RAPPORTO GENITORI FIGLI: AVRO' CURA DI TE

A cura della dott.ssa Catia Annarilli Psicologa Psicoterapeuta – Centro Psicologia Castelli Romani

Gli esseri umani hanno una predisposizione innata a formare relazioni di attaccamento con le figure genitoriali perché queste relazioni hanno la funzione di protezione e di accudimento per garantire la sopravvivenza dei piccoli.

L’attaccamento caratterizza l’essere umano dalla culla alla tomba! diceva J. Bowlby

Sostenere che un bambino ha un attaccamento sta a significare che egli avverte il bisogno di avere la vicinanza ed il contatto fisico con una persona di riferimento  soprattutto in situazioni particolari come quelle di disagio.
L’attaccamento non è solo un comportamento, non è solo un legame di affetto ma è un sistema motivazionale, un’attività mentale complessa che organizza sia l’esperienza emozionale che i comportamenti interpersonali ed elabora la rappresentazione mentale che si ha di se stessi nel rapporto con l’altro.
Ha una base innata ma è influenzabile dall’esperienza, non è però influenzabile da situazioni momentanee, perdura nel tempo dopo essersi strutturato nei primi mesi di vita intorno ad una unica figura di riferimento che solitamente coincide con la madre, ma non è escluso che anche un padre o una nonna possano diventare figure di attaccamento significative e valide.
La presenza rassicurante della madre permette al bambino di esplorare il mondo circostante. La vicinanza protettiva della madre con comportamenti come il tenere in braccio, rispondere prontamente al pianto, coccolarlo, accarezzarlo permette al bambino di integrare gli aspetti positivi e negativi delle esperienze vissute, di sviluppare una capacità comunicativa, di definire i confini corporei del proprio Sé.
Le relazioni di attaccamento si stabiliscono verso più persone oltre alla madre in una gerarchia di importanza comprendendo anche il papà o i nonni o altre figure di accudimento significative.
La qualità dell’esperienza definisce la sicurezza dell’attaccamento in base alla sensibilità ed empatia della madre o di chi ha il compito di prendersi cura del piccolo e contribuisce alla creazione di modelli operativi interni che caratterizzano i comportamenti relazionali futuri.
Con la crescita l’attaccamento si modifica: da un investimento iniziale unico ed esclusivo sulla madre comincerà a coinvolgere e ad interessare anche altre figure prima interne e poi esterne alla famiglia, fino a ridursi. Nell’adolescenza prima e poi nell’età adulta la persona avrà maturato la capacità di separazione dalle prime figure di accudimento e sperimenterà la bellezza di legarsi a nuove figure di attaccamento come un amico o una fidanzata.

Le Fasi dell’attaccamento

J. Bowlby riteneva che l’attaccamento si sviluppasse attraverso alcune fasi, e che potesse essere di tipo "sicuro" o "insicuro". Un attaccamento di tipo sicuro si ha se il bambino sente di avere dalla figura di riferimento protezione, senso di sicurezza, affetto; in un attaccamento di tipo insicuro invece il bambino riversa sulla figura di riferimento comportamenti e sentimenti come instabilità, prudenza, eccessiva dipendenza, paura dell’abbandono.
Si identificano quattro fasi attraverso le quali si sviluppa il legame di attaccamento:
–    dalla nascita fino alle otto-dodici settimane: il neonato non è in grado di discriminare le persone che lo circondano anche se può riuscire a riconoscere, attraverso l’odore e la voce, la propria madre. Superate le dodici settimane il piccolo comincia a dare maggiori risposte agli stimoli sociali. In un secondo momento il bambino, pur mantenendo comportamenti generalmente cordiali con chi lo circonda, metterà in atto modi di fare sempre più selettivi, soprattutto con la figura materna;
–    sesto /settimo mese, il neonato diviene maggiormente discriminante nei confronti della persone con le quali entra in contatto;
–    dal nono mese l’attaccamento con la figura di accudimento si fa stabile e visibile: il neonato richiama l’attenzione della figura di riferimento, la saluta, la usa come base per esplorare l’ambiente, ricerca in lei protezione in particolare se si trova a cospetto di un estraneo;
–    il comportamento di attaccamento è stabile e profondo fino a circa tre anni, età in cui il bambino acquisisce la capacità di mantenere tranquillità e sicurezza in un ambiente sconosciuto; deve però essere in compagnia di figure di riferimento secondarie, ed avere la certezza che la mamma faccia faccia presto ritorno.

I tipi di attaccamento

–    stile "sicuro": il bambino esplora l'ambiente e gioca sotto lo sguardo vigile della madre con cui interagisce; quando la madre esce e rimane con lo sconosciuto il bambino è visibilmente turbato. Al ritorno della madre si tranquillizza e si lascia consolare.
–    stile "insicuro-evitante": il bambino esplora l'ambiente ignorando la madre, è indifferente alla sua uscita e non si lascia avvicinare al suo ritorno.
–    stile "insicuro-ambivalente": il bambino ha comportamenti contraddittori nei confronti della madre, a tratti la ignora, a tratti cerca il contatto. Quando la madre se ne va e poi ritorna risulta inconsolabile.
–    stile "disorganizzato": il bambino mette in atto dei comportamenti stereotipici, ed è sorpreso/stupefatto quando la madre si allontana.

Attraverso una serie di sperimentazioni (strange situation , M. Ainsworth e J. Bowlby) si è potuto notare come il comportamento di attaccamento, osservato tra la madre e il suo bambino, oltre a fornire protezione al piccolo, serviva a costituire una "base sicura" a cui il bambino potesse ritornare nelle fasi di esplorazione dell'ambiente circostante. Questa "base sicura" permette così di promuovere nel bambino un senso di fiducia in se stesso, favorendone progressivamente l'autonomia.

