Covid, Pfizer annuncia: pronto a marzo il vaccino contro Omicron

L’ad di Pfizer Albert Bourla ha annunciato che il vaccino contro Omicron sarà pronto a marzo e l’azienda ha già iniziato a produrre le dosi.

Bourla ha spiegato in un’intervista alla Cnbc che il vaccino sarà efficace anche contro le altre varianti del Covid che stanno circolando.

‘Ema ha iniziato a valutare una domanda di autorizzazione all’immissione in commercio per il medicinale antivirale per via orale orale Paxlovid.

La domanda è di Pfizer Europe. Lo rende noto l’Agenzia Ue. Il risultato è atteso nelle prossime settimane.




Covid, Figliuolo: “Barriera vaccini funziona”

“La variante Omicron è stata una variabile che ha scombussolato i piani, i contagi sono tanti però sono legati anche a molti tamponi fatti”. Così il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 Francesco Paolo Figliuolo a ‘Mezz’ora in più’ su Rai Tre. “La crescita esponenziale dei contagi è stata accompagnata a una crescita lineare dell’ospedalizzazione e delle terapie intensive”, spiega. Un rischio di terapia intensiva 25 volte superiore per i non vaccinati. “Se noi facciamo un confronto tra i dati di questi giorni e quelli dell’anno scorso, con un decimo dei contagi, allora avevamo molte più ospedalizzazioni e decessi. La barriera dei vaccini ha funzionato, si vede che nei 120 giorni la barriera tiene molto“.

Figliuolo spiega che “in questo momento su una platea che è stata vaccinata di 46 milioni e seicentomila circa abbiamo fatto quasi 23 milioni di booster. Noi come booster siamo quasi al 50%. Questo ci pone ai primissimi posti in Europa”. “I numeri stanno crescendo – sottolinea Figliuolo – anche grazie all’introduzione dell’obbligo vaccinale. L’obbligo spingerà in avanti e proprio ieri pomeriggio ho emanato una circolare con la quale dico alle Regioni di attivare delle finestre straordinarie per gli over 50 in modo da non andare ad alterare le prenotazioni già fatte” e poi prevedere dove possibile “l’ingresso libero senza prenotazione”.

“Il target dato alle Regioni per la prossima settimana è di 580mila dosi al giorno, tranne sabato e domenica in cui abbiamo previsto un numero più basso, e poi dalla settimana dopo ancora arriveremo a seicentomila”. “Il problema non sarà raggiungere entro il primo febbraio i due milioni, ma di convincere queste persone a presentarsi. Noi le dosi le abbiamo. Io sono molto confidente che la macchina reggerà i 600mila al giorno di media fra due settimane“, aggiunge.

Interpellato sulle pillole antivirali Figliuolo riferisce che “quasi quarantamila trattamenti arriveranno la prossima settimana. Andranno ai pazienti che hanno le maggiori probabilità di avere un esito grave della malattia”.

“I non vaccinati sono quelli che rischiano davvero tantissimo. Ho sentito molti clinici in questi giorni e mi dicono che la stragrande maggioranza delle persone ospedalizzate, soprattutto in terapia intensiva, sono persone non vaccinate” evidenzia.

“L’Italia in estate ha fatto una buona scorta che unita agli arrivi fa sì che noi da gennaio abbiamo la disponibilità di più di 27 milioni di dosi, 27,7, se consideriamo anche quelle pediatriche”, dice Figliuolo.

Parlando del rientro in classe, il commissario straordinario sottolinea che “è importante il ritorno a scuola. Le scuole sono luoghi sicuri, con le mascherine, con il distanziamento, ed è importantissimo dal punto di vista sociale, anche di equità sociale. E’ importante il tracciamento, il testing, noi ci siamo già attivati prima di Natale”.

Quanto all’emergenza, “è legata a uno stato eccezionale, di necessità ad avere delle procedure di urgenza. Io ho già preparato un piano di transizione e lo aggiorno costantemente” dice il commissario straordinario. “Bisogna vedere come evolve la situazione – spiega – in modo da passare tutte le competenze e le attività in un regime di normalità. Questo farà preoccupare qualche ministero magari, ma piano piano ognuno si dovrà riprendere il suo”.




