L'INVASIONE

di Mario Torosantucci

Avrei voluto scrivere argomenti artistici musicali, ma non posso fare a meno, di riprendere il discorso sulla nostra situazione italiana, ridotta ai minimi termini. Cerco di sforzarmi, e cercare qualcosa di positivo, mio malgrado non riesco a trovarlo. Nel precedente editoriale, parlavo del grande afflusso straniero in tutti i campi della nostra vita, ma questa volta non riesco a conservare ed utilizzare la mia ironia, a cui tengo tanto. Cosa sta succedendo in Italia? Vorrei che mi spiegassero bene, l' operazione Mare Nostrum. Quanto costa , questo spiegamento di navi, in un continuo andirivieni? Chi paga? E' umano poi, lasciare questi disperati bivaccare in ogni posto, senza i minimi servizi? Quante probabili malattie si propagheranno? Ne arrivano a migliaia. Dove potranno essere collocati per dare loro assistenza ? Perchè le nostre navi  vanno a prelevare gli immigrati addirittura vicino le loro coste ? Perchè le acque territoriali del Macreb ora non sono più controllate, come quando sequestravano in nostri pescatori ? Perchè l' Europa sta in silenzio, e noi altrettanto verso l' Europa? Perchè non parla neanche l' Onu, di fronte ad una tragedia così dilagante ? Perchè vogliono venire tutti in Italia, quando sono  vicine altre coste, come la Spagna, Malta, la Grecia, la Turchia etc?

L'Europa ha il coraggio anche di criticarci ed imporci determinate cose. A cosa serve questa comunità, se si interessa soltanto di determinati settori, trascurando tutto il resto? Se tutto il terzo mondo decidesse di venire nel nostro paese, meta più ambita, come potremmo ospitarli ? Se quasi tutti hanno diritto all' asilo politico, quanto ci costerebbero? Quanti perchè! Come me , penso sia ormai esasperata  l' intera popolazione. Non si viene a capo di nulla, continuiamo a pagare sempre di più, ascoltiamo soltanto le solite parole, assistiamo continuamente ad arresti di personaggi, che invece di fare il proprio dovere a favore della comunità, hanno pensato soltanto ad accumulare ricchezze , per i loro interessi. Siamo stufi ! Questa esasperazione poi, porta  ad appellare la gente come popolo razzista. Non è vero affatto per la maggioranza dei casi. Italiani che hanno lavorato una vita, si ritrovano una pensione inferiore a quello che viene assegnato a molti immigrati di ogni razza e religione, devono spesso subire violenze dagli stranieri, molte volte arroganti, maleducati e prepotenti, senza poter reagire, e senza avere il sostegno della legge, inesistente.

Per rendersi conto di ciò, bisogna vivere il quotidiano, sui mezzi pubblici, disservizi continui, subire violenze fisiche e psicologiche, dove i soliti ladri fanno da padroni, facendo piangere spesso, pensionati anziani, a cui sottraggono anche quel poco che hanno, turisti stranieri, che portano denaro nel nostro paese, mentre ogni giorno assistiamo a nuovi scandali, con ruberie, tangenti, evasioni fiscali, per la modica cifra di milioni di euro. In città, davanti i negozi, trovi il povero disperato immigrato, che ti porge il cappello per avere qualche soldo, a volte vicino ad una donna rom con il bambino che dorme sempre.

Al semaforo occorre litigare perchè gli stranieri ti sporcano subito il vetro, per poterlo ripulire, mentre tu fai ripetutamente cenno di non farlo. Spesso mi è capitato di subire questa violenza, non appena uscito dal lavaggio dell' auto. Degli italiani in transito, vedendomi discutere animatamente, e non sapendo cosa fosse successo, mi hanno dato del razzista, difendendo quel " poverino " lavavetri. Del resto, è risaputo che noi siamo un popolo di altruisti e signori. E' una vergogna totale.

