GIORNALISTI E DIFFAMAZIONE A MEZZO STAMPA: ECCO COME CAMBIA LA LEGGE

di Ch. Mo.

Roma – All’indomani dell’approvazione dall’aula della Camera delle nuove norme sulla diffamazione a mezzo stampa, la legge in merito ai giornalisti e alla diffamazione a mezzo stampa sta cambiando. Con 295 sì, 3 no e 116 astenuti, il nuovo testo entrato in vigore elimina la condanna alla reclusione in carcere per i giornalisti e prevede esclusivamente pene amministrative con l’obbligo di rettifica senza commento a favore dell’offeso. A breve, il ddl tornerà al Senato per il quarto passaggio parlamentare.

La modifica alle legge n. 47.La normativa va a modificare la legge n. 47 dell'8 febbraio 1948 e il codice penale in materia di diffamazione. Nella regolamentazione d'ora in poi rientreranno anche le testate giornalistiche online e radiotelevisive.


No al carcere. Per i giornalisti che si sono macchiati di diffamazione a mezzo stampa, non sarà più previsto il carcere, bensì pene dai 5 mila ai 10 mila euro. Per quanto riguarda invece la dichiarazione del falso, le sanzioni vanno dai 10 mila ai 50 mila euro. Alla condanna è associata la pena della pubblicazione della sentenza, mentre in caso di recidiva è prevista anche l'interdizione dall'esercizio della professione da uno a sei mesi. La rettifica tempestiva sarà valutata dal giudice come causa di non punibilità.


Meno responsabilità ai direttori. Non saranno più responsabili degli tabella non firmati i direttori delle testate giornalistiche. Inoltre, sarà obbligatoria l’eliminazione dai siti e dai motori di ricerca delle informazioni diffamatorie.


La clausola “salva cronisti”. A meno che non si tratti di diffamazione dolosa, quanto pagato dal direttore o dall'autore della pubblicazione a titolo di risarcimento del danneggiato avrà natura di credito privilegiato nell'azione di rivalsa nei confronti del proprietario o editore della testata.


La pubblicazione della rettifica. Rettifiche e smentite andranno pubblicate sui giornali senza alcun commento menzionando espressamente il titolo, la data e l'autore dell'articolo ritenuto diffamatorio. Il direttore sarà obbligato ad informare l’autore del servizio della richiesta di rettifica.


Le responsabilità del direttore. Il direttore o il suo vice risponderanno a titolo di colpa se vi è un nesso si causalità tra omesso controllo e diffamazione. È comunque esclusa per il direttore al quale sia addebitabile l'omessa vigilanza l'interdizione dalla professione di giornalista.


Il segreto professionale. Anche i pubblicisti d’ora in poi potranno opporsi al giudice nella rivelazione della provenienza delle proprie fonti, proprio come accade per i professionisti.


Le querele. Qualora la querela dovesse essere pretestuosa, il querelante potrebbe essere condannato al pagamento di una somma di 10 mila euro. Chi invece attiva in malafede o colpa grave un giudizio civile a fini risarcitori rischierà, oltre al rimborso delle spese e al risarcimento, di dover pagare a favore del convenuto un'ulteriore somma determinata in via equitativa dal giudice che dovrà tenere conto dell'entità della domanda risarcitoria.




LEGGE SEVERINO: RENZI SOSPENDE DE LUCA

di Christian Montagna

In seguito al consiglio dei ministri, il premier Matteo Renzi ha annunciato la sospensione di Vincenzo De Luca, neo eletto presidente di Regione in Campania, sulla base della legge Severino. Il decreto è stato “come previsto dalla legge”. Ora, “Il presidente potrà a norma di ciò che scrive l'Avvocatura dello Stato fare gli atti consentiti dal parere» e quindi nominare il vice e la giunta”.


Senza nessuna motivazione ad hoc, il premier ha firmato il decreto di sospensione che prevede, a partire da oggi, 18 mesi di sospensione contro cui, De Luca, potrà fare ricorso al giudice civile.
In seguito alla presentazione poco prima delle elezioni regionali del nome di De Luca nella lista degli Impresentabili redatta da Rosy Bindi, i presagi diventano realtà: già dal pomeriggio, il ministro Boschi aveva detto che sarebbe stata applicata la legge Severino, perché, “rispetteremo la legge come abbiamo sempre fatto”.


