CRISI DI COPPIA: QUANDO E PERCHE' LA COPPIA SCOPPIA E QUANTO AIUTA LA TERAPIA

A cura della Dott.ssa Catia Annarilli, Psicologa – psicoterapeuta

La riuscita o il fallimento di un matrimonio possono dipendere da molte cose, anche dal funzionamento o meno delle regole di collaborazione che sono espressione di ogni coppia in considerazione delle differenze e somiglianze tra i coniugi. I due membri della coppia devono riuscire a collaborare in una gran numero di compiti: guadagnare soldi, occuparsi della casa, condurre una vita sociale, avere rapporti sessuali, essere genitori. Le regole di relazione che una coppia si dà per affrontare questi compiti così importanti stabiliscono il grado di sanità o disfunzionalità della coppia stessa.
La costruzione dei ruoli e delle regole di relazione è un processo circolare di influenza reciproca nel tempo. Nessuna coppia inizia un rapporto a partire da zero; ciascun individuo ha un sistema di credenze e di aspettative nei confronti del matrimonio che si è strutturato a partire dalle esperienze nella famiglia di origine e da altre esperienze matrimoniali e di coppia. Questi valori permeano i nostri modi di pensare al matrimonio e condizionano i nostri modi di essere moglie e marito.


Le coppie sviluppano una costruzione della realtà condivisa: le premesse di base che portano nella relazione vengono modellate reciprocamente, rinforzate o modificate nel tempo attraverso la loro esperienza insieme. Tutto ciò include valori, miti, aspettative e idee per il futuro. Questo sistema di credenze condiviso costituisce la linfa vitale della relazione e ne guida l’interazione e la pianificazione per il futuro. Ad ogni importante transizione, l’equilibrio è sottoposto a trasformazione per andare incontro ai nuovi bisogni di riorganizzazione del sistema.
Esaminiamo, di seguito, le regole implicite che guidano il modello di organizzazione e comunicazione di una coppia che devono essere scrupolosamente rinegoziate qualora si dimostrino disfunzionali al matrimonio o a uno dei partner.
– organizzazione: come è quale è il rapporto tra la famiglia e il sistema lavorativo, chi lavora fuori e chi in casa e quale forma di equilibri o disequilibrio si raggiunge;
– potere e uguaglianza: il livello e la qualità dell’equilibrio di potere fra moglie e marito nell’organizzazione del sistema coniugale;
– adattabilità: ha a che fare con l’equilibrio tra il mantenimento di una struttura stabile e al tempo stesso flessibile in risposta ai cambiamenti di vita;
– coesione: le coppie sane riescono a trovare un equilibrio tra vicinanza e separazione e differenze individuali;
– comunicazione: perché una coppia sia considerata sana è necessaria chiarezza di regole, di ruoli e di messaggi;
– espressione delle emozioni: ogni coppia deve raggiungere un accordo su come si esprimono reciprocamente i sentimenti di amore, affetto e cura;
– soluzione dei problemi: la grossa differenza fra le coppie che funzionano e quelle che non funzionano non è determinata tanto dalla presenza o assenza di problemi, ma piuttosto dalla capacità di affrontare e risolvere le difficoltà che insorgono nel corso della vita insieme;
La terapia di coppia: quando e perché.

La coppia in terapia deve essere aiutata a riesaminare le loro idee, le loro premesse e a rendere più esplicite le regole che ciascuno desidera. L’obiettivo terapeutico è quello di raggiungere un equilibrio più funzionale nella vita della coppia. Perché questo si ottenga si ha bisogno di una idea del matrimonio basata su un modello evolutivo di ciclo vitale. È necessario lavorare su una immagine non statica del matrimonio per cambiarne le cose, passare ad una visione più flessibile permette di uscire da un sistema di rigidità che ha determinato la crisi.
Di solito non si ricorre alla terapia finché i problemi non sono diventati gravi o cronici o quando uno dei due coniugi ha deciso di divorziare. In qualunque fase del ciclo vitale una coppia si trovi, può essere aiutata da un terapeuta a diventare più competente nel pensare, pianificare e chiarire le aspettative nei confronti del coniuge.
Si dice che i matrimoni necessari nella vita di una persona siano tre: in giovinezza uno romantico e appassionato, per allevare i figli un rapporto con responsabilità condivise e più tardi nella vita un rapporto con un compagno con solide capacità di accudimento reciproco! Quello che è auspicabile invece è che piuttosto che avere nuovi partner le persone abbiano bisogno di cambiare negli anni il contratto relazionale a seconda delle diverse fasi del ciclo vitale.
L’incontro iniziale della coppia si basava sulla condivisione di bisogni e di speranze di quel preciso momento, se quello stesso contratto non è mai stato cambiato in relazione al mutare delle circostanze e dei bisogno può essere un problema. L’obiettivo di una terapia di coppia allora può proprio essere la rinegoziazione del contratto, dell’incontro iniziale.
La storia del rapporto, le transizioni da una fase all’altra del ciclo vitale sono momenti da esplorare durante una terapia per capire come i modelli comportamentali si sono sviluppati e modellati reciprocamente nel tempo.
La sola risoluzione del conflitto in terapia non è sufficiente senza considerare quanto le regole della relazione possano rinforzare i modelli interattivi disfunzionali. La terapia può normalizzare la situazione di stress, restituire valore agli stati emotivi sofferenti e dare spazio ad una rinarrazione della storia familiare permettendo ai coniugi di riappropriarsi del tempo e degli spazi emotivi, promuovere la possibilità di allargare il repertorio dei comportamenti della coppia in trattamento. Tutto ciò implica una ricontrattazione della relazione in base alle preferenze, competenze e risorse di ciascun partner e può richiedere anche lo sviluppo di competenze completamente nuove.

Contatti:

Dott.ssa Catia Annarilli
Psicologa – psicoterapeuta
Cell. 347.130714 dott.catia.annarilli@cpcr.it

www.centropsicologiacastelliromani.it
Piazza Salvatore Fagiolo n. 9 00041 Albano laziale

Bibliografia
Froma WALSH (1999) Coppie sane e coppie disfunzionali quali differenze?, in M. Andolfi (a cura di) La crisi della coppia – una prospettiva sistemico-relazionale, 1999, Raffaello Cortina editore.
Bowen, M. (1978) Dalla famiglia all’individuo. Tr. it. Astrolabio, Roma, 1980.
 