Covid, il virus muta ancora: identificate altre due varianti a Cipro e in Camerun

Varianti Delta e Omicron: se quest’ultima avrà il sopravvento sulla prima forse in poche settimane si assisterà alla discesa della curva epidemica

Sono due le pandemie contemporaneamente in corso in Italia in questo momento: una è quella preesistente causata dalla variante Delta e l’altra è quella più recente dovuta alla variante Omicron: “se quest’ultima riuscirà a prendere il sopravvento sulla prima, forse riusciremo a vedere la discesa della curva epidemica nel giro di qualche settimana”.

Lo ha detto il direttore dell’Istituto ‘Mario Negri’, Giuseppe Remuzzi, nella trasmissione ‘Mezz’ora in più’ di Rai3.

Mi aspettavo che il virus sarebbe diventato progressivamente meno aggressivo e meno capace di aggredire i polmoni, secondo quella che è la naturale evoluzione dei virus, che nel giro di molti anni tendono a diventare meno letali, ma – ha aggiunto Remuzzi – che questa variante fosse in grado di diffondersi tanto rapidamente non me l’aspettavo. Non è detto che sia una cosa negativa”. Attualmente, ha aggiunto, “abbiamo in un certo senso due pandemie: una sostenuta dalla variante Omicron e una dalla Delta” e, sebbene i dati siano ancora allo studio, ci sono secondo Remuzzi elementi per ritenere che “le persone ricoverate in terapie intensiva in questo momento siano persone che hanno contratto la variante Delta”. Ci si trova così di fronte a una sorta di gara. Guardando al futuro “si può temere che Omicron non riesca a contagiare un grandissimo numero persone, vicino al 95%, prima che la Delta continui lungo la sua strada”. Se infatti le due varianti dovessero coesistere, “questo potrebbe rappresentare un ulteriore problema, ci sarebbero delle preoccupazioni in più. Se invece Omicron riuscisse a sopraffare Delta, “dal momento che è abbastanza chiaro che la malattia che provoca è meno severa, soprattutto per quanto riguarda l’interessamento polmonare, allora forse riusciamo a vedere la discesa della curva nel giro di qualche settimana”. Tuttavia è difficile fare previsioni perché, “mentre speriamo che Omicron vinca la corsa con Delta, c’è un’altra variante che viene dal Camerun e che adesso si trova in Inghilterra e un’altra ancora è stata appena identificata a Cipro. La situazione da un momento all’altro può complicarsi, ma credo che qualche motivo di speranza ci sia”.




Covid, obbligo vaccinale: discussione in Cdm

Gli over 50 potranno andare a lavorare solo con il Super Green pass, che si ottiene con vaccino o la guarigione dal Covid, mentre per chi ha più di 50 anni e non lavora scatterà l’obbligo di vaccino. E’ quanto emerge, secondo quanto confermano anche fonti di Palazzo Chigi, dalla cabina di regia sul Covid che si è appena conclusa.

La proposta, ora in discussione con le regioni, dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri alle 17.30.

L’obbligo di Super Green pass dovrebbe inoltre essere esteso per l’accesso ad altre attività oltre a quelle già oggi previste: servizi alla persona, servizi pubblici, attività economiche, salvo alcune eccezioni che verranno indicate espressamente. Tra le attività economiche per le quali dovrebbe servire il Green pass rafforzato si citano a titolo di esempio i centri commerciali. La proposta avanzata dal premier Mario Draghi in cabina di regia sul Covid riflette le classi di età più ricorrenti nelle ospedalizzazioni: non è un compromesso politico. Lo sottolineano fonti di governo al termine della cabina di regia sul Covid. La proposta, oltre a riguardare gli over 50, estende l’obbligo di Super Green pass per alcune categorie di attività

Diverse le posizioni dei partiti di maggioranza sulle quali trovare una sintesi: Pd, Iv e Fi sono a favore dell’obbligo di vaccini, così come il ministro della Salute Roberto Speranza, mentre la Lega apre all’obbligo, ma solo per gli over 60. “La Lega è contraria all’obbligo vaccinale indiscriminato e propone di utilizzare criteri scientifici e non ideologici: la maggioranza assoluta dei ricoveri in terapia intensiva riguarda persone al di sopra dei 65 anni”. Così riferiscono fonti della Lega.

Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia porta la posizione della Lega sulle misure anti-Covid in favore della vaccinazione obbligatoria per gli over 60, “proprio per tutelare le fasce più fragili della popolazione”. In sede di riunione di governo, Garavaglia – viene riferito – ha ribadito la necessità di non dimenticare l’impatto economico della pandemia su un settore importante per l’economia nazionale come il turismo. Pertanto, ribadirà la necessità di interventi a sostegno del settore, a partire dalla cassa integrazione per i lavoratori del settore.

Sono queste le posizioni dei partiti della maggioranza a ridosso della cabina di regia. Molti dubbi sembrano invece solcare il M5s, che ha al suo interno diverse posizioni: “Appare paradossale ragionare di obbligo vaccinale quando anche coloro che si rendono disponibili per la terza dose incontrano difficoltà a farla in tempi brevi”, ha detto ieri Giuseppe Conte. La cabina di regia dovrebbe avere al vaglio anche l’ipotesi, rilanciata ieri da Forza Italia, di obbligo di Super Green pass per tutti i lavoratori, ma questa proposta non sembra convincere del tutto neanche chi, come il Pd, è a favore dell’obbligo di vaccini per tutti. Sul tavolo della riunione di questo pomeriggio la Lega porterà una posizione concordata con i governatori, a favore dell’obbligo per chi ha più di 60 anni. Iv auspica che l’obbligo sia esteso a tutti, lavorando in maniera equilibrata su sanzioni e tempistiche.

“Il governo centrale ha il diritto di sospendere le garanzie costituzionali se c’è l’esigenza di garantire la salute delle persone. Io spero che oggi avvenga il miracolo, quello che il governo Draghi decida finalmente l’obbligo vaccinale, lo dico da diverso tempo. Da un governo tecnico, di emergenza, straordinario non è arrivata alcuna decisione ne straordinaria, ne eccezionale e noi continuiamo a rincorrere un provvedimento che potrebbe risistemare la condizione degli asintomatici”. Così il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci a Sky Tg24.




2022: dal superbonus all’IRPEF alle bollette. Ecco le novità

 Sono tante le novità con le quali gli italiani dovranno familiarizzare nel 2022, dalla nuova Irpef al tetto per il contante, dal Superbonus a Quota 102 per andare in pensione.

    – AMMORTIZZATORI. Gli strumenti di tutela di chi perde il lavoro diventano universali, includendo anche le imprese con meno di 6 dipendenti finora escluse (che dovranno però dovranno versare un contributo dello 0,5% sui salari). Il decalage della Naspi inizierà dopo 6 mesi, il contratto di espansione si userà a partire dai 50 dipendenti.   

– ASSEGNO UNICO. Arriva questo nuovo strumento ‘universale’ per chi ha figli a carico, scatta dal 7/mo mese di gravidanza fino a 21 anni. Andrà da 175 euro mensili per Isee pari o inferiore a 15mila euro si scende man mano fino a 50 euro per Isee pari o superiore a 40mila euro. Si potrà fare la domanda da gennaio, il beneficio scatta a marzo recuperando i primi due mesi.    – ASSORBENTI. L’Iva sugli assorbenti si dimezza e scende al 10%

– BOLLETTE. Le bollette salgono ancora. Dopo il rincari del 2021 arriva un nuovo balzo dei prezzi. Il governo ha previsto per questo un intervento in legge di Bilancio – nel complesso 3,8 miliardi – che punta a sterilizzare gli aumenti soprattutto per le famiglia a basso reddito, oltre a ridurre al 5% l’Iva sul gas da riscaldamento. Il taglio degli oneri di sistema e l’alleggerimento riguarderà le famiglie meno abbienti. Le bollette del primo quadrimestre si potranno pagare in 10 rate.   

– BARRIERE ARCHITETTONICHE. L’apposito bonus al 75% per abbattere le barriere architettoniche con ascensori o montacarichi è una novità di quest’anno.   

– CONTANTE. Dal primo gennaio il tetto scenderà dagli attuali duemila a mille euro. Anche per il pagamento dei salari (tranne le colf).    – CARTELLE. Ci saranno sei mesi per pagare le cartelle notificate nel primo trimestre dell’anno.   

