POVERO OBAMA

di Maurizio Costa

Le elezioni midterm negli Stati Uniti, che rinnovano ogni due anni un terzo del Senato e la Camera del Parlamento, hanno dato un duro colpo al presidente Barack Obama. Dopo aver perso già due anni fa la maggioranza alla Camera, i democratici hanno lasciato anche il Senato nelle mani dei repubblicani. Un grande cambiamento, visto che da gennaio 2014 il presidente non avrà la maggioranza in nessuna delle due parti del Congresso degli Stati Uniti. Obama adesso dovrà combattere fino alla fine del suo mandato contro un ostruzionismo prolungato dei repubblicani che, molto probabilmente, cercheranno di ostacolare le manovre legislative del presidente e le nomine di giudici federali e dei funzionari che Obama vorrà far salire in carica. Dall'altra parte, però, se i repubblicani dovessero fare una politica di ostruzionismo per due anni, gli elettori potrebbero ripensarci e tornare a votare i democratici, che, in questo caso, avrebbero la scusa di non aver fatto riforme solamente per colpa dei "no" a priori dei repubblicani. Una situazione che mette in seria difficoltà Obama, che dovrà riconquistare l’elettorato e fare da mediatore tra le richieste repubblicane e i suoi ideali riguardo alla legalizzazione delle droghe leggere e al trattato di libero scambio. Questa svolta statunitense fa ragionare anche sulla condizione della politica italiana. Il democratico (come definirlo sennò?) Renzi che ha creato un governo dalle larghe intese, che porta pochi e leggeri pericoli alle riforme che vuole e che ha portato avanti, è molto differente dalla condizione americana. Chi sta messo peggio? Una domanda complicata che ha una risposta semplice: gli Usa hanno votato, noi no. La differenza è abissale anche se i problemi che dovrà affrontare Obama sono enormi.




SILVIO BERLUSCONI E MATTEO RENZI: COLAZIONE A PALAZZO CHIGI

Redazione

Altro che colazione da Tiffany, il ritorno di fiamma è avvenuto davanti ad un bel lunch a palazzo Chigi. Riparte il dialogo tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi: un nuovo faccia a faccia che ha la forma di una colazione di lavoro a Palazzo Chigi tutto incentrato la legge elettorale. Due ore di colloquio, al quale hanno partecipato a fianco di Berlusconi anche Gianni Letta Questi, a quanto pare, i punti portati dal premier alla trattativa: soglia d'ingresso al 5% e innalzamento del premio di maggioranza al 40%. Durante una riunione di questa mattina dei vertici del Pd si e' ragionato sulla possibilita' di introdurre le preferenze. L'ex premier invece avrebbe chiesto garanzie sulla possibilita' di poter scegliere comunque una quota di candidati, ma non e' detto che passi il sistema dei capolista bloccati.
Si muove qualcosa anche sul fronte dell'elezione dei giudici della Corte Costituzionale. Forza Italia lancia una terna di candidati. Sono tre donne: Maria Pia Baccari con la professoressa di diritto internazionale privato e processuale Stefania Bariatti e la penalista Marzia Ferraioli.
Contemporaneamente i 5 stelle dicono si' al nome di Silvana Sciarra, candidata del Pd alla Consulta, anche se precisano che l'ultima parola spetta al web.
Proseguono intanto le le scintille, molte, prodotte dalle continue frizioni tra il governo italiano e la Commissione Esecutiva a Bruxelles.
Qualcosa deve proprio non essergli andato giu', se dopo lo screzio di ieri il presidente della commissione, Jean-Claude Juncker, ha sentito l'esigenza di non smorzare piu' di tanto i toni ancora questa mattina. Io, ha scandito, sono "a capo di 28 commissari politici, non siamo burocrati ne' alti funzionari: siamo uomini politici". Renzi, a differenza di ieri, oggi non ha risposto. Il commento e' stato affidato al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per gli Affari Europei, Sandro Gozi.
"A Juncker chiediamo che la Commissione Ue eserciti un ruolo politico, che e' stato perso negli ultimi decenni", dice questi, la Ue non ha bisogno di "astrusi parametri finanziari, ma di decisioni forti di politica economica".
"I popolari sono in Europa alternativi ai socialisti e ai populisti. E Renzi e' socialista e populista", controbatte su Twitter il presidente dei Popolari per l'Italia Mario Mauro. A dimostrare una volta di piu' che Bruxelles e' molto, ma molto vicina.