E’ importante che il legame di attaccamento si sviluppi in maniera adeguata in quanto da esso dipende un buon sviluppo della persona. La qualità della precoce esperienza con la figura di attaccamento caratterizzerà poi tutte le successive relazioni divenendo una aspetto della personalità dell’individuo e un modello relazionale per i rapporti futuri

Dott.ssa Catia Annarilli
Psicologa – psicoterapeuta

Cell. 347.130714  dott.catia.annarilli@cpcr.it 
www.centropsicologiacastelliromani.it
Piazza Salvatore Fagiolo n. 9 00041 Albano laziale

 




CARABINIERI: TIFO DA STADIO PER LE NUOVE TECNICHE D' IMMOBILIZZAZIONE!

di Matteo La Stella

L'otto Gennaio del 2015 il comando generale dell'Arma dei Carabinieri, nella fattispecie il II Reparto-SM-Ufficio Operazioni, emana una circolare, utile a rettificare le tecniche di immobilizzazione durante gli interventi su soggetti “in stato di agitazione psicofisica conseguente a patologie o causato dall'abuso di alcool e/o sostanze stupefacenti”, lasciando tutti gli altri punti della circolare precedentemente emanata invariati, con l'aggiunta di una sequenza di istruzioni fotografiche, adatte a combattere la scarsa affluenza nelle sale cinematografiche piuttosto che ad effettuare un arresto.
Da agenti ad attori il passo sembra breve. I protagonisti del “Fotoromanzo Di Un Arresto” sono due Carabinieri in divisa e un terzo individuo nei panni dell' “antagonista della legge” . Nel primo fermo immagine i due guardano il “cattivo” che, negli scatti successivi, con abili mosse in sincronizzate, degne delle migliori gemelle Kessler, verrà bloccato e arrestato. Rapportare questo scenario alla realtà risulta difficile. In concreto un tutore della legge dovrebbe avere a che fare nel suo quotidiano con degli esseri inanimati che, come il finto “cattivo” delle illustrazioni non si sognerebbero mai di opporre resistenza. Peccato che i trasgressori ogetto della circolare siano in stato di agitazione psicofisica e ad un passo dalle manette, fondamentale che non giova di certo alla loro tranquillità ma che, al contrario, funge da incentivo alla resistenza.

Anche i punti precedenti della circolare, quelli rimasti invariati, non sono però da sottovalutare in quanto a paradossi. Nel punto 3 ad esempio, alla lettera a, si intima all'agente di isolare l'area dell'intervento adottando iniziative idonee a ridurre i rischi. L'esempio esternato dalla circolare per questo punto è un intervento in casa, dove, al malcapitato agente, è intimato di improvvisarsi tecnico e di interrompere l'erogazione di luce e gas prima ancora di agire. Fatto questo, se si scorre al comma c dello stesso punto, arriverebbe a dover filmare le condizioni del soggetto così da poterle comunicare all'equipe sanitaria. L'operazione, descritta dal punto quattro comma a, deve avvenire ad una distanza adatta a non invadere lo spazio vitale del malvivente, ma allo stesso tempo consona a tenerlo nel proprio raggio d'azione. Poi, secondo i comma c e d, camice penna e block notes, vestire i panni dello psicologo, tentando con il dialogo di farlo desistere . Sorge spontaneo pensare che i redattori di questa circolare abbiano avuto a che fare, almeno nell'ultimo periodo, con pericolosissime tastiere e stampanti laser. Gli agenti dovrebbero essere quanto meno cinque per pattuglia in modo da poter svolgere tutte le direttive assegnategli, condannati in una prigione di “linee guida” adatta ad una sceneggiatura. L'aspra realtà è un'altra cosa. Il trasgressore farà di tutto per opporsi all'arresto e il Carabiniere dovrà pensare a salvaguardarsi e a bloccare il trasgressore.
L'Arma, regista di un film che non è suo? Dovrebbe omettere i precetti impossibili dalla circolare a tutela dei prestanti servizio, vigilando sui sottoposti e impedendo che, al contrario, come già accaduto in passato, si trascenda completamente dalla morale etica di difensori della legge adottando una condotta errata nei confronti di chi, colpevole o meno, ha diritto ad un processo in tribunale, non in strada.
Dunque, le nuove istruzioni dettate dall'arma (dei Carabinieri) alle armate, simili alla carta di sicurezza di un volo low cost, sarebbero mirate ad annullare la possibilità di “equivoci” al momento dell'arresto al termine di un intervento.
La circolare precedente, emanata il 30 Gennaio 2014, di gravi equivoci ne aveva già creati abbastanza durante lo scorso anno. Caso limite è quello di Riccardo Mogherini,40 anni, che lo scorso 3 Marzo si aggirava per Firenze sotto l' effetto di sostanze stupefacenti in atteggiamenti molesti. Quattro i militari intervenuti sul posto. Poco dopo l'arrivo dell'ambulanza Mogherini cessa di vivere. A prescindere dalle indagini sui militari presenti, rinviati a giudizio, c'è una colpa che vale una vita e pesa come un macigno: riguardo la morte di Mogherini i pm parlano di asfissia.
Gli agenti nell'immobilizzare l'uomo a terra devono aver “pesato” troppo sul suo corpo, innescando nell'organismo della vittima il meccanismo rivelatosi fatale.
È doveroso sperare che questo salto a piè pari nella divulgazione delle direttive all'interno dell'Arma serva davvero a scongiurare altri incidenti inculcando agli agenti il dogma corretto, così da non trasformare i turni di lavoro in vere e proprie tragedie per tutti i soggetti coinvolti.




QUIRINALE, SERRACCHIANI: "SENZA BERLUSCONI NON SI PUO' ELEGGERE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA"

Redazione

"Vedremo cosa si vota, e se io sono immediatamente in condizione di partecipare". Giorgio Napolitano si e' gia' insediato a Palazzo Giustiniani e le sue poche battute con i cronisti confermano che il ruolo del Presidente emerito non sara' quello di semplice spettatore del confronto politico. Si parla di legge elettorale ma tanto quella, in agenda al Senato, quanto la riforma costituzionale, alla Camera, finiscono per risentire del capitolo aperto proprio dalle dimissioni dell'inquilino del Colle.

