FINANZIARIA 2014, COMELLINI (PDM): RIVEDERE NORME SUL TRATTAMENTO ECONOMICO DIPENDENTI P.A.

di Luca Marco Comellini, Segretario del Partito per la tutela dei Diritti di Militari e Forze di polizia (Pdm).

È pienamente condivisibile la previsione normativa contenuta nei commi 458 e 459 della Legge di stabilità 2014 volta ad adeguare il trattamento economico dei dipendenti pubblici all'effettiva prestazione lavorativa svolta, quindi ad eliminare i privilegi economici di cui hanno goduto fino ad oggi tutti coloro che avendo prestato la loro attività di servizio in incarichi o ruoli differentemente retribuiti, ne abbiano poi mantenuto il relativo trattamento economico superiore.
Tuttavia, la norma – così come è scritta – rischia di porsi come fattore disincentivante per il personale militare che sarà prossimamente interessato dai processi di revisione dello strumento militare previsti dai decreti legislativi che il Governo si appresta ad approvare in attuazione della delega della legge 244/2012, dopo aver ottenuto i pareri favorevoli dalle Commissioni parlamentari. Vi è infatti il concreto timore che in fase di attuazione dei processi di revisione dello strumento militare – che comporteranno un esubero di 18.650 militari in otto anni – al personale interessato dalle procedure di transito verso le altre amministrazioni pubbliche non sia poi garantito lo stesso trattamento economico goduto fino al momento dell'effettiva cancellazione dai ruoli militari. Inoltre, occorre urgentemente intervenire per evitare che al personale militare giudicato permanentemente non idoneo al servizio militare incondizionato per patologie dipendenti, o non, da causa di servizio, o per le quali sia in corso il procedimento di riconoscimento, che sia transitato o debba transitare nei ruoli dei dipendenti civili della Difesa o di altre pubbliche amministrazioni, sia garantito il trattamento economico interamente goduto al momento dell'effettiva cancellazione dai ruoli del personale militare o del transito nella nuova posizione lavorativa. Mi auguro che il Ministro della difesa, Mario Mauro, intervenga immediatamente sulla questione per ricondurla dentro quei criteri di ragionevolezza ed equità che attualmente sembrano essere stati disattesi nei confronti del personale militare.




LIVORNO, UOMO AGLI ARRESTI DOMICILIARI NON SOPPORTA LA MOGLIE: "RIPORTATEMI IN CARCERE"

Redazione

Livorno – La convivenza con la moglie doveva essere particolarmente difficile ed insopportabile, tanto da costringere un cittadino tunisino, da tempo ristretto agli arresti domiciliari, a richiedere di poter scontare il resto della pena in carcere.
E’ quanto accaduto a Livorno nel pomeriggio del 31 dicembre, protagonista il 32enne Walid CHAABANI, pregiudicato, da tempo agli arresti domiciliari per reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti.
L’uomo, stanco dei continui litigi con la moglie, è improvvisamente uscito di casa presentandosi poco dopo ai Carabinieri ai quali ha richiesto chiaramente di poter tornare in carcere. A quel punto, è stato attivato  l’Ufficio di Sorveglianza del Tribunale di Livorno che ha emesso, nella stessa data, un ordine di carcerazione a seguito del quale i militari hanno condotto il cittadino tunisino presso la Casa Circondariale della città labronica. 
 




AREZZO, CARABINIERI IN AZIONE: TRA NATALE E CAPODANNO UN ARRESTO E 25 DENUNCE

Una persona è stata tratta in arresto, venticinque denunciate in stato di libertà, due segnalate alla Prefettura. Dodici contravvenzioni per infrazione all’ordinanza comunale che vieta l’esercizio della prostituzione su strada.

 
Redazione
Arezzo
– I Carabinieri della Compagnia di Arezzo hanno denunciato in stato di libertà per ricettazione un 49/enne e un 33/enne rumeni, entrambi residenti in Arezzo.

Nei giorni scorsi i due venivano fermati a bordo di una mercedes che, a seguito di accertamenti, risultava essere stata rubata il 2 giugno 2013 in provincia di Ravenna.

