PONTASSIEVE: RAGAZZA DI 28 ANNI AGGREDISCE I CARABINIERI DURANTE UN CONTROLLO

Redazione

Pontassieve (FI) – I carabinieri del N.O.R.M. della Compagnia di Pontassieve hanno tratto in arresto per i reati di violenza e resistenza a P.U.  una 28enne fiorentina, sorpresa la scorsa notte durante un controllo alla guida di un autoveicolo privo di assicurazione. Nella circostanza infatti i militari, durante un controllo alla circolazione stradale, hanno fermato, nei pressi della Stazione ferroviaria delle Sieci, la suddetta in compagnia di un coetaneo, alla guida del veicolo. Alla richiesta di esibire i documenti, però, i militari hanno constatato che lo stesso era privo di copertura assicurativa. Da qui è scattato il previsto sequestro del mezzo, ma a ciò ha tentato di opporsi strenuamente ed anche troppo la giovane conducente che, dapprima, ha incominciato ad inveire verbalmente nei confronti dei militari operanti per poi finire con lo spintonarli e prenderli a calci, fino a quando gli stessi l’hanno tratta in arresto per i reati suindicati. Espletate le formalità di rito ed avvisato il magistrato di turno, l’arrestata è stata trattenuta nelle camere di sicurezza della Compagnia di Pontassieve, in attesa del rito direttissimo fissato per la mattinata odierna.
Per i militari operanti il ricorso alla cure mediche per le lievi lesioni riportate.
 




BATTIPAGLIA: RAPINATORE EVADE DAI DOMICILIARI E TENTA DI ESPATRIARE DA TRIESTE

Redazione

Battipaglia (SA) – Nell’ambito dei servizi di prevenzione e controllo del territorio realizzati dal  Commissariato di Battipaglia diretti dal Vice Questore Agg,to Dott.Antonio Maione , personale dipendente riscontrava l’assenza presso il domicilio ove era  detenuto agli arresti domiciliari per il reato di rapina e lesioni aggravate, di G. T. di anni 25.

Immediatamente venivano svolte accurate ricerche dell’uomo che veniva rintracciato nel centro di Battipaglia. Denunciato in stato di libertà per il reato di evasione veniva riaccompagnato nuovamente presso il proprio domicilio. Ciò nonostante il predetto si rendeva nuovamente irreperibile e tal punto i Poliziotti del Commissariato di Battipaglia intuendo che l’uomo potesse tentare di lasciare l’Italia, dopo mirati accertamenti, allertavano la Polizia di Frontiera Terrestre di Fenetti che, sulla base delle informazioni ricevute da personale del Commissariato, riusciva a rintracciarlo a bordo di un pulman diretto in Romania.

Pertanto per tale motivo veniva tratto in arresto per il reato di evasione e trasferito al Carcere di Trieste a disposizione delle AA.GG. che nel frattempo gli revocavano il beneficio degli arresti domiciliari emettendo a suo carico un provvedimento di custodia cautelare in carcere.




STAMINA: STAMPA SOTTO ACCUSA… CONTINUA LA MACCHINA DEL FANGO

di Angelo Parca

Ancora Stamina al centro di una informazione che ha gestitoin maniera fuorviante tutta la vicenda. Sono state diramate notizie screditanti, diffamatorie e soprattutto inesatte. Insomma i media sono sotto accusa tranne i sottoscritti. Infatti, nella mattinata del 28 dicembre 2013 Cinzia Marchegiani, la nostra giornalista de L'osservatore d'Italia si è seduta al seduta al tavolo della conferenza stampa dei genitori dei malati. Marchegiani ha sempre, da mesi ormai, fornito informazioni corredate dai pezzi di carta e per questo motivo siamo riusciti a dare notizie attendibili in merito. Intanto Roberta Sibaud, vicepresidente di Donne per la Sicurezza Onlus, la quale anche questa volta ha partecipato attivamente al centro congressi Capranichetta in occasione della conferenza stampa dei genitori dei bambini che hanno presentato la certificazione medica ed i video relativi ai miglioramenti dello stato di salute ottenuti dopo le infusioni di cellule staminali metodo Vannoni effettuate agli Spedali di Brescia., ha inteso far sentire la propria voce rispetto alla diffusione distorta di notizie: "La diffusione di notizie non dovrebbe avere alcun filtro – dice Sibaud – ma essere obiettiva, soprattutto se si parla della vita delle persone".

Nel frattempo Marino Andolina, vicepresidente di Stamina Foundation ha fatto sentire chiaramente la propria posizione: «Chi ha detto che non c’è nessun risultato merita di andare sotto processo per interferenza di attività salva vita. Almeno una procura sta già indagando, e non è quella di Torino. Esiste un complotto mirante a negare anche l’evidenza pur di bloccare sia le terapie compassionevoli a Brescia che la sperimentazione votata dal Parlamento».

E alle asserzioni in merito alla piccola Sofia che sarebbe stata ricoverata a causa di stamina L'osservatore d'italia risponde con una intervista direttamente alla dottoressa Imma Florio la quale rettifica la falsa notizia data dai vari Tg nazionali. Sofia non è in pericolo di vita dopo l'ultima infusione di staminali fatta agli Spedali di Brescia il 17 dicembre 2013, ma ha avuto un semplice disturbo virale.

Intanto si è insediato il nuovo Comitato del Ministero della Salute su Stamina. Presidente: Mauro Ferrari, Sally Temple; Curt R. Freed; Vania Broccoli; Francesco Frassoni; Carlo Dionisi Vici; Antonio Uccelli. E' quanto si legge in una nota del Ministero della Salute. ''E' stato individuata – si legge – la figura di un presidente garante di alto livello, non della materia ma riconosciuto internazionalmente per qualita' scientifica, accompagnato da due esperti di staminali stranieri, due esperti italiani piu' due clinici, uno di interesse metabolico e uno neurologico, entrambi noti in campo di terapia cellulare''. I criteri seguiti per la nomina degli esperti sono stati tre. Il primo: che queti ''non risultino avere ''preso posizione'' sulla sperimentazione di che trattasi; ''che siano individuati in base ai criteri vigenti nella comunita' scientifica per identificare la qualita' della relativa produzione (tra i quali l'h-index e il c-index)'' e ''che siano, tra l'altro, responsabili attivi di centri o istituzioni dedicate''. Per ultimo, ''che siano in possesso di professionalita' ''clinica'' per la valutazione delle cartelle cliniche''. Il presidente, Mauro Ferrari, e' Ceo dello Houston Methodist Research Institute, vice presidente esecutivo dello Houston Methodist Hospital, professore presso il Weill Cornell Medical College, New York e presidente della Alliance for NanoHealth. Sally Temple e' onvece direttore scientifico del Neural Stem Cell Institute, NY; Curt R. Freed capo divisione e professore presso l'University of Colorado (School of Medicine), Vania Broccoli oggi e' capo Unita' della Divisione di Neuroscienze Stem Cell Research Institute, Ospedale San Raffaele – Milano; Francesco Frassoni e' direttore centro cellule staminali e terapia cellulare Ospedale Giannina Gaslini – Genova. Tra i clinici esperti di terapia cellulare, infine: Carlo Dionisi Vici, Malattie metaboliche – Dipartimento di pediatria – Ospedale pediatrico Bambino Gesu' – Roma e Antonio Uccelli del Centro per la Sclerosi Multipla dell'Universita' di Genova, Neuroimmunologia del Centro di Eccellenza per la Ricerca Biomedica.

