QUIRINALE, BERLUSCONI: "NON IMPORTA SE CANDIDATO E' DI SINISTRA"

Redazione

"Noi guardiamo alla persona. Non ha importanza se e' di quella parte o di quell'altra. Non va giudicata dal fatto se ha radici in un'area o in un'altra. Si deve trattare di una persona seria, accettata da tutti". Lo ha detto in una intervista alla Repubblica, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. "Noi – spiega – in parlamento abbiamo circa 150 grandi elettori. Vogliamo concorrere dopo di che, vedremo se e cosa il leader Pd ci dira'. Noi stiamo partecipando all'approvazione delle riforme. Noi non ci sottrarremo ne' sulle modifiche alla Costituzione ne' sulla nuova legge elettorale. Quindi pensiamo di poter contribuire anche sul capo dello Stato".




GRILLO, ALTRI TRE ABBANDONI: MOVIMENTO 5 STELLE NEL CAOS

Redazione

Bufera pentastellata.Tre parlamentari del Movimento 5 stelle hanno annunciato le dimissioni. Si tratta dei senatori Giuseppe Vacciano e Ivana Simeoni e del deputato Cristian Iannuzzi che su Twitter ha scritto: "Oggi ho rassegnato dimissioni dal Parlamento con gli altri due portavoce di Latina. Il rispetto di principi e regole vale piu' di una poltrona". Intanto sale la protesta del Movimento 5 stelle nell'Aula della Camera dove e' iniziato l'esame del ddl di Stabilita'. A conclusione della votazione degli tabella al ddl di Bilancio cinque deputati di M5s hanno occupato i banchi del governo.
  "Ritengo il comportamento molto grave – ha detto il presidente di turno Roberto Giachetti riaprendo i lavori dopo una breve sospensione – e per questo espello i deputati". Gli esponenti del Movimento stanno utilizzando tutto il tempo a loro disposizione per illustrare i loro emendamenti.




NEOFASCISTI PREPARAVANO ATTENTATI: 14 ARRESTI, 31 INDAGATI

Redazione

Quattordici arresti in varie regioni italiane e perquisizioni a carico di altri 31 indagati. E' il risultato di un blitz dei carabinieri del Ros, coordinati dalla procura dell'Aquila, contro un "gruppo clandestino che, richiamandosi agli ideali del disciolto movimento politico neofascista 'Ordine Nuovo',progettava azioni violente nei confronti di obiettivi istituzionali, utilizzando i social network quale strumenti di propaganda eversiva". Nell'ordinanza di custodia cautelare si contestano i reati di associazione con finalita' di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico ed associazione finalizzata all'incitamento, alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.

I carabinieri hanno anche documentato "i ripetuti tentativi degli indagati di reperire armi, tramite una rapina gia' pianificata o approvvigionamenti all'estero".

INDAGINE INIZIATA NEL 2013

Pacifici, ora sentenze esemplari

"Ora sentenze esemplari" chiede Riccardo Pacifici, presidente della Comunita' Ebraica di Roma. "La notizia dei 14 neofascisti arrestati in diverse regioni italiane – ha aggiunto – e' la dimostrazione di quanto le nostre Istituzioni tengano alta la guardia contro ogni tentativo di rinascita di gruppi che si ispirano a ideologie antidemocratiche e che incitano alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Complimenti al Generale Mario Parente e ai Carabinieri del Ros, come del resto ai magistrati della Procura dell'Aquila, per il lavoro svolto".

Secondo Pacifici, "Per chi si ispira al fascismo non ci devono essere mezze misure. Purtroppo – ha aggiunto – anche a causa dell'uso distorto di strumenti on line, i neofascismi in Italia e in Europa sono una realta' che non possiamo sottovalutare. Le forze di sicurezza del nostro Paese lavorano ogni giorno per debellare definitivamente questo tumore con l'aiuto di strumenti tecnologici sofisticati. Vogliamo credere che questo immenso lavoro si possa al piu' presto concretizzare con sentenze esemplari".




