MISS ITALIA: LA BELLEZZA NON BASTA PIU'

di Maurizio Costa

Roma – Stefania Toma, studentessa al secondo anno di Giurisprudenza, è stata eletta Prima Miss Italia dell'Anno 2014. Questo titolo, entrato a far parte del concorso nel 1990, apre la nuova edizione della competizione, dando il via alle iscrizioni e, subito dopo, alle selezioni. Si tratta di un premio simbolico, ma che permette alla ragazza di Como di accedere direttamente alle Prefinali nazionali, senza dover prendere parte alle selezioni regionali.

Alla conferenza stampa di presentazione della nuova miss, tenutasi presso l'Hotel Excel a Roma, la patron del più famoso concorso di bellezza italiano, Patrizia Mirigliani, ha elogiato le doti della giovane studentessa, rimarcando un problema che caratterizza la società degli ultimi anni: "La bellezza nel sociale è molto importante; la società tende sempre a sminuire le doti fisiche di una bella ragazza, pensando che dove c'è bellezza non ci possa essere studio, lavoro e intelligenza, ma sappiamo tutti che non è così."

La figlia dello storico organizzatore di Miss Italia, Enzo Mirigliani, ha poi continuato: "Dobbiamo abbandonare questa mentalità medievale, cercando di capire che l'impegno sociale dà contenuto alla bellezza, rendendola più importante." Stefania Toma, infatti, fin da giovanissima, è entrata nei volontari della "Croce Blu" di Modena, dove presta servizio di emergenza. La giovane ragazza si è così espressa riguardo al suo impegno nel sociale: "Io ho vent'anni, e riesco a studiare, a lavorare e anche a prestare servizio nella Croce Blu". Assistiamo persone che fanno dialisi, che ogni giorno devono essere trasportate da casa all'ospedale.

E' un'esperienza che ti cambia la vita e che ti fa tornare a casa ogni giorno con il sorriso, sentendoti più piena. Un grazie di una persona più stravolgerti la vita." Toma, parlando del lavoro che vorrà fare in futuro, ha le idee molto chiare: "Voglio diventare giudice, una professione che mi potrà permettere di cambiare qualcosa. In Italia il cambiamento deve partire dai giovani, e io sono pronta a immergermi in questa missione."

Anche Ivana Rebecchi, Presidente della "Croce Blu", ha elogiato la ragazza: "E' molto in gamba e dà tutta se stessa in quello che fa. La nostra associazione è piena di ragazzi e ragazze come lei, che ogni giorno si rendono disponibili ad aiutare il prossimo."
Miss Italia, si sa, è un concorso di bellezza che quest'anno compirà il suo 75esimo anno di vita. Sono decenni che molte ragazze provenienti da tutta Italia si cimentano in questa competizione, con la speranza di sfondare nel mondo dello spettacolo. Adesso, però, la bellezza non basta più: non più ragazze che sanno fare solamente le modelle ma che sono poco impegnate nel sociale; adesso si cambia, e chi non dimostrerà di possedere queste doti, importantissime nella vita di tutti i giorni, non potrà andare avanti.

Sicuramente Miss Italia valuterà sempre ragazze bellissime, ma le doti fisiche dovranno essere affiancate da altre qualità, in qualche modo molto più importanti di quelle esteriori, che le ragazze dovranno dimostrare di avere nella vita di tutti i giorni.

 




CASALECCHIO DI RENO: CONDOMINIO EVACUATO A CAUSA DI UNA FUGA DI GAS. INTERVENGONO I CARABINIERI

Redazione

Casalecchio di Reno (BO) – Alle ore 19:20 circa di ieri, un’autovettura, uscendo dal garage di un condominio ubicato in via Porrettana a Casalecchio di Reno, ha accidentalmente urtato una tubatura del gas metano, provocando la fuoriuscita del combustibile. Il conducente si è allontanato senza preoccuparsi di chiamare i soccorsi che, invece, sono stati richiesti dai condomini. Una squadra dei Vigili del Fuoco di Bologna e il personale tecnico della società che gestisce il servizio di riscaldamento di quell’area si sono recati sul luogo per evacuare i condomini e ripristinare la falla, mentre una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Casalecchio di Reno ha rintracciato l’auto responsabile del sinistro. Si tratta di una Fiat Panda, priva del tagliando assicurativo e condotta da una peruviana di 42 anni. Il veicolo è stato posto sotto sequestro. Alle ore 20:30 circa, la situazione è tornata alla normalità.