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CAPODANNO: BOOM DI COTECHINI NELLE TAVOLE DI TRE ITALIANI SU QUATTRO

Redazione

L'osservatore d'Italialia monitora anche la spesa per la notte di San Silvestro. Con la tendenza al risparmio e ai menu’ tradizionali, nel cenone di Capodanno è boom per cotechini e zamponi che fanno registrare un aumento negli acquisti del 9 per cento rispetto all’anno scorso per un totale di circa 6,5 milioni di chili serviti in tavola. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che sulle tavole di quasi tre italiani su quattro (73 per cento) sarà presente il gustoso insaccato. Il rinnovato interesse per questi pregiati prodotti della salumeria “made in Italy” scaturisce da un ritorno dei piatti della tradizione, ma anche – sottolinea la Coldiretti – dalle caratteristiche nutrizionali profondamente cambiate. Rispetto a venti anni fa i due insaccati simbolo del Capodanno hanno infatti oggi il 33 per cento di grassi in meno rispetto a venti anni fa. Durante le festività di fine anno – precisa la Coldiretti – vengono fatti sparire dalle tavole circa il 90 per cento del totale della produzione nazionale. La preferenza degli italiani va ai cotechini il cui consumo in quantità è pari ad oltre il doppio di quello degli zamponi. La maggioranza della produzione nazionale – precisa la Coldiretti – è certificata come Cotechino e Zampone di Modena IGP, riconoscibili dal caratteristico logo a cerchi concentrici gialli e blu con stelline dell'Unione Europea, ma si rileva anche una apprezzabile richiesta per cotechini e zamponi artigianali, magari acquistati direttamente dagli allevatori, in azienda, nei mercati o nelle botteghe di Campagna Amica, dove la componente di carne italiana è pari al cento per cento. Insieme a due piatti storici è immancabile la presenza delle lenticchie chiamate a "portar fortuna" anche se – continua la Coldiretti – poche sono realmente italiane come quelle del Castelluccio di Norcia IGP, ma anche quelle inserite nell'elenco delle specialità tradizionali nazionali come le lenticchie di S.Stefano di Sessanio (Abruzzo), di Valle agricola (Campania), di Onano, Rascino e Ventotene (Lazio), Molisane (Molise), di Villalba, Leonforte, Ustica e Pantelleria (Sicilia) o umbre quali ad esempio quelle di Colfiorito. La nascita dello zampone viene fatta risalire intorno al 1511, anno in cui le truppe di Giulio II, papa guerriero, assediarono Mirandola, fedelissima alla Francia e patria di Giovanni Pico, ancora ricordato per la sua prodigiosa memoria. Gli abitanti della città presa d'assedio, per non lasciare ai nemici i pochi suini rimasti, li uccisero tutti e per non sprecare la carne in un solo momento la affidarono ad un cuoco di Pico. Questo personaggio ebbe la brillante idea di tritare tutta la carne e miscelarla, com'era uso nella cucina rinascimentale, con molte spezie. Una volta completata questa operazione inserì il composto nella pelle delle zampe anteriori dei maiali, per poterlo conservare a lungo e cuocerlo al momento opportuno. Nacque così – continua la Coldiretti – il prototipo del famoso e ancora attualissimo zampone di capodanno. Lo zampone e il cotechino analizzati dopo cottura dimostrano di avere una composizione molto diversa dall'immagine che li vede come prodotti molto grassi: 100 grammi, pari a due fette, contengono 319 calorie, circa quanto un etto di mortadella (307) e meno della stessa quantità di salame (352). Si tratta di alimenti interessanti per l'apporto in proteine di elevata qualità biologica, in vitamine B1 e B2 (tiamina e riboflavina) e in ferro e zinco (oligoelementi per i quali possono verificarsi carenze in caso di alimentazione vegetariana). Inoltre, per quanto riguarda il problema della qualità dei lipidi, che ha a lungo penalizzato ingiustamente questi alimenti, i dati attuali – conclude la Coldiretti – indicano che la composizione in acidi grassi e il rapporto tra le diverse classi di acidi grassi non si discostano da quelle che sono le raccomandazioni nutrizionali.
 




TRENITALIA, FESTE NATALIZIE: PASSEGGERI IN CRESCITA DEL 13 PER CENTO

Redazione

Saranno circa tre milioni i passeggeri che dal 20 dicembre fino alla prossima Epifania avranno viaggiato sulle Frecce e sugli altri treni a lunga percorrenza di Trenitalia. Prenotazioni record, due milioni di biglietti venduti soltanto sulle Frecce, che fanno segnare un aumento del 13% rispetto a quelle registrate durante le festività natalizie di un anno fa.

In una fase ancora delicata per l’economia nazionale, contrassegnata da una sensibile contrazione nel settore dei viaggi e del turismo, Trenitalia vanta una performance di vendite in decisa controtendenza a testimonianza di come cresca, mese dopo mese, il gradimento verso il sistema delle Frecce, che chiude il 2013 con oltre 42 milioni di passeggeri, e di come si consolidi sempre più la scelta di muoversi in treno, preferendolo ad altri vettori, quali aereo e auto.

Il nuovo Orario di Trenitalia, entrato in vigore lo scorso 15 dicembre, ha potenziato ulteriormente la già ricca offerta, portando a 231 le Frecce in circolazione ogni giorno (87 Frecciarossa, 58 Frecciargento e 86 Frecciabianca).

Nel corso il periodo natalizio i viaggiatori potranno continuare ad aggiornarsi in tempo reale sull’andamento della circolazione ferroviaria e su ogni altra notizia utile consultando fsnews.it, il quotidiano online di FS Italiane, ascoltando FSNews Radio, in diffusione sul web e in 400 stazioni, o collegandosi a @fsnews_it, il profilo Twitter del Gruppo.

