NAPOLI TEATRO SAN CARLO: IL SINDACO DICE NO ALL'ADESIONE LEGGE VALORE CULTURA

di  Christian Montagna

Napoli – A Napoli nemmeno l'arte e la cultura stanno in pace. Stavolta a finire nell'occhio del ciclone è il famosissimo teatro San Carlo. Per fortuna che il sindaco c'è. Il presidente della Federazione nonché sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha negato l'adesione del teatro lirico alla legge Valore Cultura.

Sebbene di cultura non avesse nulla,questa legge si propone di tagliare di almeno il trentacinque per cento i salari dei lavoratori oltre ad un taglio della stessa pianta organica. I cittadini hanno affiancato con piacere i lavoratori coinvolti in questa battaglia dando sostegno e solidarietà.
L'adesione a questa legge non è assolutamente obbligatoria ma risulta solo dannosa. Napoli si ribella per una volta agli ordini che arrivano dall'alto e decide di non affidare la gestione ai ministeri."Si deve tornare presto alla gestione ordinaria, come previsto da legge e statuto, con tutte le istituzioni pronte a collaborare nel e per il teatro più antico d'Europa" afferma il sindaco in una nota.

Il consiglio comunale ha approvato una delibera proprio oggi. Sotto la presidenza del Vice Presidente Fulvio Frezza, è passata all’ esame la delibera che propone di sostenere la Fondazione San Carlo “anche attraverso il conferimento di beni immobili al fine di migliorare l’autonomia finanziaria e gestionale della stessa” (del. N. 5 dell’8.1.2014).

Si tratta di una delibera di indirizzo, ha spiegato l'assessore al patrimonio Fucito, con la quale si attiva un procedimento per il trasferimento di beni a difesa del Teatro San Carlo in un contesto ordinario, con l’obiettivo, finito il commissariamento, di avviare il percorso di rilancio e di sviluppo del Teatro. La delibera – che propone l’indirizzo per il conferimento di beni per venti milioni demanda ad una successiva delibera del Consiglio.L’assessore alla Cultura Daniele ha definito la delibera di grandissima importanza per la città e il suo futuro, sottolineando come con questo atto si possa fare un’azione significativa per salvare il San Carlo, un vero e proprio pilastro culturale che è emblema della grande bellezza e della ricchezza di Napoli.

E’ intervenuta in seguito la presidente della commissione Cultura, Lorenzi, che ha dichiarato necessario respingere il rischio di dover disperdere un grande patrimonio come quello del San Carlo e di dover difendere l’autonomia culturale dello stesso e della città con l’auspicio che il valore della cultura rappresentata dal teatro possa sempre più essere fruito dall’ intera comunità cittadina.Quella di Valore Cultura è una legge a cui già molti teatri sommersi dai debiti (e non è il caso del Teatro San Carlo per fortuna) hanno aderito cedendo così la loro autonomia ai signorotti del  ministero.Per fortuna stavolta qualcuno ha pensato bene di non inquinare una delle poche ricchezze rimaste illese. Grazie Sindaco!
 




PALERMO: SCOPERTO DAI CARABINIERI DEPOSITO DI AUTO RUBATE ALLO “ZEN 2”.

Redazione
 
Palermo
– E’ accaduto nei giorni scorsi, quando i Carabinieri della Compagnia San Lorenzo hanno fatto irruzione all’interno del quartiere “Zen 2” di Palermo, svolgendo una serie di perquisizioni locali, è in particolare lungo la via Costante Girardengo.
L’attività, di Polizia Giudiziaria, finalizzata alla ricerca di armi, materiale esplodente, sostanze stupefacenti e quant’altro di illecita provenienza, ha interessato in particolar modo, i box ubicati al piano strada del padiglione di via Costante Girardengo tra i civici 13 e 15.

I militari dell’Arma, stante agli illeciti presenti nel quartiere “San Filippo Neri”, non son stati identificati i proprietari di detti locali adibiti a box, pertanto, è stato richiesto l’ausilio di una squadra dei Vigili del Fuoco per aprire l’accesso nei garage, opportunamente sigillati con catene e lucchetti di grosse dimensioni.

All’apertura delle porte d’ingresso, i Carabinieri,  hanno rinvenuto diversi veicoli e parti di mezzi sicuro proventi di altri furti avvenuti tra il mese di dicembre 2013 e quello di gennaio 2014.

