JOB ACTS: ECCO LA PRIMA VITTIMA

Redazione

Gli effetti del "Jobs Act" fanno la prima vittima. Licenziato a Natale dall'IVECO – Gruppo FCA, già FIAT – l'ingegnere, dipendente di lungo corso nello stabilimento di Torino, cui non spetta neanche la pensione. Lo "Sportello dei Diritti": lo difenderemo in ogni sede
Sembra quasi il paradigma di ciò che accadrà nei prossimi mesi a migliaia e migliaia di lavoratori ora che nelle mani delle imprenditori può essere agitato il grimaldello delle cosiddette "riforme" del mercato del lavoro e non poteva non accadere nel gruppo FIAT, o meglio, come si chiama ora FCA Group, il cui amministratore delegato era stato colui che più di tutti – sotto la costante minaccia di "lasciare l'Italia" – nel corso degli ultimi anni aveva chiesto "riforme, riforme, riforme" che in realtà si dovevano tradurre con la libertà di licenziare: un ingegnere con oltre trentanni di lavoro alle dipendenze di IVECO è stato licenziato "in tronco" proprio lo scorso 15 dicembre dallo stabilimento di Torino.Giovanni Battista Oberto, questo il nome del funzionario con più di trentacinque anni di storia lavorativa in IVECO, nel bel mezzo della giornata di lavoro è stato chiamato dal "personale" senza alcuna preventiva comunicazione ed è stato verbalmente invitato a prendere le sue cose, lasciare lo stabilimento seguito, peraltro, come il più pericoloso degli estranei dai "segugi" della security interna, e messo "in mobilità" contro la sua volontà, pur avendo lo stesso ribadito di non aver  raggiunto i requisiti minimi per il trattamento pensionistico. Ciò solo qualche giorno prima di Natale e con lo stipendio di dicembre più che dimezzato.Un drammatico epilogo per un lavoratore che ha dato più di metà della sua vita al proprio datore di lavoro, ma che per Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” troverà la più ferma reazione in ogni sede competente sia per le modalità che per la forma con cui si è pervenuti a questa scelta unilaterale e discriminatoria che non trova alcuna giustificazione se non nelle nuove "libertà di licenziare" che credono di poter millantare alcuni datori di lavoro che si dimostrano senza scrupoli.Nessuna pseudo riforma, infatti, può giustificare alcuna forma di "violenza", più o meno velata, perpetrata nei confronti di chi è parte debole e dovrebbe essere portatore di diritti intoccabili, ma che si ritiene possano essere erosi in nome del profitto e della libertà d'impresa.
 




GIORGIO NAPOLITANO ANNUNCIA DIMISSIONI: RIFORME RAPIDE E SUCCESSORE ELETTO IN CLIMA DI SERENITA'

Redazione

 Giorgio Napolitano prende commiato dalla gente, direttamente rivolgendosi alle famiglie che continuano a sentire il morso della crisi, ai giovani disoccupati, e nell'annunciare il prossimo abbandono dell'incarico (non prima di un paio di settimane, pare di capire) lancia un appello alla solidarieta', all'unita', alla reazione morale che puo' rimettere in moto il Paese. E intanto chiede che le riforme siano approvate rapidamente, e che il suo successore venga eletto in un clima di serenita'. Magari anche lui (o lei) in tempi brevi.

Ragioni di stanchezza e di eta', logicamente, ma anche il fatto che proprio il percorso riformatore appare avviato esattamente come lui chiedeva quel 22 aprile del 2013 in cui, davanti alle Camere riunite, giurava per il suo secondo mandato.

"Sto per lasciare le mie funzioni, rassegnando le dimissioni: ipotesi che la Costituzione prevede espressamente", spiega, "Desidero dirvi subito che a cio' mi spinge l'avere negli ultimi tempi toccato con mano come l'eta' da me raggiunta porti con se' crescenti limitazioni e difficolta'".
 

Quindi e' "positivo che ora si torni alla normalita' costituzionale, ovvero alla regolarita' dei tempi di vita delle istituzioni, compresa la Presidenza della Repubblica". Detto questo, il bilancio che il Capo dello stato traccia del suo secondo mandato e' positivo. "L'aver tenuto in piedi la legislaturaapertasi con le elezioni di quasi due anni fa, e' stato di per se' un risultato importante", ricorda a futura memoria, "si sono superati momenti di acuta tensione, imprevisti, alti e bassi nelle vicende di maggioranza e di governo ; si e' in sostanza evitato di confermare quell'immagine di un'Italia instabile che tanto ci penalizza, e si e' messo in moto, nonostante la rottura del febbraio scorso, l'annunciato, indispensabile processo di cambiamento".