 




FIRENZE: PERDE IL LAVORO E VUOLE SUICIDARSI NELL'ARNO

Redazione

Firenze – Alle 10,30 circa di stamattina un cittadino polacco di 33anni, celibe, ha raggiunto il viadotto di Varlungo con intenti suicidi. L'osservatore d'italia intende puntare l'attenzione sulla non estinta crisi economica e sulle vittime della stessa. Un passante ha segnalato l’episodio alla centrale operativa dei Carabinieri che ha subito inviato una pattuglia sul posto. I militari hanno trovato il giovane su uno dei piloni del ponte, pronto a gettarsi nelle gelide e limacciose acque sottostanti. I Carabinieri hanno subito avviato una intensa opera di convincimento nei confronti del malcapitato che asseriva di voler porre fine alla sua vita poiché aveva perso il lavoro. Era stato licenziato poco prima di Natale e già dal 24 dicembre era scomparso, allontanandosi dalla Stazione Ferroviaria di Santa Maria Novella dove era in compagnia del fratello. I militari per poter interloquire con l’uomo si sono dovuti arrampicare sul braccio del pilone su cui si era sistemato ed è lì che hanno instaurato con lo stesso quel rapporto di fiducia che lo ha portato a pensare alla gravità del gesto che stava per commettere. L’uomo era in lacrime ed i militari approfittando di un momento di disattenzione dello stesso lo hanno afferrato per le braccia e lo hanno allontanato dalla sporgenza del pilone, mettendolo al sicuro anche da una eventuale caduta accidentale, attesa la particolare scivolosità del metallo di cui si compone il pilone stesso. Lo hanno accompagnato sulla sponda del fiume e lo hanno affidato alle cure del 118 che lo ha trasportato presso l’ospedale Santa Maria Nuova di Firenze.




BARI: MINACCIANO IMPRENDITORE DI FAR SALTARE LA VILLA IN ARIA E CHIEDONO 100 MILA EURO E DIAMANTI

Redazione


Bari – La vicenda inquietante nasce alla vigilia di Natale quando l’imprenditore riceve una lettera anonima contenente pesanti minacce, tra cui quella di aver messo una bomba nella sua villa, con l’avvertimento che sarebbe stata rimossa solo dopo la consegna di 100mila euro in contanti oltre a 50 diamanti da mezzo carato ciascuno. Precise le modalità della consegna, una stradina isolata al confine con la Provincia di Brindisi dove la vittima avrebbe dovuto lasciare una busta, deponendola sotto un cartello stradale dopo aver simulato un bisogno impellente. Tutto era stato pianificato nei dettagli, tranne il fatto che all’appuntamento si sarebbero presentati i carabinieri al posto dell’imprenditore. Infatti, nell’autovettura della vittima, che fortunatamente aveva i vetri oscurati, ha preso posto una squadra di militari, uno di loro, somigliante all’imprenditore, ha lasciato la busta nel luogo stabilito, mentre un’altra squadra si è appostata nelle campagne adiacenti, il tutto con la copertura aerea di un velivolo del 6° Nucleo Elicotteri dei Carabinieri di Bari.

Puntuale l’arrivo della coppia che è stata sorpresa subito dopo aver ritirato la busta. L’operazione è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari in raccordo con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi. L’uomo e la donna sono ora in carcere e dovranno rispondere delle gravissime accuse a loro carico.

 




ASSISI: MUOIONO IN UN INCENDIO NELLA LORO CASA

Redazione

Assisi (PG) – Una vera e propria tragedia ad Assisi. L'osservatore d'Italia racconta anche fatti di cronaca come questo. Madre e figlio, quest'ultimo disabile, sono morti nella notte nella loro casa ad Assisi a seguito di un incendio. Le fiamme sono divampate in particolare nella camera da letto per cause in corso di accertamento. Sono intervenuti vigili del fuoco e carabinieri. L'allarme è stato dato da un altro figlio della donna che è riuscito a uscire di casa, raggiungere l'abitazione dei vicini e chiedere aiuto. Le vittime avevano 68 e 42 anni. L'incendio è scoppiato intorno alle 2:35 della notte.

Dagli accertamenti dei carabinieri e dei vigili del fuoco è emerso che le fiamme sono partite dalla camera da letto, interessando poi anche l'ingresso della casa. Potrebbe essere stato un tragico incidente. Una svista. Tra le ipotesi al vaglio degli investigatori anche quella che il fuoco sia stato innescato da una sigaretta accesa, estendendosi rapidamente al materasso e ad alcuni libri. Le cause devono però essere ancora chiarite e non si escludono altre possibilità. Madre e figlio, che erano in pigiama, sono stati trovati dai vigili del fuoco in cucina dove avevano cercato probabilmente di rifugiarsi.




CAPODANNO DI STANGATE: BENZINA, DISTRIBUTORI AUTOMATICI, POSTA E RIFIUTI

di Luca Pagni

Le feste non sono ancora finite e per molti italiani è già iniziato il rituale controllo di dove andranno a finire i soldi delle tredicesime, che dovrebbero essere erogate prima di Natale e che finiscono quasi sempre con l'arrivo della befana, e non certo per regali e dolcetti ma per tasse ed imposte da pagare.

Anche quest'anno tra una pessima aria sul fronte dei carburanti. Come in ogni festività arrivano puntuali gli aumenti selvaggi seguiti dalla denuncia di rito delle associazioni dei consumatori, in questo caso il Codacons, che aumenta di iscritti ogni anno. Monitorando i prezzi alla pompa in questi giorni: Benzina e gasolio hanno raggiunto una media di 1,796 euro al litro la verde e 1,726 euro al litro il diesel. Capodanno non porterà solo il 2014. La spedizione di una lettera potrà salire dagli attuali 70 centesimi sino a 95 centesimi.

Stangata vera e propria per inviare le lettere raccomandate che costeranno, con il via libera Agcom, da 3,60 a 5,40 euro. Più amaro e più caro anche il caffè alle macchinette. In questo caso la colpa è dell’Iva passata dal 4 al 10%. La legge di stabilità ha dato il placet al ritocco delle tariffe: via libera, quindi, all’aumento del 6% dei prezzi per adeguarsi all’aumento. Nel mirino tutti i prodotti acquistati nei distributori automatici: caffè, bibite e snack. Raffica di aumenti anche a livello di tasse locali. A cominciare dai trasporti.

Senza contare che i pedaggi autostradali regionali – dopo che in aprile scorso la rete nazionale ha portato a casa un adeguamento medio del 3% circa – stanno cercando di recuperare: dal primo di gennaio, per esempio, salirà del 12,91% il pedaggio delle Autovie venete. Ma la parte del leone in questa corsa ai rincari verrà ricoperta dalla nuova versione della Tares, l’imposta locale sui rifiuti che verrà pagata dagli inquilini, per la quale secondo i calcoli di Confesercenti aumenterà fino al 60% rispetto a quanto pagato l’anno scorso. Per non dire del nuovo calcolo sul consumo dell’acqua disposto in questi giorni dal Garante che partirà da gennaio e sapremo presto se sarà vantaggioso per il consumatore o no.