Ma questa è una nazione civile? Dove soltanto pochi imbecilli come me, rispettano le regole? I maleducati, anche italiani, che lasciano i sacchetti dei rifiuti, sotto i cassonetti, per non perdere tempo ad alzare il coperchio. Altri invece, che rovistando dentro gli stessi, lasciano tutto fuori, e non si preoccupano dello spettacolo indecente, che quella sporcizia rappresenta. Cani di grossa taglia, portati sulla metro, senza museruola. Extracomunitari, che trafficando droga, guadagnano cifre da capogiro. Si sono formate bande di giovani e non, provenienti dal terzo mondo, con la loro cultura di violenza e di morte. Quando viaggiavo per il mondo, molti anni fa, tornando in Italia, mi sembrava un paradiso, ora malgrado tutte le mie esperienze, sono diventato guardingo, sospettoso, impaurito e pronto alla reazione. Addirittura si pretende spesso di levare il crocefisso. Ma al di là del discorso religioso, immaginate di pretendere cose simili nei loro paesi islamici. Ma vi chiedete,
cosa succederebbe? Il rispetto del prossimo, non esiste più. Siamo ormai una barchetta sgangherata col timone fuori uso, in mezzo all'oceano in tempesta, e di questo possiamo ringraziare la politica del nostro arcobaleno italiano, che ci ha governato dal dopoguerra ad ora. Le persone oneste, non possono far altro che ringraziare questi signori, subire, soffrire, rovinarsi il fegato, e…. continuare ad abbassarsi i pantaloni. La mia personale speranza, è che si possano rimandare nelle carceri dei loro paesi, per scontare veramente le condanne, almeno tutti gli stranieri che delinquono, e, non farli più tornare in italia.  Auspico inoltre una giustizia che sia veramente giusta, onesta ed equa, e chi ha sbagliato deve pagare fino in fondo la sua pena, senza i soliti cavilli e manfrine all' italiana. Ammetto, che è una vera e delirante utopia… siamo in Italia… w l' Italia….




RENZI E BERLUSCONI, RIFORMA DEL SENATO: DECRETO PRONTO PER ESSERE VOTATO

di Maurizio Costa

Il Senato cambia e perde la maggior parte dei suoi poteri. L'accordo tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi è arrivato e il decreto è già in Commissione, pronto per essere votato dalle Camere nel mese di luglio.

I cambiamenti saranno enormi e vale la pena elencarli dettagliatamente.

Numero dei senatori – I membri del Senato saranno 100 (invece dei 315 attuali), cinque eletti dal Capo dello Stato. I nuovi senatori saranno Consiglieri Regionali eletti direttamente dei Consigli Regionali (74 su 100), mentre 21 membri saranno scelti tra i Sindaci (uno per Regione più uno ciascuno per le province di Trento e Bolzano).

Durata del mandato – I mandati dei senatori avranno una durata che coincide con le cariche ricoperte in Regione o nei municipi: se il Sindaco decade o termina il suo mandato dovrà uscire da Palazzo Madama. La stessa cosa varrà per i senatori scelti tra i Consiglieri Regionali.

Approvazione delle leggi – Le leggi saranno votate e approvate solamente dalla Camera dei Deputati. Il Senato potrà comunque intervenire per modificare o esaminare le riforme, ma solamente se un terzo dei suoi membri lo richiederà entro dieci giorni dalla votazione della Camera.

I senatori avranno anche l'immunità (prima destinata solamente ai parlamentari della Camera) e, inoltre, la fiducia al governo potrà essere votata solamente dalla Camera dei Deputati.

La soddisfazione è grande, sebbene questa riforma sia nata da un asse, quello tra Renzi e Berlusconi, che ha fatto storcere molti nasi, soprattutto quelli dei Cinque Stelle. Berlusconi ha stretto un patto con il premier per potersi imporre nella modificazione del Senato: è il Cav che ha scelto il numero dei senatori (100 invece dei 143 proposti da Renzi) e quelli che eleggerà il Capo dello Stato (5 invece dei 20 stabiliti dal decreto originale del governo). Renzi, però, ha il coltello dalla parte del manico: se Berlusconi farà storie, il premier potrà sempre modificare la legge elettorale a suo piacimento, introducendo le preferenze di voto, tanto osteggiate dal Cavaliere.

L'asse tra i due leader va a gonfie vele e il Movimento Cinque Stelle sta alla finestra in attesa di incontrarsi con Renzi e proporre il "Democratellum", la riforma elettorale scelta dal popolo di Internet. 




