Tutti contro l’aggressione russa: ma è un’aggressione? O un’autodifesa?

E’ vero, in democrazia si può esprimere quello che si vuole, sulla propria pelle. Pur tuttavia è madornale che tutta l’Europa abbia la insolenza di scagliarsi e vilipendere la Russia, questo grande immenso paese, più europeo di non pochi altri paesi europei: un odio vero e proprio, una isteria generale che sta conseguendo situazioni da ricottari, grottesche: alcuni provvedimenti emessi addirittura ridicoli e offensivi, senza citare la Unione Europea, rappresentata da pettegole ancelle degli Stati Uniti, a grande onta della storia europea e, di più, dello spirito dei sacri Trattati di Roma germinati a Ventotene, dove si legge, art.3,comma 5: l’Europa contribuisce alla pace, alla sicurezza, allo sviluppo sostenibile della Terra, alla solidarietà e al rispetto reciproco tra i popoli, al commercio libero ed equo… in particolare al rispetto dei principi della carta delle Nazioni Unite.

Invece bombaroli e minacce e insulti, nessuno di questi postulati è rispettato. Armi e soldi sì, pace no, diplomazia no! E gli Stati Uniti stanno raggiungendo i loro obiettivi: indebolire la Russia l’eterna rivale e soggiogare l’Europa. La Germania, deve la sua riunificazione e la caduta del muro famoso solo ed esclusivamente alla ideologia e sentimenti democratici di Gorbaciov, altrimenti oggi sarebbe ancora divisa; la Francia, l’insegnamento di De Gaulle quando parlava della Europa delle patrie e proclamava che l’Europa comincia all’Atlantico e termina agli Urali, quindi Russia parte integrante dell’Europa, altro che Biden e Co.! “Questi sciagurati e pazzi” -impiego le parole addolorate di Papa Francesco- dimentichi e svergognati, la stanno allontanando dalla sua matrice originaria.

Tanto odio e, invece, tanta simpatia ed affetto quasi patologici, verso l’Ucraina, con grandi armamenti e grandi soldi, tolti ai cittadini: solo morti e distruzioni immense: loro si ammazzano e i fabbricanti di armi e produttori americani di petrolio e gas giubilano, mentre la gente in Europa soffre per gli aumenti e i governanti solo servi e sudditi. Si possa ancora pensare e addirittura sostenere le guerre, in Europa, oggi! Ai piedi di Biden e della NATO, ai piedi dei veri ed autentici predatori e distruttori della democrazia e della libertà nel pianeta: la lista dei soprusi e delle violenze degli USA è lunghissima ma si dimentica. E l’ONU che moltissimo potrebbe, vegeta! Gorbaciov, l’uomo politico più significativo della moderna Europa, parlava di una “casa comune dell’Europa lontana da alleanze militari”! Tutto cancellato, grazie a Biden & Co. e ai ‘salvatori’ europei.

Una libido di odio che rasenta la ilarità: le cosiddette sanzioni stanno al contrario appezzentendo le nazioni coinvolte e le imprese che hanno impiegato anni e investimenti in Russia. E perché? Per restare genuflessi ai piedi di Biden e favorire le mire nazionaliste di uno stato rappresentato da un personaggio che, incoraggiato anzi aizzato dal ‘civile e colto mondo occidentale’, sta in effetti distruggendo il proprio paese ma petulando soldi ed armamenti dovunque, non la pace o la tregua. Inoltre cosa mai ha rappresentato l’Ucraina nella storia dell’Europa? Nulla e niente, nota solo per pogroms e persecuzioni con la Polonia contro gli Ebrei.

‘Pazzi e sciagurati’ sono stati definiti a chiare lettere i bombaroli europei e prima di tutti americani: dal loro Papa! Inascoltato ma si ascolta e onora Zelenskij. E i pericoli di un cataclisma. Rasenta il folklore l’Europa che si pavoneggia avvolta nella bandiera ucraina, per piacere agli USA e alla NATO! E’ vero, si è tutti succubi della potenza militare micidiale americana: infatti in molti stati europei il potenziale militare americano si è imposto da sempre con proprie ‘basi di difesa (!?)’, in Italia, serva per antonomasia, circa cento e, in più, una ventina, si dice, sconosciute agli Italiani stessi! La Storia d’Europa fatta di sangue e dolore per la conquista della libertà e della indipendenza è stata cancellata, sostituita dal presente stato di servilismo e di massina violenza. In America, si dimentica facilmente, al primo posto nel mondo per gli armamenti mentre per il benessere pubblico, la sanità, la esistenza dei bimbi, l’assistenza, all’ultimo posto tra le venti maggiori potenze industriali, al ventesimo, probabilmente anche oltre, al terzo mondo! Questa è l’America, oggi, un incubo per il pianeta: miseria per molta popolazione, cuccagna per il capitale.

Tutti contro l’aggressione russa – ma è un’aggressione? o un’autodifesa?- tutti contro Putin, divenuto una sentina di vizi e perversioni: nessuno contro Biden, il leader di uno stato scientificamente imperialista: Vietnam, Corea, Cile, Timor Est, Iraq, Afghanistan, Bosnia, Panama, Honduras, Nicaragua, Guatemala, Haiti, Libia, Cambogia, Cuba ecc.ecc… distruzioni e massacri, tutto nel segno della ‘democrazia’, della ‘pace’, della ‘sicurezza’,‘contro la minaccia sovietica’ e tutto impunemente!!! Autentici genocidi, nella completa indifferenza e/o ignoranza dell’Europa e dell’ONU: ora invece tutti afflato lirico per l’Ucraina, perché così ordina Biden.

E’ stato osservato che se il Processo nazista di Norimberga fosse tenuto a mente, non pochi dei ‘salvatori’ europei, assieme a Biden e a Zelenskij, farebbero la fine dei gerarchi nazisti! Ingannato e provocato a seguito di palesi e notori torti politici e da ripetute manovre subdole, Putin, l’aggressore, non ha fatto altro che operare e intervenire per la propria incolumità avverso le minacce della NATO e degli USA ai propri confini e avverso un territorio che, armato e aizzato da ‘salvatori’ e ’fanatici’! si fa promotore di iniziative separatiste e nazionaliste, istigato e sobillato in patria da un novello falstaff, incurante dei morti e delle distruzioni provocate; si rammenti che la indipendenza ucraina è anche essa risultato del caso e della contingenza nonché della presenza palese di notevoli forze nazionaliste e integraliste e soprattutto della documentata provocazione e istigazione degli Stati Uniti, che da sempre opera per la disgregazione della Russia, il grande concorrente. E’ come se in Sicilia o in Sardegna o altrove si levasse una voce indipendentista: è normale che la madrepatria intervenga con tutti i mezzi, contro i seminatori di odio e di discordie. Si odia la Russia e si favorisce Zelenskij, così impone Biden. Già Bertrand Russell di fronte alla ‘imprevedibilità del comportamento umano’, ‘alla confusione dei fanatismi nel conflitto’, alle ‘fallacie nei ragionamenti… dei salvatori’ ha ricordato ‘il pericolo della distruzione della civiltà quale noi conosciamo’ continuando con armamenti e soldi: l’unica via è la ricerca della pace e dell’accordo e il bando delle armi, specie nucleari.