Un 27/enne di Arezzo veniva denunciato, anch’egli per ricettazione, perché trovato in possesso di un telefono cellulare, risultato asportato il 17 maggio scorso ad una 50/enne di Arezzo.

Un 19/enne di Arezzo veniva denunciato in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, essendo stato trovato in possesso di alcuni grammi di marijuana, di anfetamina e di un bilancino di precisione.

Un 22/enne della provincia di Lucca, fermato a bordo della propria autovettura con una mazza da baseball custodita all’interno del bagagliaio, veniva denunciato per possesso di oggetti atti ad offendere.

Un 44/enne del basso Casentino veniva denunciato perché, dopo aver provocato un incidente stradale, nel quale una persona riportava lievi ferite, si era allontanato senza prestarle soccorso.

Un 22/enne rumeno residente in Casentino, fermato alla guida di una autovettura, veniva denunciato per guida senza patente.

Per detenzione per uso personale di sostanze stupefacenti venivano segnalati alla Prefettura una 40/enne di Arezzo, perché trovata in possesso di una siringa con la quale, poco prima, si era iniettata una dose di eroina e un 18/enne della Valdichiana, perché trovato in possesso di alcuni grammi di hashish.

Per guida in stato di ebbrezza alcoolica venivano denunciati una 30/enne, un 27/enne ed un 26/enne di Arezzo, due 45/enne rumeni, anch’essi residenti in Arezzo e altri due stranieri, un 24/enne, residente in Valdarno e un 41/enne del basso Casentino.

Tutti i suddetti, fermati alla guida delle rispettive autovetture, venivano trovati con un tasso di alcool nel sangue superiore ai limiti previsti dalle norme vigenti.

Costante anche l’attività preventiva volta a contrastare la diffusione del fenomeno della prostituzione su strada. Dodici persone, nove meretrici e tre clienti, sono stati contravvenzionati dai Carabinieri della Compagnia di Arezzo per violazione dell’ordinanza comunale specificatamente emanata in materia.
 

I Carabinieri della Compagnia di Bibbiena hanno tratto in arresto un minore degli anni 18 originario della provincia di Terni, nei cui confronti il Tribunale dei Minorenni di Perugia aveva emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere, dovendo il giovane scontare un mesi di reclusione.

 I Carabinieri della Stazione di Camucia hanno denunciato in stato di libertà per rissa 9 persone, 4 italiani e 5 rumeni, tutti di età tra i 25 e i 44 anni, residenti in Valdichiana.

Verso le 4 del primo gennaio 2014, nei pressi di un locale notturno della Valdichiana, per futili motivi, le suddette persone venivano alle mani,  tanto che si rendeva necessario l’intervento dei militari dell’Arma per riportare la calma.

Solo un 43enne italiano veniva medicato presso l’ospedale S. Margherita di Cortona.

 I Carabinieri della Stazione di Terontola hanno denunciato in stato di libertà un 31enne albanese per rifiuto di sottoporsi all’accertamento dello stato  di alterazione psicofisica dall’uso di sostanze alcoliche e stupefacenti.

Verso le 08,30 del primo gennaio scorso il 31enne, alla guida della propria autovettura, mentre stava percorrendo la strada regionale 71, usciva dalla carreggiata, finendo in un fossato nei pressi dello svincolo per Castiglion del Lago (PG) del raccordo autostradale Perugia –  Bettolle (SI).

Alla richiesta dei militari dell’Arma intervenuti sul posto, l’uomo opponeva il rifiuto di sottoporsi agli accertamenti finalizzati ad accertare l’eventuale stato di alterazione psicofisica.

Allo straniero veniva ritirata la patente, mentre l’autovettura veniva sottoposta a sequestro.