In particolare, venivano rinvenute è poste sotto sequestro, per essere poi affidati a ditta autorizzata:

– n. 4 SMART FOR TWO, tutte in pessime condizioni e mancanti di diverse parti meccaniche ed interni;

– n. 1 FIAT 500 vecchio tipo, in discrete condizioni;

– n. 1 ciclomotore PIAGGIO “CIAO”, sprovvisto di targa;

– un blocco motore di una SMART FOR TWO;

– svariati parti di mezzi (fari, centraline, portafusibili, parafanghi, cofani) etc.

A seguito degli accertamenti esperiti dai militari si riusciva a ricostruire la storia di ogni veicolo, contattando i rispettivi proprietari, per alcuni dei quali, come per una signora di 82enne che ha potuto rivedere la cara vecchia Fiat 500, in attesa del dissequestro da parte della competente Autorità Giudiziaria, che ha ringraziato i Carabinieri elogiandoli per il loro operato, anche perché era convinta che non l’avrebbe più riavuta.

Sono in corso ulteriori indagini dei Carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando provinciale di Palermo, che sta eseguendo peculiari accertamenti matricolari, al fine di risalire ai proprietari dei mezzi e delle componenti rinvenuti nell’operazione.

 




REGGIO CALABRIA, CARABINIERI IN AZIONE: CATTURATO UN EVASO E UN LATITANTE

Redazione

Reggio Calabria – Nella giornata di mercoledì i Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria sono stati impegnati in un servizio di controllo straordinario del territorio nel centro cittadino e nel Rione Modena. Il servizio era finalizzato alla ricerca di soggetti colpiti da provvedimenti restrittivi che si erano sottratti alla cattura.  Per l’occasione il Comando Provinciale di Reggio Calabria ha disposto una intensificazione dei servizi di controllo del territorio in particolare nelle fasce orarie reputate più sensibili sotto il profilo della sicurezza pubblica, in quest’ambito sono state impegnate decine di pattuglie sull’intero territorio cittadino avvalendosi anche dell’ausilio di militari della Compagnia di Intervento Operativo di Palermo. Il dispiegamento di uomini e mezzi ha consentito di ottenere dei risultati particolarmente importanti dal punto di vista operativo. In tale ambito le “Gazzelle” dell’Aliquota Radiomobile di Reggio Calabria hanno raggiunto due importanti risultati, assicurando alla giustizia un catturando sottrattosi alle ricerche da parte degli investigatori e sorprendendo un soggetto evaso dalla misura degli arresti domiciliari mentre si accompagnava con una donna. Nella prima circostanza, dall’8 gennaio di quest’anno i militari della Compagnia di Reggio Calabria ed in particolare della Stazione di Catona e del Nucleo Operativo e Radiomobile, erano impegnati nella ricerca di BERLINGERI COSIMO, ventinovenne di Reggio Calabria, con precedenti, in quanto colpito da un ordine di carcerazione emesso dalla procura della Repubblica di Reggio Calabria Ufficio esecuzioni Penali, in quanto riconosciuto colpevole del delitto di concorso in furto aggravato con recidiva commesso a Reggio Calabria nell’anno 2008.