Odiare la Russia che al costo di milioni di morti e di immani distruzioni ha salvato anche l’Europa dalla veramente tale, aggressione hitleriana e un secolo prima da quella napoleonica. La Russia che ha dato una serie infinita di letterati, di compositori, di artisti, una quantità di donne eccezionali e straordinarie, uniche in Europa per cultura e spesso anche fascino, quali pittrici, ballerine, politiche, professioniste, poetesse, pianiste, attrici, sovrane; da dove l’ardire di ignorare e di vilipendere e da dove questo vero generalizzato ‘malato circuito mentale’ che ha condotto a tale gigantesca umiliazione? Non sarà forse paura della sua grandezza storica e politica? Quanti grandi artisti sono perfino sepolti in Francia, per non parlare di quelli a Berlino, a Monaco, a Colonia, tanto amate e ricercate e oggi, masochisticamente, ostili e oltraggiose! Quale enorme cecità! M.Chagall, V.Kandinskij, N.Goncharova, N.de Stael, L.Bakst, S.Poliakoff, V.Niinskij, C.Soutine, R. Nureviev e tanti tanti altri; lo stesso la insulsa Italia che avrebbe l’obbligo di starsene tranquilla e neutrale a salvaguardia delle proprie fragilissime ricchezze artistiche uniche nel mondo e invece si atteggia, piena di debiti e di buontemponi, a grande potenza, ai piedi di Biden, a favore di Zelenskij, ignorando tra l’altro i chiari dettati della Costituzione che bandiscono la guerra! Eppure gli americani hanno polverizzato Montecassino faro di civiltà; bombe su San Lorenzo a Roma a pochi passi da San Pietro, a Napoli su Santa Chiara, mille altre distruzioni irrecuperabili a Bologna, Firenze.., tutto dimenticato, grazie ai bombaroli nostrani, che mandano armi -comprate magari in America- e poi non hanno un soldo per le impellenze italiane…

Quanti russi e russe in Italia, ricordare i soli nomi induce più che a vergognarsi dell’attuale grottesca giravolta, a purificarsi a mezzo di un meritato harakiri! Due astri, cito a memoria, del Novecento sepolti l’uno affianco all’altro a Venezia, dove sono anche una grande quantità di altri russi innamorati della città, il grande Diaghilev e il grandissimo Stravinskij; Anna Kuliscioff dei socialisti italiani, i Demidoff di Firenze, i Borodine e la schiera russa di Merano, Villa Wolskonky, Villa Abamelek, Villa Kvitka, e poi Maria Roza Radziwill, Tatiana Pavlova, Jia Russkaia, Irene Galitzine, Olga Resnevic Signorelli, Nadine Helbig, Gr.Sciltian, Nadežda Volkonskaja Campanari e la incredibile nonna Zinaida Wolskonky, tutte fino alla morte a Roma e poi, assieme ad altra quantità di presenze inimmaginabili quali Basilio Lemmerman, S.Stroganoff, Massimo Gorki, Ileana Leonidoff che tutti, assieme a tanti altri che ho difficoltà a rammentare, per oltre un secolo hanno dato vita e fulgore nelle arti, nel teatro, nella musica, nella letteratura e, incredibile, nella filantropia e solidarietà, fatto letteralmente vivere in tutti i sensi Roma dalla fine del 1800 agli anni ‘70 del Novecento, e così in Versilia, in Liguria, a Capri… Ora invece altre scelte: è il momento delle, pur sempre benvenute, badanti ucraine in Italia!

In un prossimo intervento mi auguro di essere in grado di ricordare quanto da anni scrive e proclama Noam Chomsky a proposito delle violenze internazionali e di atre peculiarità, del suo Paese, gli USA.
Gli studenti europei, se non ancora indottrinati da tutti i ’salvatori’ europei, siano gli iniziatori di una raccolta di firme in Europa per imporre alla Unione Europea un immediato ritorno al rispetto dei Trattati di Roma! In dieci giorni raccoglierebbero il milione di firme necessarie, volendo. La guerra che si sviluppa e il conseguente incremento elevatissimo della temperatura ambientale e la smisurata e accresciuta da Biden produzione di combustibili fossili e di armamenti, ci stanno anche essi portando verso un punto incombente di non ritorno, di cui ancora non ci rendiamo conto!




Ue, Von der Leyen: “I nostri stock sono del 90% oggi, il 15% più rispetto all’anno scorso”

“Dopo sette mesi dall’inizio della guerra siamo molto più preparati per l’inverno” sul fronte energia. “I nostri stock sono del 90% oggi, il 15% più rispetto all’anno scorso”. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

“Ora è tempo di discutere di come limitare i picchi nei prezzi dell’energia e la manipolazione operata da Putin – ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, arrivando al Castello di Praga -. La seconda cosa importante da discutere è il level playing field, ovvero che le aziende di ogni Paese abbia la stessa possibilità di partecipare al mercato unico, con equità. Il terzo punto è il RePower, e come potenziarlo. Non ci saranno decisioni oggi, essendo un Consiglio informale ma è in preparazione del Consiglio di ottobre”.

“La Commissione aveva proposto un tetto al gas a marzo ma all’epoca non era attrattivo – ha spiegato von der Leyen -. Ma ora la situazione si è evoluta e gli Stati membri vogliono discutere ora il price cap. Confido si possa trovare una soluzione”.

“Si sta tornando a parlare di ricostruzione, ci sarà una grande conferenza in Germania per un piano di ricostruzione. Sull’Ucraina c’è grande unità, molti si sono lamentati per una propaganda russa nei loro Paesi più aggressiva”. Così il premier Mario Draghi a Praga.  “Sull’energia le cose si stanno muovendo. La Commissione presenterà al Consiglio del 19 ottobre una proposta in cui i tre elementi – tentare di diminuire i prezzi, avere un elemento di solidarietà nel meccanismo e inizio della riforma del mercato dell’elettricità – ci saranno” ha precisato il premier.  “Sono d’accordo sulla proposta di Gentiloni e Breton. Proposte simili c’erano anche 5-6 mesi fa. E’ una proposta molto naturale, tanto più dopo la decisione tedesca. E’ quello che serve per mettere tutti i Paesi, sia quelli che hanno spazio fiscale sia quelli che non ne hanno, su un livello uguale”. Lo ha detto il premier Mario Draghi a Praga.

