Ucraina, il funzionario russo Polishchuk: la guerra finirà quando la Nato smetterà di utilizzare il territorio ucraino per minacciare Mosca

Intanto dagli USA si attendono le comunicazioni del presidente Joe Biden

“La guerra della Russia in Ucraina terminerà quando la Nato smetterà di utilizzare il territorio ucraino per minacciare Mosca” Queste le parole pronunciate dall’alto funzionario del ministero degli Esteri russo Alexey Polishchuk all’agenzia di stampa Tass.

“L’operazione militare speciale terminerà quando i suoi compiti saranno assolti. Tra questi ci sono la protezione della popolazione pacifica del Donbass, la smilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina, nonché l’eliminazione delle minacce alla Russia provenienti dal territorio ucraino a causa della sua presa da parte di paesi Nato”, ha affermato Polischuk aggiungendo che l’operazione militare “si sta svolgendo come previsto” e che “tutti i suoi obiettivi saranno raggiunti”.

Intanto dagli USA si attendono le comunicazioni del presidente Joe Biden che tornerà a parlare oggi pubblicamente della guerra della Russia contro l’Ucraina. Biden fornirà un aggiornamento alle 9.45 ora locale (le 15.45 in Italia), prima di partire per Portland, in Oregon. 

Il sostegno della UE all’Ucraina

I ministri delle finanze del G7 hanno annunciato un impegno, con la comunità internazionale, per un ulteriore sostegno all’Ucraina da più di 24 miliardi di dollari per il 2022 e oltre, aggiungendo che sono pronti a fare ancora di più se necessario. I ministri si sono inoltre rammaricati della partecipazione della Russia ai forum internazionali in corso a Washington, compreso il G20, l’Fmi e la Banca mondiale: “Le organizzazioni internazionali e i forum multilaterali non dovrebbero piu’ condurre le loro attività con la Russia in modo normale”, si legge nel loro comunicato.




Sostenibilità, Transizione Ecologica e Digitale: nasce il Liceo T.R.E.D.

Il nuovo corso di studi permetterà il conseguimento della maturità scientifica in soli 4 anni permettendo, quindi, agli studenti di poter intraprendere la propria carriera universitaria a soli 18 anni

A partire dall’anno scolastico 2022/2023, gli studenti italiani avranno la possibilità di iscriversi ad un nuovo liceo. Si tratta del Liceo quadriennale Scienze Applicate per la Transizione Ecologica e Digitale, un percorso formativo di durata di 4 anni promosso dal consorzio Elis e Snam, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione.

Il nuovo Liceo segue gli obiettivi del PNRR e del Piano “RiGenerazione Scuola”

Il Liceo T.R.E.D. presenta diverse innovazioni sia sul piano del metodo che dei contenuti ed è il risultato di una stretta collaborazione tra scuole, imprese e università.

I contenuti didattici del primo anno, ad esempio, sono sviluppati dal Politecnico di Milano, Tor Vergata, Università di Padova, Università Lumsa in collaborazione con le aziende del Consorzio ELIS quali Amazon Web Services, A2A, Autostrade, CDP Venture Capital, Generali Italia, Snam e Iren.

Il nuovo corso di studi permetterà il conseguimento della maturità scientifica in soli 4 anni permettendo, quindi, agli studenti di poter intraprendere la propria carriera universitaria a soli 18 anni.

Il programma di insegnamento prevede un focus particolare sulla transizione ecologica, digitale e sullo sviluppo sostenibile, pur mantenendo gli insegnamenti classici di materie STEM e Humanities quali matematica, fisica, storia, geografia, filosofia e italiano.
Inoltre, il programma formativo presenta anche delle lezione svolte in lingua inglese e una preparazione adeguata al sostenimento della certificazione Cambridge di livello B2.
Lo sviluppo delle competenze sarà favorito grazie ad un continuo dialogo tra scuole, università e imprese. Infatti, le classiche lezioni saranno affiancate da project work e tirocini estivi, soggiorni all’estero, settimane di approfondimento, e workshop settimanali condotti da esperti a cui potranno partecipare tutte le scuole tramite internet.

Il liceo TRED

Al momento, sono 27 i Licei in tutta Italia che costituiranno la rete TRED a partire dal prossimo anno scolastico 2022/2023.