PASQUA UNA FESTIVITA’ GIUDAICO CRISTIANA

di Emanuel Galea

Domenica 20 aprile è Pasqua.. Molti vedono in questo giorno la festa di primavera, la fiera delle colombe  le uova di cioccolata e quant’altro la fantasia suggerisce. Proviamo a fornire qualche cenno sull’origine e tradizioni di questa felice ricorrenza. Pasqua è una festività del calendario liturgico cristiano come il Ramadan è il "nono mese caldo" che significa “un tempo”, quando i tempi erano legati al ciclo solare, esso era un mese estivo. La sacralità del Ramadan per i musulmani è fissata dal Corano. La sacralità della Pasqua è fissata dalle Sacre Scritture.

Pasqua celebra la Resurrezione di nostro signore Gesù Cristo che , narrano le  Sacre Scritture, avviene il terzo giorno successivo alla Sua morte in croce.  Pasqua era una festa pastorale e vuol dire transumanza, passaggio da una parte all'altra. Durante quest’occasione si offrivano delle primizie del gregge. Posteriormente sarebbe stata aggiunta la festa grande dell'orzo: il pane azzimo. Essa  mantiene il carattere di festa famigliare anche dopo l'accentrazione del culto ebraico nel tempio di Gerusalemme e l'obbligo di passarla qui . Fu legata indissolubilmente all'uscita dall'Egitto del popolo ebraico dalla schiavitù.

Nel corso dei secoli il rituale della Pasqua, pur sottoposto a varianti e modifiche, rimane sostanzialmente uguale e la festa è tuttora celebrata in tutto il mondo da tutti i cristiani siano essi romani che ortodossi.  In Spagna, Pasqua è festeggiata come la festa della nascita di Gesù (Natale).  Nei paesi romeni , per la santa occasione, le donne decorano le pareti con tessuti cuciti a mano dai colori vivaci, abbelliscono le tavogliette minuziosamente lavorate. Appendono alle porte tendine in pizzo e preparano le uova pasquali.  A Vienna addobbano l’albero di pasqua adornato con tante uova colorate.

Pasqua si festeggia anche tra i cristiani arabi. In Islanda si chiama Paskar.  Si festeggia in Giappone, Cina, Corea, Croazia e tanti altri località dell'est oltre a tutti i paesi occidentali. Secondo i credenti cristiani fu nel corso di una celebrazione pasquale che nostro signore Gesù Cristo, secondo la narrazione evangelica, istituì il Sacramento dell'Eucaristia che forma il fondamento della fede di noi cristiani. La Pasqua cristiana deriva da quella ebraica chiamata  "Pesah" che celebra la liberazione degli ebrei dall'Egitto grazie a Mosè. La parola "Pesah" (ebraica) significa passare oltre e deriva dal racconto della Decima Piaga inflitta al Faraone in cui l'angelo sterminatore vide il sangue sugli stipiti delle porte degli israeliti e passò oltre. Pasqua pertanto significa passaggio a vita nuova per noi cristiani e per gli ebrei significa liberazione.  Spero che per tutti noi, ebrei, cristiani e non  sia un “passare oltre” , fuori dalla crisi e dalle incertezze del momento. Questo è l' augurio che ci sentiamo sinceramente di fare in questa Pasqua.

Auguri..
 




TUTTI I NODI VENGONO AL PETTINE

di Ninnj Di Stefano Busà

Dentro di noi ne avvertiamo l' esigenza, lo stimolo, il conforto che ne potrebbero derivare, ma siamo ormai incapaci di rintracciare la nostra "spiritualità" fortemente oltraggiata, derisa, ignorata, trascurata dalla immensa mole di sollecitazioni esterne, che abiurano alla profondità e verità del soggetto-animatore che
dentro di noi abita. In qualche attimo di assoluto privilegio, "qualcosa" canta in noi, ci consente una parziale visione dell'assenza, chiede, talvolta, a gran voce di essere rigenerata, alimentata. 

È la voce della coscienza come premessa dell'indivisibile percezione dell’essere, più che dell’avere. Quella voce vorrebbe riempirci di splendore, di luce, di desiderio, raggiungere itinerari spirituali che ci arricchiscano all'interno, che ci proiettino qualcosa di alto, di nobile, di migliore per la nostra esistenza. Una vita degna di essere vissuta è l'anelito di tutti. Ma cosa può significare oggi il concetto stesso di spiritualità non osiamo neppure immaginarlo! Non ne abbiamo neppure l'idea, lo avvertiamo come percezione, come essenzialità di un tutto, di un corpus ineludibile che si presenta a noi come "anima", concetto astratto che si qualifica come l’irrangiungibile meta di un quotidiano attraversato da tenebra fitta. 

Ma dove stanno il buio e dove la Luce… non riusciamo a comprenderlo. Siamo in uno spaesamento, in uno smarrimento aberranti. C'è un vuoto dentro di noi che ci modella, senza la nostra volontà, incolpevolmente o non, verso un'informale, stereotipata visione della vita. Allo stesso tempo, siamo stritolati dalle passioni, dai desideri, dai tormenti quotidiani che ci allontanano sempre di più dal nucleo centrale del nostro esser(ci). Brancoliamo nel vuoto assurdo delle nostre incapacità pregresse, ma non abbiamo sensazioni di superamento  dallo status di frustrazione. Il vuoto ci prende, ci spende nella miriade di sue profanazioni, corruttele, inganni. Vorremmo ritrovare, indubbiamente, il senso della sacralità, ma siamo contaminati dalla grettezza, dalla pura e semplice incapacità a donarci senza remore ai moti del cuore, agli impulsi del sentimento, alle vicende amorose, sociali, politiche, religiose con una visione più ampia e meno banalizzante.

Da ogni parte si avvertono i sintomi di questa atroce contraddizione. Siamo la marea nera della nostra condotta; la domanda senza risposta, l'opposto e il contrasto vivo e tagliente della nostra miseria spirituale. Stiamo assistendo ogni giorno di più allo sfaldamento di tutti i valori, alle remore etiche, al fallimento dei significati più elevati e sobri. Siamo di fronte al diffondersi di un senza precedenti, una sperimentazione delle passioni e una  diversificazione dei sistemi esistenziali senza freni.