MALTEMPO: NATALE CON "STORM" E CAPODANNO FREDDO E BIANCO

di Christian Montagna

Solo poche settimane fa abbiamo parlato della prima grande ondata di maltempo che ha investito la nostra penisola. In questi giorni si è verificata la medesima situazione: da Nord a Sud l'Italia ha dovuto fare i conti con il maltempo. C'è chi ha già cominciato la conta dei danni. I giorni del Santo Natale sono stati i più drammatici. Protagonista di questi giorni è stata Christmas Storm, una violenta perturbazione che ha portato temporali al centro Sud e nevicate a Nord est e sull'arco alpino oltre i mille metri. Ha coinvolto quasi tutte le regioni: a rischio di nubifragi il Friuli Venezia Giulia, piogge intense su Emilia Romagna. Al centro tra Toscana e Lazio la stessa situazione.  Fenomeni meno intensi sui versanti adriatici. Altrettanto drammatica ma più moderata è la situazione nella già devastata Sardegna. La protezione civile ha dichiarato l'allerta meteo per le prossime ventiquattro ore e ha invitato la popolazione a non abbandonare le abitazioni se non per necessità.
Fortunatamente la situazione è in via di miglioramento.

Oggi infatti le ultime piogge su Romagna, Marche, Abruzzo e Sicilia ma bisogna rimanere in allerta perché sabato sera è in arrivo una nuova perturbazione con neve a seicento metri al Nord. Ciò inoltre causerà un forte calo delle temperature da lunedì. Non sono dunque incoraggianti le condizioni metereologiche previste per l'ultima notte dell'anno, la tanto attesa notte di San Silvestro. Intanto, Leda Cesca, una donna di 80 anni caduta nelle acque del torrente Cervano in piena, è stata ritrovata morta. Era scomparsa ieri mattina dalla sua casa a Bagnolo di San Pietro di Feletto, nel trevigiano. Alle ricerche, portate avanti per tutta la giornata da vigili del fuoco e Protezione civile, avevano preso parte oggi anche la squadre del Soccorso alpino delle Prealpi Trevigiane.




STAMINA E IL GRANDE BLUFF MEDIATICO

di Cinzia Marchegiani

Come sempre l’Osservatore d’Italia ha seguito un percorso documentale sul caso stamina e le cure compassionevoli che dal 23 luglio 2013 ha allarmato le coscienze degli italiani, da quando un gruppo di malati ha deciso di presidiare una piazza simbolo dei diritti e della democrazia di questo paese, Piazza Montecitorio. Non ci siamo fermati in superficialità, doveroso cercare e indagare su tutti i volti che hanno creato e plasmato una verità che ha molte facce e molte responsabilità, soprattutto istituzionali.

Nell’ultima settimana si è assistito ad un’amplificazione e informazione televisiva e di riflesso degli scoop di alcuni giornali, che ha prodotto informazione pubblica inizialmente con trasmissioni con poca sostanza e solo clamore, dividendo ancor di più quella linea di demarcazione fra i pro e contro, tale da sfiduciare la credibilità di una tv di stato che ha prodotto più confusione e scarsa informazione.

La fabbrica delle parole ha preferito fare show senza le verità oggettive, quelle documentali, diventando anch’essa la parte attiva di questa disamina che proprio in questi giorni ha toccato i limiti storici di serietà. Come la frase famosa de "Il gladiatore", si è scatenato l’inferno e come sotto effetto magico le ordinanze dei Tribunali amministrativi di Brescia e del Lazio sono state dimenticate, e con loro le prove documentali importanti che hanno stabilito, responsabilità, competenze e finalmente, dopo tanto tempo, una risposta chiara su quello che è accaduto.

Non si parlerà più del comitato scientifico e del ministro Lorenzin e delle decisioni di un Tribunale superpartes dello scorso 4 dicembre che ha dato ragione al professor Vannoni e alle associazioni a tutela dei malati, che gridavano  il conflitto d’interesse e  pareri non pertinenti al di fuori delle funzioni a loro assegnate dal decreto ministeriale che autorizzava l’iter della sperimentazione. E allora i dubbi emergono e i quesiti sono ancora più marcati. Perché in questi giorni si riparla di una ex-commissione del comitato scientifico e il suo parere sulla terapia con il metodo stamina? Il tam tam… è virale, basta leggere molti quotidiani che riportano sempre gli stessi tabella citando come fonte l’Ansa.it (rubrica Benessere e Salute)  che il 19 (e anche 20 dicembre) ha pubblicato l’ articolo sul parere del comitato, ma che leggendo attentamente si legge che la fonte è La Stampa.
Il Presidente Pietro Grasso ha messo in agenda il 7 gennaio del nuovo anno un’indagine conoscitiva su “Origini e sviluppi del caso stamina”. Finalmente un atto dovuto, poiché finora è stata sentita l’assenza di un garante, che deve ripristinare la credibilità. In questi tabella sono apparsi verbali dei Nas, ma si dimentica sempre però di comunicare che  il Tar di Brescia proprio da poco, su ricorso degli stessi Spedali Civili di Brescia verso AIFA, ha allontanato ogni sospetto sull’iter dei controlli della sicurezza che vengono eseguiti nei labotatori, dove la stessa Fondazione Stamina esegue la preparazione del prodotto da infondere e controllata dall’equipe ospedaliera rispettando tutte le norme di sicurezza. Nell’articolo dello scorso 17 ottobre lo stesso direttore generale Ezio Belleri inviava una mail a Gioia Locati (il Giornale) dove smentiva la pericolosità per la salute delle infusioni,  poiché se è vero che la produzione del materiale da infondere è curata dai biologi di Stamina, il nosocomio si fa carico delle attività cliniche in merito. (http://blog.ilgiornale.it/locati/2013/12/10/da-miami-una-musica-nuova-cosi-si-testera-stamina/)

Importante e forse prioritario informare seriamente l’opinione pubblica, poiché sembra in atto un vero processo mediatico, visto che nelle sedi opportune hanno già valutato e ordinato con sentenze note (di Brescia e del Lazio) ma forse non a tutti, che i dati relativi al trattamento Stamina sono comunicati alle Autorità Sanitarie competenti cosi come previsto dall’art. 2 comma 4 del D.L. 25 marzo 2013 n. 24 modificato dalla legge di conversione 23 maggio 2013 n. 57

