I PIZZINI DEI MARO’

di Luca Marco Comellini*

Ho riflettuto molto prima di scrivere queste poche righe, sull'opportunità o meno e sull'eventuale rischio che quanto segue potrà ben facilmente essere strumentalizzato dagli amanti della militarità interventista o dai nostalgici del ventennio stile ”armiamoci e partite”.
Purtroppo, o per mia fortuna, come ex militare e come cittadino impegnato politicamente nella tutela dei diritti dei militari, dopo aver ascoltato le dichiarazioni che i due fucilieri di marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, hanno fatto nel corso della video conferenza con i membri delle commissioni parlamentari lo scorso due giugno, mi pongo delle domande alle quali vorrei che proprio i due “marò” dessero quelle doverose risposte che, a questo punto diventano irrinunciabili.

Non mi voglio soffermare sulla questione che ormai tutti conoscono: la morte di due pescatori indiani. Non voglio commentare il senso di disagio e forse di abbandono che esprimono in modo chiaro e diretto all'interlocutore politico dall'altra parte della webcam. Non voglio esprimermi pro o contro la loro presunta innocenza per fatti che li hanno visti protagonisti, per questo ci sono i processi, i tribunali. Anche in India.

Voglio soltanto riflettere su due particolari frasi delle accorate dichiarazioni di Salvatore Girone: “abbiamo obbedito a degli ordini”, “abbiamo mantenuto una parola, quella che ci era stata chiesta di mantenere”.

Il 15 Marzo scorso intervenendo ad un convegno sulla pirateria marittima e sulla questione dei due “marò”, organizzato da un istituto scolastico di Napoli, ho invitato Latorre e Girone a raccontare la loro verità e ascoltando quelle due frasi quasi gridate con rabbia ho avuto la netta impressione che quell'altra verità esista realmente. Una verità che non deve essere raccontata, che è soffocata da un patto scellerato che non ha nulla di dignitoso e che rischia di essere compromesso da chi, giustamente, oggi ha ragione di temere per la propria sorte.  Il muro di solida omertà militaresca costruito attorno alla vicenda sembra vacillare e rischia di sgretolarsi. Adesso può bastare veramente poco per farlo cedere rovinosamente e neanche la dorata prigionia dell'ambasciata che i vertici militari e il governo gli hanno chiesto di sopportare potrebbe essere sufficiente a tenerlo in piedi.
Massimiliano e Salvatore rivolgendosi ai membri delle Commissioni parlamentari hanno chiesto agli italiani di riconoscere la loro innocenza. Bene, richiesta perfettamente legittima ma ora vorrei che rispondessero alle mie domande, alle domande che ormai troppi, tanti italiani si pongono  perché la dignità e l'onore con cui dicono di aver adempiuto al loro dovere non può ammettere l'esecuzione di ordini contrari alla legge o l'esistenza di una patto che nasconde la verità.

Qual'è dunque quell'ordine a cui hanno obbedito, qual'è questa “parola” data e a chi, e per quale ragione? Queste domande si fanno più inquietanti e allora le frasi pronunciate da Girone, se lette in relazione al radicale cambiamento del governo indiano e all'avvicinarsi della ripresa del processo in India, assomigliano a dei “pizzini”.

*Segretario del partito per la tutela dei diritti dei militari e delle Forze di polizia (Pdm)




NOTE BUIE PER I CONTI DELLA REGIONE LAZIO

di Chiara Rai

Ancora bisogna mangiarne di polvere prima di metterci alla pari con gli altri paesi civilizzati. Intanto apriamo gli occhi e guardiamo anche ai centesimi perché è lì che mirano i prelievi, anno dopo anno. Note buie per il Bilancio di previsione della Regione Lazio per l’esercizio finanziario 2013 e bilancio pluriennale 2013-2015.
I conti parlano chiaro e anche la pressione fiscale alla quale sono soggetti i residenti del Lazio. Il disavanzo effettivo regionale è pari ad euro 10/11,5 miliardi (al 31/12/2011), come calcolato dalla Corte dei Conti che comunque ha espresso valutazioni negative. Di questo non si parla perché probabilmente è una notizia che deve passare fugace senza eco devastante. Ma le nostre tasche languono. Ad aggravare questi numeri negativi è anche lo stock di debito residuo pari a 12 miliardi di euro che ci mette di fronte ad una dura realtà: la Regione, attualmente, non ha affatto superato questa situazione di criticità e se la situazione non viene affrontata nella manovra di bilancio 2013 con un corposo travaso di fondi dal Governo si rischia che venga impugnata la legge di bilancio dalla Corte Costituzionale. L’IRPEF è maggiorata per 1.990.879 unità, ovvero il 67,9 per cento dei contribuenti complessivi. Di tali contribuenti, una quota consistente (1.171.717 unità), avente un reddito imponibile fino ad euro 28.000, subisce un incremento del prelievo fiscale contenuto (104 euro su base annua, in media, nel 2015). La manovra realizza un incremento del prelievo maggiore all’aumentare del reddito prodotto. Questi i premi per chi produce nella terra dei cachi. Quando si può prevedere una prima significativa riduzione della manovra fiscale? Se tutto va bene nel 2018. Inutile lanciare allarmi è vero, era meglio che tutto passasse in sordina.