Ci occorrono nuovi modelli, nuovi mondi da esplorare, nuove vie da percorrere: il tragitto verso la Luce è inequivocabile, eppure ci allontana sempre di più dalla salvezza. A questo punto: o ci si allinea per raggiungerlo, oppure soffriremo sempre di più il vuoto, la desolazione, l'annientamento delle risorse
spirituali.  Siamo ad uno sbocco finale. Il passaggio da un'era all'altra ci ha visto spettatori impassibili scivolare verso abissi fondi. Oggi è tempo di tirarsi indietro, di iniziare a percorrere un sentiero che ci conduca alla consapevolezza di essere su una strada senza ritorno. Allora: o reiterare l'inganno o, modificare l'assetto,
l'opportunità di crescita spirituale. L'antico metodo scientistico ha messo in luce che il matrimonio tra scienza/fisicità non sta più in piedi, ne ha ampiamente mostrato i limiti. La fisica quantistica ne ha esaltato l'universalità materialistica della visione newtoniana, incentrata sull'atomismo dei nuclei e sugli atomi isolati, racchiusi nei margini di spazio-tempo.

Oggi, dopo l'illuminismo, attraverso la coscienza dell'intelletto pensante, ma anche dell'intelligenza dell'anima la concezione dell'universo è vista sotto un altro aspetto, il dettaglio non è di poco conto. esiste un legame tra corpo e anima, tra sacro e profano. E' davvero priva di scopo la nostra esistenza? C'è senso ad essere qui, ora nella nostra veste di protagonisti del nulla o dell'indissolubile mistero che ci  trascende? Esiste la metafisica? Dio? C'è legame tra la religione e la spiritualità che tanto evochiamo? La sfida è aperta. Tutto sta nel dirigere bene le forze interne a noi, non sprechiamo fiato ad evocare assurde dinamiche di funzionalità, mettiamo in moto le nostre sinergie e affrontiamo la prospettiva e la sacralità della vita con occhi diversi, ma soprattutto con nuovi metodi e nuove discipline che non contrastino lo spirito che abbiamo dentro.
 




DISABILI, ANZIANI E ISTITUTI RSA LAGER. “CARO SILVIO FAI QUALCOSA”

di Roberta Sibaud

Sono certa che l'esperienza del presidente Berlusconi non si concluderà con "disabili resi più abili o meno sofferenti e vecchi incredibilmente ringiovaniti” come scrive il Foglio, di certo la sua presenza apporterà dei miglioramenti considerata la generosità d’animo e il carattere estroverso dell'ex Premier, ammesso che per l’occasione l’istituto che lo accoglierà non l’abbiano tirato a lucido per l’occasione unica al mondo!!

E proprio questa esperienza forte mi auguro che farà valutare con altri occhi l’insensibile decisione presa dal suo Governo nel 2010 quando i rappresentanti del suo Governo decisero l'azzeramento del fondo per le non autosufficienze e che, malgrado la staffetta Monti-Letta-Renzi il fondo per le non autosufficienze continua ad essere a tutt'oggi non rifinanziato adeguatamente per assicurare l’erogazione costante dell’assistenza domiciliare, primario servizio alle persone con disabilità grave non autosufficienti.

Le regioni, le province autonome e i comuni, già in difficoltà per la crisi, sono gli enti delegati a reperire le risorse economiche necessarie per l'erogazione dei servizi assistenziali domiciliari che gli stessi comuni erogano alle persone con disabilità grave non autosufficienti.  Ho fiducia che il presidente Berlusconi possa comprendere quanto sia avvilente per una persona con disabilità o anziana, sopravvivere in istituto rsa lager invece che nella propria casa, tra le proprie mura amiche, confortato dall’affetto della famiglia e soprattutto quanto sarebbe il risparmio delle casse comunali di tutta Italia se concedessero l’assistenza indiretta o autogestita e il diritto di scegliere da chi essere assistiti. Preferire di restare a casa con una adeguata assistenza domiciliare indiretta o autogestita, rappresenta l’aiuto valido dello Stato alle tante famiglie Italiane con anziani e disabili gravi non autosufficienti e un gran risparmio per le casse comunali e regionali in quanto costa un decimo di quanto costano gli istituti rsa lager gestiti delle cooperative sociali le quali hanno il monopolio dall’assistenza domiciliare e delle case famiglia, ma non sopperiscono totalmente alle complesse esigenze di un anziano o un disabile. Per fare un esempio, 1 ora di assistenza di un operatore di cooperativa sociale costa alle casse del Comune di Roma circa € 22,80 e nelle tasche dell’operatore arrivano dalle 5/6 euro l’ora lorde.

Un operatore assunto direttamente dalla persona con disabilità grave non autosufficiente non costa € 22,80/ora. Un disabile grave non autosufficiente o un anziano vogliono vivere una vita degna di essere vissuta e non può “sopravvivere” in istituti rsa lager dove spesso sono oggetto di abusi e percosse (vedi Savona 12 arresti in una residenza protetta per persone con problemi neuropsichiatrici o le 18 RSA chiuse dai NAS).

Questi sono i motivi per i quali lottiamo per l'assistenza indiretta o autogestita in tutta italia! Nel contempo credo che tutti i politici dovrebbero vivere questa esperienza non come condanna ma come arricchimento personale; mi offende come disabile essere considerata uno strumento di condanna. Sicuramente una esperienza del genere, una volta poggiate le onorevoli terga sugli alti scranni, solleciterebbe qualcuno ad apportare sostanziali miglioramenti per far vivere con dignità la condizione di disabilità che coinvolge "democraticamente" ahimè, numerose famiglie italiane. Auguro a tutti di poter raggiungere dignitosamente la vecchiaia e il mio augurio va a tutti quei bambini con malattie degenerative orfani di cure ai quali viene negato il diritto alla salute e alla vita!

