Governo, manovra di bilancio: bocciatura della Ue. Chiesto nuovo documento entro 3 settimane

La Commissione Ue ha deciso di respingere il Documento programmatico di bilancio italiano e di chiederne uno nuovo, che dovrà essere inviato entro tre settimane a Bruxelles.

La ‘bocciatura’ di Bruxelles della manovra di bilancio “per come è stata presentata era largamente prevista e non ci stupisce”. E’ quanto afferma il portavoce del ministero dell’Economia commentando la richiesta di modifica della manovra italiana da parte della Commissione Ue. Il ministero valuterà ora le richieste e contemporaneamente monitorerà le reazioni dei mercati. Il confronto con l’Ue, comunque, non rallenterà l’iter di presentazione della Legge di Bilancio attesa in Parlamento per la fine di questa settimana o l’inizio della prossima.

Rischio retromarcia

Le misure previste dalla manovra “indicano un chiaro rischio di retromarcia su riforme adottate in linea con le raccomandazioni Ue”. L’abolizione della Fornero “fa retromarcia sulle riforme precedenti che puntellano la sostenibilità del debito”, il condono “può scoraggiare la già scarsa conformità al fisco, implicitamente premiando comportamenti non conformi” e “la riduzione delle tasse sulle imprese che investono sono disinnescate dall’abolizione delle agevolazioni fiscali”. Lo scrive la Ue nell”Opinione’.

“L’Italia non rispetterà il benchmark di riduzione del debito né nel 2018 né nel 2019” in base alla manovra presentata. E “la prevista riduzione del rapporto debito/Pil è soggetta a larghi rischi al ribasso, visto che si basa su proiezioni di crescita ottimistiche, privatizzazioni dello 0,3% del Pil all’anno dal 2019 al 2021 e l’attivazione delle clausole di salvaguardia nel 2020 e 2021, che sono state sterilizzate per il 2019”, si legge nella ‘Opinione’ della Commissione Ue.

“E’ con molto dispiacere che sono qui oggi, per la prima volta la Commissione è costretta a richiedere ad uno Stato di rivedere il suo Documento programmatico di bilancio. Ma non vediamo alternative. Sfortunatamente i chiarimenti ricevuti ieri non erano convincenti”, ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis nella conferenza stampa al termine della riunione dei commissari. “I bilanci in equilibrio, l’efficienza dei servizi, i diritti garantiti ai cittadini, la sinergia tra pubblico e privato, in modo che crescano le opportunità per tutti, sono sfide a cui nessuna amministrazione può sottrarsi: il Comune e la Provincia come la Regione e lo Stato”. Lo ha detto, intervenendo alla 35/a assemblea nazionale dell’Anci, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “La logica dell’equilibrio di bilancio non è quella di un astratto rigore: ci deve sempre guidare uno sguardo più lungo sullo sviluppo, la sua equità e la sua sostenibilità, e occorre procedere garantendo sicurezza alla comunità, scongiurando che il disordine di enti pubblici, e della pubblica finanza, produca contraccolpi pesanti anzitutto per le fasce più deboli, per le famiglie che risparmiano pensando ai loro figli, per le imprese che creano lavoro”, ha sottolineato Mattarella.

Secondo Dombrovskis, dalla manovra dell’Italia ci saranno danni per tutti

“L’Europa è costruita sulla cooperazione, l’eurozona è costruita su stretti legami di fiducia” con “regole che sono le stesse per tutti”, quindi “se la fiducia viene erosa, tutti gli stati membri vengono danneggiati, la nostra Unione viene danneggiata”. Per questo, ha avvertito, “se una politica fiscale più accomodante colpisce la fiducia, può avere in realtà l’effetto opposto alla crescita”.