“Ogni intervento rivolto ai prezzi” del gas “sul mercato solleva automaticamente interrogativi sulla sicurezza dell’approvvigionamento, quindi dobbiamo discutere queste cose con molta attenzione”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz al termine del vertice informale Ue a Praga. “Siamo tutti concordi che i prezzi del gas sono troppo alti e dobbiamo discutere con la Norvegia, gli Stati Uniti, il Giappone e la Corea su come abbassarli”, ha aggiunto.

“I nostri cittadini chiedono soluzioni, devono pagare le bollette, e noi dobbiamo dare soluzioni, come per il Covid”, ha detto la presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola entrando al Castello di Praga. “E’ tempi di trovare soluzioni comuni e sono abbastanza ottimista sul fatto che le troveremo”, ha aggiunto. “Io sono molto soddisfatta del fatto che, sin dal 24 febbraio, l’Ue ha mostrato una unità senza precedenti. Dobbiamo fare di più? Si. C’è il rischio di una frammentazione? Dobbiamo dimostrare che non ci sia”, ha ancora sottolineato Metsola. “Vorrei vedere un accordo su un cap, gli Stati non competano l’uno con l’altro facendo offerte, non bisogna mettere cittadini diversi su un campo di gioco diverso”.

Nel suo discorso al vertice informale Ue, Metsola ha ribadito che “abbiamo bisogno di un forte segnale di unità. Per questo è indispensabile un tetto al prezzo del gas a livello europeo. Non possiamo fare offerte più alte degli altri. Molte compagnie energetiche stanno facendo enormi profitti sulle speculazioni di mercato. I profitti in eccesso dovrebbero essere destinati ad alleviare la situazione delle famiglie, delle Pmi e delle industrie alle prese con bollette alle stelle. La mia proposta è che impariamo dalla pandemia e, come per i vaccini, negoziamo in blocco e fermiamo la speculazione sui prezzi“.

Vienna però frena sull’ipotesi del price cap che “non dovrebbe trasformarsi in un embargo al gas dalla Russia”, come ha detto il cancelliere austriaco, Karl Nehammer, precisando di essere tuttavia favorevole ai negoziati per arrivare a una soluzione comunitaria per abbassare i prezzi del gas e dell’energia.

A Praga per il vertice informale dei leader europei anche il premier Mario Draghi. Il supporto all’Ucraina, il dossier inflazione e la crisi energetica sono i principali temi sul tavolo del vertice, al quale si collegherà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

In mattinata il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, a Radio Anch’io, su Radio1. “L’idea di un price cap bloccato può avere delle controindicazioni nel senso che l’andamento dei mercati, il trattamento verso i Paesi – perché è chiaro che l’atteggiamento verso la Russia non può essere lo stesso che quello verso la Norvegia o l’Algeria -, richiedono uno strumento abbastanza sofisticato, un price cap dinamico potrebbe andare incontro a questa necessità“, ha indicato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, a Radio Anch’io, su Radio1. 

“La discussione tecnica andrà avanti, però se la Commissione europea mette sul tavolo una proposta in vista del vertice” dei leader Ue “del 20 e 21 ottobre, io penso che ormai le posizioni” tra i Paesi “si stiano avvicinando”, ha ribadito il commissario, facendo appello tuttavia a “non demonizzare” bensì a “capire anche le posizioni di chi dice ‘occhio che col tetto al prezzo del gas rimaniamo senza’”. “Nel frattempo però – ha precisato – abbiamo stoccaggi sopra il 90% e abbiamo ridotto il gas russo dal 40 al 7,5%, quindi quel rischio si è molto ridotto in questi mesi”.

Sul tetto al prezzo del gas “ci sono interessi diversi e ci sono ancora posizioni diverse” tra gli Stati membri, “credo che si stiano avvicinando, ci abbiamo messo un po’ di tempo anche quando ci fu la crisi della pandemia”. “Penso che sia giunto il momento che questa divergenza tra chi chiede il tetto al prezzo del gas e chi teme che questo tetto provochi un problema di forniture è andata ormai avanti troppo a lungo, e credo che la Commissione europea sia ormai pronta a fare una proposta”, ha aggiunto.

“Penso che” l’idea di nuovi finanziamenti comuni sul modello del Sure “si farà strada, abbiamo messo un piede nella porta per dire che davanti a questa situazione” di crisi, il tetto al prezzo del gas “non sarà di per sé una soluzione miracolosa” e serviranno “strumenti comuni”, ha spiegato il commissario europeo all’Economia. “Avremo bisogno di più solidarietà, non basta il tetto al prezzo del gas perché se ciascuno usa i propri quattrini per conto proprio, visti gli squilibri che ci sono nei nostri spazi di bilancio, non è sufficiente”, ha aggiunto

“Non so se ci sia uno scontro, non mi pare – ha detto Gentiloni rispondendo a una domanda sul presunto scontro tra la leader di Fdi, Giorgia Meloni, e il presidente del Consiglio, Mario Draghi -. L’Italia ha fin qui raggiunto gli obiettivi che doveva raggiungere nei tempi previsti. E’ uno dei due Paesi per i quali la Commissione ha già dato parere favorevole alla seconda erogazione, l’altro è la Spagna”. “Fin qui i tempi sono stati rispettati” ma “è una corsa contro il tempo” che “deve continuare. L’urgenza c’è, ma non ci sono ritardi al momento”, ha evidenziato.




Donne al Timone. Eliana Tagliente porta all’Aja le Pari Opportunità dei disabili nel mondo del lavoro