MATTEO SALVINI: AVANTI TUTTA SENZA "RICICLERIA"

Redazione

Campo bianco con un ovale blu e la scritta in giallo e bianco 'Noi con Salvini'. È questo il nuovo simbolo con il quale la Lega Nord si presenterà anche al sud Italia. Il nuovo logo è stato presentato da Matteo Salvini alla Camera.

"Al Nord rimane la Lega. Da oggi si parte" al Sud ma "dico no a chi pensa di prendere un tram per salvare la poltrona. Onestà e fedina penale sono i pre-requisiti per evitare rischi di infiltrazioni". E ancora: "Non stiamo a fare 'ricicleria'. Le esperienze politiche" precedenti – prosegue – "saranno valutate con attenzione", conclude ringraziando il senatore Raffaele Volpi "per il lavoro fatto in questi mesi e che ci ha portati qui".

Sul Movimento 5 Stelle: "Grillo ha smesso di insultarci. È una buona notizia. Il suo referendum resta una sòla. Bisogna lavorare al dopo euro, perché l'euro cadrà prima dell'inutile raccolta di firme del M5S. È una perdita di tempo". Sul Quirinale: "Mi auguro che al Quirinale non ci sia un servo di Bruxelles, un complice dell'Euro e dell'Europa, che permetta l'esproprio della sovranità italiana".

"Nei fatti il leader del centrodestra e' Matteo Salvini. Berlusconi che dice 'preparate i kalashnikov perche' sto tornando' probabilmente vuole andare a caccia. Renzi accetti il confronto con Salvini, non nelle trasissioni preelettorali, ma tuti i giorni fin da ora. Non andando dai bambini, come ha fatto l'altro giorno". Lo ha detto Roberto Calderoli, della Lega, intervenendo a "L'Intervista di Maria Latella" su SkyTg24. Ieri il leader della Lega Nord Matteo Salvini, ai microfoni di Sky, a Torino ad un presidio del Carroccio, aveva detto: "Mi piacerebbe confrontarmi con Renzi in diretta tv su Sky, numeri alla mano, gia' anche domani o la mattina di Natale".




ORGASMO FEMMINILE: CAUSE E CONSIGLI

A cura della Dott.ssa Vanessa Tartaglia, Psicologa-Psicoterapeuta

L’incapacità di raggiungere l’orgasmo è la più diffusa fra le difficoltà sessuali che riguardano la donna.

Con la denominazione "disturbi dell'orgasmo femminile" o "anorgasmia" si intende quella condizione clinica che impedisce al soggetto di arrivare al piacere durante l'atto sessuale, nonostante siano state effettuate adeguate manovre di eccitazione. 

Si calcola che circa il 10% delle donne adulte non abbia mai provato un orgasmo e circa il 20% lo abbia provato solo di rado. Shere Hite ha riferito che solo il 30% delle donne raggiunge l’orgasmo, senza stimolazioni aggiuntive, durante il rapporto sessuale. Non solo la donna perde una quota di piacere, ma può percepire questa difficoltà come una minaccia alla propria autostima, può chiedersi “cosa c’è di sbagliato in me?” e durante il rapporto si irrigidirsi domandandosi, ancora, “cosa succederà adesso?” o “riuscirò a venire questa volta?”. Questa tensione inibisce ulteriormente la naturale scarica orgasmica e complica il problema.

Nonostante si pensi che per una donna l’appagamento in un rapporto è un’esperienza più completa e che non si riduce solo al fatto di raggiungere l’orgasmo, l’anorgasmia è un problema molto comune e da non sottovalutare.

Spesso il problema si ripercuote anche sull’uomo che vede il raggiungimento dell’orgasmo della donna come una conferma della sua “mascolinità”, come un obiettivo da raggiungere assolutamente e come una possibile causa di ansia da prestazione se non arriva nei tempi previsti.

Attenzione a non confondere questo disturbo con la frigidità, ossia con l’assenza di piacere, che potrebbe essere invece una conseguenza dell’anorgasmia. Infatti una donna che non riesce a raggiungere l’orgasmo si può scoraggiare nella ricerca del piacere fino a diventare frigida. 

Si possono distingue diverse tipologie di anorgasmia femminile: la donna soffre di disfunzione orgasmica primaria se non ha mai sperimentato un orgasmo (anorgasmia primaria); se viceversa il disturbo si è sviluppato dopo un periodo durante il quale la donna raggiungeva l’orgasmo normalmente, la disfunzione orgasmica si dice secondaria. Tale disfunzione può essere assoluta (la donna non è in grado di raggiungere l’orgasmo né coitale né clitorideo in nessuna circostanza) o situazionale (la donna potrà raggiungere un orgasmo, ma solo in circostanze particolari e/o con particolari tipi di stimolazione non coitale). Chi soffre di disfunzione orgasmica (ex frigidità) ha, generalmente, una normale spinta sessuale, una normale lubrificazione, prova piacere nei preliminari sessuali e la penetrazione è connotata da sensazioni erotiche gradevoli, anche se insufficienti a far scattare il riflesso.

Le cause di questa sfera di disturbi possono essere innanzitutto divise in due branche: quella psicologica e quella biologica. Di rado, può essere responsabile un problema fisico, neurologico, ginecologico o ormonale, molto più spesso la causa è da ritenersi in uno o nella associazione di più di uno di questi fattori psicologici:

 paura di fallimento e conseguente rifiuto;

 paura di perdita di controllo razionale dei propri sentimenti;

 paura della possibile intensità dell’orgasmo;

 senso di colpa nel godere del sesso;

 ostilità nei confronti del partner;

 ignoranza dei modi in cui il corpo risponde alle stimolazioni;

 scarsa comunicazione con il partner;

 atteggiamento da spettatrice in attesa dell’arrivo dell’orgasmo;

 sperimentazione di una esperienza sessuale traumatica (ad es. uno stupro);

 precoce condizionamento negativo riguardo al sesso.

Come si cura l’anorgasmia femminile?

Come tutti i problemi che interessano la sfera sessuale, anche l’anorgasmia può essere risolta se si lavora sulle cause che l’hanno prodotta e si presta attenzione al proprio corpo e ai propri bisogni sessuali. Quindi difficilmente sarà risolvibile con una sveltina o con l’utilizzo di un preservativo stimolante.

IL SEGRETO E' RILASSARSI 

Per una donna il rapporto sessuale è un’esperienza globale e che, per goderne fino in fondo, è necessario rilassarsi e connettere tra di loro tutti i sensi per amplificarli verso uno scopo comune.

Non è facile, ma il segreto è non pensare all’orgasmo, abbandonarsi completamente alle attenzioni del partner, godere fino in fondo di quello che si riceve, prestare attenzione alle risposte del proprio corpo senza giudicarle ma apprezzandole per quello che sono.

 

Contatti: 

Dott.ssa Vanessa Tartaglia

Psicologa-Psicoterapeuta

Cell.3388558488 email: dott.vanessatartaglia@cpcr.it

www.centropsicologiacastelliromani.it

p.zza Salvatore Fagiolo n. 9 00041 Albano laziale

 




LEGGE STABILITA': VIA LIBERA AL SENATO

Redazione

Il senato ha approvato la fiducia sul maxiemendamento alla legge di stabilita' posta dal Governo, intorno alle 4,35 del mattino con 162 si', 37 no. Nessun senatore si e' astenuto. La lunga maratona notturna si e' conclusa poi con il 'disco verde' al ddl Bilancio che e' arrivato alle 5.30. La manovra torna da oggi alla Camera per l'approvazione definitiva.

"Grazie a senatrici e senatori che su stabilita' e legge elettorale hanno dato stanotte lezione di politica a ostruzionismi. #lavoltabuona". Cosi' su twitter il presidente del Consiglio, Matteo Renzi.




MATTEO IL TERRIBILE

di Silvio Rossi

In una Roma invernale, distratta dai preparativi delle feste natalizie, c’è stato un parallelo tra le vicende interne al Partito Democratico e un concerto dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, all’interno del Festival Prokof’ev.
Il concerto, che riprende la colonna sonora composta dal musicista per l’omonimo film di Eizenstein, ripercorre, nella visione novecentesca filosovietica, la vita di Ivan Vasil'evič, conosciuto come “Il Terribile”, nome giunto così a noi per un’erronea traduzione, in russo è ricordato come “tonante” o “minaccioso”, con un’accezione positiva.

Ivan, divenuto Principe di Moscovia cercò di unificare “tutte le russie”, trovando l’opposizione non tanto dei nemici, i governanti degli stati che avrebbero dovuto cadere sotto il governo del giovane regnante, quanto dei suoi collaboratori più stretti, i Boiardi, famiglie nobili moscovite che lottavano tra loro, e contro il sovrano, per condizionarne la politica.

Mentre sul palco della sala Santa Cecilia risuonavano le drammatiche note della vicenda russa, a via del Nazareno i boiardi Fassina, D’Alema e Bindi hanno dato il loro meglio per evitare che il segretario del proprio partito potesse diventare “Zar” del panorama politico nazionale.




PD – FI: SI CERCA INTESA SU CAPO DELLO STATO

Redazione

E' caccia al nuovo Capo dello Stato. Un politico che non indossi la 'casacca' del Pd, 'low profile' ma affidabile e allo stesso tempo autorevole, preferibilmente che abbia smesso l'attivita' parlamentare.E' questo l'identikit che, riferiscono fonti parlamentari, avrebbe fornito il premier Matteo Renzi ai suoi per il futuro Capo dello Stato, e sul quale si sarebbe raggiunto un accordo di massima anche con Forza Italia. Regge per ora l'asse tra largo del Nazareno e il partito azzurro.La premessa e' l'intesa sull'Italicum 2: domani la legge elettorale sara' incardinata nell'Aula del Senato senza il voto della commissione, non comincera' neanche la discussione, se ne riparlera' il 7 gennaio. Ma nella legge elettorale verra' inserita la 'condizione' chiesta dagli azzurri, entrera' in vigore a settembre 2016. Su questo punto e' d'accordo anche l'ala rappresentata da Raffaele Fitto. L'europarlamentare azzurro che 'controlla' circa 40 parlamentari ieri sera a cena ha visto il plenipotenziario azzurro Denis Verdini. C'e' l'ok alla riforma del sistema di voto, se conterra' nero su bianco la certezza che la finestra elettorale in primavera sara' 'chiusa'.

Per quanto riguarda l'elezione del successore di Giorgio Napolitano l'obiettivo e', spiegano dalla maggioranza dem, allargare lo 'schema' a tutte le forze politiche, anche se gia' si mette in conto che il Movimento cinque stelle non si siedera' neanche al tavolo. Al momento nomi non sono stati fatti, Silvio Berlusconi nei suoi ragionamenti privati avrebbe avanzato il nome di Sergio Mattarella, ma in campo c'e' anche l'ipotesi Sabino Cassese, una figura che – viene spiegato – sarebbe gradita anche all'attuale Capo dello Stato.

"A Renzi – sottolinea un parlamentare vicino all'ex sindaco di Firenze – serve una personalita' di garanzia e verra' individuata una persona che corrisponda a questo profilo".

La convinzione e' che anche la minoranza del Pd difficilmente potrebbe sfilarsi.
  In realta' i 'desiderata' della minoranza dem sono noti: il profilo e' quello di un politico autorevole che provenga proprio dall'area di sinistra.

Una condizione non dirimente, sottolineano sempre fonti parlamentari, per il premier. "Serve – questo l'identikit che viene suggerito dalle stesse fonti – un presidente che sappia gestire le forze politiche e i passaggi parlamentari, che firmi l'Italicum e possa sciogliere le Camere all'accorrenza".Non prima del 2016 in ogni caso, su questo punto Fi e' netta.

In realta' il partito azzurro punta ad un altro scopo: Berlusconi a febbraio – lo ha annunciato lui stesso in diverse occasioni – riavra' la sua 'liberta'', ma si starebbe studiando la possibilita' di ridare al Cavaliere la piena agibilita' politica, ovvero la possibilita' di candidarsi.

Lunedi' Fitto incontrera' Berlusconi: l'obiettivo dell'ex ministro e' quello di chiudere un accordo sul partito, ma la partita sul Quirinale pesa, visto che l'europarlamentare ha dalla sua parte quasi un terzo dei parlamentari. L'ex premier avrebbe riallacciato i contatti anche con Angelino Alfano.

Il 'dossier' Colle e' comunque ancora da aprire, visto che Renzi aspettera' fino all'ultimo minuto prima di scoprire le carte per poi provare a mettere in pratica il 'metodo Ciampi'.
  La minoranza del Pd ha gia' fatto sapere che non fara' alcun nome prima della prevista Assemblea, proprio per aspettare le mosse del Capo dell'esecutivo e non bruciare alcuna candidatura. L'identikit fornito da Renzi – un politico, non Pd – difficilmente sara' 'appoggiato' da tutto il partito. Ma senza un accordo interno, spiega un altro renziano, non e' escluso che si possa puntare su un 'piano B', su un nome vicino al presidente del Consiglio, tipoGraziano Delrio o Paolo Gentiloni.

Scenari assolutamente prematuri, ma che si 'rincorrono' in Transatlantico dopo che il presidente della Repubblica ha ufficializzato che il suo addio e' ormai imminente.




NAPOLITANO: MOLTO PRESTO LE DIMISSIONI

Redazione

Siamo molto vicini alle dimissioni del Capo dello Stato. E' Giorgio Napolitano in persona che entra nell'argomento: "La prossima fine di questo anno 2014 e l'imminente conclusione del mio mandato presidenziale inevitabilmente ci portano a svolgere alcune considerazioni sul periodo complesso e travagliato che stanno attraversando l'Italia, l'Europa ed il mondo", sono state le sue parole. E cosi' passa al secondo capitolo del bilancio dell'anno, quello dedicato alla politica internazionale. Due giorni fa, infatti, si era concentrato sui temi della politica interna di fronte alle alte magistrature della Repubblica.
  A dir la verita', neanche oggi manca un esplicito endorsement nei confronti del governo. Quella del governo e' "un'opera difficile e non priva di incognite", spiega. Per poi chiedesi immediatamente: "Ma vi potevano essere alternative per chi, come noi, crede nelle potenzialita' di questo Paese, nel ruolo che deve rivestire in Europa, negli ideali che vuole portare e nella missione di pace che vuole svolgere nel mondo?". Del resto e' in atto "un ampio e coraggioso sforzo" per "eliminare alcuni nodi e correggere mali antichi che hanno negli ultimi decenni frenato lo sviluppo del Paese e sbilanciato la struttura stessa della societa' italiana e del suo sistema politico e rappresentativo". E cosi' facendo lascia intendere che la vera considerazione da fare, in termini di politica internazionale, e' che l'Italia ha un governo che deve rassicurare i partner, europei e non solo. Da lontano, impegnato in un vertice dell'Unione Europea, il premier Matteo Renzi raccoglie la palla e guarda avanti. Il Parlamento eleggera' il successore di Giorgio Napolitano al Quirinale "nei tempi stabiliti", assicura. "L'Italia", aggiunge, "quando dovra' fare i conti con la sostituzione del presidente della Repubblica, non avra' alcun tipo di problema, perche' credo che il Parlamento abbia imparato la lezione dell'aprile del 2013".
  Si', perche' parlando di "imminenti" dimissioni Giorgio Napolitano ha ufficialmente dato il via ad una competizione tra le piu' affannose e difficoltose che esistano: la conquista del Colle




VIRNA LISI E' MORTA

Redazione

 Il cinema italiano piange Virna Lisi, l'antidiva aristocratica e bellissima scomparsa oggi a 78 anni.
 L'Agi la definisce l'italiana che conquisto' Hollywood col suo fascino e che decise di fuggire dalla Mecca del cinema perche' non accettava il ruolo di 'nuova Marilyn' con cui l'avevano scelta, assegnandole parti di bionda svampita e bambolona. Fu antidiva per antonomasia: sposo' un solo uomo con cui visse per 53 anni fino alla sua scomparsa un anno fa e per lui rifiuto il corteggiamento di illustri colleghi (tra cui Frank Sinatra). In circa sessant'anni di carriera ha vinto sei Nastri d'Argento (record che condivide con Margherita Buy), due David di Donatello, un Prix d'interpretation feminine a Cannes e un Premio Cesar.

Nata nel 1936 ad Ancona, Virna Pieralisi, in arte Lisi, inizio' giovanissima a lavorare nel mondo dello spettacolo. A 14 anni fu scoperta dal cantante ed attore Giacomo Rondinella che le presento' il produttore cinematografico Antonio Ferrigno che la mise sotto contratto.

  Nella prima meta' degli anni cinquanta recito' in numerosi film del genere "strappalacrime", allora molto in voga.
  Successivamente lavoro', in commedie di successo come 'Le diciottenni' di Mario Mattoli (ruolo da protagonista accanto a Marisa Allasio) e 'Lo scapolo' di Antonio Pietrangeli del 1955 con Alberto Sordi, mentre l'anno successivo ha un ruolo drammatico in 'La donna del giorno', di Francesco Maselli, in cui interpreto' una ragazza che si affaccia al successo grazie alla pubblicita', pagandone le conseguenze. Due anni dopo proprio grazie ad una pubblicita' le arrivo' la grande popolarita': il dentifricio Chlorodont la scelse infatti per interpretare i propri sketch all'interno della storica rubrica televisiva Carosello, il cui slogan, "con quella bocca puo' dire cio' che vuole", ottenne immediato successo e divenne un vero e proprio tormentone di quegli anni. Il 25 aprile del 1960 Virna Lisi sposo' l'architetto romano Franco Pesci (allora presidente dell'A.S. Roma) da cui ebbe un figlio. Dalla meta' degli anni '60 comincio' a comparire anche in pellicole d'autore, tra cui 'Signore & signori' (1966) di Pietro Germi, film premiato con la Palma d'oro al Festival di Cannes del 1966. Fu in quel periodo che venne chiamata ad Hollywood, dove le major cinematografiche americane stavano cercando di lanciare una possibile erede di Marilyn Monroe; la Lisi firmo' un prestigioso contratto in esclusiva di sette anni con la Paramount e si trasferi' con il marito ed il figlio a Los Angeles. Per tre anni lavoro' in quattro film con attori del calibro di Jack Lemmon, Terry-Thomas, Frank Sinatra, George C.
  Scott e Tony Curtis. Il ruolo di bambola sexy, bionda e svampita, in stile Marilyn, pero' non piaceva a Virna Lisi e nel 1968 rifiuto' la parte di protagonista nel film 'Barbarella' (poi interpretato da Jane Fonda) diretto da Roger Vadim e se ne torno' in Italia, rescindendo il contratto con la Paramount (per cui dovette pagare una cospicua penale) dopo appena tre anni e quattro film realizzati. Nello stesso periodo rifiuto' pure di apparire nuda sulla copertina di Playboy.
  Tornata a Roma riprese a lavorare a pieno ritmo per un ventennio, alternando ruoli brillanti e drammatici, in vari film girati in Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna ed anche in alcune produzioni hollywoodiane girate in Europa.
  Lavoro' con registi del calibro di Pasquale Festa Campanile, Stanley Kramer, Terence Young, Lucio Fulci, Liliana Cavani, Salvatore Samperi. Nel 1980 la sua interpretazione piu' famosa in 'La cicala' di Alberto Lattuada: questo film, in particolare, le valse un David di Donatello come migliore attrice protagonista conferitole per il ruolo di Wilma Malinverni, per sostenere il quale l'attrice jesina fu costretta ad ingrassare di sette chili. Durante gli anni '80 Virna Lisi fu molto attiva anche in televisione, dove prese parte a molti sceneggiati e telefilm della Rai diretti da Dino Risi, Alberto Lattuada, Luigi Magni e Giorgio Capitani. Negli anni '90 e Duemila lavoro' ancora molto in televisione e al cinema dove nel 1994 ottenne grande successo nel ruolo di Caterina de' Medici nel film francese 'La Regina Margot di Patrice Chereau, tratto dal romanzo omonimo di Alexandre Dumas padre. Presentato al Festival di Cannes, ottenne il Premio della giuria e il Prix d'interpretation feminine, vinto proprio da Virna Lisi. Per questo film fu candidata ai David di Donatello e vinse sia il Premio Cesar che il Nastro d'argento, in tutti e tre i casi concorrendo nella categoria riservata alla migliore attrice non protagonista. Nel 1996 torno' a recitare in Italia con un altro film tratto da un romanzo: questa volta un ruolo da protagonista in 'Va' dove ti porta il cuore' di Cristina Comencini, basato sul libro omonimo di Susanna Tamaro. Con la regista romana lavoro' ancora negli ultimi due film cinematografici, 'Il piu' bel giorno della mia vita'(2002)e 'Latin Lover'.




BANDA DELLA MAGLIANA – II PARTE

di Angelo Barraco 

Roma – Il 13 settembre 1980 Franco Giuseppucci viene ucciso da un clan rivale, i “Pesciaroli”. La banda è pronta a vendicarsi per la morte del carismatico capo e Abbatino detto “Crispino” prende in mano le redini della banda e sa che per vendicare la morta del suo capo bisogna vendicarsi uccidendo i rivali. Le forze dell’ordine arrestano la notte del delitto due membri della famiglia Proietti, sospettati di aver ucciso Giuseppucci. La Polizia trattiene Fernando Proietti, mentre suo fratello Mario è ancora a piede libero e fa perdere le sue tracce. Il primo tentativo di vendetta scatta sei giorni dopo la morte di Giuseppucci. Abbatino, essendoci già in carcere parte dei Proietti, mira ad una vendetta trasversale. A finire in questa rete è Enrico Proietti, cugino dei sicari di Giuseppucci. Abbatino e alcuni sicari lo aspettano fuori da una villa ma le cose non vanno come aveva previsto Abbatino; i killer sbagliano persona ed Enrico Proietti la fa franca. Il 27 ottobre 1980, Abbatino e i suoi uomini ritentano l’attentato, vengono esplosi su di lui colpi di arma da fuoco ma riesce a darsi alla fuga in macchina. Due mesi più tardi, Mario Proietti viene avvistato a Ponte Miglio, Abbatino invia un gruppo d’uomo per ucciderlo, ma Mario Proietti riesce a scampare alla morte. La Banda, dopo l’ennesimo colpo fallito, mira alla vendetta trasversale, questa volte contro Orazio De Benedetti che era un fiancheggiatore dei Proietti. La Banda lo uccise perché dopo la morte di Giuseppucci, qualcuno della Banda lo vide brindare ed esultare per tale avvenimento. Il gruppo d’uomo che uccise De Benedetti era composto da: Edoardo Toscano e Enrico (Renatino) De Pedis