“Il Governo italiano – dice ancora – sta apertamente e coscientemente andando contro gli impegni presi verso se stesso e verso gli altri Stati membri”. A maggio scorso, ha ricordato Dombrovskis, la Commissione Ue aveva concluso di non aprire la procedura per debito “soprattutto perché l’Italia era sostanzialmente in linea con le regole”, ma “i piani attuali sono un cambiamento materiale che potrebbe richiedere una rivalutazione” di tutto. “La palla è ora nel campo del Governo italiano, abbiamo tre settimane per un dialogo intenso che affrontiamo in modo costruttivo”.

“Violare le regole può sembrare una tentazione a primo sguardo – ha affermato ancora -, può dare l’illusione di sfuggirvi senza conseguenze” così come può tentare “curare il debito con più debito”, ma “a un certo punto il debito si avvicina al punto in cui diventa troppo pesante e si finisce per non avere più libertà del tutto. Ci è stato affidato il compito da tutti gli stati membri di mantenere gli impegni comuni”, è “nostro dovere”, perché “la fiducia è cruciale”.

“Nel 2017” il debito italiano “ha rappresentato un peso medio di 37mila euro per abitante” in Italia, pari “al secondo debito più alto nell’Ue, uno dei più alti al mondo” nonché quello “con il più alto costo totale di rifinanziamento in Europa” che “deve essere pagato ogni anno dai contribuenti”. Al punto che “l’anno scorso l’Italia ha speso lo stesso ammontare per rifinanziare il debito di quanto ha dedicato all’educazione”, evidenzia il vicepresidente della Commissione Ue. “Mantenere politiche di bilancio solide, e mantenere la fiducia, è cruciale. E’ nell’interesse dell’Italia e della zona euro”, ha detto, aggiungendo che “si tratta di assicurarsi che le aziende italiane possano continuare a finanziarsi a costi d’interesse bassi, cosa che consente loro di svilupparsi e creare nuovo lavoro. Si tratta di pensare alle giovani famiglie italiane che cercano di comprare la prima casa e hanno bisogno di un mutuo ad un costo che possono permettersi. Si tratta inoltre di equità generazionale: che messaggio inviamo ai giovani, lasciandoli con un tale debito?”, ha concluso Dombrovskis.

Per il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici, il ministro dell’economia Giovanni “Tria è sempre un interlocutore credibile e legittimo”. “Speriamo – ha detto – che sia capace di convincere il governo italiano della necessità” che la manovra italiana sia “compatibile” con le regole Ue e “gli impegni comuni presi”.

“Non si risolvono i problemi con le dichiarazioni di guerra a destra e a manca, anche perché l’ultima dichiarazione di guerra dell’Italia non ha portato molta fortuna ai cittadini”. Così il presidente del Pe Antonio Tajani sulla manovra. “Sarebbe più prudente lavorare per ottenere dei buoni risultati – aggiunge -. Credo sia giusto modificare questa manovra per avere più crescita, meno pressione fiscale, più aiuti alle imprese e più aiuti per realizzare infrastrutture, altrimenti la guerra invece che farla a Bruxelles la si farà ai cittadini italiani”.




Grillo: “L’autismo è la malattia del secolo”. E’ polemica sulla battuta dell’ex comico

“Chi siamo? Dove siamo? Siamo pieni di malattie nevrotiche, siamo pieni di autismi. L’autismo è la malattia del secolo, signori, e l’autismo non lo riconosci”. Un’uscita infelice, questa di Beppe Grillo, che a distanza di un giorno dalla kermesse di chiusura della festa dei Cinque Stelle al Circo Massimo, ha scatenato polemiche e indignazione. Insorgono i familiari dei malati, insorgono i politici, insorgono le associazioni.

Durissima Giusy Versace, deputata di Forza Italia e membro della commissione Affari sociali con delega a Pari opportunità e Disabilità: “Ritagliati del tempo e vieni con me nei centri che si occupano di ragazzi autistici. Chiedere scusa guardando in faccia le persone offese aiuta anche quelli come te! #flydown”. Scrive in un tweet. Ma non da meno è la reazione di Matteo Renzi, che sempre su Twitter si scaglia contro il fondatore del M5s: ” Insultare un bambino autistico è peggio di insultare un Presidente. Beppe Grillo, fai schifo”. “Caro Beppe Grillo – rincara la dose Giorgia Meloni – usi sindromi rare e complesse per far ridere la folla e lo considero vergognoso”.