ROMA, TRASCRIZIONI MATRIMONI GAY: L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE RICORRE AL TAR CONTRO IL DECRETO DEL PREFETTO

 

Viene contestata, inoltre, una violazione del procedimento poiché il decreto impugnato è stato adottato senza la formale comunicazione di avvio e quindi non rispetta le disposizioni della  L.241/90, invocata peraltro dallo stesso Prefetto.

 

Redazione
Roma
– Roma Capitale ha provveduto a far notificare oggi, presso il Tribunale Amministrativo regionale del Lazio, il ricorso con il quale si chiede l’annullamento giurisdizionale del decreto del Prefetto della Provincia di Roma del 31 ottobre 2014, che prevede l’annullamento della trascrizione nei registri dello stato civile dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero, nonché l’ordine di procedere agli atti conseguenti.  Il decreto del Prefetto – secondo la tesi giuridica sostenuta nel ricorso – “è stato assunto in carenza assoluta di potere e risulta comunque viziato da incompetenza, nonché da eccesso di potere sotto varie figure sintomatiche” e pertanto viene definito “palesemente nullo, illegittimo, ed errato”.  La normativa vigente  – secondo Roma Capitale – non attribuisce affatto in capo al Prefetto stesso alcun potere di intervenire sugli atti di stato civile né, per derivazione, di ordinare l’annullamento delle trascrizioni. Nel caso specifico, infatti, né allo stesso Sindaco è dato intervenire, ma solo – ciò è detto esplicitamente dalla normativa – al Tribunale.
Il Sindaco di Roma Capitale  – si legge inoltre nel documento – “non ha celebrato  l’unione, non ha attribuito diritti né imposto doveri agli interessati, ma si è limitato a conferire pubblicità-notizia ad un evento, giuridicamente rilevante, verificatosi prima (rispetto al 18 ottobre) ed altrove (in altri Stati) nel rispetto dello Statuto di Roma Capitale, che impone il divieto di qualsiasi forma di discriminazione, degli ordinamenti dei Paesi in cui il matrimonio è stato contratto, nonché dalle Carte sovranazionali recepite dal nostro ordinamento”. 
Viene contestata, inoltre, una violazione del procedimento poiché il decreto impugnato è stato adottato senza la formale comunicazione di avvio e quindi non rispetta le disposizioni della  L.241/90, invocata peraltro dallo stesso Prefetto. Il Campidoglio ha chiesto infine la immediata sospensione degli effetti del provvedimento prefettizio, sino alla decisione sul merito del ricorso. Lo comunica, in una nota, il Campidoglio.

 




ELENA CESTE: MORTA PER ASFISSIA

di Silvio Rossi

Costigliole D'Asti – Morta per asfissia.Questo il risultato appena giunto dal medico legale, Roberto Testi, incaricato di effettuare l’autopsia sui resti della mamma di Costigliole d’Asti scomparsa il 24 gennaio scorso.
Secondo le prime indiscrezioni la morte della donna potrebbe essere avvenuta in trenta secondi, una dinamica compatibile con una costrizione effettuata dalle mani di un uomo. Il rischio ora è che i lunghi mesi di esposizione a fango, terra e agenti atmosferici possano aver eliminato dai resti della donna le eventuali tracce dell’assassino.
Le prime indicazioni dell’esame autoptico escludevano ferite dovute a colpi d’arma da fuoco o da taglio. A questo punto le possibili cause di morte avrebbero potuto essere un avvelenamento o, cosa che è stata appurata oggi, l’asfissia.
Compatibile quindi con un raptus di chi, al termine di una lite, può aver stretto le mani intorno al collo di Elena.
La notizia odierna potrebbe dare un’accelerazione alle ricerche che vedono al momento unico indagato il marito Michele Buoninconti.