La replica dei legali di De Luca. Secondo i legali, la sospensione per effetto della legge Severino non è applicabile al caso del neogovernatore della Regione Campania , condannato per abuso d'ufficio a un anno di reclusione. La legge, proseguono i legali di De Luca, ha delimitato il potere del governo in tema di sospensione e decadenza da cariche pubbliche, “unicamente per sentenze di condanna intervenute successivamente all'assunzione della carica.” E’ per questo motivo che la sospensione sarebbe perciò inapplicabile. Infine, gli avvocati hanno così concluso: “ In assenza di una norma espressa di fonte primaria che limiti tassativamente l'esercizio delle cariche pubbliche elettive anche per le condanne non definitive al conferimento del mandato elettivo, la sospensione della carica di presidente della giunta regionale non può essere applicata a Vincenzo De Luca”.




MARĂ’: ATTIVATO L'ARBITRATO INTERNAZIONALE

di M.L.S.

Onu – In merito alle sorti dei due fucilieri di marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati di aver ucciso il 15 febbraio del 2012, due pescatori indiani scambiati per pirati mentre si trovavano a bordo della petroliera Enrica Lexie, a largo delle coste dello Stato del Kerala, l'Italia ha deciso di calcare la mano, puntando sull'attivazione dell'arbitrato internazionale nel quadro della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare. Ai margini di una lunga fase di negoziati con l'India, dunque, dall'Italia si opta per le maniere forti, di fronte all'impossibilità di raggiungere una risoluzione condivisa con il governo di New Dheli.


Le manovre italiane. L'Italia chiederà l'immediata applicazione di misure che consentano a Latorre di rimanere in Italia, oltre al rientro di Girone, ancora detenuto in India, nelle more dell'iter della procedura arbitrale. Da parte italiana, peraltro, vi sarà il massimo impegno nel far valere, senza mezzi termini, le ragioni a fondamento della posizione italiana sull'immunità e la giurisdizione. La Farnesina, inoltre, ha emesso una nota in cui spiega:” Obiettivo è la conclusione positiva della vicenda, protrattasi sin troppo a lungo, dei nostri due marò ai quali il governo rinnova la sua vicinanza. Il governo, nelle ore precedenti l'attivazione dell'arbitrato ha informato della decisione i presidenti delle Commissioni Esteri e Difesa del Senato e della Camera dei Deputati”.




TERRORISMO: MASSIMA ALLERTA ANCHE IN ITALIA

di Ch. Mo.

Italia – Dopo quello che può sicuramente essere chiamato il Venerdì nero per Francia, Tunisia e Kuwait, è massima allerta dei servizi di intelligence italiani anche nella nostra nazione. Al momento, non vi sarebbe alcun segnale specifico per il nostro Paese ma, in merito a quanto accaduto, anche il ministro degli Interni, Angelino Alfano, ha spiegato che il Viminale “ha alzato il livello di guardia”.


Le dichiarazioni di Alfano. “Nessun paese potrebbe essere a rischio zero “ ha sottolineato il ministro. Chiunque e in qualunque momento potrebbe diventare terra di battaglia. L’allerta è stata diramata a tutte le prefetture e a tutte le questure italiane. Nel prossimo Consiglio dei ministri di questa sera, "rinnoveremo l'operazione Strade sicure" ha ribadito Alfano. In merito ai fatti di Tunisi, Francia e Kuwait si è poi così espresso: “Oggi ci sono stati tre attentati con decine di morti, in tre luoghi di questo nostro mondo ed un unico filo: la violenza e il terrore".
 




CALABRIA, TERREMOTO IN GIUNTA: IN TRE AGLI ARRESTI DOMICILIARI

di A.B.

Calabria – La legge fa tremare la regione Calabria poiché nell’ambito dell’inchiesta Rimborsopoli sono stati notificati 8 provvedimenti cautelati; 3 arresti domiciliari e 5 divieti di dimora. La Calabria trema, trema perché tra i destinatari dell’azione cautelare vi è l’attuale assessore ai Lavori pubblici, Antonino De Gaetano (Pd) che si è
dimesso. E’ stata chiesta inoltre l’autorizzazione all’arresto per il senatore Ncd Giovanni Bilardi.
 