A scendere in campo non solo politici, ma soprattutto i malati e chi con i malati ci vive da anni. “Caro Beppe Grillo – si legge in una lettera postata sul gruppo Facebook ‘Per Noi Autistici’ – non è bello prendere in giro noi autistici, darci degli psicopatici e usarci come oggetto di scherno. Proprio tu… Dovresti sapere che chi ha un figlio autistico già deve ogni istante combattere perché il figlio non sia discriminato, non debba subire lo scherno di chi non capisce che proprio quel suo ‘non capire’ non è dovuto a cattiveria ma a un suo modo d’essere, al suo ‘cervello diverso'”. “Ancora una volta Beppe Grillo (esempio peraltro imitato) – scrive la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (Fish) – usa termini piuttosto volgari, oltre che profondamente scorretti, per stigmatizzare gli avversari politici, cadendo pure nei più bassi luoghi comuni figli del pregiudizio”.

“Non mi stupisco più – si sfoga la mamma di un bimbo autistico – ed è questa è la vera malattia nevrotica di cui dovrei preoccuparmi. Non mi stupisco che si usino persone come mio figlio, di professione autistico a basso funzionamento, per denigrare, per offendere, per denunciare un male sociale. Non mi stupisco, ma dovrei, perché le persone come Luca, che spesso non hanno gli strumenti per controbattere, sono tra quelle più vulnerabili sulla faccia della Terra”.




Conte e quella lettera all’Ue dove spiega la manovra: “Se arriverà una bocciatura, ci siederemo a un tavolo”

Nella lettera all’Ue vogliamo spiegare la nostra manovra. Abbiamo detto perché l’abbiamo impostata in questi termini, abbiamo spiegato la direzione della nostra politica economica, gli obiettivi che intendiamo raggiungere. Ma siamo disponibili a metterci a un tavolo per proseguire una interlocuzione con la Commissione europea”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte incontrando la stampa estera. “Abbiamo ribadito nella lettera che è stata spedita poco fa che noi siamo assolutamente in Europa, vogliamo dialogare con le istituzioni Ue, vogliamo che quest’interlocuzione si svolga nello spirito di un dialogo costruttivo, non mettiamo in discussione il ruolo della commissione Ue”.

Se un commissario Ue prima di leggere la manovra e prima che arrivi la lettera dell’Ue mi dice che questa manovra verrà rigettata, io dico che è un pregiudizio e che è inaccettabile che provenga da chi rappresenta un’istituzione” come l’Ue, ha detto ancora Conte facendo probabile riferimento alle parole dei giorni scorsi del commissario al Bilancio Oettinger. Chi dalla commissione Ue “ha anticipato il giudizio” sulla manovra dell’Italia “ha precisato essere la sua un’opinione personale, ma quando si rappresenta una istituzione le opinioni personali non devono essere espresse”.

La stessa cosa secondo il presidente del consiglio italiano vale sui migranti.”Non abbiamo lasciato una sola persona a morire in mare. Quando qualche commissario europeo descrive l’Italia come xenofoba si assume una responsabilità grave”.

“Se arriverà una bocciatura, ci siederemo a un tavolo e valuteremo insieme” “Il 2,4% è tetto massimo che ci siamo impegnati solennemente a rispettare, anzi nella programmazione triennale abbiamo previsto di andare all’1,8% nel 2022. Siamo anche disponibili a valutare un contenimento nel corso di attuazione della manovra”. “Il grande problema con l’Europa è di chi programma la crescita allo “zero virgola”, noi la programmiamo all’1,5%. Ma abbiamo tante riforme strutturali da fare, alcune le  abbiamo già fatte e le altre le realizzeremo per incidere lì dove dobbiamo crescere”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte incontrando la stampa estera. “Quando io riuscirò con la cabina di regia a spendere i fondi Ue non spesi, vedrete che la crescita volerà. Quando avrò fatto la semplificazione volerà”.