FORSE STAVOLTA I CONTI TORNERANNO

DI CHRISTIAN MONTAGNA

Una corsa contro il tempo per riportare entro i limiti i bilanci. L’Ue ci ammonisce ma ci salva dalla bocciatura. Serviranno ulteriori sforzi nel 2014. Come se ne avessimo fatti pochi finora. Acclamato con un abbondante 40% di preferenze, il partito che guida l’Italia, ha riscosso consensi anche dall’alto. L’importante ora è che si facciano riforme strutturali per la crescita del paese. Come già è accaduto per altri governi che si sono succeduti in passato, il momento più importante per la valutazione dell’ operato è proprio quello successivo all’elezione. Eppure questo signorotto di Firenze finora pare non ci stia deludendo. Almeno lo sforzo e l’impegno sono evidenti e palesi. Per i risultati certo bisognerà attendere ancora un po’. Sbaragliati i concorrenti che come attori al termine di una carriera andata male, se posso, si stanno ritirando dalla scena, pare che il giovane Renzi sia riuscito a far ricominciare a sperare in un cambiamento diverse classi sociali. Dopo anni di distinzioni e divisioni in classi, perché così è stato, ora anche i ceti meno abbienti si sentono considerati. E non perché qualcuno abbia fatto le solite promesse da marinaio. L’Ue, forse in preda ad un momento di compassione, ci ha concesso un maggior lasso di tempo per decidere le misure aggiuntive che la Commissione chiede di rispettare. Misure anticorruzione e migliore gestione dei fondi Ue sono i punti sul quale il governo si sta muovendo. Un tentativo quello del governo Renzi che a molti piace: il miglioramento della capacità di amministrazione, il potenziamento della trasparenza e la qualità di controllo a livello regionale. La trasparenza ,sì, è proprio questa la risposta che gli italiani attendono da anni. Dopo essere stati spolpati da i signori politici per così tanto tempo, vogliamo sapere quale sia il percorso dei nostri soldi. Questo governo si sta dando da fare, impossibile dire il contrario. Sta valutando le riforme del mercato del lavoro cosa che tutti hanno detto di fare ma poi accantonata; si sta occupando del sistema scolastico che in Italia è fallato cercando di migliorarlo nel migliore dei modi. E’ il primo governo che pone le basi per la rimozione della concorrenza nei settori dei servizi professionali. Ricordate, prima di emettere giudizi e sentenze, che, se ogni giorno ci chiedono ulteriori sforzi e sacrificano i nostri stipendi è perché per troppi anni qualcuno, non ha saputo far tornare i conti. Per ora,fiduciosi più che mai, non ci resta che farli con l’altissimo debito pubblico i conti, sperando che stavolta tornino!




CONTAGIOSA RIPRESA

di Chiara Rai

Individuate una caserma bloccata, un immobile abbandonato, un cantiere fermo, un procedimento amministrativo da accelerare. Segnalatecelo entro il 15 giugno all'indirizzo matteo@governo.it”. Se questo modo di agire finisce per essere criticato, beh, signori, che dire! Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha scritto a tutti i sindaci d’Italia affinché lo aiutino a compiere il vero cambiamento.

Un cambiamento che sia tangibile sul territorio, con cantieri che si riattivano, lavori sospesi che riprendono, opere che si completano percorsi condivisi con i cittadini che si concludono. Renzi parla di “sblocca Italia”, un ulteriore pozzo dal quale attingere per i casi straordinari che vorranno essere segnalati dai primi cittadini di ciascun Comune. Renzi? Renzi sta facendo un buon lavoro che piaccia o no. Non è fumo negli occhi ma volontà di cambiare lo status quo di questa Italia lasciata annegare nell’immobilismo per oltre un ventennio.

La destra e la sinistra ce l’hanno messa tutta per rendere lo stivale quella gran parentopoli a braccetto con la mano invisibile dell’altra faccia dello Stato. Laddove leggiamo mafia e corruzione sappiamo riconoscere chi ha bivaccato indisturbato insieme a coloro che ci hanno sotterrato come i rifiuti. Perché chi è libero è anche tossico e soprattutto contagioso.




CYBERCRIME: SCACCO ALLA RETE DEGLI ZOMBIE

Redazione

Infettavano pc in tutto il mondo con il virus Zeus, che permetteva ai cybercriminali di controllare da remoto il computer delle vittime. Questo consentiva agli hacker di carpire informazioni sensibili e utilizzare la macchina infestata a proprio piacimento, contro la volontà del proprietario.

