Arriva il grande caldo: massima allerta incendi. Picchi di 45°

Il grande caldo in arrivo sull’Italia potrebbe favorire gli incendi ed è dunque fondamentale tenere comportamenti corretti e segnalare immediatamente ogni piccolo focolaio. L’appello arriva dal capo della Protezione civile Fabrizio Curcio: “Abbiamo alle spalle giornate drammatiche sul fronte roghi – dice -. Le temperature che ci attendono ci impongono la massima attenzione. Bisogna evitare ogni comportamento a rischio incendi”. 

L’Italia sarà interessata da temperature molto alte, avverte il numero uno della Protezione civile, che subiranno un aumento su tutto il Centrosud “raggiungendo valori elevati nelle giornate di martedì 10 agosto e mercoledì 11 agosto, con valori, nelle località interne di Sicilia e Sardegna, prossimi ai 45 gradi. Per questo servirà la massima attenzione e la massima collaborazione di istituzioni e cittadini”. 

Il Dipartimento della Protezione civile, insieme a tutto il servizio nazionale e la flotta di Stato, conclude Curcio, “è al lavoro senza sosta per contenere i roghi che stanno interessando il Centrosud. Squadre a terra e Canadair sono anche oggi fortemente impegnati in Calabria, regione dove purtroppo nei giorni scorsi abbiamo registrato due vittime. Non faremo mancare il nostro supporto alle Regioni maggiormente colpite da questi eventi”. 




Vaccini anti-Covid, allo studio una nuova strategia

Una nuova strategia per combattere il virus SarsCoV2, con vaccini che riescano a bloccare le sue principali vie d’ingresso nell’organismo, ossia nelle mucose. E’ questa la nuova direzione della ricerca alla quale si comincia a pensare, sulla scia di un’analisi pubblicata sulla rivista Nature da Ed Lavelle e Ross Ward, entrambi del Trinity College di Dublino. Certamente i tempi di realizzazione non sono ancora maturi, ma l’attenzione del mondo scientifico è alta.

“Tutte le piattaforme vaccinali usate finora sono iniettabili per via intramuscolare e portano a una risposta in termine di produzione di anticorpi e di linfociti T memoria a livello sistemico e non a livello locale nella porta di ingresso del virus”, osserva il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca. Gli attuali vaccini anti Covid-19, somministrati con un’iniezione intramuscolare, agiscono infatti stimolando l’immunità nel sangue e quindi in modo sistemico, nell’intero organismo.

Anche per l’infettivologo Stefano Vella, dell’Università Cattolica di Roma, “non è strano che qualche immunizzato si sia reinfettato”. Questo accade perché, “nel momento in cui il virus riesce a infettare le mucose il sistema immunitario si riattiva, ma impiega comunque un po’ di tempo per raggiungere il virus nel suo punto di ingresso, e intanto il virus si moltiplica”.

Per questo motivo, secondo i due esperti, si dovrebbe guardare all’esperienza contro il virus dell’influenza del tipo H1N1 responsabile della pandemia del 2009. “I vaccini che si somministravano come spray nasale – dice Broccolo – erano particolarmente adatti a bloccare l’ingresso del virus nelle mucose”.




Vaccinatevi e seguite le regole: questo l’appello di Mario Draghi agli italiani

“Le cose per l’economia italiana vanno bene e si spera che vadano anche meglio, agli italiani voglio dire: perché vadano meglio vaccinatevi e rispettate le regole”, ha detto il premier Mario Draghi in un saluto informale ai cronisti a Palazzo Chigi.

“L’orizzonte” del governo “è nelle mani del Parlamento. Non posso esprimere orizzonti, vedute”, ha detto ancora Draghi rispondendo a chi gli domanda se il governo arriverà fino alla fine della legislatura, nel 2023.

“E’ troppo presto per dire se verrà riformato ma il concetto alla base del reddito di cittadinanza io lo condivido in pieno”.

“Ieri ho ringraziato i ministri per il lavoro e la determinazione avuta in questi sei mesi di governo, nel disegnare e attuare l’agenda.