Infatti, hanno aderito alla sperimentazione del Liceo per la transizione ecologica e digitale scuole superiori in Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Veneto e in Liguria con l’IIS Capellini Sauro de La Spezia.

Il Liceo TRED rappresenta una grande opportunità per gli studenti: robotica, intelligenza artificiale e sostenibilità, per citarne alcune, stanno assumendo un ruolo sempre più importante non solo per la maggior parte dei Paesi (si pensi alle diverse manovre in atto in Italia per massimizzare la produzione di energia da fonti rinnovabili), ma anche nella nostra vita di tutti i giorni.

Da considerare, infine, che l’80% dei lavori futuri richiederà competenze STEM e che nei prossimi 3 anni le aziende saranno alla ricerca di circa 3 milioni di profili con competenze sul digitale.

Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/liceo-tred/




Ucraina, truppe russe controllano la città di Mariupol

Putin ha chiesto che il sito industriale della Azovstal a Mariupol venga bloccato in modo che “non possa passare una mosca”

La città di Mariupol è sotto il controllo russo. Lo ha fatto sapere il ministro della Difesa della Russia Sergej Shoigu. Putin ha detto che tutti coloro che si arrendono ai soldati russi hanno la garanzia che la loro vita sarà risparmiata.

Al momento dell’accerchiamento di Mariupol da parte delle truppe russe, in città sono stati contati 8.100 tra combattenti ucraini e mercenari stranieri. Ha detto ancora Shoigu. Il presidente russo ha commentato che “la liberazione di Mariupol è un successo” e ha annullato l’operazione per prendere d’assalto l’acciaieria di Azovstal a Mariupol, indicando la necessità di salvare le vite delle truppe. Putin poi ha chiesto che il sito industriale della Azovstal a Mariupol venga bloccato in modo che “non possa passare una mosca”. Oltre 4 mila degli dei circa 8 mila soldati, tra reggimenti ucraini, battaglioni nazionalisti e mercenari stranieri presenti a Mariupol al momento dell’accerchiamento russo, sono stati eliminati durante la liberazione della città; 1.478 si sono arresi ha riferito Shoigu. “Al momento dell’accerchiamento, le truppe ucraine, le formazioni nazionaliste e i mercenari stranieri che erano anche in gran numero ammontavano a circa 8.100”, ha aggiunto precisando che serviranno ancora 3-4 giorni per completare le operazioni nell’acciaieria di Azovstal di Mariupol, dove si trovano le rimanenti truppe ucraine.

La bandiera rossa sovietica della vittoria della Seconda Guerra mondiale sta cominciando ad apparire in alcune zone occupate dell’Ucraina in vista della celebrazione del 9 maggio del Giorno della Vittoria. Lo riferisce la Cnn. Le truppe russe hanno alzato una grande bandiera rossa a Kherson e Kreminna, occupate dall’esercito di Mosca. Alcuni video pubblicati dai separatisti sostenuti dalla Russia hanno mostrato le truppe che fissano la bandiera della vittoria a un edificio del governo ucraino. La bandiera è stata anche issata in cima all’edificio del consiglio regionale nella città di Henichesk, nella provincia di Kherson (Ucraina meridionale). La bandiera rossa fu fatta sventolare sopra il Reichstag di Berlino il 9 maggio 1945, quando i nazisti si arresero ai sovietici. Il 9 maggio è diventato da allora una festa venerata in Russia e la bandiera un’importante icona.




Cambiamenti climatici, osservatorio ANBI su emergenza siccità: “Preoccupazione per stagione agricola”

Sempre più grave la situazione del Po le cui portate sono addirittura inferiori a quelle registrate nelle estati più torride

Vincenzi: “Serve uno sforzo di coesione nazionale per potenziare le infrastrutture idrauliche, asset strategico del paese”

In uno scenario idricamente deficitario (Piemonte e Lombardia sono le regioni maggiormente in crisi secondo l’indice SPI – Standardized Precipitation Index nei primi 3 mesi del 2022), i primi caldi rappresentano un problema in più, poiché l’evapotraspirazione riduce i benefici delle sporadiche piogge primaverili, laddove neanche lo scioglimento dello scarso manto nevoso riesce a contrastare la crescente siccità. A segnalarlo è il settimanale report dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche, che indica come continui anche  la discesa dei livelli dei  maggiori laghi subalpini: il Maggiore è 80 centimetri al di sotto della media storica e in una settimana è sceso  dal 30% al 22,7 % di riempimento; dopo aver registrato alcuni minimi storici, il Lario è ora al  6,5% del proprio potenziale volume , mentre anche il livello del Garda è in repentino calo, scendendo sotto il 70% della capacità d’invaso.