Molti allora sono i quesiti da focalizzare, soprattutto chi ha ordito tutta quest’intricata situazione, volta più a ristabilire l’onore e prestigio dei membri del comitato scientifico, sconfessati da un tribunale amministrativo invece di informare le dovute osservazioni emerse dalle documentazioni oggettive? Come mai il Ministero della salute e l’Avvocatura di Stato non hanno portato in udienza al Tar del Lazio  il parere del comitato scientifico, documentazione,  che è stata fornita alla fine di settembre? Quei controlli sulla pericolosità del preparato da infondere possono essere giudicati  da un ministero della salute e dallo stesso comitato scientifico, considerando che lo stesso laboratorio d’eccellenza nazionale e forse europeo degli Spedali Civile di Brescia inviava all’ Autorità Sanitaria le analisi ritenendola quindi  informata dei dati e dei fatti? Di chi dovrebbe essere la responsabilità, qualora si dovesse dimostrare che quelle infusioni erano davvero pericolose?  Dubbi, domande ma soprattutto sospetti che ora devono essere dipanati e presto, soprattutto perché dei piccoli malati in grave condizioni di vita hanno acquisito un diritto sancito da ordinanze di magistrati (ancora in Italia, a differenza di quello che gli scienziati osteggiano, esiste una carta costituzionale) a ricevere le terapie con il metodo stamina e che ad oggi, per svariati motivi sono ostacolati perché le liste d’attesa sono bloccate. Magistrati che nelle varie ordinanze hanno più volte ripetuto che le terapie somministrate sono cure compassionevoli e che le note trasmesse dall’AIFA erano fuorvianti poiché non era in atto una sperimentazione clinica.

Qui tutta la documentazione sul Caso Stamina http://casostamina.altervista.org/

L’Avv, Desirèe Sampognaro del Movimento Vite Sospese, che in adiuvantum a Stamina Foundation ha presentato il ricorso amministrativo ricorda che la composizione del comitato era illegittima, il loro operato pure; non erano assolutamente legittimati ad esprimere alcun parere e si sono arrogati un potere che non avevano. Il Tar ha messo nero su bianco che hanno violato i principi fondamentali dell'azione amministrativa, quelli consacrati nella Costituzione, altro che vizi di mera forma. Le violazioni di legge erano macroscopiche ed erano frutto della troppa arroganza. Con la stessa arroganza stanno attaccando Stamina in maniera ignobile, con i soliti pettegolezzi da cortile. I giudici, invece, sono di parere diverso perché hanno la possibilità di valutare i fatti attraverso le prove documentali che vengono depositate. Anziché proporre appello, hanno preferito nominare una commissione conoscitiva, non si sa mai il Consiglio di Stato si fosse comportato da organo super partes come il Tar. L'intento è quello di vanificare l'operato del Tar con strumenti degni da Stato di polizia.”

Spuntano sempre e con una precisione infallibile, scoop giornalistici e riportati in televisione, che vanno ad incrinare la visione ormai opaca e complicata, di chi leggendo o ascoltando superficialmente si fa un’idea lontana dalla verità. Per questo il ruolo delle televisioni è fondamentale, entrando in tutte le case rappresentano uno strumento primario di diffusione delle informazioni… e troppo spesso nei format con alto indice d’ascolto informano senza documentarsi, mercificando la realtà con opinionisti e le loro riflessioni personali, lontane dall’approfondimento scientifico e legislativo. Una storia complicata e seria che coinvolge e travolge il destino di molti malati e familiari chiede di essere dibattuta nelle opportune sedi istituzionali, non dimenticandoci che si sta riportando alla luce, notizie già pubblicate e conosciute che ormai sono obsolete visto l’ordinanza del Tar del Lazio, dove  il parere consegnato nel lontano scorso settembre non era comunque vincolante ma rappresenta uno strumento di approfondimento a disposizione del ministro. Ma allora di cosa si sta parlando questi giorni? Solo di Mucca Pazza che echeggia come lo spettro di una pandemia che ha reminiscenze precise, eppure esiste e sta agli atti, sul sito del Ministero della Salute, più volte citato nelle precedenti inchieste su L’Osservatore d’Italia il comunicato stampa in merito all’esito dell’ispezione agli Spedali Civili di Brescia http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_4_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=salastampa&p=comunicatistampa&id=3696 che inchioda, non solo i detrattori che vorrebbero la pericolosità delle infusioni, ma soprattutto che le analisi confutano la sicurezza dei controlli, infatti si legge a chiare lettere che:  La correttezza della procedura è dimostrata dal fatto che l’analisi della vitalità delle cellule, effettuata presso l’ISS (Istituto Superiore di Sanità), su campioni prelevati e trasportati in conformità agli standard internazionali previsti per il trasporto di cellule staminali criopreservate ad uso terapeutico (Standard Jacie FACT, Ed. 5, marzo 2012), è risultata essere del tutto adeguata a qualsiasi uso terapeutico.
Si sottolinea inoltre che non è stata effettuata nessuna manipolazione che possa mettere a rischio la sterilità dei campioni visionati.

Doveroso allora indagare chi sapendo e/o incapace nei ruoli assegnati all’interno delle figure ministeriali, ha leso e ostacolato la cura compassionevole, che i malati hanno pagato non solo economicamente, ricorrendo ad un giudice per chiedere un diritto sancito dalla costituzione, art.32, ma viene ora osteggiato con il blocco agli Spedali Civili di Brescia… L’intervista al Ministro Lorenzin, di una giornalista che chiede notizie sul Caso Stamima, alla domanda  in merito alle cure compassionevoli che nulla hanno a che fare con la tempesta giudiziaria su Vannoni (va provata la colpevolezza, in Italia ancora si assiste condanna prima dei processi) la Lorenzin, si rifiuta  di  rispondere alla giornalista, e come giustificazione le chiede se è uno scienziato. http://www.youtube.com/watch?v=28MLCZ-tuuc