Una nuova minaccia incombe su Abbatino, Nicolino Selis, che lo vuole scalzare dal suo ruolo di capo della banda e ha progetti e piani di cui Abbatino non ne è a conoscenza. Selis per i ragazzi della banda diventa un problema che non può essere rimandato. Selis non ha la sete di vendetta che hanno gli altri membri della banda, la morte di Giuseppucci per Selis è l’occasione di diventare il capo e scalzare Abbatino. Selis era una persona che aveva molte amicizie dentro e fuori il carcere, tra cui Raffaele Cutolo. Selis vorrebbe formare una banda su Roma simile alla nuova camorra organizzata e questo appoggio lo considera come una garanzia.
Mentre i membre dela Banda sono impegnati a vendicarsi, Selis è ancora in carcere ed è proprio lì che ha modo di stringere affari e accordi importanti. Dal carcere manda ordini, chiede chi deve essere eliminato e dice che quando uscirà regolerà i conti con tutti. Da fuori i suoi ordini non vengono recepiti dai suoi compagni e non vengono accolti e considerati. Come ultimo atto contro la Banda aveva acquistato una partita di eroina e aveva tenuto 2 Kg per se e un Kg per la Banda e questo viene visto come un tradimento. Ma la banda non agisce finchè la camorra e Raffaele Cutolo proteggono Selis. All’improvviso le cose cambiano per la NCO e Cutolo viene trasferito all’asinara dove la sua posizione di supremazia crolla a causa di una faida per l’appropriazione di appalti. All’improvviso anche la posizione di Selis non è più al sicuro e Abbatino può agire. Il 3 febbraio 1981 Abbatino vuole chiudere il conto con Selis. Selis è fuori per un permesso premio e viene convocato da Abbatino per chiarire la situazione, Selis capisce che la situazione non è delle migliori e allora si fa scortare da suo cognato Antonio Leccese, un pregiudicato. Selis viene accompagnato in una villa nei pressi di Ostia, la sua zona. La sua prima sorpresa è quella di incontrare un vecchio compagno di cella, Antonio Mancini. Abbatino tira fuori una pistola che aveva nascosto e la punta alla tempia a Selis e lo uccide, successivamente Mancini uccide Antonio Leccese, testimone scomodo.

Ora che Abbatino si è liberato del rivale, ricomincia la caccia ai “Pesciaroli”, assassini di Franco Giuseppucci. Abbattino sa anche che la Polizia lo sta cercando per la scomparsa di Selis e quella di Leccese, allora compie un gesto eclatante e azzardoso, il 2 marzo 1981 si presenta spontaneamente in questura e dichiara la sua estraneità ai fatti fornendo alibi falsi e fornendo spiegazioni sufficientemente credibili per essere lasciato libero, la Polizia gli crede e viene lasciato libero. Abbatino, riprende così la vendetta contro i Proietti con un braccio di fuoco composto da Antonio Mancini e Marcellone Colafigli, amico intimo di Giuseppucci ed era ossessionato nel vendicarsi. Il 16 marzo 1981 in Via donna olimpia vengono scovati dalla Banda, la Banda incontra Maurizio e Mario Proietti, entrano nell’atrio dell’appartamento e li uccidono. I Banditi sparano anche contro la Polizia, poi entrano nel palazzo e salgono sulle scale i Banditi e iniziano le trattative con la Polizia. Successivamente Mancini e Colafigli vengono arrestati rischiando il linciaggio della folla. Sul luogo sono accorsi trenta mezzi della Polizia.
La Banda ha terminato la caccia ai Proietti e ha vendicato l’omicidio di Franco Giuseppucci, Maurizio Abbatino “Crispino” ha dimostrato di avere la tempra di un capo, eliminando il suo rivale Selis e vendicando il suo capo Giuseppucci.