, vicepremier e ministro degli Interni, parlando a RaiNews24 da Lesina, in Puglia parlando dell’annuncio della capotreno di Trenord che invitava i nomadi a scendere dal treno.
“Magari la capotreno una parola fuori posto l’ha detta ma il concetto era quello, viaggiare sicuri”, ha aggiunto.

“L’immigrazione serviva alla sinistra per avere schiavi da far usare dalle multinazionali e da mettere nei ghetti per guadagnare sulla pelle dei disgraziati: non vanno messi in venti sul furgone, dietro c’è anche un fenomeno mafioso”. “Il lavoro va pagato, non vanno messi venti migranti su un furgone, diranno che gli italiani non vogliono fare certi lavori ma se fossero pagati come tutti molti foggiani farebbero gli operai, gli imbianchini. Il lavoro va pagato”.

“A settembre con una ventina di sindaci partirà Scuole sicure: daremo soldi per andare a beccare gli spacciatori fuori dalle scuole medie e dagli istituti. Poi c’è il problema della giustizia certo: ne arresti 500 e poi te li ritrovi fuori e su questo stiamo lavorando”. Lo ha detto Matteo Salvini, vicepremier e ministro degli Interni, parlando a RaiNews24 da Lesina, in Puglia. “Noi non approveremo mai indulti o sconti di pena, anzi per i condannati in via definitiva vorrei fare come in Austria dove hanno l’obbligo di lavorare per ripagare i costi che gravano sulla comunità della loro carcerazione”, ha aggiunto. Sulla legittima difesa Salvini ha ricordato che “il paese più armato d’Europa è la Svizzera e non mi risulta ci siano stragi, un ladro però ci pensa due volte ad entrare in una casa dove potrebbero essere armati”.

“Ci impegneremo tantissimo anche sul piano economico, per fare anche lì la rivoluzione che abbiamo già messo in atto sull’immigrazione. Me lo ricordo cosa ci siamo impegnati a fare, piaccia all’Europa o no”, a partire dallo “smontare la Fornero”, “ridurre le tasse e ridurre la burocrazia, togliere dalle scatole spesometri, redditometri studi di settore”. Lo dice il ministro Matteo Salvini in piazza a Lesina. “Ci stiamo lavorando così come stiamo lavorando per la pace fiscale: non sarà facile, avremo parecchi avversari”.

“Il diritto alla scuola, all’educazione è fondamentale. Da genitore preferisco educare, spiegare, convincere piuttosto che multare e obbligare: così funziona in tanti Paesi del mondo e dovrebbe funzionare anche in Italia”. Così risponde Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, a una domanda sui vaccini, in un’intervista a Lesina a RaiNews24.

Alle periferie “arriveranno anche più soldi”. Così risponde Matteo Salvini a RaiNews24 che lo interpella sulle proteste dei Comuni sul decreto Milleproroghe. Quanto alle critiche degli imprenditori veneti al decreto dignità, afferma: “Abbiamo ascoltato tantissime segnalazioni, il decreto è stato migliorato, è arrivato alla fine e siamo assolutamente soddisfatti”.

Il ministro Trenta su ipotesi leva obbligatoria

“Il ministro Trenta si è già espressa sul tema nei giorni scorsi: è una idea romantica ma i nostri militari sono e debbono essere dei professionisti e su questo aspetto è d’accordo anche Salvini”. E’ quanto si apprende da fonti della Difesa in merito alle dichiarazioni del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che ieri ha parlato dell’ipotesi di reintrodurre per alcuni mesi il servizio militare.

Nei giorni scorsi, il ministro della Difesa Elisabetta Trenta aveva sottolineato, durante un’intervista, che il servizio militare obbligatorio è un qualcosa “non più al passo con i tempi”. I soldati di oggi, aveva spiegato il ministro, “sono dei professionisti. E non abbiamo più le truppe che vengono dalle Alpi”. Dunque, “non c’è più bisogno di tanti soldati tutti insieme”.