VERGOGNOSA COSCIENZA

di Chiara Rai

Adesso ci si erge tutti a paladini e difensori dei presunti assassini. Adesso si cerca di mettere in discussione delle prove scientifiche anche se non vi sono dubbi che sulle mutandine e i leggins della piccola Yara, una bambina, sono state ritrovate delle tracce biologiche che si riferiscono ad "ignoto 1" personaggio che adesso ha un volto e un nome: Massimo Giuseppe Bosetti. Una indagine che non ha precedenti nella storia giudiziaria italiana. Si è vero, le soglie della discrezione sono state varcate, Alfano ha esagerato, ma esiste non una presunzione d'innocenza bensì di colpevolezza.

Non vogliamo dire che questa persona è un mostro? Allora non lo diciamo.

Eppure quanti ricordano come è morta Yara? Seviziata e lasciata agonizzante a morire di freddo. Scomparsa il 26 novembre 2010 all'uscita dalla palestra di Brembate, Yara Gambirasio è stata ritrovata tre mesi dopo in un campo a Chignolo d’Isola, ad una decina di chilometri dal paese di Brembate di Sopra nel bergamasco. Yara era una bambina che aveva un futuro davanti, Yara era spaventata, ricorda il fratellino, da un uomo col pizzetto. Yara è morta e la prova del dna ha immortalato il presunto assassino Bosetti.

Quanti di noi ha figli? Fermiamoci un attimo a pensare quali sentimenti possono aver provato quei genitori quando è stato trovato il corpo della loro bambina che è morta da sola al freddo per colpa di quell'ignoto che l'ha lasciata ancora viva in mezzo ad un campo di notte e se ne è andato probabilmente a casa a giocare con i suoi cani e con i suoi figli.

A volte ci dovremmo vergognare e rimanere in silenzio. Quello che possiamo fare è pregare per la famiglia di Yara e se la nostra coscienza ci porta a dire che si deve assolutamente tutelare il presunto assassino perché è giusto così, al contempo dovremmo pensare anche a tutelare la memoria di un angelo che è stato ucciso con estrema crudeltà. Vada la presunzione di innocenza ma l'unica anima innocente in tutta questa storia è volata in cielo.




BAMBINI E DISTURBI NELL'EVACUAZIONE

A cura della Dottoressa Francesca Bertucci – Psicologa, Mediatore famigliare

Si parla di disturbi dell’evacuazione quando il bambino non ha un controllo sfinterico adeguato all’età di sviluppo (dopo i 4/5 anni): si parla di enuresi per la mancanza di controllo della pipì, di encopresi per il mancato controllo delle feci. Entrambi i disturbi possono avere una forma primaria, se il bambino non ha mai raggiunto il controllo dell’evacuazione, secondaria se il bambino ha raggiunto il controllo e successivamente lo ha perso.

Cause

Alla base dei disturbi, soprattutto nella forma secondaria, può esserci una componente emotiva, si tratta di segnali che indicano dei momenti di difficoltà psicologica, che trovano espressione attraverso una regressione nell'evoluzione del bambino, spesso associata e conseguente ad eventi della vita quotidiana, quali: la nascita di un fratellino, l'inserimento a scuola, il cambiamento di scuola, un trasloco, la separazione dei genitori, un periodo prolungato di ospedalizzazione, la morte di un genitore o di un familiare. Eventi che influenzano il ritmo e lo stile della vita familiare e che hanno delle ripercussioni sul bisogno di sicurezza, di attenzione e di dipendenza del bambino.

Sia l'enuresi che l'encopresi sono disturbi che interferiscono negativamente con uno sviluppo equilibrato e sereno della personalità del bambino, è quindi fondamentale intervenire precocemente per prevenire l'insorgere ed il mantenimento di situazioni di disagio e di ansia.

Cosa fare per educare

La prima tappa importante nel percorso di sviluppo del controllo sfinterico è che il bambino deve avere consapevolezza della propria urina e delle proprie feci, cioè deve accorgersi di aver bagnato o sporcato il pannolino. In un secondo momento deve riuscire a riconoscere lo stimolo, pur non essendo ancora in grado di controllarlo, deve poi desiderare di provare a usare il vasino e successivamente deve saper controllare e posticipare di qualche minuto quando “gli scappa”. È importante avere pazienza ed aspettare quando il bambino è pronto, senza forzarlo prima del tempo. Infine, va anche tenuto conto del grado di sviluppo linguistico: non solo deve essere in grado di trattenere e di riconoscere il bisogno fisiologico, ma deve anche essere in grado di esprimerlo e comunicarlo.

