PROCESSO LAVITOLA, COMPRAVENDITA SENATORI: PRODI, "ERANO CHIACCHIERE QUOTIDIANE"

Redazione

“Se avessi saputo che il senatore De Gregorio intendeva passare al centrodestra avrei avuto più attenzione. Io al Governo ci stavo bene". L’ex premier Romano Prodi risponde così ai giudici di Napoli nel corso del cosiddetto processo Lavitola, il procedimento sulla sospetta compravendita di senatori dove Silvio Berlusconi è accusato di corruzione e dove il professore è stato ascoltato oggi come testimone. "Erano chiacchiere quotidiane e mai fui informato di cose specifiche altrimenti sarei ancora presidente del Consiglio", ha spiegato l’ex premier.

Prodi ha risposto alle domande dei pm Vincenzo Piscitelli e Fabrizio Vanorio, titolari del fascicolo con il pm Henry John Woodcock, e poi a quelle degli avvocati di Berlusconi Niccolò Ghedini e Michele Cerabona. "Ho avuto contezza dell'acquisto specifico di un parlamentare solo quando ho ricevuto la lettera di un senatore". 

Prodi ha letto in aula il testo della missiva inviatagli da De Gregorio il 12 giugno 2013 nella quale l'ex senatore, eletto con l’Idv e poi passato con il centrodestra, gli chiedeva scusa per essere stato "corrotto da Berlusconi". Prodi ha ribadito di essere rimasto sorpreso dalla lettera, "sono caduto dalle nuvole".

Prodi ha ricordato poi le tensioni sulla nomina di Sergio De Gregorio a presidente della Commissione Difesa. "Ci furono fortissimi scontri quando ci fu la nomina di De Gregorio a presidente della Commissione Difesa. Fu molto contestata e contrastata perché fu eletto con voti dell'opposizione e fu una elezione inaspettata. Ogni giorno c'erano incontri per contare i senatori sulla tenuta della maggioranza”.

L'ex premier ha ricostruito quindi che il suo governo, nato con una maggioranza "risicata" in Senato,  andò in crisi in un momento che appariva "di tranquillità. Era passata la Finanziaria dopo un mese di dicembre durissimo. C'era maggiore coesione". A una domanda della difesa di Lavitola, che gli ha chiesto delle richieste dell'allora senatore Pallaro per votare la Finanziaria, Prodi ha risposto: "Io non trattavo voti, non so delle trattative parlamentari". 

All'avvocato Ghedini, che gli chiedeva delle posizioni assunte dalle minoranze linguistiche altoatesine e dell'Udeur di Mastella, Prodi ha spiegato: "L'appoggio al governo è sempre condizionato a un rapporto politico. Gli altoatesini, ad esempio, pur essendo più di centrodestra, si fidavano di me. E portavano avanti le richieste per il loro territorio. La politica si fa così". 




EXPO 2015: UN GIOCO DA RAGAZZACCI

di Maurizio Costa

Nel 1889 l'Esposizione Universale di Parigi, che ospitò per prima la Torre Eiffel, diede il via a quella che sarà, negli anni a venire, la modernità delle macchine a vapore e dell'elettricità. L'organizzazione dell'evento costò un milione e mezzo di franchi in meno del previsto e fu uno degli avvenimenti storici chiave del XIX secolo. Nel 2015 la storia si ripete, o forse no. Milano ospiterà l'Expo e gli appalti sono oggetto di inchieste da parte della Magistratura, che ha affidato un Commissario straordinario che dovrà sorvegliare l'andamento dei lavori. Ieri, è entrato in gioco anche il Presidente della Lombardia, Roberto Maroni, indagato per presunte irregolarità legate alla firma di contratti a termine, esercitando "pressioni" per piazzare due persone care nell'impianto Expo. La storia ritorna, come il serpente che si mangia la coda, ma questa volta, invece della Torre che adesso padroneggia Parigi, all'ingresso dell'Expo 2015 potremmo mettere un presidio della Guardia di Finanza. Questo Expo servirà solamente a far vedere al mondo come è l'Italia, "esponendo" a tutto il mondo il nostro modo di organizzare un evento. D'altronde, è facile mettersi d'accordo se a comandare sono sempre loro, i "ragazzacci" magnanimi e filantropi che provano a trovare lavoro a persone vicine. Bravi.