 




PRATO: PUSHER IN MANETTE

Redazione

Prato (FI) – Ieri pomeriggio, alle ore 15.30 circa, personale della Squadra Mobile – Sezione IV "Antidroga e Contrasto Crimine Diffuso" – ha effettuato un mirato servizio di osservazione e verifica in abiti civili su possibile attività di spaccio di stupefacenti che alcuni nordafricani avevano avviato nella zona immediatamente afferente un circolo sociale nella periferia ovest di Prato. Gli Operatori dell'Antidroga decidevano pertanto di effettuare un controllo anche all'interno del circolo, sorprendendo due cittadini marocchini intenti a giocare ai videogiochi che, fermati e identificati per un trentottenne e per un diciassettenne, quest'ultimo minorenne, sono apparsi da subito particolarmente preoccupati dell'attività di polizia in corso.

Durante tali fasi del controllo il trentottenne ha bisbigliato qualcosa in arabo al minorenne che, con gesto quasi impercettibile, ha lasciato cadere in un cestino dei rifiuti del locale alcuni piccoli oggetti, immediatamente recuperati degli Operatori della Polizia di Stato, risultati essere complessivamente 28 dosi di sostanza stupefacente di tipo cocaina pronte alla vendita, per un peso complessivo di 16,74 grammi.

L'accurato controllo che seguiva permetteva di sequestrare al diciassettenne anche denaro contante per 290 euro, sicuro provento di attività di spaccio, tenendo conto del fatto che i due marocchini fossero clandestini e senza alcuna stabile attività lavorativa, peraltro riscontrando sui loro telefoni cellulari numerosissime chiamate, ad alcune delle quali rispondeva il personale di polizia, provenienti senza alcun dubbio da potenziali clienti della droga.

Condotti entrambi in Questura, si è appurato che il trentottenne, pluripregiudicato per numerosissimi reati di varia natura, tra cui lo spaccio di stupefacenti, annoverante nei trascorsi dieci anni in Italia più di venti alias identificativi, fosse anche destinatario di un Ordine di Carcerazione emesso dalla Procura Generale di Torino nel maggio del 2009, dovendo il medesimo scontare una pena cumulativa di 4 anni, 3 mesi e 27 giorni di reclusione, venendo pertanto definitivamente tratto in arresto in esecuzione del citato Ordine di Cattura, mentre il diciassettenne con cui si accompagnava, nonostante la minore età, tenuto conto della condotta delinquenziale assunta e della consistenza dello stupefacente movimentato, è stato tratto in arresto nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.




CASERTA: CATTURATO BOSS LATITANTE, ALL'APICE DEL CLAN CICCARELLI – RUSSO

Redazione

Caserta – Era stato scarcerato dopo 14 anni di reclusione per diversi reati, riconducibili tutti all'associazione mafiosa di cui faceva parte ma, appreso che il debito con la giustizia non era finito lì, Domenico Ciccarelli, lo scorso aprile, si era dato alla latitanza.

Una latitanza durata pochi mesi però visto che gli uomini delle Squadre mobili di Roma e Caserta sono riusciti a rintracciarlo ieri all'interno di uno stabile in provincia di Caserta.

Ciccarelli deve scontare un residuo pena di 3 anni e 13 giorni per associazione mafiosa.

È ritenuto esponente apicale del clan Ciccarelli-Russo, attivo nella provincia di Napoli, in passato protagonista di una sanguinosa lotta con l'organizzazione criminale dei Natale-Marino.

Nel corso dell'operazione di cattura del latitante è stata arrestata per favoreggiamento anche una donna che ha tentato di darsi alla fuga.