Le opposizioni tornano anche oggi a chiedere un 'time out' che accantoni il voto sulle riforme fino all'elezione del nuovo Presidente della Repubblica e, infatti, alla Camera i lavori procedono a rilento. Frutto dell'ostruzionismo M5S ma anche delle barricate FI a sostegno di una sessione 'quirinalizia' sgombra da altri argomenti sul tappeto.

E la partita del Quirinale si annuncia, ovviamente, serrata. "E' opportuno scegliere qualcuno dal fronte dei moderati", chiede Maurizio Gasparri che apertamente dice "vogliamo una persona che ci rappresenti". "Senza Berlusconi non si puo' eleggere il nuovo Presidente della Repubblica", conviene dal Pd Debora Serracchiani. Vero e' che l'Ncd Fabrizio Cicchitto mette i puntini sulle i e avverte: "Siccome i numeri in questa materia hanno valenza politica, per eleggere il nuovo Presidente non possono bastare ne' un partito solo (Pd) ne' due partiti (Pd e FI). Sarebbe addirittura auspicabile che fra Ncd-Udc e FI ci fosse una qualche intesa, in modo da condizionare piu' efficacemente Renzi e Pd".

E', come sempre in queste circostanze, il tempo delle parole pubbliche e delle trattative riservate, e ognuno fa i conti con le esigenze tattiche nei rapporti con gli altri partiti ma anche in casa propria, con le rispettive correnti.

Vedi Silvio Berlusconi, che vorrebbe riannodare i fili del dialogo con Raffaele Fitto, forte di un pacchetto di voti di almeno una quarantina di parlamentari, in un partito dove l'ala 'anti Nazareno' non molla. Prova ne sia il duro scontro di ieri sera, nel corso di un vertice 'azzurro' a palazzo Grazioli, tra Renato Brunetta e Denis Verdini. Oggetto del contendere, la riforma elettorale, con Verdini, vistosamente irritato spiegano alcuni dei presenti, a legarla all'accordo con il Pd, viatico per essere coprotagonisti della partita Quirinale. E' finita, dicono le stesse fonti, con parole grosse tra i due.
  "Dal dibattito e' emersa un'apertura al confronto e sono state accolte molte proposte alternative. E' ovvio che non si puo' accettare che richieste continue di modifica siano un modo per bloccare la riforma", avverte il governo, con il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi.




NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: FERDINANDO IMPOSIMATO NEL TOTO COLLE

Ferdinando Imposimato simbolo della giustizia, grande difensore della costituzione italiana, alto valore morale:” Il mio sogno è l'eguaglianza collettiva dei diritti sociali, al lavoro dignitoso, alla casa, alla scuola pubblica, alla salute, al reddito sociale, all'ambiente, che dia ad ogni uomo il posto che gli spetta nella società, senza settori marginali, un'Italia solidale contro le ingiustizie che la distruggono. I governanti non devono perseguire il vantaggio loro o dei gruppi che li sostengono, ma il bene della intera collettività, che deve prevalere sul bene dei pochi. Se tutta la nazione è prospera, arreca più vantaggi a tutti che se è fortunata in pochi uomini, ma va in rovina nel suo complesso.” Ma perche cercare altrove, un tale innovatore della giustizia sociale?

di Cinzia Marchegiani

Ieri Giorgio Napolitano ha firmato le sue dimissioni. Si è congedato dai suoi cittadini con un sono stanchissimo, e poi “Il Quirinale bello, ma un po' una prigione"…non un cenno a questa barca Italia persa ormai in alto mare, ferma nell’occhio di una tempesta perfetta, cosa ci lascia questo Presidente? Lascia montagne non scalate, azioni forti  ferme i incagliate in tanti interrogativi in un momento storico in cui doveva emergere con audacia una grande volontà. Lascia un grande vuoto, tutto quello che non è stato fatto per difendere questo paese alla deriva. Sarà ricordato come il Presidente di un parlamento eletto con una legge incostituzionale,che ha nominato due Presidenti del Consiglio dei Ministri nonostante Matteo Renzi e Mario Monti non fossero stati eletti da nessuno. Ora il parlamento, sempre quel parlamento… dovrà a breve eleggere il nuovo Presidente della Repubblica, Laura Boldrini ha convocato il Parlamento in seduta per il prossimo 29 gennaio 2015. 

Chi sarà il nostro nuovo Presidente? La rosa dei papabili è ampia e come spesso accade, il Presidente diventa un compromesso di un risultato di una guerra interna al Parlamento, troppo spesso lontano dall’individuare un nome estraneo a certi giochi politici, espressione della vera società civile, il garante prima di tutto della Costituzione Italiana, il vero fondamento e guida delle radici di questa nazione.

