DISTROFIA MUSCOLARE DUCHENNE: IL LAVORO UNICO IN ITALIA AL NIGRISOLI DI BOLOGNA A FIRMA DEL DOTTOR MARCELLO VILLANOVA

di Cinzia Marchegiani

Bologna – In questi giorni è in stampa sull’American Journal Physical Medicine & Rehabilitaion un lavoro unico in Italia che dimostra come una buona assistenza ventilatoria non invasiva ed un buon addestramento dei caregiver dei pazienti con distrofia muscolare di Duchenne alle tecniche di assistenza alla tosse allontana lo spettro della tracheostomia (il posizionamento di una via aerea tramite uno stoma creato chirurgicamente, ovvero di un abboccamento della cute ai margini di apertura della trachea, eseguito per situazioni di lunga permanenza), allungando di molto la loro sopravvivenza e migliorandone in modo consistente la qualità di vita.

Presso l’ospedale privato accreditato Nigrisoli di Bologna da circa 14 anni è nata un’unità di “Riabilitazione e Recupero Malattie Neuromuscolari” diretta dal dottor Marcello Villanova, neurologo di riconosciuta esperienza in questo campo, con l’intento di prendersi carico delle numerose problematiche secondarie associate alla distrofia muscolare di Duchenne. Questa unità è diventata un importante punto di riferimento italiano per tantissimi pazienti affetti dalle più svariate malattie neuromuscolari su base genetica. Il dottor Marcello Villanova aveva inviato il suo importante lavoro e l’esperienza adotta nel Nigrisoli alla  prestigiosa rivista medica americana all’avanguardia per la ricerca di base e clinica, che pubblica casi clinici e approfondite recensioni di attualità di interesse per i professionisti della riabilitazione. Gli argomenti trattati dall’American Journal  Physical Medicine & Rehabilitaion includono la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e la riabilitazione dei disturbi muscolo-scheletrici, lesioni cerebrali, lesioni del midollo spinale, malattia cardiopolmonare, trauma, dolore acuto e cronico, amputazione, protesi e ortesi, la mobilità, l’andatura, e pediatria così come le zone relative all’educazione. Orgoglio italiano e per tutta la scienza medica venire a conoscenza che questo lavoro, dopo esser stato valutato da esperti, è stato accreditato come importante riferimento e contributo prezioso per la professione medica nel mondo, soprattutto per una malattia muscolare come quella di Duchenne che non ha ancora una terapia, nonostante che le  ricerche e i trial clinici su diversi filoni di ricerca siano portati avanti da anni.  Nella pubblicazione, che conferma l’alto il valore delle competenze nostrane al di là dell’Oceano Atlantico e altrove, è stato riportato il caso del  signor Paolo P. anni  51,  affetto da distrofia muscolare di Duchenne che risulta essere attualmente il più longevo al mondo. A dimostrazione che anche in Italia, come in alcuni centri negli USA e nel mondo, l’assistenza sanitaria fornita a questi pazienti così complessi ha raggiunto alti standard di qualità.

La distrofia muscolare di Duchenne è una malattia neuromuscolare su base genetica. Colpisce i maschi in quanto il gene difettoso è localizzato sul cromosoma X. L’incidenza è stimata su circa 1 nato su 3500 nati. Senza il supporto ventilatorio negli anni scorsi i pazienti affetti da tale malattia morivano tra i 16 e 20 anni. Spesso infezioni banali delle alte vie respiratorie, causa debolezza dei muscoli preposti alla tosse, se non trattate in modo adeguato possono dare luogo a broncopolmoniti con quadri clinici di insufficienza respiratoria acuta. In passato molti ragazzi affetti da Duchenne venivano per questo tracheostomizzati. Oggi grazie all’attività  Nigrosili di Bologna e il contributo determinante e prezioso del dottor Marcello Villanova, si può dare speranza di una vita migliore per questi malati che oltre ad avere un nemico terribile, l’aspettativa di vita, sono ancora in attesa di una terapia cellulare concreta.