L’arcipelago RAI, oasi per famosi, privilegiati e…

La galassia Rai Spa appare come una massa ibrida, compresa tra la politica e le istituzioni, germoglia nei sobborghi di una vita virtuale e si mostra come una settaria rappresentazione del sistema di informazione singolare.

Le sue controllate sono: Rai Cinema, Rai Com, Rai Pubblicità e Ray Way e a sua volta è controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che detiene il 99,56% delle azioni.

Con il Dlg. 30 dicembre 2016,n. 244, è stato prorogato e definito il termine della Concessione del Servizio Pubblico, radiofonico, televisivo e multimediale.

L’analisi dei dati che seguono fa comprendere che la scelta del presidente Foa, sebbene importante politicamente per Salvini, Di Maio diversamente importante per Berlusconi ed il Pd, non cancella le difficoltà Rai che hanno immediato effetto sul cittadino .

Scorrendo la Relazione e bilancio al 31 dicembre 2016, ultima disponibile, si è potuto avere un quadro ravvicinato di cosa sia veramente la situazione “pubblico” vs “Rai Spa”.

 

Canone e pubblicità le colonne portanti dell’azienda

I canoni e gli introiti pubblicitari e altri ricavi di natura commerciale hanno contribuito complessivamente con 2.627,7 milioni di euro al bilancio Rai. Solo la voce “canone” ha inciso per 1.909,7 milioni di euro, con una crescita rispetto al 2015 di 272,2 milioni di euro (+16,6%).

Quanto sopra esposto, non esaurisce la voce “entrate” dell’arcipelago Rai, evidenzia invece, se ce ne fosse bisogno, che gran parte del carico lo sopporta pienamente il contribuente e per la restante parte, cioè quella della pubblicità, ne sente l’effetto indirettamente tramite l’aumento dei costi sui prodotti pubblicizzati.

Quanto libera può dirsi l’informazione Rai?

A partire dal 15 novembre 2016, la competenza a stipulare contratti quadro e convenzioni con i Ministeri e stata riallocata in ambito Rai.

Tra le Convenzioni Istituzionali piu significative stipulate nel 2016 si segnalano il rinnovo della collaborazione con il Ministero dell’Interno per la realizzazione di una campagna sui temi dell’immigrazione e dell’integrazione attraverso la realizzazione di ulteriori edizioni del programma Radici.

Altre convenzioni si stipulano con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, della Cultura, con l’Isfol (Ministero del Lavoro) e altri.

Cosa insegna la stipula di tutti questi programmi commissionati ogni volta dal governo in carica? Non ci vuole tanto a capirlo. Ogni corrente politica al governo, cerca di inculcare nel paese una sua ragion di stato. In questi ultimi tempi la televisione pubblica ha adempiuto a questo impegno magnificamente, a tal punto da mettere in discussione la stessa libertà di opinione.

Un arcipelago a struttura elefantiaca, paradiso di pochi a carico di tanti

A mandare avanti questa struttura elefantiaca, al 31 dicembre 2016 c’è stato un organico di 11.303 unità più ulteriori 700 unità di personale a tempo determinato. Il 2016 ha visto una crescita di 249 unita del personale in organico rispetto al 31 dicembre 2015.

La Rai è televisione pubblica e perciò il pubblico è bene sappia che questa folta famiglia televisiva pubblica, agli italiani è venuta a costare, solo nel 2016, la modesta somma di 928,2 milioni di euro con un incremento di 39,9 milioni di euro rispetto al 2015 (+4,5%). Non bisogna trascurare che a questa ingente somma c’è da aggiungere gli accantonamenti per liquidazione di fine lavoro ed altre spettanze.

A maggiore chiarezza e giusto per completare il quadro, al 31 dicembre 2016 sono stati ulteriormente pagati euro 131,1 milioni per lavoro autonomo e 34,4 milioni di euro per viaggi di servizio e costi accessori del personale.

Come diceva il grande Totò, sciala popolo e io pago!

All’infuori del canone, nel 2016 il pubblico ha contribuito alla sopravivenza della Rai con un finanziamento di euro 45,4 milioni per servizi speciali da convenzione e a fini istituzionali. Nel 2015 per lo stesso fine il finanziamento è stato di euro 52,8 milioni.