Le riforme: questo il punto centrale. "E' innegabile che i miei auspici siano stati rispettati", rileva ancora Napolitano con fare soddisfatto, "E il percorso va, senza battute d'arresto, portato a piena conclusione". Messaggio implicito alle forze politiche (era stato ancora piu' esplicito un paio di settimane fa): fate presto e non perdete tempo. Il primo banco di prova, del resto, sara' proprio l'elezione del suo successore.
  A riguardo Napolitano chiede senza mezzi termini che "Parlamento e forze politiche si preparino serenamente alla prova dell'elezione del nuovo Capo dello Stato".

Infatti "sara' quella una prova di maturita' e responsabilita' nell'interesse del paese, anche in quanto e' destinata a chiudere la parentesi di un'eccezionalita' costituzionale".
  Come dire: si capira' in quest'occasione se davvero esiste un atteggiamento degno dei tempi che si vanno aprendo.
  Cio' detto, il Capo dello stato passa ad affrontare la seconda parte del suo addio, quella in cui sprona la gente comune a non lasciarsi sconfiggere dalle crisi.

"Credo sia diffuso e dominante l'assillo per le condizioni della nostra economia, per l'arretramento dell'attivita' produttiva e dei consumi, per il calo del reddito nazionale e del reddito delle famiglie, per l'emergere di gravi fenomeni di degrado ambientale, e soprattutto – questione chiave – per il dilagare della disoccupazione giovanile e per la perdita di posti di lavoro", e' la fotografia che fa della situazione. Purtroppo "tutti gli interventi pubblici messi in atto in Italia negli ultimi anni stentano a produrre effetti decisivi, che allevino il peso delle ristrettezze e delle nuove poverta' per un cosi' gran numero di famiglie e si traducano in prospettive di occupazione per masse di giovani tenuti fuori o ai margini del mercato del lavoro".
  Allora occorre "reagire tutti, mettercela tutta tutti" con quello spirito che permise al Paese di dar vita alla Ricostruzione del dopoguerra.
  Uno scatto morale, di unita' e solidarieta', quello che chiede il Presidente che promette di "restare vicino" al suo Paese. Ma anche un intervento – si direbbe che Napolitano ne auspichi uno veramente severo – per ripulire la societa'. Non a caso parla esplicitamente dell'inchiesta sui guasti di Roma, citta' a rischio mafia. "Gli inquirenti romani stanno appunto svelando una rete di rapporti tra 'mondo di sotto' e 'mondo di sopra'", spiega con disgustato distacco. E commenta: "Si',dobbiamo bonificare il sottosuolo marcio e corrosivo della nostra societa'. E bisogna farlo insieme, societa' civile, Stato, forze politiche senza eccezione alcuna. Solo riacquisendo intangibili valori morali la politica potra' riguadagnare e vedere riconosciuta la sua funzione decisiva".

Perche', altrimenti, si scivolera' inevitabilmente nell'antipolitica, quella stessa che oggi invita auscire dall'euro.

  "Nulla di piu' velleitario e pericoloso puo' esservi di certi appelli al ritorno alle monete nazionali attraverso la disintegrazione dell'Euro e di ogni comune politica anti-crisi": e' l'ultimo pensiero che, forse, Napolitano dedica a quel Beppe Grillo (ma non solo a lui) che in via streaming gli sta facendo, in contemporanea, il controcanto.

Ma a Grillo, o chi per lui, Napolitano non concede l'onore della citazione diretta, nell'ora in cui dice addio agli italiani. "Restero' vicino al cimento e agli sforzi dell'Italia e degli italiani", promette ancora. Perche' di strada da fare ce n'e' ancora tanta.




NEVE: DAL LAZIO FINO ALLA SICILIA, UN CAPODANNO DI NEVE

Redazione

 Un Capodanno in bianco. La neve è arrivata anche al centro sud con nevicate nel Lazio nei paesi ad quota. Abbondante caduta per tutta la notte sul Frusinate sta creando non pochi disagi a centinaia di residenti. Anche le citta' dove solitamente non neviuca mai, come Cassino e Pontecorvo, sono letteralmente paralizzate da neve e soprattutto ghiaccio. Impraticabili le strade principali e quelle secondarie anche per la mancanza di spazzaneve e mezzi rompighiaccio.
  A Cassino la situazione e' difficile: il centro citta' e' impraticabile, mentre la periferia e' coperta da una lastra di ghiaccio. In localita' Fontanarosa, tra i comuni di Cassino e Cervaro, una trentina di automobilisti, da due ore, sono bloccati lungo via Appia. Sono usciti fuori strada a causa di una lunga lastra di ghiaccio. Piu' critica la situazione nel Sorano dove una decina di paesi sono rimasti isolati. I sindaci lamentano l'assenza della Protezione Civile mentre le associazioni di volontariato hanno i mezzi fermi per mancanza di carburante e manutenzione.