L'operazione "Game Over Zeus" è stata portata a termine dagli agenti del Centro nazionale anticrimine Informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) della Polizia postale, in collaborazione con il Federal bureau of investigation (Fbi) statunitense, con il coordinamento dell'European cyber crime centre (EC3) di Europol.

L'indagine ha permesso di smantellare una Botnet, cioè una rete di pc "Zombie", chiamati in questo modo perché agiscono senza la volontà del legittimo proprietario, bensì con quella dell'hacker che li ha infestati con un virus.

Oltre a Italia e Stati Uniti, l'operazione ha coinvolto le polizie di Ucraina, Regno Unito, Germania, Giappone, Francia, Olanda e Canada. In questi ultimi due paesi, in particolare, è stato eseguito il sequestro di alcuni server dell'infrastruttura creata per la diffusione di zeus e cryptolocker.

Infatti il virus Zeus era utilizzato anche per diffondere il ransomware (dall'inglese ransom che significa riscatto, estorsione) denominato Cryptolocker, programma malevolo in grado di criptare i dati presenti sui computer delle vittime alle quali veniva poi richiesto il pagamento di un riscatto per la decriptazione.

In Italia sono stati individuati 160 nodi trust della rete Game Over Zeus, con almeno 10 mila pc infettati, che salgono a un numero compreso tra 500 mila e 1 milione in tutto il mondo, con un danno economico che si aggira intorno ai 100 milioni di euro.

Con questo sistema i cybercriminali potevano impadronirsi di dati come credenziali e password per l'autenticazione a servizi di banking online, oppure utilizzavano i pc controllati per effettuare attacchi di tipo Distributed denial of service (Ddos), cioè effettuati da più fonti contemporaneamente, evitando così di esporsi ed essere rintracciati dalle Forze dell'ordine.




CONSUMI: TELLINE E CANNOLLICCHI ADDIO

Redazione

Il ritardo dei provvedimenti richiesti sull’applicazione delle norme comunitarie sta portando al blocco della produzione ed alla scomparsa di telline e cannolicchi dai banchi delle pescherie e dalla tavole. E’ l’allarme lanciato da Impresapesca Coldiretti a quattro anni esatti dell’entrata in vigore il primo giugno 2010 delle norme in materia di regolamentazione degli attrezzi e dell’attività di pesca nel Mediterraneo (Reg. CE 1967/2006) che stanno facendo sparire piatti piu’ pregiati della gastronomia nazionale dagli spaghetti alle zuppe, serviti con i gustosi mollusco nelle case e nei ristoranti lungo la penisola. Le assurde norme nate sul tavolo dagli uffici della burocrazia comunitaria stanno portando il settore al totale blocco dell’attività di pesca. Il 70% delle vongole ed il 100% delle telline e dei cannolicchi si concentrano – precisa Impresapesca Coldiretti – ad distanza inferiore di 0,3 miglia marine dalla battigia dove il regolamento ha fissato il divieto di pesca-raccolta. Aree di pesca ristrette e una taglia minima inadeguata impediscono, se non a rischio di gravi sanzioni, ai pescatori di catturare i vongole e cannolicchi con l’attrezzo draga idraulica nelle zone ove naturalmente hanno il loro habitat. Una risorsa peraltro che non è a rischio di tenuta degli stocks e che gode di buona salute. Le principali 10 aziende italiane che commercializzano la maggior parte del prodotto molluschi-bivalvi di mare hanno addirittura deciso di togliere dal commercio e listino dell’ittico questi prodotti, il cannolicchio e la vongola autoctona “venus gallina” (comunemente conosciuta come beverassa, purassa, concola, lupino). Una risorsa tutta italiana non “condivisa” che non dovrebbe essere oggetto di gestione comunitaria che esautorando le norme nazionali ha reso impossibile lavorare a pescatori, commercianti e ristoratori. "Servono risposte pronte e veloci dal Ministero delle Politiche Agricole sula richiesta di deroga richiesta a gran voce dagli operatori con Coldiretti-Impresapesca in testa perché con il blocco del commercio e la conseguente produzione, potrebbe scoppiare il malcontento con prevedibili azioni di protesta su tutto il territorio nazionale” ha affermato il responsabile di Impresapesca Tonino Giardini nel sottolineare che “esistono richieste di intervento inoltrate tre anni orsono, rimaste senza risposta, ora è partito il countdown o si cambia subito o si chiude e le responsabilità sono chiare per la scomparsa di un comparto che è stato un fiore all’occhiello delle produzione ittica nazionale.”




W L'ITALIA… DEL CAOS

di Mario Torosantucci

Sono veramente felice ed orgoglioso. Felice di vivere  in un paese ogni giorno più moderno, ed orgoglioso di far parte ormai di quella minoranza di origine italiana.