La lista di tabella poi perennemente smentiti sono molti, come le accuse a Vannoni che lo vedono vestito con il camice da dottore aggirarsi negli Spedali Civili di Brescia confondendo i pazienti sul suo ruolo, che va sempre ricordato non è lo staminologo o il biologo, ma il presidente di una fondazione… tutti i giorni si deve fare una lotta incessante per dimostrare le accuse rivolte, lo stesso direttore generale Ezio Belleri in un’intervista video sul TeleTutto  http://www.teletutto.it/videonews/ospedale_civile_vannoni_non_si_fingeva_medico/11678.html?uidy_58=TTappl.videonews.dettaglioVideoNews&record=15818 smentisce categoricamente lo stesso giorno quello che emerge dall’articolo de La Stampa “Vannoni, nuove accuse, si fingeva medico” dove si legge: “I testimoni sembrano fare oramai la fila davanti alla stanza del Procuratore di Torino, Raffaele Guariniello. I pazienti che avrebbero denunciato di essere stati raggirati per decine di migliaia di euro sarebbero oramai saliti a 70. Ed alcuni di loro riferiscono di un Vannoni in camice bianco e zoccoli ai piedi, che così sarebbe stato fatto girare anche tra i pazienti degli Spedali Civili di Brescia, facendo confondere la sua qualifica di professore in sociologia con quella di medico. Ma il rinvio a giudizio per esercizio abusivo della professione medica poggia sulle carte. In nostro possesso e già sulla scrivania di Guariniello.”  Ezio Belleri, oltre a smentire pubblicamente la presenza nei laboratori e nell’ospedale di Vannoni, e tanto meno con il camice, conferma che  sono presenti stabilmente due biologi di Stamina che collaborano con il personale ospedaliero nell’effettuazione delle preparazioni: ”ad oggi non ci risulta che ci siano nuovi dipendenti o collaboratori dell’azienda sottoposti  all’indagine, rispetto a quelli di cui avevamo avuto notizia nel gennaio di quest’anno,   vorrei precisare che per quanto ci riguarda comunque le indagini coinvolgono operatori della nostra azienda ma per attività che sono state effettuate  esclusivamente nell’ambito dell’azienda stessa che nulla mai  hanno  avuto a che fare con episodi contestati in altri ambiti diversi.”  

Anche Camillo Ricordi, è tirato spesso per la giacchetta, questa volta con l’articolo n.51 dell’Espresso, con il titolo ”Tutti i retroscena del test di Miami”, dove si da per certo la mancanza assoluta delle cellule staminali in una terapia appunto che si chiama stamina. Il Professor Ricordi  rinvia una mail al giornale e alla giornalista e la rende nota anche sul web, perché non aveva avuto il tempo per rispondere con informazioni dettagliate. Il professor Ricordi spiega il motivo dello scambio di mails con le proposte di test di caratterizzazioni che verranno effettuate a Miami, all’inizio del prossimo anno:” Pensavo che questa corrispondenza fosse abbastanza chiara nei contenuti, ma ovviamente non lo era perché l’interpretazione emersa non corrisponde alla realtà dei contenuti e del loro significato scientifico e per evitare malintesi e interpretazioni errate.

http://www.asamsi.org/notizie/ricordi-svelato-il-vero-contenuto-della-corrispondenza-con-stamina.html

”La frase di Stamina: “dobbiamo documentare l’assenza di batteri classici e di contaminazione da micoplasma” è stata interpretata come se queste analisi non fossero già in realtà svolte presso il laboratorio di controllo di qualità dell’Ospedale di Brescia su ogni singolo preparato cellulare. La frase “ va valutata la presenza di endotossine direttamente sulle cellule per l’infusione e non solo sui surnatanti “costituisce un approfondimento e perfezionamento di indagine, e rappresenta richiesta specifica del Comitato Scientifico.

Le cellule Stamina sono già identificate con metodologia citofluorimetrica (attraverso markers chiamati CD). Si dibatte oggi se le mesenchimali da adulti possano riuscire ad esprimere i markers ESC (Embrional Stem Cells) per valutare la loro maggiore o minore potenzialità. L’avere pertanto richiesto al nostro Gruppo di valutare anche questi markers, non significa certo che Stamina non conosca le sue cellule, significa invece che ci è stata fatta domanda di un ulteriore approfondimento che oggi potrebbe essere di grande interesse per tutti coloro che lavorano sulle staminali.

In merito alla differenziazione in linea neurale, la richiesta di Stamina al nostro laboratorio è stata quella di verificarla per confermare il fenomeno.
Continua ancora Ricordi: ”Ho letto anche su certi quotidiani che il preparato Stamina potrebbe trasmettere malattie tipo l’HIV, la sifilide, l’epatite virale, la BSE (mucca pazza); non credo che questo sia corretto. Bisogna infatti considerare che l’Ospedale di Brescia effettua sui donatori tutte le analisi previste per la donazione degli organi proprio per evitare il rischi di trasmissione di malattie di questo tipo; quanto al siero fetale bovino che si utilizza nei terreni di coltura viene usato anche da altri gruppi a livello internazionale, a patto che provenga da fornitori che lo certificano “BSE Free”(per esempio dalla Nuova Zelanda). Si usa anche negli Stati Uniti.

La sua risposta è esaustiva anche nei dettagli dei certificati di analisi, redatti dalla Dr.ssa Lanfranchi, direttrice del Laboratorio di Qualità dell’Ospedale di Brescia, che  già indicano i altri importanti  parametri:

1) Sterilità dei preparati.
2) Caratterizzazione delle cellule staminali contenute, ottenute attraverso il metodo citofluorimetrico
3) La mancanza di quantità significative di cellule non desiderate, quali macrofagi e cellule ematopoietiche, (mancanza dei loro markers) che potrebbero essere causa di rigetto
4) L’attività telomerasica, che permette di verificare che non si siano sviluppate, per qualche motivo imprevedibile, cellule tumorigene.
5) Il numero di cellule presenti nel preparato e la loro vitalità

Ricordi, chiosa con una riflessione: “Il mio desiderio di contribuire con la verifica dal punto di vista della caratterizzazione era per aggiungere una valutazione indipendente di tali caratteristiche che sono alla base delle note discussioni. Ulteriore stimolo a questa indagine mi è pervenuto dal confronto di alcuni specialisti clinici , come il Prof Bach ed il Dott Villanova, che sono stati testimoni di importanti risultati clinici, che mi pare che in Italia siano stati completamente "dimenticati" da chi invece dovrebbe proprio partire dai risultati clinici per intraprendere ulteriori studi, sia per verificarne la validità e riproducibilità con metodo scientifico rigoroso ed eventualmente anche per determinare i meccanismi d’azione responsabili di tali effetti clinici.” Dopo questa risposta, occorrerebbe capire se la risposta inviata è stata pubblicata dall’Espresso!

Leggendo sul sito del Ministero della Salute si ripercorre quello che forse è all’origine di tutto il misfatto, così citato:
Nel maggio 2012:  ispezione Aifa e Nas In ospedali civili di Brescia
“L’Agenzia italiana del farmaco AIFA accerta, tramite ispezione unitamente ai Carabinieri dei Nas, che presso l’Azienda ospedaliera Spedali civili di Brescia venivano effettuate  terapie  con medicinali a base di cellule staminali mesenchimali preparati secondo il metodo della Stamina Foundation in un laboratorio dello stesso Ospedale, non autorizzato alla produzione di tale tipologia di medicinali.”