Al dibattito organizzato all’Aja porterà un saluto anche Claudio Galzerano, Responsabile Centro europeo antiterrorismo di EuropolLa paladina dei disabili contro la burocrazia Eliana Tagliente, delegata nazionale dell’Associazione Nazionale degli insigniti dell’ordine della Repubblica Italiana (ANCRI) alle Pari Opportunità affetta da diabete e sclerosi multipla, ha organizzato un seminario all’Aja per affrontare il tema sulle pari opportunità dei disabili nel mondo del lavoro.Interverrà per saluto anche Claudio Galzerano, responsabile Centro europeo antiterrorismo di Europol, la struttura antiterrorismo che riunisce le polizie europee con sede all’Aja già Direttore del Servizio per il contrasto dell’estremismo e del terrorismo esterno della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione (UCIGOS)La delegata nazionale dell’Associazione Nazionale Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (ANCRI) alle Pari Opportunità, Ufficiale Eliana Tagliente e l’Ambasciatore italiano nei Paesi Bassi, commendatore, Giorgio Novello, socio onorario ANCRI, entrambi affetti da Sclerosi Multipla, hanno organizzato, una giornata seminariale, all’Aja, per un confronto e dibattito con il mondo scientifico e del sapere internazionale sulle “Opportunità e benefici di un gratificante posto di lavoro per le persone disabili, pari opportunità nel mondo del lavoro e danni da stress.” “ Con l’Ambasciatore d’Italia all’AJA Comm. Giorgio Novello– ha anticipato Eliana – ci siamo trovati con lo stesso obiettivo di sensibilizzazione e rappresentare un esempio di quanto una persona con gravi patologie croniche e disabilità possa comunque fare. Amsterdam e i Paesi Bassi in generale sono tra l’altro il fiore all’occhiello in Europa per un’organizzazione sociale a portata di disabile. Un esempio di infrastrutture accessibili da seguire. Sono curiosa di constatare con mano e portare l’esperienza Olandese in Italia”I lavori avranno inizio dalle ore 16 di venerdì 7 ottobre 2022, a Palazzo di Sophialaan a L’Aja, e si articoleranno in due distinte sezioni. Quella internazionale sarà aperta dall’Ambasciatore Giorgio Novello. Seguirà l’intervento del Generale della Guardia di Finanza ( r ) Alessandro Butticè, Commendatore, Delegato ANCRI per l’Ue, il Consiglio Atlantico e gli Organismi internazionali. Al generale Butticè è stato affidato anche il ruolo di moderatore degli interventi dei relatori olandesi.Interverranno poi il Grande Ufficiale Pietro Sebastiani, già Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede e il SMOM; Gea Eichelsheim Ufficiale delle forze Armate dei Paesi Bassi che ha lavorato agli Invictus Games; Farid Oilad Adj Amar, ceo TKEelevator home solutions, Netherlands; Laura Coello e Hind Riberio Bidaoui del Ministero degli Affari Esteri del Regno dei Paesi Bassi.Per la sezione italiana dopo l’Ambasciatore Giorgio Novello e il Presidente dell’ANCRI, Ufficiale Tommaso Bove, interverrà Eliana Tagliente anche nella veste di moderatrice degli interventi. Eliana è referente legale per il Gruppo F.S., pubblicista, diabetica insulino-dipendente dal 1982, con sclerosi multipla diagnosticata nel 2007, ormai con gravi problemi di deambulazione, mamma di due figlie. Da anni è impegnata a promuovere una pubblica riflessione sugli ostacoli di una burocrazia indifferente o distratta che rende ancora oggi la vita del disabile diversa a causa di fattori esterni alla malattia.All’intervento di Eliana seguirà quello del Tenore Marco Voleri, Cavaliere e socio onorario dell’ANCRI, affetto da sclerosi multipla, Direttore artistico e musicale del Festival internazionale “Pietro Mascagni” e della rassegna “Opere pubbliche”. Marco Voleri all’apertura dei lavori canterà l’Inno di Mameli.

Interverranno poi il Dott. Francesco Vacca, Presidente Nazionale Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM); il Dott. Vincenzo Falabella, Presidente Nazionale della Federazione italiana per il superamento dell’handicap (FISH); il Prof. Mario Battaglia, Presidente della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (FISM); il Dott. Fioravante Capone, Professore associato di neurologia presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma; il Prof. Massimiliano Mirabella dell’Unità Operativa complessa di Neurologia del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma e la Prof.ssa Maria Pia Amato, Direttrice SOD Riabilitazione Neurologica AOUC dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze e Presidente dell’European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis (ECTRIMS). Gli interventi della sessione italiana si concluderanno con il Prof. Pietro Pietrini, Commendatore e socio nazionale ANCRI, neuroscienziato e psichiatra, professore ordinario di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica della Scuola IMT Alti Studi Lucca.




Eurocamera a Ue: preparare risposta in caso di attacco nucleare russo

L’Eurocamera chiede all’Ue di preparare una risposta in caso di attacco nucleare russo.

Questo il contenuto della relazione sull’escalation russa in Ucraina approvata dal Parlamento europeo con 504 voti a favore, 26 contrari e 36 astensioni in cui si chiede inoltre un forte aumento dell’assistenza militare all’Ucraina, la condanna dei referendum farsa e delle minacce nucleari di Putin e l’istituzione di un tribunale internazionale ad hoc per i crimini contro l’Ucraina. 

L’esercito russo ha lanciato sette attacchi missilistici contro edifici residenziali a Zaporizhzhia, nell’Ucraina sud-orientale, diversi incendi sono scoppiati in città in seguito alle esplosioni. Lo ha reso noto il capo dell’amministrazione militare regionale Oleksandr Starukh, come riporta Ukrainska Pravda. “Decine di persone sono sotto le macerie a Zaporizhzhia. Il numero delle vittime aumenta ogni ora. È così che il terrorista russo colpisce i civili con le sue armi ad alta precisione. Colpisce i civili e le infrastrutture, dimostra al mondo intero la sua inutilità sul campo di battaglia”. Lo ha scritto su Telegram il sindaco ucraino in esilio di Melitopol, Ivan Fedorov, citato dai media internazionali. Finora, secondo il bilancio dei soccorritori, ci sono due donne rimaste uccise, sei civili feriti, tra cui una bambina di tre anni.

Le forze russe hanno inoltre colpito nella notte un’infrastruttura nel distretto Osnovyanskyi di Kharkiv (nord-est), a quanto reso noto dal  sindaco della città, Ihor
Terekhov, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. Sul luogo è scoppiato un incendio, ha aggiunto Terekhov sottolineando che al momento non si hanno notizie di feriti o vittime.

Dalle unità di difesa aerea ucraine sono stati invece abbattuti sei droni kamikaze russi (su un totale di 12) che avevano attaccato nella notte le regioni di Odessa e
Mykolaiv. Lo ha reso noto il Comando operativo meridionale di Kiev, secondo quanto riporta Ukrinform. Il comando ha sottolineato che “il nemico ha intensificato la
ricognizione aerea”.

Nel suo discorso di ieri sera, intanto, il presidente ucraino Zelensky ha sostenuto che non importa quali armi la Russia possa trovare, perché ‘ha già perso’. “Gli ucraini sanno per cosa stanno combattendo. Ora sempre più cittadini russi si rendono conto che devono morire solo perché una persona non vuole fermare la guerra”, ha proseguito.