In verità, una minoranza con troppi pregiudizi, troppe tradizioni, troppa cultura, troppa educazione, troppo ancorata all’ antico, ma pur sempre il ceppo di quella quercia che sta crescendo a dismisura, con centinaia di rami, ramoscelli ed una miriade di foglie di differente grandezza e colore.

Cosa potrei desiderare di più dalla vita? Non è forse la libertà, che questo nostro paese ci mette a disposizione, la cosa più importante da raggiungere? Ogni giorno che muore, partorisce un nuovo giorno, forse un po' caotico, ma certamente più libero ed aperto completamente, in tutti i sensi, verso il futuro.

Immaginate come sarà divertente, trasferire dal vivo, i giochi che facevamo da bambini con le armi e con le guerre, quando ogni persona, potrà disporre illegalmente di un arsenale.

Questo è uno degli aspetti a cui andremo incontro, ma che io probabilmente non vedrò, per questione anagrafica. In compenso fin da ora comincio ad essere partecipe, di questo incivile ed entusiasmante cambiamento, della società italiana. Società, con una grande forza di carattere, che lotta ognuno per se stesso, che capisce l’ importanza del proprio io, e giustamente sprezzante dell’ interesse del prossimo, che può creare soltanto problemi.

Prendere la metro ( Noi usiamo il femminile ), diventa fonte inesauribile di episodi eccitanti a 360 gradi. Infatti, persone che ti spingono al varco, per entrare con il tuo biglietto (la maggioranza sono stranieri ), ed ovviamente un po’ ti dispiace, perché hai un attimo di paura di essere aggredito sessualmente.

Poi disturbare i vigilantes, che magari stanno parlando al telefonino, oppure fra di loro, e quindi passeresti come una persona antiquata ed in gergo, piagnucolona. Occorre invece modernizzarsi, comportarsi adeguatamente, stando ben attenti alla mia età, a non mettersi dietro qualche giovane ragazza, che probabilmente palestrata, potrebbe reagire giocando, rompendoti le ossa. Un episodio mi è capitato qualche giorno passato, in cui ho veramente sbagliato. Non avendo ancora capito la lezione, quella di farsi i fatti propri, cercando di essere utile ad una vecchietta piangente, a cui i soliti ladri, avevano sottratto la borsetta, con la pensione ed i documenti, ho disturbato tre vigilantes, che stavano dialogando fra di loro. Certo, ho avuto il torto di invitarli ad intervenire, ma la reazione di uno dei tre, il doppio della mia pur imponente statura, è stata abbastanza moderata, perchè non mi ha messo le mani addosso. Lui comunque, si è arrabbiato molto, perchè non rispondevo bene alla sua domanda " Mi dica qual' è il nostro compito ", e lo ripeteva in continuazione, gridando come un pazzo. Io, non volendo fare la parte dell' ignorante, gli rispondevo maleducatamente, che per me i vigilantes, devono vigilare. L' alterco, poteva continuare drammaticamente, ma lui è stato buono, perchè mi ha risparmiato. In fondo devo imparare questa nuova mentalità e codice comportamentale.

Ad una certa ora della sera, salire sui vagoni è ancora più eccitante. Si può entrare senza biglietto, si può amoreggiare platealmente, così possono imparare anche i bambini, si possono portare animali, biciclette e tutto ciò che uno desidera. Devo ammettere, che continuo a commettere degli errori. Un suggerimento è quello di portarsi degli occhiali scuri da sole, e far finta di dormire. Avendoli dimenticati, guardando a sinistra un giovane faceva la respirazione bocca a bocca con la ragazza, che senz' altro stava per svenire. Per non essere invadente, ho spostato lo sguardo verso destra, dove un' altra ragazza si sentiva ancor più male, perchè oltre la respirazione, lui controllava con il palmo della mano le palpitazioni del cuore sotto la maglietta. Non mi rimaneva altro, che guardare di fronte, ma l' uomo che tastava energicamente, il fondoschiena di lei, mi ha apostrofato dicendomi " ao'… che te guardi ". L' unica frase che son riuscito a dire "no…no…continua pure …tanto so' guardone ". Poichè ero vestito come un pinguino in giacca e cravatta, ho pensato bene di spostarmi nell' altro vagone. Peccato che la persona che è salita nella stazione successiva, con bicicletta a carico, ha deciso di sedersi al sedile vicino. Non era certo colpa sua, e neanche della bicicletta, se la ruota anteriore, con le frenate del treno, veniva a sbattere puntualmente sui miei pantaloni. La persona gentilissima, si vergognava a chiedermi scusa, anzi, dimostrava un certo nervosismo quando la guardavo. Volendo ovviamente, riportare a casa, la polvere e qualcos' altro attaccato alla ruota, decise di scendere alla stazione successiva. Mancavano quattro fermate per il ritorno a casa, e finalmente mi rilassai chiudendo un attimo gli occhi, perchè ormai ero praticamente salvo, dopo una giornata intensa. Devo ammettere, di aver paura dei cani di grossa taglia. Figurarsi, sentirsi abbaiare a fianco. Era salita una ragazza mentre parlava al telefono, ed ha pensato bene di far accomodare il suo grosso cane vicino a me. Considerata la grandezza, capisco che l' animale aveva tutto il diritto di occupare un posto e mezzo, ma la padrona si era dimenticata di mettergli la museruola e le scarpe,  quindi sporcava abbondantemente. A quel punto ho ripreso la ragazza molto severamente, ma lei che fa parte ormai di una generazione moderna, stava per aizzarmi il cane, e quasi lanciandomi il telefonino. Ho dovuto soccombere, perchè altre persone italiane  molto all'avanguardia, mi hanno insultato, dicendomene di tutti i colori, e definendomi razzista e non amante degli animali.