Si sente sempre dire “Mamma Rai, di tutto di più”. Più che vero, è molto di più quello che qui non si è potuto scrivere perché la storia è lunga e complicata.

Dal dibattito, montato ad arte sulla scelta del presidente della società, il pubblico viene completamente escluso.

Se la Rai rimane quell’arcipelago , oasi per famosi e privilegiati, la galassia Rai Spa rimarrà sempre una massa ibrida, compresa tra il pubblico e il privato, il commerciale ed il sociale, tra il virtuale ed il reale e per sempre prona e riverente verso il potere dominante.

Emanuel Galea




Salvini difende la famiglia naturale: “Via dai moduli genitore 1 – 2, tornano madre-padre”

“Mi è stato segnalato che sul sito del ministero dell’Interno, sui moduli per la carta d’identità elettronica c’erano “genitore 1” e “genitore 2”. Ho fatto subito modificare il sito ripristinando la definizione “madre” e “padre”. È una piccolo segnale ma farò tutto quello che è possibile e che è previsto dalla Costituzione. Difenderemo la famiglia naturale fondata sull’unione tra un uomo e una donna”. Così il Ministro dell’interno Matteo Salvini in un’intervista al giornale cattolico on line La Nuova Bussola Quotidiana.

Sulla questione della trascrizione dei matrimoni gay Salvini ricorda nell’intervista “di avere chiesto un parere all’avvocatura di Stato e ho dato indicazione ai prefetti di ricorrere. La mia posizione è fermamente contraria”. “Quella tra Lega e 5 Stelle è un’alleanza nata in maniera particolare: movimenti diversi, storie diverse, culture diverse -aggiunge Salvini riferendosi in particolare ai temi etici- È un’alleanza di cui sono pienamente soddisfatto, che rifarei domattina, con un contratto di governo che su alcuni temi sensibili non ha scritto nulla perché abbiamo posizioni diverse.

La Lega è per la libertà di educazione, per il diritto alla vita, per la difesa della famiglia naturale. Ma siccome i nostri alleati su questo non sempre la pensano come noi, accontentiamoci che non vengano fatti altri danni. In certi campi meglio non fare niente che fare danni.

Poi nella suddivisione del governo, abbiamo scelto il ministero della Famiglia e della disabilità; il ministero dell’Interno, che si occupa anche di discriminazioni e tematiche gender; il ministero dell’Istruzione per dare una chiara impronta alla libertà di educazione e al rispetto di alcuni princìpi”.

“L’obiettivo che mi pongo da qui fino a fine governo è introdurre il concetto di quoziente familiare, in modo da premiare la natalità e la scommessa sul futuro. Intanto il primo obiettivo è sostenere la parte produttiva attraverso un abbassamento delle tasse: se già riusciamo ad aiutare le partite Iva, i produttori, i commercianti, gli artigiani, i piccoli imprenditori, è un primo passo. Anche loro sono padri e sono madri, un euro di tassa in meno è un euro in più per i figli”, dice ancora il ministro nell’intervista al giornale cattolico online, La Nuova Bussola Quotidiana, in cui si impegna a promuovere una nuova politica fiscale. Certo, spiega, l’intervento “non è risolutivo. L’obiettivo – come dicevo – è quello di rendere il nucleo familiare un soggetto fiscalmente riconosciuto. Però già per il 2018 l’obiettivo è ridurre le tasse a un bel po’ di gente e questo sarà mantenuto”.

Sempre nell’intervista il ministro Salvini aggiunte: “Sto seriamente pensando di creare una consulta per l’Islam anche perché ci sono realtà islamiche propositive che vedono nella Lega un punto di riferimento”. Sul velo integrale precisa che “in effetti la legge c’è già, in Regione Lombardia l’abbiamo ribadita all’interno degli ospedali e dei locali pubblici. Però aldilà dei motivi di sicurezza, che sono sacrosanti, c’è anche un motivo culturale perché il velo integrale è una forma di sopraffazione sulla donna che è inaccettabile”.