La patrimoniale è assolutamente esclusa: se per qualche motivo dovessimo andare in difficoltà semplicemente adotteremmo dei tagli di spesa per rientrare negli obiettivi prefigurati. Ad esempio se la crescita del Pil non dovesse assecondare le nostre posizioni. Ma la patrimoniale è esclusa”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte incontrando la stampa estera.

Non dobbiamo girare attorno al fatto che questa esperienza di governo è sorretta da due forze chiamate sovraniste e descritte come anti-sistema. Questo non significa che sono forze politiche che vogliono scardinare il rule of law ma che mettono e metteranno in discussione molte leggi. Noi non vogliamo un’anarchia ma siamo qui per rinnovare il sistema, è un punto che va inteso sennò non riuscirete a cogliere la nostra esperienza. La nostra è una rivoluzione gentile” afferma il premier Giuseppe Conte..

Conte torna anche sulla storia della ‘manina’. “Ho ritenuto opportuno e necessario il nuovo Cdm sul decreto fiscale per verificare che il testo traducesse puntualmente l’accordo. Così abbiamo fatto in piena trasparenza, verificando meglio i testi, ripassando l’accordo raggiunto e confezionando un testo che traduce fedelmente i termini dell’accordo”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte incontrando la stampa estera. “Sul decreto fiscale c’è stata la necessità di ritornare in Consiglio dei ministri perché come potete immaginare la legislazione fiscale è molto complessa, vi posso assicurare che è molto complesso scrivere le norme e interpretarle”, aggiunge. “C’era una bozza per la dichiarazione integrativa che era giunta nel corso del Cdm, scritta in fretta e personalmente a me recapitata, era sorto qualche dubbio tecnico e interpretativo e c’è stata qualche incomprensione”.

La risposta di Tria – La manovra “non espone a rischi la stabilità finanziaria dell’Italia né degli altri paesi dell’Unione europea”. Lo scrive il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nella lettera di risposta inviata a Valdis Dombroviskis e Pierre Moscovici dopo i rilievi di Bruxelles. “Riteniamo infatti che il rafforzamento dell’economia italiana sia anche nell’interesse dell’intera economia europea”, si legge nella missiva.




Governo, cdm: pace fiscale fatta tra Lega e M5s

Accordo raggiunto sul decreto fisco tra M5S e Lega. E’ quanto filtra dal Consiglio dei Ministri in corso – da fonti di maggioranza del M5S – dopo tre ore di riunione tra il premier Giuseppe Conte e i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

L’accordo, si apprende ancora, prevede lo stralcio del cosiddetto “scudo penale” e della questione dei capitali e beni all’estero

E’ in corso a palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei ministri che dovrà esaminare una seconda volta il decreto fiscale. In agenda anche la lettera dei rilievi alla manovra inviata dall’Unione europea all’Italia. L’appuntamento è stato anticipato da un vertice tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, prima del Cdm che dovrà esaminare decreto fiscale e risposta alla lettera Ue sulla manovra. E’ quanto riferisce una fonte del governo.

“A nome del governo smentisco che si sia pensato a una riduzione del deficit che resta al 2,4%. Se dovessimo ridurlo non avremmo la riforma alla Fornero, il reddito di cittadinanza”. Lo puntualizza il vicepremier Luigi Di Maio, parlando con i cronisti fuori Palazzo Chigi dice di di accogliere “il responso di Moody’s con un grande sorriso, ce l’aspettavamo: ad ogni modo si parla di un Italia con un risparmio solido”.