PEDOPORNOGRAFIA: TERMINATA LA MAXI OPERAZIONE "STOP FAKE"

Redazione

Con l'operazione "Stop Fake" della Polizia postale e delle comunicazioni di Venezia è terminata la caccia a decine di pedofili, sparsi in vari paesi del mondo, iniziata nel 2013.

Gli specialisti della postale, con il coordinamento del Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia On-line (Cncpo) di Roma, hanno chiuso il cerchio su una rete di pedofili, sequestrando un numero notevole di materiale riconducibile ad abusi su minori. In Italia sono state eseguite 26 perquisizioni, con la collaborazione di dieci compartimenti della Polizia postale e delle comunicazioni (Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana ) che hanno visto centinaia e centinaia di Gigabyte passati al setaccio dagli investigatori informatici.

Tutto ciò è sfociato nel sequestro di migliaia di immagini e video di natura pedopornografica, oltre ad una richiesta di arresto. Sono stati inoltre individuati 26 pedofili tra Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia, Belgio,Polonia, Messico, Argentina, Russia, Spagna e Repubblica Ceca, che sono stati segnalati alle autorità giudiziarie dei lori paesi.

Le indagini sono iniziate dopo una perquisizione relativa ad un'altra operazione di contrasto alla pedopornografia, condotta nel 2013. Nel corso dell'analisi delle caselle di posta elettronica di un pedofilo, sono emersi decine di contatti con utenti della rete recanti nickname riconducibili a bambini e bambine.

L'uomo frequentava diversi social network (quali Facebook, Netlog, MSN Spaces, Badoo ed altri), dove si spacciava per una bambina alla ricerca di foto di altri bambini. E nel corso della ricerca si era imbattuto in decine e decine di "fake" (ovvero di utenti del web che si nascondono dietro ad una falsa identità digitale) che si fingevano loro stessi dei bambini. Nasceva così un'amicizia, sulla base della quale questi pedofili, sotto mentite spoglie, si scambiavano materiale pedopornografico. C'è stato anche un momento in cui due pedofili hanno gettando via la maschera e hanno continuato il loro scambio di materiale illecito.

Inoltre, dall'analisi del materiale sequestrato, si prevedono ulteriori sviluppi investigativi sul vasto fenomeno della pedopornografia digitale.




PESO FORMA: UNA BUONA COLAZIONE AL MATTINO PER RITROVARE LA LINEA

A cura della Dottoressa Monia D'Amico – Biologa, Nutrizionista

Una delle regole più importanti alla base di una buona educazione alimentare è la distribuzione dei pasti: l’introito giornaliero dovrebbe essere suddiviso in cinque pasti, tre principali e due spuntini. Tra i pasti principali insieme al pranzo e alla cena non deve mai mancare la prima colazione. Una prima colazione adeguata permette di iniziare bene la giornata senza arrivare stanchi e affamati al momento del pranzo e fornisce l’energia necessaria per affrontare la giornata.

La prima colazione è un’abitudine irrinunciabile per tante persone ma non è così per tutti infatti ci sono persone che comunemente non riescono a mangiare al mattino e spesso non assumono niente fino al pranzo.

Oltre l’inappetenza mattutina ci sono svariate motivazioni alla base dell’astenersi dalla prima colazione, fretta, consuetudine, regimi dietetici ecc.

Saltare la prima colazione è un abitudine comunemente diffusa anche tra bambini e adolescenti: numerosi bambini saltano la prima colazione anche per scelta dei genitori e tra le cause ci sono anche ragioni di controllo del peso.

In realtà è noto che saltare il pasto non diminuisce l’apporto calorico dell’intera giornata; Il bambino avrà più fame nell’arco della giornata e consumerà più di quello che è il suo fabbisogno. Il salto della prima colazione del bambino sembra contribuire ad un maggior rischio di sviluppare disturbi metabolici come sovrappeso infantile ed obesità. Molti studi hanno mostrato l’esistenza di un’associazione inaspettata tra l’abitudine al salto di un pasto e lo sviluppo del sovrappeso: il sovrappeso infantile è un fenomeno in preoccupante crescita, anche nel nostro paese, e sono le abitudini alimentari scorrette, piuttosto che i tipi di alimenti consumati, le principali cause.

Saltare la prima colazione significa influenzare negativamente il bilancio energetico quotidiano, e prima ancora, sconvolgere l’omeostasi del glucosio: si è visto che chi evita la prima colazione di solito compensa la mancata assunzione d’energia caricando di calorie il pranzo e la cena.