Mentre ci avviamo tutti per prenderci queste due settimane di vacanza, il pensiero che bisogna tener chiaro è che tra due settimane ci vuole la stessa determinazione, se non maggiore, per affrontare sfide e problemi e dare risposte a problemi urgenti e gravi”.

“Non ci sono lati scuri o lati chiari, quello che conta sono i risultati e i partiti portano risultati, non è che loro hanno in mente obiettivi diversi. Non esiste contrapposizione tra questo governo, il presidente del Consiglio” e i partiti. “Questo governo vive perché c’è il Parlamento”.

“Cosa temere di più nei mesi a venire? Dobbiamo essere sicuri di aver fatto di tutto per evitare che la pandemia si aggravi: che basti o no non lo sappiamo. Tutto viene fatto sulla base delle evidenze e dei dati di oggi”, ha detto ancora Draghi parlando con i cronisti a Palazzo Chigi prima della pausa ferragostana.

“L’impegno che abbiamo preso” per l’autunno “è per cominciare la scuola in presenza, assolutamente” e “la continuazione della campagna vaccinale”. Sono gli obiettivi per il rientro dalle vacanze che il premier ha sottolineato.

“C’è una cosa in particolare che sta a cuore a tutti noi, a me certamente e più di ogni altra cosa. Bisogna fare qualcosa poter migliorare una situazione inaccettabile sul piano della sicurezza sul lavoro – ha poi detto Draghi -. Rivolgo un pensiero commosso e affettuoso a tutti coloro che volevano bene a Laila El Harim. Due mesi fa era la D’Orazio e così via, ogni giorno. E’ stato fatto molto ma occorre fare molto di più”.

“Abbiamo due settimane di vacanza ma il pensiero da tenere chiaro in mente è che poi ci vuole la stessa determinazione se non maggiore per affrontare le sfide, i problemi, le risposte che dobbiamo dare a problemi urgenti, gravi” e in particolare “ci sono tutti i problemi che riguardano il lavoro. Infatti oggi c’è stata una riunione con il ministro del Lavoro” Andrea Orlando.

“E’ una situazione fluida: dobbiamo essere in ogni istante sicuri di aver fatto tutto il possibile sulla base dei dati a nostra disposizione. A parte questo e se riusciamo a essere sicuri a garantire sicurezza e fiducia in tutti gli italiani, si pensa che l’economia andrà sempre meglio ma questo non deve farci dimenticare i problemi che restano all’interno di questa crescita molto elevata: l’occupazione, le aziende in crisi, la riforma degli ammortizzatori sociali, la questione della sicurezza sul lavoro, l’agenda del Pnrr, la delega fisco, la delega concorrenza: insomma, la lista è lunga”.




Covid-19, indice Rt stabile ma aumenta incidenza: fondamentale il completamento dei cicli di vaccinazione

Si stabilizza il valore dell’Rt nazionale che rispetto a 1,57 della scorsa settimana si ferma a 1,56, mentre, secondo quanto si apprende, continua a crescere, di 10 punti, l’incidenza calcolata a ieri, passando da 58 casi ogni 100 mila abitanti a 68. I due valori che segnano la replicabilita’ del contagio e la circolazione del virus, indicatori chiave per le decisioni sulle misure di contenimento, assieme ai valori di occupazione dei reparti ospedalieri, sono ora all’esame della cabina di regia e saranno presentati oggi.

Sono tutte a rischio moderato le 21 Regioni e province autonome italiane secondo il monitoraggio dell’Iss-Ministero della Salute sull’andamento del Covid in Italia.

Sono 16 le regioni che, secondo quanto si apprende, riportano allerte di resilienza ma nessuna riporta molteplici allerte di resilienza che potrebbero far scattare un peggioramento della condizione di rischio.

Nessuna Regione o Provincia autonoma supera questa settimana, a quanto si apprende, la soglia critica di occupazione dei posti letto per pazienti Covid in terapia intensiva o area medica. Tuttavia, secondo il monitoraggio dell’Iss-Ministero della Salute all’esame della Cabina di regia, il tasso di occupazione in intensiva è leggermente in aumento, al 3%, con i ricoverati che passano da 189 (27/07/2021) a 258 (03/08/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta invece al 4% ed i ricoverati passsano da 1.611 (27/07/2021) a 2.196 (03/08/2021).