FIRENZE, LITE TRA MARITO E MOGLIE: LEI RIPORTA FRATTURA ALLA MANDIBOLA, LUI UNA FERITA DA TAGLIO AL GLUTEO

Redazione

Firenze – Lite in famiglia ieri sera nel centro abitato di Firenze, finita con l’intervento di una pattuglia del Nucleo Radiomobile; la vicenda avrebbe potuto concludersi con conseguenze ben più gravi.  All’arrivo dei militari, infatti,  vi era ad attendere  un giovane ventenne, figlio della coppia, il quale aveva avanzato la richiesta di aiuto al 112. Il ragazzo riferiva  che, poco prima,  il padre,  che probabilmente aveva “alzato un po’ il gomito”,  per motivi futili,  aveva dato luogo ad un alterco con la madre, poi degenerato in uno scontro violento, nel corso del quale i due erano passati alle vie di fatto. Calmati gli animi, entrambi i suoi genitori, a mezzo di ambulanza, sono finiti in ospedale: lui con una ferita da taglio al gluteo provocata dalla moglie con un coltello da posateria (giudicato guaribile in gg. 7 s.c.) e lei con una frattura alla mandibola, provocata da un pugno (giudicata guaribile in gg.30 s.c.). Fatta luce sull’episodio, ai militari non è rimasto altro da fare che deferire i due coniugi, di origini rumene, rispettivamente di anni 44 e 43, al magistrato competente  per lesioni personali aggravate.
 




LA PARAFISCALITA’ SUL BILANCIO DELLE FAMIGLIE

E’ stato scritto che Letta deve fare i conti con il PD. A nostro avviso non serve. I conti li deve fare con gli italiani e la voce del Popolo gli sta dicendo che questa volta la “somma non fa il totale”.

 

di Emanuel Galea

Mentre il presidente Letta, su twitter e non solo, va dichiarando che nel 2013 il carico fiscale è diminuito e nel 2014 continuerà a scendere, mentre il ministro Saccomanni promette meno tasse per il 2014, una parola in più su questo tema, che agita i mass media in questo momento, non guasterà certamente. E’ il solito gioco delle tre carte. Già lo abbiamo scritto e oggi lo riscriviamo. Non si tratta di diminuzione bensì di trasferimento di parte del carico fiscale dal governo centrale a quello periferico.
Che cosa è la parafiscalità? Aprendo qualsiasi dizionario troviamo che sono considerate parafiscali quelle attività finanziarie consistenti in imposizioni e riscossioni di tributi da parte di enti pubblici non territoriali, che adempiono agli scopi assegnati
loro per legge.

I contributi parafiscali, raccolti da questi enti pubblici, dovrebbero essere destinati a parafiscalità economica oppure sociale nell’unico interesse di coloro che li pagano.  Non è consentito agli enti adoperare la parafiscalità per coprire spese d’interesse generale. La “parafiscalità” delle bollette, pertanto, suscita molti dubbi di costituzionalità. Di questo specifico tema i mass media se ne somno occupati poco. Sul Corriere del 28 dicembre 2013, Stefano Agnoli ha scritto: “è inaccettabile usare la bolletta energetica per fare politica economica e fiscale” Ultimamente si è fatta sentire la Commissione Europea. E’ stata messa sotto inchiesta l’Inghilterra per il nuovo impianto nucleare di Hinkley Point e aperta una procedura d’infrazione a carico del governo tedesco e quello italiano per gli sconti ai consumatori di energia industriale.

Da notare che ogni volta che aumentano le tasse sul gasolio si verifica sempre un aumento per i consumatori mentre scattano dei rimborsi erogati in termini di crediti d’imposta ai gestori. Ciò significa che l’aumento raddoppiato va a totale carico del comune cittadino, mentre allo Stato va il vanto di aver concesso lo sgravio fiscale. Scoprire il gioco delle tre carte è facile. Letta e Saccomanni insistono di aver diminuito il carico fiscale. Verifichiamo: sommiamo le imposte e le accise su tutte le bollette Enel 2013, le imposte e gli oneri sulle bollette Gas dello stesso anno. A questi aggiungiamo poi Imu, Tarsu, Tares, Iuc e così si avrà il pacchetto parafiscale da aggiungere alle tasse sul reddito e tutti gli aumenti dei costi indiretti come quelli sull’autostrada, imposta di bollo, pane, latte e farina.

E’ stato scritto che Letta deve fare i conti con il PD. A nostro avviso non serve. I conti li deve fare con gli italiani e la voce del Popolo gli sta dicendo che questa volta la “somma non fa il totale”.