Prosegue l'ondata di freddo nella Sicilia occidentale. Dopo che nelle prime ore della notte la neve aveva imbiancato le province di Palermo, Trapani e Messina, stamani fiocchi hanno coperto anche il capoluogo siciliano, dove al momento un leggero manto bianco copre la citta', anche al livello del mare. Disagi sulle grandi vie di comunicazione dell'Isola. L'Anas informa che a causa di una bufera di neve nella strada statale 640 "di Porto Empedocle" il traffico e' provvisoriamente bloccato, in entrambe le direzioni, nel tratto compreso tra Favara nord e Racalmuto est, in provincia di Agrigento.
  Circolazione provvisoriamente bloccata anche in entrambe le direzioni sulla strada statale 185 "di Sella Mandrazzi" tra le localita' di Salica' e Borgo Schisina, in provincia di Messina, dove sono in azione i mezzi spazzaneve. Ripristinato invece il movimento sulla carreggiata in direzione Catania dell'autostrada A19 "Palermo-Catania". In precedenza, a causa delle intense nevicate, per il traffico in direzione Catania era stata istituita l'uscita obbligatoria allo svincolo di Buonfornello. L'Anas sta impiegando uomini e mezzi per fronteggiare l'emergenza maltempo e garantire la sicurezza della circolazione.

Nevica in molte zone dela Puglia, in particolare nel Foggiano e nel sud barese, dove numerosi automobilisti sono rimasti in difficolta', in particolare sulla SS100 e SS16. La Prefettura di Bari, a seguito del peggioramento delle condizioni meteorologiche, anche nel capoluogo, con intense precipitazioni nevose su tutto il territorio della provincia, ha invitato la popolazione ad evitare di spostarsi o mettersi in viaggio con mezzi propri se non strettamente necessario. Tutti i mezzi gia' in movimento, obbligatoriamente muniti di catene o pneumatici da neve, possono richiedere informazioni sulla viabilita' o inoltrare richieste di aiuto ai numeri di emergenza.
  Circolazione ferroviaria fortemente rallentata dalle 5,30 di questa mattina nel nodo di Bari a causa delle forti nevicate.
  Alcuni treni sono stati limitati nel loro percorso e altri subiscono rallentamenti considerevoli a causa dell'ondata di maltempo. E' in corso la riprogrammazione dell'offerta commerciale. Rete Ferroviaria Italiana avvisa la clientela circa le modifiche alla circolazione dei treni con annunci frequenti nelle stazioni. Rete Ferroviaria Italiana ha inoltre messo in azione il piano anti-neve che prevede il presidio, con uomini e mezzi, delle zone dove le condizioni meteorologiche potrebbero ulteriormente peggiorare e l'attivazione dei Centri operativi territoriali per il monitoraggio.
 

Il direttore dell'aeroporto di Bari Palese, a causa della scarsa visibilita' e del persistere delle precipitazioni nevose, nonostante gli interventi effettuati sulle infrastrutture di volo con liquido antigelo, ha disposto la chiusura dell'aeroporto per 2 ore fino alle 11.
  La situazione e' costantemente monitorata.
  Le condizioni critiche della viabilita' rendono difficile raggiungere l'aeroporto.
 

Nevicate nell'Avellinese, disagi a circolazione –  Una nevicata abbondante ha investito la provincia di Avellino creando non poche difficolta' agli automobilisti sia la notte scorsa, sia nelle prime ore del giorno. Difficolta' per autocarri e autobus lungo le strade statali e sul tratto autostradale dell'A16 Napoli – Canosa tra Baiano e Lacedonia, dove i mezzi spargisale sono in azione dalla notte scorsa. La circolazione per le auto non presenta al momento particolari disagi. Ad Avellino, nelle zone periferiche, molte strade sono bloccate per il mancato intervento dei mezzi spazzaneve e spargisale. Nella notte i vigili del fuoco hanno effettuato una decina di interventi per alcuni automobilisti rimasti bloccati nella neve. In contrada Zoccolari, alle 3 del mattino, si e' avvertito un forte boato, provocato dallo scoppio di una caldaia malfunzionante. Schegge e detriti sono volati dal terzo piano di uno stabile danneggiando alcune auto. Tanta paura per una coppia di 60enni, marito e moglie, svegliati dall'esplosione. Sono intervenuti i vigli del fuoco che hanno messo in sicurezza lo stabile. Un peggioramento della situazione e' previsto nel pomeriggio.