La variante delta del virus SarsCoV2 è ormai largamente prevalente in Italia. Lo rileva, secondo quanto si apprende, il monitoraggio dell’Iss-Ministero della Salute.. La Delta, si rileva, è dominante nell’Unione Europea ed è associata ad un aumento del numero di nuovi casi di infezione anche in altri paesi con alta copertura vaccinale. Per prevenire un’ulteriore diffusione, si avverte, è fondamentale il completamento dei cicli di vaccinazione, oltre a un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione ed applicare misure e comportamenti di cautela.




Roma, mobilità. R. Mussolini (FdI): Raggi ossessionata da funivia e visioni empiriche. Serve visione lungimirante

ROMA – “Gli autobus vanno a fuoco, le scale mobili saltano come elastici, le fermate della metro restano chiuse per anni e i mezzi pubblici sono pieni anche in tempo di Covid tanto da far considerare una benedizione l’assenza dei turisti, eppure la Raggi vuole regalare a Roma l’ultima follia: la funivia.

I 5 Stelle immaginano una città deserta, a misura della piattaforma Rousseau. L’ultima scempiaggine è relativa all’avviso, inviato a tutti i dipendenti dell’amministrazione capitolina, obbligati a comunicarne la ricezione, per il reperimento di personale in grado di fare di conto relativamente al “calcolo sommario della spesa” per il progetto di fattibilità tecnico ed economico della funivia Casalotti-Battistini-Torrevecchia.

Inappropriati fino alla fine, i cinque stelle non si rendono conto che, non solo sono fuori tempo massimo e che la ragionevolezza dovrebbe portare chiunque ad amministrare l’ordinario. Completamente fuori contesto, i grillini sfuggono alle necessità di cittadini e città per arroccarsi sulle loro visioni personalistiche e nell’improvvisazione amministrativa.

Roma ha bisogno di un quadro innovativo sulla mobilità che poggi su una visione lungimirante, su un documento che ci indichi correttamente lo sviluppo che questa città dovrà sostenere, anche in virtù di questo periodo e di come potrà essere superato. Occorre una pianificazione strategica della “grande” mobilità: niente più bus vetusti ed inquinanti, niente più vagoni metro antiquati, niente più ciclabili empiriche e pericolose. Occorre rafforzare e rivedere tutto il piano delle infrastrutture per la mobilità per accompagnare Roma e farla tornare a essere una capitale.

Per far questo in modo ponderato ed attento, per dare adeguatamente ascolto alle necessità dei cittadini c’è bisogno, prima di ogni cosa, di cambiare amministrazione, passare definitivamente dall’inconsapevolezza al governo al buon governo: la Raggi e la sinistra hanno fallito miseramente è tempo di cambiare.”

Così Rachele Mussolini, consigliere comunale della lista civica Con Giorgia e Vice Presidente della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza di Roma Capitale.




Sardegna, boom di ingressi in terapia intensiva dei non vaccinati. L’appello di un’infermiera di Cagliari: “Vaccinatevi!”

La Sardegna si avvia a raggiungere le 2 milioni di somministrazioni di vaccinazioni anti Covid19 (1.872.946 oggi, il 95,2% delle 1.967.099 consegnate), con una percentuale di immunizzazione della popolazione che supra il 51% per complessivi 836.648 sardi con due dosi (62,56% con una sola dose o monodose cioè oltre un milione di vaccinati). Ma la battaglia per sconfiggere il virus è ancora lunga e l’immunità di gregge con l’80% della popolazione isolana si potrebbe raggiungere solo a fine settembre.

Inoltre salgono sempre più i ricoveri, soprattutto nelle terapie intensive che hanno toccato la soglia critica del 10% con un boom di ingressi tra i non vaccinati. Per questo motivo arrivano da più parti appelli per aderire alla campagna vaccinale: uno di questi arriva direttamente da un’operatrice sanitaria che lavora all’interno del reparto di rianimazione dell’ospedale SS. Trinità di Cagliari. Un messaggio positivo: la scritta vaccinatevi e un sorriso, disegnati sul dorso della tuta che ogni giorno infermieri e medici devono indossare nei reparti per difendersi dal Covid19.