Saltare la prima colazione aumenta prevalentemente il valore della glicemia mentre influenza meno il dispendio energetico nelle 24 ore e l'ossidazione dei grassi.

L’abitudine alla colazione influenza il metabolismo quotidiano regolando positivamente l’assunzione calorica giornaliera totale.

E’ stata dimostrata un’associazione positiva tra consumo abituale della prima colazione e riduzione dei fattori di rischio cardiovascolari. In particolare, gli adolescenti che consumano regolarmente la prima colazione, sembrano avere una massa grassa inferiore rispetto ai consumatori occasionali.

 Un recente studio condotto dai ricercatori dell’Università di Hong Kong ha analizzato l’associazione tra il consumo della colazione e il valore dell’indice di massa corporea (BMI) nei bambini in età scolare.  Dalla ricerca è emerso che i bambini e le bambine che saltavano la colazione presentavano maggiore aumento del valore medio di Indice di Massa Corporea (IMC) rispetto ai coetanei che consumavano regolarmente il primo pasto del giorno. Questa associazione è risultata ancora più forte per coloro abituati a saltare anche il pranzo(1).

E’ molto importante nel seguire una corretta alimentazione e un sano stile di vita consumare regolarmente una prima colazione al mattino:  potrete rimanere in forma e mangiare regolarmente durante il giorno prevenendo disturbi metabolici e patologie  cardiovascolari.

 

Dedicare il giusto tempo alla prima colazione

Alla colazione andrebbe dato il gusto spazio anche se si va di fretta e magari non si ha troppo tempo da dedicarvi. Sarebbe bene scegliere, per fare del bene a se stessi, di alzarsi al mattino 15 minuti prima del solito per dedicarsi con tutta calma a preparare e a consumare una sana prima colazione.

E’ importante inoltre fare la prima colazione in famiglia coinvolgendo anche i bambini che in questo modo iniziano ad abituarsi a condividere questo tempo con i genitori e a consideralo un momento di importante convivialità come per il pranzo e la cena.

Fare colazione in famiglia è associato ad una migliore qualità della vita e una maggiore attenzione all’alimentazione ad esempio maggiore assunzione di frutta, cereali integrali e fibre e con un rischio inferiore di sviluppare sovrappeso e obesità (3). 

Se occasionalmente andate di fretta o siete in ritardo piuttosto che non fare colazione al mattino consumate qualcosa mentre andate al lavoro o a scuola.

 

Cosa è meglio mangiare a colazione

La colazione del mattino deve essere semplice ed energetica così da permettere al nostro metabolismo di tornare a funzionare a pieno ritmo dopo la pausa notturna.

La composizione della colazione è ovviamente importante e un pasto ideale dovrebbe contenere carboidrati complessi e cereali a basso contenuto in zuccheri, grassi e anche proteine.  Ad esempio una fetta di pane integrale bruscato o fette biscottate integrali con un velo di marmellata e un bicchiere di latte o uno yogurt naturale o alla frutta. Meglio pane e fette integrali perché più ricchi di fibre ma attenzione ai componenti delle fette guardate che contengano tra gli ingredienti olio extra vergine d’oliva e non oli e grassi vegetali altrimenti la qualità non sarà molto diversa da quella di una merendina o di un cornetto.

Inoltre zuccheri semplici e vitamine della frutta fresca non dovrebbero mancare. Ad esempio un frutto fresco o spremuta d’arancia fornisce vitamine, antiossidanti, fibre e non affatica l'apparato digerente stimolando il processo di detossificazione dell’organismo. Meglio una spremuta o un centrifugato di frutta che non contiene zuccheri aggiunti alla bevanda o coloranti rispetto ad un succo di frutta. Ogni tanto un po’ di frutta secca che contiene proteine e acidi grassi essenziali può far parte della nostra colazione.

In alternativa al latte e derivati si possono scegliere altre bevande che vanno bene anche per vegetariani e vegani come bevanda di soia, riso, avena, orzo ecc; sono gradevoli e quasi sempre sono prodotti derivati da agricoltura biologica molto validi.

In alternativa va bene anche una colazione salata con pane integrale bruscato con prosciutto o bresaola oppure in alternativa ricotta o formaggio fresco sempre insieme ad un frutto. Non è una classica colazione italiana ma fornisce tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno al mattino.

 

Bibliografia:

 

1. International Journal of Obesity (2011) Breakfast skipping and change in body mass index in young children 35, 899–906

 

2. Obes Res Clin Pract. 2014 May-Jun;8(3):e201-98 Effect of breakfast skipping on diurnal variation of energy metabolism and blood glucose. 