Condutture bloccate da gelo, parte Napoli senza acqua – Le temperature rigide di questa notte a Napoli hanno lasciato senza acqua una gran parte della citta'. Il gelo infatti ha bloccato le tubature, e sono forti i disagi per cittadini e esercizi commerciali a Posillipo, via Manzoni, nel quartiere di Pianura, e ai Colli Aminei, dove aprire i rubinetti e' inutile. In provincia e a piazza Nazionale, invece, problemi ad avere acqua a temperatura calda.  Il resto della citta', quella parte in cui le tubature sono meno esposte, non soffre disagi. L'azienda che eroga il servizio idrico, Abc, raccomanda di lasciare, questa notte e nelle prossime, un rubinetto semiaperto per far defluire l'acqua sempre e di coprire contatori all'esterno degli edifici anche solo con un cartone.

 Qualche tubatura secondaria e' danneggiata dal freddo, ma non in maniera tale da provocare interruzione del servizio e si sta provvedendo a ripararla. La situazione migliorera' nella giornata con l'alzarsi delle temperature.

Neve a Salerno, ultimi fiocchi 20 anni fa – Neve a Salerno e nell'intera provincia. Dalla scorsa notte, un fitto nevischio ha imbiancato il Salernitano e questa mattina la neve e' ancora a terra. Nel capoluogo provinciale l'ultima nevicata risale al 1988, e dalle prime ore dell'alba molti salernitani incuriositi si sono risvegliati con un paesaggio insolito scattando foto con cellulari in strada e sul lungomare Trieste imbiancato. Alberi, auto e tetti si sono presentati ricoperti di fiocchi. Le temperature, nel corso della notte, hanno raggiunto i -3. Disagi e interventi dei vigili del fuoco si registrano invece nei comuni limitrofi di Pellezzano, Baronissi e Cava dei Tirreni dove decine di famiglie sono isolate nelle proprie abitazioni a causa della impossibilita' di uscire di casa bloccati dalla neve. Sono oltre 60 gli interventi dei caschi rossi effettuati da stanotte. Auto in panne a Nocera Inferiore, mentre a Pellezzano e Fisciano i pompieri stanno intervenendo su segnalazione di tubature idriche ghiacciate.

Piccoli fiocchi di neve stanno cadendo su Firenze.
L'abbassamento delle temperature e le generali condizioni di aria artica che stanno investendo la penisola, hanno creato le condizioni per una leggera spruzzata di neve che da qualche minuto sta interessando il capoluogo di regione della Toscana.
Il cielo e' terso e la colonnina del temometro segna zero gradi. Le cime delle montagne e le colline intorno sono da qualche giorno imbiancate.
 

Sul Gargano mezzo metro di neve, termometro -9 gradi. Foggia si e' svegliata stamane totalmente imbiancata da 10 centimetri di neve caduta gia' da ieri sera. La temperatura registrata all'alba e' stata di 3 gradi sotto zero. Sulle zone piu' alte del Gargano, come a Monte Sant'Angelo, il manto bianco ha raggiunto il mezzo metro, con il termometro sceso a meno 9 gradi, stessa temperatura registratata sulle cime dei Monti Dauni, tra Faeto, Monteleone e Panni, dove 40 centimetri di neve hanno causato gravi disagi alla circolazione stradale, ma per fortuna senza gravi incidenti. Una decina tra automobilisti e camionisti sono stati soccorsi dai vigili del fuoco, soprattutto per i mezzi pesanti finiti di traverso sulle strade dopo essere slittati a causa del ghiaccio. In azione i mezzi spazzaneve e spargisale di Anas e Provincia. In A14, da Poggio Imperiale a Taranto e' stato interrotto il transito dei mezzi pesanti, cosi' come lungo la Statale 17 tra Lucera e Campobasso. 