Un’immagine rilanciata sui social da un suo collega infermiere e capogruppo del Pd in Consiglio Comunale a Cagliari, Fabrizio Marcello. “Lo può solo scrivere la nostra collega della Rianimazione, lo fa perché le Parole, ormai per molti sono diventate vane. Lo fa lanciando l’ennesimo appello, perché i suoi occhi vedono cosa sta succedendo. Purtroppo per la quarta volta si dovrà bardare da palombara, molto probabilmente non farà ferie, non aggiungo il suo stato d’animo”, scrive su Facebook. “Ormai le parole non servono più e c’è rimasto solo questo: un’immagine forte, non per seminare il terrore, ma per lanciare un appello e sensibilizzare gli animi delle persone – spiega all’ANSA – Se si continuano a ricoverare pazienti Covid non si riuscirà a dare risposte a quelli non Covid: bisogna spezzare la catena di contagio e il vaccino è un valido alleato. Martedì prossimo porterò di nuovo la questione in Consiglio Comunale per dare un nuovo messaggio di speranza”.




Parma, città idraulicamente più sicura grazie al 3 x 3 della bonifica

Anbi: “Un’ulteriore testimonianza dell’efficienza che mettiamo a disposizione del Pnrr”

“Uno scolmatore atteso dalla città e che trasforma l’acqua da possibile calamità a sicura opportunità”:  a dirlo è Michele Alinovi, Assessore del Comune di Parma.

Ora, infatti, un’area agricola di 2000 ettari  (soprattutto  erba medica, mais, foraggi e soia), compresa tra la zona Sud del comune ed  il territorio di Sorbolo Mezzani, beneficia di un nuovo e più efficiente nodo idraulico, in località Casalbaroncolo;  il manufatto denominato “Aielle”, assomma il  duplice obbiettivo di una corretta funzionalità irrigua, unita alla messa in sicurezza idraulica dei territori.

“Ecco la caratteristica delle nostre progettazioni: la multifunzionalità, che deve contemperare, nel rispetto delle priorità di legge, i molti e crescenti interessi sulla risorsa idrica. E’ a questo obbiettivo, che si richiamano gli 858 progetti del nostro Piano di Efficientamento della Rete Idraulica, di cui chiediamo l’inserimento nel P.N.R.R. . Con un investimento di circa 4 miliardi e 339 milioni di euro sarebbero attivati oltre 21.000 posti di lavoro” indica Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).

L’area di intervento è posta all’interno dell’intersezione tra due canali consortili:

il Cavo Gambalone Vivo (circa 10 chilometri ad uso promiscuo, cioè sia irriguo che di scolo) ed il  Cavo Gambalone Diversivo (poco meno di 3 chilometri e mezzo e con funzione soltanto di scolo, ma fondamentale per limitare le portate di piena in modo da proteggere i centri abitati, posti a Nord, da eventuali allagamenti). Per contenere le dispersioni ed ottimizzare il servizio irriguo, una squadra consortile di soli 3 uomini ha provveduto a realizzare, in appena 3 mesi, alcuni diaframmi impermeabili,  recuperando anche parti “storiche” del manufatto e creando una sorta di “opera scultoria”, che ricorda l’impegno dell’uomo nella costruzione di opere a difesa del territorio.

“E’ questo un emblematico esempio dell’efficienza operativa dei Consorzi di bonifica e che, unita all’avanzato iter procedurale delle progettazioni presentate, è  garanzia per rispettare i tempi del  Next Generation EU: obblighi burocratici completati entro il 2023, opere realizzate e rendicontate entro il 2026. Ogni giorno, che passa, rende più impervia la sfida soprattutto per un Paese come l’Italia” ricorda Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.  

“Siamo fieri di quest’opera – sottolineano la Presidente, Francesca Mantelli  ed il Direttore Generale del Consorzio di bonifica Parmense, Fabrizio Useri – Crediamo che soprattutto  in un’epoca di cambiamenti climatici la difesa  idrogeologica debba essere una priorità.”