 

3. J Acad Nutr Diet. 2013 Dec;113(12):1601-9. doi: 10.1016/j.jand.2013.08.011. Epub 2013 Oct 15. Eating breakfast and dinner together as a family: associations with sociodemographic characteristics and implications for diet quality and weight status.

 

Dott.ssa Monia D’Amico Biologa Nutrizionista telefono: 3476003990

Centro Psicologia Castelli Romani – Albano Laziale




DENARO 100% RICICLABILE

di Maurizio Costa

L'Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia ha stilato un rapporto sulle operazioni sospette dell'anno 2013. Il risultato è sconvolgente: le operazioni di riciclaggio dei proventi derivanti da reati lesivi di interessi pubblici raggiungerebbe la cifra di 84 miliardi di euro. Utilizzo distorto dei finanziamenti pubblici, appropriazioni indebite da parte dei partiti politici e situazioni corruttive sono le operazioni sospette che l'Istituto ha fatto emergere. Neanche a farlo apposta, i soggetti "a rischio", che avrebbero fatto lievitare questa cifra, sono proprio i politici italiani: investimenti, immobili e l'utilizzo di trust sono i mezzi per riciclare il denaro sporco. Mentre Roma viene sommersa dal problema dei rifiuti, i politici e gli uomini d'affari hanno trovato il modo di riciclare, questa volta non le scorie, ma la carta filigranata proveniente da traffici sospetti. Il denaro sporco viene purificato e immesso di nuovo nel giro. Ma in questo circolo, le lancette si fermano sempre dalla parte di chi le ha fatte partire, di chi ha dato la carica all'orologio. Mentre la "massa" si pone il problema dello spread e della spending review, i "grandi" si dedicano solamente agli aumenti dei propri capitali. Come scriveva Darwin: "Il più forte distrugge sempre il più debole." Sempre.




CLANDESTINI, GIRO MILIONARIO: FERMATA ORGANIZZAZIONE CRIMINALE

Redazione

Aveva raggiunto un giro di soldi milionario l'organizzazione criminale che permetteva ai migranti di raggiungere clandestinamente l'Europa dall'Afghanistan, attraverso la Grecia e l'Italia.

La polizia dopo due anni di indagini è riuscita a ricostruire il meccanismo del traffico di migranti ed oggi ha chiuso l'inchiesta con 37 persone indagate e 3 finite direttamente agli arresti. I reati contestati a vario titolo sono di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, riciclaggio, contraffazione di documenti e operazioni finanziarie illecite.

L'indagine, chiamata "Toman" dal nome della moneta iraniana, era partita dalla città romagnola quando il 15 febbraio 2012 erano stati sorpresi 14 clandestini afghani mentre camminavano in fila indiana lungo la Statale Romea.

Nel marzo successivo, i poliziotti, a San Lazzaro di Savena (Bologna) avevano trovato altri 18 migranti.

Questi due "incontri" di clandestini ha dato origine ad indagini più approfondite che si sono poi sviluppate su più fronti.

Un altro filone investigativo si è sviluppato nella Capitale dove gli agenti hanno monitorato diversi flussi di clandestini scoprendo luoghi e immobili per il momentaneo alloggio dei migranti e tecniche per superare i controlli agli aeroporti di Ciampino e Fiumicino. E proprio a Roma, sono stati rintracciati due cittadini afghani finiti in carcere.

L'ampia attività d'indagine ha portato alla luce l'esistenza di un'associazione criminale transnazionale, composta da cittadini afghani ed iraniani, operante nei rispettivi paesi, con snodi operativi in diverse città italiane, in Grecia, e con referenti in altri paesi europei, destinazioni finali dei migranti.

L'organizzazione si serviva sia di "passeur" che accompagnavano a destinazione i clandestini sia di aerei e treni, fornendo documenti falsi e luoghi dove soggiornare temporaneamente. I prezzi del viaggio variavano dai 2 ai 7 mila euro a seconda del servizio offerto e delle tappe richieste. Gli indagati sono stati controllati mentre organizzavano viaggi verso la Germania, la Danimarca, l'Austria, la Norvegia e la Svezia.

Parallelamente sono stati monitorati scambi di denaro e valuta in ambito internazionale con transazioni per decine di milioni di euro in violazione delle normative fiscali ed antiriciclaggio.