Il BERLINGERI da quella data però aveva fatto perdere le sue tracce, a nulla erano valse le perquisizioni e i controlli effettuati nei luoghi dallo stesso abitualmente frequentati. Ciononostante, la tenacia e l’attenzione dei militari dell’Aliquota Radiomobile non è mai scemata infatti da quella data è stata posta in essere una attività investigativa al fine di ricostruire le abitudini dell’uomo. Alla fine l’intenso lavoro svolto a premiato gli carabinieri che finalmente lo hanno individuato mentre passeggiava indisturbato per le vie di un quartiere cittadino, a quel punto avuta la certezza della sua identità i militari lo hanno immediatamente bloccato. Il BERLINGERI dal canto suo, una volta bloccato dai Carabinieri ha immediatamente rivelato la sua identità, confessando di essere colpito da un provvedimento restrittivo. Il BERLINGERI è stato quindi accompagnato in Caserma e successivamente presso la locale Casa Circondariale ove dovrà scontare la pena di 9 mesi di reclusione.  Altro importante risultato è stato conseguito sempre dai militari dell’Aliquota Radiomobile nella serata di ieri. Sono le 22,00 circa quando scatta l’allarme da parte di una struttura di accoglienza cittadina, viene segnalato al numero di emergenza 112 pronto Intervento dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, che un loro ospite sottoposto agli arresti domiciliari, si era allontanato in modo arbitrario riferendo di avere la necessità di recarsi al Pronto Soccorso. Immediatamente la Centrale Operativa dispone l’intervento di alcune Gazzelle dell’Aliquota Radiomobile. Vengono setacciate le strutture sanitarie cittadine ma dell’interessato nessuna traccia, a quel punto è parso chiaro ai militari operanti che la motivazione fornita dall’uomo era solamente una scusa per potersi allontanare indisturbato senza richiamare l’attenzione e l’intervento dei carabinieri. A quel puto scattano le ricerche dell’uomo D.C., il quale viene sorpreso dopo circa un’ora all’interno della sua autovettura in compagnia di una donna.  Dalla ricostruita dall’uomo sembrerebbe che lo stesso colto da un malore si era recato presso il Pronto Soccorso ma una volta arrivato si era sentito meglio e quindi aveva deciso di non affidarsi ai sanitari. Effettuati i dovuti riscontri, si procedeva ad arrestare il soggetto per il reato di evasione in quanto si era allontanato senza autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria dal centro di accoglienza dove stava scontando la misura degli Arresti Domiciliari.




KOSOVO: IL COMANDANTE DELLA MISSIONE NATO KFOR INCONTRA IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA DIFESA DELLA SERBIA

Redazione

Pristina – Il Comandante della Kosovo Force (KFOR), Generale di Divisione Salvatore Farina, ha ricevuto ieri, nel Quartier Generale multinazionale “Film City”, il Capo di Stato Maggiore della Difesa della Serbia, Generale Ljubisa Dikovic.

Nel corso del loro incontro i due Generali hanno discusso della situazone nei Balcani e del Kosovo, ponendo particolare attenzione all’area nord del Kosovo e all’importanza della cooperazione finalizzata all’incremento della sicurezza nella regione.

Il Generale Farina ha sottolineato il miglioramento nel settore della sicurezza dopo l’accordo tra Pristina e Belgrado, sottoscritto dalle parti il 15 aprile dello scorso anno ed ha confermato il continuo sforzo della missione NATO in Kosovo a supporto della pace, della cooperazione e del progresso su tutto il territorio.
Il Generale Farina ha poi rimarcato l’importanza della cooperazione tra KFOR e le Forze Armate serbe nell’attività di pattugliamento lungo la linea di demarcazione amministrativa tra Kosovo e Serbia. Il meeting rientra in una piu ampia agenda di appuntamenti programmati con i rappresentati delle forze armate dei paesi vicini.
Il Generale Farina, infatti, a quasi cinque mesi dall’inizio del suo mandato quale comandante della Kosovo Force, è già stato a Belgrado, Tirana, Skopje e Podgorica dove ha incontrato i rispettivi Capi di Stato Maggiore della Difesa di Serbia, Albania, FYROM e Montenegro.
Al termine del loro colloquio, nell’evidenziare reciprocamente i proficui risultati finora raggiunti, il Generale Farina e il Generale Dikovic si sono recati al monastero di Decane, tutt’ora posto sotto la protezione delle Truppe KFOR, nel settore di competenza del Multinational Battle Group West a comando italiano.
 




RENZI, DIMMI CON CHI VAI E TI DIRO’ CHI SEI

di Emanuel Galea

Non mi riferisco certamente alle parole benevole di Wolfgang Monchau apparse sul Financial Times, descrivendo il Renzi quale, la miglior speranza per l’Italia. Il fatto che il leader del partito Democratico stia contestando l’apparato vecchio del paese non significa riuscire a saltare il guado della classe politica paludosa. Qualcuno vedrebbe nella sua baldanza una sorta di protezione della finanza internazionale. 

Già la situazione italiana è alquanto ingarbugliata e perciò preferisco non prestarmi a confonderla ulteriormente con ipotesi e supposizioni. Sempre sul Financial Times, però,  anche Bill Emott rafforza i sospetti di chi vede la finanza internazionale dietro “l’enfant prodige” quando scrive "Speriamo che Renzi diventi un Blair italiano", sottolinea come sia l'Italia sia l'Europa abbiano bisogno di politici che parlino il linguaggio della speranza e del liberalismo. Come partenza, da vero puro sangue della politica, l’ex Presidente della Provincia di Firenze, è partito a testa bassa, travolgendo chiunque si metteva nel suo percorso.