Musica e memoria

Ogni essere umano, andando avanti con l’età, tende ad avere problemi con la memoria. Chi più, chi meno, sarà costretto a confrontarsi con le problematiche senili, che inevitabilmente si presenteranno col passare del tempo, e, con cui dovremo fare i conti. E’ molto importante prevenire certe situazioni sgradevoli della nostra salute, essere innanzitutto consapevoli e cercare di adottare tutte quelle tecniche consigliate dagli specialisti, affinché quel declino degenerativo ritardi ad arrivare e prenda il sopravvento su di noi. Ovviamente, i consigli in materia sono molteplici, per mantenere viva ed in allenamento la mente, come: cercare di memorizzare più cose possibili, leggere molto, ricordare magari le date di vita e di morte dei familiari, fare parole crociate, far tornare alla mente episodi del passato etcc. Insomma curare ed allenare la nostra mente come l’allenamento quotidiano del nostro fisico.
Ma, c’è una cosa ulteriore che è utilissima e che non viene pienamente recepita dalla gente, lo studio della musica. La musica, oltre essere importantissima per la nostra persona, è senz’altro fondamentale per lo sviluppo ed il costante allenamento della memoria. Lo studio della musica, è una ginnastica che, contribuendo a creare nuove connessioni neuronali, amplia e migliora le capacità intellettive e di memoria. Ovviamente, partendo dal fatto che questa patologia, dipende in gran parte dai nostri geni, questo studio, ci aiuta a combattere con reale efficacia, il declino mentale dell’età. Infatti, è dimostrato che proponendo musica rilassante a basso volume durante il sonno, migliora la memoria, aumentando le capacità del cervello. In verità, è di capitale importanza, imparare uno strumento da bambini, per avere una vita migliore intellettiva e guadagnare subito quei crediti che ci difenderanno nel futuro senile. Le proprietà della terapia musicale sono molteplici: aiuta lo sviluppo della memoria, si affina l’orecchio, aumenta la creatività ed il lato emotivo, si è più comunicativi, cresce l’autostima, si migliora nella lettura e nel ragionamento matematico, per chi studia il pianoforte, si sommano altri benefici, ed il tutto è utile per rallentare in futuro l’invecchiamento cerebrale.
 
Non è da trascurare poi il fatto, che la musica, ci aiuta a gestire l’ansia, uno dei mali odierni più subdoli e pericolosi. Quindi, gestire la calma e l’emozione, consente specialmente in un pianista, di non avere quei vuoti di memoria improvvisi, creandoci imbarazzo o danneggiandoci professionalmente. La lettura continua e la memorizzazione della musica, stimola notevolmente il nostro cervello, che è costretto così ad elaborare i vari gradi della scala, determinando e favorendo l’intonazione del suono. Prendiamo per esempio la lettura che deve svolgere un pianista, che, non è come leggere un libro con il susseguirsi delle lettere dell’alfabeto da tempo memorizzate, ma abbiamo notevoli e molteplici difficoltà in più che dovremo affrontare. Oltre l’indipendenza totale degli arti, il pianista deve leggere le note sul pentagramma, contemporaneamente, in due chiavi differenti: chiave di violino e chiave di basso, significa che la figura della nota sul pentagramma, sono due note differenti.
 
Ma, abbiamo una notevole difficoltà in più, perché possiamo avere varie note da eseguire insieme, in più, leggere sempre in contemporanea, i segni delle espressioni ed i pedali di sordina e sostegno al suono. Quindi, immaginate lo sforzo mentale e di memoria che bisogna esercitare, sollecitando il sistema nervoso dell’individuo, in maniera altamente positiva. Si potrebbe ancor più nei dettagli, ma il discorso diventerebbe inevitabilmente molto più lungo. Comunque, in ogni caso, la parte del cervello interessata, si svilupperebbe di circa il 25% in più.
 
 




Russia, annesse le 4 regioni: scontro all’ONU

La risoluzione al consiglio di sicurezza Onu contro i referendum “farsa” russi e l’annessione di territori ucraini è stata bocciata per il veto di Mosca, mentre la Cina si è astenuta insieme a Brasile, India e Gabon. Dieci i voti a favore della mozione, presentata da Usa e Albania.

“I militari americani in Europa sono pronti ad ogni evenienza”, ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale americana, Jake Sullivan, in un briefing con la stampa.

“Non vediamo al momento nessuna minaccia imminente sull’uso di armi nucleari da parte da Mosca ma continuiamo a monitorare la situazione in modo molto serio”, ha detto Sullivan. “Sulla Nato gli Stati Uniti hanno una politica della porta aperta, ma per il momento sostieniamo Kiev a difendere il proprio territorio”, ha detto Sullivan.

Nel discorso di quasi un’ora che ha preceduto la cerimonia della firma con i leader filo-russi delle province di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, Putin ha riproposto la lista delle recriminazioni e delle accuse ai Paesi occidentali. A partire da quella di avere allargato i confini della Nato dopo il crollo dell’Urss nonostante le “sporche menzogne” con le quali avevano assicurato del contrario. Gli Usa e i loro alleati conducono “una guerra ibrida” contro la Russia con l’obiettivo di farne “una colonia”. Ma dopo “i tragici anni ’90”, quando “la gente moriva di fame”, Mosca ha riconquistato il suo posto nel mondo e ora è pronta a difendere “con tutti i mezzi a sua disposizione” i territori che tornano sotto il suo dominio. Tra le pieghe dell’infuocata requisitoria, Putin ha lasciato cadere una frase su un possibile cessate il fuoco. “Siamo pronti a tornare al tavolo dei negoziati”, ha detto. Ma la risposta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky non ammette repliche: Kiev non negozierà con la Russia fino a quando Putin ne sarà il presidente e ha chiesto anzi di entrare nella Nato con una procedura accelerata. Un modo, ha minacciato l’ex presidente russo Dmitry Medvedev, per “accelerare l’inizio della Terza guerra mondiale”.

Il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stotenberg, per il momento frena: “L’ingresso di un Paese nella Nato deve essere decisa dagli alleati all’unanimità”, ha sottolineato. Ma dall’Occidente è arrivata una reazione corale di sostegno al diritto dell’Ucraina di riconquistare tutti i territori occupati dai russi. A cominciare dagli Usa, che insieme alla Gran Bretagna hanno reagito varando un nuovo nutrito pacchetto di sanzioni contro personalità russe, compresa la governatrice della Banca centrale Elivra Nabiullina, ritenuta “una degli alleati più efficaci” di Putin per le capacità dimostrate nel tenere a galla l’economia del Paese nonostante le sanzioni occidentali. Il presidente americano Joe Biden ha assicurato che Washington continuerà a sostenere Kiev “con le armi e la diplomazia” e chiesto “a tutta la comunità internazionale” di “restare al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario”. 