Ed è al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.) che Parma guarda per realizzare anche  altri decisivi interventi sui canali Naviglio, Burla e Fossetta Alta: un segnale importante verso il territorio per un’operatività indirizzata alla prevenzione da emergenze, che annualmente costano 7 miliardi di euro al Paese.




Green pass obbligatorio: ore decisive sul fronte scuola, trasporti a lunga percorrenza e luoghi di lavoro

Conto alla rovescia per l’entrata in vigore del green pass obbligatorio per una serie di attività, e ore decisive sul fronte scuola, trasporti a lunga percorrenza e luoghi di lavoro. Questa resta una settimana cruciale per le scelte del governo in vista dell’avvio dell’anno scolastico e delle riaperture di settembre.

Il premier Draghi ha incontrato i sindacati per affrontare il tema del green pass in fabbrica e nei luoghi di lavoro.

Il confronto arriva a poche ore dalle dichiarazioni del leader della Cgil, Maurizio Landini, che ha detto che non c’è nessun “no” pregiudiziale sull’utilizzo obbligatorio ma ha respinto l’ipotesi di sanzioni per chi decide di non vaccinarsi. “Sul vaccino c’è un accordo sulla sicurezza sanitaria sottoscritto dalle parti sociali e inserito in un decreto e qualsiasi tentativo di modificarlo necessita di una legge”, ha sottolineato il segretario Uil Pierpaolo Bombardieri al termine dell’incontro con Draghi. “Nulla in contrario sul principio all’estensione del Green Pass ma non può diventare strumento da usare per licenziare e discriminare lavoratori e lavoratrici”, ribadisce Landini. “Siamo disponibili ad aprire un confronto con le associazioni datoriali per migliorare i contenuti dell’accordo”, aggiunge Luigi Sbarra della Cisl. Intanto da venerdì sarà obbligatorio esibire il certificato verde per spettacoli, cinema, centri termali, piscine, palestre e ristoranti al chiuso. Un cambio di passo che impone agli esercenti di intervenire per evitare di incorrere in multe o, addirittura, in chiusure. Nei prossimi giorni è in arrivo un provvedimento che prevede un prezzo calmierato dei tamponi, che potrebbe attestarsi sui 6-7 euro. “Io credo che se il Green Pass serve a sentirci più sicuri nei luoghi pubblici al chiuso, ben venga – ha detto il presidente dell’Anci, Antonio Decaro -. L’importante è continuare con la campagna di vaccinazione. Quando avremo raggiunto una percentuale molto più elevata ci sentiremo tutti più sicuri in tutti gli ambienti”. In settimana il dossier scuola dovrebbe finire all’attenzione del governo.

“La scuola è una priorità assoluta” per Draghi e nel governo, nelle ultime settimane, si auspica un avvio dell’anno in presenza. Un obiettivo che si confronta, ogni giorno, con i dati relativi al piano vaccinale. Così come annunciato dalla struttura commissariale, a partire dalla terza settimana di agosto, sarà disponibile un milione di dosi in più di Pfizer. Ad oggi, comunque, circa l’85% dei docenti è immunizzato o in attesa del richiamo. Numeri che potrebbero portare ad attendere alcune settimane, sperando di raggiungere quota 90%, prima di intervenire con provvedimenti più forti. La data è sempre quella del 20 agosto, giorno in cui alla struttura commissariale verrà consegnata una “quantificazione” delle mancate adesioni a fini statistici, nel rispetto della privacy e delle scelte personali. Per il presidente del Veneto, Luca Zaia, “chi lavora a scuola deve vaccinarsi”, aggiungendo che chi opera nel comparto “faccia una riflessione e valuti veramente la somministrazione di una dose”.

I prossimi giorni saranno determinanti anche per il Piano Scuola. Il documento verrà illustrato mercoledì alle Regioni. Non è da escludere che proprio il 4 agosto possa, quindi, esserci la cabina di regia e un Cdm che riguarderà, oltre all’esame del piano del ministero dell’Istruzione, anche l’obbligo del Pass per i trasporti a lunga percorrenza, anche se si sta ancora ragionando sulla eventuale entrata in vigore del provvedimento che non riguarderà il trasporto pubblico locale. Sul punto, però, è stato chiesto alle Regioni un piano sul potenziamento dei mezzi in vista di settembre che dovrà fare i conti con il problema del distanziamento a bordo dei bus. Per il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, sui trasporti “dobbiamo prevedere un incremento. C’è un percorso aperto con le regioni con la consapevolezza che bisogna investire”.