– DELOCALIZZAZIONI. Scatta una stretta anti delocalizzazioni: servono tre mesi di preavviso e un piano per rendere meno traumatici gli esuberi. Raddoppiano le multe per chi viola la procedura.   

– ESPANSIONE. Il contratto di espansione viene finanziato con risorse: prevede un’assunzione ogni tre uscite di lavoratori, consentendo scivoli fino a 5 anni.   

– FACCIATE. Rimane il bonus facciate, per rinnovare l’esterno di case e palazzi ma cala dal 90 al 60% della spesa.

    – GIOVANI. E’ stato prorogato lo sconto sulle tasse per l’acquisto di case per gli under 36 ma anche la detrazione al 20% per l’affitto per i giovani under31 (con redditi fino 15.493 euro). Diventa strutturale il bonus cultura per i diciottenni. 

   – IRAP. Scatta la cancellazione dell’Irap per 835mila autonomi, tra professionisti e ditte individuali.  

  – IRPEF. Cambiano le aliquote Irpef. Si scende da cinque a quattro aliquote (23% da 0 a 15.000 euro; 25% da 15.000 a 28.000 euro; 35% da 28.000 a 50.000,00 euro; 43% sopra questa soglia).    Cambiano anche le detrazioni. Lo sconto medio è di 264 euro l’anno. Ma serve tempo per adeguare i software delle buste paga e l’effetto concreto arriverà solo a marzo quando ci sarà il conguaglio anche per i due mesi precedenti.  

  – MOBILI. C’è Il ‘Bonus mobili’ che raddoppia da 5 a 10mila euro. Ma si attiva solo di pari passo con il bonus ristrutturazioni che non cambia. 

   – NEO MAMME. Nel 2022 c’è un taglio sperimentale del 50% dei contributi a carico delle lavoratrici madri del settore privato. 

   – PAPÀ (O NEO-PAPÀ). I lavoratori dipendenti che avranno un figlio o lo adotteranno avranno d’ora in poi diritto a 10 giorni di congedo obbligatorio e ad un giorno di astensione facoltativa (questo in sostituzione di un giorno di astensione della madre) retribuiti al 100%. Il congedo dovrà essere fruito entro i primi cinque mesi dalla nascita o dall’adozione.

    – PLASTIC TAX. E’ stata rinviata al 2023, con la Sugar Tax.    – QUOTA100 ADDIO. I requisiti per lasciare il lavoro salgono a quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi). Ma sul fronte pensionistico arriva anche un allargamento dell’Ape social, in cui entrano tra l’altro gli edili e i ceramisti, estetisti, magazzinieri e anche le maestre. Prorogata Opzione donna senza revisione dei requisiti.   

– RDC. Cambia, ma poco, il reddito di cittadinanza. Cambiano i criteri per l’offerta di lavoro: dopo la seconda proposta si deve accettare il lavoro in ”tutta Italia”, o si decade dal beneficio (prima erano tre proposte). Ma già al primo ‘no’ si perderanno 5 euro al mese, con un decalage che si fermerà alla soglia dei 300 euro di sussidio. I beneficiari “occupabili” dovranno presentarsi al centro per l’impiego almeno una volta al mese.   

– SUPERBONUS. Prorogato per i condomini fino al 2025, ma con un decalage: rimane al 110% fino al 2023, poi al 70% nel 2024 e al 65 nel 2025. Le regole più stringenti introdotte per le villette a inizio manovra sono state allentate: la proroga a tutto il 2022 c’è se entro giugno è stato completato il 30% dei lavori.    La proroga è fino al 2025 per i comuni colpiti da eventi sismici. 

   – TAVOLINI ALL’APERTO. Niente tassa per l’occupazione del suolo pubblico fino a tutto marzo. E’ stata prorogata l’esenzione prevista fino a dicembre.  

  – VOLONTARIATO. Niente Iva fino al 2024 per il terzo settore e il mondo no profit. 