 




BARLETTA, MALTRATTAMENTO ANIMALI: DENUNCIATO DAI CARABINIERI UN PREGIUDICATO DEL LUOGO

Redazione
Barletta – I Carabinieri della Stazione di Barletta hanno denunciato in stato di libertà un 53enne del luogo per "maltrattamento di animali". Un pastore del Caucaso, un Pitbull, due Rottweiler ed un San Bernardo, legati ad una catena non scorrevole, privi di cibo, senza acqua, uno con una profonda ed estesa lesione al collo, due privi di microchip identificativo. Questo lo scenario che si è aperto davanti ai militari durante un servizio perlustrativo presso una cava di gesso in località "Procopio" nell'agro di Barletta. Immediatamente è stato allertato il locale servizio veterinario che ha provveduto a prestare le prime cure ai poveri animali che successivamente sono stati affidati in custodia ad un canile di Andria.
 




STAMINA: GIU' NEL TEVERE PER DIRE SI' AL METODO DI VANNONI

Redazione

Un tuffo per dire sì alla vita, per stare vicino ai malati che non chiedono altro che curarsi scegliendo Stamina. Sembra di tornare indietro a quando si lottava per la cura Di Bella ma adesso i tempi sono cambiati. I giovani sono motivati, la rete li sostiene, sostiene le famiglie dei malati, dei bambini che vorrebbero affidarsi alle cure compassionevoli per vedere dei miglioramenti e non lasciare che il tempo e l'inerzia gli regalino null'altro che la morte. Il nostro caro amico Simone Carabella, come ormai da qualche anno, oggi si è lanciato da Ponte Cavour nel Tevere con un messaggio di vicinanza ai malati. Ha fatto un gesto di protesta contro le istituzioni che ancora non accettano il metodo di Vannoni. Al contempo ha espresso solidarietà nei confronti dei malati che da mesi ormai protestano e si dissanguano solo perché gli viene negata la possibilità di curarsi con un metodo che happortato miglioramenti a coloro che vi si sono sottoposti. Grazie Simone!

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LE PROVINCE, IL FATO, DELRIO E CASINI

di Luca Pagni

Nel 2013 i commissariamenti sono stati 11, nel 2014 saranno cinquantaquattro. Gli enti continuano a "decadere": al posto di giunte e consigli eletti vengono nominati funzionari di governo (retribuiti). La strada in Parlamento del ddl Delrio pare complicata, mentre la Corte dei Conti è scettica sulle riduzioni di spesa ad abolizione avvenuta. Resta il pericolo che aumentino costi e caos amministrativo. E poi il rischio che avvenga come in Sicilia, dove potrebbero risorgere.


Il primo tweet, con cui il ministro Graziano Delrio festeggiava l’approvazione del suo disegno di legge alla Camera, era leggermente enfatico. “Per la prima volta – annunciava il ministro degli Affari Regionali il 22 dicembre 2013 – non si va ad elezione per le Province e per ora rimarranno enti leggeri con poche funzioni e molto utili ai Comuni”.
L’abolizione delle Province però è tutt’altro che un fatto compiuto. Intanto perché il testo di Delrio deve ancora passare al Senato, dove oltre all’opposizione, anche Pierferdinando Casini lo ha bollato come un gran pasticcio: “Se non cambia, non lo voterò” ha anticipato il leader dell’Udc. Le perplessità sul disegno di legge di Delrio, infatti, si sprecano. Il primo e immediato effetto della riforma è il semplice commissariamento delle Province, ovvero: via presidenti, giunte e consigli, dentro un funzionario di fiducia del Governo.
Antonio Saitta, presidente dell’Unione delle Province Italiane è logicamente il primo oppositore al taglio degli enti intermedi e dichiara duramente che “questa riforma getterà nel caos il Paese: vietando ai cittadini di votare chi li amministrerà lede il diritto di voto libero, segreto, e non limitabile, sancito dall’articolo 48 della Costituzione” .
Il caso Sicilia: dove possono rinascere le Province. Nel 2012 le Province commissariate sono state 11, compresa quella di Roma, orfana del dimissionario Nicola Zingaretti e affidata ad Umberto Postiglione che per alcuni mesi ha mantenuto contemporaneamente l’incarico di prefetto di Palermo. Nell’anno appena trascorso invece i consigli provinciali non rieletti sono stati 9, più il caso delle altre 9 province commissariate in Sicilia dal governatore Rosario Crocetta. E proprio la Sicilia, che doveva essere il simbolo di eliminazione degli enti inutili, rischia di diventare l’esempio (cattivo) che potrebbe essere replicato dal governo Letta su scala nazionale. Nel marzo scorso Crocetta aveva annunciato il commissariamento degli enti intermedi, per poi abolirli definitivamente alla fine del 2013: il tempo è scaduto, ma non esiste ancora una legge che disciplini l’abolizione delle Province. “Quello di Crocetta è un colpo di mano antidemocratico” ha attaccato il leader della Destra Nello Musumeci, che è riuscito a far bocciare all’Ars – con voto segreto – la proposta di Crocetta di prorogare per altri sei mesi i commissari: adesso il governo ha 45 giorni per istituire i liberi consorzi, in alternativa si andrà nuovamente alle elezioni provinciali.