Sono convinta che se il presidente Berlusconi potesse vedere i peggioramenti dei bambini ai quali sono state interrotte dalla Lorenzin & Co. le infusioni di cellule staminali autorizzate agli Spedali Civili di Brescia, si attiverebbe per conoscere la verità di questa vergognosa ingiustizia!




GAZEBO RAI TRE: "A ZORO BECCATE STO TWEET"

 

[ IL VIDEO DELLA TRASMISSIONE "GAZEBO" ANDATA IN ONDA IL 10 APRILE 2014 SU RAI TRE – D1 17':53'' A 18'06'' ] 

 

di Chiara Rai

Veramente simpatico e interessante, un modo nuovo di fare televisione e soprattutto informazione, però caro Zoro, mi sei caduto nell’ “Olympus”. Come hai potuto consentire che nella trasmissione “Gazebo” del 10 aprile dedicata a L’Aquila venisse fatta pubblicità occulta alla marca Olympus? Il fermo immagine sulla marca della macchina fotografica è durato addirittura 11 secondi circa,tanto da aver attirato anche la mia attenzione che, non ti nascondo, ad una certa ora è minacciata dall’”abbiocco”.

Più che giornalismo “gonzo” si è trattato di giornalismo “bonzo”, nel senso che probabilmente hai pensato fossero tutti “bonzi” da non accorgersi della “reclame” che andava in onda senza che passasse alcuna scritta quale “messaggio promozionale” o simili.

A Zoro, chissà come prenderai questo “tweet” de L’osservatore d’Italia che vuole essere una simpatica tirata di orecchie. Però, certo, potevi evitare!

Mi meraviglio della Rai, non di me stessa, ma dell’azienda Rai che persevera nel cadere in questi episodi che poi sistematicamente vengono multati dall’Antitrust che di solito presta molta attenzione.

"La legge vieta qualsiasi “camuffamento” di un messaggio pubblicitario sotto sembianze diverse allorché la dissimulazione della natura pubblicitaria del messaggio sia di per sé idonea ad indurre in errore il destinatario, pregiudicandone il comportamento economico.»

E allora mi domando se ti andrà di chiedere scusa alla tua media di 808.510 telespettatori tra cui la sottoscritta, che non sono mica pochi. Un “non me ne sono accorto” tanto per stare “deontologicamente” a posto, ma questi bisogni etici vengono a molti ma non a tutti. Se poi non ti interessa esserlo, perché potrebbe pure non interessarti, allora sai che ti dico Zoro? Prendi la tua telecamera trasversale e originale con la quale critichi spesso a ragion veduta e regalati quindi un bell’autoservizio. 




80 EURO DI AUMENTO AL MESE ROBIN HOOD O SCERIFFO DI NOTTINGHAM?

Riceviamo e pubblichiamo da DIRSTAT

L'annuncio, enfatizzato, di un aumento in busta paga pari a 80 euro mensili da maggio 2014 ha qualcosa di “prestigioso”, soprattutto considerato, che negli ultimi anni per alcuni dipendenti i “rinnovi contrattuali” non hanno superato i 60 euro mensili, spesso “lordi”. Due sere or sono il Ministro Lupi, a “Porta a Porta” non ha saputo chiarire bene in che modo il Governo vorrà procedere. Cominciamo, noi, a ragionare.Per concedere 80 euro al mese di aumento in busta paga a tutti i lavoratori dipendenti e “rendite assimilate (pensionati?), il Governo potrebbe ricorrere ad una forma di detrazione dal reddito per lavoro dipendente, da applicare alle retribuzioni e alle pensioni. In che modo, in che tempi? Se poi il Governo volesse raggiungere lo scopo diminuendo l’aliquota IRPEF per i redditi sino a 25 mila euro lordi annui, incapperebbe certamente nella incostituzionalità della norma e, in particolare, nell’art. 53 della Costituzione. Ciò soprattutto alla luce della tabella dei redditi, edita dalle Finanze, da cui si evince che il reddito da 25 mila euro lordi annui, incapperebbe certamente nella incostituzionalità della norma e, in particolare, nell’art. 53 della Costituzione. Ciò soprattutto alla luce della tabella dei redditi, edita dalle Finanze, da cui si evince che il reddito da 25 mila euro in giù è appannaggio di fornai, meccanici, negozi alimentari, ristorazione, pellicciai e via dicendo, per finire con il reddito dei titolari degli istituti di bellezza, che dichiarano “appena” 6.500 euro all’anno. Ed è su questi redditi, che ROBIN HOOD si trasformerebbe nello sceriffo di Nottingham: tagliare ai ricchi per dare a tantissimi “falsi poveri”, che già non pagano IMU e mense scolastiche. Dulcis in fundo: in cosa consiste il “contributo” per i cosiddetti “incapienti”? E’ forse un aiuto di Stato? Come lo si recupera? E come la mettiamo con le normative europee? Sento già una “vocina”: ma l’Europa ha già approvato il nostro documento di politica finanziaria. Noi (e molti altri) non abbiamo capito bene: ma siete sicuri che l’Europa sia riuscita a interpretare il vostro “libro dei sogni?Dove sono finiti, per il Governo, le “priorità” esodati e i precari? Forse nella foresta di Sherwood!!
 




DIRIGENTI PUBBLICI: QUALI TAGLI ALLE RETRIBUZIONI?

Redazione
Il variegato mondo della dirigenza è formato da tanti “manager” che, indistintamente, vengono definiti dirigenti pubblici. E così la “confusione” alimentata dall’ignoranza o dalla malafede (basta vedere i sondaggi televisivi) “confonde” le retribuzioni e i trattamenti di fine rapporto di dirigenti o amministratori delegati di ENI, Poste, Ferrovie e via dicendo con quelle dei dirigenti statali retribuzioni che, spesso, sono 5 volte inferiori a quelle dei primi. Ciò avviene anche per le indennità di fine rapporto. Ciò posto, premesso che la dirigenza dello Stato ha i contratti bloccati da oltre sei anni, è chiaro che qualsiasi, ulteriore taglio alle retribuzioni dei dirigenti stessi sarà in “odore” di incostituzionalità, incostituzionalità già dichiarata dopo il taglio del Governo Monti.