Vi sono alcuni indicatori che segnalano quando un bambino può iniziare a essere abituato al controllo sfinterico, utili per non rischiare di anticipare di troppo l’uso del vasino:

• I pannolini sono asciutti per almeno due ore durante l'arco della giornata o dopo il sonnellino e i movimenti del suo intestino stanno diventando regolari e prevedibili. 


• Le espressioni del viso o la postura indicano quando sta lasciando andare pipì o feci, inoltre, quando sporca il pannolino non sembra a suo agio e si agita o chiede di essere cambiato.

• Quando è in bagno, aiuta a farsi svestire ed è pronto a seguire semplici istruzioni.

• Sa nominare la pipì o la cacca e, anche solo per gioco, chiede di usare il vasino o di mettere le mutandine.

Se l’età lo consente, è più facile abituare i bambini al vasino nel periodo estivo perché la minor quantità di indumenti rende più facile svestirli o cambiarli se non si arriva in tempo. È importante anche non iniziare il percorso di educazione all’uso del vasino in un periodo in cui vi siano grandi cambiamenti nella famiglia.

Inoltre è necessario che si crei un clima positivo intorno al bambino e che lo si prepari al grande evento, rendendolo il protagonista. Quindi, spetta a lui la scelta delle mutande, del vasino e i giochi da portare con se nel momento in cui dovrà andare in bagno, affinché non si stanchi e non si annoi.

In questa fase delicata è importante non scoraggiarsi e soprattutto non umiliare il bambino, ma gratificarlo quando riesce nel controllo dell’evacuazione.

Come intervenire per risolvere

I problemi psicologici che accompagnano l’enuresi o l’encopresi possono essere spesso importanti, soprattutto se la situazione è mal gestita con rimproveri, con un atteggiamento squalificante o mortificando il bambino. Il rifiuto e l'atteggiamento punitivo di chi si prende cura del bambino influiscono sul suo livello di autostima e sul suo sentirsi inadeguato e non all’altezza.

Rispetto all’enuresi, spesso si tratta di famiglie in cui uno o entrambi i genitori hanno  aspettative elevate verso il bambino, tendono ad essere molto attenti alla buona qualità delle prestazioni in vari contesti, dalla scuola allo sport, faticando ad accettare gli insuccessi. Rispetto all’encopresi, si tratta spesso di famiglie in cui i padri sono periferici, timidi e riservati, mentre le madri sono ansiose, emotive e iperprotettive, con una condotta abbastanza rigida rispetto al controllo dell’evacuazione (per esempio: metterli nel vasino fin dai primi mesi di vita). Inoltre, spesso tali bambini tendono ad essere oppositivi e con il loro comportamento manifestano il rifiuto a sottomettersi alle regole.

In questi casi l'intervento psicologico ha due obiettivi: da una parte individuare e modificare, in base al contesto in cui il bambino vive, determinati atteggiamenti che possano aggravare l'imbarazzo e il senso di colpa del bambino stesso; dall’altra intervenire su quest’ultimo per facilitare l’espressione del disagio e dell’ansia, per poi innalzare l’autostima.

I genitori, vanno quindi aiutati ad accogliere quelle che ai loro occhi sono imperfezioni o mancanze del bambino, diminuendo la pressione su quest’ultimo. Nel caso in cui il sintomo è legato alla nascita di un fratellino (o sorellina) è utile cercare degli spazi e dei momenti in cui stare con il bambino, giocare insieme, fare una cosa speciale, ritagliare uno spazio solo suo,  facendogli sentire di nuovo il senso di unicità che forse avverte di aver perduto.

È importante gratificare il bambino quando riesce nel controllo, ma è altrettanto importante reagire non in modo punitivo quando non riesce, in quanto l’atteggiamento punitivo non fa altro che rimandare nel tempo la risoluzione del problema. I sintomi dei bambini sono sempre legati alla relazione con le figure di riferimento e nella qualità o tipo di relazione troviamo il loro significato più profondo.

È importante rendere l’andare in bagno un momento connotato da tranquillità e serenità, in cui l’adulto e il

bambino stanno bene insieme, dentro una buona e calda relazione affettiva.