In Lombardia si stanno già dissolvendo i recenti, seppur  esigui apporti di neve, il cui manto, in una sola settimana, è calato del 21,65%, assestandosi a  -66,7% sulla media del periodo; a ben rappresentare il quadro complessivo di sofferenza idrica è soprattutto la condizione del fiume Adda, la cui portata è in ulteriore calo: 43 metri cubi al secondo, cioè quasi la metà di quanto registrato nel 2017, la peggiore annata in tempi recenti.

Se in Valle d’Aosta lo scioglimento della neve (a Courmayeur , l’altezza del manto è scesa, in 7 giorni, da cm. 60.50 a cm. 25,50 contro una media storica di cm.85) sta ristorando le portate della Dora Baltea e del torrente Lys, in Piemonte i flussi dei fiumi sono largamente inferiori allo scorso anno (Tanaro: oggi, mc/sec.23,1; Aprile 2021, mc/sec 83,9)

Non fa eccezione il Po, classificato in condizione di estrema siccità idrologica e le cui portate sono addirittura inferiori a quelle registrate nelle estati più torride: al rilevamento di Piacenza il record negativo era di 232,34 metri cubi al secondo, registrato il 9 Agosto del siccitosissimo 2017; oggi si è a mc/sec 170,6! Stesse performance con il segno meno si registrano a Cremona e Boretto.     

Restando in Emilia-Romagna, oltre ai territori compresi nei bacini montani tra i fiumi Parma e Trebbia, entrano in zona rossa anche le aree  a Nord della foce del Reno, dove dall’inizio dell’anno idrologico (1 Ottobre) sono caduti solamente 191 millimetri di pioggia e la siccità sembra essere diventata ormai endemica  (da Gennaio 2021 si sono registrati appena  mm. 471 di pioggia). A soffrirne sono principalmente i fiumi, che perlopiù ristagnano con portate largamente sotto media (Secchia, Enza e Trebbia stabiliscono il nuovo minimo storico), così come il volume idrico invasato nei bacini piacentini di Mignano e Molato.

In Veneto, dove si è alla vigilia dello stop al 50% dei prelievi irrigui, sono  decrescenti i livelli di tutti i corsi d’acqua:  esemplare è il livello dell’Adige, ridotto  di ulteriori 35 centimetri in 7 giorni.

“Le paventate restrizioni ai prelievi irrigui influiranno significativamente sulle produzioni agricole proprio nel momento, in cui le emergenze pandemica e bellica pongono l’autosufficienza alimentare come elemento centrale per il futuro del Paese – osserva Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestine e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – Così come si stanno cercando soluzioni energetiche alternative, è indispensabile avviare urgentemente un piano per adeguare ed implementare un conclamato asset strategico come le infrastrutture idrauliche.”

“Vista anche la multifunzionalità della nostra proposta sul “Piano Laghetti”, contiamo che su questo obbiettivo possa evidenziarsi quella coesione nazionale, che, nonostante le priorità di legge, spesso latita fra interessi concorrenti di fronte a risorse idriche insufficienti” aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.  

Permangono sotto media i principali corsi d’acqua della Toscana: il Serchio è al 25% ca. della portata, l’Ombrone al 30% ca., il Sieve al 50% ca.

Le portate fluviali decrescono complessivamente anche in Centro Italia, seppur in maniera disomogenea: a stare meglio sono le Marche, dove le portate fluviali sono in linea con gli anni scorsi mentre, nel Lazio, l’Aniene registra una portata più che dimezzata rispetto alla media storica ed il Sacco è al minimo dal 2017.

In Abruzzo, nonostante il deficit pluviometrico di Marzo, il bacino della diga di Penne è al massimo livello in anni recenti a conferma dell’inversione di tendenza, registrata  sul versante adriatico centro-meridionale dall’autunno 2021 dopo un’annata idrologicamente negativa.

In Campania crescono mediamente i livelli dei fiumi Garigliano, Sele e Volturno.