Il vice premier ritiene invece superato il nodo del condono. “Ora smettiamola con il dire che c’è panna montata. Non la buttiamo in caciare, togliamo di mezzo il condono per gli evasori e andiamo avanti”. E aggiunge: “Ci fa molto piacere e siamo felici del no della Lega al condono. Sono amici ritrovati”, ha aggiunto.

“Oggi c’è un importante Consiglio dei ministri in cui chiariremo la questione del condono – ha detto ancora Di Maio -: daremo due copie del testo a Salvini, così non si sbaglierà più: l’articolo 9 non è mai stato letto. Ma ora smettiamola e andiamo avanti senza condono”.

“Alla Lega non interessa nessun condono – dice il vicepremier Matteo Salvini, in una nota diffusa prima del Consiglio dei Ministri -, nel contratto si parla di saldo e stralcio delle cartelle di Equitalia solo per chi ha fatto la dichiarazione dei redditi e non è riuscito a pagare tutto. Manteniamo gli impegni, rispettiamo il contratto e aiutiamo gli Italiani onesti, noi saremo felici e contenti”.
E Di Maio è arrivato a Palazzo Chigi, dove si trova già il premier Giuseppe Conte. In precedenza era giunta Laura Castelli, sottosegretario all’Economia. Anche il ministro dell’Economia Giovanni Tria è arrivato a Palazzo Chigi. Anche il vicepremier Matteo Salvini è a Palazzo Chigi per il Consiglio dei ministri che ha all’ordine del giorno l’esame del decreto fiscale e la risposta alla lettera Ue con i rilievi sulla manovra.




Governo, tensione alla stelle: botta e risposta tra Salvini e Di Maio sulla pace fiscale

Alta tensione tra i due vicepremier Salvini e Di Maio sul condono fiscale Salvini non cede sul decreto fiscale: ‘Di Maio sapeva tutto del condono’, ma ‘non c’è una crisi all’orizzonte’, certo se cambiamo la pace fiscale ‘si crea un precedente pericoloso’.

Non si fa attendere la risposta di Di Maio e sullo stesso terreno del responsabile del Viminale, una diretta Facebook. “Da bugiardo non voglio passare e anche per questo quando mi si dice che ero distratto io non ci sto”, aggiunge, replicando a quanto affermato in una precedente diretta Facebook da Matteo Salvini. Al Cdm di lunedì scorso “Conte ha enunciato i principi generali dell’accordo sulla pace fiscale” ma “non si è mai parlato di condono penale e di fondi esteri”. Lo precisa il vicepremier Luigi Di Maio su Fb, sottolineando che “quando si dice che ‘Conte leggeva e Di Maio scriveva’ si dice una cosa non vera”.

Oggi Salvini sarà al Cdm e sul possibile stralcio della parte ‘incriminata’ del decreto e dice ‘tutto si può fare, sono qui per risolvere’ però ‘quando la gente legge e approva una cosa, sia convinta di quello che legge e approva’ perché sennò, ha aggiunto, ‘inizio ad arrabbiarmi’.

Ottimista il ministro per i rapporti con il parlamento, Riccaro Fraccaro: “Ho letto tutte le dichiarazioni di Salvini. Ha anche detto che è ragionevole e io lo confermo, perché abbiamo lavorato insieme in questi mesi. E domani si risolverà tutto”.