Sono stati sequestrati ben 2,5 milioni di euro e gli indagati in totale sono 27. Infatti tutta l’attuale giunta, tranne il governatore Mario Oliverio, risulta iscritta nel registro degli indagati. I reati contestati sono: peculato e falso nella gestione dei fondi destinati ai gruppi consiliari dal 2010 al 2012 e in alcuni casi anche doppi rimborsi. Secondo la procura vi sarebbe anche una seconda documentazione che sarebbe stata utilizzata per chiedere i rimborsi gonfiati. Gli arresti domiciliari sono toccati all’ex parlamentare del Pdl Luigi Fedele.
 
Divieto di dimora per quattro ex consiglieri regionali. Giovanni Nucera (Udc), Pasquale Tripodi (Centro democratico), Alfonso Dattolo (Udc) e Nicola Adamo (Pd). I finanzieri avevano fatto un blitz nel 2013 per spese irregolari. L’accusa sostiene che i gruppi addebitavano alla Regione di tutto, dai Gratta e vinci ai detersivi, viaggi, tablet, cene, celluri. Spese ufficialmente sostenute per le attività istituzionali ma che, secondo la guardia di finanza, sono difficilmente giustificabili. 



PESHAWAR, ATTENTATO 2009: FERMATO IL RESPONSABILE

di A.B.
 
Sassari – Ieri la Digos di Sassari ha arrestato all’aeroporto di Fiumicino Siyar Khan, uno dei presunti autori dell’attentato avvenuto al mercato di Peshawar nel 2009 e che ha causato cento morti e duecento feriti. Il 24 aprile scorso furono fatti degli arresti in merito alla vicenda e furono coordinati dalla Dda di Cagliari a Olbia dove sono finite in manette ben 18 persone appartenenti alla cellula olbiese di al Qaeda, ma l’uomo era sfuggito a questa ondata di arresti.
 
Secondo gli investigatori Siyar Khan avrebbe fornito anche il supporto logistico al kamikaze che nel 2010 doveva fare a Roma un attentato suicida che non è andato a compimento grazie alla Polizia. Gli attentatori volevano infiltrarsi a San Pietro e il loro obiettivo era quindi colpire il Vaticano e questo emerge dalle intercettazioni ambientali. I terroristi comunque sentivano su di essi il fiato sul collo degli inquirenti e questo emerge nelle intercettazioni ambientali. Siyar Khan è si trova attualmente nel carcere di Civitavecchia ed è accusato di strage e terrorismo internazionale e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. 



PD IN CALO, LA SCOPERTA DI CUPERLO: "PERDIAMO VOTI E PEZZI"

Redazione

Bufera nel Pd. «Perdiamo voti e pezzi. Chiunque lavori per il successo del Pd deve aprire gli occhi. Le urne hanno detto che le scelte di questi mesi hanno spinto altrove alcuni milioni di elettori». Lo dice Gianni Cuperlo in una intervista a 'Repubblicà. «Mi auguro non venga rimessa alla Camera la fiducia sulla scuola. Sono stanco di pistole alla tempia», spiega ancora l'esponente della minoranza Pd che tra le altre cose parla anche di Roma: «Il sindaco ha dimostrato di essere argine alla mafia. Ma il Pd deve parlare una lingua sola. Non può essere che Marino si batte e Renzi gli comunica via stampa che non può stare tranquillo. Così ci si fa tutti del male». Cuperlo parteciperà domani all'assemblea della sinistra riformista del Pd convocata a Roma: «Dobbiamo unire e federare un campo largo, della sinistra dentro e fuori il Pd, per dire su quali principi e contenuti fondare un progetto alternativo».




INPS, PENSIONI: ARRIVANO I RIMBORSI

di Angelo Barraco
 
E’ arrivata la conferma dall’Inps: in data 1 agosto arriverà il bonus, dopo il decreto del Governo che è ancora al vaglio del Parlamento, per la mancata indicizzazione delle pensioni. Questo bonus non andrà a tutti poiché vi sarà una differenza tra quanto spetterebbe e quanto effettivamente incasseranno. L’Inps ricorda che non sarà necessario presentare alcuna domanda ma aggiunge che gli eredi dei pensionati deceduti potranno chiedere ciò che gli spetta e solo in questo caso bisognerà presentare domanda.
 