La DIRSTAT, che dal 1948 difende la funzione pubblica dei dirigenti statali e dei funzionari ribadisce ancora una volta alla classe politica, soprattutto a “certa” classe politica, che non tollererà alcuna operazione al ribasso sulla struttura stipendiale dei dirigenti.

Siamo alle solite considerazioni: in un Paese ove le leggi o le norme che hanno tale valore sono centinaia di migliaia, non si può pretendere dai dirigenti statali il miracolo, che pur quotidianamente cercano di fare, nonostante le scandalose nomine di “parenti”, portaborse o similari, già troppe volte evidenziate.
I dirigenti statali non possono tollerare, oltre, comportamenti ambigui e contraddittori della classe politica, che non riesce a legiferare chiaramente per “compromessi interni”, creando “pasticci” come quello degli esodati o la mancata soluzione del problema del precariato, che non avrebbe ragione di esistere perché il precario è retribuito, paga  contributi e imposte e, quindi, non ha bisogno di coperture finanziarie per divenire stabile, il che contribuirebbe anche all’aumento del PIL.
 




DIETA OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA: FONDAMENTALE PER DIMAGRIRE

 a cura della Dott.ssa Monia D’Amico – Biologa Nutrizionista

L’olio extra vergine d’oliva rappresenta da sempre il condimento base della dieta mediterranea.
La dieta mediterranea è un modello alimentare che caratterizza uno stile di vita e di cultura che è stato segnalato per contribuire a migliorare la salute e la qualità della vita .
Riflette modelli alimentari tipici delle regioni mediterranee, tra cui la nostra Italia, dove l'olio extra vergine d'oliva svolge un ruolo essenziale nella piramide alimentare ed è considerato la fonte principale di grassi nella dieta per la sua alta qualità nutrizionale.
Diversi studi hanno dimostrato l'effetto della dieta mediterranea sul mantenimento di un buono stato di salute, abbassando i tassi di malattia coronarica, alcuni tumori, in primis quello al seno e alla prostata e alcune altre malattie croniche legate all'età.
In una dieta sana ed equilibrata i lipidi dovrebbero rappresentare il 30% del fabbisogno energetico quotidiano e anche se tutti i lipidi apportano la stessa quantità di energia (1 grammo di lipidi fornisce 9 Kcal) l’olio extra vergine d’oliva risulta il più valido nutrizionalmente proprio grazie alla sua composizione chimica.
E’ composto principalmente da acidi grassi monoinsaturi e in particolare da acido oleico e si distingue dagli altri oli vegetali, come ad esempio dagli oli di semi, dove prevale invece l’acido linoleico e altri acidi grassi polinsaturi.

La composizione in acidi grassi varia in relazione alla varietà dell'olivo, al grado di maturazione delle olive stesse, al clima e al periodo della raccolta delle olive.
L’olio extra vergine d’oliva essendo ricco di acidi grassi monoinsaturi contribuisce a regolare i livelli di colesterolo, equilibrando i livelli di lipoproteine LDL e HDL, (abbassando i livelli di LDL e tenendo alti i livelli di HDL) riducendo il rischio di patologie cardiovascolari; influendo sulla pressione arteriosa ha un effetto di protezione dalle malattie coronariche, e preserva i vasi sanguigni dal rischio di aterosclerosi, trombosi, e riduzioni delle funzioni cognitive della vecchiaia.
L’olio extra vergine d’oliva contiene oltre agli acidi grassi, componenti minori la cosidetta frazione insaponificabile: beta-carotene (provitamina A) e tocoferoli (vitamina E), importanti per il mantenimento di una buona salute, per l’accrescimento e funzionamento di muscoli e nervi e per potenziare la barriera contro la infezioni, sostanze antiossidanti (composti fenolici, ecc.) importantissime sia per la conservazione dell'olio, preservandolo dall'irrancidimento, che per l'aspetto nutrizionale ed antivecchiamento (antagonisti dei radicali liberi). Importanti sono anche i fitosteroli per la loro azione regolatrice sull'assorbimento del colesterolo.
Inoltre conferisce un apporto di acidi grassi estremamente digeribili rispetto agli altri oli di semi solo parzialmente digeribili e ad altri grassi di origine animale.
L’olio extra vergine d’oliva ha effetti benefici sulle gastriti e sull'ulcera gastro-duodenale, aiuta a curare la stitichezza svolgendo un'azione emolliente sulla mucosa e lubrificante dell'intestino e rappresenta anche un aiuto per l’assimilazione delle vitamine liposolubili contenute negli altri cibi.
E’ molto importante nella crescita poiché con i suoi grassi insaturi assicura lo sviluppo equilibrato dei bambini, aiutando il tessuto cellulare ad assimilare sostanze indispensabili alla crescita. Aiuta la mineralizzazione e la calcificazione delle ossa nello sviluppo fetale e nella crescita del bambino e previene gli effetti degradanti dell’invecchiamento, come l’osteoporosi, grazie al contenuto di triolina, una componente dell'acido oleico di cui l'olio d'oliva è particolarmente ricco.
Il beneficio dietetico di assunzione dell'olio extra vergine d’oliva può essere più importante nei primi decenni di vita, perciò si dovrebbe iniziare già da piccoli con due cucchiaini d’olio extravergine aggiunto a crudo nella pappa del bambino e continuare per tutta la vita.
Degli studi molto recenti sostengono che la dieta mediterranea, a base di olio extravergine di oliva è compatibile con un invecchiamento sano e una maggiore longevità
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Il migliore olio da utilizzare è senza dubbio l’olio extra vergine di oliva ottenuto dalla spremitura a freddo di olive biologiche.
La spremitura a freddo è ormai applicata a quasi tutti gli oli extra vergini di oliva 100% Italiani e garantisce che il prodotto non abbia un’alterazione delle sue caratteristiche e conservi meglio anche le sue proprietà antiossidanti che vengono meno quando sottoposto a calore per la spremitura. Per essere commercializzato l’olio deve avere ottime caratteristiche organolettiche e acidità inferiore allo 0,8%. L'olio extravergine di oliva, per le sue doti peculiari e per la sua bassa acidità, è il miglior tipo di condimento da usarsi a crudo; per chi non è abituato ad utilizzare l’olio a crudo consiglio di provare perché abituandovi vedrete che riuscirete ad assaporare meglio il gusto dell’olio che con la cottura può cambiare.
Essendo stabile anche alle elevate temperature risulta il più valido anche per le fritture che comunque sarebbe meglio evitare o meglio limitare il più possibile. Acquistano un valore nutrizionale più alto anche i prodotti da forno o alimenti pronti all’uso che contengono tra i loro ingredienti, come unici grassi aggiunti alla preparazione, esclusivamente olio extra vergine d’oliva.