Il vicepremier Matteo Salvini avverte: “Io sentirò tutti, però inizio ad arrabbiarmi, perché in quel Consiglio dei ministri Conte leggeva e Di Maio scriveva. In quel Cdm un uomo indicato dai 5 stelle leggeva, ed è il presidente del Consiglio, e il leader dei 5 stelle scriveva, ed è Di Maio”. Alla domanda se ciò sia avvenuto per l’intero documento, Salvini ha risposto : “Sì, il documento oggetto di scandalo di cui alla Lega e a Salvini non frega nulla è stato letto dal presidente del Consiglio e verbalizzato dal ministro Di Maio”. “Se non hanno capito, se hanno cambiato idea, se hanno iniziato a litigare – ha ripetuto – è un problema loro. Non può essere il governo a risentire dei cambi di umore dei Cinquestelle o delle distrazioni dei 5 stelle. Noi – prosegue – siamo persone ragionevoli. Se i 5 stelle hanno cambiato idea, basta dirlo. Se Fico è Di Maio hanno cambiato idea, basta dirlo, noi siamo qui. Se lo spread arriva a 350 perché questi litigano è un problema. Io domani vado a Roma, sereno, riscriviamo e rileggiamo tutto, però, ripeto, la verità è che in quel Consiglio dei ministri Conte leggeva e Di Maio scriveva”. Ad affermarlo è il vicepremier Matteo Salvini, parlando da Mezzocorona, in Trentino, nel tour elettorale per le provinciali.

Tensione anche sul decreto sicurezza. M5s ha presentato 80 emendamenti sul decreto scatenando le ire di Salvini

“La scadenza per la presentazione degli emendamenti è oggi: perché i 5Stelle hanno presentato 81 emendamenti come se fossero all’opposizione? Ragazzi non è così che si lavora, non è cosi che si fa tra alleati. Io poi sono ben contento se c’è qualcosa è da migliorare” dice il ministro dell’Interno.

La risposta di Fraccaro in un primo momento è netta: “Su dl sicurezza c’è già un tavolo. Se ci sono 81 emendamenti, vuol dire che ci sono 81 buone idee per modificarlo”. Così il ministro per i rapporti con il parlamento, Riccardo Fraccaro, dopo che Salvini ha parlato di atteggiamento “da opposizione”. “Le proposte stanno arrivando anche dal ministero dell’interno – ha aggiunto Fraccaro – e abbiamo sempre detto che le proposte del governo possono e devono essere migliorate in Parlamento”. In serata poi la situazione sembra ricomporsi tanto che Fraccaro precisa: “ok solo a emendamenti condivisi”.

“Il confronto, che a tratti può essere anche acceso, tra le forze della maggioranza non intacca il buon lavoro che stiamo facendo. Andiamo avanti consapevoli della responsabilità che abbiamo – specie nei confronti dei cittadini – di non disperdere le nostre energie e di rimanere concentrati sugli obiettivi che vogliamo raggiungere per il bene del Paese”. Lo scrive su facebook, facendo riferimento allo scontro sul dl fisco, il premier Giuseppe Conte. “Guido un governo che ha finora dimostrato di saper fare squadra e sintesi e così continueremo a fare”, aggiunge.




Di Maio e l’annuncio in Tv (di Stato) sulla presunta manomissione del decreto fiscale. Salvini: Ccà nisciuno è fesso

“Uno leggeva il testo e uno scriveva, verbalizzava. Chi leggeva era il presidente Conte, che ha tutta la mia stima, che sta battagliando in Europa per difendere l’Italia. Lui leggeva e Di Maio verbalizzava”. Salvini mette i puntini sulle i nel corso di una diretta Facebook e avverte che “quando ci vuole, ci vuole”. “A me del condono non me ne frega niente, ma per scemo non passo. È legittimo cambiare idea, sono pronto a riscriverlo il decreto. Ma patti chiari e amicizia lunga”. Quel decreto c’era “quei fogli sono a Palazzo Chigi, lo dico a anche beneficio degli elettori 5 stelle” e ripete più volte che “io ero in mezzo tra i due, Conte aveva i fogli e Di Maio verbalizzava con me in mezzo ma passare noi per quelli che hanno fatto il condono proprio no”.




“Bye, Bye vitalizi”: il Senato approva la delibera sui tagli

Il consiglio di presidenza del Senato ha approvato la delibera sul taglio dei vitalizi. “La delibera è stata approvata con 10 voti favorevoli, un astenuto e altri che non hanno partecipato al voto”. A dirlo è stato il questore del Senato Paolo Arrigoni (Lega).