TERNI: TRAVOLTA ED UCCISA MENTRE ATTRAVERSA LA STRADA. SI RICERCA L’AUTORE DELL’INVESTIMENTO

Redazione
Terni
– Alle ore 17.30 circa di oggi 9 gennaio 2014, lungo via Narni, all’incrocio con via Maestri del Lavoro, nei pressi dell’attività commerciale “casa arredo”, un’anziana donna classe 1931, mentre era intenta ad attraversare la predetta strada è stata travolta da un’autovettura di colore grigio in transito in quel momento. Nonostante i soccorsi tempestivi, la donna è deceduta sul colpo a causa delle gravi lesioni riportate mentre l’automobilista, probabilmente sconvolto per quanto accaduto, si è immediatamente allontanato dal luogo dell’incidente, in direzione di Narni.
Le indagini, condotte dai Carabinieri della Compagnia di Terni, sono in pieno svolgimento e sono finalizzate a ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente ed a rintracciare l’investitore.
I Carabinieri invitano chiunque abbia assistito all’evento a contattare, anche informalmente,  gli uffici dell’Arma per fornire indicazioni o notizie utili per lo svolgimento delle indagini.
 




PALMI, OPERAZIONE "NON SOLO MODA": TRUFFE, RICETTAZIONI E ALTRI REATI ESPLETATI IN FAVORE DELLA COSCA "PIROMALLI"

Redazione

Palmi (RC) – I Carabinieri della Compagnia di Palmi hanno tratto in arresto, in esecuzione di Ordinanza di Custodia Cautelare emessa dal Tribunale di Reggio Calabria – sezione Gip, su richiesta della Procura della Repubblica – DDA di Reggio Calabria, Condello Salvatore di anni 33, Sgrò Francesco di anni 41, Pisante Carmelina Claudia di anni 33, Condello Gaetano di anni 40 e Pugliese Rosanna di anni 31.

Gli interessati, che già erano stati tratti in arresto nel passato mese di maggio del 2013 sempre dai Carabinieri nell’ambito della attività d’indagine convenzionalmente denominata “non solo moda”, sono ritenuti responsabili di aver, a vario titolo, costituito o favorito una associazione criminale finalizzata alla commissione di un indefinito numero di reati contro il patrimonio (truffe, ricettazioni, etc.), con l’aggravante di aver, inoltre, agito al fine di favorire la cosca di ‘ndrangheta “Piromalli”, operante nel territorio di Gioia Tauro.

L’attività d’indagine “non solo moda” ha consentito di ricostruire la struttura e l’operato dell’associazione, che utilizzando schede telefoniche intestate a prestanome, assegni falsificati e false fideiussioni, era dedita alla consumazione di plurime truffe, ricettazioni ed altri reati contro il patrimonio in danno di importanti aziende operanti nel settore automobilistico, orafo, alimentare ed altro nell’intero territorio nazionale. Al riguardo, sempre nella fase di maggio, sono state sottoposte a sequestro anche 5 attività commerciali e 2 conti correnti intestati agli arrestati e ritenuti provento delle attività illecite di cui si attendono le confische.
Gli arrestati sono stati posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che nelle prossime ore li sottoporrà ad interrogatorio di garanzia.
 




LOMBARDIA E NDRANGHETA, COSCA PAPALIA: SCATTATE LE MANETTE A MILANO, PAVIA E REGGIO CALABRIA

Redazione

Milano, Reggio Calabria e Pavia – I Carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Milano nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Platino” che ha permesso di fissare l’attualità della penetrazione nel territorio lombardo della ‘ndrangheta nella sua articolazione della cosca Papalia originaria di Platì (RC).

In particolare, le risultanze hanno permesso di documentare le modalità di infiltrazione della ‘ndrangheta nel tessuto economico-imprenditoriale nel territorio dei comuni di Corsico, Buccinasco e Trezzano sul Naviglio. Inoltre in forma inedita sono emersi significativi elementi in direzione delle motivazioni poste alla base dell’assassinio del Brigadiere dei Carabinieri Antonino Marino. Nel corso, infatti, di una conversazione ambientale sono stati acquisiti dettagli relativi all’omicidio del sottufficiale dell’Arma.