Quando sono uscito indenne dalla stazione, ho riflettuto, ed ho capito di aver sbagliato ancora una volta. In fondo cosa poteva capitarmi se il cane mi avesse morso, avendo dimenticato di indossare la museruola? Tuttalpiù, avrei dovuto comprare un altro vestito, ma avrei potuto anche essere fortunato, e doverlo portare soltanto in tintoria. Morale. Ho deciso di adeguarmi ai nostri tempi, perchè non è giusto continuare a far arrabbiare il prossimo tutti i giorni. Comprerò una tuta larga e resistente, per poter nascondere tante cose, con stivaloni di gomma e spuntoni da punk, mi truccherò con finti tatuaggi in viso, così se non potrò incutere terrore con la mia statura, lo farò con la mia bruttezza. Stare con i tempi… gente… modernizzarsi, e gridare sempre, pronti a nuove sorprese… W l' Italia… del  caos.




ARMA DEI CARABINIERI, BICENTENARIO: ARRIVA IL NUOVO LOGO

Redazione

Nell’ambito delle iniziative per la promozione del Bicentenario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri, è stato realizzato uno specifico logo che, a partire dai prossimi giorni, sarà apposto sulle autovetture e le motociclette dei Nuclei Radiomobili presenti sul territorio nazionale.
Il logo è composto da alcuni segni distintivi dell’Arma. La granata con collo ed orecchietta, che reca al centro il monogramma in rilievo formato dalle lettere RI (Repubblica Italiana) intrecciate, e sormontata dalla Fiamma. Il fregio che, oltre ad essere presente sul berretto di ogni Carabiniere dal 1833, è da sempre emblema di tutti gli appartenenti all'Arma dei Carabinieri e richiama i concetti di onorabilità cavalleresca e di forma militare.

Sotto la Fiamma, su lista svolazzante color azzurro scuro, la nota espressione “NEI SECOLI FEDELE” (creata dall’allora Capitano Cenisio FUSI in occasione del Centenario dell’Arma e concesso quale motto araldico da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933 ) a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento, evidenzia il principio generale cui si ispira l’Istituzione e l’agire di ogni carabiniere. Alla base del logo sono presenti l’anno di fondazione dell’Arma, 1814, e quello del bicentenario, 2014, a voler evidenziare i “200 anni vissuti nella Storia d’Italia”.
 




LA MUSICA, MEDICINA DELL’ANIMA E… NON SOLO

di Mario Torosantucci

E’ risaputo che lo studio della musica è importantissimo, ma pochi sono a conoscenza dei benefici reali che esso produce. Il pensiero comune e giusto, è pensare alla bellezza del lato artistico che questa arte regala, non sapendo, che questa è soltanto una delle componenti. Certamente, la persona che studia musica, acquisisce sensibilità, cultura, arricchimento morale, socialità, sicurezza del carattere e della propria personalità, oltre la personale soddisfazione di poter esprimere i propri sentimenti, e, di poterli esternare verso gli altri che diventano automaticamente compartecipi di svariate situazioni emozionali. Ma, il beneficio più importante, è quello che questo impegno provoca e  fa migliorare nel cervello umano. Infatti, vari scienziati, hanno stabilito che la parte del cervello interessata ai suoni, è palesemente molto più grande nei musicisti, rispetto ad una persona qualunque. Quindi studiare musica, significa migliorare il proprio cervello. Si ha la possibilità di far lavorare i due emisferi mentali, e, poiché ogni parte del corpo utilizzata, sollecitata e stimolata, occupa una certa superficie del cervello, le cellule cerebrali, che hanno una loro disposizione secondo i vari suoni percepiti, occuperanno certamente una gamma più vasta, rispetto ad un individuo che non ha mai studiato. Immaginiamo un attimo, il lavorio cerebrale di un pianista. La mano destra, suona migliaia di note con valori, altezze e velocità diversi, quindi occorre una determinata e forte concentrazione, che non consenta di commettere errori.