Altre 54 Province verso il commissariamento. Risparmi? Pochi
Un corto circuito che potrebbe estendersi anche a livello nazionale, dove il rischio è che la gestione dei commissari diventi la regola piuttosto che l’eccezione. Con l’approvazione del ddl del ministro Delrio nel 2014 altre 54 province verranno affidate a commissari nominati dal governo (spesso prefetti o generali), e retribuiti con un cifra che oscilla tra i 4mila e gli 8mila euro lordi al mese. Una situazione, quella del commissariamento, che non garantisce rappresentatività e che andrà avanti finché non saranno create le città metropolitane e i consorzi dei Comuni. Poi, secondo Delrio, il suo ddl entrerà in funzione facendo risparmiare più di 2 miliardi di euro all’anno alle casse dello Stato. Conti sbagliati secondo la Corte dei Conti, che nell’audizione dello scorso 6 novembre regala un’analisi meno ottimista di quella di Delrio: secondo i magistrati contabili, il disegno di legge approvato dalla Camera taglierà al momento solo i costi degli organi politici, cioè 105 milioni per 1.774 amministratori provinciali, che però nel 2012 si erano già ridotti la paga di 34 milioni.

Le spese fisse: personale e i “costi funzionali”

Impossibile eliminare i 2 miliardi e 300 milioni di euro degli stipendi percepiti dagli oltre 55mila dipendenti provinciali ogni anno. Impossibile eliminare anche altri 2 miliardi e mezzo di “costi funzionali”. Secondo il parere della magistratura contabile, poi è tutto da dimostrare che il passaggio dalle Province alle città metropolitane sia a costo zero. “Dal punto di vista finanziario – spiega la Corte dei Conti – il disegno di legge si basa sull’assunto della invarianza degli oneri in quanto si tratterebbe di un passaggio di risorse e funzioni dalla Provincia ad agli altri enti territoriali. Una costruzione, questa, il cui presupposto appare però tutto da dimostrare nella sua piena sostenibilità. Infatti, non appaiono convincenti anzitutto la contemporaneità tra la progressiva soppressione della Provincia (risparmi) e la istituzione della Città metropolitana (oneri) e in secondo luogo il relativo parallelismo quantitativo”.

I servizi trasferiti ai Comuni possono costare di più. Un esempio? Le scuole

Un esempio efficace è la gestione delle scuole: dopo la riforma Delrio 5.179 edifici scolastici oggi gestiti dalle Province passerebbero nella competenza di 1.327 comuni. E i costi di funzionamento per uno stesso bene non sono uguali: “In media nazionale i singoli Comuni spendono per il riscaldamento delle scuole da un minimo del 30% in più ad un massimo del 100% in più delle Province dal momento che le Province, grazie ad un unico contratto di servizio, spuntano prezzi nettamente inferiori rispetto a quelli dei singoli Comuni, con appalti sui singoli edifici” si legge in un dossier elaborato dall’Upi. Se quindi oggi la provincia di Milano spende 4,30 euro per ogni metro cubo che riscalda in un edificio scolastico, il Comune spenderà 6 euro per riscaldare lo stesso metro cubo dello stesso edificio che gli sarà assegnato dopo la riforma. Come dire che l’eliminazione delle Province porterà ad un aumento nelle uscite nei bilanci dei comuni: si va per tagliare una spesa e ne spunta subito un’altra.