Il dottor Marcello Villanova, intervistato per l’Osservatore d’Italia fornisce una fotografia nitida su questa patologia devastante: ”I pazienti affetti da malattie neuromuscolari, hanno anche i muscoli respiratori deboli e tra quelli preposti alla tosse. Quando si tossisce è necessario contrarre il diaframma ed altri muscoli della parete addominale oltre che della parete toracica, questi insieme  riescono ad imprimere un’accelerazione di flusso permettendo di espellere dalle vie respiratorie quello che serve eliminare. I malati, causa debolezza estrema dovuti alla malattia di base che divora lentamente i loro muscoli, hanno una tosse debolissima e per questo rischiano l’affogamento da escrezioni anche per banali infezioni, causa questa frequente di decesso fino a qualche tempo fa. Nel 2000, dopo uno stage negli USA dal professor John Bach, ho importato in Italia una serie di tecniche di fisioterapia respiratoria sia manuali (vengono utilizzate le mani, si riescono a produrre spinte sotto il diaframma) che meccaniche, (utilizzando apparecchiature quali l’In-Exsufflator, proposto negli anni Novanta dal Professor John R. Bach dell’Università del New Jersey, che ha poi ottenuto un consenso mondiale ed è stato citato nelle Linee Guida del 2004 come apparecchiatura indispensabile alla gestione dei pazienti con incapacità di tossire, che permette la disostruzione dell’accumulo di secrezioni delle vie respiratorie evitando così che le infezioni polmonari, responsabili della compromissione della funzionalità respiratoria, rappresentino un fattore di rischio importante). A Bologna insegnando queste tecniche agli assistenti ma anche dei genitori, i malati sono agevolati in modo passivo nella funzione della tosse. In questo modo si evita la morte per affogamento da secrezioni o talvolta da piccoli residui di cibo che vanno nella trachea (ab ingestis).”
Presto potremo leggere la sua pubblicazione su questa importante rivista medica, si è allungata la vita per questi malati ma anche la loro qualità di vita: “Questo lavoro conferma la buona qualità delle cure di supporto offerte in Italia a questi pazienti. L’obiettivo principale è assicurare loro, prima che giunga una terapia efficace per queste malattie, una buona qualità di vita. Applicare tecniche di assistenza che eludano l’invasività va proprio in questo senso. I pazienti devono avere la possibilità di vivere la loro vita nel migliore  e ‘più’ normale modo possibile, nonostante le loro difficoltà motorie e questo può accadere se si applicano metodologie mediche avanzate. E’ quello che facciamo a Bologna.”

Un’eccellenza italiana, questa volta a guida per le altre importanti strutture ospedaliere mondiali e della medicina, l’esempio di un medico che ha messo al centro della sua vita il malato e la sua qualità di vita.
 




NAPOLI: SI PREPARA LA FIERA DEGLI AGENTI E RAPPRESENTANTI DI COMMERCIO

Redazione
Napoli
–  Si terrà alla Mostra D’Oltremare di Napoli venerdì 14 e sabato 15 marzo la fiera Forum Agenti. La fiera degli agenti e dei rappresentanti di commercio sbarca nel capoluogo partenopeo, forte del successo della precedente edizione di Milano che ha visto la partecipazione di 169 imprese espositrici (italiane ed estere) e 6.721 agenti di commercio provenienti da tutta Italia. Forum Agenti ha scelto Napoli perché questa città rappresenta un fondamentale crocevia tra il Centro Italia e il Sud Italia ed è per le aziende una piazza importante ed appetibile al pari di Milano perché è un bacino ricco per numero di agenti commercio.
Basti pensare che nella regione Campania operano 25.000 agenti di commercio, 13.500 solo a Napoli, e che nel Meridione gli agenti in attività sono quasi 80.000, così suddivisi: Basilicata 1.800 agenti; Calabria 9.500 agenti; Molise: 1.100 agenti; Puglia: 19.000 agenti; Sicilia: 21.300 agenti (dati forniti dal Centro Studi di Agent321).  L’esclusività e la novità di un format come quello del Forum Agenti, la fiera internazionale dedicata ai colloqui di ricerca agenti di commercio, sono la chiave del notevole interesse da parte delle aziende e degli agenti. La formula dell’immediatezza delle selezioni ha rappresentato una vera opportunità di lavoro per il gran numero di agenti che sono usciti dal Forum di Milano con un contratto di rappresentanza firmato. La Fiera ha dunque fornito una risposta seria e concreta alle difficoltà di cui ha risentito la categoria degli agenti di commercio: evidenti cali del fatturato si sommano all’aumento delle spese che gravano sul loro lavoro, in primis carburante e pedaggi autostradali.