La mano sinistra, suona altre migliaia di note, con le stesse problematiche della destra, ma del tutto indipendenti. Il piede destro contemporaneamente, deve pigiare il pedale sustain, e talvolta quello centrale. Il piede sinistro, per marcare il tempo e pigiare quando serve il pedale della sordina. Nello stesso momento, abbiamo il grande lavoro del cervello nella lettura della musica, della quale, una sola nota si legge differentemente secondo la chiave a cui appartiene. Ovviamente, servono, concentrazione, pratica e tanto studio continuo, per poter identificare con gli occhi questa miriade di note e trasferirle istantaneamente all’ esecuzione delle dieci dita.

Ora poiché tutte queste cose avvengono nello stesso tempo, non ritenete un musicista, una persona speciale, da essere giustamente stimata e considerata ? Quando negli anni passati, dei genitori mi dissero, che volevano far prendere il diplomino di pianoforte ai loro figli, perché a scuola non avevano voglia di studiare, il primo istinto è stato quello di strozzarli. Non si rendevano conto di tutti i benefici che la musica può dare, ma non si rendevano conto neanche di quanti sacrifici bisogna essere in grado di sopportare, per raggiungere determinati obiettivi musicali. Personalmente giudico un concertista come un genio. Solamente pensare allo sforzo di memoria ( e quindi lavoro cerebrale ), per poter esibirsi in un concerto classico, nel ricordare migliaia di note, sincronizzarle in millesimi di secondo, senza poter commettere il minimo errore, pena la rovina della propria carriera e dello studio di una vita. Tutta questa perfezione non basta, perché si è giudicati non solo per l’ esecuzione tecnica del concerto, ma particolarmente per l’ estro e la espressività, che il concertista deve infodere nell’ animo dello spettatore, a livello emozionale. Si può iniziare lo studio della musica a qualsiasi età, perché non bisogna fare necessariamente la professione, ma c’ è la cosiddetta musica leggera che ci consente di suonare anche a livello amatoriale. Certamente iniziare da piccoli, ci saranno dei benefici maggiori, poiché nella fase precoce evolutiva del cervello, le stimolazioni musicali, favoriscono meglio i collegamenti delle cellule cerebrali. E’ opportuno per il cervello, ascoltare e studiare altre culture musicali, con suoni e scale diverse, poiché  diversificando gli stimoli uditivi, le parti cerebrali coinvolte, aumenterebbero la propria massa. Il cervello nell’ ambito musicale, è talmente complicato, da far sì che certe eleborazioni di dati uditivi, in certi soggetti particolarmente sensibili ( sinestesici ), producano ai loro occhi dei colori secondo determinate note. Abbiamo degli esempi con dei geni musicali del passato, come Liszt, Skriabin, Korsakov, etcc. che abbinavano dei colori a determinate note. Non trascuriamo neanche il beneficio della musica all’ articolazione, circolazione, vista, indipendenza degli arti e self control, che può essere utile in tanti altri momenti della nostra vita. Spero di aver dato un piccolo contributo, consigliando come migliorare la nostra esistenza e quella degli altri, con lo studio della musica.
 




BIOLOGICO: UN AIUTO CONTRO IL TUMORE

A cura della dott.ssa Monia D’Amico Biologa Nutrizionista

In Italia il mercato del biologico è in forte espansione registrando un consistente aumento di interesse, da parte del consumatore. Secondo una ricerca dell’Aiab (Associazione italiana per l’agricoltura biologica) nel primo semestre del 2013, si è registrato un incremento dell’8,8 % del mercato biologico contro il calo del 3,7% del consumo alimentare convenzionale. L’Italia già da alcuni anni si trova ai primi posti della graduatoria europea per la superficie coltivata con ortaggi, cereali, uva e olive biologici. 
 

Un prodotto biologico è veramente sicuro come si dice?
ll biologico risulta sicuramente più salutare del prodotto convenzionale possedendo un maggiore valore nutritivo e meno prodotti chimici tossici per la salute.
Una valutazione completa degli effetti sulla salute legati alla nutrizione biologica rispetto a prodotti alimentari convenzionali può essere complicata poiché non ci sono abbastanza dati sull’argomento.
E’ noto che come per i prodotti convenzionali, i nutrienti contenuti negli alimenti biologici sono variabili a causa delle differenze che si sono utilizzate nella copertura del suolo e nella maturità del prodotto. L’apporto di nutrienti che si ritrova in un prodotto varia anche da agricoltore ad agricoltore e di anno in anno. Tuttavia, ci sono studi che mostrano in modo netto che le varietà biologiche forniscono dei livelli significativamente maggiori di vitamina C, ferro, magnesio e fosforo, rispetto al prodotto non biologico.
Sono più elevati i livelli di sostanze nutritive ma significativamente più bassi i livelli di nitrati e residui di pesticidi. Inoltre, con l'eccezione di frumento, avena e vino, gli alimenti biologici in genere forniscono maggiori livelli di antiossidanti fitochimici (antociani, flavonoidi e carotenoidi). 
Studi in vitro con frutta e verdura biologici hanno dimostrato una maggiore attività antiossidante, un’azione di soppressione dell'azione mutagena di composti tossici e inibizione della proliferazione di alcune linee cellulari tumorali. Chiari benefici per la salute sono stati dimostrati dal consumo di latticini biologici nei confronti della dermatite allergica (2).
I prodotti biologici sono regolamentati da una specifica e rigorosa normativa europea che prevede il controllo e la certificazione del processo produttivo. L'agricoltura biologica è sottoposta a controlli che riguardano tutta la filiera produttiva e l’avvenuto controllo deve comparire sull'etichetta. Il sistema di controllo è uniforme in tutta l'Unione Europea e stabilito, sia per la coltivazione delle piante che per l'allevamento degli animali, da specifici regolamenti dell'Unione Europea stessa.