Al rifiuto dell’annessione russa si sono associati il G7 e l’Unione europea. “Le minacce nucleari del Cremlino, la mobilitazione militare e la strategia di cercare di presentare falsamente il territorio ucraino come russo, sostenendo che la guerra potrebbe ora svolgersi sul suo territorio, non scuoteranno la nostra determinazione”, hanno affermato i leader dei 27 Paesi riuniti nel Consiglio Europeo. Mentre la Farnesina ha ribadito “il pieno sostegno dell’Italia alla sovranità, integrità territoriale e indipendenza dell’Ucraina”. Putin non ha fatto caso alle reazioni. “La vittoria sarà nostra”, ha promesso intervenendo sulla Piazza Rossa alla festa popolare organizzata sotto le mura del Cremlino. Mentre, ricorrendo ai suoi caratteristici toni, la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ha risposto alla richiesta di Kiev di adesione al Patto atlantico affermando che “i sanguinari macellai che uccidono donne e bambini vanno nella discarica della Nato”. Quanto alle accuse rivolte alla Russia di pensare al ricorso all’atomica, il presidente ha replicato ricordando che “gli Stati Uniti sono stati il solo Paese al mondo ad aver usato le armi nucleari due volte ed hanno creato un precedente”. Mosca, ha assicurato Putin, può invece contare sull’ “amore indistruttibile” che i suoi cittadini nutrono per la patria. E, a conferma della missione di cui si sente investito, ha sottolineato che quella in corso con l’Occidente è anche una battaglia di valori. “Vogliamo che in Russia ci siano il genitore 1 e il genitore 2 invece di mamma e papà? Siamo completamente impazziti?”, si è chiesto il presidente, che della difesa della famiglia tradizionale ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia.




Caro energia, elettricità a +60%: arrivano le super bollette

Cingolani: si proceda con il price cap

Arrivano i maxi rialzi della luce sul mercato tutelato e per i consumatori si annuncia quindi un vero salasso: l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente comunicherà la nuova tariffa dell’elettricità, che sarà più alta di circa il 60%. A fronte di questa situazione, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani torna alla carica sul price cap per fermare il caro-energia: “Non torneremo ai prezzi di un anno e mezzo fa, ma almeno cercheremo di evitare certi picchi inaccettabili”. 

Bollette e super aumenti 

Il maxi-aumento disposto dall’Autorità rientra, ha spiegato il presidente Stefano Besseghini, rientra “in un quadro rilevante di variazione in cui tutto il sistema viene trascinato. Il tema del risparmio energetico o meglio dell’efficienza energetica è rilevante oggi come mai”. Sulle tariffe del gas, l’Arera ha scelto di aggiornarle ogni mese, non più ogni tre, con un metodo ex post e non più ex ante: il prossimo aggiornamento sarà quindi nei primi giorni di novembre, disgiungendo le variazioni di prezzo da quelle dell’elettricità. L’Autorità non farà infatti più riferimento al Ttf del mercato di Amsterdam ma alla media dei prezzi effettivi del mercato all’ingrosso Psv italiano, molto più bassi.

Cingolani: si proceda con il price cap

A fronte di una situazione sempre più allarmante, Cingolani incalza la Commissione Ue, che proprio oggi 30 settembre è finalmente chiamata a formalizzare le sue proposte contro il caro-energia e, in un’intervista alla “Stampa”, chiarisce: “La lettera che abbiamo scritto rappresenta un macigno anche perché è firmata da molti Paesi, tra i quali alcuni molto grandi come Francia, Spagna e Polonia. Devo dire la verità: se un’istanza di questo livello fosse ignorata bisognerebbe farsi qualche domanda”. 




Incontro Meloni – Salvini: “Grande collaborazione e unità di intenti”

Concluso, dopo un’ora, l’incontro tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni negli uffici di Fratelli d’Italia alla Camera. Il leader leghista è uscito parlando al telefono. “Grande collaborazione e unità di intenti”.

E’ quanto si legge in una nota congiunta della Lega e Fdi al termine dell’incontro tra Meloni e Salvini. “Entrambi i leader – si legge – hanno espresso soddisfazione per la fiducia data dagli italiani alla coalizione e hanno ribadito il grande senso di responsabilità che questo risultato comporta. Meloni e Salvini hanno fatto il punto della situazione e delle priorità e urgenze all’ordine del giorno del governo e del parlamento, anche alla luce della complessa situazione che l’Italia sta vivendo”.

La leader di FdI, che alterna riunioni, telefonate e l’esame di documenti, è a lavoro negli uffici del gruppo di Fdi alla Camera dove è giunta alla Camera in tarda mattinata. Certamente il Ministro delle Finanze potrebbe avere un profilo tecnico di altissimo livello. Dopo, che sia Panetta non sta a me dirlo, sta alla coalizione e a Giorgia Meloni la prima indicazione”. Lo afferma Andrea Delmastro, parlamentare di Fratelli d’Italia, ad Agorà Rai Tre.

“Sbagliate, è più probabile Salvini di Donzelli”. Così il coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, a Radio Capital risponde a chi gli chiede se sia più realistico che ad ottenere la guida di un ministero sia lo stesso Donzelli piuttosto che Salvini. “Quale ministero? Sarebbe una sgrammaticatura parlare di minsteri. Sto facendo il responsabile organizzazione, mi piacerebbe continuare ma non è che ho rifiutato… quello che decide Meloni, va bene”, aggiunge.

“Trovo abbastanza surreale che certa stampa inventi di sana pianta miei virgolettati, pubblicando ricostruzioni del tutto arbitrarie. Si mettano l’anima in pace: il centrodestra unito ha vinto le elezioni ed è pronto a governare. Basta mistificazioni”. Lo scrive su twitter la presidente di Fdi Giorgia Meloni postando la foto di un titolo di un articolo del quotidiano la stampa “Meloni non cede su Salvini ‘non lo voglio, è filorusso” ed uno del quotidiano la Repubblica “Il veto di Meloni su Salvini. “Matteo non avrà ministeri chiave”.

Palazzo Chigi smentisce la tesi e il contenuto dell’articolo “Kiev e conti pubblici, contatti di Draghi con l’Ue – ‘Meloni starà ai patti'” pubblicato su Repubblica. Il Presidente del Consiglio non ha stretto alcun patto né ha preso alcun impegno a garantire alcunché. Il Presidente del Consiglio mantiene regolari contatti con gli interlocutori internazionali per discutere dei principali dossier in agenda e resta impegnato a permettere una transizione ordinata, nell’ambito dei corretti rapporti istituzionali.

