MONZA: SI DA' FUOCO DAVANTI AL SUO LOCALE

Redazione

Monza – Si sono gettati su un uomo che, per protestare contro la costruzione di barriere anti-rumore davanti al suo ristorante, si era dato fuoco e sono rimasti ustionati.

Si tratta del comandante della Polizia stradale di Seregno (Monza) e di un agente che lunedì sera sono intervenuti per salvare il ristoratore che aveva compiuto quel gesto estremo per le difficoltà economiche causate dai lavori in corso proprio davanti il suo locale.

Ieri sera intorno alle 22 il titolare del ristorante, preso dalla disperazione, ha versato la benzina su una coperta, minacciando di darsi fuoco. Poco dopo sul posto è arrivata una pattuglia della Polizia stradale e l'uomo, per nulla intenzionato a desistere, ha dato fuoco alla coperta ed è stato investito dal fuoco.

I due poliziotti a quel punto si sono gettati su quella torcia umana riuscendo a soffocare le fiamme. Tutti e tre sono stati soccorsi da vigili del fuoco e dagli operatori del 118.

Le loro condizioni non destano preoccupazione, anche se il commerciante e uno dei poliziotti hanno riportato ustioni estese su tutto il corpo. In particolare il comandante della polizia stradale è ricoverato all'ospedale di Monza con una prognosi di 6 giorni. (Foto Ansa).




NAPOLI, MC DONALD'S: AVVIATI LICENZIAMENTI PER 39 LAVORATORI

Redazione

Napoli – "Non ne possiamo più degli imprenditori che in pubblico parlano di responsabilità sociale e di rispetto dei lavoratori e, tra le mura della propria azienda, chiedono sacrifici insostenibili senza puntare su soluzioni condivise". Lina Lucci, Segretario Generale della Cisl Campania, interviene così sul caso Mc Donald's che a Napoli ha avviato le procedure di licenziamento per 39 unità nel punto vendita di Piazza Municipio, facendo saltare le trattative con Regione e sindacati dopo dieci giorni di confronto serrato.
"Riteniamo assolutamente vergognoso questo modo di fare impresa – prosegue Lina Lucci – privo di ogni senso di responsabilità, quella responsabilità, invece, ampiamente dimostrata dai sindacati che hanno accettato di andare incontro alle necessità dell'azienda sulla riduzione dei costi e sui tempi di lavoro mettendo mano a una riorganizzazione generale che prevedesse anche un'internalizzaione dei servizi e l'introduzione di turni. Una disponibilità che si è dovuta scontrare, all'ultimo momento – aggiunge Lucci – con una vera e propria politica del ricatto: per l'azienda i lavoratori devono perdere 60 euro al mese. Una decurtazione inaccettabile perché va ad incidere su stipendi che nei casi più fortunati arrivano a 700-800 euro al mese ma che in media si fermano sui 500 euro".
A partire da domani sarà sciopero a oltranza per il personale Mc Donald's. "E questo è solo il primo atto" assicura Lina Lucci.
"Noi saremo al fianco dei lavoratori – aggiunge Stefania Chirico, segretario generale Fisascat Campania -.Non è possibile utilizzare l'emergenza della crisi per ricattare i lavoratori. Abbiamo l'impressione che qualcuno voglia sfruttare come modello nazionale la vertenza Napoli per distruggere la struttura contrattuale mettendo in discussione anni di lotta dei lavoratori". 




CATANZARO, NARCOTRAFFICO: 23 ARRESTI

Redazione

Catanzaro – La Squadra mobile di Catanzaro ha arrestato, questa mattina, 23 persone responsabili della gestione del narcotraffico nel capoluogo calabrese, con canali di rifornimento in tutta la regione.

Le investigazioni hanno consentito di sgominare un'associazione per delinquere, capeggiata da persone di spessore criminale che si avvalevano della complicità di giovanissimi, di indole particolarmente violenta, implicati anche in rapine ed estorsioni.
Agli arresti sono finiti, tra gli altri, anche degli insospettabili che fornivano la droga ad una clientela d'élite della città.