A certi questa è apparsa come arroganza, ad altri come intraprendenza. La gente vedeva in lui il castigatore della politica corrotta, dei collusi, degli affaristi.

Molti s’illudevano di poter vedere in lui “il politico” estraneo ai “giochi “ dei partiti. Ha stravinto le primarie e attirato su di se tutti i rancori del vecchio apparato ex comunista. Gente estranea mille miglia dalla filosofia di quel partito erano pronti, qualora si presentasse l’occasione di votarlo. Matteo faceva la parte di quello che si identifica per “uno dei nostri”. Faccia da buono, il sorriso sempre impresso sul viso e la battuta pronta. Non perde mai la parola. Ecco! La parola non la perde, l’ha sempre pronta, ma si è dimostrato, ahimè, anziché uno dei nostri, uno dei tanti. Le luci della ribalta l’hanno accecato. Pur di non piegarsi è venuto ai patti con l’alleato sbagliato. Le aspettative della gente per una legge elettorale degna di questo nome, una riforma che li restituirebbe il voto, la scelta del proprio candidato, si è infranta in quell’’incontro fatidico con il nuovo alleato. Si è lasciato fuori il “porcellum” ma il sistema con il quale lo vorrebbe sostituirlo non ci sarà mai un appellativo per descriverlo. Gli schiaffi in viso si sentono maggiormente quando provengono da mani amiche. La gente pensava, a torto, che il “ragazzo di Firenze” non aveva niente a che spartire con i vecchi politicanti. Errore. Renzi ha scelto. Tra gli interessi della gente e quelli dei partiti, ha scelto gli ultimi per accontentare il nuovo alleato. Non vogliamo sapere altro. Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei. La preoccupazione è che se non subentrano cose nuove, non si sa quale sarebbe il prossimo danno. Attenti a quei due.




CALTAGIRONE:RUBANO UN MIGLIAIO DI TONDINI IN FERRO PER L'EDILIZIA

Redazione


Licodia Eubea (CT) – I Carabinieri della Stazione di Licodia Eubea hanno arrestato un 29enne, sorvegliato speciale, un 34enne e un 46enne, tutti di Grammichele, per furto aggravato in concorso mentre. il 29enne dovrà rispondere anche della violazione degli obblighi della Sorveglianza Speciale.
Nel corso della notte una pattuglia, durante un servizio finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati predatori, ha bloccato i tre mente si trovano a bordo di un'autovettura col bagagliaio carico di 968 tondini di ferro, utilizzati in edilizia, una motosega e vari attrezzi rubati poco prima in un deposito a Licodia Eubea.
La refurtiva è stata restituita al legittimo proprietario. Gli arrestati sono stati tradotti nel carcere di Caltagirone, come disposto dall'Autorità Giudiziaria.




BARI PROTESTA FORCONI: 20 MISURE CAUTELARI PER VIOLENZA PRIVATA E INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO

Redazione

Bari – Dalle prime luci dell’alba è in corso una vasta operazione nell’area del nord barese condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bari e coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani volta all’esecuzione di 20 misure cautelari, emesse dal locale Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari, a carico di altrettanti soggetti che nel dicembre scorso aderirono alla protesta dei c.d. “forconi”, determinando nei comuni di Barletta, Molfetta, Bisceglie e Canosa di Puglia la chiusura di uffici pubblici, centri commerciali e negozi. Si tratta di 6 arresti domiciliari e 14 obblighi di dimora a carico di altrettante persone di Molfetta, Andria, Bisceglie e Canosa di Puglia, di età compresa tra i 18 ed i 47 anni, tra cui alcuni esponenti di Forza Nuova e soggetti già noti alle Forze dell’Ordine.

Le accuse vanno dalla violenza privata aggravata all’interruzione di pubblico servizio, contestata nel caso più grave verificatosi presso l’Ufficio postale di Canosa di Puglia dove 6 persone, tra cui di appartenenti al movimento Forza Nuova, hanno fatto irruzione iniziando a minacciare i presenti, strappando le affissioni interne e determinando il malore di una persona anziana. Per loro sono scattati gli arresti domiciliari.

Gli altri episodi a Molfetta, dove importanti centri commerciali sono stati costretti a chiudere e a Barletta, dove a subire la protesta sono stati gli ambulanti delle bancarelle presenti in occasione della Festa di Santa Lucia. In tutto 14 gli obblighi di dimora notificati per questi fatti.




NAPOLI, PIANO DI RIEQUILIBRIO FINANZIARIO: LETTERA DEI SINDACATI A DE MAGISTRIS, INCONTRO AD "HORAS"

Redazione

Napoli – Una conoscenza puntuale dei rilievi della Corte dei Conti e di tutte le iniziative che la Giunta de Magistris intende mettere in cantiere per evitare il dissesto finanziario. Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl, in una lettera congiunta al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, tornano sulla decisione della magistratura contabile di bocciare il Piano di riequilibrio, dopo l’incontro tenuto con il primo cittadino lo scorso 24 gennaio.
“Una decisione, quella della Corte – ricordano nella lettera i segretari generali di Campania e Napoli di Cgil (Franco Tavella e Federico Libertino), Cisl (Lina Lucci e Gianpiero Tipaldi), Uil (Anna Rea e Fulvio Bartolo, segretario organizzativo a Napoli) e Ugl (Vincenzo Femiano e Franco Falco) – che necessita, come già rappresentato nella riunione del 24 gennaio scorso, innanzitutto di essere analizzata, da un lato nei suoi aspetti tecnico-giuridici per verificarne la corrispondenza alla reale situazione finanziaria dell’Ente e, dall’altra, per le possibili ricadute sul contesto sociale e produttivo della città”.
E’ proprio per verificare “le azioni più utili da mettere in campo nell’interesse dei cittadini napoletani ”, anche alla luce “delle notizie di stampa diffuse sulle iniziative intraprese nei confronti del Governo”, che Cgil, Cisl, Uil e Ugl chiedono una convocazione ad horas per “poter recuperare la piena conoscenza, come peraltro riconosciuto finalmente dal sindaco stesso nell’incontro del 24 gennaio, non solo dei contenuti dei rilievi della Corte dei Conti, ma anche di tutti gli interventi che la sua Giunta intende adottare da qui in avanti”.
Solo avendo un quadro completo della situazione, i sindacati potranno valutare, “nell’esclusivo interesse della città di Napoli, la più corretta e produttiva posizione da assumere e le eventuali azioni conseguenti”. E' evidente che in assenza di una tempestiva convocazione, CGL, CISL, UIL e UGL indiranno una conferenza stampa per esprimere la propria posizione.




MARO’: SOLIDARIETA’ PELOSA E SCENEGGIATE DA GITANTI

Nel pietoso "palleggio" di responsabilità una cosa è certa: tra quelli che oggi sono in gita in India per vedere l'attrazione del momento c'è chi ce l'ha spediti per la prima volta, per la seconda e pure la terza, e sempre per soddisfare gli interessi del momento e degli amici degli amici.

 

di Luca Marco Comellini

Sul caso dei Marò, basta con le sceneggiate dei gitanti "last minute" dalla solidarietà pelosa. La verità va accertata. Quante inutili e tardive peroccupazioni per la sorte dei due marò. È chiaro che la situazione non sembra più essere recuperabile e che i due militari verranno rispediti in Italia, peccato che non sappiamo ne come ne quando. Comunque, adesso, proprio per il rispetto che è dovuto ai due militari e alle due vittime la verità deve essere accertata e per farlo serve un processo, ma prima ancora servono i capi di imputazione. In questi giorni sono molti quelli che parlano di azioni, di tecniche giudiziarie, interventi segreti e mirabolanti, di blitz e altre amenità da interventismo del ventennio che è meglio non ripetere.