Regione Lazio, Pino Cangemi eletto nuovo vicepresidente

La Regione Lazio di Nicola Zingaretti smette di essere “un’anatra zoppa”, come da molti definita al termine delle elezioni dello scorso 4 marzo quando il centrosinistra non aveva la maggioranza in Consiglio regionale con 25 consiglieri contro i 26 delle opposizioni.

Convocata stamane alle 10 e conclusa verso le 13 e mezza, la seduta del consiglio d’Aula ha votato all’unanimità la sostituzione del consigliere Adriano Palozzi, sospeso dalla stessa carica e da quella di vicepresidente a seguito del provvedimento giudiziario che lo relega agli arresti domiciliari dopo il caso Stadio AS Roma, con Roberta Angelilli, area Forza Italia. L’ex eurodeputata accoglie la notizia e rilascia su Facebook il suo commento: “ Per tutto il tempo che durerà il mio mandato sarò come d’abitudine a disposizione dei cittadini e del territorio”.

Seconda votazione espressa dal Consiglio è stata quella per lo scranno di vicepresidente dell’Aula

È qui che la neo maggioranza Centrosinistra e Misto ha provato di essere quanto meno valida. Pino Cangemi è stato eletto con 26 voti, mentre il Movimento 5 Stelle ha espresso le sue preferenze in favore del sorano Loreto Marcelli (9 voti). Il centrodestra, che ha accusato la beffa dell’elezione di un suo ex collega di partito, è uscito dall’aula con l’intenzione di non assicurare il numero legale. Raggiunto, però, grazie alla permanenza in aula di Pino Simeone legato da atavica amicizia a Cangemi con il quale condivide il legame di fedeltà al coordinatore Claudio Fazzone. Dentro è rimasto anche Sergio Pirozzi che prima della votazione si è espresso con toni molto duri riferendosi al patto d’aula promulgato dal dem Buschini (che ha agguantato Cangemi e Cavallari):” ora, se c’è un patto d’aula fra la Giunta e una forza di opposizione deve essere sui temi e deve valere sempre. Invece qui mi pare che ai patti corrispondano le poltrone”.

La protesta di Forza Italia che oggi ha visto sfilarsi la vicepresidenza, si è concretizzata nella bagarre dei consiglieri con vari cartelli e cori, e soprattutto con il testa a testa tra il capogruppo forzista Aurigemma e il capogruppo dem Buschini. Mentre la consigliera “d’acciaio” dei pentastellati, Lombardi, strappa durante il suo intervento la lettera dell’avvocato di Palozzi che diffida l’aula dal procedere alla votazione con cui sostituirlo, tacciandola di essere “un tentativo di intimidazione”. I toni della lettera in generale non sono certo da dialogo tra forze politiche.

Il governatore Zingaretti invece, al termine, sorridente afferma come “ la rappresentanza degli equilibri democratici nell’aula della Pisana è di gran lunga la più ampia nella storia di tutti i Consigli regionali”, ed insieme a Buschini decide di non chiudere al dialogo con le opposizioni ma sicuramente esprime un niet ai vecchi ricatti per l’approvazione dei vari provvedimenti.

Gianpaolo Plini




Decreto Dignità, la prima legge del governo giallo verde: ecco i punti principali

Ieri il Decreto Dignità ha passato l’ultimo vaglio, quello del Senato ed è diventato legge. Con 155 voti favorevoli, 125 contrari ed uno astenuto, Palazzo Madama ha confermato le modifiche apportate già in nella sede della Camera dei Deputati riguardo il capitolo del lavoro.