Al via il semestre bianco: Mattarella non può più sciogliere le Camere e indire nuove elezioni

La finestra delle elezioni potrebbe riaprirsi dopo l’elezione del nuovo presidente della Repubblica, a febbraio del 2022

Dal 3 agosto scattano gli ultimi sei mesi del mandato del presidente della Repubblica: come prevede l’articolo 88 della Costituzione Sergio Mattarella non potrà più sciogliere le Camere e indire nuove elezioni.

L’attenzione si sposta sui partiti: il timore è che senza più il rischio delle urne, i veti incrociati possano moltiplicarsi e portare addirittura al tentativo di dare vita a un nuovo governo. Non tutti sono d’accordo però: messa al riparo la riforma della Giustizia, tema profondamente divisivo per l’attuale maggioranza, il largo sostegno di cui gode Mario Draghi e la missione del Recovery plan dovrebbero essere sufficienti a garantire la navigazione, almeno fino al momento in cui le Camere si riuniranno per scegliere il nuovo inquilino al Quirinale.

La finestra delle elezioni potrebbe riaprirsi dopo l’elezione del nuovo presidente della Repubblica, a febbraio del 2022, anche perché non è un mistero che lo stesso Draghi sia un candidato forte per la successione a Mattarella ma c’è chi scommette che le ragioni che lo hanno portato a Palazzo Chigi saranno anche quelle che ne consiglieranno la permanenza alla guida del governo fino alla scadenza della legislatura nel 2023, con l’elezione di un altro inquilino al Quirinale. C’è anche chi già ipotizza che i partiti possano chiedere a Mattarella di dare la disponibilità a farsi rieleggere per un secondo mandato. Ma è tutto ancora prematuro.

La finestra del semestre bianco fu introdotta durante i lavori dell’Assemblea Costituente con l’obiettivo di evitare che il Capo dello Stato usasse il potere di scioglimento del Parlamento per garantirsi la rielezione. E nonostante alcuni tentativi di modificare la Carta introducendo il divieto di “bis”, la norma ha resistito nel tempo. Si tratta però di una limitazione che non chiude tutti i margini di manovra a disposizione del presidente della Repubblica: qualora le tensioni nella maggioranza si esacerbassero, Mattarella avrebbe infatti sempre a disposizione l’arma “finale” delle dimissioni anticipate, osserva il deputato Pd e costituzionalista Stefano Ceccanti in un’intervista a Radio radicale. 




Ambiente: Poste Italiane quadruplica in due anni la flotta green capitolina

L’ampliamento della flotta aziendale “green” romana, passa anche attraverso la messa in strada di un ulteriore  nuovo triciclo “ecologico”

Poste Italiane nella capitale è sempre più “green”. In questa prima decade di luglio, infatti, è stato completato un ulteriore step di nuove forniture di quadricicli e tricicli completamente elettrici e di tricicli endotermici presso i 18 Centri di recapito romani.

Con questi nuovi arrivi, il numero di mezzi ecologici che compongono la Flotta Green di Poste Italiane a Roma città si è quadruplicato in soli due anni salendo a oltre 600 unità. Ogni giono, infatti, per rendere ancora più ecologica, agevole e sicura la consegna di corrispondenza e pacchi, percorrono le strade capitoline 158 Quadricicli Elettrici di cui 7 ibridi, 128 tricicli elettrici, 203 Tricicli endotermici, 58 Van 2 posti a Metano e 41 alimentati a GPL, 10 Furgoni a Metano e 8 elettrici.