Ferdinando Imposimato sta rappresentando con forza la figura che in tanti anni è mancata a guida di questa sfortunata e patetica italietta, quelle delle mezze misure, delle poche risoluzioni, della incapace prepotenza di riscattare un orgoglio scritto col sangue dai nostri antenati. Insomma un uomo retto, non è un caso se nel 1985 il il "Times" gli dedica un'intera pagina definendolo lo scudisciatore della mafia, mentre la rivista "Reader’s Digest” gli dedica un servizio per le sue inchieste su terrorismo e mafia e un libro dell'ONU lo sceglie, nell'anno della gioventù, come "Il Simbolo della Giustizia".
Alcuni dicono troppo in la con lìetà….che stranezza!! Come non si può non usufrire di un concentrato di grandi virtù umane ed etiche, e del suo patrimonio non solo umano, ma di grandi battaglie storiche contro il terrorismo e la mafia !?Imposimato, un magistrato, un avvocato e politico, presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, come grande esempio, ha vissuto una vita e la sua professione senza mai risparmiarsi, lui occupato contro la cosa nostra e la camorra, giudice istruttore proprio nei casi di terrorismo, tra cui il rapimento di Aldo Moro del 1978, l’attentato al Papa Giovanni Paolo II nel 1981, dell’omicidio del vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Vittorio Bachelet e dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione può dare una sferzata energica al declino di questo paese, che ha bisogno ora più che mai di una forte guida.
Per la partecipazione sempre forte e vissuta in società senza veli e ipocrisie dalla rivista francese Le Point nel 1984 viene designato “Uomo dell'Anno-Giudice Coraggio” e riceve il premio dedicato a Carlo Alberto Dalla Chiesa per avere proseguito le sue battaglie al servizio della giustizia nonostante le minacce ricevute e l'assassinio del fratello. Nel 1986 a causa delle continue minacce della camorra deve purtroppo lasciare la magistratura, le stesse minacce che nel 1983 diventano certezza con l’uccisione di Franco Imposimato, suo fratello.
Nel 2011 ha denunciato il governo degli Stati Uniti d’America alla corte penale internazionale, perché, a suo parere, sarebbe stato a conoscenza degli imminenti attentati dell’11 settembre 2001 ma non avrebbe fatto nulla per fermarli. La sua posizione è netta anche rispetto al il cosiddetto gruppo Bilderberg, affermando che sarebbe stato il mandante le stragi commesse durante la stretegiua della tensione in Italia, oltre che agli attentati in cui morirono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
E proprio in suo nome è partita una petizione su Change.org “Per indicare la candidatura del Giudice Ferdinando Imposimato quale persona degna di rivestire il ruolo di Presidente della Repubblica:” un Presidente per gli Italiani, affinché il Popolo possa trovare una figura di garanzia dei diritti democratici, e creare un' ALLEANZA PER LA VITA grazie alla quale ridare sovranità alla Nazione. Per l' onestà ed il coraggio con cui il Giudice Ferdinando Imposimato ha sempre perseguito la verità e difeso la Costituzione lo ringraziamo, e proponiamo la sua persona quale migliore candidato a rivestire l' incarico di Presidente della Repubblica Italiana. Questo è il link della petizionehttps://www.change.org/p/senato-della-repubblica-per-indicare-la-candidatura-del-giudice-ferdinando-imposimato-quale-persona-degna-di-rivestire-il-ruolo-di-presidente-della-repubblica

Lasciamo ai nostri lettori una riflessione dello stesso Ferdinando Imposimato che ha voluto condividere con molti italiani che lo sostengono con affetto e immensa stima:

«La politica è ancora condizionata da chi ha il peso maggiore di questa crisi e tenta riforme eversive della Costituzione . La maggioranza anziché pensare al bene comune , difende i privilegi di pochi garantendo, con leggi fasciste del 1930, l'impunità di corrotti e corruttori, criminalizzando chi difende la vita e l'ambiente. La situazione sociale è intollerabile; vi è una parte del nostro popolo, la maggioranza – che va dall'operaio al professore, dall'impiegato all'esodato, dal disoccupato al pensionato, dallo studente al piccolo e medio imprenditore- costretta a sopportare tutto il peso della crisi. E un'altra parte ha più di quanto abbisogni e rifiuta non solo di accettare sacrifici , ma specula sulla crisi per aumentare il proprio benessere, rendendo più penoso il sacrificio della maggioranza. Ora è ingenuo pensare di superare l'angustia di meschini interessi con il consenso dei privilegiati . Ricordiamo quanto disse Aldo Moro, la resistenza nella difesa di ingiusti privilegi deve essere contrastata con tenacia per avere una società più giusta. “Io penso che la città, se tutta quanta è prospera, arreca ai cittadini più vantaggi che se fosse fortunata in ciascuno dei suoi cittadini, ma andasse in rovina nel suo complesso”(Tucidide II ) E' ciò che dimenticano coloro che vogliono costruire la propria fortuna mantenendo gli altri nel bisogno. Bisogna avere la consapevolezza che “nessuno tra i cittadini deve ritenere di appartenere a se stesso, ma tutti allo Stato, perchè ciascuno è parte dello Stato e la cura di ciascuna parte deve tener conto della cura del tutto” (Aristotele politica VIII). Non possiamo più accettare l'assenza di molti giovani dalla vita sociale e politica, la loro indifferenza, la mancanza di ideali, il loro scetticismo. C'è un'enorme moltitudine lontana da ogni ideale, da ogni umana passione, da ogni speranza. Ciò è responsabilità di politici , me compreso, per non avere saputo creare le condizioni perché la speranza apparisse concreta e fosse giusto credere negli ideali di eguaglianza dei diritti sociali. Tuttavia non possiamo arrenderci . Bisogna agire per recuperare la forza vitale dei milioni di giovani, il loro slancio di energie, il loro spirito di giovinezza, il loro amore per la vita e la solidarietà , instillando in loro la passione per la politica e la fiducia di realizzare quel continuo ricambio attraverso il quale si verifica senza posa , nelle vere democrazie,il rinnovamento della classe politica dirigente, che non rimanga una casta chiusa, come è oggi, ma è la espressione aperta e mutevole delle forze più giovani e meritevoli della società. Un abbraccio a tutti voi con umiltà e amore.»

Imposimato rispondendo a tutti coloro che hanno firmato per la sua candidatura per Presidente della Repubblica risponde:”Cari amici vi ringrazio per il sostegno che mi avete dato e mi date con tanto amore, in questa difficile battaglia. Molti italiani me lo chiedono, non posso sottrarmi alla sfida per il bene dell'Italia.”
E allora perché cercare altrove, un tale innovatore della giustizia sociale? 




L’ITALIA HA BISOGNO DI UN GRANDE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Ferdinando Imposimato simbolo della giustizia, grande difensore della costituzione italiana, alto valore morale:” Il mio sogno è l'eguaglianza collettiva dei diritti sociali, al lavoro dignitoso, alla casa, alla scuola pubblica, alla salute, al reddito sociale, all'ambiente, che dia ad ogni uomo il posto che gli spetta nella società, senza settori marginali, un'Italia solidale contro le ingiustizie che la distruggono. I governanti non devono perseguire il vantaggio loro o dei gruppi che li sostengono, ma il bene della intera collettività, che deve prevalere sul bene dei pochi. Se tutta la nazione è prospera, arreca più vantaggi a tutti che se è fortunata in pochi uomini, ma va in rovina nel suo complesso.” Ma perche cercare altrove, un tale innovatore della giustizia sociale?

di Cinzia Marchegiani

Ieri Giorgio Napolitano ha firmato le sue dimissioni. Si è congedato dai suoi cittadini con un sono stanchissimo, e poi “Il Quirinale bello, ma un po' una prigione"…non un cenno a questa barca Italia persa ormai in alto mare, ferma nell’occhio di una tempesta perfetta, cosa ci lascia questo Presidente? Lascia montagne non scalate, azioni forti  ferme i incagliate in tanti interrogativi in un momento storico in cui doveva emergere con audacia una grande volontà. Lascia un grande vuoto, tutto quello che non è stato fatto per difendere questo paese alla deriva. Sarà ricordato come il Presidente di un parlamento eletto con una legge incostituzionale,che ha nominato due Presidenti del Consiglio dei Ministri nonostante Matteo Renzi e Mario Monti non fossero stati eletti da nessuno. Ora il parlamento, sempre quel parlamento… dovrà a breve eleggere il nuovo Presidente della Repubblica, Laura Boldrini ha convocato il Parlamento in seduta per il prossimo 29 gennaio 2015. 

Chi sarà il nostro nuovo Presidente? La rosa dei papabili è ampia e come spesso accade, il Presidente diventa un compromesso di un risultato di una guerra interna al Parlamento, troppo spesso lontano dall’individuare un nome estraneo a certi giochi politici, espressione della vera società civile, il garante prima di tutto della Costituzione Italiana, il vero fondamento e guida delle radici di questa nazione.

Ferdinando Imposimato sta rappresentando con forza la figura che in tanti anni è mancata a guida di questa sfortunata e patetica italietta, quelle delle mezze misure, delle poche risoluzioni, della incapace prepotenza di riscattare un orgoglio scritto col sangue dai nostri antenati. Insomma un uomo retto, non è un caso se nel 1985 il il "Times" gli dedica un'intera pagina definendolo lo scudisciatore della mafia, mentre la rivista "Reader’s Digest” gli dedica un servizio per le sue inchieste su terrorismo e mafia e un libro dell'ONU lo sceglie, nell'anno della gioventù, come "Il Simbolo della Giustizia".
Alcuni dicono troppo in la con lìetà….che stranezza!! Come non si può non usufrire di un concentrato di grandi virtù umane ed etiche, e del suo patrimonio non solo umano, ma di grandi battaglie storiche contro il terrorismo e la mafia !?Imposimato, un magistrato, un avvocato e politico, presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, come grande esempio, ha vissuto una vita e la sua professione senza mai risparmiarsi, lui occupato contro la cosa nostra e la camorra, giudice istruttore proprio nei casi di terrorismo, tra cui il rapimento di Aldo Moro del 1978, l’attentato al Papa Giovanni Paolo II nel 1981, dell’omicidio del vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Vittorio Bachelet e dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione può dare una sferzata energica al declino di questo paese, che ha bisogno ora più che mai di una forte guida.
Per la partecipazione sempre forte e vissuta in società senza veli e ipocrisie dalla rivista francese Le Point nel 1984 viene designato “Uomo dell'Anno-Giudice Coraggio” e riceve il premio dedicato a Carlo Alberto Dalla Chiesa per avere proseguito le sue battaglie al servizio della giustizia nonostante le minacce ricevute e l'assassinio del fratello. Nel 1986 a causa delle continue minacce della camorra deve purtroppo lasciare la magistratura, le stesse minacce che nel 1983 diventano certezza con l’uccisione di Franco Imposimato, suo fratello.
Nel 2011 ha denunciato il governo degli Stati Uniti d’America alla corte penale internazionale, perché, a suo parere, sarebbe stato a conoscenza degli imminenti attentati dell’11 settembre 2001 ma non avrebbe fatto nulla per fermarli. La sua posizione è netta anche rispetto al il cosiddetto gruppo Bilderberg, affermando che sarebbe stato il mandante le stragi commesse durante la stretegiua della tensione in Italia, oltre che agli attentati in cui morirono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
E proprio in suo nome è partita una petizione su Change.org “Per indicare la candidatura del Giudice Ferdinando Imposimato quale persona degna di rivestire il ruolo di Presidente della Repubblica:” un Presidente per gli Italiani, affinché il Popolo possa trovare una figura di garanzia dei diritti democratici, e creare un' ALLEANZA PER LA VITA grazie alla quale ridare sovranità alla Nazione. Per l' onestà ed il coraggio con cui il Giudice Ferdinando Imposimato ha sempre perseguito la verità e difeso la Costituzione lo ringraziamo, e proponiamo la sua persona quale migliore candidato a rivestire l' incarico di Presidente della Repubblica Italiana. Questo è il link della petizionehttps://www.change.org/p/senato-della-repubblica-per-indicare-la-candidatura-del-giudice-ferdinando-imposimato-quale-persona-degna-di-rivestire-il-ruolo-di-presidente-della-repubblica

Lasciamo ai nostri lettori una riflessione dello stesso Ferdinando Imposimato che ha voluto condividere con molti italiani che lo sostengono con affetto e immensa stima:

«La politica è ancora condizionata da chi ha il peso maggiore di questa crisi e tenta riforme eversive della Costituzione . La maggioranza anziché pensare al bene comune , difende i privilegi di pochi garantendo, con leggi fasciste del 1930, l'impunità di corrotti e corruttori, criminalizzando chi difende la vita e l'ambiente. La situazione sociale è intollerabile; vi è una parte del nostro popolo, la maggioranza – che va dall'operaio al professore, dall'impiegato all'esodato, dal disoccupato al pensionato, dallo studente al piccolo e medio imprenditore- costretta a sopportare tutto il peso della crisi. E un'altra parte ha più di quanto abbisogni e rifiuta non solo di accettare sacrifici , ma specula sulla crisi per aumentare il proprio benessere, rendendo più penoso il sacrificio della maggioranza. Ora è ingenuo pensare di superare l'angustia di meschini interessi con il consenso dei privilegiati . Ricordiamo quanto disse Aldo Moro, la resistenza nella difesa di ingiusti privilegi deve essere contrastata con tenacia per avere una società più giusta. “Io penso che la città, se tutta quanta è prospera, arreca ai cittadini più vantaggi che se fosse fortunata in ciascuno dei suoi cittadini, ma andasse in rovina nel suo complesso”(Tucidide II ) E' ciò che dimenticano coloro che vogliono costruire la propria fortuna mantenendo gli altri nel bisogno. Bisogna avere la consapevolezza che “nessuno tra i cittadini deve ritenere di appartenere a se stesso, ma tutti allo Stato, perchè ciascuno è parte dello Stato e la cura di ciascuna parte deve tener conto della cura del tutto” (Aristotele politica VIII). Non possiamo più accettare l'assenza di molti giovani dalla vita sociale e politica, la loro indifferenza, la mancanza di ideali, il loro scetticismo. C'è un'enorme moltitudine lontana da ogni ideale, da ogni umana passione, da ogni speranza. Ciò è responsabilità di politici , me compreso, per non avere saputo creare le condizioni perché la speranza apparisse concreta e fosse giusto credere negli ideali di eguaglianza dei diritti sociali. Tuttavia non possiamo arrenderci . Bisogna agire per recuperare la forza vitale dei milioni di giovani, il loro slancio di energie, il loro spirito di giovinezza, il loro amore per la vita e la solidarietà , instillando in loro la passione per la politica e la fiducia di realizzare quel continuo ricambio attraverso il quale si verifica senza posa , nelle vere democrazie,il rinnovamento della classe politica dirigente, che non rimanga una casta chiusa, come è oggi, ma è la espressione aperta e mutevole delle forze più giovani e meritevoli della società. Un abbraccio a tutti voi con umiltà e amore.»

Imposimato rispondendo a tutti coloro che hanno firmato per la sua candidatura per Presidente della Repubblica risponde:”Cari amici vi ringrazio per il sostegno che mi avete dato e mi date con tanto amore, in questa difficile battaglia. Molti italiani me lo chiedono, non posso sottrarmi alla sfida per il bene dell'Italia.”
E allora perché cercare altrove, un tale innovatore della giustizia sociale? 




NAPOLITANO HA LASCIATO IL QUIRINALE

Redazione

Roma – Giorgio Napolitano ha lasciato il Quirinale ed e' tornato nel suo quartiere, il rione Monti. Accompagnato dalla moglie Clio, e' sceso dai suoi uffici, si e' recato nel Cortile d'onore del Quirinale e, preceduto da due stazzieri vestiti di rosso, ha ricevuto gli onori dei diversi Corpi delle forze armate. La banda dei carabinieri ha eseguito l'inno d'Italia.

Ricevuti gli onori militari, ha avuto in consegna lo stendardo presidenziale che portera' con se'. Contemporaneamente, nel Cortile d'onore e' stata ammainata la bandiera del presidente.
Ha salutato alcuni funzionari del Quirinale che sono scesi per stringergli la mano prima che lui abbandonasse il Palazzo.

La presidente della Camera Laura Boldrini ha letto in aula il testo della lettera di dimissioni ricevuta da Giorgio Napolitano. Lunghissimo applauso dell'assemblea.




MALTEMPO ITALIA: DA VENERDI' ARRIVANO I NUBIFRAGI

Redazione

Il freddo tornerà presto. Un ultima decade di gennaio col ritorno in pieno stile dell'inverno: l'arrivo di una perturbazione atlantica portera' pioggia e nubifragi al nord e neve abbondante sulle Alpi. Secondo il sito www.ilmeteo.it "fino a giovedi' l'Italia sara' protetta dall'alta pressione che garantira' giornate soleggiate al centro, al sud e al nord-est, con nubi e piogge deboli al nord-ovest. Da venerdi' una perturbazione atlantica sospinta da aria piu' fredda entrera' dal nord-ovest e creera' un minimo di bassa pressione sul mar Ligure". Prevista quindi pioggia intensa su Liguria, Toscana settentrionale e neve abbondante sulle Alpi a partire dai 1000 metri di quota. Il maltempo poi raggiungera' anche la Toscana, il Lazio e la Campania con temporali. Nel weekend la neve sara' abbondante sulle Alpi a partire dai 1000 metri e scendera' di quota per il raffreddarsi ulteriore del clima da lunedi', non e' escluso che i fiocchi bianchi raggiungano anche la Pianura padana nordoccidentale.




GIORGIO NAPOLITANO CONFERMA DIMISSIONI PER DOMANI

Redazione

A Strasburgo Matteo Renzi si appresta a calare il sipario sul semestre di presidenza italiana della Ue. E in contemporanea alzerà ufficialmente il sipario sulla partita del Quirinale: il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha confermato infatti al premier che mercoledì ufficializzerà il suo addio, chiudendo per sempre le speranze, ormai ridotte al lumicino, di un rinvio di una settimana.