Mangiare biologico vuol dire anche rispettare la salute dell’uomo e dell’ambiente in cui viviamo.

Tutti i prodotti derivati da agricoltura biologica sono ottenuti mediante tecniche che escludono l'uso di prodotti chimici di sintesi come concimi, antiparassitari e pesticidi ma utilizzando come fertilizzanti concimi organici (letame), prodotti derivati dal mondo naturale, (animale, vegetale, o minerale).
Inoltre sono previste lavorazioni ridotte del terreno e rispetto delle stagionalità nelle coltivazioni.
I terreni utilizzati per l’agricoltura biologica sono lontani da fonti di inquinamento (industrie, autostrade, ecc) e non devono essere stati trattati con prodotti chimici per alcuni anni.
Il sistema produttivo su cui si basa l’agricoltura biologica esclude qualsiasi ingrediente proveniente da organismi geneticamente modificati, conservando e migliorando le caratteristiche del suolo e rispettando le varie forme di vita e la biodiversità.
L’agricoltura biologica contribuisce alla riduzione del consumo energetico necessario per la produzione dei prodotti chimici di sintesi e preserva l’ambiente e il suolo dai residui di concimi, pesticidi e sostanze contaminanti che inquinano le falde acquifere.
Gli animali dai quali si ricavano carni e derivati biologici devono essere alimentati rispettando il loro fabbisogno con prodotti vegetali ottenuti anch'essi con metodo di produzione biologico, coltivati di preferenza nella stessa azienda o nel comprensorio in cui l'azienda ricade.
L'allevamento biologico è strettamente legato alla terra e i sistemi di allevamento adottati devono soddisfare i bisogni etologici e fisiologici degli animali. E' vietato l'impiego di razze ottenute mediante manipolazione genetica e utilizzo di antibiotici negli animali come avviene negli allevamenti intensivi.
Non sempre un alimento biologico sano e pregiato è anche più buono nel sapore e più bello nell’aspetto.

Non sempre frutta e verdura biologici sono apprezzati per la loro bontà o per le loro forme e colori accattivanti nonostante siano nutrizionalmente più validi. Se guadiamo nel reparto ortofrutta biologico vedremo spesso frutti più piccoli del normale, meno colorati e meno attraenti, verdure di piccolo taglio e ortaggi non lucidi e che appaiono un po’ come se fossero stati appena raccolti. La frutta e verdura biologica poi rispettando la stagionalità non sempre sono disponibili con tutta la varietà che troviamo per i corrispondenti prodotti convenzionali. Queste caratteristiche rendono i prodotti poco appetibili da parte del consumatore.
Un prodotto i cui ingredienti sono ottenuti interamente da materie prime biologiche risulta sempre più pregiato rispetto al convenzionale e questo lo possiamo vedere facilmente leggendo gli ingredienti in etichetta del prodotto che solitamente sono scelti con maggiore cura rispetto agli ingredienti tradizionali. Un esempio importante a tale riguardo è nel prodotto da forno industriale tradizionale come un biscotto o una fetta biscottata che contiene tra i grassi sempre grasso o olio di palma di scarso valore nutrizionale ma che spesso nell’equivalente prodotto biologico è sostituito da olio extravergine d’oliva. Questo è uno dei punti forti di questi prodotti che non può essere sottovalutato.
Mangiare biologico vuol dire avere un’alimentazione più variata
Nei negozi biologici troviamo spesso molta più varietà di un determinato prodotto, rispetto al medesimo in un supermercato convenzionale. Il consumo di cibo biologico è associato ad una maggiore scelta, da parte del consumatore, nel prodotto da aquistare: per intenderci e rimanere all’esempio precedente un biscotto tradizionale è quasi sempre di frumento mentre un biscotto biologico spesso è di kamut (speciale varietà del grano duro), di farro ( un varietà di frumento molto antica) o di altre farine di cereali integrali. Si possono trovare molti tipi diversi di riso, compresi riso integrale e semintegrale e molte varietà di legumi. I negozi biologici spesso contengono pure accanto ai formaggi e alle carni e al pesce molti prodotti contenenti proteine di origine vegetale adatti al consumo da parte di vegetariani e vegani: tofu e formaggi vegetali, seitan e salumi vegetali. Dato quanto è importante la varietà nella nostra alimentazione, questo aspetto valorizza ancora di più il prodotto biologico rispetto al prodotto tradizionale.