E’ stata richiesta un’ispezione dove non vi era la produzione di medicinali ma solo cure compassionevoli e dove l’ispezione anomala ne conferma superati i controlli sulle sicurezza,

cellule vitali e per uso terapeutico.

Si vuole cancellare la parola, “senza effetti collaterali”, ma è quello che i pazienti hanno, con le terapie ricevute, consolidato e lo stesso Ministro Balduzzi, promovendo la sperimentazione aveva certificato… http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_4_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=salastampa&p=comunicatistampa&id=3890

Importante riportare la riflessione sulla sperimentazione Stamina di Luciano Eusebi, professore di diritto penale alla Cattolica di Milano, al margine di un Convegno tenutosi lo scorso 16 Novembre a Brescia dal titolo “Medici e  Magistrati-Dalal vicenda Di Bella al caso stamina” che invece sottolinea che ci sono indizi razionali di attendibilità che meritano di essere verificati: ”Li hanno riscontrati alcuni medici evidenziando un decorso molto inconsueto per alcune malattie. E’ molto importante che accertatori esterni e pluridisciplinari lo verifichino. Perché sono convinto che la verifica dell’evoluzione dei pazienti sia in linea con i principi della medicina moderna che si basa sulle prove, così si potrebbe forse dire finalmente una parola certa su questa vicenda.” www.bresciaoggi.it/…/592245_caso_stamina_medici_divisi_salta_il_con…‎

Gli stessi magistrati che autorizzano le terapie, riferiscono fuorvianti le note trasmesse dall’AIFA poiché non era stata avviata nessuna sperimentazione clinica. Le terapie con cellule staminali mesenchimali possono essere autorizzate e profuse negli ospedali  su base non ripetitiva come conferma la stessa legislatura europea, 1384/2007 UE,  lo conferma anche la risposta ad un’interrogazione dell’eurodeputato Claudio Morganti, dove il Commissario UE alla Salute Tonio Borg rispondeva che gli Stati Membri possono autorizzare l'impiego di medicinali a base di cellule staminali anche in assenza di un'autorizzazione e a porle in commercio a condizione che tale impiego avvenga in una struttura ospedaliera e su base non ripetitiva.

Sotto lente d’ingrandimento ora è l’articolo del 19 dicembre su La Stampa, firmato dalla giornalista Grazia Longo, intervenuta anche alla puntata della vita in diretta, dove riporta frasi di una “probabile” accusatrice di Vannoni e che ancora non ha chiarito se ha intervistato la diretta interessata o ha ricavato notizie da documenti sotto segreto istruttorio. Lo stesso Marino Andolina pubblica il contenuto della missiva di sms avvenuto con la signora citata nell’articolo, dove chiarisce che alla giornalista non ha mai rilasciato dichiarazioni. In merito a questo episodio, Stefano Moretti, membro dell’Osservatorio d’Inchiesta Antimafia della Regione Abruzzo, mi conferma che presenterà un esposto al Procuratore Capo della Procura di Torino Giancarlo Caselli: ”Bisogna richiedere un’indagine, Grazia Longo ha rivelato delle palesi contraddizioni, per non definirle irregolarità, in quanto, per citarne una, su La Stampa ha rivelato notizie di reato sulle quali dovrebbe essere in vigore il segreto istruttorio. Questo fatto evidenzia che la procura di Torino ci sono delle falle dalla quale entra acqua. Questo particolare mi fa dubitare dell’affidabilità di questa inchiesta che potrebbe anche basarsi su accuse prive di qualsiasi fondamento probatori. Ricordo che i giudici del Tar del Lazio nella loro ordinanza ormai pubblica, evidenziano chiaramente la sussistenza a carico di alcuni membri della commissione ministeriale, arruolata dal Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per reato di falso in atto pubblico. Infatti, questi signori citati nella suddetta ordinanza, pur consapevoli della loro parzialità avverso a Stamina, hanno ugualmente accettato un incarico pubblico ufficio, ostacolando il lavoro della commissione e dando corpo all’ipotesi di reato suddetto. Dopo le feste natalizie, sarà mia premura recarmi presso il locale dei carabinieri per denunciare la giornalista Grazia Longo per le rivelazioni del segreto istruttorio, ma anche indirizzata alla Procura della Repubblica di Napoli, al Procuratore Capo di Torino Giancarlo Caselli e alla Procura della Repubblica competente per il territorio ad indagare sui magistrati torinesi.”

Il Presidente della Fondazione Stamina, rispedisce al mittente, sempre La Stampa, stavolta a firma Paolo Russo in riferimento ad un suo articolo dove citava la morte di un paziente, il Sig. Umberto Mattavelli, pubblicando anche l’articolo di un’intervista alla moglie in merito a questa vicenda: ” Il sig. Umberto Mattavelli, entrato in cura a Brescia ed arrivato in condizioni terminali (nei primi mesi del 2012) è mancato 15 giorni dopo la prima infusione a causa di una POLMONITE. Nulla a che fare con le cellule staminali (che inizano a dare risultati dopo circa 1 mese dall'infusione). Il sig Umberto era già stato in cura nel 2008 a causa di una grave forma di Atrofia Multisitemica. Questa la testimonianza di sua moglie pubblicata nel 2010 nel sito comitato-staminali.it.
http://www.comitato-staminali.it/2010/06/proseguire-la-terapia-con-le-staminali.html

Nel frattempo, su fb sono virali e condivise tutte le cartelle cliniche dei piccoli pazienti che hanno seguito la terapie Stamina, dove i medici curanti, testimoniano incredibili miglioramenti, attestati da analisi strumentali. Lo stesso Davide Vannoni, con la pubblicazione delle analisi effettuate sul prodotto della terapia stamina, stila una vera e propria documentazione smentendo pubblicamente quello che in tutti questi giorni i mass media hanno, ipotizzando, alimentato e smarrito la strada della ricerca e della verità. Ci sono quelle sull’attività Telomerasica (che accerta la mancanza di potere cancerogeno del preparato cellulare), sulla Vitalità e Conta Cellulare, poi le Analisi di Citofluorimetria, che oltre a dimostrare la presenza delle staminali, si quantifica l’espressione dei marcatori immunofenotipici specifici delle cellule mesenchimali staminali, oltre ai certificati con analisi standard sul prodotto di infusione.