ELENA CESTE: UN SOCCORRITORE DUBBIOSO SUL RACCONTO DI MICHELE BUONICONTI

Redazione

Costigliole D'Asti – Ancora una volta le versioni e i discorsi di Michele non convincono coloro che hanno avuto a che fare con questa storia. Tra i soccorritori c'è qualcuno che ha dubbi sul racconto del marito Michele Buoniconti, indagato per la morte della moglie Elena Ceste, la donna scomparsa a Costigliole d'Asti il 24 gennaio 2014 e trovata morta il 18 ottobre. "Stavamo battendo la zona con le zone cinofile, quando fummo raggiunti dal marito. Era visibilmente alterato, uralava che degli uomini gli avevano portato via la moglie. Noi ci stavamo dirigendo proprio verso la zona dove è stato trovato il cadavere ma lui ci suggerì di cambiare direzione, verso la chiesa", ha detto alla Stampa uno degli uomini impegnati nelle ricerche della donna. Il soccorritore era già stato sentito dai carabinieri del comando di Asti. L'uomo è solo una delle persone che potrebbero dare risposte sul ritrovamento dei resti sentite ieri dagli inquirenti. Si fa dunque sempre più pesante la posizione del marito della donna. Michele ha raccontato che al mattino del 24 gennaio Elena gli aveva chiesto di accompagnare i figli a scuola perché non stava bene. Al suo rientro, dopo circa un’ora, secondo la sua versione, la donna era già scomparsa lasciando in casa il cellulare, gli occhiali da vista e la giacca. Il marito sostiene inoltro di aver trovato i vestiti della donna dietro il cancello di entrata, nel cortile di casa, come se avesse deciso di spogliarsi prima di andare via.




SINDROME DEL PIRIFORME: SINTOMI E CURA

 A cura della Dott.ssa Marta Romagnoli, Fisioterapista

Il piriforme fa parte dei muscoli profondi del bacino che si inseriscono sul gran trocantere del femore; tutti portano il femore in rotazione esterna. A causa di questa sua collocazione così profonda ha un rapporto molto intimo con il nervo sciatico, tanto che in un punto, offre il passaggio a questo nervo che lo attraversa.

La sindrome del piriforme è una condizione in cui il muscolo piriforme irrita o comprime il nervo sciatico  a causa di un trauma o di una contrattura. Il disturbo provoca spasmi e dolore a livello del gluteo, ma può anche estendersi al vicino nervo sciatico causando intorpidimento, debolezza e formicolio lungo la parte posteriore della gamba e nel piede (simile al dolore sciatico provocato dall'ernia del disco). In generale, le condizioni di questo tipo, sono indicate come neuropatie da intrappolamento.

I tipici sintomi della sindrome del piriforme possono includere:

  • Dolore intenso e profondo al gluteo, che si può irradiare alle natiche;
  • Dolore, debolezza muscolare, formicolio o intorpidimento nella regione lombare, lungo la parte posteriore della coscia, del polpaccio e del piede (simile alla sciatica);
  • Dolore quando si cammina su per le scale o in pendenza;
  • Riduzione di movimento dell'articolazione dell'anca.

I sintomi della sindrome del piriforme spesso peggiorano durante le attività fisiche che coinvolgono il muscolo o dopo aver assunto una prolungata posizione seduta, mentre possono migliorare con il riposo in posizione supina.

Per trattare bene questo problema occorre fare una diagnosi differenziale con la vera sciatica (causata da problemi vertebrali e discali); una volta appurato che si tratta di un problema di piriforme, un’adeguata terapia fisioterapica basata su inibizioni del muscolo, allungamenti e massaggio potrà farvi risolvere il problema anche in tempi non troppo lunghi.

 Dott.ssa Marta Romagnoli

Centro Psicologia Castelli Romani

Fisioterapista

3281792352




PERCHÈ LEONARDO GALLITELLI È ANCORA AL COMANDO DELL'ARMA DEI CARABINIERI?

di Luca Marco Comellini 

“Secondo quanto stabilito dal decreto legge n. 90 sulla riforma della Pubblica Amministrazione i militari che alla data del 31 ottobre 2014 si trovano in servizio pur avendo superato i limiti di età per il collocamento a riposo devono essere posti in congedo assoluto.

Tuttavia nella Difesa continuano a fare finta di nulla e tacciono nella speranza che la questione passi inosservata.

Non passa inosservato il generale Leonardo Gallitelli che ha abbondantemente superato il sessantacinquesimo anno di età e secondo la norma non dovrebbe essere più il Comandante Generale dell'Arma dei carabinieri. Eppure il generale resta incollato al suo posto di comando, come le sue foto che sono ancora in bella vista in ogni caserma e stazione d'Italia accanto a quelle del Ministro della difesa, Roberta Pinotti, e del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.