In Basilicata, dove la stagione irrigua è avviata da settimane, i volumi idrici invasati si riducono di quasi 5 milioni di metri cubi, scendendo leggermente sotto quanto trattenuto lo scorso anno; curiosamente analogo quantitativo d’acqua è invece  l’incremento registrato nei bacini d Puglia, dove l’invaso di Capacciotti raggiunge, per il secondo anno consecutivo, il massimo livello  consentito.

In Calabria, Aprile ha mediamente  portato finora circa 33 millimetri di pioggia, consentendo volumi invasati nella media.

In Sicilia, i volumi invasati sono complessivamente superiori di circa 92 milioni di metri cubi a quelli dell’Aprile 2021;  le precipitazioni sono stati più abbondanti in provincia di Palermo (mm. 50,3 sulla città capoluogo), nel Siracusano (mm. 53,6 sull’antica Ortigia) ed  a Messina (mm. 43,1), mentre ha piovuto meno nell’entroterra (mm.7 a Caltanissetta, mm. 19,3 ad Enna), a Catania (mm. 22 caduti, però,  in un solo giorno) e ad Agrigento (mm. 4).

In Sardegna, infine,  ad Aprile sono caduti mediamente 23 millimetri di pioggia; nei bacini della regione, però, mancano all’appello circa 94 milioni di metri cubi pari indicativamente al 5%.




Ucraina, Mariupol non si arrende: convoglio bus evacua civili

Le forze russe organizzeranno a Mariupol una grande parata militare il 9 maggio

Un piccolo convoglio di autobus con a bordo decine di civili ha lasciato Mariupol nell’ambito del corridoio umanitario concordato per oggi con la Russia, diretto verso le zone dell’Ucraina controllate dall’esercito di Kiev. Lo riporta il Guardian.

I civili evacuati oggi dalle zone vicine all’acciaieria Azovstal sotto assedio sono 127, secondo le milizie di Donetsk. Un numero di gran lunga inferiore ai seimila tra donne, bambini e anziani che le autorità ucraine speravano di poter allontanare dalla città assediata, ha confermato il governatore di Donetsk, Pavlo Kyrylenko. Media locali hanno riferito che alcuni dei punti di incontro per le evacuazioni sono stati colpiti da bombardamenti d’artiglieria.

Intanto, nelle ore in cui si decide il destino di quella che è stata definita la ‘città martire’ del conflitto russo-ucraino, la vicesindaca nominata dai russi, Viktoria Kalachova, citata dalla Tass, annuncia che le forze russe organizzeranno a Mariupol una grande parata militare il 9 maggio, giorno in cui Mosca celebra l’anniversario della vittoria contro i nazisti nella Seconda guerra mondiale. “Avverrà senza alcun dubbio. La popolazione di Mariupol aspetta questo evento”, ha detto ai giornalisti, parlando della parata del “Reggimento Immortale”, come viene definita dai russi. 

Ed è scaduto l’ultimatum russo per le forze ucraine che stanno resistendo a Mariupol ma non ci sono segnali di resa da parte dei soldati di Kiev. “Chiediamo all’Europa di includere l’embargo al petrolio nel sesto pacchetto di sanzioni, altrimenti sarà una misura vuota”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante la conferenza stampa con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel oggi a Kiev. “Siamo grati all’Ue per i cinque pacchetti di sanzioni già approvati ma secondo noi non sono abbastanza per firmare il finanziamento della guerra di Vladimir Putin”, ha aggiunto Zelensky chiarendo che anche il gas dovrà essere a un certo punto sanzionato. La Commissione Ue “sta lavorando al sesto pacchetto di sanzioni e il petrolio sicuramente ci sarà”, ha spiegato Ivo Schmidt, della direzione Energia della Commissione, intervenendo a nome dell’esecutivo di Bruxelles alla commissione Affari Esteri del Europarlamento. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha chiesto di essere ricevuto dal presidente russo Vladimir Putin e da quello ucraino Voldymyr Zelensky.




Ucraina, ultimatum di Mosca alla resistenza dell’acciaieria di Mariupol: “Deponete le armi”

Il ministro degli esteri russo: “La Russia non userà armi nucleari”

L’esercito russo sta attaccando lungo un fronte di 480 chilometri nell’Ucraina orientale nella sua offensiva al Donbass.”E’ un inferno”, ha dichiarato il governatore della regione di Lugansk. Iniziata la seconda fase dell’operazione speciale, lo fa sapere il ministro degli Esteri Lavrov, che assicura: “La Russia non userà armi nucleari”.