 

Dott.ssa Francesca Bertucci

Psicologa – Mediatore familiare

Cell 3345909764-dott.francescabertucci@cpcr.it

www.centropsicologiacastelliromani.it

piazza Salvatore Fagiolo n. 9 00041 ALBANO LAZIALE




DOPOMALOX: PACE FATTA?

di Maurizio Costa

A poche settimane dalle elezioni europee, che hanno sancito un netta vittoria del Pd a scapito del M5S, Beppe Grillo torna all'assalto, questa volta non per attaccare ma per dialogare. Il leader pentastellato, infatti, apre le porte a Renzi e chiede un incontro per discutere sull'Italicum, una legge, a detta di Grillo, incostituzionale come il vecchio Porcellum. Il M5S proporrà il "Democratellum", un proporzionale corretto che prevede voti di preferenza e di sgradevolezza, ma anche l'accesso facilitato in Parlamento ai piccoli partiti e il 50% dei seggi alle forze politiche che abbiano preso il 40% dei voti. Sul sito del Movimento è stata pubblicata una lettera che richiede esplicitamente un incontro, che Renzi avrebbe già accettato, per discutere di questa nuova proposta. Il precedente "confronto di idee" tra i due leader si era svolto in un clima teso: Grillo non fece parlare neanche un attimo Renzi e le due parti si erano salutate freddamente. Questa volta la situazione sembrerebbe diversa, con il M5S pronto al dialogo e il premier che addirittura pretende la diretta streaming, una consuetudine tra i grillini. Dopo la sconfitta schiacciante alle europee, Beppe Grillo ci prova e tenta in tutti i modi di modificare la legge elettorale, anche scendendo a patti col nemico. L'incontro, probabilmente, si terrà in settimana e intanto il nuovo asse Grillo-Renzi mette in agitazione le altre forze politiche. Il M5S vuole salire sul carro dei vincitori e il premier lo accoglie a braccia aperte. Pace fatta?




M5S POST MALOX

di Giuseppa Guglielmino

Il Movimento 5 Stelle tende la mano al governo Renzi. A comunicarlo ufficialmente i due leader Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, in un post pubblicato sul blog. "Se Renzi ritiene che la legge (elettorale, ndr) M5S possa essere la base per una discussione comune, il cui esito dovrà comunque essere ratificato dagli iscritti al M5S, Renzi batta un colpo. Il M5S risponderà”, scrivono i due. Ma come? Ci si era abituati a sentire un coro di “No”, e adesso si tenta “l’inciucio”? Che poi inciucio non è.  "Questa volta, magari, lo streaming lo chiediamo noi", risponde il premier Matteo Renzi: "E' bene che non ci siano né patti segreti né giochini strani". Per Renzi "se la Lega e Grillo vogliono sedersi intorno ad un tavolo sono i benvenuti". E aggiunge: "Grillo è un uomo che ci ha abituati ogni giorno ad una sorpresa. Diciamo così… Con lui non ci si annoia".Renzi approfitta della svolta pentastellata per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: "Fa un po' ridere questa corsa alle riforme perché fino a tre-quattro settimane fa sembrava che le riforme le volessimo fare soltanto noi, e anzi che ci fossimo incaponiti. Ora le vogliono fare tutti, meglio così. Siamo pronti a discutere con tutti", conclude il premier. Il primo ok dal Pd era arrivato dal vicesegretario, Lorenzo Guerini: "Sì al confronto nel rispetto dei ruoli e delle posizioni diverse, sapendo bene che per noi la priorità restano le riforme istituzionali, Senato, titolo V e legge elettorale che garantisca governabilità e certezza di chi vince e chi perde, secondo il percorso che abbiamo individuato". L'incontro tra Matteo Renzi e i rappresentati del M5S potrebbe tenersi già nei prossimi giorni. Lunedì i capigruppo cinquestelle invieranno una richiesta formale di incontro al premier per aprire un confronto. "All'incontro eventuale con il Pd, che speriamo ci sia, parteciperanno – annunciano Grillo e Casaleggio – i due capigruppo M5S di Camera e Senato, oltre a Danilo Toninelli, estensore tra altri della versione definitiva della legge e Luigi Di Maio come massima rappresentanza istituzionale in Parlamento nel suo ruolo di vicepresidente della Camera". "Con l'apertura al confronto sulla legge elettorale, il M5S si candida a diventare l'ago della bilancia". E' quanto ha sottolineato il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio. "Sono felice del fatto che il governo abbia accolto la nostra proposta di incontro sulla legge elettorale (lo streaming si farà)". Dopo l'ok del Pd, Di Maio ha così contro-replicato su Twitter.