Perché mentre mentre nei confronti del vice capo della Polizia di Stato Francesco Cirillo la legge è stata puntualmente e rigorosamente applicata ed è stato collocato in pensione definitivamente nei confronti dei militari si fa finta di nulla?

È Possibile che nel Paese che vuole Renzi ci debbano essere delle sacche di privilegiati e intoccabili?"




ELENA CESTE: I GENITORI DI ELENA CON LA FIDUCIA "SOSPESA" NEI CONFRONTI DEL GENERO

di Angelo Parca

Costigliole D'Asti – Adesso è comprensibile da quel famoso 18 ottobre tutto è cambiato, i genitori di Elena sono venuti a sapere che la loro figlia non è scomparsa nel nulla ma probabilmente è stata uccisa. Lei non ha abbandonato quattro figli perché stanca del suo matrimonio, ne l’hanno rapita e neppure ha perso la memoria ed è in giro chissà dove. Il cadavere della povera Elena Ceste era a circa 800 metri da casa sua.

Sino a pochi giorni fa avevano «totale fiducia» nel genero, padre dei quattro figli rimasti orfani della mamma, oggi il giudizio è come sospeso, in attesa degli esiti ufficiali e definitivi dell’inchiesta coordinata dal pm di Asti Laura Deodato e affidata ai carabinieri. Lo spiegano i legali di fiducia, Carlo Tabbia e Debora Abate Zaro che hanno convocato, per ragioni di spazio, una conferenza stampa nel cortile del condominio torinese dove hanno lo studio: «Non sappiamo nulla della direzione che hanno preso le indagini in queste ultime ore, i genitori e gli altri familiari si stanno confrontando con un lutto imprevisto; loro avevano sperato sino all’ultimo in un finale diverso, cioè in un ritorno di Elena a casa. Ora devono confrontarsi con un quadro profondamente diverso, con una morte avvenuta in circostanze ancora da chiarire». Con tutta probabilità, un omicidio.




PAOLO GENTILONI E' IL NUOVO MINISTRO DEGLI ESTERI

Redazione

Paolo Gentiloni e' il nuovo ministro degli Esteri, il quarto ad avvicendarsi sulla poltrona della Farnesina negli ultimi 18 mesi. La sua nomina e' arrivata a sorpresa, dopo il nulla di fatto nella riunione di giovedi' al Quirinale tra il Capo dello Stato e il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Gentiloni, 60 anni il 22 novembre, membro della Commissione Esteri, ha un curriculum dal profilo non spiccatamente internazionale ma grande esperienza politica e uno stretto legame con Renzi.
  Non sara' quindi una donna, come si diceva, a sostituire Federica Mogherini, che da domani assumera' a Bruxelles l'incarico di Alto rappresentante della politica estera dell'Ue e che oggi ha rassegnato le sue dimissioni alla Farnesina. La stessa Mogherini e' stata fra i primi a congratularsi su Twitter con l'hashtag "lavoro di squadra". "Un grande augurio di buon lavoro" e' arrivato dalla vicepresidente della Camera, Marina Sereni, il cui nome era circolato nei giorni scorsi. E congratulazioni sono state formulate anche dal viceministro Lapo Pistelli, un altro dei papabili.
  Negli ultimi giorni, oltre a quelli di Sereni e Pistelli, erano circolati i nomi di Lia Quartapelle ed Elisabetta Belloni, con le donne in 'pole' visto che Renzi che sembrava intenzionato a mantenere intatta la quota rosa nell'esecutivo.
  Ma ieri un'ora e mezza di colloquio tra il premier e il Presidente della Repubblica non era bastata a sciogliere la riserva. Il "primo scambio di opinioni" citato dal comunicato diffuso dal Quirinale dopo l'incontro aveva lasciato intendere che che le divergenze – piu' o meno profonde – non erano state superate. Quando era studente al liceo Tasso, Gentiloni milito' nell'estrema sinistra, come ha raccontato in un'intervista del 2007. Nel maggio del 2006, fu nominato ministro delle Comunicazioni del governo Prodi, carica che mantenne per due anni. Giornalista professionista, romano, e' laureato in scienze politiche. Francesco Rutelli lo promosse da suo portavoce ad assessore al Giubileo e al Turismo quando divento' sindaco di Roma. Nel 2001 fu eletto alla Camera dei deputati con la Margherita e fu responsabile della comunicazione del partito. E' stato direttore del mensile di Legambiente, La Nuova Ecologia e fu tra i membri fondatori del Partito Democratico, tra le cui fila, nel 2012, si candido' alle primarie per il sindaco di Roma, arrivando terzo. E' stato tra i piu' accesi sostenitori dell'ascesa del presidente del Consiglio Matteo Renzi