Ma Renzi, alla vigilia delle grandi manovre, è convinto di avere il campo da gioco sotto controllo, di riuscire ad approvare entro il 29 le riforme trovando in parallelo il candidato ed i numeri per il Colle.
Tensioni interne ed esterne peseranno sulla scelta per il dopo Napolitano – Nonostante l'ottimismo mostrato dal premier e dai suoi, tutti sono consapevoli che il quadro sia interno sia estero rende la scelta del prossimo presidente della Repubblica tanto delicata quanto complicata. Gli attentati di Parigi, da un lato, ed il terremoto che rischia di abbattersi sull'eurozona in caso di vittoria di Tsipras, il 25 gennaio, invitano tutti, premier in primis, a ponderare con la massima attenzione il profilo del futuro Capo dello Stato.

Si cercano personalità politiche con "la P maiuscola" – Preoccupazioni e osservazioni che, secondo quanto si apprende da ambienti parlamentari, sarebbero state condivise tra Napolitano e Renzi. E che, tradotte nei rumors di Transatlantico, farebbero crescere le quotazioni di personalità politiche, "con la P maiuscola", come dice lo stesso premier, e riconosciute all'estero. Sarebbero state queste le riflessioni al centro del colloquio tra premier e Capo dello Stato e non, chiariscono a Palazzo Chigi, un nuovo, seppur discreto, tentativo di Renzi di trattenere Napolitano.

Venerdì Renzi a confronto con il Pd – Proprio per la necessità di coniugare il profilo giusto con i numeri parlamentari, il presidente del Consiglio non ha intenzione di tergiversare in trattative estenuanti. Venerdì ha convocato la direzione del Pd nella quale lancerà il primo appello all'unità del partito, indicherà il metodo per cercare di eleggere al quarto scrutinio, con l'ormai famoso metodo Ciampi, il Capo dello Stato e darà i primi elementi del profilo a suo avviso ideale.

Lo scetticismo della minoranza dem – La minoranza Pd, però, è scettica che la "chiamata" di Renzi aprirà ad una vera condivisione della candidatura. Ma il premier sa che, se a lui spetta il diritto di fare il nome, non ha, invece, la certezza di eleggerlo. "Se il segretario – spiegano esponenti bersaniani – non condivide con il Pd il nome, il numero dei dissidenti dem può arrivare a 130, un numero che Renzi non riuscirebbe a colmare neanche con Fi visto che i grandi elettori azzurri sicuri sono 110 se si escludono i 40 fittiani".
Calcoli che ben descrivono il clima di sospetti incrociati tra i dem. E ai quali i renziani sperano di rispondere riuscendo a portare a casa la riforma costituzionale alla Camera e l'Italicum in Senato entro il 29 gennaio, un passo avanti sulle riforme ma anche la prova di forza in vista della conta al Quirinale.

In parallelo, nelle due settimane prima dell'avvio delle votazioni, il premier sonderà la disponibilità di vari candidati. Secondo quanto raccontano fonti parlamentari, attraverso i fedelissimi Renzi avrebbe già fatto un primo giro d'orizzonte tra personalità varie, da Sergio Mattarella a Ignazio Visco. Perché, chiariscono i renziani, solo quando il leader Pd avrà un quadro chiaro offrirà un nome al vaglio di Silvio Berlusconi. E questo avverrà quanto più a ridosso dell'inizio delle votazioni per non bruciare il candidato giusto.
 




STRASBURGO: UN PALCOSCENICO PER RENZI, GRILLO E SALVINI

Redazione

Politica o politichese? Lo show di Strasburgo, tra avvertimenti e battibecchi. Beppe Grillo e Matteo Salvini a'profitgano del palco di Strasburgo per criticare il semestre italiano di presidenza dell'Ue. Matteo Renzi e' "il nulla che parla" ha detto il leader del Movimento Cinque Stelle che ha seguito dalla tribuna dell'aula il discorso del presidente del Consiglio. A bocciare il semestre di presidenza italiana del Consiglio Ue "non e' la Lega Nord", rilancia il leader del movimento, Matteo Salvini, il semestre e' stato bocciato "dall'aula dell'Europarlamento: il deserto". Come ha sottolineato dopo l'intervento del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a Strasburgo, questa "e' la degna fine di sei mesi di chiacchiere: neanche i suoi uomini hanno perso tempo per venire ad ascoltare il nulla". Elencando tutti quelli che il Carroccio considera come i mancati risultati del semestre, Salvini ha in particolare ricordato il caso dei Maro' e l'immigrazione: "Fortunatamente – ha concluso – il risultato e' zero anche sui negoziati per l'ingresso della Turchia in Ue". La stoccata di Renzi a Salvini, 'difficile leggere libri eh?' "Capisco che leggere piu' di due libri e' difficile, per alcuni…" e' stata la risposta sarcastica che Renzi ha rivolto ai contestatori che lo fischiavano, verso la fine del suo intervento al Parlamento europeo, quando ha citato il Canto di Ulisse nell'Inferno di Dante. Dai banchi degli euroscettici e della Lega, in quel momento erano partite le contestazioni, in particolare da parte del leader della Lega Nord, Matteo Salvini, e il premier ha ribattuto con la stoccata.
"Tra la demagogia e la realta' c'e' una distanza pazzesca". Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio Matteo Renzi nel suo discorso di replica all'Europarlamento. Un discorso nel quale ha replicato duramente alle critiche in particolare a quelle del leader del Carroccio Matteo Salvini al quale Renzi ha ricordato l'assenteismo sui banchi europarlamentari. Per Renzi in Italia si assiste ad un "derby tra chi si alza" e accetta la sfida del cambiamento e "chi scommette sulla paura".