Altro punto focale è il futuro dei vari organismi partecipati dalle Province per la gestione dei servizi pubblici. Tra Ato, Bim, comunità montane e consorzi si tratta di più di 5mila enti che costano 7 milioni e mezzo di euro: dopo l’abolizione delle Pprovince continueranno ad esistere, a consumare fondi pubblici, ma a funzionare in maniera più caotica. È proprio il momento di passaggio dal commissariamento all’eliminazione della Provincia a solleticare i maggiori dubbi. “È evidente – scrivono sempre i magistrati contabili – che laddove la predicata transitorietà dovesse dilatarsi eccessivamente o addirittura radicarsi in attesa di nuove iniziative si perpetuerebbe una situazione di confusione ordinamentale certamente produttiva di inefficienze”. Più a lungo le Province saranno gestite dai commissari, più caotica sarà l’amministrazione. La gestione di strade, lavori pubblici, scuole appese al sottilissimo filo della riforma: e nel frattempo una cinquantina di commissari fedeli al governo sono già pronti per andare ad amministrare altrettante Province. Fino a quando, non è dato sapere.

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BOLOGNA: IL BILANCIO DI CAPODANNO DEI CARABINIERI

Redazione

I Carabinieri non si sono fermati per la notte di San Silvestro, anzi per il territorio bolognese presentano il loro bilancio a L'osservatore d'Italia

Due arresti per spaccio.

In occasione dei festeggiamenti per la fine dell’anno i militari della Compagnia Bologna Centro hanno continuato l’opera di contrasto allo spaccio che attuano quotidianamente, intensificandola in relazione alle manifestazioni che hanno radunato nel Capoluogo migliaia di persone.

Nel pomeriggio di ieri, in piazza XX Settembre, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro hanno tratto in arresto M. P. un quarantatreenne originario di Bari, residente ad Acquaviva delle Fonti (BA), di fatto senza fissa dimora, con precedenti di polizia, sorpreso mentre stava offrendo ad un acquirente, un moldavo del 1981, un flacone di sostanza stupefacente tipo “metadone”. A seguito di perquisizione personale addosso allo spacciatore è stato rinvenuto un ulteriore flacone di analoga sostanza. Lo stupefacente è stato sottoposto a sequestro. L’arrestato è stato trattenuto presso le camere di sicurezza della Stazione Carabinieri Bologna in attesa della celebrazione del rito direttissimo, mentre l’acquirente è stato segnalato per “uso personale di sostanza stupefacente” al locale Ufficio Territoriale del Governo.

Ancora più intenso durante la trascorsa notte del Capodanno il lavoro per gli investigatori che all’interno del “Parco Nord” di Bologna, dove si stava svolgendo l’evento denominato MAGNETIK 2014 ed hanno tratto in arresto S. E., un ventitreenne originario di Gorizia, ivi residente, pregiudicato, sorpreso mentre stava cedendo grammi 1,1 di sostanza stupefacente tipo “ketamina” (poi appurato che sarebbe stata ceduta per 20 euro) ad uno studente 16enne originario di Como, a Bologna per festeggiare la fine dell’anno. La successiva perquisizione personale dell’arrestato ha consentito di rinvenire ulteriori grammi 16,5 di ketamina, già confezionata in 17 involucri di carata chiusi (in gergo “bag”), nonché euro 130,00 ritenuti provento della precedente attività di spaccio. Lo spacciatore, espletate le formalità di rito, è stato condotta alla Casa Circondariale “Dozza” a disposizione dell’A.G. (Dott. Stefano ORSI), lo stupefacente ed il denaro sono stati sottoposti a sequestro, lo studente è stato segnalato per “uso personale di sostanza stupefacente” al competente Ufficio Territoriale del Governo.

Due arresti per furto.

Ma i Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna hanno anche svolto decine di servizi di controllo del territorio per contrastare la commissione di reati predatori.