Per il meccanismo illecito si faceva riferimento sia a imprenditori italiani, quali intermediari finanziari internazionali non autorizzati, sia al sistema "hawala", tradizionale metodo di pagamento fiduciario mediorientale. Gli inquirenti sono riusciti a monitorare gli scambi del denaro in esercizi pubblici e persino nei bagni della stazione.

Hanno preso parte all'operazione oltre 100 agenti delle squadre Mobile di Ravenna, Roma, Bologna, Trento, Milano, Firenze, Modena, Siena, Torino, Teramo, Rieti, Venezia, Verona Ascoli Piceno, Ancona, Caltanissetta e dei Commissariati di Chioggia e Senigallia che hanno inoltre sequestrato beni tra contanti, conti correnti e preziosi per diverse decine di migliaia di euro.




PENSIONE? CI DIRANNO QUANTO

di Alberto De Marchis

Dopo il fisco "amico" arriva la previdenza "amica". e' ormai pronta al debutto la “busta arancione”, in grado di stimare per ognuno la futura pensione, che non sarà più un mistero. Una batosta annunciata per alcuni e un'ottima trovata per altri che potranno pianificare il futuro e magari fare in modo di passare una bella vecchiaia. ma non è tutto oro quello che luccica perché la realtà è che prima che la sperimentazione si stabilizzi potrebbero verificarsi non pochi disservizi e confusione. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha annunciato che si partirà con una fase di «sperimentazione», da avviare «entro la fine di quest’anno» per portare il lavoro «a compimento» nel 2015. Il passaggio è delicato e gli eventuali aggiustamenti potranno essere apportati nel corso della sperimentazione, che probabilmente sarà condotta su una platea circoscritta rispetto ai quasi 16 milioni di pensionati. Le difficoltà non sono però solo negli algoritmi, il commissario straordinario dell’Inps, Vittorio Conti, ha sottolineato come l’iniziativa della busta arancione, che si era fatta strada già sotto il governo Letta, annoveri oltre a «una componente tecnica» anche «una politica, esponendo il governo a una responsabilità, perché significa tenere fissa l’architettura previdenziale». Inoltre per Conti «non basta avere un calcolatore che sputa fuori un numero, ma quella cifra deve essere letta dal singolo a seconda dei suoi bisogni futuri».




A MORTE L'IGNORANZA

di Chiara Rai

Molti a Oppido Mamertina non capiscono come i militari abbiano potuto indignarsi e lasciare addirittura la processione della Madonna soltanto perché i cittadini in processione si sono fermati sotto casa di un boss in ossequio alla mafia. Il problema è che hanno fatto fare l'inchino alla Madonna: un malaffare che si congiunge ad un marcio divenuto collettivamente lecito tanto da volerlo fare apparire candido. Tanto che persino la Chiesa si piega di fronte ad un boss malavitoso. Siamo in provincia di Reggio Calabria dove non molto lontano, soltanto qualche settimana fa, Papa Francesco scomunicava gli 'ndranghetisti a Cassano sullo Jonio. Il presidente dei vescovi calabresi esprime il suo disappunto affermando che i preti avrebbero dovuto scappare dalla processione in odore di 'ndrangheta e condannare dunque quel gesto ignobile anche con la punizione di non permettere altre processioni per qualche anno. Se non altro la Chiesa avrebbe predicato le parole dell'umile Bergoglio che dopo averci messo la faccia, ha dovuto assistere ad una simile scena di preti che sono rimasti in silenzio senza condannare questa riverenza al cancro del nostro paese. Una bestia velenosa che silente è entrata nel dna di quella gente che difende gli assassini che con il sangue hanno prolificato il male di tutti i mali: la corruzione, il malaffare, l'antistato. Un aiuto apparente, non una mano tesa ai bisognosi. Che sia condannata l'ignoranza.




DIFESA, COMELLINI (PDM): 100 MARĂ’ IN LIBIA? PINOTTI CHIARISCA.

di Luca Marco Comellini*

Durante la notte circa 100 “marò” dotati di armamento e attrezzature d'assalto sono stati trasportati a bordo di una unità navale LPD della Marina militare e siccome è prassi consolidata che gli eventuali cambi di equipaggi, compresi i marò, avvengono durante le soste nei porti a termine dei previsti periodi di temporaneo imbarco e che quindi è escluso possa trattarsi di sostituzione dei nuclei di protezione che operano a bordo delle unità navali impiegate nell'operazione Mare Nostrum, occorre che il Ministro della difesa chiarisca immediatamente se il contingente di militari italiani è destinato a svolgere operazioni di sicurezza e soccorso in Libia dove operano già altri militari impegnati come istruttori per le forze locali libiche, che domani, in parte, verranno fatti rientrare in Italia, oppure se le truppe trasportate con gli elicotteri sull'unità navale da trasporto anfibio siano destinate ad altre operazioni e se queste siano state autorizzate dal Parlamento.