   – TV E DECODER. E’ stato rifinanziato il bonus previsto per adeguare gli apparecchiamenti alle nuove tecnologie di trasmissione. Per gli over70 è prevista la consegna a casa del decoder tramite le poste- 

VERDE. E’ il bonus al 36% per migliorare gli spazi verdi da balconi a giardini.  




Covid, ancora 5,5 milioni di italiani non vaccinati

Sono oltre 5,5 milioni gli italiani che ad oggi non hanno copertura contro il Covid: è quanto emerge dal report del governo sui vaccini, aggiornato a questa mattina. In base al monitoraggio – senza calcolare la popolazione compresa nella fascia 5-11 anni in cui i non vaccinati sono 3.232.473, ma la campagna è partita da poche settimane – sono 5.560.532 le persone che non hanno fatto la prima dose.

Venerdì scorso erano 5.683.275 (122.743 in meno).

In termini assoluti, il numero più alto di non vaccinati è tra i 40-49 anni (1.202.480) e in quella 50-59 anni (1.021.601).

Nella popolazione tra i 5 e i 19 anni, il 48,91% non ha ancora fatto alcuna dose di vaccino: si tratta di 4.051.289 tra bambini e ragazzi, su un totale di 8.283.583 persone.

A pesare sul dato sono le vaccinazioni dei bambini tra i 5 e gli 11 anni, partite solo due settimane fa: in questa fascia di età le vaccinazioni sono state 149.250 negli ultimi sette giorni e i bambini senza alcuna dose (a meno dei guariti) sono 3.232.473. Nella fascia 12-19 i ragazzi senza alcuna dose sono 818.816.




Covid, decreto: con la terza dose niente quarantena

Quarantena azzerata ai vaccinati da meno di quattro mesi e a quelli con dose booster, estensione del Super Green pass quasi ovunque: per salire su treni, bus, metro e tutti gli altri mezzi di trasporto, per entrare in alberghi, andare a fiere, impianti sci e tanti altri luoghi di socialità e svago, oltre a prezzi calmierati per le mascherine Ffp2.E negli stadi torna la capienza a 50%. 




Pressing delle Regioni: “Ridurre quarantena a chi ha la terza dose”

Sarà inviato domani dalle Regioni un documento indirizzato al Cts che contiene una serie di richieste sulla gestione dell’autoisolamento, in cui si chiede l’azzeramento della quarantena per le persone che hanno copertura vaccinale, in particolare quelle con terza dose effettuata.Le modifiche auspicate – a quanto si apprende da fonti che hanno stilato il documento – sono necessarie alla luce di uno stravolgimento del sistema di contact tracing, ‘saltato’ in diversi territori, che rende appunto necessario un superamento delle attuali regole delle quarantene.Con terapie intensive e ricoveri nei reparti ordinari ormai oltre la soglia e una stima di 2,5 milioni di persone in quarantena, la quarta ondata del Covid, segnata dalla rapida diffusione della variante Omicron, rischia di “paralizzare” l’Italia, con picchi che potrebbero toccare i 10 milioni di persone in isolamento, come ipotizza l’infettivologo dell’Ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti. Un parere è stato chiesto al Cts, convocato per domani.