Perché utilizzare l’olio extra vergine d’oliva e non un semplice olio d’oliva o olio di semi?
L’olio extra vergine d’oliva è l’unico olio d’oliva di cui possiamo essere sicuri per le sue proprietà benefiche.
L’olio d’oliva è una miscela di oli vergini insieme ad olio d’oliva di elevatà acidità o con gravi difetti organolettici che spesso deve venir raffinato mediante un processo chimico per ridurne l’acidità, le sostanze ossidate e i difetti organolettici. Ovviamente questo procedimento modifica le salutari proprietà dell’olio che perde i benefici dei polifenoli e diventa inodore. L'olio di oliva e l'olio di sansa di oliva, essendo miscele di oli raffinati e oli vergini, presentano alcuni componenti tipici degli oli vergini ma in percentuali molto inferiori. La percentuale di oli vergini nell’olio d’oliva è bassa, poichè non è stabilità la quantità minima di olio vergine che deve essere contenuta nella miscela di un olio d’oliva, perché abbia una certa qualità.
Per quanto riguarda gli oli di semi l’estrazione dell’olio può avvenire meccanicamente mediante spremitura a temperature che non modificano le caratteristiche dell’olio oppure mediante estrazione con solventi e cioè attraverso raffinazione. Estraendo meccanicamente l’olio perde proteine, fibre, qualche minerale e vitamina ma molto si mantiene mentre la raffinazione elimina anche tutti i minerali, le vitamine, i fitosteroli e tutti gli altri componenti minori ed inoltre per le elevate temperature che si raggiungono durante questo processo si possono formare acidi grassi trans, molto pericolosi per le arterie (3). Ovviamente non tutti gli oli di semi sono uguali. Si possono acquistare oli di semi che in etichetta non riportano il termine “raffinato” perché si sono ottenuti tramite spemitura un processo costoso rispetto alla raffinazione che influenza molto il costo del prodotto.
Tra i migliori oli di semi ci sono l’olio di semi di arachide, di lino, di mais e di girasole, di soia con proprietà e utilizzi diversi tra loro. L’olio di arachide ad esempio è il migliore per friggere perché avendo una composizione in acidi grassi simile all’olio extra vergine d’oliva rimane stabile a temperature alte. L’olio di lino è utilizzato perché contiene acidi grassi omega-3 ma è molto ossidabile e per questo ha bisogno di un processo di estrazione molto particolare e costoso e di norme per la conservazione molto rigide. L’olio di semi di mais e l’olio di semi di girasole sono ricchi acidi grassi polinsaturi e vitamina E e si possono utilizzare esclusivamente a crudo perché quando raggiungono temperature elevate formano acidi grassi trans. L’olio si soia può essere usato solo a crudo per i stessi motivi dei precedenti ed è quasi sempre ottenuto mediante raffinazione perchè questo processo me migliora sapore ed odore.
Tra i peggiori oli di semi ci sono l’olio di palma e di cocco, ricchi di grassi saturi che ritroviamo come ingredienti spesso non specificati a dovere sulle etichette di molti prodotti da forno.
Solo prodotti biologici o salutistici oggi contengono olio extravergine d’oliva tra gli ingredienti indicati in etichetta al posto degli oli o grassi vegetali.
E’ importante che nella nostra dieta ci siano dei grassi ma attenti a scegliere sempre la qualità e controllate la quantità.
Una dieta ricca di acidi grassi monoinsaturi presenti in abbondanza nell'olio extra vergine d'oliva associata ad un consumo moderato di carboidrati e fibre assunte con frutta, verdura e cereali ed associata ad un leggero consumo di proteine animali (carne, pesce, latte, uova) è un ottimo modello di alimentazione da poter seguire per tutti.

Contatti: 

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L'ITALIA CHE NON C'E'… QUINTA STELLA A DESTRA QUELLO E' IL CAMMINO

di Chiara Rai

“E quindi uscimmo a riveder le stelle”… una premonizione oseremmo dire dantesca con l’auspicio che dall’inferno presto esca fuori tutto lo stivale e non le punte di dita atrofizzate da una politica tessuta di slogan che si spinge oltre, di poltrona in poltrona, con gli ospiti mossi dal desiderio di colmare la propria sete d’ interessi.

E quindi uscire a riveder le stelle, cinque per l’esattezza, sembra l’unica ipotesi che la disperazione come una morsa ineluttabile induce a considerare. Scrutare e avere fiducia nell’uomo di turno che transita per palazzo Chigi è ormai quasi un’utopia.

No, non ci si accontenta più di chiacchiere e distintivo e neppure si guarda con obiettivo giudizio chi, almeno, prova a fare il gesto. La politica ormai è una compostiera domestica che però non tritura bene, non ci restituisce concime per rendere i nostri orticelli fecondi.

E mentre si tagliano le retribuzioni dei dirigenti, le spese dei ministeri e la Difesa, si operano i trasferimenti alle imprese e la soppressione degli enti inutili, si è tutti concentrati ad ascoltare l’unico show che si vuole sentire, quello del “non ne possiamo più”…e come dargli torto!

E’ la nostra inesorabile fuga verso l’”Italia che non c’è”, l’italia che vorremmo e che ci promettono a suon di campagne elettorali roboanti. Quanto strillano tutti? Quanto imprecano e implorano e starnazzano e tengono i pugni sollevati e le braccia tese e lo sguardo fiero.

Questo è il cortiletto dove i pensieri rimbalzano e non possono fuggire oltre, oltre la prima stella che s’incontra aldilà del lastricato di menzogne su cui son sorte gran parte delle peripezie politiche. “E quindi uscimmo a riveder le stelle” e… trovammo tanto, tanto fumo.




STRESS: ALCUNI STRATAGEMMI PER COMBATTERLO

a cura della dott.ssa Vanessa Tartaglia, Psicologa e Psicoterapeuta 

La vita moderna mette continuamente alla prova sia il nostro organismo che le nostre capacità mentali ed emotive. Il risultato? Reagiamo male a queste pressioni, che diventano fonte di stress. Ma sta a noi domarle…
Lo stress è una reazione adattiva dell’organismo, non può e non deve essere evitato perché fa parte della vita; solo se l’individuo non riesce a fronteggiare adeguatamente gli stimoli esterni insorgono condizioni di patologia come sintomi fisiologici e disturbi psicologici.
Lo stress, quindi, è il risultato dell’incapacità di un individuo di far fronte ad un accumulo di tensioni. A livello biologico, questo può anche comportare alcuni malesseri: affaticamento, irritabilità, mal di testa, dolori addominali, mal di schiena, insonnia, inappetenza, bulimia e vulnerabilità verso i virus. Nel peggiore dei casi, il rischio d’infarto e di depressione è reale.
I fattori di stress possono essere di natura fisica come ad es. un intervento chirurgico o di natura psicologica dovuti ad eventi traumatici (es. disastri naturali, aggressioni fisiche), avvenimenti della vita (es. matrimonio, divorzio, malattia), difficoltà croniche (es. povertà, pressioni al lavoro) o daily hassles “Seccature quotidiane” (es. traffico, persona maleducata).

Come Ridurre lo Stress: alcuni suggerimenti pratici
Ognuno deve essere cosciente delle proprie possibilità e dei propri limiti, disponibile a ridiscutere il proprio stile di vita così da poter affrontare in modo positivo lo stress.
L’obiettivo: cambiare le cattive abitudini e ristabilire un contatto tra corpo e psiche.
Un respiro profondo
Quello che può sembrare un semplice modo di dire in realtà non lo è affatto: respirare profondamente aiuta davvero a sconfiggere lo stress. Il merito è dell'aumento dei livelli di ossigeno nel sangue, che esercita un effetto calmante. Chi vuole può anche affidarsi all'effetto rilassante di alcuni oli essenziali, come quelli di rosmarino e di lavanda, che aiutano ad abbassare i livelli di cortisolo, l'ormone dello stress.
Rispetta i ritmi del sonno
Se il letto chiama, non lottare pur di vedere la fine di un film o per terminare un lavoro. Vai a dormire presto, possibilmente ad orari fissi e, se necessario, alzati prima. Lascia sempre passare almeno due ore tra la cena e il momento di dormire. La tua digestione ne gioverà.
 

Fai sport per cacciare le angosce
Nuoto, jogging, danza o aerobica permettono di lottare efficacemente contro lo stress. Camminare permette di allontanarsi dallo stress grazie ai benefici dell'attività fisica, che promuove la sintesi di endorfine. Praticata da una a tre volte alla settimana, l’attività fisica ti permette di scaricarti, attiva la circolazione, allenta le tensioni muscolari e libera la giusta dose di euforizzanti necessari a ripartire, stremata ma felice. Bastano anche 30 minuti al giorno di passeggiate a passi lunghi e ben distesi per sentirsi meglio.

Organizzati
Che sia a casa o in ufficio, appena senti che la situazione ti sta sfuggendo di mano, programma le tue mosse e gioca d’anticipo. Fai una lista delle priorità, dalle più urgenti, a quelle che possono aspettare. E cerca di rispettarla, soprattutto! Sii puntuale con le tue scadenze. Quello che ti sembrava insormontabile, così lo sarà molto di meno…
Liberati dalle dipendenze
 

Fumi un pacchetto di sigarette al giorno (o quasi) e bevi più caffè di quanto dovresti? Si tratta di “veleni” insidiosi che danno solo l’impressione di calmare l’ansia. In realtà, queste sostanze hanno un effetto eccitante, generatore di angoscia. Se non riesci a smettere, prova almeno a diminuire le dosi.
Un’alimentazione sana a tutti i costi

Lo stress può causare inappetenza, ma anche un aumento dell’appetito. Spilucchi cibi supercalorici in qualsiasi momento… Cambia queste abitudini fissando ore ben definite per consumare i tuoi pasti con calma. Prova a riequilibrare la tua dieta, privilegiando una colazione abbondante, un pranzo ricco di verdure e una cena leggera. E se nel mezzo del pomeriggio, provi un certo languorino, sostituisci le barrette di cioccolato con una mela o uno yogurt. Sia i tuoi nervi che la tua linea, ne trarranno profitto.

Mantieni il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata
Una volta a casa, è importante staccare la spina. Dimentica gli obblighi professionali. E’ risaputo: c’è un tempo per ogni cosa. Per avere una vita armoniosa e soddisfacente, impara a dividere il tuo tempo tra lavoro e famiglia in maniera equilibrata. Se sei concentrata e rigorosa in ufficio, una volta a casa liberati dai pensieri e goditi i tuoi cari.
Impara a lasciar correre

Evita al massimo i conflitti in famiglia, tra amici e in ufficio. Per riuscirci, metti da parte i motivi di tensione e le interminabili discussioni. Impara a prendere le giuste distanze rispetto agli eventi, smetti di rimuginare e, soprattutto, cerca di relativizzare! Se dimentichi di comprare qualcosa o sei leggermente in ritardo all’appuntamento dal medico, non è la fine del mondo!
Una bella risata
Anche ridere aumenta l'ossigenazione di organi e tessuti, esercitando così un effetto rilassante. Ci sono diversi modi per consentire alla mente di abbandonare momentaneamente i pensieri legati agli impegni quotidiani: vedere una commedia divertente può essere efficace tanto quanto incontrarsi con gli amici e chiacchierare dei bei momenti condivisi.

Una vita di coppia appagante
La tua vita di coppia e la tua sessualità sono preziose! E’ scientificamente provato: fare l’amore ha un effetto rilassante abbassando la pressione sanguigna, aumentando l'autostima e migliorando l'intimità con il partner. Non solo, fare sesso aiuta a dormire meglio.. Certo, quando si è stressati la libido ne risente ma l'astinenza può peggiorare la situazione. C’è solo una soluzione: prenditi tutto il tempo necessario per ritrovare l’intimità col tuo/a partner e concediti un momento di pura felicità. Vedrai che, dopo, ti sentirai già meglio.
 

Prenditi cura di te, semplicemente
Per scaricare le tensioni, concediti delle sedute in un centro benessere, dei massaggi, delle passeggiate nel bosco, un regalo, una cena, un film al cinema, un viaggio, un bel vestito o delle cure termali… sempre se il tuo portafoglio te lo permette. Coccolati come non hai mai fatto, ritroverai te stesso e sarai pronto ad affrontare il mondo!

Il sostegno psicologico
Se lo stress diventa un vero inferno, ricorri ad uno specialista. Per questo tipo di problematica, come anche per tutte le altre situazioni di disagio psicologico personale, l’aiuto offerto da uno psicologo può contribuire a una migliore comprensione e gestione delle difficoltà soggettive.
La psicoterapia permette a chi è stressato di affrontare le aggressioni, di organizzarsi meglio e delegare certi obblighi agli altri, senza sentirsi colpevoli.

Contatti:
Dott.ssa Vanessa Tartaglia
Psicologa-Psicoterapeuta
Cell.3388558488 email: dott.vanessatartaglia@cpcr.it
www.centropsicologiacastelliromani.it
p.zza Salvatore Fagiolo n. 9 00041 Albano laziale

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PARASSITI: COME NASCONO, CRESCONO E PROLIFICANO GLI ELETTI

La politica é un’arte tra le più nobili, rivolta ai migliori uomini di ogni nazione, una sorta di apostolato morale, etico… Lo é meno, invece, se fatta da gente che di “onorevole” ambisce  solo il titolo!

 

di Ninnj Di Stefano Busà

Chi vive a spese degli altri danneggia il meccanismo del mondo intero”. Questo il risultato d’una recente e forse stravagante pubblicità, che, accostando le foto di orripilanti parassiti con quella d’un evasore fiscale, metteva in guardia i cittadini dalla tentazione di non pagare le tasse…

Ma chi sono i veri “parassiti”? Ce lo chiediamo ogni giorno.

Solo i commercianti che non erogano lo scontrino, magari perché strangolati da un regime fiscale opprimente che non gli consente di sopravvivere? Oppure le vere “sanguisughe” sono quei politici che, adagiati su comode poltrone,  vi si fanno incollare per paura di perderla o di dovervi rinunciare perché espulsi? – riguardo a quest’ultimo rischio non esiste affatto, perché nell’Italianetta delle banane nessuno si dimette per scandali, ruberie, mostruosità, nessuno, dico nessuno ha mai avuto neppure l’idea balenante di mollarne la presa!-, hanno prosciugato le speranze due generazioni (per prima la nostra attraverso la genialità prorompente di una certa Fornero, anonima cittadina, messa lì, per sbaglio dall’incuria e inadempienza di una democrazia  – sospesa -, la quale ha fatto diventare la Repubblica degli esodati, (termine che dà subito l’idea stessa di , in un assembramento di inutili individui surclassati  da leggiferazioni vessatorie comandate e ordinate dall’EU.

E’ divenuto improprio chiamare “generazione 1000 euro”, visto che sempre più si ritrovano “0 euro” in tasca già a metà del mese!)??? Ma per quanto potranno continuare così, senza lavoro e senza remunerazione? Renzi promette mari e “Monti” (ricordate) pur di arrivare dove è giunto, ma poi è troppo difficile, anzi impossibile mantenere promesse  -di pulcinella- dove trova le possibilità economiche in un momento in cui c’è il declino, il collasso di una società monetaria, il cui valore economico si avvicina
allo sfascio?

Il senso è questo:
Ogni democrazia “deve” avere un costo molto alto da pagare, in termini di costi della politica che a sua volta devono pagare i popoli con il oro sangue e sudore,  i contribuenti, con tasse da capogiro, (le più alte d’europa sono le nostre). Ma quando tale prezzo esorbitante passa la misura, diviene tzunami che investe e travolge ogni cosa, mandando a scatafascio il sistema della libera concorrenza, del criterio di discernimento, delle regole. Allora, viene percepito come ingiustificato, arbitrario, insostenibile dai cittadini. Il rischio, se si vuole analizzare, è quello di rimanere stritolati da una lenta, inesorabile   “delegittimazione”  politica, in poche parole restare al palo fomentando populismi d’ogni genere che rischiano di portare al collasso e alla morte sicura intere generazioni che non si solleveranno più, perché la morsa del decadimento non allenta mai, anzi non può che peggiorare di giorno in giorno. L’Italia, senza nemmeno accorgersene, si è così ridotta a UN PAESE “di sottomessi, di disoccupati cronici,  invaso da un “esercito” di politici mestieranti, benpensanti (vecchiume da strapazzo): colletti bianchi e anime nere come la pece, pronti a occupare stabilmente ogni scranno, maneggiare, manipolare ogni seggiola disponibile in ogni ganglio vitale dell’amministrazione di questa formidabile macchina parassitaria- e delle Istituzioni, ingolfando un meccanismo già inceppato che non può più andare avanti per sua negligenza e assenza di lungimiranza.

La cura da adottare al più presto per evitare che il Paese muoia “d’overdose e d’ipocondria” è solo una: la riscoperta del senso dell’onore’ da parte di chi ci governa e ci rappresenta, che deve attuare, al costo di duri sacrifici per l’orgoglio e l’egoismo dei singoli adepti –riforme, riforme, riforme  – non solo tagli al Paese, né per tacitare poveri imbecilli sulla spending review che non sarà mai realizzabile, abbattere lo “spread” tra il costo della politica italiana e quella dei restanti paesi europei, ormai fuori controllo, il debito pubblico, ma senza doverlo pagare con flebo di sangue per i contribuenti… Se i politici vogliono tagliare sul serio i costi della politica, per primo devono tagliare su “se stessi”, eliminando molte poltrone eccedenti quanto inutili. Ma questo non lo faranno mai, perché danneggerebbero loro stessi.

La politica é un’arte tra le più nobili, rivolta ai migliori uomini di ogni nazione, una sorta di apostolato morale, etico… Lo é meno, invece, se fatta da gente che di “onorevole” ambisce  solo il titolo!