Durante le indagini, gli agenti hanno compiuto numerose intercettazioni telefoniche e registrato le immagini dell'attività di spaccio, scoprendo inoltre come un avvocato, utilizzando la sua barca, spacciasse la cocaina a persone della "Catanzaro bene".

L'operazione "All Inclusive" ha consentito di accertare che i soggetti più giovani dell'organizzazione, per potersi comprare la droga, non disdegnavano di compiere furti e rapine.

Una rapina, in particolare, era stata compiuta nei confronti di un gestore di una rivendita di tabacchi del quartiere Janò di Catanzaro che, nel novembre 2012, si era visto costretto a consegnare l'incasso della giornata di circa 5 mila euro a due persone armate di pistola.




ENNA: SCOPERTA RETE CRIMINALE DI SPACCIATORI

Redazione

Enna – Alle prime luci dell'alba 170 finanzieri del Comando Provinciale di Enna e di altri Reparti della Sicilia hanno dato esecuzione a 40 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di soggetti residenti nelle province di Enna, Catania, Caltanissetta e Agrigento.
Le indagini, condotte dalla Compagnia di Enna e dalla Tenenza di Piazza Armerina, coordinate dalla Procura della Repubblica di Enna, hanno consentito di sgominare un'articolata rete criminale dedita all'approvvigionamento ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, anche nelle adiacenze ed all'interno di un istituto scolastico secondario della provincia.
Detta rete, suddivisa in più sodalizi, gestiva la minuta vendita degli stupefacenti nei comuni di San Cono (CT), Mirabella Imbaccari (CT), San Michele di Ganzaria (CT), Piazza Armerina (EN), Raddusa (CT) e Realmonte (AG).




MILANO: MAXI SEQUESTRO DI MERCE AVARIATA

Redazione

Milano – I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano, nell'ambito degli interventi in tema di sicurezza alimentare su tutto il territorio del capoluogo meneghino, svolti in maniera coordinata e congiunta tra le altre Autorità competenti per fornire le migliori garanzie sanitarie ai consumatori/cittadini, con particolare riferimento alle diverse forme di commercializzazione di alimenti anche provenienti da Paesi terzi, hanno effettuato un intervento presso un'attività di distribuzione all'ingrosso di prodotti alimentari di vario genere a Cornaredo (MI).
L'intervento presso il deposito, gestito da un operatore di origine cinese, è stato condotto dagli uomini della Compagnia di Corsico, congiuntamente a personale dei Dipartimenti di Prevenzione Medica e Veterinaria della ASL Milano 1.
Le verifiche hanno interessato sia le condizioni strutturali che igienico sanitarie dei locali e delle celle di stoccaggio, nonché le condizioni dei prodotti alimentari conservati nel deposito.
Tra i rilevanti quantitativi di prodotti stoccati, è stata riscontrata la presenza di circa 16 tonnellate di prodotti alimentari confezionati con termine minimo di conservazione (TMC) e/o data scadenza superati.
Tutti i prodotti non conformi sono stati posti sotto sequestro e saranno inviati alla distruzione sotto controllo sanitario.
L'attività si inserisce in una più ampia attività d'indagine che allo stato ha già portato al sequestro di circa 40 tonnellate di merce scaduta (anche da sei anni) o rinvenuta in pessimo stato di conservazione ed alla segnalazione dei responsabili alle autorità competenti: un soggetto è stato denunciato alla Procura della Repubblica.




PERSO UN ALTRO PEZZO D'ITALIA: IL MARCHIO KRIZIA VOLA IN CINA

Redazione
 
Dopo l’agroalimentare, con il vino Chianti, i cinesi mettono le mani anche sulla moda con l’acquisto del marchio Krizia, nuova operazione di acquisizione dei gioielli del Made in Italy che trovano in questi settori le loro espressioni migliori. Ad affermarlo è la Coldiretti nel commentare la cessione della storica maison italiana alla Shenzhen Marisfrolg Fashion Co., azienda leader nel mercato asiatico del pret-a-porter. Operazione che segue l’acquisto da parte di un imprenditore cinese della farmaceutica di Hong Kong dell’azienda agricola Casanova – La Ripintura, a Greve in Chianti, nel cuore della Docg del Gallo Nero. Un fenomeno, quello della vendita di marchi storici del tessuto produttivo italiano, che interessa tutti i settori, dall’agroalimentare fino ai trasporti, ma anche la moda. Prima di Krizia era stata la volta della Poltrona Frau, passata all'americana Haworth, e di Loro Piana al gruppo francese LVMH per 2 miliardi di euro. Alla fine del mese di giugno 2013 la stessa multinazionale del lusso LVMH aveva acquisito – sottolinea la Coldiretti – una partecipazione di maggioranza nel capitale sociale della pasticceria Confetteria Cova proprietaria della societa' Cova Montenapoleone Srl, che gestisce la nota pasticceria milanese. La Lvmh di Bernard Arnault aveva già in portafoglio Bulgari ed è proprietario di Fendi, Emilio Pucci e Acqua di Parma mentre – continua la Coldiretti – la sua rivale francese Ppr di Francois-Henry Pinault controlla Gucci, Bottega Veneta e Sergio Rossi.

Il colpo piu’ grosso nell’alimentare i francesi lo hanno messo a segno nel 2011 con la Lactalis che è stata, invece protagonista – afferma la Coldiretti – dell’operazione che ha portato la Parmalat a finire sotto controllo transalpino,. dopo aver già acquisito in passato la Galbani, la Locatelli e l’Invernizzi.

Se nella moda gli emiri del Qatar si sono assicurati lo scorso anno lo storico marchio Valentino, assieme alla licenza Missoni nel settore vitivinicolo quest’anno – continua la Coldiretti -, sempre nel 2013 – continua la Coldiretti – si sono verificate la cessione da parte della società Averna dell’intero capitale dell’azienda piemontese Pernigotti al gruppo turco Toksoz, e il passaggio di mano del 25 per cento della proprietà del riso Scotti ceduto dalla famiglia pavese al colosso industriale spagnolo Ebro Foods.

Nel 2012 la Princes Limited (Princes), una controllata dalla Giapponese Mitsubishi, aveva siglato un contratto con AR Industrie Alimentari SpA (ARIA), leader italiana nella produzione di pelati, per creare una nuova società denominata "Princes Industrie Alimentari SrL" (PIA), controllata al 51 per cento dalla Princes, mentre il marchio Star passa definitivamente in mano spagnola con il gruppo Agrolimen che ha aumentato la propria partecipazione in Gallina Blanca Star al 75 per cento. Nel 2011 la società Gancia, casa storica per la produzione di spumante, è divenuta di proprietà per il 70 per cento dell'oligarca Rustam Tariko, proprietario della banca e della vokda Russki Standard mentre il 49 per cento di Eridania Italia Spa operante nello zucchero è stato acquisito dalla francese Cristalalco Sas e la Fiorucci salumi è passata alla spagnola Campofrio Food Group, la quale ha ora in corso una ristrutturazione degli impianti di lavorazione a Pomezia che sta mettendo a rischio numerosi posti di lavoro. Nel 2010 il 27 per cento del gruppo lattiero caseario Ferrari Giovanni Industria Casearia S.p.A fondata nel 1823 che vende tra l’altro Parmigiano Reggiano e Grana Padano è stato acquisito dalla francese Bongrain Europe Sas e la Boschetti Alimentare Spa, che produce confetture dal 1981, è diventata di proprietà della francese Financière Lubersac che ne detiene il 95 per cento. L’anno precedente, nel 2009 – prosegue la Coldiretti -, è iniziata la cessione di quote della Del Verde industrie alimentari spa che è divenuta di proprietà della spagnola Molinos Delplata Sl, la quale fa parte del gruppo argentino Molinos Rio de la Plata. Nel 2008 la Bertolli era stata venduta all’Unilever per poi essere acquisita dal gruppo spagnolo SOS, è iniziata la cessione di Rigamonti salumificio spa, divenuta di proprietà dei brasiliani attraverso la società olandese Hitaholb International, mentre la Orzo Bimbo è stata acquisita dalla francese Nutrition&Santè S.A. del gruppo Novartis.

Lo stesso anno è stata ceduta anche Italpizza, l’azienda modenese che produce pizza e snack surgelati, all’inglese Bakkavor acquisitions limited. Nel 2003 hanno cambiato bandiera anche la birra Peroni, passata all'azienda sudafricana SABMiller mentre negli anni Novanta era stata la San Pellegrino ad entrare nel gruppo Nestlè e la Stock ad essere venduta alla tedesca Eckes A.G per poi essere acquisita nel 2007 dagli americani della Oaktree Capital ManagementLa stessa Nestlè – conclude la Coldiretti – possedeva già dal 1993 il marchio Antica gelateria del Corso e addirittura dal 1988 la Buitoni e la Perugina.
 




ACERRA: L'ARIA… SORVEGLIATA SPECIALE

Redazione

Acerra – Riattivate le centraline per il monitoraggio dell’aria nel centro urbano di Acerra, e in zona Asi, nei pressi del termovalorizzatore con i dati di gennaio e febbraio 2014 già resi pubblici sul sito. L’Arpac, su impulso del lungo e silenzioso lavoro dell’Amministrazione comunale di Acerra, ha riattivato le tre centraline di rilevazione dell’aria sul territorio comunale di Acerra e nell’area limitrofa al termovalorizzatore. Fino a dicembre 2013, infatti, era rimasta attiva solamente la centralina – con laboratorio mobile presso la Scuola “Capasso” ubicata in via Alcide De Gasperi. Da gennaio 2014 sono attive anche le postazioni di Acerra – scuola Caporale, Acerra zona industriale e zona San Felice a Cancello, con pubblicazione dei dati sul sito dell’Arpac nella sezione Monitoraggio ambientale dell’inceneritore di Acerra/ Monitoraggio ambientale del territorio acerrano limitrofo all’impianto/ Area Centraline-Relazioni/Dati 2014, – e a breve anche sul portale del Comune di Acerra – e con l’indicazione del numero degli eventuali superamenti di biossido di azoto, ossido di carbonio, polveri sospese, ozono, biossido di zolfo, acido solfidrico, metano e idrocarburi non metanici.
Soddisfazione per la ripresa del controllo ambientale effettuato sul territorio acerrano mediante le centraline Arpac è stata espressa dal Sindaco di Acerra Raffaele Lettieri, e dall’assessore all’ambiente Vincenzo Angelico, visto il lavoro profuso dall’amministrazione, negli scorsi mesi, per ottenere questo risultato. «Le centraline per il monitoraggio dell’aria – spiega il primo cittadino Lettieri – sono una sorta di antenna preziosa per monitorare l’inquinamento e ricercarne le cause. Ci siamo battuti con forza per la loro riattivazione perché ritenevamo che non fosse assolutamente concepibile che la città di Acerra fosse sprovvista di una quotidiana e costante rilevazione della qualità dell’aria. Costituiscono una parte essenziale del sistema di controllo, ma non l’unica azione che abbiamo messo in campo, perché riteniamo che alla città di Acerra spetti assolutamente chiarezza sulla qualità della nostra aria. Verificare la salubrità dell’aria con dati in tempo reale e sempre disponibili durante tutto l’anno rappresenta un fiore all'occhiello per il nostro lavoro in materia di ambiente, oltre ad essere un atto di maggiore trasparenza nei confronti dei cittadini acerrani».




LA GRANDE ABBUFFATA

 

di Chiara Rai

Che destra e sinistra vanno a braccetto è un detto antico come il mestiere della meretrice. Prima lo facevano con più discrezione ma adesso si inciucia alla luce del sole. I ministri con le deleghe più toste non hanno nulla del vento di cambiamento ostentato che ha iniziato a soffiare talmente forte da spazzare via Enrico Letta con una alzata di mano, l’umore un po’ annoiato e lo sguardo fisso sul cellulare. A parte questa contestata dinamica l'appello di noi italiani che non siamo in poltrona è sempre lo stesso: “Non rubate”, il comandamento più invocato dal Popolo ai magnaccioni. Qui, piuttosto c’è la corsa all’irrefrenabile desiderio di inpollinarsi. Se io ti do, tu cosa mi dai in cambio? Funziona così, più sei in alto e meno rogne hai, poi quando diventi scomodo ti silurano magistralmente. La politica della vecchia scacchiera con le mosse predeterminate, dicevo, non ha ancora lasciato questo pianeta. Una lettrice, Roberta Sibaud, vicepresidente di Donne per la Sicurezza Onlus, da sempre impegnata nel sociale, leggendo i nomi dei ministri e soffermandosi su quello che dovrebbe dare una smossa alle politiche sociali e garantire i servizi essenziali come l’assistenza domiciliare ai disabili, si è trovata dinnanzi alla figura di Giuliano Poletti, con delega al Lavoro e Politiche Sociali. Rosso di provenienza, 63 anni, imolese, due figli. È stato presidente nazionale di Legacoop e, da qualche mese, numero uno dell'Alleanza delle cooperative.

E' stato assessore comunale, vice presidente del circondario Imolese e consigliere comunale, nonché ultimo segretario della federazione di Imola del Partito comunista, fino al 1989. Dal 2006 è anche presidente di Coopfond, la società che gestisce il fondo mutualistico per la promozione cooperativa. Sibaud ha bene impresso il suo volto perché lo ha visto nella “grande abbuffata”, la famosa cena con 200 invitati pubblicata dal Corriere della Sera lo scorso anno ma risalente a settembre 2010. Lì c’era la creme de la creme, addirittura Gianni Alemanno con un Casamonica con tanto di maglietta dell’Italia indosso. E il neo ministro proprio di fronte ad Alemanno che conversa in una serata conviviale quando invece in tv e in mezzo alla gente tirano su sceneggiate alla napoletana come quando Poletti disse, sempre sul piccolo schermo, che lui aveva solo un camper e nessuna casa a Monte Carlo, colpendo alla pancia i comunisti con la maiuscola. “Alla faccia nostra – commenta a ragion veduta Roberta Sibaud – alla cena c'erano anche esponenti del Pd, ma il partito democratico non avvisa l’Argentin che alla cena c’erano anche i suoi? Che figura! E questi signori, Casamonica, Ozzimo, Alemanno, Marroni, Solfanelli, e adesso Poletti che è ministro alle Politiche Sociali, stanno tutti insieme a cena di beneficienza organizzata dalla lega delle cooperative, cioè dall'associazione che raccoglie le coop rosse. E in commissione politiche sociali in nostra presenza fingono di litigare! Nessun rispetto per noi persone con disabilità e per le nostre famiglie. Noi siamo solo oggetti da esibire a destra e a sinistra in quanto serviamo per farli campa'. Tutti uguali, i nostri rappresentanti inclusi”. E’ ovvio che poi ognuno ha tentato di giustificar la propria presenza alla grande abbuffata il meglio possibile, tentando di salvare la faccia ma la verità è che gli affari si fanno a tavola e questi signori intorno al tavolo non davano l’impressione di essere acerrimi nemici.

Staremo a vedere cosa farà di nuovo Poletti che a differenza di Alemanno non è stato ancora messo alla gogna per quella sua presenza al bivacco con anche Casamonica presente. Dulcis in fundo nell’immagine c’è anche Franco Panzironi, ex ad di Ama indagato per Parentopoli, seduto subito prima di Umberto Marroni. Ma di cosa si vuole parlare? I detti della nonna tornano sempre in voga: dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.




TERNI: CONTROLLI A TAPPETO PER REPRIMERE SPACCIO E REATI CONTRO IL PATRIMONIO

Redazione

 Terni – Continuano serrati i controlli dei Carabinieri del Comando Provinciale di Terni in particolare quelli dedicati al controllo della circolazione stradale, alla repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti e dei reati contro il patrimonio.

– Nel corso del fine settimana militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Amelia hanno deferito in stato di libertà un cittadino ivoriano per detenzione ai fini di spaccio di marijuana. In particolare, in un foro all’interno delle mura ciclopiche di Amelia, l’uomo aveva nascosto una custodia per occhiali da sole ove al suo interno suo interno erano celati nr. 9 involucri di plastica contenenti in totale circa 12 grammi di stupefacente.
La preziosa collaborazione di un residente del luogo che, avendo notato l’extracomunitario soffermarsi in più occasioni ad armeggiare all’interno del foro, aveva segnalato lo strano comportamento ai militari, ha permesso a questi ultimi di coglierlo sul fatto. Sottoposto a controllo ed identificato, è stato quindi denunciato a norma di legge.
– La Stazione Carabinieri di Amelia, invece, ha denunciato per truffa tre cittadini rumeni residenti nel bergamasco che hanno simulato la vendita di un veicolo non di loro proprietà.
I tre uomini hanno circuito un narnese facendosi consegnare 300 euro per la vendita di una fiat panda 4×4 di cui, in precedenza, avevano ottenuto fraudolentemente copia dei documenti di circolazione dall’ignaro reale proprietario.
– Infine, militari della Stazione Carabinieri di Acquasparta (TR), nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno individuato e tratto in arresto P.F. 28enne ternano, nullafacente, censurato, in quanto colpito da un’Ordine di Esecuzione per la Carcerazione per pene concorrenti, emesso dalla Procura presso il Tribunale di Terni, dovendo espiare una pena detentiva di anni 3 mesi 10 e gg.28 di reclusione
Il provvedimento è stato emesso dalla citata A.G., a seguito della computazione di cumulo di più pene, per le quali lo stesso era stato già condannato, per aver commesso, in svariate città del centro Italia, numerosi reati contro la persona ed il patrimonio, che vanno dalla rapina, all’evasione, al furto in abitazione, alla ricettazione e detenzione abusiva di armi.
L’interessato, che malgrado la sua giovane età “vanta” un discreto curriculum criminale, è stato quindi ristretto presso la Casa Circondariale di Voc. Sabbione, dove sconterà la pena inflitta.




ORVIETO: CANTIERI EDILI NEL MIRINO DI CARABINIERI E ISPETTORATO DEL LAVORO DI TERNI

Redazione

Orvieto – I militari della Stazione Carabinieri di Porano unitamente ai colleghi del Nucleo Ispettorato Lavoro di Terni, procedevano ad un controllo di un cantiere edile sito in quel Comune.
Nel corso dell’accertamento sono state riscontrate varie violazioni in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro, nonché la presenza di un lavoratore non registrato all’interno della documentazione obbligatoria.
In relazione a ciò, sono state elevate contravvenzioni amministrative per complessivi 1950 euro, con il contestuale deferimento in stato di libertà del legale rappresentante della società edile e la sospensione dell’attività imprenditoriale ai sensi dell’art. 14 del d.lgs 81/2008.




PERUGIA: PRESO SPACCIATORE IN DISCOTECA

Redazione

Perugia – I Carabinieri della Stazione di Perugia, nel corso di mirati servizi di controllo del territorio, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, un 18enne tunisino, senza fissa dimora sul territorio nazionale, con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Infatti, nelle ultimissime ore, i militari operanti, al termine di predisposto servizio finalizzato ad infrenare il fenomeno dello spaccio di droga all'interno di una discoteca del centro storico cittadino, insospettitisi dall'atteggiamento insolito assunto dall'individuo che, nonostante il notevole flusso di avventori nel locale, non aveva difficoltà a distinguersi tra la folla e a farsi riconoscere agli occhi dei suoi giovani clienti come punto di riferimento per i loro "illeciti" acquisti in loco, procedevano al controllo del ragazzo proprio nel mentre costui, dopo aver accompagnato nel locale l'ennesimo amico (od ipotetico cliente), ritornava verso l'entrata del locale quasi a voler aspettare altri clienti, in una sorta di ingresso "pilotato" per sponsorizzare oltre ai propri "prodotti", anche i luoghi interni di ritrovo dove avrebbero potuto localizzato per l'acquisto di droga. Controllato dunque all'esterno della discoteca e sottoposto a perquisizione personale, i carabinieri rinvenivano indosso al giovane tunisino sette involucri termosaldati contenenti cinque grammi di cocaina, sequestrati ai fini probatori, unitamente alla somma 100 euro, provento dell'attività di spaccio e a due telefoni cellulari utilizzati per "agganciare" i clienti. Assolte le formalità di rito, l'arrestato è stato trattenuto presso le camere di sicurezza di questo comando, in attesa della celebrazione del rito direttissimo.