Ultimatum di Mosca alla resistenza dell’acciaieria di Mariupol, “Deponete le armi”. Per il Cremlino l’Occidente fa di tutto per prolungare il conflitto. Sul fronte diplomatico, la Casa Bianca ha comunicato che oggi pomeriggio il presidente americano Biden terrà una videochiamata sulla crisi ucraina con i suoi alleati e partner. Nessun corridoio di evacuazione per i civili è previsto per oggi in Ucraina, per mancanza di accordo con la parte russa, e questo per il terzo giorno consecutivo. Pechino: ‘La Cina continuerà ad aumentare il coordinamento strategico con la Russia a prescindere dalla volatilità internazionale’

ULTIMATUM ALL’ACCIAIERIA DI MARIUPOL – Il Ministero della Difesa russo esorta i militari ucraini asserragliati nell’acciaieria Azovstal di Mariupol ad arrendersi entro mezzogiorno. Lo riferisce l’agenzia russa Interfax. “Basta a questa resistenza insensata”, “deponete le armi”, è l’appello lanciato dai Russia secondo quanto riporta l’Afp.

L’assalto all’acciaieria Azovstal di Mariupol da parte di gruppi speciali russi è iniziato. Lo ha detto il rappresentante della Milizia popolare del Donetsk Eduard Basurin al canale televisivo Rossiya 24, riportato dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti. Un rappresentante della Milizia ha negato che nell’acciaieria si nascondano anche civili.

Invece su Telegram, il Consiglio comunale della città portuale afferma che sono almeno 1.000 i civili che si stanno nascondendo nei rifugi sotto l’acciaieria Azovstal, per lo più donne con bambini e anziani. E il sindaco Vadym Boichenko ha detto che circa 40.000 civili sono stati “deportati con la forza” dalla città verso la Russia o le regioni dell’Ucraina controllate dai russi. Numeri che sono stati “verificati attraverso il registro municipale”, ha spiegato il primo cittadino. 

Un video che mostra donne e bambini ucraini che si rifugiano nel seminterrato dell’acciaieria Azovstal nella città portuale assediata di Mariupol è stato pubblicato su Telegram ieri sera dal battaglione nazionalista Azov. Lo riferisce la Cnn. Il comandante del reggimento, il tenente colonnello Denys Prokopenko, ha anche detto che le forze russe stavano sparando sull’impianto. L’acciaieria è una delle ultime aree sotto il controllo ucraino nella città.

164MILA BIMBI ARRIVATI IN RUSSIA – “Da febbraio quasi 880 mila persone, di cui 164 mila bambini, sono arrivate in Russia dall’Ucraina e dalle repubbliche autoproclamate del Donbass. Lo scrive l’agenzia russa Tass citando fonti istituzionali. “Il loro numero è aumentato di quasi 18.000 persone nelle ultime 24 ore. 713.000 persone sono state evacuate in Russia dal Donbass, il resto è arrivato dal territorio dell’Ucraina”.

MACRON: TORNERO’ A KIEV – Il presidente francese Emmanuel Macron, parlando al canale tv France 5, ha risposto invece a chi gli chiedeva come mai non si rechi a Kiev sull’esempio di altri leader europei. “Ci tornerò, ma per apportare qualcosa di utile: per dimostrare semplicemente il mio supporto non ho bisogno di recarmi lì. Se andrò a Kiev, dovrà essere per fare la differenza”, ha detto Macron aggiungendo di non aver più parlato con il presidente russo Vladimir Putin dalla scoperta delle uccisioni di massa a Bucha e in altre città ucraine.

 5MILA RIFUGIATI NEGLI USA –  Sono saliti intanto a 5.000 i rifugiati ucraini arrivati negli Stati Uniti dall’inizio della guerra, secondo i dati delle autorità americane. La maggior parte è entrata negli Usa tramite i vari programmi varati per accogliere i profughi fuggiti dall’invasione della Russia. Per coloro che sono restati in Ucraina, l’Unicef lancia l’allarme acqua: oltre 4,6 milioni di persone hanno un accesso limitato a questo bene primario a causa della guerra, con oltre sei milioni di persone che lottano ogni giorno per l’accesso all’acqua potabile. 