Segretario del Partito per la tutela dei diritti di militari e Forze di polizia (Pdm)




ALBANIA: ALLARME SPINELLI AVVELENATI.

Lo "Sportello dei Diritti" rilancia l'allarme in Italia: i continui sequestri sulla sponda salentina dell'Adriatico dimostrano che arrivano fiumi di cannabis. Ma secondo gli svizzeri non si tratta della solita "erba". Dietro si nascondono ancora maggiori pericoli per la salute

 

Redazione

Sono anni che continuano i sequestri di cannabis e derivati sulla costa salentina di provenienza albanese. Non passa settimana che sulle spiagge o sugli scogli della provincia di Lecce le pattuglie delle forze dell'ordine non scovino natanti e borsoni, a volte abbandonati per la fretta, carichi e carichi di questa merce. La Terra d'Otranto alla luce delle continue notizie di cronaca che si possono leggere sulla stampa locale in merito, infatti, é divenuta probabilmente il più importante crocevia del traffico di marijuana e simili d'Europa, droga che poi viene esportata nel resto del Vecchio Continente.É dalla Svizzera che però rimbalza una notizia shock che riguarda la potenziale maggiore pericolosità di questa droga proveniente dal Paese delle Aquile.Proprio una televisione elvetica in lingua italiana, ha mandato in onda le interviste ad alcuni giovani che secondo la ricostruzione dell'emittente si sono imbattuti nella canapa lavorata o contaminata da una serie di veleni e sostanze e resa altamente nociva ma esteticamente più appetibile, per incrementare i guadagni.Le testimonianze dei consumatori parlerebbero chiaro: “Nausea, dolori e difficoltà respiratorie” ed il Cantone e tutta la Svizzera sarebbero letteralmente invase da questo "prodotto", tanto che complessivamente al di là delle Alpi ne sarebbero arrivate alcune tonnellate, soppiantando il mercato biologico locale.Si tratta di una questione che sta assumendo contorni transazionali e che per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti", deve creare una forte preoccupazione ed una reazione anche nelle autorità italiane poiché ad essere maggiormente esposti ai rischi delle droghe, e con maggior riguardo quelle oggetto del suddetto report da parte della tv Svizzera, trattate chimicamente e potenzialmente con effetti devastanti, vi sono i nostri giovani, che notoriamente sono tra le fasce di popolazione che maggiormente consumano le cosiddette "droghe leggere".




QUANDO LA LEGGE DEL TAGLIONE NON VALE

di Daniele Rizzo

Un tifoso morto ammazzato non rientra certo nella normalità del nostro paese. A pensarci bene non rientra nella normalità di nessun paese al mondo. Eppure negli ultimi anni sembra diventata una triste consuetudine dell’italico stivale. Ciò che è accaduto prima della finale di Coppa Italia del 3 maggio scorso è aberrante e inumano, ma non può giustificare le reazioni del tifo napoletano. Dopo l’assassinio di Ciro Esposito è esplosa la rabbia dei partenopei: “Romanista sei il primo della lista” scrivono su Facebook; un manichino giallorosso impiccato è apparso in un rione di Napoli. Come se l’antidoto alla violenza fosse altra violenza. Come se uccidendo un romano si pareggiasse il conto. Chi ha ucciso deve pagare, ma non con la legge del taglione, bensì con un’azione che solo uno stato di diritto pronto e risoluto può fare. Chi ha ucciso deve essere giudicato subito, prima che altro sangue innocente venga versato, prima che paghi per lui chi invece non ha colpe. I tifosi, romanisti o napoletani, sono tutti nella stessa posizione in questa vicenda, spettatori inermi di uno spettacolo macabro che si chiama calcio, uno spettacolo che giorno dopo giorno perde sempre più quel carattere aggregativo che aveva un tempo. L’appello che lanciamo è che i tifosi napoletani e romanisti si uniscano in una campagna per l’emarginazione di quella componente malata e deviata che ormai da troppo tempo corrode il calcio. Solo così potremo finalmente tornare a parlare del gioco più bello del mondo.