Sbarra, nuovo Governo coinvolga il sindacato

La Cisl chiede alla maggioranza uscita dalle elezioni di coinvolgere il sindacato nelle dinamiche di decisione. “Le urne – afferma il segretario generale, Luigi Sbarra a margine del Consiglio Generale della Fit Cisl – hanno dato un risultato netto, affidando un grande onere al centrodestra e al partito guidato da Giorgia Meloni. Il nuovo governo dovrà coinvolgere nelle dinamiche di decisione il sindacato ed il riformismo sociale. La Cisl, come sempre, giudicherà l’albero dai frutti, senza pregiudizi, esercitando la propria soggettività politica con autonomia, cercando il dialogo senza timori, né timidezze”. “Avremo come unico metro di giudizio – dice – i contenuti e le azioni concrete, insieme alla disponibilità del nuovo governo ad aprirsi al confronto e misurarsi con le priorità della nostra Agenda Sociale. Si aprono giorni decisivi per formare un governo stabile, competente, aperto al confronto sociale. Occorre fare presto, perché tempi e scadenze della Legge di Bilancio e riforme sono drammaticamente compressi. Serve concordia per riunire un Paese che scivola in un astensionismo allarmante e crede sempre meno nelle istituzioni politiche. Dobbiamo costruire protezioni universali, generare occupazione di qualità, riqualificare il lavoro debole. Insieme dobbiamo realizzare le riforme, a partire da pensioni, fisco e non autosufficienza. Il sentiero della partecipazione è l’unico che può farci arrivare a traguardi stabili ed equi. La via è quella di un dialogo sociale che in questo anno e mezzo ha dato frutti e che deve essere rafforzato nella costruzione di un Progetto Paese che non escluda la responsabilità di nessuno”.




Sanità Lazio, esperti: campagna vaccinale fondamentale per evitare “tempesta perfetta”

L’appello: “Raggiungere l’obiettivo del 75% di copertura”
 
Con la pandemia gestita ma non ancora superata e le restrizioni per il Covid allentate, il prossimo inverno, con l’ondata di virus influenzali in arrivo rischia di trasformarsi in una “tempesta perfetta” se non si lavora per una campagna vaccinale che copra il maggior numero possibile di popolazione, in particolare i pazienti fragili. È questo uno dei messaggi lanciati nel corso dell’incontro “La vaccinazione: strumento di tutela per i pazienti fragili”, che si è svolto a Roma presso la sede della Regione Lazio (l’evento rientra nel ciclo di incontri dal titolo “Sanità modello Lazio”, organizzati da Dreamcom, con il contributo non condizionante di diverse aziende farmaceutiche, tra cui, per l’evento di ieri, di Sanofi e Pfizer.).
 
 
L’Assessore alla Sanità Regione Lazio, Alessio D’Amato, ha spiegato che la campagna vaccinale nel Lazio partirà la prima settimana di ottobre ed è “molto importante che le persone aderiscano. Abbiamo messo a disposizione medici di base, pediatri e farmacie, che saranno l’ossatura di questa campagna con vaccini aggiornati. L’obiettivo è agevolare in ogni modo la più ampia partecipazione della popolazione adulta over 65, pediatrica e fragile. Oltre al vaccino antinfluenzale ci sono i vaccini per l’Herpes Zoster, molto importanti per la popolazione over 65, ma anche la vaccinazione pneumococcica”. Per l’assessore D’Amato, “durante la pandemia il modello Lazio ha funzionato perché ha avuto il merito di unire le forze e i soggetti interessati a costruire una rete in grado di fare sistema per il bene della salute pubblica”.
 
 
“Per raggiungere ottimi risultati una campagna vaccinale deve puntare sulla comunicazione e sulla diffusione di una cultura vaccinale che in questi anni ha compiuto passi da gigante”, ha ricordato Roberto Ieraci (Responsabile scientifico Campagna di Vaccinazione Regione Lazio). “Nel Lazio è stato compiuto uno sforzo importante sulla prevenzione vaccinale, che resta un obiettivo specifico a cui deve mirare la sanità pubblica. Prevenire significa migliorare la qualità della vita delle persone e questo può avvenire anche attraverso la digitalizzazione della sanità, con un sistema di promemoria regionali integrato anche a livello di medici di famiglia, oltre all’utilizzo dei social. L’aiuto dei medici di base – ha ricordato Ieraci – è strategico ed essenziale. Nella campagna Covid 2021 su 1,6 milioni di dosi inoculate, ben 1,3 milioni sono state somministrate dai medici di famiglia”.
 
 
Medici e pediatri, ma anche le farmacie che durante il Covid hanno rappresentato per i cittadini un presidio sanitario di grande importanza. Come ha sottolineato Eugenio Leopardi (Presidente Federfarma Lazio), “la vaccinazione in farmacia è stata richiesta dallo Stato durante la pandemia per dare un supporto all’emergenza. Nel Lazio una farmacia su tre è diventata un luogo di somministrazione per il vaccino Covid e riteniamo di poter dare un supporto importante in un anno come questo dove si rischia disattenzione verso la quarta dose”.
 
 
“Soprattutto per i pazienti fragili – ha detto Maria Serena Fiore (Presidente Eletto Fadoi Lazio) – sappiamo quanto sia importante l’attività di prevenzione con i vaccini rispetto anche ad una semplice influenza che comporta per questi soggetti un rischio di ictus otto volte superiore alle media e una perdita di autonomia pari al 15% nei pazienti anziani. Tutto questo comporta perdita di autonomia, crollo della qualità della vita e un costo elevato a carico del Sistema Sanitario Nazionale, se si considera che tra i pazienti sopra i 65 anni il 74% ha almeno una patologia cronica. Da questo punto di vista nel Lazio c’è la possibilità di utilizzare il vaccino quadrivalente ad alto dosaggio per i pazienti fragili e dobbiamo convincere i pazienti a farlo”.
 
 
Investire sulla prevenzione significa anche risparmiare i costi per la gestione del Ssn. Una tesi sostenuta da Americo Cicchetti (Direttore Altems Università Cattolica del Sacro Cuore), che ha ribadito come sia “fondamentale raggiungere l’obiettivo minimo del 75% di copertura. Bisogna rivedere le politiche di allocazione delle risorse: non deve interessarci quanto costa oggi un vaccino ma quanto vale domani con gli effetti di protezione che produce. C’è tanta ricerca e innovazione nel settore dei vaccini che va sfruttata il più possibile. L’equilibrio economico si salverà spostando le risorse sulla prevenzione più che sulle cure”.
 
 
Quello dei medici di famiglia è stato un contributo determinante durante la pandemia perché nel Lazio “si è mossa una rete dei servizi che ha reso possibile il raggiungimento degli obiettivi prefissati”, ha ribadito Pierluigi Bartoletti (Segretario Provinciale e vicesegretario nazionale della Fimmg), che ha sottolineato come “la prossima campagna vaccinale sia fondamentale proprio perché viene dopo gli anni di restrizioni per il Covid, che con il distanziamento avevano parzialmente impedito la diffusione dei virus”.
 