 I dati. Sono stati diffusi oggi i dati Istat relativi alla pensione relativi al 2013. Emerge che in Italia il 56,3% delle pensioni ha come beneficiario le donne che rappresentano più della metà, ovvero il 52,9% dei pensionati. Malgrado ciò, ricevono il 44,2% dei 273 miliardi di pensioni erogati. Inoltre, emerge un dato geografico molto importante, ovvero che il 28% dei pensionati risiede al nord, il 20% nel resto d’Italia e al sud soltanto il 10% comprese isole. Malgrado siano dati di qualche anno fa, sono dati da tenere in considerazione da parte del Governo. I dati Istat riportano inoltre che i pensionati che hanno il guadagno maggiore risiedono nel Lazio (19.549 euro) e invece quelli che guadagnano meno risiedono in Basilicata (14.226 euro).
 
L’una tantum comprende. Duecento dieci euro di arretrati relativi al 2012, 447,2 euro per il 2013, 89,96 per il 2014 e 48,51 per il 2015. Dal 2016, l’assegno mensile che percepirà il pensionato sarà di 1541,75 euro. Per gli anni 2012-2013 viene riconosciuta una rivalutazione pari al 40% per i trattamenti pensionistici superiori superiore al trattamento minimo Inps. La rivalutazione non è riconosciuta per i trattamenti pensionistici superiori a sei volte, ovvero 3.000 euro lordi mensili. Per il 2014 e il 2015 la rivalutazione è del 20% dell'aumento ottenuto per ogni fascia di reddito nel biennio 2012-2013. Per il 2016, la rivalutazione è del 50% dell'aumento ottenuto per ogni fascia di reddito nel biennio 2012-2013. 



INPS: DALL'1 AGOSTO ARRIVA IL BONUS PENSIONE

di Angelo Barraco
 
E’ arrivata la conferma dall’Inps: in data 1 agosto arriverà il bonus, dopo il decreto del Governo e che è ancora al vaglio del Parlamento, per la mancata indicizzazione delle pensioni. Questo bonus non andrà a tutti e questo è da precisare, come è da precisare che questa circostanza potrebbe creare dissapori poiché vi sarà una differenza tra quanto gli spetta e quanto effettivamente incasseranno. L’Inps ricorda che non sarà necessario presentare alcuna domanda ma aggiunge l’Inps che gli eredi dei pensionati deceduti potranno chiedere ciò che gli spetta e in questo caso i soggetti devono presentare la domanda all’Inps. 
 
Dati: Sono stati diffusi oggi dei dati Istat relativi alla pensione che sono relativi al 2013 e in questi dati emerge che in Italia il 56,3% delle pensioni ha come beneficiario una donna, le donne rappresentano più della metà, ovvero il 52,9% dei pensionati. Malgrado ciò, ricevono il 44,2% dei 273 miliardi di pensioni erogati. In sintesi il dato dice che le donne che ricevono pensioni sono in numero superiore e malgrado ciò ricevono una pensione più bassa rispetto agli uomini. Le donne ricevono meno di mille euro al mese, contro il 31% degli uomini. Nel dato emerge un dato geografico molto importante, ovvero che il 28% dei pensionati risiede al nord, il 20% nel resto d’Italia e al sud soltanto il 10% comprese isole. Malgrado siano dati di qualche anno fa, sono dati da tenere in considerazione da parte del Governo. I dati Istat riportano inoltre che i pensionati che hanno il guadagno maggiore risiedono nel Lazio (19.549 euro) e invece quelli che guadagnano meno risiedono in Basilicata (14.226 euro). 



RIFORMA DELLA SCUOLA: ARRIVA L' OK DAL SENATO

di Christian Montagna

Roma – E’ passata la fiducia posta dal governo al Senato sul maxiemendamento per la riforma della scuola. Su 273 senatori presenti, 159 sono stati i sì e 112 i no. Con uno scarto di 47 voti dunque maggioranza e governo incassano la fiducia. Nonostante gli ultimi dissapori all’interno del Pd, la vittoria è arrivata ugualmente. Assenti alle votazioni tre senatori Ncd, Esposito, Bonaiuti e Giovanardi. Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, ha scritto in un sms al premier Matteo Renzi “Ce l’abbiamo fatta”. Dopo oltre un mese di proteste, il disegno di legge “Buona scuola” è stato licenziato da Palazzo Madama per ritornare nuovamente alla Camera ed essere poi definitivamente approvato entro il 7 Luglio. 