Agostino Catanzariti e Michele Grillo (due soggetti legati alla malavita calabrese a Milano) mentre conversano fanno commenti sulla vicenda di 23 anni fa sottolineando i motivi che portarono al vile attentato … “perché dice che, nel paese, che perseguitava la famiglia BARBARO e menava sopra i “Castanu” e sopra di lui e di suo padre… che dopo è stato… deciso per ammazzarlo, l’hanno trasferito e dopo… e là…”  dando, quindi, ulteriore conferma dell’operato del Brigadiere che, come indicato nelle motivazioni del conferimento della Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria, “…operava con eccezionale perizia, sereno sprezzo del pericolo e incondizionata dedizione, fornendo determinanti contributi alla lotta contro efferate organizzazioni criminali… poste in essere a Platì (RC) da parte della cosca Barbaro – ‘ndrine “Castanu” e “Nigru”, storiche alleate alla ‘ndrina Papalia oggi oggetto delle ordinanze”.

Il Brigadiere Antonino Marino è stato Comandante della Stazione di Platì dal 1 ottobre 1983 al 4 febbraio 1988 data in cui, fu trasferito alla Stazione di San Ferdinando di Rosarno. Nel periodo al Comando della Stazione di Platì, egli profuse notevole impegno nella lotta alla criminalità organizzata che in quei territori risponde, per caratura e imponenza, al cognome Barbaro la cui “declinazione” forse più autorevole è “Castanu”.

L’omicidio fu perpetrato intorno alle ore 00:40 del 9 settembre 1990 a Bovalino Superiore ove il Sottufficiale si era recato, unitamente alla moglie ed al figlio Francesco di appena un anno (nel frattempo divenuto ufficiale dell’Arma), per partecipare ai festeggiamenti religiosi in occasione della festività dell’Immacolata.
Dopo la mezzanotte la folla che gremiva le vie del paese si spostava verso la periferia per assistere ai fuochi pirotecnici mentre il Brigadiere, con il suo nucleo familiare ed alcuni conoscenti, rimaneva nella piazza del paese, nei pressi del locale pubblico gestito dai suoceri. D’improvviso un uomo si avvicinò al Brigadiere e, da una distanza di alcuni metri, gli esplose contro numerosi colpi di pistola. Attinto, in varie parti del corpo, da dieci proiettili, il Brig. Marino decedeva in ospedale alle successive ore 13:45. Nell’azione di fuoco sono rimasti feriti anche la moglie ed il figlio Francesco.
Le indagini riaprono una ferita ancora fresca nella storia dell’Arma nella provincia di Reggio Calabria consegnando il ricordo del giovane Brigadiere Marino all’immagine più bella di servitore dello Stato e difensore di quelle genti oneste che non lo hanno mai dimenticato.
 




STAMINA E CURE COMPASSIONEVOLI: AGLI ATTI IL COMUNICATO DEL MINISTERO DELLA SALUTE CHIARIFICATORE

Il comunicato del Ministero chiarisce che i campioni prelevati per l’ispezione del maggio 2012 dall’AIFA e dei Nas ha non solo ha dimostrato la vitalità delle cellule effettuata presso l’ISS ma soprattutto che era adeguata a qualsiasi uso terapeutico.

 

di Cinzia Marchegiani

Roma – C’è un virus che non accenna ad esere debellato, si stanno cancellando le cure compassionevoli  con la terapia del metodo stamina, eppure esiste e sta agli atti un documento del Ministero della Salute, un comunicato del 23 agosto 2012 diretto soprattutto agli organi di stampa, il nr. 173 per l’esattezza,  (qui potete visionare digitando http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_4_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=salastampa&p=comunicatistampa&id=3696) che chiarisce che i campioni prelevati per l’ispezione del maggio 2012 dall’AIFA e dei Nas ha non solo ha dimostrato la vitalità delle cellule effettuata presso l’ISS ma soprattutto che era adeguata a qualsiasi uso terapeutico.

Tutto un gioco di parole ancora sui giornali per far emergere ombre che ai fatti non sussistono. Ad oggi però vengono bloccate incostituzionalmente le cure compassionevoli e i diritti acquisiti dei malati vengono disattesi nonostante le ordinanze dei magistrati. Chi doveva vigilare sembra stordito dagli tabella di giornali che rimescolano notizie obsolete, vista la sentenza del Tar del Lazio del 4 dicembre scorso sul Comitato Scientifico e i documenti agli atti documentali sono ignorati anche dai giornalisti che hanno lanciato questo sasso nello stagno, hanno dichiarato non conoscere. E’ l’esempio di  Paolo Russo de La Stampa che ha realizzato scoops su Stamina ma  intervistato da Andrea Sciaretta, papà della piccola Noemi all’uscita della Conferenza Stampa dello scorso 28 dicembre a Roma, chiarisce la sua mancata informazione sulla vera documentazione.