“Un dato che ci ha stupito, oltre a quello dei quasi settemila agenti che hanno partecipato a Milano – ha dichiarato Davide Ricci, Presidente di Agent321 – è rappresentato dalle 411 aziende visitatrici intervenute in Fiera per farsi un’idea della formula adottata dal Forum e interessate ai colloqui di ricerca agenti. Questo dimostra come sia tutt’altro che sopito l’interesse delle imprese (o case mandanti) nei confronti degli agenti di commercio e che questi ultimi siano ancora gli intermediari preferiti tra i produttori e l’utente finale. Del resto non va mai dimenticato che l’agente di commercio è l’unico lavoratore a ‘costo iniziale zero. Per l’azienda il costo dell’agente è certo e calcolabile in percentuale rispetto alle vendite promosse per conto della mandante e sulle somme effettivamente incassate».

Per un’azienda, l’agente di commercio è una risorsa in tutti i sensi: impiega il proprio tempo, le proprie tecniche di vendita e, soprattutto, i propri contatti (portafoglio clienti) a vantaggio della distribuzione dei prodotti, per conto e a favore dell’azienda mandante.

Il Forum Agenti “Mediterranneo” sarà anche l’occasione per presentare la nuova ricerca condotta dal Centro Studi di Agent321. L’organizzazione internazionale che cura il Forum Agenti ha, infatti, ultimato nei primi giorni del nuovo anno una ricerca su un campione di circa 400.000 agenti europei, ricerca che indicherà le variazioni dei trend nell’ambito dei settori merceologici trattati dagli agenti di commercio. Si tratta dunque di un’istantanea sui prodotti attualmente più richiesti sul mercato.

Dati Campania:

Napoli: circa 13.500 agenti

Avellino: circa 1.750 agenti

Benevento: circa 1.250 agenti

Salerno: circa 4.750 agenti

Caserta: circa 3.750 agenti

 




UN PARADOSSO TUTTO ITALIANO

di Giuseppa Guglielmino

Un uomo ombra. Dei suoi 25 incarichi non si è saputo nulla fino a che lo scandalo non ha potuto far altro che venire a galla. Chi lo ha conosciuto dice che non aveva il tempo per far nulla e pure era dappertutto. Un manager accentratore, un paradosso tutto italiano che rispecchia il malessere e al contempo il perverso desiderio che ha la società di sottacere, di coprire certi personaggi: insomma una commedia tutta de ‘noiantri. Per questo meraviglioso ma stranissimo paese i paradossi riescono a diventare addirittura l’ordinario. C’è chi non ha uno straccio di lavoro e chi vanta 25 incarichi. Ma non è finita perché ci sarebbe di mezzo anche una laurea in Economia e commercio "fasulla" alla Sapienza. Nel 1997, quindi ben 17 anni fa, la Cassazione ha confermato la pena a dieci mesi di reclusione inflitta dalla Corte d'appello nei confronti del manager. L'ex numero uno dell'Inps era accusato di aver comprato, con la complicità di tre bidelli e di un'impiegata dell'ateneo, esami universitari mai sostenuti. Nel periodo in cui il processo è giunto a sentenza, Mastrapasqua si è rilaureato, con un piano di studi diverso. Adesso si è dimesso da presidente dell'Inps, che guidava da luglio del 2008.

Ora per l'Istituto nazionale di previdenza sociale, che nel 2012 ha incorporato l'Inpdap e l'Enpals dando vita al 'Super-Inps', si apre una fase di commissariamento. "Una scelta saggia", afferma Letta commentando le dimissioni e sottolineando che Mastrapasqua "ha colto l'iniziativa del governo: non si possono assumere incarichi così rilevanti senza esclusività". Un ente come l'Inps, aveva detto anche ieri al termine del Cdm, "deve essere guidato in esclusiva, così come io esercito il mio ruolo in esclusiva". La decisione di Mastrapasqua arriva dopo le indagini avviate dalla Procura di Roma per presunte cartelle cliniche truccate e fatture gonfiate dell'Ospedale Israelitico, di cui è direttore generale, che ha riportato alla ribalta il caso dei diversi incarichi ricoperti. E, soprattutto, arriva dopo le decisioni assunte ieri dal Consiglio dei ministri: il governo ha infatti deciso di accelerare la riforma della governance dell'Inps (e dell'Inail) ed ha approvato un ddl (che verrà trasmesso al Parlamento con procedura d'urgenza) sulla incompatibilità per i vertici degli enti pubblici nazionali con altre poltrone, prevedendo un regime di esclusività per prevenire conflitti di interesse.