Bagarre in aula e nelle piazze. In aula e nelle piazze dopo l’annuncio della maggioranza al Senato scoppiano le proteste. Da Movimento Cinque Stelle a Gasparri fioccano insulti e dissensi nei confronti del governo accusato, secondo Grillo, di aver “fatto morire la scuola”. Nelle piazze, all’esterno, cortei di dissidenti hanno sfilato reclamando contro la riforma giudicata non idonea alla scuola.

 

Il ddl scuola. Si punta al rafforzamento dell’autonomia scolastica con quello che a breve da disegno di legge potrebbe diventare riforma. Libertà nella gestione degli edifici, della didattica, dei progetti formativi e dei fondi a disposizione di ogni singola scuola. L’organico sarà gestito direttamente dal dirigente scolastico che potrà proporre le cattedre ai docenti (a partire dall'anno scolastico 2016/2017) e i posti utilizzando gli albi territoriali che – dal 2016 – racchiuderanno le Reti di scuole. La chiamata degli insegnanti sarà, dunque, senza più graduatorie ma sulla base degli albi (o ambiti) a cui si accederà per concorso pubblico oppure tramite il Piano straordinario di assunzioni 2015.


Ecco cosa cambierà e come il Senato ha modificato alcuni contenuti del testo:
L’autonomia. Con l'articolo 1 viene ribadita l'autonomia scolastica da attuare attraverso alcuni strumenti: la possibilità di rimodulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina; il potenziamento del tempo scuola anche oltre i modelli e i quadri orari; la programmazione plurisettimanale e flessibile dell'orario complessivo. Le scuole dovranno dunque garantire “ l'apertura pomeridiana delle scuole e la riduzione del numero di alunni e di studenti per classe” o potrà prevedere “articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scuola o rimodulazione del monte orario rispetto a quanto indicato al decreto del presidente della Repubblica 89 del 2009”. Infine, le scuole potranno rimanere aperte anche d'estate. Nei periodi di sospensione dell'attività didattica, infatti, gli istituti e gli enti locali promuoveranno 'attività educative, ricreative, culturali, artistiche e sportive' da svolgersi negli edifici scolastici.

Le cento mila assunzioni. Il testo conferma l'assunzione, da quest'anno, di circa 100 mila docenti: i vincitori e gli idonei del concorso a cattedre del 2012 e gli iscritti nelle graduatorie a esaurimento. Rimangono fuori dal Piano straordinario di assunzioni gli abilitati della seconda fascia delle graduatorie di istituto. I docenti che saranno assunti con il Piano straordinario di assunzioni 2015 potranno scegliere se entrare di ruolo sul sostegno oppure sui posti comuni. Quindi salta l'obbligo per gli insegnanti abilitati al sostegno di essere assunti sui posti medesimi.


 

I presidi. Il dirigente scolastico, nel conferire gli incarichi ai docenti di ruolo assegnati all'ambito territoriale di riferimento sarà “ tenuto a dichiarare l'assenza di cause di incompatibilità derivanti da rapporti di parentela o affinità entro il secondo grado con i docenti iscritti nel relativo ambito territoriale.” L'incarico è conferito con l'accettazione della proposta da parte del docente. Nel caso di più proposte, il docente effettua la propria opzione fra quelle ricevute, fermo restando l'obbligo di accettarne almeno una. In caso di inerzia dei dirigenti scolastici nella individuazione dei docenti, sarà l'ufficio scolastico regionale a provvede ad assegnarli d'ufficio alle istituzioni scolastiche. Lo stesso Usr provvederà a conferire l'incarico ai docenti non destinatari di alcuna proposta.

La valutazione dei dirigenti scolastici. A valutare i dirigenti scolastici, che saranno giudicati in base al programma formativo scolastico, ci sarà una commissione formata da tecnici del ministero dell’Istruzione.

Educazione fisica alle elementari. Tutti coloro che avranno una specializzazione in scienze motorie, dal prossimo anno, potranno insegnare anche nelle scuole elementari.