Complessivamente sono circa 800 i chilometri di rete di Autostrade per l'Italia interessati dalle neve lungo i quali sono operativi oltre 300 mezzi operativi spargisale e sgombraneve ma "non si registrano turbative alla circolazione".
  Da ieri sera le precipitazioni hanno coinvolto anche l'area tirrenica meridionale e al momento insistono, con forte intensita', soprattutto sul tratto pugliese della A14 e sulla A16 tra Napoli e Candela. Nevica inoltre con moderata intensita' su A1 Bologna-Firenze, Valdarno-Arezzo, e Ferentino-Napoli; A14 Bologna-Valle del Rubicone e Grottammare-Foggia; A13 Bologna-Padova; A16 Candela-Canosa; A23 Carnia-Tarvisio. Per garantire la sicurezza degli utenti e favorire gli spostamenti che caratterizzano la giornata odierna e' stato attivato il divieto di circolazione temporaneo per i mezzi con massa complessiva superiore alle 7.5 tonnellate in A14 tra Termoli e Taranto in entrambe le direzioni e in A16 tra l'allacciamento A16/A30 e Candela in entrambe le direzioni.
  Autostrade per l'Italia ricorda che e' "fondamentale viaggiare adeguatamente equipaggiati". Costanti aggiornamenti sulla situazione della viabilita' e sui percorsi alternativi sono diramati tramite i notiziari "my way" in onda sul canale 501 di Sky Meteo24; su RTL 102.5; su Isoradio 103.3 FM; attraverso i pannelli a messaggio variabile e sul network TV Infomoving in Area di Servizio. Per ulteriori informazioni e' possibile chiamare il Call Center Autostrade al numero 840.04.21.21.




MATTEO SALVINI A SILVIO BERLUSCONI: "NON PUOI DIRMI FACCIAMO LE BATTAGLIE INSIEME E VOTARE OGNI PORCHERIA"

Redazione

Salvini non le manda a dire a Silvio Berlusconi:"C'e' qualcuno che dovrebbe essere all'opposizione, ma buon Dio, Silvio Berlusconi, gli voti un pezzo di legge elettorale, poi un pezzo di riforma del Senato e allora non puoi dirmi facciamo le battaglie insieme e votare ogni porcheria: o ti chiarisci le idee, o noi andiamo avanti da soli per la nostra strada". Cosi' Matteo Salvini, parlando in un comizio alla 'Berghem Frecc'. "Non abbiamo paura di nessuno – ha proseguito il segretario federale della Lega Nord – non vogliamo ripetere gli errori del passato e fare i donatori di sangue". Matteo Salvini ha quindi annunciato una grande manifestazione a Roma, la prima della Lega Nord. "Sabato 28 febbraio proviamo ad andare in tantissimi a Roma per mandare a casa Renzi e per ribaltare tutto quanto", ha affermato il segretario federale della Lega Nord, parlando ai militanti alla tradizionale festa 'Berghem Frecc'. "Abbiamo un impegno, non sara' un impegno della Lega: quel giorno l'Italia tutta si deve fermare, andiamo a Roma e ci riprendiamo il nostro futuro". Matteo Salvini traccia l'identikit del suo candidato alla successione di Giorgio Napolitano, dopo aver ricordato l'orientamento di centrosinistra dell'ultimo presidente della Repubblica: "vorrei un volto non sinistro". A chi gli chiedeva come valuta le presunte aperture di Silvio Berlusconi ad un candidato del Pd, il segretario federale della Lega Nord ha risposto: "Sara' il freddo…. Non sono d'accordo con molte delle cose che Berlusconi dice negli ultimi tempi".




L'EX TERRORISTA TURCO IN VISITA ALLA TOMBA DI WOJTYLA ESPULSO PER DOCUMENTI DI SOGGIORNO IRREGOLARI

Redazione

Un ex terrorista turco che ha tentato di uccidere Papa Giovanni Paolo II nell''81, si ravvede e decide di portare i fiori sulla tomba del Santo Padre Wojtyla. Succede straordinariamente anche questo, peccato che Alì Agca sarà espulso dall'Italia perchè i suoi documenti di soggiorno sono risultati irregolari, secondo quanto si apprende, e non conformi alla legge italiana dopo un controllo da parte della Questura di Roma.

Alì Agca, l'uomo che tentò di uccidere papa Giovanni Paolo II il 13 maggio 1981, si è recato oggi in Vaticano e ha portato un mazzo di fiori sulla tomba di Papa Wojtyla. Lo riferiscono fonti vaticane. Agca sarebbe stato riconosciuto in piazza San Pietro da un poliziotto che l'avrebbe accompagnato negli uffici dell'Ispettorato Vaticano per un controllo sui documenti. Agca ha già lasciato gli uffici di polizia.