ELENA CESTE: QUEL TELO RINVENUTO SUL LUOGO DEL RITROVAMENTO DEL CORPO DI ELENA

di Angelo Barraco

Costigliole D'Asti – Il 29 ottobre 2014 è stata una giornata importante per il caso di Elena Ceste, mamma di Costigliole D’Asti ritrovata cadavere a pochi metri da casa sua. E’ stato ritrovato un telo, classico telo utilizzato nelle serre. Questo telo ritrovato nel luogo dove c'era il cadavere di Elena sembra essere uguale al telo della serra di casa di Elena. Il telo si trovava poco distante dal luogo di rinvenimento del cadavere e si iniziano ad avvalorare le prime ipotesi: e se fosse stato utilizzato per trasportare il corpo?

Le varie ricerche hanno portato a rinvenimenti ossei sparsi e c’è la probabilità che nei prossimi giorni, durante le ricerche che si stanno svolgendo, vengano fuori altri reperti ossei.
Ma come è morta Elena?

L’acqua del canale di scolo era alta pochi centimetri al momento del ritrovamento, la condotta, lunga tre metri, passa sotto la ferrovia. La scoperta non è avvenuta ad opera dei carabinieri ma è avvenuta in modo estremamente casuale da un dipendente del comune.
Quel canale non veniva pulito da anni e invece gli altri canali erano stati puliti, quindi soltanto chi conosceva quella zona, avvalorando l’ipotesi dell’omicidio, avrebbe potuto portare il corpo lì per via di una conoscenza logistica.
Il cadavere è stato trovato con il volto riverso nel fango e privo di indumenti, ma Elena poteva percorrere quella strada a piedi per poi morire lì?
Chi ha ispezionato la zona ha detto chiaramente che il livello dell’acqua era molto basso quindi l’ipotesi del suicidio crolla come un castello di carta.
Da casa di Elena al luogo del ritrovamento vi sono 800 metri, il luogo è raggiungibile sia a piedi che in macchina, e se fosse stata portata in macchina da qualcuno che conosceva bene quei luoghi?

Sono stati controllati i pozzi delle campagne circostanti?
Il corpo potrebbe essere stato nascosto all’interno di un pozzo, e successivamente gettato nel canale.
Deduzione logica basata sull’avanzato stato di decomposizione del cadavere poiché l’acqua ne accelera il processo.
Da ciò che trapela, le condizioni del cadavere difficilmente stabiliranno le cause della morte della donna, ma si potranno fare esami tossicologici e altro.

Ventiquattro ore dopo il ritrovamento del corpo la dinamica dell’accaduto cambia, da istigazione al suicidio si passa all’accusa rivolta al marito della donna, Michele Buoninconti, di omicidio e occultamento di cadavere.
La scientifica continua il suo lavoro, e continuano i loro scavi
Noi vi terremo aggiornati.




ELENA CESTE: LA FAMIGLIA CHIEDE AI LEGALI DI MANTENERE IL SILENZIO

Redazione

 "Da oggi ci atterremo alla volonta' della famiglia di mantenere il massimo riserbo". Lo hanno detto i legali della famiglia di Elena Ceste, Deborah Abate Zaro e Carlo Rabbi. "Ci sono quattro minori da difendere – hanno spiegato – un papa' e una mamma straziati dal dolore e quindi ci atterremo alla volonta' di mantenere il massimo riserbo. Non ci saranno dichiarazioni fino a quando le indagini non saranno terminate o non avremo accesso agli atti". "La famiglia di Elena – hanno spiegato i legali – ha piena fiducia negli organi inquirenti perche' si arrivi al piu' presto alla verita'". I genitori di Elena Ceste hanno accolto "perplessi ed increduli" la notizia dell'avviso di garanzia per omicidio al marito della donna, Michele Buoninconti. Lo hanno riferito i legali della famiglia della donna. I legali hanno anche ribadito che e' volonta' della famiglia che i funerali, di cui non e' ancora stata fissata la data, si svolgano in forma strettamente privata.