CITTANOVA: LA POLIZIA DI STATO ARRESTA UN PREGIUDICATO PER BANCAROTTA FRAUDOLENTA AGGRAVATA

Redazione

Cittanova (RC) – Nella mattinata di lunedì 3 febbraio 2014, in Cittanova (RC), personale della Polizia di Stato ha arrestato Albanese Girolamo, classe 1963, pregiudicato, in quanto destinatario dell’Ordine di Esecuzione per la Carcerazione emesso lo scorso 20 gennaio 2014 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Palmi – Ufficio Esecuzioni Penali, dovendo espiare la residua pena di anni 3 e mesi 4 di reclusione, in quanto ritenuto responsabile del reato di bancarotta fraudolenta aggravata, fatti accertati nell’anno 2008. L’arrestato, altresì, è destinatario dell’interdizione dai Pubblici Uffici per la durata di anni 5 e dell’inabilitazione all’esercizio di impresa commerciale per la durata di anni 10. Dopo le formalità di rito Albanese Girolamo è stato associato presso la Casa Circondariale di Palmi (RC) a disposizione dell’A.G. procedente.
 




CRISI: 4,1 MILIONI DI POVERI SENZA CIBO, IL 37 PER CENTO AL SUD

Redazione

Con un aumento del 10 per cento salgono alla cifra record di 4.068.250 i poveri che nel 2013 in Italia sono stati addirittura costretti a chiedere aiuto per il cibo da mangiare. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare uno degli effetti della riduzione del reddito disponibile delle famiglie evidenziato dall’’Istat in tutte le regioni. Quasi 4 persone su 10 (37 per cento) che hanno avuto bisogno di aiuti alimentari nel 2013 si trovano nelle regioni del sud Italia, dove si contano ben 1.542.175 indigenti, in aumento del 65 per cento negli ultimi 3 anni. A preoccupare – sottolinea la Coldiretti – non è solo il trend negativo del sud, ma anche la concentrazione del disagio, con gli “assistiti” che assumono valori veramente notevoli in Campania (da 509.928 a 913.213 indigenti) e, in misura minore, in Puglia e Calabria. Nell’Italia centrale il numero dei beneficiari di aiuti alimentari sale tra il 2010 ed il 2013 da 537.068 a 720.636, ma nel Lazio, che passa dai 326.938 ai 423.233 assistiti, tali aumenti assumono un’importanza maggiore. Nelle isole il numero degli indigenti assistiti cresce tra il 2010 ed il 2013 da 496.771 a 748.584 dei quali – precisa la Coldiretti – ben 660.152 in Sicilia. La situazione non è peraltro rosea al Nord dove il numero degli indigenti tra il 2010 ed il 2013 passa da 797.939 a 1.056.855 (+32 per cento). In Lombardia si passa dai 261.063 assistiti del 2010 ai 329.746 assistiti del 2013 (+ 26 per cento) e in Emilia Romagna – continua la Coldiretti – dai 163.029 assistiti del 2010 ai 228.591 assistiti dopo il terremoto (+ 40 per cento). Per effetto della crisi economica e della perdita di lavoro si sta registrando un aumento esponenziale degli italiani senza risorse sufficienti neanche a sfamarsi: erano 2,7 milioni nel 2010, sono saliti a 3,3 milioni nel 2011 ed hanno raggiunto i 3,7 milioni nel 2012. Una situazione drammatica che – conclude la Coldiretti – rappresenta la punta di un iceberg delle difficoltà che incontrano molte famiglie italiane nel momento di fare la spesa.