"Sentivo la necessità di fare questo gesto": così Ali Agca ha spiegato negli uffici dell'Ispettorato di Polizia l' intenzione di portare fiori sulla tomba del Papa al quale sparò nel 1981. Agca è arrivato ieri in auto a Roma dall' Austria. A chi ha avuto modo di incontrarlo ha mostrato un atteggiamento tranquillo. L' ex terrorista turco è arrivato verso le 12:45 negli uffici dell' Ispettorato di Polizia in Vaticano e vi è rimasto per circa mezz'ora, il tempo necessario per la verifica dei documenti e del passaporto. Poi è uscito per andare a rendere omaggio a Giovanni Paolo II.




JOBS ACT: ALFANO NE RECLAMA I MERITI

Redazione

Come lo avrebbe fatto il Jobs Act Angelino Alfano se fosse stato presidente del Consiglio? "E' un grande passo avanti che il mercato del lavoro nemmeno si sarebbe sognato se al governo non ci fosse stato Ncd". Lo dice in una intervista alla Stampa, il Ministro dell'Interno Angelino Alfano che precisa: "sui licenziamenti collettivi, il decreto ci convince" e su quelli individuali, "avremmo preferito una decisione piu' netta e radicale. Fosse dipeso da noi saremmo andati fino in fondo.
  Avremmo voluto la liberta' totale di assumere. Se si desiderano piu' assunzioni, occorre liberare psicologicamente l'imprenditore dall'incubo del reintegro. Serviva e serve una via d'uscita per entrambi, per il datore di lavoro e per il lavoratore del quale, l'altro piu' non si fida o con il quale, ha avuto davvero a che dire. Ecco, qui avremmo preferito una soluzione davvero definitiva. Cioe' che con un indennizzo anche elevato, il datore di lavoro fosse comunque certo di poter interrompere un rapporto lavorativo. L'opting out, appunto". Il ministro si e' detto quindi soddisfatto per l'impianto sui licenziamenti collettivi e meno su quelli individuali dove la parola resta al giudice: "meglio sarebbe stato sgombrare il campo da tutta questa incertezza giurisprudenziale con un adeguato indennizzo come in tutti i paesi europei". Tuttavia, precisa Alfano, "se ci sara' occupazione, vorra' dire che quanto e' stato fatto e' sufficiente. Senno', avra' ragione chi dice che e' mancata la zampata finale. Basteranno sei mesi per capirlo"




L'INTERROGATIVO DI UN PENSIONATO

di Mario Torosantucci

Il sogno di ogni persona, è quello di poter arrivare al momento della pensione, in buona salute, perché dire perfetta, sarebbe chiedere troppo, per poi cominciare a godere la vita con i propri affetti e dedicarsi  finalmente ai propri hobby.

In Italia si devono far quadrare i conti per molteplici ragioni, quindi si deve fare tutto il possibile per ridurre il numero degli anziani, affinchè si possa risparmiare, sottraendo la maggior parte delle pensioni, con la morte dei protagonisti, e, con la minor spesa possibile nel campo della sanità.

I grandi politici italiani, sono maestri in queste strategie, e poi, hanno anche una coscienza ed un gran cuore, poiché i pensionati più ricchi, li lasciano vivere, perché, danno lustro alla società dello stivale. Il pensionato povero, però, si oppone con ostinazione a questo stato di fatto, creando problemi nel voler continuare a vivere, pur soffrendo.

Così quella porzione di vita tanto agognata, si trasforma in un’ arena, dove si lotta giornalmente per la sopravvivenza, con tante ferite materiali e morali, fino alla resa finale. Oggi, vivere in Italia è un bel film di avventura, peccato che da commedia iniziale, alla fine si trasforma sempre in tragedia. Perché la maggior parte dei pensionati hanno sempre un aspetto triste e depresso? Perché non vogliono accettare il loro fallimento di vita e mettersi da parte per sempre?

Non vogliono rendersi conto, che arriva tanta gente da tutte le parti del mondo più giovane, e quindi essere sfrattati è del tutto fisiologico e naturale? Sentendo i risentimenti di un pensionato un pò viene da riflettere, perché dopo cinquant’anni di lavoro questo povero cristo dice di prendere 650 euro al mese. A lui gli ottanta euro in pìù non l’hanno dati, ma in compenso gli hanno aumentato tutto, e lui inferocito, mi ha detto che ha "OTTANTA" voglia di mandare tutti a quel paese.

Comprata casa con tanti sacrifici in una intera vita, e non ancora ultimata la casetta avuta in eredità familiare al paese, ha il dilemma di come mangiare e pagare visite mediche e medicine.

Ora, se gli si viene a dire che le tasse sono diminuite, lui è letteralmente sconcertato, perché con il gioco delle tre carte nelle feste paesane, perdeva sempre. I conti non tornano, perché prende molto meno dei rifugiati, e deve pagare molto ma molto di più, essendo aumentato tutto. Vendere la sua casetta di famiglia non ancora ultimata, con la crisi in atto, sarebbe come regalarla e cancellare la storia della sua famiglia stessa, sapendo che causa il costo della vita e le innumerevoli tasse, il ricavato della vendita, farebbe slittare di non molto, i gravi problemi della sua esistenza. In compenso però, grazie al suo sacrificio, qualche benestante, spesso straniero, può accrescere il suo patrimonio, dimostrando al modo che in Italia tutto procede bene. Risparmiare il più possibile, questo è il motto. Lo stato invece vuole convincerlo, costringendolo con le buone a spendere ciò che non ha, per rimettere in carreggiata l’ economia in questo sfacelo di paese, diventato come una gruviera con buchi senza fondo, dove la corruzione si trova in ogni angolo, ed il malaffare è la verità più cruda che ci opprime portandoci alla disperazione. Il pensionato, in totale buona fede, è come uno spettatore di tennis, la sua testa si gira continuamente, cercando di seguire la palla che rimbalza sempre fra governo, regioni, province e comuni, con un unico denominatore, che sia lui sempre a pagare.

L’ altra cosa che non riesce proprio a capire, è la depenalizzazione dei reati minori, perché le carceri sono stracolme. Poiché  delinquenti comuni qualche volta in maniera subdola o con la prepotenza, gli hanno sottratto anche quella minima pensione, rischiando la vita, si chiede in che paese si trova, vivendo un film della preistoria, e trovandosi come un non vedente in una palude sconosciuta. E’ disgustato nel vedere quello che accade, cerca di capire, cerca di aggrapparsi a tutto quello che lo può far sopravvivere, consapevole però di essere un granellino di sabbia sbattuto dal vento, rappresentato da leggi sbagliate, leggi giuste  ma non applicate, politici corrotti di ogni colore, malafede e cattiveria in ogni angolo della nostra vita, gente senza scrupoli, alla quale le sofferenze degli altri non interessano affatto, collezione di mafie nostrane, alle quali si sono aggiunte anche quelle straniere, soprusi continui, razze parassite, che vivono rubando, nel malaffare e distruggendo la vita degli onesti e dei deboli, violenze, e poi multe di errori inesistenti, prese in giro dai governanti, che conducono una vita agiata, dispendiosa, poiché salvaguardata dai capitali portati all’ estero, felici di eventi drammatici che frutteranno loro altri ingenti capitali, tutto sulle spalle delle tragedie dei poveri di ogni razza. Questa è L’Italia attuale. Allora al pensionato che, fra rincari, tasse (IMU,TARI etcc.)che diventano uno sciogli lingua, violenze subite, umiliazioni continue, prese in giro che attentano alle coronarie del disperato, spremuto come un limone, non rimane altro che scrivere una letterina, non a babbo Natale che è limitato, bensì direttamente a GESU’ BAMBINO. Caro GESU’, non voglio l’aumento della pensione, ma fammi abbassare le tasse, il costo delle medicine e delle visite mediche, i prezzi di tutti i generi alimentari, l’assicurazione, la luce, il gas, l’acqua, la tassa sui rifiuti che non vengono smaltiti adeguatamente, il prezzo della benzina, il costo dei biglietti dei mezzi pubblici, il cui servizio è veramente uno scandalo, dammi inoltre un po’ di tranquillità e sicurezza, perché la delinquenza ormai dilaga, e assassini, potenziali assassini, drogati, prepotenti, maleducati, pazzi di ogni genere, sono diventati padroni della nostra vita quotidiana. Ricordati inoltre, caro GESU’, che moltissimi alimenti che mangiamo giornalmente, sono altamente inquinati, quindi si pagano tanto, cose, che ci regalano il cancro e spesso la morte.
 




PAPA FRANCESCO E LA GENTE SEMPLICE

di Chiara Rai

Un inno alla semplicità nella messa di Natale di Papa Francesco. Sulle sue parole dovremmo tutti soffermarci  un attimo e farle nostre nel quotidiano. “Dio si è innamorato della nostra piccolezza” ha detto il Papa umile che riesce ad arrivare al cuore di tutti.  La messa di Francesco: la cosa più importante è lasciare che sia il Signore a trovarci. La luce del Bambino è stata vista dalla «gente semplice. Non la videro gli arroganti, i superbi, coloro che stabiliscono le leggi secondo i propri criteri personali, quelli che assumono atteggiamenti di chiusura». Potrebbero essere parole di esortazione per iniziare quell’attività di ritorno all’onestà morale perduta: “Dio che ci guarda con occhi colmi di affetto, che accetta la nostra miseria”. E allora mentre si vorrebbe spazzare via il Mondo di Mezzo con tutta la sua attività criminale per restituire le istituzioni ai cittadini per riportare un servizio che non esiste più, si auspica che questo sia l’inizio di un nuovo capitolo. Il punto di non ritorno della corruzione, arroganza, ipocrisia e malaffare è stato raggiunto.