MATURITA': I CONSIGLI CONTRO LE "BUFALE" SUL WEB

Redazione

Ogni anno in occasione degli esami di maturità si diffondono leggende secondo cui, in Rete, è possibile venire a conoscenza dei compiti d'esame prima dell'apertura delle buste provenienti dal ministero dell'Istruzione.

Così per il sesto anno consecutivo la polizia postale e delle comunicazioni in collaborazione con il portale degli studenti Skuola.net, lancia la campagna di sensibilizzazione "Maturità al sicuro", con l'obiettivo di eliminare il fenomeno ed evitare che gli studenti, oltre a perdere del tempo prezioso, possano anche rimetterci del denaro alla ricerca della "soffiata" giusta.

L'iniziativa "antibufale", che utilizza le forme di comunicazione e degli strumenti preferiti dai giovani, è finalizzata ad aiutare i ragazzi ad affrontare l'esame con maggiore serenità, confidando nei propri mezzi e nella preparazione che hanno ricevuto durante gli anni passati a scuola, senza cercare scorciatoie truffaldine che comporterebbero solo l'esclusione dalla prova d'esame.

"L'esame di maturità è uno dei primi banchi di prova per i nostri giovani – afferma Antonio Apruzzese, direttore del Servizio polizia postale e delle comunicazioni – , pertanto quello che mi sento di consigliare ai ragazzi è di non inseguire sulla Rete le false notizie relative alla diffusione anticipata delle tracce d'esame".

 

I dati

Da una ricerca svolta dal portale Skuola.net e che ha coinvolto oltre 2.500 studenti, emerge un persistente grado di disinformazione da parte di chi si appresta a sostenere l'esame. Infatti non mancano coloro (circa il 29%) che aspettano la manifestazione sul web delle tracce d'esame prima dell'inizio della prova. Come anche c'è chi è convinto di avere il telefono sotto controllo dalla Polizia (circa il 23%) oppure che i professori siano armati di rilevatori di smartphone (circa il 15%). Fortunatamente quasi tutti sono consapevoli delle regole da rispettare per superare l'esame: 9 su 10 sanno che usare lo smartphone comporta l'esclusione dalla prova.




GRILLO TORNA DA RENZI E PROPONE IL "DEMOCRATELLUM"

di Maurizio Costa

A poche settimane dalle elezioni europee, che hanno sancito un netta vittoria del Pd a scapito del M5S, Beppe Grillo torna all'assalto, questa volta non per attaccare ma per dialogare. Il leader pentastellato, infatti, apre le porte a Renzi e chiede un incontro per discutere sull'Italicum, una legge, a detta di Grillo, incostituzionale come il vecchio Porcellum. Il M5S proporrà il "Democratellum", un proporzionale corretto che prevede voti di preferenza e di sgradevolezza, ma anche l'accesso facilitato in Parlamento ai piccoli partiti e il 50% dei seggi alle forze politiche che abbiano preso il 40% dei voti. Sul sito del Movimento è stata pubblicata una lettera che richiede esplicitamente un incontro, che Renzi avrebbe già accettato, per discutere di questa nuova proposta. Il precedente "confronto di idee" tra i due leader si era svolto in un clima teso: Grillo non fece parlare neanche un attimo Renzi e le due parti si erano salutate freddamente. Questa volta la situazione sembrerebbe diversa, con il M5S pronto al dialogo e il premier che addirittura pretende la diretta streaming, una consuetudine tra i grillini. Dopo la sconfitta schiacciante alle europee, Beppe Grillo ci prova e tenta in tutti i modi di modificare la legge elettorale, anche scendendo a patti col nemico. L'incontro, probabilmente, si terrà in settimana e intanto il nuovo asse Grillo-Renzi mette in agitazione le altre forze politiche. Il M5S vuole salire sul carro dei vincitori e il premier lo accoglie a braccia aperte. Pace fatta?