Un messaggio di pace dal Papa: “La paura è la morte non avranno l’ultima parola”

Pace, riconciliazione, speranza.Il Papa non si stanca di chiedere la fine della guerra e lo fa anche nella Veglia Pasquale assicurando che “la paura, il dolore e la morte non avranno l’ultima parola”.

Resta con il cuore in Ucraina il Pontefice che ieri sera era presente alla celebrazione ma senza presiederla. Una scelta per non affaticare troppo Francesco che, dopo i doppi riti sia Giovedì che Venerdì Santo, domani celebrerà la Messa in piazza San Pietro e pronuncerà la benedizione ‘Urbi et Orbi’.Il Papa, alla fine dell’omelia, si è rivolto anche direttamente al sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov, presente in basilica con alcuni parlamentari: “In questo buio che voi vivete, signor sindaco, signori e signore parlamentari, il buio oscuro della guerra e della crudeltà, tutti noi preghiamo con voi questa notte, preghiamo per tante sofferenze. Noi soltanto possiamo darvi la nostra compagnia, la nostra preghiera e dirvi coraggio e vi accompagniamo. Possiamo anche dirvi la cosa più grande che oggi si celebra”: “Cristo è risorto” ha detto il Papa pronunciando queste ultime parole in ucraino.E il Sabato Santo, che per i cristiani è il giorno del “silenzio”, non ferma la diplomazia vaticana. Il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, ha incontrato proprio Fedorov, il sindaco di Melitopol che era stato rapito l’11 marzo scorso, dopo che le truppe di Vladimir Putin avevano preso il controllo della città (era stato poi liberato il 16 marzo).All’incontro in Vaticano, dove si è parlato della situazione in Ucraina, erano presenti anche tre parlamentari: Maria Mezentseva, Olena Khomenko , Rustem Umerov. Lo ha fatto sapere l’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash, che dopo le polemiche sulla Via Crucis al Colosseo, esprime “apprezzamento” perché la Santa Sede ha scelto di cambiare il testo, dando spazio al silenzio e alla preghiera, di quella stazione contestata, nella quale hanno portato insieme la croce una donna ucraina e una russa.Il Papa, nella Veglia Pasquale, ha chiesto di portare Gesù Cristo “nella vita di tutti i giorni: con gesti di pace in questo tempo segnato dagli orrori della guerra; con opere di riconciliazione nelle relazioni spezzate e di compassione verso chi è nel bisogno; con azioni di giustizia in mezzo alle disuguaglianze e di verità in mezzo alle menzogne. IL MESSAGGIO DI MATTARELLA – “Lo spirito pasquale rinnova nelle coscienze l’invito a mantenere viva la speranza e saldo l’impegno per una pace fondata sulla giustizia, mentre il messaggio che Vostra Santità instancabilmente diffonde a difesa della dignità della persona costituisce per tutti, credenti e non credenti, una feconda fonte di ispirazione all’impegno per l’altro e verso l’altro”. E’ un passaggio del messaggio che Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato a Papa Francesco per la Pasqua.




Guerra, forze speciali inglesi a Kiev per addestrare i militari ucraini

Forze speciali britanniche si sono recate a Kiev nelle ultime due settimane per addestrare i militari ucraini nell’impiego di alcuni tipi di armi forniti da Londra, in particolare i razzi anti-carro Nlaw. Lo hanno detto ufficiali ucraini al Times.

Ufficiali di due battaglioni di stanza nella capitale e nella regione circostante hanno detto di avere seguito due corsi di addestramento impartiti dai loro colleghi britannici, uno la settimana scorsa e uno in quella precedente.

Se la notizia fosse confermata si tratterebbe della prima volta che viene registrata la presenza in Ucraina di truppe di Paesi Nato. Gli Usa e la Gran Bretagna avevano ritirato i loro consiglieri militari prima dell’invasione russa, temendo un eventuale scontro diretto dalle conseguenze imprevedibili. Il capitano Yiriy Myronenko, il cui battaglione è di stanza a Obolon, nei sobborghi a nord di Kiev, ha detto che militari britannici si sono recati nella capitale ucraina per addestrare nuove reclute e richiamati nell’uso degli Nlaw, i razzi anti-carro portatili forniti a migliaia da Londra che si sono rivelati una delle armi più efficaci nel contrastare l’avanzata dei russi.




Tunisia, affonda petroliera con 750 tonnellate di carburante: è allarme disastro ambientale

E’ affondata la petroliera che trasportava 750 tonnellate di carburante, bloccata al largo della Tunisia a causa delle condizioni del mare.

L’equipaggio era stato evacuato.

Ora si teme un disastro ambientale. Lo rendono noto le autorità locali. 

A causa delle cattive condizioni del mare, la petroliera Xelo, battente bandiera della Guinea Equatoriale, proveniente dall’Egitto e diretta a Malta, aveva chiesto di poter entrare nelle acque territoriali tunisine. L’equipaggio si è inizialmente rivolto alle autorità tunisine per ottenere il permesso di sbarcare. Ma l’acqua del mare ha allagato la sala macchine della nave fino a un’altezza di due metri e quindi l’intero equipaggio è stato evacuato. Squadre congiunte della Marina, dei trasporti e delle dogane oltre alle autorità regionali di Gabès avevano cercato di mantenere stabile la nave per evitarne l’affondamento.




Ucraina, Zelensky avverte: prepararsi a minaccia nucleare russa

Il Pentagono: “Nuove armi Usa entro 24 ore”

Dobbiamo tutti essere pronti alla minaccia nucleare della Russia”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista alla Cnn che andrà in onda alle 16 ora locali (le 22 in Italia) e di cui la all news americana ha trasmesso un’anticipazione.

“Siamo preoccupati dal possibile uso di armi nucleari, ma tutto il mondo dovrebbe esserlo, non solo l’Ucraina”, ha detto il presidente.

Nel frattempo, Mosca ha espulso 18 membri della rappresentanza dell’Ue dalla Russia. Lo rende noto il ministero degli Esteri, citato dalla Tass.

E il primo volo con le nuove armi Usa destinate all’Ucraina arriverà nella “regione” nelle prossime 24 ore. Lo riporta la Cnn citando fonti della Difesa americana. Non è chiaro dove arriveranno di preciso le armi e quali faranno parte di questo primo invio.

Ucraina, Mariupol: gli abitanti nelle strade fra i militari russi

MARIUPOL SOTTO ASSEDIO – La Casa Bianca sgombera il campo dall’ipotesi di un viaggio a Kiev del presidente Joe Biden. Senza giri di parole, la portavoce Jen Psaki chiarisce: “Non manderemo il presidente in Ucraina”. È ancora sul tavolo invece il progetto di una missione a Kiev o del capo del Pentagono Lloyd Austin o del segretario di Stato Antony Blinken. Proprio Blinken, secondo la Cnn che cita fonti dell’amministrazione, ha detto agli alleati europei che la guerra in Ucraina potrebbe prolungarsi per tutto il resto dell’anno. È ancora incandescente il nodo dell’adesione alla Nato di Svezia e Finlandia: “L’adesione avrebbe implicazioni negative per la pace e la stabilità nell’Europa del Nord” ha detto il ministero degli Esteri russo. Mosca ha avvertito Washington, con una nota diplomatica formale che le spedizioni americane e della Nato di sistemi d’arma “più sensibili” all’Ucraina stanno “alimentando” il conflitto e potrebbero portare a “conseguenze imprevedibili”. Nelle ultime ore il presidente Biden ha approvato l’invio di nuove armi, inclusi elicotteri Mi-17 e Howitzer da 155 mm, per altri 800 milioni di dollari. Sul campo intanto continua l’assedio di Mariupol, dove la situazione starebbe “precipitando”. Il comandante della 36/a brigata della Marina ucraina, il maggiore Serhiy Volyna, ha lanciato un appello a “sbloccare” la città prima possibile, “militarmente o politicamente” perché sono in corso feroci combattimenti e i russi avanzano “in modo aggressivo”. E per la prima volta dall’inizio dell’invasione la Russia ha usato caccia-bombardieri a lungo raggio contro Mariupol.
Lo stabilimento siderurgico Ilyich a Mariupol è sotto il controllo dell’esercito russo. Lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov citato da Interfax. “L’impianto è stato liberato “da un gruppo di forze russe e unità della milizia della repubblica di Donetsk a seguito di operazioni offensive”, ha affermato Konashenkov in conferenza stampa.

COLPITA UNA FABBRICA DI ARMI – Le forze russe hanno colpito ieri notte una fabbrica di armi vicino a Kiev con missili Kalibr lanciati dal mare: lo ha reso noto il portavoce della ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov. “La scorsa notte, i missili a guida di precisione a lungo raggio Kalibr lanciati dal mare hanno colpito un sito militare alla periferia di Kiev”, ha detto oggi Konashenkov durante una conferenza stampa. E’ stato preso di mira lo stabilimento della Zhulyany Vizar, che produce tra l’altro razzi terra-aria anti aereo e componenti per aerei ed elicotteri: i missili russi hanno “distrutto le officine di produzione e manutenzione dei sistemi di difesa aerea a medio e lungo raggio e missili anti-nave”, ha precisato Konashenkov.

Kiev ha denunciato oggi che 7 civili sono rimasti uccisi in un attacco contro gli autobus usati per le evacuazioni vicino a Kharkiv e altri 27 sono rimasti feriti giovedì, quando “i militari russi hanno sparato su autobus di evacuazione che trasportavano civili dal villaggio di Borova nel distretto di Izium”.

L’INCROCIATORE MOSKVA – L’incrociatore missilistico russo Moskva, divorato dalle fiamme e che Kiev aveva rivendicato di aver colpito, “ha perso stabilità ed è affondato mentre veniva rimorchiato durante una tempesta”. Ad ammetterlo il ministero della Difesa russo, che spiega che la nave “ha perso stabilità a causa del danno allo scafo”. Danno, però, che viene attribuito da Mosca all’incendio seguito all’esplosione delle munizioni” trasportate a bordo. Con il Moskva, si teme possa essere finita negli abissi anche una testata nucleare che, secondo voci non confermate, avrebbe fatto parte del suo arsenale. Comunque si tratta di un duro colpo per la flotta militare russa. Il Pentagono intanto sostiene che l’incrociatore sia stato colpito da due missili ucraini. 
Il comandante del Moskva, Anton Kuprin, è morto durante l’esplosione e l’incendio a bordo della nave 
prima dell’affondamento. Lo riferisce il consigliere del ministro degli Affari interni ucraino Anton Gerashchenko citato da Nexta, il media bielorusso di opposizione che trasmette dalla Polonia. Il capitano Anton Kuprin diede l’ordine di bombardare l’Isola dei Serpenti il primo giorno di guerra.




Montelanico, taglio del nastro di una nuova scuola

“Oggi una giornata importante per i bambini e le famiglie della comunità di Montelanico dove questa mattina abbiamo inaugurato il nuovo plesso di via San Michele dell’Istituto Comprensivo Leone XIII. Un’opera cruciale – che riguarda scuola per l’infanzia, primaria e secondaria di primo grado – voluta fortemente dal sindaco Sandro Onorati che ringrazio per aver deciso di investire sul futuro delle bambine, dei bambini e delle famiglie di Montelanico dando loro l’opportunità di frequentare le lezioni senza doversi recare necessariamente nei comuni limitrofi” dichiara Eleonora Mattia, Presidente IX Commissione Consiglio regionale del Lazio

“Aprire una scuola in queste comunità non significa soltanto inaugurare un’infrastruttura, ma vuol dire investire sul capitale umano permettendo ai bambini e alle bambine di superare fragilità, realizzare i propri desideri al di là della propria condizione di partenza e cambiare il proprio destino. La scuola, come luogo di formazione, di socialità, di confronto e di crescita, resta l’unico ascensore sociale ed è la principale agenzia educativa oltre alla famiglia. Anche per questo – conclude – ho voluto dedicare un pensiero a tutti quei bambini e bambine,  ragazzi e ragazze ucraini a cui la guerra ha tolto il bene più prezioso: le loro scuole, le loro aule di studio e i loro compagni e compagne di classe. La guerra è distruzione del futuro e in questi giorni non possiamo non riflettere sul dramma delle scuole bombardate in ogni contesto di crisi, a partire dall’Ucraina e dal cuore della nostra Europa.” 

Così in una nota Eleonora Mattia, Presidente IX Commissione Consiglio Regionale del Lazio