Il giudizio finale. Vangelo secondo Matteo, c.25, vv. 31-46

Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, 33 e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.

Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.

Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?

 Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.

 Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato.

Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna".




MALTEMPO: ARRIVANO I VENTI FORTI E LA NEVE

Redazione

Il tempo di trascorrere il Natale e gia' nella notte fra il 25 e Santo Stefano sara' in arrivo dall'Europa settentrionale una perturbazione che raggiungera' l'Italia determinando nella giornata del 26 condizioni di maltempo su gran parte delle regioni centro-meridionali, con venti forti e nevicate fino a quote collinari.

Dalle prime ore di domani la Protezione civile prevede venti forti dai quadranti settentrionali, con raffiche di burrasca, sulla Sardegna, in estensione nel corso della giornata ad Umbria, Lazio, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, con possibili mareggiatesulle coste esposte. Sono attese, inoltre, nevicate localmente fino a 400-600 m su Marche, Umbria, zone orientali del Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia, Campania e al di sopra degli 800 m su Basilicata e Calabria, con quantitativi da deboli a moderati.




PADOVA: IL SINDACO FA CANCELLARE 110MILA MULTE PER NATALE

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Padova
– Il sindaco di Padova, Massimo Bitonci,  in occasione del Natale, ha deciso di annullare le infrazioni rilevate dagli autovelox posti in tangenziale, dovuto alla necessità probabilmente di rivedere gli impianti. In due mesi gli otto occhi elettronici posti lungo le tangenziali di Padova avevano immortalato 112'421 eccessi di velocità sfornando altrettante multe.

La "grazia" osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stata resa possibile dal fatto che le sanzioni non sono ancora state verbalizzate e quindi nemmeno contabilizzati i milioni di euro che avrebbero portato in cassa. È stato calcolato, che da quelle multe Padova avrebbe potuto incassare tra i sei e i sette milioni al mese.
 




BERLUSCONI VUOLE VOTARE LE RIFORME INSIEME AL PD, IL 15 FEBBRAIO SARA' UN UOMO LIBERO

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 "Con questa sinistra andiamo d'accordo per le riforme istituzionali, che sono le nostre del 2005 e che loro hanno abrogato con un referendum nel 2006. Votare insieme queste riforme non significa confondere i ruoli, noi siamo all'opposizione e alternativi a questa sinistra". Lo ha detto Silvio Berlusconi, intervenendo telefonicamente ieri sera ad una iniziativa dei giovani calabresi di Forza Italia e diffusa oggi dall'ufficio stampa del partito. Berlusconi e' poi tornato sulle sue vicende personali, ricordando che "tra meno di due mesi, quando avro' superato le conseguenze della sentenza ingiusta che mi ha colpito e che ha limitato la mia liberta', dal 15 di febbraio, tornero' libero e alla guida di Forza Italia e lavorero' per trasformare la maggioranza dei moderati in una maggioranza politica organizzata e consapevole, in grado di vincere tutte le prossime elezioni". "Stiamo attraversando un momento molto difficile per una crisi economica che non accenna a risolversi – ha aggiunto Berlusconi – perche' il governo Renzi – il terzo governo eletto senza andare a votare – si regge grazie a 148 deputati incostituzionali e in Senato su 32 senatori Ncd, che erano stati eletti con Forza Italia per opporsi alla sinistra e che, invece, adesso la sostengono facendo la stampella. Questo governo non e' in grado di applicare la giusta ricetta liberale della riduzione delle tasse sulle famiglie, le imprese e nessuna sulla casa e ha presentato una legge di cui non si conosce praticamente nulla – ha criticato l'ex premier riferendosi alla legge di Stabilita' – E' una cosa incredibile che e' capitata e che il governo e' stato capace di far capitare".
  "Noi – ha continuato il leader azzurro – siamo credibili sul tema delle tasse perche' lo abbiamo gia' realizzato quando eravamo al governo. Tutto questo lo possiamo ottenere con una flat tax al 20%, uguale per famiglie e imprese, che e' il solo modo per rilanciare lo sviluppo, quello sviluppo che la sinistra non e' in grado di realizzare", ha concluso Berlusconi.