 
Oltre ai medici di base sono intervenuti anche i pediatri che, come ha spiegato Teresa Rongai (Segretario Provinciale FIMP Roma), “già nell’anno prima del Covid avevamo vaccinato ben 118mila bambini, passando dal 2% al 50% di pediatri disponibili a somministrare le dosi presso i propri studi medici. Il pediatra che consiglia la vaccinazione riscuote sempre un successo nella famiglia, perché può dialogare con i genitori. Siamo anche noi sotto organico e per questo ci stiamo organizzando in aggregazioni funzionali fra colleghi, per mettere una toppa alla carenza di personale. Seguire mille bambini a pediatra è complicato”.
 
 
Il ruolo dei medici nella campagna vaccinale è fondamentale ma il contributo dato dalle associazioni di volontari, specie durante la Pandemia, è stato altrettanto importante. Per Simona Barbaglia (Presidente Associazione dei Pazienti Respiriamo Insieme Onlus), “le associazioni di pazienti hanno contribuito a fare rete durante il Covid. Tutti abbiamo il compito di tutelare la popolazione e in modo particolare i pazienti fragili e questo si può fare diffondendo la cultura della prevenzione di cui la vaccinazione è uno strumento importante”.
 
 
 
 
 




Lega, Maroni parla di un nuovo segretario

“E ora si parla di un congresso straordinario della Lega. Ci vuole. Io saprei chi eleggere come nuovo segretario. Ma, per adesso, non faccio nomi”. E’ quanto scrive l’ex segretario federale della Lega ed ex governatore della Lombardia Roberto Maroni nella rubrica “Barbari Foglianti” su Il Foglio.

“La vittoria è netta. Svanisce quella che per il centrodestra era l’unica paura e per il centrosinistra l’ultima speranza: non ci saranno incertezze in Parlamento. Una doppia maggioranza in Parlamento abbatte ogni possibile ostacolo sulla strada della Meloni verso Palazzo Chigi. Il risultato sotto le aspettative della lista centrista di Renzi e Calenda non lascia dubbi: il centrodestra non avrà bisogno di altri voti in Parlamento”. 

“Non credo proprio”: con tre parole il presidente della Lombardia Attilio Fontana risponde ai giornalisti che gli chiedono se la leadership di Matteo Salvini sia a rischio dopo il risultato della Lega alle politiche. Oggi al consiglio federale “faremo una attenta analisi del voto” e “sentiamo tutte le persone che hanno qualcosa da dire”. “Ci troviamo, ragioniamo tutti insieme e faremo le nostre valutazioni” conclude.




Caro energia, cresce preoccupazione per tenuta sistema sicurezza idrogeologica

Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI: “Al governo che verrà chiediamo di guardare ad un nuovo modello di sviluppo per l’Italia e non alla prossima scadenza elettorale”

“Al Governo, che verrà, chiediamo di avere una visione, che vada oltre la prossima scadenza elettorale, perché l’Italia ha bisogno di un nuovo modello di sviluppo, che abbia il territorio al centro”: a ribadirlo è l’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) attraverso le parole del suo Direttore Generale, Massimo Gargano, intervenuto al Congresso Nazionale della FILBI (Federazione Italiana Lavoratori Bonifica e Irrigazione) – UIL.

“Mentre è ormai evidente come l’alluvione di Senigallia sia conseguenza di un purtroppo generalizzato mix di lentezze burocratiche e disattenzioni della politica – interviene Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI – è bene ricordare che circa il 30% della Penisola, soggiacente al livello del mare, esiste solo perché c’è un sistema idraulico ed un esercito di oltre 800 idrovore, che provvede ad allontanare le acque di pioggia, evitando che ristagnino sul territorio,  riportandolo allo stato acquitrinoso; tale rete è però oggi messa in seria difficoltà dall’aumento dei costi energetici che, in assenza di specifici provvedimenti, rischia di minare l’operatività degli impianti, aumentando il rischio idrogeologico, già accentuato dalla crisi climatica.,”

Dopo quelli di Emilia Romagna e Campania, il più recente allarme arriva dal Lazio.

“E’ una situazione d’emergenza di guerra – afferma Sonia Ricci, Presidente di ANBI Lazio – Il nostro settore, assieme all’agroalimentare, sta pagando un prezzo altissimo per le conseguenze dell’elevato costo dell’energia. Al proposito, siamo in contatto con la Regione Lazio, che sta dimostrando sensibilità ed auspichiamo possa concorrere a dare una risposta.”

“Senza adeguati interventi a sostegno dei bilanci dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, tali aumenti mettono a rischio la tenuta stessa delle strutture – aggiunge il Direttore di ANBI Lazio, Andrea Renna – Le risposte per quanto sta accadendo servono subito. Gli importi relativi al costo dell’energia sono più che triplicati!”

La causa è anche l’eccezionale andamento climatico, caratterizzato da siccità ed alte temperature, che stanno comportando un +30% tra oneri gestionali e consumi energetici, quantificabili nel Lazio in oltre 51 milioni di kilowattora, per una spesa che supera i 20 milioni  con un incremento di oltre  9 milioni di euro fino alla fine dell’anno. 

“Se da un lato – prosegue Garganooccorrono interventi immediati per evitare che i Consorzi di bonifica, obbligati per legge al pareggio di bilancio, riversino gli aumenti sulle già risicate economie di famiglie ed aziende agricole, dall’altro torniamo a chiedere l’autorizzazione al cosiddetto scambio sul posto, cioè la possibilità di utilizzare completamente l’energia rinnovabile, autoprodotta dai nostri enti consortili per l’esercizio degli impianti, senza doverla cedere ad un gestore elettrico e poi riacquistarla a prezzo maggiorato: è una posizione dominante, non più tollerabile” conclude il DG di ANBI.

Ora l’attenzione si deve rivolgere comunque anche a ciò, che si potrà fare a livello sistemico per migliorare, in modo resiliente, un contesto sottoposto periodicamente a stress idrici, ormai troppo frequenti da sostenere senza nuovi ed ulteriori investimenti mirati.

E’ del 2017 il Piano Nazionale Invasi (2.000 bacini da realizzare in 20 anni) proposto da ANBI e dall’allora Struttura di Missione #italiasicura, cui seguono nel 2020 il Piano di Efficientamento della Rete Idraulica (858 interventi) e  il recente Piano Laghetti avanzato da ANBI e Coldiretti (10.000 serbatoi medio-piccoli e multifunzionali da realizzare entro il 2030).

“Se si considera che di tali progetti, perlopiù già cantierabili e con significative ricadute anche occupazionali, solo pochi o nulla sono stati finanziati e che il periodo per la realizzazione di un’importante opera pubblica  in Italia è mediamente di 11 anni – chiosa Francesco Vincenzi – si capisce perché siamo molto preoccupati per le conseguenze, che ne potranno derivare, di fronte ad una stagione climaticamente incerta, in un Paese, dove si cementificano 19 ettari al giorno ed il 94% dei Comuni è ormai toccato dal rischio idrogeologico.”