I 18 Centri di Recapito della capitale, organizzati complessivamente in 849 zone di recapito, oltre a 99 linee mercato e 439 linee business (consegna fino alle 19.45 e il sabato) comprendono circa 2.000 operatori (1.400 portalettere più gli addetti alle lavorazioni interne e i ruoli di staff) e garantiscono quotidianamente la consegna della corrispondenza sul territorio per un totale di oltre 1.406.000 famiglie e 168.000 tra piccole, medie imprese e attività commerciali per un numero complessivo di circa 300.000 numeri civici. I chilometri percorsi giornalmente dai portalettere dei Centri di Distribuzione della Capitale per effettuare il servizio di consegna della corrispondenza e dei pacchi sono circa 25.000 km.

I nuovi quadricicli, della potenza di circa 6kW, hanno un’autonomia energetica di 70 km, tale da permettere ai portalettere di consegnare la corrispondenza giornaliera con una sola ricarica, una velocità massima di circa 45 km/h e un vano di carico di ben 400 litri. L’installazione di questo speciale baule che consente di aumentare la quantità di pacchi e lettere trasportabili si dimostra caratteristica molto importante visto il costante e rapido trend di crescita dell’e-commerce che si è registrato, in particolare in questo periodo di emergenza, soprattutto nelle grandi città come Roma. I nuovi mezzi garantiscono inoltre una maggior efficienza, fornendo affidabilità e sicurezza all’operatività quotidiana dei portalettere, grazie a una maggior protezione dagli eventi atmosferici, stabilità e comfort. Per ogni nuovo mezzo elettrico, inoltre, Poste Italiane ha messo in funzione una colonnina elettrica per la ricarica.

L’ampliamento della flotta aziendale “green” romana, passa anche attraverso la messa in strada di un ulteriore  nuovo triciclo “ecologico”, dotato di motore basso emissivo 125cm3 – Euro-6 che consente una velocità massima di circa 74 km/h, per un’autonomia di circa 270 km, e con un vano di carico di 250 litri.

Anche in questo caso, la particolare conformazione a tre ruote ne aumenta la stabilità e la sicurezza per il conducente.

Con i nuovi quadricicli e con la continua dotazione di mezzi “ecologici” a bassa emissione, anche a Roma la mobilità di Poste Italiane diventa ancora più sostenibile e in linea con l’ESG – Environmental Social and Governance. Il rinnovo della flotta aziendale, continua ad essere uno degli obiettivi di Poste Italiane che vuole ridurre in maniera significativa le emissioni inquinanti, proseguirà per tutto il 2021, coinvolgendo ancora Roma e numerose altre località su tutto il territorio nazionale.




Campagna vaccinale anti Covid: forte adesione da parte dei ragazzi

“Oggi e’ difficile fare previsioni ma con gli ulteriori dati sull’Rt la prossima settimana potremo avere un quadro più definito”. E’ quanto hanno dichiarato Silvio Brusaferro e Gianni Rezza nel corso della conferenza stampa sui dati del monitoraggio.

“Determinanti, però – hanno concluso – sono i nostri comportamenti”.

“E’ da segnalare, se pur estremamente contenuto, l’aumento della variante Beta (B.1.351, prima denominata ‘sudafricana’), maggiormente caratterizzata da una parziale immuno-evasione; mentre la prevalenza della variante Gamma (P.1, prima denominata ‘brasiliana’) è diminuita drasticamente in tutto il Paese”. Lo rileva l’ultima indagine rapida dell’Istituto superiore di sanità e ministero della Salute sulla diffusione delle varianti.

“L’infezione sta crescendo in molti paesi europei e anche nel contesto italiano sta crescendo. Sono 3845 i comuni in cui si rileva almeno un caso, quasi 900 comuni in piu rispetto alla scorsa settimana. La circolazione del virus è soprattutto nelle fasce più giovani tra 10 e 29 anni”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia.

“L’occupazione dei posti letto ospedalieri segna una crescita ma contenuta mentre l’incidenza in molte aree è sopra i 50 casi per 100mila abitanti, critica per il tracciamento. Inoltre l’Rt proiettato per la prossima settimana mostra una stabilizzazione: è un dato da confermare ma siamo comunque sopra la soglia epidemica, e cresce Rt ospedaliero. Siamo in una fase in cui dobbiamo muoverci con grande prudenza”, ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità.