Come riconosciamo i prodotti biologici
Sulle confezioni dei prodotti biologici devono comparire etichette riportanti le seguenti diciture ed informazioni obbligatorie:
1. da agricoltura biologica – regime di controllo CEE
2. nome e sigla organismo di controllo
3. codice del produttore
Il controllo delle produzioni biologiche in Italia viene effettuato da appositi organismi autorizzati e riconosciuti dalla CEE che effettuano controlli periodici nelle aziende, e analisi delle produzioni garantendo l'applicazione dei regolamenti comunitari.

Il prodotto biologico ha un costo superiore rispetto al medesimo prodotto convenzionale.
Il prezzo più elevato è dovuto ai costi superiori per il produttore che deve, per esempio, diserbare un campo di ortaggi a mano senza usare prodotti chimici, essiccare la pasta a velocità più lenta, sostenere i costi di riconversione dei campi da convenzionali a biologici. Solo un adeguato sovrapprezzo (che vada a coprire i maggiori costi e rischi), può rendere conveniente coltivare in modo biologico. Tuttavia, le differenze si stanno riducendo, soprattutto per alcuni tipi di alimenti (olio, vino, pasta). Questo è dovuto al fatto che è cresciuta la disponibilità e reperibilità del prodotto biologico non più solamente in piccoli negozi specializzati ma anche nella grande distribuzione. In tutti i supermercati troviamo scaffali adibiti ai prodotti biologici e spesso lo stesso supermercato produce prodotti biologici con la sua etichetta a prezzi più bassi del produttore esclusivamente biologico.

Ovviamente non è possibile eliminare del tutto la differenza di prezzo ma è auspicabile un alleggerimento dei costi con la crescente diffusione di questi prodotti negli ipermercati e il possibile coinvolgimento delle multinazionali dell’alimentazione. In questo senso, nuove forme di distribuzione dei prodotti, come ad esempio la “filiera corta”, potrebbero ridurre ancora i costi: si tratta di un sistema che ha ormai la sua rete ben consolidata nei cosiddetti GAS, ovvero i Gruppi d’Acquisto Solidali (rintracciabili anche su Internet), nei quali diverse famiglie (in genere 10-15) contrattano direttamente con il produttore l’acquisto di prodotti a prezzi vantaggiosi.

Contatti:
Dott.ssa Monia D’Amico Biologa Nutrizionista 3476003990




FRODI: COLDIRETTI, BENE NAS SU BRUNELLO, 2 BOTTIGLIE SU 3 ALL’ESTERO

Redazione
 
Dall’inizio della crisi sono piu’ che raddoppiate le frodi nel settore del vino e degli alcolici con un incremento record del 102 per cento del valore delle bottiglie sequestrate perché adulterate, contraffate o falsificate. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base della preziosa attività svolta dai carabinieri dei Nas dal 2007 al 2013 in riferimento alla positiva operazione dei Carabinieri del reparto operativo di Siena che ha portato al sequestro di oltre 30.000 bottiglie di vino etichettato come Brunello di Montalcino, Chianti e altri docg, ma falso e di scarsa qualita'.

Nel solo 2013 – sottolinea la Coldiretti – sono stati sequestrati dai Nas nel 2013 vini ed alcolici per un valore di 31 milioni con 15 persone arrestate, 51 segnalate all’autorità giudiziaria e 267 all’autorità amministrativa. “Gli ottimi risultati dell'attività delle forze dell’ordine confermano l'efficacia del sistema di controlli in Italia contro un crimine particolarmente odioso perché si fonda sull'inganno”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare il grave danno che la criminalità provoca all’immagine del prodotto agroalimentare italiano all’estero.

Con un aumento record del 7 per cento le esportazioni di vino Made in italy – sottolinea la Coldiretti – hanno raggiunto nel 2013 il massimo storico di 5 miliardi di euro. La produzione di Brunello nel 2013 e' stata di 8,1 milioni di bottiglie per un fatturato di 165 milioni di euro con la quota destinata alle esportazioni che è salita al 67 per cento, oltre 2 bottiglie su 3. Per l'export di Brunello la destinazione piu’ importante – conclude la Coldiretti – e' rappresentata dagli Usa (28%), seguiti dai mercati asiatici  (15%) e dal centro America (Brasile, Messico, Panama, Venezuela e altri), che rappresenta circa il 10%. In crescita è stato anche il giro d'affari del settore enoturistico a Montalcino (ristoranti,alberghi, enoteche e altro): che registra un aumento del 5% e supera i 30 milioni.