LE PERSONE CHE HANNO CHIESTO AIUTI ALIMENTARI NEL 2013

Area geografica
Bimbi da 0 a 5 anni
Totale

Nord
129.420
1.056.855

Centro
68.185
720.636

Sud
149.002
1.542.175

Isole
81.980
748.584

TOTALE
428.587
4.068.250

Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Agea

 




LIVORNO MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA: ALLONTANATO DA CASA CON DIVIETO DI AVVICINARSI ALLA CONVIVENTE

Redazione

Livorno – A dicembre, dopo mesi di aggressioni, violenze e minacce nei confronti della propria convivente, era stato denunciato dai militari di Livorno per "Maltrattamenti in famiglia".
Nella giornata di ieri è arrivata anche un'ulteriore misura cautelare nei confronti dell'uomo, il 43enne livornese, nullafacente e pregiudicato, emessa dal Tribunale di Livorno in data 29 gennaio 2014: lo "stalker", infatti, si è visto notificare dai Carabinieri la misura dell'"allontanamento dalla casa famiglia con divieto di farvi ritorno e divietyo di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa".
L'uomo, come detto, negli ultimi mesi si era reso ripetutamente responsabile di maltrattamenti in famiglia e, addirittura, rapina ai danni della propria convivente, la 30enne, la quale, esasperata, aveva deciso a dicembre di denunciare il compagno.




BOLOGNA: UN RAGAZZO TENTA IL SUICIDIO MA VIENE SALVATO DA UN MILITARE DELL'ESERCITO

Redazione

Bologna – La mattina di domenica 2 febbraio 2014 – alle ore 07.15 circa – nelle vicinanze dell’Ospedale Maggiore di Bologna, il Caporal Maggiore dell’ Esercito, Damiano Ricchiuto, si è reso protagonista di un gesto eroico, sventando il suicidio di un giovane cittadino rumeno.
Il militare, in forza al 121° Reggimento Artiglieria Controaerei “Ravenna”, durante l’attività di pattugliamento nei pressi di Via Prati di Caprara nell’ambito dell’Operazione “Strade Sicure”,  ha notato un uomo avvicinarsi alla sporgenza di un cavalcavia di circa quindici metri di altezza nel tentativo di togliersi la vita. I componenti della pattuglia, con un’azione sinergica, sono riusciti a distrarre l’uomo dal suo intento, consentendo al Caporal Maggiore Ricchiuto di sorprenderlo alle spalle e di trarlo in salvo.

Gli altri componenti della pattuglia, il 1° Caporal Maggiore Capra Roberto e il Caporale Torina Giuseppe, hanno provveduto ad avvertire le forze dell’ordine e l’ambulanza, mentre il collega Ricchiuto tentava di calmare l’uomo a terra, in stato confusionale.
L’uomo, un ventottenne di origine rumena, è stato identificato da un nucleo di Carabinieri giunti sul posto a seguito della chiamata dei militari, e successivamente trasportato in ospedale per le cure del caso.
Sono circa 4.000 gli uomini e le donne dell’Esercito che garantiscono, quotidianamente, la sicurezza sul territorio nazionale nelle principali località italiane, da Chiomonte a Lampedusa, con l’operazione “Strade Sicure”  in concorso alle forze di polizia nella vigilanza di obiettivi sensibil, dei centri per immigrati e in attività di pattugliamento delle aree metropolitane..

Dall’inizio dell’operazione “Strade Sicure” (agosto 2008), sono stati effettuati 14 mila arresti, controllati quasi 2 milioni di persone e 1milione tra auto e motoveicoli, sequestrati 8000 veicoli, 600 armi e 2.100 chili di droga.
 




KOSOVO: VISITA DELL'ORDINARIO MILITARE PER L'ITALIA AL CONTINGENTE ITALIANO.

Redazione

Pristina –  È  giunto ieri in Kosovo Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia, in visita al contingente italiano impegnato nella missione NATO Kosovo Force (KFOR). Monsignor Marcianò è stato ricevuto dal Comandante della Kosovo Force (KFOR), Generale di Divisione Salvatore Farina che, nel ringraziare l’Ordinario Militare per l’Italia ha sottolineato come “la sua presenza e l’opera quotidiana svolta dai due cappellani militari, rappresenti un messaggio di forte vicinanza a tutti i militari e confermi il supporto spirituale al contingente. “KFOR”, ha poi sottolineato il Generale Farina, “favorisce il dialogo tra tutte le rappresentanti religiose in Kosovo, operando quotidianamente a supporto della pace, la cooperazione e il progresso del territorio”.