  "L'economia italiana – ha poi avvertito il premier – vive una fase di terrore, preoccupazione", anche per colpa di "messaggi improntati non semplicemente all'austerity ma al terrore e alla paura del futuro". In sede di replica, dopo il discorso per la conclusione del Semestre Ue, il presidente del Consiglio mette nuovamente il Parlamento europeo di fronte ai rischi dell'euroscetticismo.

  Stesso tema che lo porta a osservare di trovare "davvero strano che i deputati europei che rappresentano l'Italia evidenzino con cura certosina tutti gli aspetti negativi del nostro Paese".




MARINA MILITARE APPALTI: 7 ARRESTI A TARANTO

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Bufera in Marina. Sui lavori di manutenzione delle navi militari e sulle forniture alle Marina secondo l'accusa sarebbe stata imposta una tangente del 10% rispetto al valore dell'appalto. Al termine di una prima fase di indagine durata quasi un anno sono stati arrestate stamattina sette persone con l'accusa di concorso in concussione. Si tratta di cinque ufficiali, di cui due in servizio allo Stato maggiore a Roma, un sottufficiale e un dipendente civile. Le dimensioni dello scandalo e il fatto che alcuni imprenditori di Taranto, in rapporti di lavoro con le strutture della Marina Militare, fossero costretti a pagare tangenti per aggiudicarsi le commesse sono apparse un anno fa, quando a marzo 2014 fu arrestato dai carabinieri il capitano di fregata Roberto La Gioia, in servizio nella base navale di Chiapparo, a Taranto.
  Fu in quell'occasione che fu scoperta la contabilita' dei soldi versati dagli imprenditori e comincio' la ricerca dei complici dell'ufficiale arrestato in flagranza di reato il 12 marzo con l'accusa di concussione. Dopo l'arresto, i carabinieri perquisirono gli uffici di quattro imprese di Taranto, i cui titolari, secondo le indagini, sarebbero stati costretti a sottostare alle pretese dell'ufficiale. A fare da guida agli investigatori, furono alcuni file sequestrati al militare nel corso dell'arresto. Quei documenti erano su due pen drive che il comandante custodiva in una valigetta. Nelle "pennette" e' stato trovato un elenco di imprese. Accanto ad ognuna, era riportato il valore dell'appalto che si era aggiudicato e il pagamento di tangenti, equivalenti al 10% dell'importo della commessa. Un vero e proprio sistema nel quale apparve chiaro il coinvolgimento di altre persone sulle quali si e' concentrato, in questi mesi, lo sviluppo delle indagini coordinate dal sostituto procuratore di Taranto Maurizio Carbone.
  Incastrato dai carabinieri, il capitano La Gioia, fu bloccato nel suo ufficio della base della Marina di Taranto. Un imprenditore aveva raccontato ai carabinieri di essere stato costretto a girare 150.000 euro all'ufficiale per garantirsi il regolare pagamento delle fatture emesse dalla sua impresa, titolare dell'appalto per il ritiro e il trattamento delle acque di sentina dalle navi ormeggiate a Taranto e Brindisi dove la Marina ha un altro presidio. L'imprenditore ha anche rivelato il tentativo di coinvolgerlo nelle manovre per pilotare una gara d'appalto, per la quale e' finito sul registro degli indagati un altro imprenditore con l'accusa di tentativo di turbativa d'asta. Dopo la denuncia, l'uomo ha collaborato con i carabinieri permettendo di svelare il sistema. Il 12 marzo scorso, infatti, l'imprenditore si e' recato nell'ufficio del capitano di fregata per consegnargli una tangente da duemila euro ma quando e' uscito dalla stanza sono arrivati i carabinieri che hanno arrestato l'ufficiale.
  Subito dopo, i carabinieri hanno perquisito l'appartamento di La Gioia trovando 36.000 euro in contanti mentre altri 8.000 euro sono stati rinvenuti nella cassaforte del suo ufficio oltre alle pen drive con la contabilita' occulta




LIGURIA: PAITA VINCE PRIMARIE PD

di Maurizio Costa

Genova – Raffaella Paita, assessore regionale alle infrastrutture, ha vinto le primarie del Pd e sarà la candidata del centrosinistra alle elezioni regionali di maggio 2015. Ottenendo il 53,1% dei voti, Paita ha battuto il diretto concorrente Sergio Cofferati con uno scarto di quasi 4.000 voti. L'assessore regionale ha vinto in 3 province su 4 e ha subito affermato che “adesso lavorerò per l'unità del Pd e per affrontare al meglio la sfida delle regionali. Saranno anni rock”.

Sergio Cofferati, però, non ci sta, e subito dopo i risultati, ha dichiarato che c'è stato “un livello alto di partecipazione dei liguri e non solo”. L'ex sindacalista, quindi, afferma che ci sarebbero stati molti immigrati a votare e che la commissione di garanzia dovrà esaminare tutte le segnalazioni, sulle quali dovrebbe intervenire anche la Procura.

La Paita, dal canto suo, ha dichiarato che “4mila voti di scarto sono netti e mettere in discussione questo risultato non è interesse di questo partito”. Inoltre, l'assessore regionale afferma che “gli immigrati che votano hanno diritto di partecipare”.

Le segnalazioni di Cofferati sono cominciate dopo che alcune fotografie del suo entourage avrebbero dimostrato che molti cinesi sarebbero andati a votare in gruppi di dieci persone o più e, secondo ambienti vicini a Cofferati, agli immigrati sarebbero stati offerti i due euro necessari per poter andare a votare per le primarie del Pd.

La commissione di garanzia, convocata lunedì per analizzare il caso, continuerà a svolgere le dovute valutazioni mercoledì.

Gli immigrati in possesso del permesso di soggiorno e della residenza in Liguria possono votare tranquillamente. Le accuse di Cofferati, però, vertono sul fatto che queste persone sarebbero andate a votare in gruppo, facendo sorgere qualche dubbio sul reale interesse di questi immigrati a votare alle primarie del Partito democratico.