“I casi aumentano ma meno velocemente delle scorse settimane. In Gb adesso l’incidenza si è pressochè dimezzata, così come in Olanda. Difficile cosa accadrà da noi ma vediamo un ritmo di crescita inferiore rispetto a quello delle scorse settimane”. Lo ha affermato il direttore della Prevenzione Gianni Rezza in conferenza stampa al ministero della Salute. “Test, quarantena dei contatti e tracciamenti va seguito, anche nel periodo estivo”. “Nel giro di un mese bisognerà decidere chi vaccinare e in quali tempi con la terza dose: è una decisione che va meditata bene ma probabilmente le persone più fragili e immunodepresse avranno una terza dose ma non abbiamo ancora deciso quando. Sulla terza dose c’è indecisione perchè non ci sono ancora evidenze forti per poter dire che la faremo a tutti piuttosto che ad alcuni”.
“C’e’ una forte adesione alla campagna vaccinale da parte dei ragazzi ed e’ un dato molto importante”. Lo ha dichiarato Gianni Rezza nel corso della consueta conferenza stampa sul monitoraggio. “Sono, infatti, i ragazzi – ha concluso – a trainare di più l’infezione”.
“Non si sa ancora se nel caso della terza dose sarà necessario effettuarla con un vaccino adattato alle varianti. Di fatto le aziende stanno lavorando a vaccini adattati. Al momento teniamo aperte le opzioni e le decisioni anche prese dall’Ue guardano alle due alternative per non rimanere scoperti, Se ci si vaccinasse oggi si userebbero i vaccini esistenti ma bisognerà valutare se fra alcuni mesi saranno necessari vaccini adattati”, ha spiegato il direttore delle Prevenzione del ministero della salute.

Balzo in avanti per l’incidenza e l’Rt che questa settimana si attestano rispettivamente a 58 e 1,57. I due valori, che segnano la circolazione del virus e la replicabilità del contagio, sono oltre la soglia di 50x100mila per il primo e oltre l’1,50 il secondo. La scorsa settimana si attestavano rispettivamente a 41 e 1.26. Due parametri che, insieme ai nuovi valori varati dal governo sulla percentuale di saturazione delle aree mediche e delle terapie intensive, determinano il cambio di fascia delle regioni e le relative restrizioni.

Nessuna Regione e Provincia autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica, ma aumentano i ricoveri . Il tasso di occupazione in intensiva è stabile al 2%, con un lieve aumento nel numero di ricoverati che passa da 165 (20/07/2021) a 189 (27/07/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche nazionale aumenta invece al 3% rispetto al 2% della scorsa settimana. Il numero di ricoverati in queste aree è in aumento da 1.194 a 1.611. Lo rileva la bozza del monitoraggio settimanale del ministero della Salute-Iss all’esame della Cabina di regia

Sono 20 – rispetto alle 19 della scorsa settimana – le Regioni e Province autonome classificate a rischio moderato e una (Molise) a rischio basso questa settimana. E’ quanto evidenzia, secondo quanto si apprende, la bozza del monitoraggio settimanale. Diciassette Regioni e Province autonome riportano allerte di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza.

Sono le Regioni del Sud ad avere i parametri ospedalieri più elevati al 27 luglio. Sicilia, Calabria e Campania – secondo la bozza del monitoraggio, hanno un valore di occupazione nelle aree mediche rispettivamente dell’8%, del 6,6%, e del 4,9%. Sicilia e Sardegna ma anche il Lazio hanno, nello stesso periodo, un valore di occupazione delle terapie intensive rispettivamente del 4,7%, del 4,2% e del 3,7%. Per quanto riguarda, invece, l’incidenza su 100mila abitanti nella settimana del 23-29 luglio, sono Sardegna, Toscana e Lazio le regioni in testa rispettivamente con 136,2; 94,5; e 87,5.

È necessario accelerare i tempi per raggiungere una elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta dalle varianti – rileva inoltre la bozza – La circolazione della variante Delta è in aumento in Italia ed è ormai prevalente. Questa, si rileva, ha portato ad un aumento dei casi in Paesi con alta copertura vaccinale, pertanto è opportuno un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi.