STAMINA, CURA COMPASSIONEVOLI: OGGI LA DISCUSSIONE AL CONSIGLIO DEI MINISTRI

STAMINA ROMA-BRESCIA DIGNITA’ E DIRITTI UMANI IN ATTESA DI RISPOSTE SERIE

di Cinzia Marchegiani

Sembra una finale di coppa, ma è qualcosa di più grande, è la determinazione di un popolo fatto di donne e uomini che ha sofferto le ingiustizie regalate con una disinvoltura incredibile, dalle Istituzioni, dalle leggi vilipese e tornate a brillare perché, a dispetto di chi diceva che era tutto nella norma la bocciatura di una sperimentazione autorizzata da una legge di Stato, un Tribunale Amministrativo ha ribaltato non solo la sentenza ma attribuito pesanti responsabilità.

E’ il popolo prostamina che vuole ora chiarezza e la pretende poiché troppe cose non tornano, troppi misteri e mancanze di responsabilità hanno segnato le vite e le morti di tanti malati. Roma e Brescia, la manifestazione si incanala in queste due città che sono diventate gli emblemi di una battaglia epocale.

Nella capitale nel Consiglio dei Ministri sarà discusso proprio oggi martedì 17 dicembre 2013 il caso stamina e le cure compassionevoli.

Il Civico 117 A aveva fatto recapitare una lettera sia al Presidente del Consiglio che al Ministro della Salute in cui si chiedeva un’emissione di un decreto di urgenza sanitaria per  tutelare le persone malate, bambini ed adulti in fin di vita, affinché sia rispettato il sacrosanto diritto di accedere al metodo Stamina quale terapia ad uso compassionevole, senza dover ricorrere alle sentenze di un Tribunale per vedere garantiti i propri diritti.

I ragazzi del presidio, proprio lo scorso 13 dicembre avevano riacceso la protesta con un blocco della circolazione per le vie di Roma, e solo alle 17 erano stati ricevuti a Palazzo Chigi dove il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro e il sottosegretrario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, la dott.ssa Elisa Grande gli confermavano l’inserimento dell’ordine del giorno nella giornata politica che ora si appesantisce di tensioni e responsabilità ancora più grandi.

Sandro e Marco Biviano non indietreggiano e avvertono, speriamo che oggi le nostre richieste, riguardo la emissione di un decreto ministeriale d'urgenza  che ripristini la legalità e il diritto costituzionale sancito dall'art.32 a tutt’ora negati, vengano accolte. Altrimenti ripeteremo ad oltranza il blocco del traffico di Roma nei giorni e orari più disparati. Non molleremo mai!

In questi ultimi giorni ci sono stati segnali davvero incoraggianti, dove un mondo politico e di amministratori regionali  hanno inciso a chiare lettere la determinazione nel portare nella sanità dell’Abruzzo, con Gianni Chiodi e del Veneto, con Luca Zaia le cure compassionevoli con il metodo Stamina, poiché le ordinanze dei Magistrati rimangono una chimera visto il blocco delle liste d’attesa negli Spedali di Brescia contrastando l’accesso ai diritti acquisiti dei malati. Il tempo davvero rappresenta un nemico insopportabile per queste patologie ad esito infausto e devastante per la dignità dei malati, che suonano purtroppo come una doppia condanna a morte.

La senatrice Cinzia Bonfisco, componente del Gruppo Interparlamentare per le cure compassionevoli, in un comunicato è vicina a questa ulteriore battaglia: "Sono vicina da sempre ai manifestanti che oggi hanno voluto rappresentare al Governo la loro crescente disperazione di fronte al diritto alla cura che viene loro negata. Quella tenda montata da mesi da persone civili e tenaci avrebbe meritato un po' più di rispetto. Il rispetto per i cittadini legittima le Istituzioni. Questo vale soprattutto per un Governo nemmeno scelto dai cittadini. Mi fa piacere che il Ministro Lorenzin relazioni al Consiglio dei Ministri ma la prego di rispondere prima ai Presidenti di Veneto e Abruzzo, Zaia e Chiodi, che le hanno comunicato la disponibilità a supportare l'Ospedale di Brescia allo scopo di far scorrere la lista dei poveri pazienti, spesso bambini, in attesa da mesi. Ringrazio i Presidenti Zaia e Chiodi per la vicinanza che dimostrano ai loro cittadini e ai loro pazienti. In questi giorni di forte contestazione alle Istituzioni, il loro esempio, come quello dei fratelli Biviano, ci aiuta a difendere il grande valore della democrazia e della cittadinanza".

Mentre i ragazzi del Civico 117 A scelgono Piazza del Pantheon a Roma per incontrarsi, contemporaneamente a Brescia, verso le 10 sul piazzale degli Spedali Civili ci sarà la presenza non solo dei malati bloccati nella lista d’attesa, ma di una delegazione che chiederà un incontro pubblico con l’ufficializzazione delle richieste avanzate,  poiché nonostante le ordinanze urgenti giudiziarie, 150 malati sono stati messi in standby con un fermo che si protrae dal mese di maggio.

Oggi si chiederà  lo sblocco immediato della lista e la comunicazione della loro programmazione nei mesi a seguire, anche la fissazione immediata delle date di ricovero; inoltre una pubblica lista di attesa (con i giusti accorgimenti relativi alla privacy).
 
Roma-Brescia stiamo arrivando! Questo è il grido di chi, nelle difficoltà quotidiane inimmaginabili, ha deciso che non vuole più subire i soprusi, e pretende le risposte da chi dovrebbe tutelare le persone più bisognose, quelle che nel male del vivere hanno dato una lezione di vita, di dignità e coraggio… valori non vendibili, ma sicuramente semi importanti da donare a chi vuole cambiare questo mondo.

Una società civile è lo specchio dei diritti umanitari onorati. Ad oggi il fondamento della libertà e della giustizia sociale sembrano avere poca concretezza e gli addetti ai lavori dovranno dare prova di una fruttuosa volontà riassegnando lustro a questo paese logorato da faide politiche, dell’illustre scienza, e dall’indifferenza.
 




STAMINA, CURE COMPASSIONEVOLI: OGGI LA DISCUSSIONE AL CONSIGLIO DEI MINISTRI

di Cinzia Marchegiani

Sembra una finale di coppa, ma è qualcosa di più grande, è la determinazione di un popolo fatto di donne e uomini che ha sofferto le ingiustizie regalate con una disinvoltura incredibile, dalle Istituzioni, dalle leggi vilipese e tornate a brillare perché, a dispetto di chi diceva che era tutto nella norma la bocciatura di una sperimentazione autorizzata da una legge di Stato, un Tribunale Amministrativo ha ribaltato non solo la sentenza ma attribuito pesanti responsabilità.

E’ il popolo prostamina che vuole ora chiarezza e la pretende poiché troppe cose non tornano, troppi misteri e mancanze di responsabilità hanno segnato le vite e le morti di tanti malati. Roma e Brescia, la manifestazione si incanala in queste due città che sono diventate gli emblemi di una battaglia epocale.

Nella capitale nel Consiglio dei Ministri sarà discusso proprio oggi martedì 17 dicembre 2013 il caso stamina e le cure compassionevoli.

Il Civico 117 A aveva fatto recapitare una lettera sia al Presidente del Consiglio che al Ministro della Salute in cui si chiedeva un’emissione di un decreto di urgenza sanitaria per  tutelare le persone malate, bambini ed adulti in fin di vita, affinché sia rispettato il sacrosanto diritto di accedere al metodo Stamina quale terapia ad uso compassionevole, senza dover ricorrere alle sentenze di un Tribunale per vedere garantiti i propri diritti.

I ragazzi del presidio, proprio lo scorso 13 dicembre avevano riacceso la protesta con un blocco della circolazione per le vie di Roma, e solo alle 17 erano stati ricevuti a Palazzo Chigi dove il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro e il sottosegretrario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, la dott.ssa Elisa Grande gli confermavano l’inserimento dell’ordine del giorno nella giornata politica che ora si appesantisce di tensioni e responsabilità ancora più grandi.

Sandro e Marco Biviano non indietreggiano e avvertono, speriamo che oggi le nostre richieste, riguardo la emissione di un decreto ministeriale d'urgenza  che ripristini la legalità e il diritto costituzionale sancito dall'art.32 a tutt’ora negati, vengano accolte. Altrimenti ripeteremo ad oltranza il blocco del traffico di Roma nei giorni e orari più disparati. Non molleremo mai!

In questi ultimi giorni ci sono stati segnali davvero incoraggianti, dove un mondo politico e di amministratori regionali  hanno inciso a chiare lettere la determinazione nel portare nella sanità dell’Abruzzo, con Gianni Chiodi e del Veneto, con Luca Zaia le cure compassionevoli con il metodo Stamina, poiché le ordinanze dei Magistrati rimangono una chimera visto il blocco delle liste d’attesa negli Spedali di Brescia contrastando l’accesso ai diritti acquisiti dei malati. Il tempo davvero rappresenta un nemico insopportabile per queste patologie ad esito infausto e devastante per la dignità dei malati, che suonano purtroppo come una doppia condanna a morte.

La senatrice Cinzia Bonfisco, componente del Gruppo Interparlamentare per le cure compassionevoli, in un comunicato è vicina a questa ulteriore battaglia: "Sono vicina da sempre ai manifestanti che oggi hanno voluto rappresentare al Governo la loro crescente disperazione di fronte al diritto alla cura che viene loro negata. Quella tenda montata da mesi da persone civili e tenaci avrebbe meritato un po' più di rispetto. Il rispetto per i cittadini legittima le Istituzioni. Questo vale soprattutto per un Governo nemmeno scelto dai cittadini. Mi fa piacere che il Ministro Lorenzin relazioni al Consiglio dei Ministri ma la prego di rispondere prima ai Presidenti di Veneto e Abruzzo, Zaia e Chiodi, che le hanno comunicato la disponibilità a supportare l'Ospedale di Brescia allo scopo di far scorrere la lista dei poveri pazienti, spesso bambini, in attesa da mesi. Ringrazio i Presidenti Zaia e Chiodi per la vicinanza che dimostrano ai loro cittadini e ai loro pazienti. In questi giorni di forte contestazione alle Istituzioni, il loro esempio, come quello dei fratelli Biviano, ci aiuta a difendere il grande valore della democrazia e della cittadinanza".

Mentre i ragazzi del Civico 117 A scelgono Piazza del Pantheon a Roma per incontrarsi, contemporaneamente a Brescia, verso le 10 sul piazzale degli Spedali Civili ci sarà la presenza non solo dei malati bloccati nella lista d’attesa, ma di una delegazione che chiederà un incontro pubblico con l’ufficializzazione delle richieste avanzate,  poiché nonostante le ordinanze urgenti giudiziarie, 150 malati sono stati messi in standby con un fermo che si protrae dal mese di maggio.

Oggi si chiederà  lo sblocco immediato della lista e la comunicazione della loro programmazione nei mesi a seguire, anche la fissazione immediata delle date di ricovero; inoltre una pubblica lista di attesa (con i giusti accorgimenti relativi alla privacy).
 
Roma-Brescia stiamo arrivando! Questo è il grido di chi, nelle difficoltà quotidiane inimmaginabili, ha deciso che non vuole più subire i soprusi, e pretende le risposte da chi dovrebbe tutelare le persone più bisognose, quelle che nel male del vivere hanno dato una lezione di vita, di dignità e coraggio… valori non vendibili, ma sicuramente semi importanti da donare a chi vuole cambiare questo mondo.

Una società civile è lo specchio dei diritti umanitari onorati. Ad oggi il fondamento della libertà e della giustizia sociale sembrano avere poca concretezza e gli addetti ai lavori dovranno dare prova di una fruttuosa volontà riassegnando lustro a questo paese logorato da faide politiche, dell’illustre scienza, e dall’indifferenza.

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ROMA, SEDE UNIONE EUROPEA: "E LA BANDIERA DEI TRE COLORI E' SEMPRE STATA LA PIU' BELLA"

di Cinzia Marchegiani

Liberato la mattina di lunedì 16 dicembre Simone Di Stefano, vicepresidente di Casapound, che lo scorso sabato è stato arrestato per furto pluriaggravato, poichè manifestando davanti alla sede dell’Unione Europea a Roma, senza simboli di partito, ma solo con la fiera bandiera Italiana e un cappio al collo, si era arrampicato sopra il balcone, della sede dell'Unione Europea, per sostituire la bandiera azzurra con quella italiana tricolore.

Un ragazzo che stava tenendo la scala spiega che le cariche  della polizia oltre ad essere immotivate, stavano pregiudicando la stabilità della scala, dove sopra a sette metri c’era Di Stefano. E che sono stati presi a manganellate in testa e sulle mani.
Per quel gesto simbolico è stato, con un processo in direttissima, condannato in primo grado a 3 mesi con l’obbligo di firma e un’ammenda di cento euro per risarcire il valore della bandiera europea.

Di Stefano racconta che per  il Pubblico Ministero la bandiera europea esprime un valore spirituale. E che in questo frangente non gli è stato concesso di parlare, altrimenti avrebbe spiegato che molti quella bandiera rappresenta una costruzione tecnico-finanziaria che si basa sullo schiavismo dei popoli europei.

Riferisce anche sui siti: ”quella Italiana è una bandiera intoccabile, lo sono questa e le altre dei popoli europei perché sono intrise del sangue delle persone, degli eroi che sono morti per difendere quei colori. Quella dell'Unione Europea è solo intrisa di soldi, di denaro e forse del sangue, è quello che volevamo dire con quell'azione, di chi è morto sotto lo schiaffo dell'usura dell'Unione Europea che sta portando il paese al fallimento. L'avrei voluto dire, non mi è stata concessa la parola e lo dico adesso a voi. Lo Stato sta morendo e ci sono italiani che devono prendersi la responsabilità di tornare a far sventolare alta questa nostra bandiera”

Stamattina c’era un presidio davanti a Piazzale Clodio, in attesa dell’esito del processo.  Su internet arrivano le dimostrazioni di vicinanza, come dice un lettore “vorrei esprimere la mia solidarietà a Simone Di Stefano. Quello che dovrebbe essere letto come un gesto di neo-irredentismo da parte di un patriota, è stato represso con l’arresto e la denuncia di furto aggravato.”

Un’Italia divorata dalle logiche europee ha spezzato il motore di questa nazione che si fondava sul lavoro, etica, giustizia. Dei cittadini, anche se facendo parte di un movimento politico, hanno messo da parte i loro colori manifestando per le strade semplicemente come italiani che non si vogliono arrendere.

Letta, il nostro Presidente del Consiglio, forse dimentica che ad oggi molti cittadini italiani, di diverse radici socio culturali, stanno protestando per una crisi creata da una bolla speculativa. Che ci sono uomini che si impiccano o si buttano da un ponte perchè hanno perso la speranza, la dignità e la tutela di uno Stato.

Il presidente Letta dovrebbe, a nostro dire, capire e accogliere queste grida, ormai sfociate non solo sul web. E non alimentare tensioni. Se un paese è alla fame, non si può assistere al degrado e affermare che tutto va bene. C’è un destino di un paese da salvare, milioni di vite e non ascoltare queste voci è il primo sintomo di un malessere pericoloso e di quella distanza ormai troppo grande affinchè il dialogo e il confronto possano generare cambiamenti reali.

Uno stato giusto non arresta i morsi della fame, della disperazione. Chi vive ancora nei privilegi ha dimenticato che l’Italia ormai è assediata da una guerra invisibile che ha ormai in attivo molte morti, quelle che devono pesare come macigni sulle responsabilità dello Stato.

Un’altra vittima della cecità di questo Governo è la morte di Luca Stufetti, un semplice titolare di un’azienda, la Chimica Imperiese, che proprio la scorsa settimana si è suicidato sotto un treno; le banche, gli avrebbero chiesto, nonostante vantasse dei crediti, di rientrare delle liquidità. Stufetti  va ad inserirsi nella lunga  lista che rappresenta gli emarginati dallo stato, nomi che ad oggi sembrano ancora fantasmi,  ma che  rappresentano il tessuto economico ormai vuoto e inconsistente. In ogni secolo i governi sono stati sempre valutati dal loro valore etico, e le morti (qualunque sia il motivo) hanno e devono avere un peso anche su questo. Ad oggi è evidente che  solo il coraggio di dire basta sta diventando il vero garante di queste immense crepe, uno Stato che lontano dalla sua vera essenza diventa il proprio alibi all'incapacità di ascoltare il grido ormai diventato assordante!

Come dice un bellissimo aforsima di Rossella Porro, non si possono chiudere gli occhi e pretendere di vedere le stelle.
 




IL CASO : LA MINORENNE RUBY E LA “INNAMORATA” UNDICENNE

di Emanuel Galea

Intendiamoci bene, mi ritrovo in quel “in nome del Popolo Italiano” pronunciato dal Tribunale di Milano il 24 giugno 2013 a carico di chi corteggiava la minorenne Ruby, per i reati di prostituzione minorile.

Le accuse seguono la vicenda dell’allora diciasettenne, Karima El Mahroug, conosciuta alla cronaca come Ruby. La vicenda della minorenne Ruby ormai è da tutti conosciuta. Nella serata del 27 maggio 2010, fu accompagnata presso la Questura di Milano per identificazione perché sospettata di furto e priva di documenti di riconoscimento. Seguì la telefonata dell’allora premier in questura e la piccola fu liberata e affidata a persona di fiducia dallo stesso premier. Del seguito dubito ci sia alcuno in Italia all’oscuro della vicenda , la notizia ha fatto il giro del mondo.

Il 7 dicembre 2013 scoppia una notizia “copia incolla” molto identica a quella della “piccola” Ruby. Tutto è successo a Catanzaro e la Calabria, bene a saperlo, non è Milano. Una bambina di undici anni, di famiglia disagiata, è data in affido a un impiegato sessantenne ai servizi sociali del Comune suddetto.

Per la stessa Polizia qualcosa non andava per il verso giusto in quella villetta del sessantenne. Le cose non erano chiare e così, grazie all’intercettazioni ambientali, i sospetti della polizia si concretizzavano in fatti penalmente perseguibili. Si decise quindi di attuare un’irruzione nella villetta dell’uomo.

Fu grande lo sgomento degli agenti quando in camera trovarono il sessantenne Pietro Lamberti e la bambina, tutte e due nudi a letto.

Come giusto che sia, i primi due gradi di giudizio, in nome del Popolo Italiano e direi io, in nome della “Giustizia Giusta”, condannarono l’imputato a cinque anni di carcere. In questa condanna, al pari di quella di Milano non possiamo non trovarci dalla parte della “Giustizia”.

Dissentiamo con convinzione e gridiamo forte e con sdegno contro la decisione della Corte di Cassazione che molto stranamente ha annullato il processo e rimandato gli atti alla corte d’Appello.

Quello poi che umilia qualsiasi “Giustizia” è il fatto d’aver riconosciuto all’imputato “un attenuante nell’accondiscendenza della vittima”. Questi Giudici non hanno per niente considerato l’ipotesi, anche la più remota, che la bambina poteva essere plagiata o altro. No! La bambina s’innamorò del sessantenne e per loro questo basta.  Che la piccola Ruby, nel caso analogo, non a Catanzaro ma a Milano, poteva trovarsi ad Arcore perché infatuata del Cavaliere e non perché adescata, ai giudici Milanesi non reggeva. 

Il Cavaliere si è approfittato di una bambina minorenne di “diciassette anni” ma il sessantenne di Catanzaro ha avuto solamente “una storia d’amore” con una “undicenne”.

Una giustizia a macchia di leopardo che se la storia non fosse tragica, ci sarebbe stato solamente da ridere… All’allenatore di pallavolo Mauro Ronzato sono stati inflitti 5 anni e 6 mesi dal Gup Domenico Gambardella. L’allenatore Ronzato è stato condannato per aver fatto sesso con sua ex allieva quindicenne.

Secondo il Gup di Villanova di Camposampiero il rapporto  sessuale consenziente scatta dai 16 anni in su. Nel giugno 2009 un cinquantunenne di Nardò, gestore di un bar di Leverano, fu accusato di violenza sessuale ai danni di una sedicenne che lavorava in quel locale. Lui sosteneva la tesi del rapporto consenziente ma i giudici collegiali della prima sezione di Lecce lo condannarono a cinque anni e mezzo di reclusione.

Paese che vai, Giudice che trovi. La giungla dell’interpretazione della legge 609 e non solo è vasta e tortuosa. I soliti dibattiti accademici tra  liberalisti e conservatori, chi vuole liberalizzare gli atti sessuali con minorenni e chi lotta per mantenere una rigida guardia.

Tra gli uni e gli altri, come sempre,  chi ci va in mezzo è la minorenne. L’accademico parla alla platea ma poco fa per ascoltare la voce dei minori. Questa non è giustizia. Questa è la vergogna del Diritto




STORIE DI POLIZIOTTI: IL CALENDARIO 2014 DELLA POLIZIA DI STATO

Redazione
Sicurezza e solidarietà, sono questi i concetti su cui è stato costruito il Calendario della Polizia di Stato per il 2014 . Alla base un unico intento: dare “immagine” al lavoro quotidiano delle donne e degli uomini della Polizia di Stato. Gli scatti che accompagnano i dodici mesi del 2014 sono brani di realtà, testimonianze di fatti nel corso dei quali donne e uomini della Polizia di Stato hanno prestato il proprio servizio con grande senso del dovere sia nel contrasto alla criminalità sia nel soccorso pubblico, ma anche nel corso di interventi ordinari.
Il calendario 2014 è stato presentato nei giorni scorsi a Roma, presso la Scuola Superiore della Polizia, da Carlo Conti alla presenza del Capo della Polizia, Direttore generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Alessandro Pansa e del presidente del Comitato italiano per l'Unicef, dr. Giacomo Guerrera.
Il calendario sarà disponibile a breve anche in versione App (per sistemi Android e iOS), gratuitamente scaricabili dal link del sito della Polizia di Stato http://www.poliziadistato.it/articolo/view/27831/
Tra gli ospiti l'attore e scrittore Giorgio Faletti e i protagonisti degli scatti, poliziotte e poliziotti che hanno testimoniato l'impegno quotidiano di tutta la Polizia di Stato in ogni occasione in cui è stato necessario portare aiuto e conforto ai cittadini.
Grazie alla ormai consolidata partnership, Polizia di Stato e Unicef lavoreranno ancora una volta insieme per la solidarietà nei Paesi meno fortunati. Con il ricavato verranno infatti realizzati in Bangladesh spazi permanenti a misura di bambino, rifugi notturni e temporanei; verrà data assistenza giuridica e legale, e verrà fornita un'attività di integrazione e reinserimento sociale. La Polizia di Stato ha infatti deciso di sostenere con le vendite del Calendario il progetto Unicef "Bangladesh – proteggere i bambini lavoratori e di strada".
Dal 2001 al 2013 sono stati raccolti per i progetti Unicef circa 1.800.000 euro.

STORIE DI POLIZIOTTI
Immagini che raccontano la realtà, scene di attività quotidiana: ecco cosa raffigurano le 12 fotografie del calendario 2014 della Polizia di Stato. Non sono episodi eclatanti, ma momenti del "normale" lavoro dei poliziotti, dal contrasto alla criminalità al soccorso pubblico.
Uomini e donne che prestano il loro servizio con grande senso del dovere: come la foto di ottobre che ritrae il lavoro di un poliziotto in soccorso agli alluvionati di Monterosso in Liguria nel 2011.
E ancora poliziotti che controllano la stazione ferroviaria, quelli che pattugliano il fiume Tevere, quelli che lavorano per mantenere l'ordine pubblico in casi di disordini e manifestazioni nelle strade.
E il poliziotto che parla con il bambino seduto sulle scale di un portone per proteggerlo e accompagnarlo lungo una strada fatta di legalità e rispetto.
Insomma, i fotografi che hanno contribuito alla realizzazione del calendario – professionisti, free-lance, ma anche poliziotti con la passione della fotografia – hanno voluto raccontare fatti di cronaca che sottolineano quanto concretamente i poliziotti vivono e lavorano accanto ai cittadini.
 




REGGIO CALABRIA, CARABINIERI IN AZIONE: ARRESTI E DENUNCE NEL TERRITORIO PROVINCIALE

Redazione

Monasterace (RC) – I Carabinieri della Stazione di Monasterace hanno arrestato in flagranza di reato di furto e danneggiamento mediante incendio, Neagu Emil Constantin di anni 24, celibe, disoccupato. Quest’ultimo mediante la forzatura di una finestra, si è introdotto all’interno di un’abitazione estiva dove ha incendiato alcuni materassi ed asportato una bicicletta custodita all’interno della medesima proprietà. Per evitare di essere inseguito ha forato i 4 pneumatici dell’autovettura parcheggiata nelle adiacenze dell’immobile incendiato. Nell’abitazione del Neagu è stata ritrovata la bicicletta rubata, che è stata restituita ai legittimi proprietari, ed il punteruolo utilizzato per forare i pneumatici.

Gioiosa Jonica (RC) – I Carabinieri della Stazione di Gioiosa Jonica (RC) nel corso di un servizio finalizzato al controllo dei detentori di armi regolarmente denunciate, hanno segnalato in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Locri (RC), T. R.L. di anni 37, poiché deteneva, senza aver provveduto a denunciarne il possesso, armi e munizioni ereditate dal defunto genitore. Sempre più spesso si rintracciano situazioni non regolarizzate in materia di armi, per cui si invitano i cittadini a prendere contatti con i Comandi Arma e gli uffici della Polizia di Stato per ogni dubbio.

San Roberto (RC) – In località Focarecci, i Carabinieri della Stazione di San Roberto nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno segnalato in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria V. L. di anni 48, celibe, autotrasportatore, pregiudicato, poiché trovato in possesso di un coltello di genere proibito con lama acuminata lunga 18 cm.

Bova Marina (RC) – I Carabinieri della Stazione di Bova Marina durante un servizio di controllo del territorio, hanno segnalato in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, un’odontotecnico, poiché è stato sorpreso mentre esercitava la professione medico-odontoiatra, privo di specifico diploma di laurea, all’interno di uno studio dentistico precedentemente sottoposto a sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Reggio Calabria. Lo studio, le apparecchiature presenti, ammontanti a circa € 1.000.000,00, e la documentazione amministrativa sono state nuovamente sottoposte a sequestro.
 




MONTELLA, CARABINIERI IN AZIONE: 13 PERSONE DENUNCIATE E 7 PREGIUDICATI ALLONTANATI DAL TERRITORIO

Redazione

Montella (AV) – Il Comando Provinciale di Avellino, ha predisposto un servizio straordinario per il controllo del territorio nella Compagnia di Montella, intensificando i servizi e presidiando le principali arterie, al fine di monitorare l’accesso nell’Alta Irpinia di malintenzionati e prevenire i c.d. i reati predatori nonché per controllare la movida. Questo è il bilancio dell’attività svolta che ha visto l’impiego massiccio di uomini e mezzi, in un articolato dispositivo messo in atto in quei paesi dove sistematicamente si registra un notevole flusso di turisti provenienti dalle vicine province di Napoli e Salerno.

Numerose sono state le perquisizioni ed i controlli con il risultato di 13 persone denunciate in stato di libertà, il sequestro di 3 fucili e 7 pregiudicati allontanati con foglio di via obbligatorio.
Nel corso del servizio, nella fitta rete di posti di controllo opportunamente predisposti, i Carabinieri di Montella hanno effettuato numerosi controlli con l’etilometro, finalizzati al contrasto della guida in stato di ebbrezza. Tre le persone denunciate perché risultate positive, con tasso alcolemico oltre la soglia prevista: per loro ritiro della patente di guida per la successiva sospensione.

Sempre nel corso dei posti di controlli, ben 3 persone sono state denunciate perché circolavano con la polizza assicurativa delle proprie autovetture falsa o contraffatta. Oltre alla denuncia, sono state ritirate loro le patenti di guide e sequestrate le autovetture. Altre due persone sono state denunciate perché circolavano senza aver mai conseguito la patente di guida.

Per quanto riguarda le assicurazioni false, le immediate indagini hanno permesso di identificare e denunciare anche il pregiudicato che aveva “procurato” le polizze contraffatte.
Nell’attività di controllo, effettuati numerosi controlli a tutti quei soggetti destinatari di provvedimenti restrittivi: due le denunce, uno per non aver rispettato gli obblighi impostigli con la sottoposizione alla misura cautelare degli arresti domiciliari ed uno per aver violato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale.
Sono state esperite ispezioni ai detentori di armi. In un caso, sono stati sequestrati tre fucili ed il detentore è stato denunciato per aver omesso di comunicare la variazione del luogo di detenzione.

Per quanto riguarda i controlli agli esercenti pubblici, riscontrate violazioni per oltre 5.000 euro.

Sette pregiudicati, infine, tra cui 5 rumeni, sono stati allontanati dai Comuni dell’Alta Irpinia con proposta di Foglio di Via Obbligatorio, non avendo giustificato la loro presenza in loco.
Le attività sono state eseguite in stretta collaborazione con la Procura della Repubblica di Avellino.
 




LIVORNO: 13 ENNE IN BICICLETTA PERCORRE LA VIA AURELIA CONTROMANO PER ERRORE. SALVATO DAI CARABINIERI

Redazione

Livorno – Dopo aver visto un film al cinema multisala di Porta a Terra ha preso la sua bicicletta e, con l’aiuto del navigatore del telefono cellulare, ha cominciato a dirigersi verso casa. Purtroppo, a causa forse di un errore nell’impostazione del percorso, si è presto ritrovato sulla Variante Aurelia tra le autovetture che sfrecciavano  a pochi metri da lui. E’ quanto accaduto ieri sera, intorno alle 19,00, ad un 13enne prontamente soccorso da una pattuglia dei Carabinieri della Stazione Ardenza. A notare il ragazzino in bicicletta, è stato inizialmente un Maresciallo dei Carabinieri che, libero dal servizio, stava transitando all’altezza del distributore Q8, vicino all’uscita di Porta a Terra. Il militare ha subito avvisato i colleghi della Centrale Operativa di Livorno che, a loro volta, hanno inviato sul posto una pattuglia. 
I Carabinieri, una volta intercettato il minore, lo hanno accompagnato, servendosi dei lampeggianti accesi, all’uscita della Variante e, quindi, sino a casa.
 




REGIONE LAZIO: SANITA' ALLO SBANDO. ASSOTUTELA: "BILANCIO TAROCCATO"

Redazione

Regione Lazio – “Finalmente la verità viene a galla: non da parte di feroci oppositori o funzionari delusi per essere fuori dalla stanza dei bottoni. Sono i due sub-commissari alla Sanità regionale Gianni Giorgi e Giuseppe Antonino Spata a tuonare contro l’inefficiente gestione del settore da parte del presidente-commissario Nicola Zingaretti”. Ė questo il commento del presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, relativo all’insuccesso del tavolo di confronto Regione-ministero sul piano di rientro. “I due tecnici si lamentano per non essere ascoltati come tali – continua Maritato – ovvero il presidente-annunciatore, in grado solo di lanciare roboanti proclami su progetti soltanto ‘immaginati’, a detta dei due esperti non ha realizzato proprio nulla di ciò che serviva per superare l’attuale fase di crisi: nessuna ristrutturazione dell’organizzazione aziendale pubblica né di quella privata, tantomeno dei servizi ospedalieri e territoriali. Ma c’è qualcosa di più grave – aggiunge Maritato – sembra che il presidente-affabulatore abbia presentato soltanto un bilancio in esercizio provvisorio, ovvero, secondo Giorgi e Spata ‘non sono state adottate regole di finanziamento dei servizi sanitari per il 2014, né provvedimenti per il riparto del Fondo sanitario regionale 2013’ senza considerare il contenzioso con i fornitori che sarebbe ‘esplosivo’ portando a una tassazione insostenibile per il ripiano dei debiti. Insomma – chiosa Maritato – non serve molta immaginazione al presidente Zingaretti, per trarre le conclusioni di questa sua disastrosa gestione”.    
 




KOSOVO: PROSEGUE LA MISSIONE UMANITARIA

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La delegazione, composta da amministratori comunali del Centro italia, sta in questi giorni portando vestiario,materiale scolastico e medicinali raccolti grazie alla straordinaria collaborazione di scuole, Unicef litorale Roma Nord ed istituzioni dei vari territori.

 

Redazione

Tolfa (RM) – Prosegue in Kosovo l’iniziativa umanitaria promossa da Alessandro Battilocchio in collaborazione con il Ministero degli Esteri, il Ministero della Difesa e l’Ambasciata italiana a Pristina: la delegazione , composta da amministratori comunali del Centro italia, sta in questi giorni portando vestiario,materiale scolastico e medicinali raccolti grazie alla straordinaria collaborazione di scuole, Unicef litorale Roma Nord ed istituzioni dei vari territori. Per il nostro comprensorio partecipano il Sindaco di Tolfa Luigi Landi ed Alessandro Sebastiani di Santa Narinella,in rappresentanza anche dell’Associazione di volontariato "Venite e e Vedrete". Il gruppo è giunto a Pristina grazie al Ministero della Difesa, che ha messo a disposizioni i posti liberi del volo c/130 utilizzato dai nostri militari impegnati in teatro operativo, ed è stato poi ospitato presso le suore salesiane di Bech, in una delle aree più problematiche di questo martoriato Paese. La delegazione sta consegnando materialmente gli aiuti (trasportati grazie al COI) presso orfanotrofi, scuole e famiglie indigenti, in stretta sinergia con le suore basiliane, coi nostri militari e con le autorità locali. Battilocchio e gli altri partecipanti sono anche stati accolti dall'ambasciatore italiano Andreas Ferrarese, dal nunzio apostolico e Vescono Dode Gjergii, dal comandante di tutte le forze Nato Kfor generale Farina e dal comandante De Marco del nucleo carabinieri Msu. Nei prossimi giorni le attività di consegna aiuti proseguiranno in tutto il territorio kosovaro ed anche presso l’orfanotrofio "11 Ottobre" di Skopie, da anni "gemellato" con scuole di Civitavecchia.

"Un'accoglienza eccezionale ci ha scaldato subito il cuore, a dispetto del freddo polare che abbiamo trovato", ha dichiarato Alessandro Battilocchio. "Tutto sta procedendo molto bene – ha aggiunto – e proseguiremo la nostra intensa tabella di marcia fino a giovedi, quando avremo consegnato oltre 200 kg di aiuti. Le mamme ci chiedono soprattutto aspirine e tachipirine ,carenti ma assolutamente necessarie per il loro freddissimo inverno. I sorrisi dei bambini, come sempre, ci danno una carica straordinaria".




AFGHANISTAN: IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL’ESERCITO PORTA GLI AUGURI DI NATALE AI SOLDATI ITALIANI A KABUL

Redazione
 
Kabul (Afghanistan) – Si è appena conclusa la visita del Generale di Corpo d’Armata Claudio Graziano, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, ai militari italiani impegnati nell'operazione International Security Assistance Force (ISAF) a Kabul.
 
In mattinata, il Generale Graziano e’ arrivato all’aeroporto internazionale della capitale afgana, dove è stato accolto dal Generale di Corpo d’Armata Giorgio Battisti, Capo di Stato Maggiore della missione ISAF e Italian Senior National Representative per l’Afghanistan.
 
Dopo un breve incontro con il personale nazionale che opera nel comprensorio dell’aeroporto, il Generale Graziano e’ stato ricevuto dal Generale statunitense Mark A. Milley, Comandante dell’ISAF Joint Command.
 
A seguire, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha raggiunto il quartiere generale della missione ISAF dove, nel salutare i militari italiani appartenenti per la maggior parte al Corpo d’Armata di reazione Rapida della NATO in Italia, ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto, confermando la vicinanza e l’apprezzamento da parte di tutta la Nazione e della Forza Armata.
 
“L’Afghanistan sta vivendo molte trasformazioni e tanti cambiamenti verso una transizione che sara’ positiva “ proseguendo “Le nostre Forze Armate hanno pagato un prezzo importante” ricordando quanti hanno sacrificato la loro vita e lo spirito d’orgoglio dei feriti aggiungendo poi “ questo sforzo e’ finalizzato al raggiungimento della stabilita’ e della pacificazione interna”.
 
Successivamente, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano è stato ricevuto dal Generale dei Marines Joseph Dunford, Comandante di ISAF e dall’Ambasciatore Maurits R. Jochems, NATO's Senior Civilian Representative in Afghanistan. Gli incontri si sono svolti in un clima di grande cordialità e hanno  evidenziato la grande soddisfazione dei vertici militari e civili della Missione per l’opera profusa e per i brillanti risultati ottenuti dal personale italiano impegnato in ISAF.
 
Il Generale ha poi lasciato Kabul alla volta dell’Italia.
 
Nel corso della sua visita in Afghanistan, il Generale Graziano si e’ anche recato nella Regione Ovest del Paese dove il Contingente italiano della Brigata “Aosta” e’ comandato dal Generale di Brigata Michele Pellegrino.