Con un doppio striscione con la scritta “56 milioni di euro risparmiati” e “#bye bye vitalizi”, i senatori del Movimento 5 Stelle stanno festeggiando l’approvazione della delibera sul taglio dei vitalizi davanti all’ingresso principale di Palazzo Madama. Ci sono anche bandiere del M5s e palloncini gialli.

“Detto, fatto. Promessa mantenuta. Bye bye vitalizi anche per gli ex senatori. Questo privilegio non esisterà più per nessuno. Evviva!”. Così il vicepremier Luigi Di Maio commenta su Instagram.

“Anche il Senato dice stop a vecchi e assurdi privilegi. Abbiamo agito in tempi rapidissimi, per portare avanti una battaglia della Lega e per mantenere una promessa che le forze del Governo del Cambiamento hanno fatto ai cittadini. Dalle parole ai fatti, contro i privilegi di pochi, in favore di tutti gli italiani”, dichiarano i senatori della Lega Paolo Arrigoni, Roberto Calderoli, Tiziana Nisini e Paolo Tosato, a margine del Consiglio di Presidenza di Palazzo Madama che ha approvato il taglio dei vitalizi per gli ex parlamentari.




Def, approvato a piena maggioranza. Salvini: “Faremo l’esatto contrario di quel che ha fatto Monti”

“E’ stato approvato, come avevamo previsto, a piena maggioranza il Def prima al Senato, poi alla Camera. Questo significa che il Parlamento italiano si è espresso e rappresenta la sovranità popolare. Siamo convinti di quello che stiamo facendo, siamo molto sereni e determinati”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte a Addis Abeba aggiungendo che “qualche critica ci può essere ma anche chiari segnali positivi”, come quelli “del ministro del Tesoro Usa che conosce i fondamentali della nostra economia, che sono molti solidi”.

“Le mie previsioni per la crescita sono superiori a quelle che abbiamo indicato”. Lo dico “perché sono direttamente protagonista del lavoro che stiamo facendo e consapevole di come stiamo impostando le riforme”. Lo dice Giuseppe Conte aggiungendo che c’è stato “un ulteriore passaggio significativo” alla riunione con i rappresentanti delle maggiori aziende di Stato: “Ho avuto conferma che investiremo molti miliardi aggiuntivi rispetto a quelli programmati. Significa che avremo moltiplicatori per la crescita del Pil superiori a quelli previsti”.

“La nostra intenzione – fa sapere il capogruppo M5s al Senato Stefano Patuanelli –Ridurre il cuneo fiscale per l’assunzione dei giovani più meritevoli, contrastare il fenomeno delle ‘culle vuote’ anche con incentivi per l’istruzione e misure per favorire il rientro dei ‘cervelli’: sono alcuni dei punti sui quali la maggioranza impegna il governo a intervenire, indicati L’implementazione in tempi rapidi della Banca per gli investimenti, anche prevedendo un  “Faremo l’esatto contrario di quel che ha fatto Monti”, ha detto in un altro passaggio. ““Non ho visto il Presidente della Repubblica assolutamente preoccupato”, ha osservato rispondendo ad una domanda sull’incontro di ieri al Quirinale. “Si leggono sui giornali ricostruzioni fantasiose, fantascientifiche e incredibili mai ascoltate – ha aggiunto – ma è il bello della libertà di stampa e di parola che va sempre tutelata”.

 




Salvini: “Guiderò personalmente la ruspa che abbatterà la villa abusiva dei Casamonica”

Nel decreto sicurezza ci sarà un emendamento per prevedere “la chiusura entro le 21 dei negozietti etnici che diventano ritrovo di spacciatori e di gente che fa casino”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini in diretta Facebook sottolineando che “non è un’iniziativa contro i negozi stranieri ma per limitare abusi di certi negozi che diventano ricettacolo di gente che fa casino”.
“E’ questione di giorni. Entro ottobre – ha detto in un altro passaggio del suo intervento dai tetti del Viminale – guiderò personalmente la ruspa che abbatterà la villa abusiva dei Casamonica a Roma. Non vedo l’ora di raderla al suolo per restituirla alla comunità”.