I bonus annuali ai docenti. I docenti avranno 500 euro all'anno per la propria formazione: si va dai libri ai software, dai concerti ai corsi. A questi si aggiungono anche 40 milioni di euro stanziati per la loro formazione durante il servizio. Il ddl, inoltre, mette a disposizione 200 milioni di euro a partire dal 2016 per il merito del singolo docente: il bonus verrà distribuito dal dirigente al docente che lo merita, motivando la decisione al consiglio di Istituto.


Le supplenze. Sarà sempre compito del dirigente scolastico assegnare le supplenze fino a dieci giorni con personale dell’organico dell’autonomia. Il docente interessato alle supplenze, “se impiegato in gradi di istruzione inferiore, conserva il trattamento stipendiale del grado d'istruzione di appartenenza”.


Il sistema di valutazione. Al fine di potenziare il sistema di valutazione delle scuole è autorizzata la spesa di 32 milioni di euro dal 2016 al 2019. Con la modifica vengono stanziati 8 milioni per ciascuno degli anni dal 2016 al 2019. La spesa è destinata alla realizzazione delle rilevazioni nazionali degli apprendimenti; alla partecipazione dell'Italia alle indagini internazionali; e all'autovalutazione e alle visite valutative delle scuole.


L’alternanza scuola – lavoro. Il ddl rafforza il collegamento fra scuola e mondo del lavoro. In particolare, introduce una previsione di durata minima dei percorsi di alternanza scuola-lavoro negli ultimi 3 anni di scuola secondaria di secondo grado (almeno 400 ore negli istituti tecnici e professionali e almeno 200 ore nei licei), prevede la possibilità di stipulare convenzioni anche con gli ordini professionali e dispone che l'alternanza può essere svolta durante la sospensione delle attività didattiche e anche con la modalità dell'impresa formativa simulata.


Curriculum studenti. Per l'esame di Stato delle scuole superiori la commissione d'esame terrà conto del curriculum dello studente.


La mensa scolastica. Le istituzioni che gestiscono le mense scolastiche potranno inserire nei bandi di gara, per l'affidamento dei servizi, criteri di priorità per l'inserimento di prodotti agricoli e alimentari a chilometri zero, proveniente dall'agricoltura biologica, a ridotto impatto ambientale e di qualità e della pesca sociale.


Il pronto soccorso nelle scuole. Per promuovere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso nelle scuole elementari, medie e superiori saranno attivate "iniziative specifiche" rivolte agli studenti.
 




NAPOLI: LUIGI DE MAGISTRIS RESTA IN CARICA

di A.B.
 
 
Napoli – Il Presidente del Tribunale di Napoli, Ettore Ferrara ha reso noto che il Tribunale di Napoli ha accolto il ricorso fatto dal Sindaco di Napoli Luigi de Magistris contro la sospensione della sua carica disposta in base alla legge Severino in seguito alla condanna per abuso d’ufficio. Il Tribunale ha annullato il provvedimento di sospensione dalla carica che era stato firmato dall’allora prefetto di Napoli Francesco Antonio Musolino, in data 1 ottobre 2014. Il ricordo davanti al tar ha portato de Magistris al compimento delle sue funzioni il 30 ottobre di un anno fa. Venerdì scorso era stata discussa la causa davanti al Tribunale civile per circa tre ore.

Legge Severino. Entra in vigore nel novembre del 2012 durante il governo Monti e il suo nome è dovuto al ministro Paola Severino. La legge stabilisce la sospensione dall’incarico di un amministratore pubblico, su richiesta del prefetto e del ministero dell’interno, per un periodo di circa diciotto mesi per i condannati anche se soltanto in primo grado, per reati come corruzione, concussione, abuso d’ufficio, peculato. Un cittadino che abbia subito una condanna di questo tipo può però candidarsi a una carica pubblica ed essere eletto, ma poi eventualmente decadere.


Luigi De Magistris. Il Sindaco di Napoli, aveva subito una sospensione dal suo incarico dal prefetto per via di una condanna per abuso di ufficio nel settembre del 2014 e poi successivamente reintegrato dal Tar cha ha “sospeso la sospensione” che ha inviato gli atti alla corte costituzionale.