“L’Italia”, ha concluso il Generale Farina, attuale Comandante di oltre 5000 militari appartenenti alle forze armate di 31 nazioni, “è tra i principali sostenitori della missione in Kosovo”. In serata, presso la base di “Film City”, Monsignor Marcianò ha incontrato il personale del contingente italiano ed ha officiato la messa nella cappella situate all’interno del campo militare internazionale. Nei giorni a seguire, durante la sua visita, Monsignor Marcianò visiterà il Patriarcato di Pec e, a seguire, il Monastero ortodosso di Decane, dove sarà ricevuto da Padre Sava, Abate del monastero che dal 2004 fa parte dell'elenco dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO ed è sotto la protezione delle Nazioni Unite e del Multinational Battle Group West (MBGW) di KFOR a comando italiano.

A Belo Polje, presso il campo di Villaggio Italia, sede del Multinational Battle Group West, Monsignor Marcianò incontrerà gli uomini e le donne del contingente italiano a testimonianza della vicinanza e dell’apprezzamento per la professionalità e il quotidiano impegno dimostrato nel delicato processo di supporto della pace in Kosovo. A Klina, città del settore ovest del Kosovo, all’interno dell’area di responsabiltà del contingente italiano, Monsignor Santo Marcianò visiterà la sede della Caritas Umbria in Kosovo, per poi partecipare all’inaugurazione della casa di accoglienza delle Sorelle Basiliane.
Nel comune di Gracanica, presso il monastero ortodosso, dedicato alla “Nostra Signora di Ljeviš”, Monsignor Marcianò incontrerà il Vescovo ortodosso Teodosie.

L’Ordinario Militare concluderà la sua visita in Kosovo nella cattedrale di Pristina, dove sarà ricevuto dal Vescovo cattolico Monsignor Giergi Dode, con il quale avrà modo di approfondire i temi riguardanti la condizione della comunità dei cristiani residenti nel paese.

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GENOVA: PERCORRE CONTROMANO L'AUTOSTRADA

Redazione

Genova – Percorre contromano l'autostrada da Genova a Brugnato (La Spezia) fino a quando viene bloccato dagli agenti della Polizia stradale.
L'uomo, un domenicano di 27 anni residente a Genova, è arrivato al casello autostradale di Genova ovest e improvvisamente ha fatto inversione per tornare indietro.

Immediatamente allertate le pattuglie si mettono all'inseguimento del distratto conducente, che per ben 80 chilometri è riuscito a dare filo da torcere agli agenti nonostante i posti di blocco fatti per fermarlo.

La sua folle corsa, per fortuna senza conseguenze è terminata in ospedale a La Spezia dove è stato ricoverato per problemi psichiatrici.




VENETO ED EMILIA EMERGENZA MALTEMPO: ESERCITO IN SOCCORSO DELLA POPOLAZIONE

Redazione
Veneto / Emilia – L’Esercito sta intervenendo in Veneto con soldati e mezzi speciali per concorrere a rimuovere la neve dalle strade e ripristinare almeno la viabilità principale. Attualmente i centri dove l’esercito è più impiegato sono Vensa di Cadore, Vodo di Cadore, San Vito di Cadore, Cencenighe di Cadore e Santo Stefano di Cadore. In particolare in questo momento stanno operando 78 unità, 4 mezzi BV206, veicoli cingolati speciali piccoli e nati per operare in climi estremi, 5 pale gommate, 1 terna ruotata, 3 camion Astra.

Gli uomini e donne dell’Esercito stanno operando coordinati direttamente dalla prefettura di Belluno, dove è presente un ufficiale di collegamento dell’Esercito. Il Comandante del dispositivo di soccorso è il Colonnello Stefano Mega, Comandante del 7° Reggimento alpini che fino a qualche mese fa si trovava in Afghanistan.
Il personale intervenuto ed i gatti delle nevi, i BV206,  appartengono al 7° Reggimento Alpini mentre i mezzi speciali sono stati forniti dal 2° e dal 3° Reggimento Guastatori.

92 militari dell’Esercito nel frattempo continuano ad operare nel modenese con oltre 40 veicoli speciali di diverse tipologie per contribuire al ritorno alla normalità dopo l’alluvione e fornire il maggior concorso possibile alle popolazioni colpite. Tutti i mezzi impiegati ed in particolare il BV206 sono gli stessi mezzi che l’Esercito utilizza anche nelle 20 missioni internazionali a cui partecipa. I BV206 sono stati impiegati particolarmente in Afghanistan, nelle aree intorno Kabul e nella provincia di Herat ed hanno contribuito spesso a portare aiuti alle popolazioni in aree disagiate e difficilmente raggiungibili.
 




CAMPANIA: REGIONE TOC TOC! E' ALLARME SANITA', TRASPORTI E CRISI INDUSTRIALI

Campania – Stop al personalismo politico che ha portato la Campania allo sfascio economico, finanziario e sociale. Il Segretario Generale della Cisl Campania, Lina Lucci, a conclusione del Consiglio generale della confederazione regionale che si è tenuta oggi a Napoli presso il Centro di Formazione delle Maestranze edili, lancia un ultimatum alla Politica.

“Consideriamo ormai non più rinviabile un’azione della politica regionale volta a uscire dal pantano dei condizionamenti e delle appartenenze, – avverte Lina Lucci – ovvero dalla tutela di interessi particolari che stanno di fatto bloccando anche quelle risposte possibili individuate nel confronto istituzionale con le forze sociali.

Cinque i temi chiave sui quali il sindacato chiede segnali immediati: sanità, trasporti, forestazione, crisi industriali e rifiuti. Un avvertimento, questo, esteso in maniera bipartisan a tutte le forze politiche presenti nei vari Consigli affinché gli interessi di parte cedano il passo all’interesse generale. “Denunciamo – prosegue Lucci – l’intollerabile frantumazione del quadro politico campano, dove prevale, tanto nel centro-destra quanto nel centro-sinistra, il personalismo politico che ha portato la Campania allo sfascio economico, finanziario e sociale”.

Va in questa direzione la decisione dei 151 componenti del Parlamentino della Cisl di dare mandato alla segreteria regionale affinché si facciano opportuni approfondimenti sui rilievi mossi dalla Corte dei Conti in merito al Bilancio previsionale della Regione Campania. “Su questo fronte – avverte Lina Lucci – chiederemo al Presidente un incontro teso a entrare nel merito delle specifiche questioni evidenziate dalla magistratura contabile, in modo da fare chiarezza e garantire la massima trasparenza possibile”.

Non solo un’azione di controllo sulle questioni regionali. La Cisl chiede un segnale chiaro di credibilità sulla spending review. “Chiederemo ad Anci e Regione di aprire subito un tavolo sulla necessità di accorpare i comuni limitrofi che insistono in un raggio di sette/otto km l'uno dall'altro, accorpando sevizi o creando unioni di Comuni. Sono più di 1700 – continua Lucci – i consiglieri comunali che sarebbero chiamati a fare un passo indietro per dare una risposta concreta alla collettività. Senza contare la riduzione delle migliaia di gare per appalti dei servizi. Il consiglio regionale testimoni responsabilità con l'insediamento ad horas di una commissione per un disegno di legge in tal senso. Il resto sono chiacchiere”.

La CISL continua sulla strada del cambiamento avviando al proprio interno un processo di ulteriore accorpamento delle Categorie, dopo le unioni territoriali, in funzione dei nuovi scenari contrattuali. “Il sindacato non può ridursi a mero esercizio di un ruolo – rimarca Lina Lucci – ma dovrà trovare soluzioni ai problemi concreti puntando su competenze, merito e responsabilità al fine di fronteggiare le difficoltà emergenti dall’attuale situazione socio-economica regionale”.

Il Consiglio generale ha approvato all’unanimità la relazione del Segretario Lina Lucci, promuovendo i contenuti dell’accordo sulla rappresentanza e la democrazia sindacale del 10 gennaio scorso. Un’intesa, si legge nel documento conclusivo, che rappresenta “una vera e propria riforma del sistema delle relazioni industriali”.

Dopo il risultato raggiunto con prima iniziativa organizzata il 13 gennaio scorso, il Consiglio ha sollecitato la segreteria regionale ad “assicurare continuità all’azione del ‘Forum delle Persone e delle Associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del Lavoro’". L'obiettivo? "Favorire la politica della responsabilità e l’affermazione di una nuova classe dirigente al servizio del bene comune”.

Infine, al Presidente della Giunta il Consiglio generale si esprime all'unanimità "la CISL non ha cambiato idea su Caldoro, non è più sufficiente essere il terzo governatore d'Italia e continuare a guadagnare consenso sul piano personale, che resta comunque un valore; occorrono oggi più di ieri risposte evitando alleanze con modelli incompatibil”