Nel pieno della notte del Capodanno, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile sono intervenuti presso la ditta “La Fenicia Service” di via Larga.

Lì hanno tratto in arresto per “furto aggravato in concorso” A. A. 19enne ed I. M. 28enne, entrambi originari del Pakistan, residenti ad Argenta (FE), operai, regolari in Italia, senza precedenti di polizia, poiché avevano appena rubato dal magazzino della ditta materiale idraulico per un valore di 10.000,00 euro. I Carabinieri, allertati da personale del servizio di vigilanza privata notturna che aveva notato la serranda di accesso ai locali della ditta “semiaperta”, giunti nei locali della ditta, hanno visto degli scatoloni contenenti materiale ed attrezzatura idraulica nelle adiacenze dell’ingresso che sembravano abbandonati o pronti per essere portati via. Il sospetto che i ladri fossero ancora all’interno si è rivelato fondato: i militari infatti hanno iniziato un’accurata e minuziosa ricerca, riuscendo ad individuare i due ladri nascosti sotto delle coperte dietro alcuni cassoni in legno e scatoloni accatastati nel magazzino, dove speravano di non farsi notare. I due individui erano riusciti con semplicità ad entrare nel magazzino poiché si erano serviti di chiavi “illecitamente duplicate” dal 19enne, già dipendente della ditta e licenziato lo scorso ottobre 2013. Fuori era pronta la vettura (regolarmente prestata loro da un terzo cittadino pakistano al momento risultato estraneo ai fatti) con cui avrebbero dovuto portare via la refurtiva. Uno di loro, oltre al materiale idraulico, si era imbottito il giubbotto di lucine elettriche decorative natalizie, senza pensare che, in caso di incidente, il vetro delle luminarie nell’urto lo avrebbe potuto ferire seriamente.

Gli arrestati sono stati condotti alla locale Casa Circondariale in attesa della celebrazione del rito direttissimo, previsto per domani. Il materiale è stato restituito alla ditta.


Due persone denunciate per guida in stato di ebbrezza.

Anche i controlli alla circolazione stradale, per limitare i rischi della circolazione di soggetti in stato di ebbrezza hanno dato i loro frutti : i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno denunciato all’A.G. per “guida in stato di ebbrezza” (art.186 c.2 C.d.S.): un ventisettenne originario di Trieste, ivi residente, ed un veniticinquenne nato a Bologna, ivi residente, entrambi sorpresi alla guida di autovetture in stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di bevande alcoliche, con tasso alcolemico accertato mediante etilometro rispettivamente tra 1,08 – 1,10 g/l il triestino, e tra 1,58 e 1,54 g/l il bolognese, circa il doppio ed il triplo del consentito.


Denuncia di subita rapina.

Alle ore 3.30 della notte di Capodanno, i Carabinieri della Stazione Bologna Corticella, a seguito di segnalazione, sono intervenuti in via Saliceto incrocio via Lombardi, ove poco prima un ventiseienne originario di Suzzara (MN), residente a Pegognaga (MN), mentre stava percorrendo a piedi l’incrocio, era stato avvicinato da tre individui di origine extracomunitaria, i quali dopo averlo minacciato con una bottiglia in vetro rotta, lo avevano rapinato del cellulare, quindi si erano allontanati a piedi facendo perdere le loro tracce.
 




PESCARA: SEQUESTRATI 200 KG DI BOTTI DI CAPODANNO

Redazione

Pescara – Quasi due quintali di artifizi pirotecnici illegali per un valore di circa duemila euro e due denunce in stato di libertà: questo il bilancio del maxi sequestro operato nel pomeriggio del 31 dicembre dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Pescara. A farne le spese due venditori ambulanti di origine napoletana che, a bordo di un furgone, vendevano fiori nei pressi del centro cittadino. Alla pattuglia dei militari, però, non è sfuggito un dettaglio significativo: dal portellone posteriore semiaperto scorgevano, oltre a mazzi di fiori freschi, alcune confezioni colorate che poco sembravano avere a che fare con l’attività dei due commercianti. Procedendo ad un controllo più approfondito i Carabinieri scoprivano che all’interno del mezzo si trovavano, opportunamente nascosti, circa 100 kg di botti appartenenti alla II, IV e V categoria, materiale in parte di vietata vendita in parte vendibile solo se muniti di specifica licenza. Immediate ulteriori indagini hanno permesso, poi, ai militari di scoprire che i due avevano la disponibilità di un magazzino non molto distante dove venivano trovati altrettanti artifizi pirotecnici per un totale di quasi 200 kg.
Il sequestro di ieri pomeriggio ha sicuramente contribuito a limitare gli incidenti dovuti alla consueta esplosione di botti in occasione dei festeggiamenti per salutare il nuovo anno.
 