Nel pietoso "palleggio" di responsabilità una cosa è certa: tra quelli che oggi sono in gita in India per vedere l'attrazione del momento c'è chi ce l'ha spediti per la prima volta, per la seconda e pure la terza, e sempre per soddisfare gli interessi del momento e degli amici degli amici. Poi c'è anche chi  li vorrebbe candidare alle europee e interrompere i rapporti con l'India ma questa è la solita trovata pubblicitaria di chi non ha più argomenti per giustificare le proprie responsabilità di quando faceva il
ministro della difesa. E quindi, per ricordargliele, e ricordarle ai più distratti, mi sembra opportuno riportare alcuni dei passaggi salienti del comunicato che la Confederazione Italiana Armatori (Confitarma) diramò il 13 luglio 2011 per ringraziare il governo Berlusconi e l'allora ministro della difesa, La Russa: "il consiglio della confederazione armatoriale, riunitosi a Verona presso la sede Unicredit, ha espresso vivo apprezzamento per l'azione del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, grazie alla quale sono state approvate le misure per la difesa attiva delle navi contro gli atti di pirateria, da tempo sollecitate da Confitarma e si concludeva con un chiarissimo "Siamo grati al governo e al ministro La Russa per aver compreso l'urgenza delle nostre richieste, peraltro condivise anche da tutti gli schieramenti politici in Parlamento". Ai gitanti "last minute" e all'opinione pubblica voglio ricordare che quelle norme antipirateria i radicali non le votarono e gli emendamenti che presentarono per cancellarle dal testo del decreto di rinnovo delle missioni internazionali furono sistematicamente respinti..




REGGIO CALABRIA 'NDRANGHETA: SEQUESTRO DI BENI AI MATTIANI PER 12 MILIONI DI EURO

Redazione

Reggio Calabria – Una sproporzione tra i redditi dichiarati ed i beni posseduti è stata accertata nel corso delle indagini condotte dalla Polizia di Stato di Reggio Calabria e dai centri operativi della Dia reggina e di Roma che hanno sequestrato beni per 12 milioni di euro a Giuseppe e Pasquale Mattiani, di 79 e 51 anni, padre e figlio.

Nello specifico ai Mattiani sono stati sequestrati una villa, un fabbricato composto da quattro appartamenti, un immobile commerciale e vari terreni siti a Palmi (Reggio Calabria), oltre ad altri tre immobili in zone lussuose di Roma.

L'operazione fa seguito a quella del 12 novembre scorso, eseguita dalla Squadra mobile reggina e dalla Dia di Roma, nel corso della quale erano stati sequestrati, a titolo di misura di prevenzione, beni per 150 milioni di euro, tra cui due alberghi a quattro stelle: l'hotel Gianicolo a Roma e l'hotel residence Arcobaleno a Palmi.

Dalle indagini, supportate da intercettazioni e riscontri documentali, nonché da accertamenti patrimoniali nei confronti di alcuni componenti della famiglia Mattiani, è emerso che Giuseppe e Pasquale erano affiliati al clan Gallico della 'Ndrangheta.

Giuseppe Mattiani, impegnato per lunghi anni in politica con cariche amministrative di rilievo a Palmi, in passato ha subìto diverse condanne per costruzione abusiva, violazione delle norme sulla propaganda elettorale, violazione delle norme sugli oli minerali e, da ultimo, per truffa aggravata nel conseguimento di erogazioni pubbliche.

Inoltre, il 30 luglio scorso, Pasquale Mattiani è stato condannato alla pena di tre anni di reclusione per favoreggiamento aggravato. L'accusa era di aver agevolato l'attività della 'Ndrangheta.




SIRACUSA: UNDICI ARRESTI PER FAVOREGGIAMENTO ALL'IMMIGRAZIONE CLANDESTINA

Redazione

Siracusa – Undici persone sono state arrestate, questa mattina, con l'accusa di far parte di una rete criminale di cittadini eritrei che fornivano, dietro compenso, assistenza logistica ai connazionali che arrivavano con i barconi dal Nord Africa.

L'operazione denominata "Tessa", portata a termine dalle Squadre mobili di Siracusa e Catania e dal Servizio centrale operativo, è il risultato delle indagini di un team di investigatori costituito dalla Polizia dopo l'impennata di sbarchi, la scorsa estate, sulle coste siciliane.

L'inchiesta dei poliziotti ha fatto scoprire un'organizzazione criminale, con base operativa a Siracusa, Catania e a Milano, che accoglieva i migranti irregolari, fuggiti da strutture di accoglienza o al momento dello sbarco e li ospitava in abitazioni o strutture fatiscenti di cui avevano la disponibilità.

Dopo aver incassato un pagamento gli arrestati provvedevano al loro trasferimento verso le destinazioni finali, solitamente in Paesi del Nord Europa.