L’ipotesi è quella di ridurre, da inizio gennaio, l’isolamento dei contatti a 3-5 giorni per chi abbia ricevuto la terza dose, a partire da inizio gennaio. Ieri, segnalati 30.810 contagi in 24 ore contro i 24.883 del giorno di Natale, quasi la metà per la variante Omicron. Preoccupa la crisi del turismo, con tante prenotazioni annullate soprattutto in montagna.Tra i principali sostenitori della quarantena breve c’è il governatore della Liguria, Giovanni Toti, che peraltro auspica anche l’allargamento dell’obbligo vaccinale. Quello, cioè, che potrebbe essere il prossimo step dopo la riduzione della quarantena. “Bisogna cambiare le regole al più presto prima che si blocchi un intero Paese”, dice Toti rilanciando le dichiarazioni dell’infettivologo dell’Ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti. “Andiamo verso circa 100mila contagi al giorno e questo succederà credo a brevissimo – le sue parole – e allora 7-10 giorni di isolamento, quarantena, vogliono dire un milione di persone che finiranno in isolamento; considerando poi che mediamente ognuno di questi ha avuto 5, qualche volta 10 contatti, il rischio è di avere nel giro di 7-10 giorni 10 milioni di persone in isolamento, in quarantena. Non ce lo possiamo permettere”.Al momento, infatti, per rientrare tra i “contatti stretti” basta una stretta di mano o, per esempio, la permanenza in un luogo chiuso senza la mascherina con una persona risultata poi positiva. Situazioni sempre più all’ordine del giorno, soprattutto nelle scuole italiane, come dimostra la diffusione del contagio tra i più piccoli. “Condivido la revisione delle regole della quarantena – è il parere del presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga – che andrebbe ridotta o tolta soprattutto per quelli che hanno la terza dose.Dobbiamo garantire la sicurezza sanitaria ma al contempo non dobbiamo bloccare il Paese”. Concorde anche il presidente del Veneto, Luca Zaia, secondo il quale “è ragionevole cominciare a fare una riflessione sulla quarantena per il vaccinato”. Riflettere su eventuali deroghe o riduzioni dei giorni di quarantena per quegli operatori sanitari venuti a contatto, fuori dal proprio ambito lavorativo, con persone positive: un provvedimento di questo tipo punterebbe ad evitare eventuali carenze di personale sanitario dovuto all’isolamento obbligatorio. E’ uno degli elementi di discussione che dovrebbe approdare tra le ipotesi al tavolo del Cts, che si pronuncerà mercoledì sull’eventuale accorciamento dei tempi di quarantena per quei vaccinati con dose booster (o comunque terza dose) che vengono a contatto con persone risultate positive.




Covid, boom di nuovi casi. Mai così tanti da inizio pandemia

Le vittime, secondo i dati del ministero della Salute, sono 202 mentre ieri erano state 142. Sono 1.034.677 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 343.968. Il tasso di positività è al 7,57%%, in calo rispetto all’8,9% di ieri. Sono 1.145 i pazienti in terapia intensiva in Italia, 19 in più in 24 ore nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 119. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 10.089, ovvero 366 in più.Boom di contagi in molte regioni in tutto il Paese.

VENETO – Nuovo boom e record da inizio pandemia, in Veneto, sui casi di positività al Covid con ben 7.403 casi registrati nelle ultime 24 ore, un dato record dall’inizio della pandemia. Secondo il report della Regone Veneto salgono ad un totale 617.653 gli infetti dall’inizio dell’epidemia. Le vittime salgono a 12.3336 (+29). L’impennata è probabilmente legata ad un minor tasso di registrazione dovuto al rallentamento festivo. Negli ultimi giorni, infatti, i nuovi casi si attestavano ad oltre 2mila unità.

LOMBARDIA – Con 224.557 tamponi effettuati è di 28.795 il numero di nuovi casi di Covid registrati in Lombardia, con un tasso di positività in salita al 12,8% (ieri 11,4%). In aumento i ricoverati in terapia intensiva (+6, 193) e nei reparti (+159, 1.698). Sono 28 i decessi, che portano il totale a 34.980 morti da inizio pandemia. Per quanto riguarda le province, sono 12.235 i positivi segnalati a Milano (di cui 4.671 a Milano città), 2.024 a Bergamo, 2.238 a Brescia, 1.452 a Como, 771 a Cremona, 746 a Lecco, 811 a Lodi, 693 a Mantova, 3.084 a Monza e Brianza, 1.645 a Pavia, 159 a Sondrio e 2.062 a Varese.

VALLE D’AOSTA – In Valle d’Aosta sono stati rilevati 253 nuovi casi positivi al Covid-19 nelle ultime 24 ore, il numero più alto in una sola giornata dall’inizio della pandemia. Le guarigioni sono state 109. I contagiati attuali sono 1.379, di cui 31 ricoverati all’ospedale Parini (due in terapia intensiva). E’ quanto riportato nel bollettino diffuso dalla Regione sulla base dei dati dell’Usl. Il numero delle vittime dall’inizio della pandemia nella regione alpina è 487.