NASCITE IN CALO: DALL'INIZIO DELLA CRISI 62.315 NASCITE IN MENO

Redazione

Nel 2013 si contano 62.315 nascite in meno rispetto all’inizio della crisi con un calo record del 12 per cento rispetto al 2008. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sul bilancio demografico dell’Istat dal quale si evidenzia che nel 2013 per la prima volta a diminuire sono anche i nati stranieri, in calo di 2.189 unità rispetto all'anno precedente. Dal 2000 in avanti le nascite in Italia sono aumentate costantemente anno dopo anno ma – sottolinea la Coldiretti – a partire dal 2008, con l’inizio della crisi, la situazione è cambiata bruscamente e si è verificata una progressiva riduzione. Una tendenza – precisa la Coldiretti – che era stata ponderata almeno in parte dall’aumento dei nati stranieri che ora si è pero’ fermato. La riduzione delle nascite è un segnale preoccupate per un Paese che deve tornare a crescere e – conclude la Coldiretti – deve significare un maggiore impegno a sostegno della famiglia che rappresenta il nucleo di riferimento della società e della gran parte delle imprese italiane.




LA NASCITA E L'EVOLUZIONE DELLA CORRUZIONE IN ITALIA – 3° PUNTATA "L'ORIGINE DELLA MAFIA"

di Angelo Parca

Non può pensarsi che la mafia non nasca da una perfetta incapacità dei governanti di soddisfare la propria popolazione. L'antistato si è sempre proposto come concreta alternativa ad un sistema che prima dell'unità d'Italia, tra la fine del '700 e la prima metà dell' '800, ha visto crescere la discrminazione tra i ceti più abbienti e meno, tra i proprietari terrieri e i contadini ai quali non restava nulla in mano dopo aver lavorato per pagare le terre sulle quali lavoravano ai latifondi. E mentre il nord faceva "affari" il sud s'indebitava in nome anche di uno scellerato protezionismo e tasse che si rivelarono più tardi come un letale boomerang. Il termine mafia deriva da màha, che in arabo volgare significava cava di pietra. Le “mafie”erano le cave in cui si erano dati convegno segretamente i garibaldini ed i campieri.
Per questo da allora furono chiamati mafiosi. Se il brigantaggio fu dettato dalla fame, dalla necessità di sottrarsi all’obbligo di leva istituito dal governo Sabaudo e può essere, almeno in parte, addebitato ai “piemontesi”, la mafia percorre altri sentieri. La mafia Diventò un mezzo di crescita sociale, economica e politica. Ad essa si aggregarono i rappresentanti più spregiudicati della borghesia agraria emergente (quella che si era comprata le terre dei feudi o della chiesa) e i rappresentanti più rozzi e conservatori della vecchia nobiltà. Ovviamente furono assoldati, come manovalanza le classi subalterne (contadini e braccianti) accecati dal miraggio di una facile ricchezza. E’ chiaro che l’unità d’Italia non è una causa ma un punto di riferimento temporale per il proliferare sia del brigantaggio che della mafia. Due fenomeni antecedenti a questa storica data del 1861, un periodo in cui è evidente come i piemontesi, impotenti a governare direttamente il territorio, ritennero più semplice mettere a capo dei municipi i "capi-rais" o personaggi indicati da questi favorendo il dilagare della corruzione e della guerra tra bande criminali. E’ proprio dall’Unità d’Italia che comincia a crearsi quell’inestricabile intreccio fra mafia e politica che nessun governo finora ha saputo districare nonostante gli intenti e i non intenti. l'assenza di una classe dirigente valida e ben determinata, che sapesse comprendere e soddisfare le esigenze ed il malcontento del popolo, ha contribuito a far nascere una profonda sfiducia e diffidenza nei confronti dello Stato centrale che ancora oggi è facile percepire. Il nuovo governo piemontese si sovrappose, infatti, ad una struttura sociale meridionale già profondamente radicata nel tessuto sociale, senza riuscire ad interagire positivamente con essa. Nel 1892 in Sicilia i braccianti, i minatori ed alcuni gruppi di operai si organizzarono nei “fasci dei lavoratori” che diedero vita ad una serie di lotte che durò fino all’anno successivo quando fu dichiarato lo stato d’assedio: i fasci furono sciolti e i capi incarcerati.
La distruzione dei “fasci dei Lavoratori” fece ricadere i contadini in quasi pieno Medioevo; lo stato italiano si stava dimostrando peggiore di quello Borbonico. Nelle campagne i grossi latifondisti, che avevano detenuto interamente il potere fino a quel tempo, cominciarono ad aver bisogno sempre più di qualcuno che garantisse loro un controllo effettivo delle proprietà, sia per difendersi dal brigantaggio, sia per resistere alle nascenti pretese delle classi contadine per una più equa distribuzione del prodotto del loro lavoro. Questo ruolo, anziché affidarlo alla classe borghese imprenditoriale con l’aiuto dallo stato, venne può comodo demandarlo ai "campieri" (perché controllavano i campi) o "gabelloti", in quanto riscuotevano, per conto del padrone, le "gabelle".
Quindi, fin dal principio, la mafia si delinea come un'organizzazione che assume dei ruoli pubblici per eccellenza, che altrove sono di competenza dello Stato. Dopo l’unità d’Italia le squadre furono sciolte, senza concedere loro nessun altro riconoscimento. Ciò spinse i mafiosi a passare sul terreno
dell’illegalità. La mafia nasce dunque nel 1861. Mussolini volle stroncare la mafia
e lo fece attraverso il prefetto Mori con migliaia di arresti e grandi processi, dal 1923 al 1933.
La mafia fu apparentemente sconfitta, ma rimase un fenomeno latente. Gli americani utilizzarono l’aiuto della mafia durante lo sbarco in Sicilia, per cui la favorirono nell’amministrazione provvisoria dell’isola. In un contesto internazionale di guerra fredda la mafia riuscì a rinascere anche perché fu utilizzata per controllare il voto in funzione anticomunista, ed in cambio fu protetta. Nel nuovo contesto di boom economico iniziato alla fine degli anni ’50, si ha il passaggio dalla mafia del latifondo a quella della città. La mafia si arricchisce aggiudicandosi gli appalti pubblici e con speculazioni edilizie. Gli anni ’60 e ’70 furono intensi e prolifici per il dilagare della mafia. Gli eventi mafiosi nella prossima puntata.  