NUORO: FIGLIO VENTENNE UCCIDE SUO PADRE E SCAPPA ARMATO NELLA BARBAGIA

Redazione

Bitti (NU) – La crisi dei valori è quando ci si trova a raccontare di un figlio che uccidio il proprio stesso genitore. L'osservatore d'Italia è pronto a raccontare anche questa cronaca. La vittima è il padre, l'assassino sarebbe il figlio. E' successo a Bitti, nel nuorese, il giorno di Capodanno, probailmente dopo una lite. Franco Basile, 41 anni, è stato colpito da un proiettile che gli ha attraversato il torace. E' stato subito accompaganto al pronto soccorso ma non c'è stato nulla da fare: è morto in ospedale dove sembra sia arrivato cosciente ma non abbia scambiato nemmeno una parola con i soccorritori. Il figlio Pietro, di 20 anni, è fuggito con la pistola e ora è ricercato in tutta la Barbagia. Ha abbandonato l'auto in campagna e ha fatto perdere le sue tracce.

Anche il fratello di Franco Basile, Ciriaco, era stato ucciso in un giorno di festa, nelle campagne di Bitti. Si trovava su una strada bloccata da alcuni massi, e, appena sceso dall'auto per spostarli, fu freddato con alcuni colpi alle spalle. L'uomo, un pastore di 36 anni, era già stato preso di mira: era scampato ad un agguato mortale e gli era stato sterminato il gregge. Nonostante i consigli si sentiva al sicuro a Bitti, dove viveva con i genitori, e non aveva voluto trasferirsi altrove.
 




ANZOLA EMILIA: RUBANO UNA MUCCA GRAVIDA E LA MACELLANO SUL POSTO

Redazione

Anzola Emilia (BO) –  Durante la notte dello scorso 29 dicembre, ignoti si sono introdotti nell’allevamento di vitelli dell’azienda agricola “Mini” di Anzola Emilia, hanno rubato una mucca gravida e l’hanno macellata nella campagna adiacente, infatti sul luogo della macellazione sono stati trovati solo il feto, la testa e le interiora. Durante il furto è stato colpito alla testa, con violenza, un toro da monta che probabilmente aveva tentato di opporre resistenza agli intrusi. Il danno per il furto della mucca, non coperto da assicurazione, è di circa 3.000.00 euro. L’azienda agricola che si occupa di produzione e commercio di latte ha un allevamento che conta circa 50 “capi di bestiame” tra vitelli, mucche da latte e tori. Indagini in corso a cura dei Carabinieri della Compagnia Bologna Borgo Panigale e della Stazione Anzola Emilia.

 




MILANO, BOTTI DI CAPODANNO: UN BAMBINO DI SETTE ANNI PERDE LA MANO DESTRA

Redazione

Milano – Anche quest'anno non sono mancati i feriti nella notta di San Silvestro a causa dei botti e fuochi artificiali. Dispiace quando sono i bambini a rischiare la vita per simili futili motivi. Due bambini sono rimasti feriti a Milano. Uno dei due, di 7 anni, ha perso la mano destra a causa di un petardo. Il secondo, di 10, ha riportato una prognosi non grave per ustioni da polvere pirica. Il primo dei due non sarebbe in pericolo di vita; il secondo è stato dimesso. Dalle prime informazioni sembrerebbe che i due amichetti stessero giocando nello stesso cortile di un palazzo nella zona nord della città.