Questa tragistoria, dove l’elemento mancante è sempre la chiarezza, la professionalità e l’etica ha per paradosso  macchiato la competenza delle istituzioni, e del loro silenzio ora pesanti su questi documenti, e ora come un boomerang sta colpendo le loro responsabilità. Ancora si mescolano le informazioni, quelle datate e si regalano come se fossero primizie e scoop da pulitzer. La stessa senatrice Cinzia Bonfrisco e l’eurodeputato Claudio Morganti, disgustati da quest’attacco mirato e di basso profilo,  e dove l’omertà, il silenzio, la burocrazia stanno mettendo a dura prova i genitori che ad ora hanno avuto solo porte chiuse in faccia, lotte di potere mascherate da decreti, omissioni, emergono anche dalle dichiarazioni della senatrice Bonfrisco che dichiara: “L'attacco mediatico giudiziario di questo Natale scrive una pagina vergognosa nella storia dell'informazione.
Oggi appare difficile a tutti noi sconfiggere l'armata della disinformazione, delle istituzioni miopi, delle lobbies farmaceutiche e degli scienziati raccomandati, ma la conferenza stampa da voi organizzata per il giorno 28 dicembre è il segno che nessuno di noi intende arrendersi.”

Prima di concludere vorrei riportare alla realtà dei fatti, la storia simbolo, ma ce ne sono davvero molte (anzi troppe in attesa delle querelle tra politici, professori della scienza sempre più lontani dalla vita dei malati finisca per inghiottirli) della incredibile Sofia Barros, affetta da una grave patologia, la Leucodristrofia Metacromatica a cui Telethon ha negato l’inserimento nella sperimentazione (perché già zoppicava) e che molti credono che abbia scoperto come curarla. Telethon ha individuato una terapia genica cui possono accedere solo bambini asintomatici, cioè bambini che già avendo un loro fratello affetto dalla malattia, tramite screening mirati si può giocare d’anticipo, così individuandola possono programmare la terapia genica. http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2013/07/11/news/staminali_e_terapia_genica_guariti_6_bambini_da_malattie_genetiche_finora_non_curabili-62822268/?fb_action_ids=10201557115399122&fb_action_types=og.recommends&fb_ref=s%3DshowShareBarUI%3Ap%3Dfacebook-like&fb_source=aggregation&fb_aggregation_id=288381481237582 Per bambini che  manifestano questa patologia neurodegenerativa lungo il corso della loro vita, non esiste cura e  Sofia, abbandonata da tutti, senza risposte con una vita logorata da giorni e notti senza dormire, pianti continui e disperazione dei genitori, ha avuto (e ne parleremo in un’altra volta) la fortuna di incontrare la dottoressa Imma Florio (che ha fatto uno stage in America per la patologia Morbo di Canavan), che non li ha abbandonati e li ha seguiti e consigliati dopo che un destino segnato dall’indifferenza di tutte le istituzioni, e aver avuto un magistrato che tramite un’ordinanza gli autorizza a ricevere le infusioni, una sentenza che ha regalato la speranza e una dignità umana ora criticata ma senza indicare alternative….per molti Sofia è il monito della miopia e crudeltà perpetrata.
Questa scienza,  agli occhi di troppi, si è arrogata il diritto di legiferare, di condannare il lavoro dei magistrati, che lontana dalla sua essenza di ricerca e curiosità, si è cinta e chiusa con pareti dorate turandosi il naso e bendandosi gli occhi..per loro quei bambini semplicemente non hanno diritti,  speranza ma neanche un nome.
L’inchiesta con tutta la documentazione chiederà al parlamento europeo, un’indagine della tutela del minori, mai inseriti nella dovuta priorità….. Una storia che oltre stamina ha fatto luce sulla realtà di questi bambini con malattie rare,  i veri invisibili alle competenze ospedaliere, dei medici che non danno risposte, ma come mi racconta Caterina Ceccuti solo consigli: ”tua figlia deve morire, siete giovani, ne potete avere degli altri.” La decadenza ha diverse facce, quella più arcigna dover accettare la condanna di un figlio, visto come un peso per la società che non ha risposte ma solo consigli spietati. Una patologia non cancella l’amore e la determinazione ad avere il rispetto e il diritto ad avere una dignità umana. Non tutti nascono con il dono della salute, non per questo si può cancellare un figlio perché la natura ha dato un percorso difficile, ma sempre pieno di grande mistero.
Il Neurologo Marcello Villanova, ancora una volta lascia un punto di seria riflessione a tutti i preposti politici: “Quello che mi interessa, dispiacendomi umanamente per le vicende giudiziarie, è la risposta chiara ed inequivocabile che deve essere fornita ai pazienti trattati a Brescia. Questi hanno ricevuto infusioni che sono state controllate e controfirmate da responsabili di un laboratorio di eccellenza, il tutto è stato effettuato in un ospedale di eccellenza. Questo non va confuso con le vicende giudiziarie occorse prima di Brescia. Sarebbe doveroso e trasparente se il Ministero fornisse una relazione della commissione di esperti a ciascuna famiglia di bambini trattati con tale metodica . Questa deve sostanzialmente essere un riassunto di ciò che è emerso nel follow up clinico incluso i test di validazione clinica utilizzati. Non penso possa esimersi dal farlo considerata l’estrema peculiarità della vicenda. Questa relazione serve anche a comparare i risultati emersi a Brescia con quelli di chi oggi afferma che ci sono stati piccoli, ma interessanti, miglioramenti clinici. Lo ritengo un dovere nei confronti dei pazienti e delle loro famiglie.”

Nel terzo millennio viviamo ancora in una società dove la parola diventa strumento di manipolazione, ma l’inversione di rotta viene fornito da chi vivendo la dura realtà, diventa portatore di atti documentali contro cui spesso la disinformazione ha le ore contate. Alla Conferenza Stampa del prossimo sabato 28 dicembre all’Hotel Nazionale a Roma alle ore 10,30 i genitori produranno la documentazione medica attestante gli esiti degli esami laboristici e strumentali, dalle indagini generali fino a quelle selettive per l’esplorazione diagnostica dei vari tessuti, organi, apparati e sistemi, secondo il criterio della suddivisione in sezioni specialistiche dei piccoli pazienti che hanno ricevuto la terapia stamina. Sono stati invitati, oltre a Luca Pani Direttore Generale dell’AIFA, il ministro della salute Beatrice Lorenzin, anche le procure, i magistrati e i politici. Un particolare invito, oltre agli organi di stampa, è rivolto alla Rai, concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo tenuta ad informarsi correttamente.

Stimatissimo Presidente del Senato, Pietro Grasso, sia fatta luce, su tutti i reali volti di questa vicenda, soprattutto venga chiarito chi ha leso e ostacolato le cure compassionevoli, smascherando chi lo ha fatto con la consapevolezza di farlo e chi nella sua incapacità, poiché per questi bambini ogni miglioramento rappresenta una risorsa in più che gli consente di migliorare anche i rapporti umani e d’affetto con chi gli è accanto, non secondari la possibilità di poter anche usare un solo dito, respirare autonomamente e poter deglutire i cibi. L’Osservatore d’Italia informerà le autorità preposte al Parlamento Europeo.

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