“Non si può fare una norma che discrimina determinati imprenditori rispetto ad altri. Chi ha un’attività commerciale ha diritti e doveri: il dovere di rispettare le regole e il diritto di restare aperti, sia che siano esercizi gestiti da stranieri, sia che siano esercizi gestiti da italiani. Lo ha detto Mauro Bussoni segretario generale della Confesercenti nazionale interpellato dall’ANSA sull’annuncio del ministro Matteo Salvini sulla chiusura entro le 21 dei negozietti etnici.




Anzio, lettera con proiettile all’ex segretaria comunale Marina Inches: vicinanza dalla Lega

ANZIO (RM) – Un postino del centro di smistamento di Pomezia si è accorto di un busta da lettere con dentro un proiettile senza francobollo e con l’indirizzo di Marina Inches, attuale segretaria comunale del Comune di Ardea.

L’uomo ha portato la missiva direttamente ai Carabinieri, i quali hanno avviato le indagini. Dentro la lettera, che non è mai arrivata nelle mani della Inches, c’era un foglietto con su scritto: “Stai zitta”. Nella stessa busta il proiettile.

 

Riceviamo e pubblichiamo dalla Segreteria Lega Salvini di Anzio

L’Intero partito della Lega di Anzio esprime la solidarietà e la piena vicinanza alla Segretaria Comunale Marina Inches in servizio presso il nostro Comune fino ai primi di agosto ed adesso in forza al Comune di Ardea.

La scritta “stai zitta “ accompagnata da un proiettile e’ un vile gesto intimidatorio di cui è stata fatta oggetto».«Quanto accaduto oggi e’ assolutamente grave e lesivo per l’intera comunità e ci auguriamo che si faccia luce al più presto e che i responsabili di questo gesto ignobile siano consegnati alla giustizia». «Siamo certi che non saranno metodi di questo tipo a scoraggiare l’impegno meritorio di una Segretaria Comunale dal valore e dall’operosità indiscutibile».

Restiamo ancor più convinti che sia necessario elevare sempre di più il livello di attenzione a tutela dei pubblici amministratori che sono oggi sempre più esposti alle intimidazioni».

Anche perché non dimentichiamo che circa due mesi fa abbiamo espresso sempre come Lega la piena solidarietà alla Commissaria della Polizia di Anzio a cui era stata incendiata la sua auto .




Immigrati, voli charter. Salvini risponde a Berlino e Bruxelles: “Chiudiamo gli aeroporti come abbiamo chiuso i porti”

“Se qualcuno, a Berlino o a Bruxelles, pensa di scaricare in Italia decine di immigrati con dei voli charter non autorizzati, sappia che non c’è e non ci sarà alcun aeroporto disponibile”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, parlando dei migranti che vengono rintracciati in Paesi europei diversi da quello del primo ingresso. “Chiudiamo gli aeroporti come abbiamo chiuso i porti”, ha aggiunto il vicepremier.

Salvini replica così soprattutto alla Germania

da cui il 9 ottobre è prevista la partenza del primo charter con a bordo 40 migranti cosiddetti “secondari” respinti dal governo tedesco. Berlino avrebbe organizzato anche un secondo volo, con l’intenzione di “accelerare” i rientri, ma al Viminale non risulta ancora niente di ufficiale.

Sensi (Pd): Salvini chiarisca se l’accordo vale – “Ripeto: non bastano proclami e veline. L’accordo con la Germania per il rimpatrio dei profughi è in vigore o no?” a chiederlo, su Twitter, è il deputato del Pd Filippo Sensi, che aggiunge: “Matteo Salvini voleva fare aumm aumm? E ora pizzicato col sorcio in bocca da quei cattivoni di Repubblica fa il ganassa? Chiarisca: tornano o no? Accordo vale?”.