Qui il video http://www.youtube.com/watch?v=GzhzvlYkfQk&sns=fb cambiano i ruoli, il giornalista non sa rispondere.

Ieri Claudio Morganti, deputato del Parlamento Euopeo del Gruppo “Europa della Libertà e della Democrazia” assieme ad una delegazione di malati del presidio Civico 117A dopo aver incontrato il Presidente della Camera Laura Boldrini dichiara:“L'incontro ottenuto con determinazione dal movimento 'IO CAMBIO'  è stato positivo. Aver ottenuto l'impegno di un'audizione porterà chiarezza sul perché le cure compassionevoli sono state bloccate nonostante la legge Turco-Fazio sia ancora in vigore e il ministero della salute abbia ritenuto le cellule mesenchimali idonee nell'agosto 2012.” In agenda prossimamente verrà istituita un’audizione in Commissione Affari Sociali dove sarà presente oltre la Boldrini anche il Ministro Lorenzin. Morganti si ritiene soddisfatto, poichè si andrà a cercare la risposta concreta verso una metodologia che ha subito molte chiacchiere. La stessa Presidente della Camera si è assunta il compito di capire il motivo del blocco delle cure compassionevoli, lo stesso Morganti riferisce:”Non si capisce infatti  perchè attualmente siano state bloccate le cure ai pazienti che ne fanno richiesta nonostante lo stesso Ministero della Salute abbia dichiarato il metodo Stamia sicuro.”

Di certo le ombre sono molte, presto pubblicheremo un’altra inchiesta, perchè sembra che il ruolo dei media sia stato, dopo la sentenza del Tar attivato a dichiarare e mescolare notizie per fare più confusione, visto che anche i politici sono destabilizzati, nonostante ci sia una documentazione accurata, soprattutto evidenze che emergono anche laddove non si voglia cercare…il ricorso degli Spedali Civili di Brescia contro l’Aifa menziona esattemente come sono state gestite le ispezioni, sarà il tempo e un’indagine seria a ristabilire la giusta cronologia e le mancanze di chi doveva seriamente vigilare. Consiglierei ai genitori dei bambini con ordinanze dei magistrati di rivolgersi al Mediatore Europeo, ci sono diritti acquisiti che le istituizioni stanno disattendendo…si parla di tutto tranne che forse la tutela dei minori e dei malati siano stati violati pesantemente.

Continueremo ad informare, ma con la documentazione, e non su stralci di fantomatiche interviste e segreti istruttori, questi piccoli malati chiedono serietà dai grandi e dalle istituzioni.

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GENOVA: CUORI DI ECSTASY PER RAVE PARTY

Redazione

Genova – Vendevano pastiglie di ecstasy a forma di cuore per lo "sballo" durante i rave party nel nord Italia ad un prezzo che oscillava da 6 a 10 euro.

Per questo motivo quattro genovesi, tre dei quali incensurati, sono stati arrestati oggi dalla Squadra mobile di Genova, in collaborazione con i colleghi di Mantova durante l'operazione denominata "Insanity".

Oltre alle classiche pastiglie di ecstasy, però, nel box utilizzato da uno degli arrestati sono state trovate anche 553 pastiglie di una nuova e potentissima droga sintetica (didrobenzofurano 6- APDB e 5-APDB), inserita proprio in questa occasione nella tabella delle sostanze stupefacenti periodicamente aggiornata dal ministero della Salute.

Le indagini sono partite nel febbraio scorso quando la Squadra mobile di Mantova ha arrestato un giovane lombardo trovato in possesso di 136 pastiglie di ecstasy.

Le prime ammissioni del giovane e gli approfondimenti dell'inchiesta da parte della Squadra mobile di Genova hanno consentito di risalire al venditore della sostanza stupefacente, un ragazzo di 24 anni, incensurato, residente a Genova nel quartiere di Marassi.

Attraverso pedinamenti e controlli del 24enne i poliziotti sono riusciti ad individuare altri 2 ragazzi implicati nel traffico di droga.

Tutti e quattro gli arrestati, di cui tre ai domiciliari, sono accusati di spaccio di sostanze stupefacenti.