CAMPANIA – Record di test e di nuovi contagi in Campania: il numero di tamponi e quello dei casi non sono mai stati così elevati dall’inizio della pandemia. Secondo il bollettino dell’Unità di crisi della Regione Campania, sono 7.181, nelle ultime 24 ore, i casi positivi su ben 104.533 test esaminati. Cala il tasso di incidenza, ieri al 7,58%, oggi al 6,86%. Tanti i decessi, 18, di cui quattro deceduti in precedenza ma registrati ieri. Negli ospedali resta stabile la situazione nelle terapie intensive con 35 ricoveri (-1 rispetto a ieri); salgono, invece, a 534 i posti letto occupati in degenza (+18).

PIEMONTE – E’ record di contagi in Piemonte. Nelle ultime 24 ore l’Unità di crisi regionale ne ha registrati 7.933, il numero più elevato da inizio pandemia, con un tasso dell’11,1% su 71.513 tamponi eseguiti. Gli asintomatici sono 5.522 (69,6%). Tredici i nuovi decessi, come ieri, di cui uno di oggi, mentre i guariti sono 2.175. Ancora in aumento in ricoveri: sono 92 i pazienti in terapia intensiva (+3), 1.118 nei reparti ordinari (+60). Le persone in isolamento domiciliare sono 46.686, gli attualmente positivi 47.896. Dall’inizio della pandemia, dunque, il Piemonte ha registrato 466.110 positivi, 12.023 decessi e 406.191 guariti.

BASILICATA – In Basilicata è stato registrato il record di positivi al covid-19: 464 dei 2.494 tamponi molecolari esaminati ieri in Basilicata. Lo ha reso noto la task force lucana, segnalando anche due decessi e 29 guarigioni di persone residenti in regione. Dei 464 positivi, 429 sono residenti in Basilicata e in particolare la situazione più preoccupante è a Matera con 103 casi. Sono 49, invece, quelli di Potenza, 43 a Lavello (Potenza) e 32 a Melfi (Potenza). Le persone ricoverate con il covid-19 negli ospedali lucani sono 51, delle quali solo una in terapia intensiva.Intanto Lazio, Lombardia e Piemonte incrementano dell’1% la soglia di occupazione dei reparti passando rispettivamente al 16%, al 15% e al 18%. Le tre regione avevano già superato le soglie di allerta per l’occupazione delle terapie intensive che restano al 14% per il Lazio, al 12% per la Lombardia e al 14% per il Piemonte. Questo il quadro fornito dai dati Agenas, nell’ultima rilevazione del 27/12.A livello nazionale confermato il 12% per le intensive e il 15% per i reparti. 




Covid, decreto Natale: ecco le regole in vigore dal 25 dicembre

“Penso che i sia cercato di cogliere l’obiettivo di non tornare a chiudere. Ad oggi, sostanzialmente, a parte le discoteche per le quali dovremo fare una riflessione puntuale, il nostro Paese, di fatto, è aperto”, ha detto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, a Sky Tg24. “Dobbiamo proseguire con tanto senso di responsabilità, rispettare le regole e procedere con la terza dose, perché non possiamo permetterci di vanificare tutti i sacrifici che gli italiani hanno fatto negli ultimi due anni”, ha aggiunto.

Cosa prevede il decreto:

GREEN PASS VALIDO 6 MESI DA FEBBRAIO 2022

Il Decreto Natale (numero 221), in cui lo stato d’emergenza viene prorogato fino al 31 marzo 2022, con l’articolo 3 riduce la durata del green pass “a decorrere dal primo febbraio 2022”. Il certificato verde sarà valido 6 mesi e non 9, come accade attualmente.

MASCHERINA ALL’APERTO

Scatta l’obbligo di mascherina all’aperto anche in zona bianca. Da oggi, secondo l’articolo 4, “fino al 31 gennaio 2022” è previsto “l’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, anche nei luoghi all’aperto” e “anche in zona bianca”. Finora, l’obbligo di mascherine all’aperto era legato alla zona gialla o in caso di assembramenti o in aree indicate da specifiche ordinanze a livello locale.

MASCHERINA FFP2, DOVE SCATTA L’OBBLIGO

Con l’articolo 4, il decreto Natale introduce l’obbligo della Ffp2 sui mezzi pubblici, nei teatri, cinema, locali all’aperto, stadi. E questo fino al termine dello stato di emergenza, che al momento è fissato al 31 marzo.