Il primo provvedimento del governo giallo-verde che diventa legge dello Stato: manca solamente la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale

Il vicepremier e padre del decreto, Luigi Di Maio chiosa all’uscita dal Senato :” Finalmente i cittadini segnano un punto: dopo decine di anni è stato approvato il primo decreto non scritto da potentati economici e lobby”. Infatti per il pentastellato, il decreto dignità, nome omen, si pone il preciso obbiettivo di assumere come cardine la condizione dei lavoratori e dei precari, attaccando alla base il Jobs Act renziano, il quale ha sortito come unico effetto quello di “stabilizzare la precarizzazione”. Gli ultimi dati Istat sembrano dare ragione alle stime della maggioranza: a giugno si registra un calo di 49 mila unità degli occupati e un aumento dell’occupazione a termine che raggiungono quota 3 milioni 105 mila. Il provvedimento era uscito dai lavori del fine settimana nelle commissioni Finanze e Lavoro senza l’indicazione dei relatori dopo l’ostruzionismo dell’opposizione che si è riproposto al termine della votazione a Palazzo Madama, dove gli esponenti del Partito Democratico hanno alzato dei fogli con scritto “-80 mila #bye bye lavoro”. La protesta è arrivata anche dal capogruppo dem Marcucci che spiega ai senatori: “Il vostro è il decreto disoccupazione, altro che dignità! Crea più precarietà e più lavoro nero e riduce i posti di lavoro. Sfido chiunque a trovare in questo testo qualcosa di degno”. Dall’altro lato il ministro dello Sviluppo Economico Di Maio ed il premier Conte si sono stretti la mano avvolti dagli applausi della maggioranza.

Ma in cosa consiste il decreto dignità? Cerchiamo di riassumerlo in pochi punti principali..

I contratti a termine avranno una durata massima di 24 mesi rispetto ai 36 previsti dalla precedente legislazione con l’obbligo di motivare i rinnovi. Se il contratto a termine supera i 12 mesi e non vengono indicate le causali, il contratto si trasforma automaticamente a tempo indeterminato. I contratti a tempo determinato, compresi quelli in somministrazione, non possono superare il 30% dei contratti a tempo indeterminato nella stessa azienda. Previste anche multe molto esigue di 20 euro al giorno per la somministrazione fraudolenta e l’esclusione delle agenzie di somministrazione dall’obbligo di indicare le causali per il rinnovo dei contratti a termine. I costi aggiuntivi applicati ai rinnovi (0,5%) si applicheranno anche ai contratti a termine in somministrazione. Per quanto riguarda le colf , collaboratori domestici e badanti la maggioranza contributiva dello 0,5% non varrà. Il bonus del 50% dei contributi per le assunzioni di under 35, che dal prossimo anno sarebbe scattato solo per assunzioni di under 30, sarà esteso anche al 2019 e al 2020. L’esonero del 50% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro è riconosciuto per massimo 3 anni e con un tetto di 3mila euro su base annua. Le coperture arriveranno dall’aumento del prelievo erariale unico sugli apparecchi da gioco a partire dal 2019. Aumentate le indennità in caso di offerta conciliativa per i licenziamenti illegittimi. A oggi, le mensilità minime da corrispondere sono due, le massime 18. Con la modifica si va da un minimo di 2 a un massimo di 27. I nuovi voucher non potranno più essere utilizzati solo dalle aziende agricole, ma anche dagli alberghi con un massimo di 8 dipendenti. I voucher saranno una forma di pagamento per pensionati, disoccupati, studenti under 25. Sale a 10 giorni la durata massima. La quota delle assunzioni che le Regioni potranno fare nel triennio 2019-2021 sarà destinata al rafforzamento degli organici dei Centri per l’impiego. Previsti forti provvedimenti per quelle aziende che, per diminuire il costo del lavoro e i diritti sindacali, chiudono le sedi italiane per portarle all’estero.
Le misure contro le imprese che delocalizzano dopo aver ricevuto contributi pubblici saranno dalle due alle quattro volte maggiori rispetto al beneficio statale avuto.
Si incide anche sulla semplificazione del fisco: proroga dello spesometro, abolizione dello split payament dei professionisti e aggiornamento del redditometro.
Sancita la fine della pubblicità del gioco d’azzardo che oggi impazza su tutti i media. Facendo dell’Italia il primo Paese ha prendere misure contro le ludopatie. I tagliandi per tentare la fortuna dovranno avere note esplicative (che coprano almeno il 20 per cento della superficie del biglietto su entrambi i lati) sui rischi del gioco d’azzardo. Come succede per i pacchetti di sigarette.
Chi viola il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo sarà sanzionato severamente (minimo 50mila euro). Per giocare alle slot e per tutelare i minori sarà obbligatorio, come avviene per le macchinette che distribuiscono tabacco, la tessera sanitaria. Arriva la proroga dei contratti fino a 30 giugno 2019 e un concorso straordinario per risolvere il problema delle maestre diplomate prima del 2001-2002. Verranno prorogati tutti i contratti fino al 2019 trasformando quelli a tempo indeterminato in contratti a termine fino al 30 giugno 2019 e prorogando chi aveva già il contratto a tempo determinato.