SBLOCCA ITALIA: UN MILIARDO DI INVESTIMENTI PER RISANARE L'EDILIZIA SCOLASTICA

di Maurizio Costa

Roma – Matteo Renzi ha la chiave per far ripartire il Paese: dal primo luglio prenderà il via lo "Sblocca-Italia", un provvedimento massiccio che farà riattivare i cantieri fermi da anni per problemi finanziari e burocratici in tutta Italia. La prima mossa sarà quella di riformare dalle basi l'edilizia scolastica italiana, che versa in condizioni disastrose. Il Governo stanzierà più di un miliardo di euro: una cifra importante che abbellirà e metterà in sicurezza più di 21mila plessi scolastici sparsi per la penisola.

Questo provvedimento, però, costerà caro alle casse dello Stato. Renzi ha pensato bene di rimediare i fondi dalla Cassa Depositi e Prestiti, una società per azioni per l'80,1% di proprietà del Ministero dell'Economia e delle Finanze, che utilizza depositi postali (buoni fruttiferi e libretti di risparmio) per finanziare progetti degli Enti Locali e dello Stato. Per risanare le scuole serviranno esattamente un miliardo e 94 milioni di euro, cifra che la CDP elargirà al Governo.

I numeri – Lo "Sblocca-Italia" andrà a intaccare più del 50% degli edifici scolastici, con 21.269 interventi divisi in tre categorie: operazioni di abbellimento, di messa in sicurezza e di costruzione ex novo. I primi riguarderanno 18mila istituti: queste scuole verranno ripristinate funzionalmente e subiranno interventi di piccola manutenzione. Il prezzo di queste operazioni sarà di 450 milioni di euro. Altri 3mila istituti verranno messi in sicurezza, con rimozioni dell'amianto e delle barriere architettoniche, con un costo di 400 milioni. Infine, saranno sbloccati i cantieri di 389 nuove scuole che nasceranno sul nostro territorio, soprattutto al Nord.

Le parole di Renzi – Il Premier non nasconde la soddisfazione per aver dato il via ad un piano di interventi così maestoso: "Effetto immediato dello "Sblocca Italia" è che sia possibile operare sul singolo bene, nel rispetto delle norme, e sbloccare gli interventi fermi da 30 o 40 anni. Questo può dare un valore di fiducia e speranza al Paese."

Tanta fiducia e pochi dubbi. Le uniche incognite riguardano i finanziamenti: i soldi verranno presi dai depositi postali degli italiani, indebitando ancora di più le Poste, che comunque dovranno garantire ai proprietari dei depositi l'accesso ai propri fondi. La Cassa Depositi e Prestiti, dal canto suo, ha una disponibilità liquida che si aggira attorno ai 147mila milioni di euro, una cifra elevatissima che aiuterà il Paese ad allinearsi con il resto d'Europa.