“Per gli spettacoli aperti al pubblico che si svolgono al chiuso o all’aperto nelle sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali assimilati, nonche’ per gli eventi e le competizioni sportivi che si svolgono al chiuso o all’aperto, è fatto obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2”, prevede il resto. Niente popcorn e bibite al cinema, visto che “è vietato il consumo di cibi e bevande al chiuso”. La mascherina Ffp2 va indossata anche su autobus e metro: l’obbligo si applica “anche per l’accesso e l’utilizzo dei mezzi di trasporto” pubblico.

SUPER GREEN PASS

L’articolo 5 definisce l’estensione dell’uso del Green pass rafforzato – il certificato rilasciato a vaccinati o guariti – fino alla cessazione dello stato di emergenza per il consumo anche al banco in bar e ristoranti.

Il decreto prevede anche l’estensione dell’obbligo di Super Green pass chiuso per piscine, palestre e sport di squadra, ma anche per musei e mostre. Super Green Pass al chiuso per i centri benessere, centri termali (salvo che per livelli essenziali di assistenza e attività riabilitative o terapeutiche), parchi tematici e di divertimento, per centri culturali, centri sociali e ricreativi (esclusi i centri educativi per l’infanzia) al chiuso e per sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò.

DISCOTECHE, CHIUSURA FINO AL 31 GENNAIO

Niente feste di Capodanno in piazza. Da oggi “fino al 31 gennaio 2022, sono vietati le feste, comunque denominate, gli eventi a queste assimilati e i concerti che implichino assembramenti in spazi aperti”, prevede l’articolo 6.

Fino alla fine di gennaio, chiusura delle discoteche: “Sono sospese le attivita’ che si svolgono in sale da ballo, discoteche e locali assimilati”.

RSA

È possibile entrare per far visita alle strutture residenziali, socio-assistenziali, socio-sanitarie e hospice solo ai soggetti muniti di Green Pass rafforzato e tampone negativo oppure vaccinazione con terza dose.




Vaccini, terza dose estesa ai giovani tra i 16 e 17 anni

La terza dose o dose booster sarà estesa ai giovani tra i 16-17 anni e gli adolescenti fragili trai 12-15. E’ quanto prevede la circolare del ministero della Salute. Le dosi potranno essere somministrate a partire dal 27 dicembre. Stesse tempistiche degli over 18 Stesse tempistiche di quelle previste per gli over 18 per la dose booster a tutti soggetti della fascia di età 16-17 anni e ai soggetti della fascia di età 12-15anni con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti.  Così la circolare del ministero della Salute firmata dal direttore generale Prevenzione Gianni Rezza sull’ulteriore estensione della platea vaccinale destinataria della dose di richiamo del vaccino anti-Covid.    “Visto il parere della Commissione Tecnico Scientifica di Aifa, si rappresenta che, nell’ambito della campagna di vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID19 – si legge nella circolare- è raccomandata la somministrazione di una dose di vaccino Comirnaty di Pfizer/Biontech, al dosaggio di 30 mcg in 0,3 ml, come richiamo (booster) di un ciclo primario, indipendentemente dal vaccino utilizzato per lo stesso a tutti soggetti della fascia di età 16-17 anni e ai soggetti della fascia di età 12-15anni con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti, con le stesse tempistiche previste per i soggetti a partire dai 18 anni di età”. “Si specifica – si legge ancora nella Circolare – che restano valide le priorità di accesso alla vaccinazione e le raccomandazioni relative ai soggetti a partire dai 18 anni di età”, trasmesse con le circolari precedenti. Aifa – secondo quanto si apprende – si pronuncerà su tutti gli adolescenti tra 12-15 anni entro il mese di gennaio. Dose booster a 4 mesi Ora è ufficiale: il richiamo della dose booster si farà a 4 mesi. La circolare del ministero della Salute, infatti, sancisce il passaggio dei tempi di intervallo dagli attuali 5 a 4 mesi. La data di ‘start’ sarà decisa dalCommissario Figliuolo. “Sulla base delle esigenze organizzative della campagna vaccinale – si legge nella circolare – inidicherà la data di effettiva attuazione del nuovo intervallo temporale previsto”.