Gianpaolo Plini




Chi vuole veramente male all’Italia? La parola d’ordine delle opposizioni: tanto peggio tanto meglio

Da quando è stato varato il governo Lega-M5S, l’opposizione, ed in prima linea il PD, fa fuoco e fiamme con interventi televisivi favoriti da un’amministrazione RAI che ancora non si adegua alla nuova linea, dando molto risalto alle interviste di Martina, Renzi, Migliore, Romano, Rosato, e chi ne ha più ne metta. Facendo apparire il PD come il partito salvatore della patria, l’unico rimedio contro i guasti di un governo che si vuole irresponsabile, inesperto, pasticcione, conflittuale al suo stesso interno. In più, ‘fascista’, come si affrettano alcuni ad insegnare ai migranti ancora prima che i gommoni siano svuotati del loro contenuto. Renzi in televisione, parlando a proposito dei vaccini, ha detto con tono stentoreo che ‘non si scherza con la salute dei bambini’, e che chi lo fa, ‘fa male all’Italia’. Bene, noi pensiamo che il male all’Italia lo stanno facendo loro, le opposizioni, tra le quali annoveriamo, Leu – insignificante ma presente in TV al di là della sua reale (in)consistenza – e purtroppo, anche Forza Italia e Tajani. Già tuonare a vanvera contro un governo eletto democraticamente con una legge elettorale fatta ad arte per impedire che un tale governo si formasse, e quindi delegittimare di fatto le scelte dei cittadini, è antidemocratico, e denota una faziosità che va al di là di una opposizione che pure in democrazia è necessaria, dovendo essa controllare ed equilibrare le iniziative parlamentari. Questa opposizione, invece, va a ruota libera, spargendo anche notizie non esatte, giusto per cercare di scalzare le forze al governo. Che all’interno dell’esecutivo ci siano pareri diversi, fa soltanto bene, perché il confronto permette di mettere a punto soluzioni migliorative. Quando invece il partito, o il governo, sono sotto l’egida di un unico padre-padrone, come è successo di recente e anche un po’ più in là, la democrazia va a pallino.

Caso Ilva

L’idea della revisione delle condizioni di cessione dell’azienda certamente non è nata in seno al M5S, ma proprio da un appartenente al PD, cioè Michele Emiliano, governatore della Puglia, una voce a volte fuori dal coro. Purtroppo, inascoltata è stata la sua protesta a proposito del TAP, che avrebbe potuto essere spostato a Brindisi, senza distruggere gli uliveti secolari del Salento: ma gli interessi in gioco sono tali, e ad un tale livello, che l’operazione di buonsenso si è dimostrata impossibile, e di questo fa fede un’inchiesta de L’Espresso di qualche tempo fa che esprime precise accuse. Tornando all’ILVA, in una lettera indirizzata proprio a Di Maio, Emiliano manifesta i suoi dubbi sull’aggiudicazione del contratto, da parte dell’allora Ministero per lo Sviluppo Economico, alla AmInvestCo, che prevede l’impiego di 8.100 operai a regime, mentre la AcciaItalia ne avrebbe previsti 10.500. In più, afferma Emiliano, non è stato preso in considerazione il fattore qualitativo dell’offerta: AcciaItalia aveva proposto un piano con l’impiego di tecnologie a minore impatto ambientale, da eseguire entro il 2021; al contrario, la AmInvestCo prevede modifiche al piano ambientale con dilatazione degli interventi fino al 2023. E, continua il governatore, appaiono ben più esigui gli investimenti della AmInvestCo rispetto a quelli dell’AcciaItalia, che aveva proposto la decarbonizzazione dell’azienda, fattore decisivo per la vita della città di Taranto e delle campagne circostanti. Forse non tutti ricordano che l’ILVA, in mano a Riva, è stata condannata a risarcire masserie, allevamenti e coltivazioni invasi dalla diossina, e mai più fruibili. Oltre alla mai eseguita operazione di decontaminazione dell’area, che sarebbe costata alla proprietà circa tre miliardi delle vecchie lire. “Notoriamente” continua Emiliano, la cordata in oggetto “concentra una cospicua fetta della produzione di acciaio a livello europeo e mondiale, nonché quote di mercato UE, con evidente e conclamato rischio antitrust, essendo superiori al 40%”. Tralasciamo altre pur significative notizie inerenti la questione, solo per brevità. Quindi non è vero che Di Maio voglia distruggere l’ILVA e mandare a casa migliaia di operai. Al contrario, si vuole evitare un evidente rischio di aggiudicazione ‘non ponderata’, diciamo così, e magari, effettuata tenendo conto di fattori che esulano dalle normali valutazioni imprenditoriali.

Vaccini

Nessuno vuole giocare con la salute dei bambini per motivi politici, né si vede quale interesse potrebbe averne l’attuale governo, visto che i No-vax sono una minoranza. Lo spostamento dei termini per la presentazione dei certificati deriva soltanto da condizioni pratiche, e inutilmente Giulia Grillo, e anche i due vice-premier , si affannano a rassicurare i genitori: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Renzi e Martina, loro sì, strumentalizzano l’argomento salute dei bambini e vaccini, per motivi politici. Ma li vogliamo rassicurare: nessuno impedirà che si raggiunga il fatidico 98%, o quello che sia, di bambini vaccinati. Una volta di morbillo non si moriva, e oggi ci vuole il vaccino: ma che morbillo è? Oppure in realtà si tratta di complicanze in soggetti deboli e carenti di difese immunitarie? Certo, a qualsiasi genitore il numero di ben dieci vaccini obbligatori appare enorme. È pur vero che oggi importiamo con i migranti patologie da noi scomparse da decenni, come la scabbia. Un ulteriore vantaggio delle ‘risorse’. E chi farnetica a proposito degli Italiani migranti a inizio secolo, sappia che dopo un viaggio in nave che poteva durare mesi, i nostri emigranti venivano visitati e tenuti in quarantena in Ellis Island. Respinti poi, senza poter scendere sul suolo americano, se non trovati idonei. Ma tutti partivano con documenti e permessi regolari per andare a lavorare in una nazione che della loro presenza aveva bisogno.

Decreto Dignità

Non si vede in quale altro modo si poteva intervenire per eliminare o almeno ridurre una piaga della nostra economia. Il precariato costringe tutti coloro che hanno bisogno di lavorare ad accettare condizioni di sfruttamento. Mettere gli imprenditori davanti all’obbligo di assunzione, porterà certamente ad un cambio di mentalità. D’altronde, spostare il termine da 36 a 24 mesi per le assunzioni a termine, non cambia tanto le cose, e non crea disoccupazione più di quella consequenziale. L’indennizzo per il licenziamento potrà servire a dare al licenziato, o non riassunto, il respiro necessario per cercare un’altra occupazione. I voucher sono necessari, ma soltanto per alcune mansioni e per periodi limitati. Il loro uso incontrollato è da attribuire alla vecchia amministrazione. È altresì evidente che tutto questo non fa comodo alla Confindustria, che preferirebbe continuare a disporre di manodopera ‘ricattabile’.

Caporalato

Il caporalato, e lo sfruttamento degli operai africani sono conseguenze di una dissennata politica commerciale. Oggi i pomodori che si trovano sui banchi del supermercato hanno le più varie provenienze. Ma quelli a minor prezzo sono sicuramente quelli provenienti da paesi terzi, come l’Olanda, mentre i pomodori di produzione nostrana vengono pagati una miseria, e magari rimangono invenduti. Una politica vera di incentivo all’agricoltura consentirebbe di produrre a più basso costo, senza pagare, per esempio, i contadini siciliani affinchè non coltivino il grano. Permettendo così di importare quel grano al glifosato – pesticida cancerogeno e mutageno – che invece noi dobbiamo, per decisone europea, importare dall’estero – leggi Canada. Oggi si distruggono grandi qualità di prodotti agricoli, per i quali i contadini incassano integrazioni da parte dello Stato. Quel denaro mal speso potrebbe invece essere meglio impiegato per far sì che le nostre eccellenze trovino spazio sul mercato. Quindi finchè la concorrenza dall’estero imporrà prezzi molto bassi ai nostri prodotti, il fenomeno di sfruttamento della manodopera straniera continuerà, e il caporalato ne è solo un effetto.

Far West

Uno degli argomenti preferiti dall’opposizione di centrosinistra si chiama ‘Far West’, e l’altro ‘giustizia fai-da-te’. Senza guardare che in Italia il Far West è già in atto, e ne testimoniano i numerosi attacchi sessuali a ragazze che hanno il grande torto di camminare per strada da sole. Non ultimo, il caso avvenuto a Milano, quando una ragazza è stata aggredita alle cinque di mattina da un migrante recidivo, già condannato per stupro, e al quale, pur essendo stato negato il permesso di soggiorno, era stato concesso il ricorso. La ragazza aveva compreso le intenzioni dell’uomo, e ha usato lo spray urticante, riuscendo così a salvarsi. Giustizia fai-da-te? O difesa personale? Ci mancherebbe solo che il nigeriano in questione facesse causa alla ragazza per avere un risarcimento. Siamo in Italia, tutto è possibile! Fioriscono poi corsi di difesa personale, frequentati da donne che vogliono sentirsi più sicure, e cha vanno a cercare di apprendere tecniche che non saranno mai in grado di applicare. Questo sì, è Far West, ed è addebitabile tutto intero a chi ha permesso una invasione incontrollata da parte di chi oggi campa sulle nostre spalle. Pochi sono gli esempi di vera integrazione, e sono quelli che ci fanno ben sperare, una volta rimandata a casa la feccia. Ma bisogna farlo. Eliminare la possibilità di ricorso al rifiuto di permesso di soggiorno sarebbe una soluzione da adottare, dato che si traduce in una violazione della legge e in una presa in giro per la comunità. Tempi rapidi per le espulsioni e accompagnamenti. Il foglio di espulsione in tasca non costringe nessuno ad andarsene. Così si eliminerebbe buona parte della manovalanza della malavita che tratta prostituzione e droga. I brutti casi di intolleranza, anche quelli, sono addebitabili a chi ci ha costretti in una condizione che i più percepiscono di non-sicurezza. Mentre i reati degli stranieri aumentano quotidianamente, pietosamente taciuti dai media.

Forze dell’Ordine

Una buona decisione presa di recente è quella di dotare i nostri agenti di polizia di taser, un dispositivo non letale che consente di mettere fuori combattimento un malfattore senza ucciderlo, adoperato da decenni nel Stati Uniti. Purtroppo, la tanto auspicata ‘sperimentazione’ – della quale non si vede la necessità, trattandosi di un dispositivo già ampiamente collaudato – non ancora arriva, costringendo i nostri agenti dell’ordine, polizia e carabinieri, a sparare, o a subire dure punizioni da parte di delinquenti per lo più stranieri: questo è intollerabile! L’alternativa è subire un procedimento disciplinare e una indagine per lesioni, con richiesta di risarcimento danni, o peggio, l’accusa di eccesso colposo in legittima difesa. Grazie alle maglie larghe del vecchio governo, che oggi vorrebbe tornare al potere. Insomma una opposizione, come si diceva una volta, ‘tanto peggio tanto meglio’. Allora, fatti due conti, è facile vedere chi vuole veramente male all’Italia. Mentre l’onorevole Martina, non più solo ‘reggente’, ma segretario del PD, si fa crescere una barba da imam: forse per propiziare i prossimi voti degli islamici.

Roberto Ragone