TERREMOTO DI MAGNITUDO 3.5 SUL GARGANO; NESSUN DANNO A PERSONE O COSE

di A.B.
 
Foggia – Questa mattina intorno alle 8,30 vi è stata tanta paura sul Gargano in seguito ad una scossa di terremoto. La scossa avvertita dai cittadini è stata di magnitudo 3,5 ed è stata avvertita, oltre che dai residenti, anche dai numerosissimi turisti che si stavano recando presso le spiagge durante la prima mattinata. Le forze dell’ordine hanno ricevuto tantissime telefonate in seguito alla scossa. L’epicentro del terremoto è stato nei comuni di Mattinata, Manfredonia e Monte Sant’Angelo. E’ certo comunque che la scossa di terremoto non ha causato alcun danno a persone o cose. Ma questa non è la prima scossa di terremoto udita dai cittadini sul Gargano, poiché si tratta della quarta scossa nel giro di pochi giorni. La notte scorsa la terra ha tremato anche sull’Appennino modenese dove si è verificata una scossa di terremoto di magnitudo 2.6 ad una profondità di 20 chilometri. 



GRECIA: IL RICATTO DEGLI ARMATORI

di Emanuel Galea
Nell’ultima tornata elettorale in Grecia, del 25 gennaio 2015, Tsipras ha vinto con il 36% dei voti. L'astro nascente della sinistra radicale ellenica ha trovato la sua roccaforte di voti con la governatrice dell'Attica, Rena Dourou e  soprattutto con il neo sindaco Yiannis Moralis, numero due di Marinakis dell'Olympiacos.
La 40enne governatrice dell’Attica è l’unica personalità di Syriza con esperienze d’incarichi pubblici antecedenti al governo Tsipras.

E Yiannis Moralis? Oltre ad essere l’attuale sindaco del Pireo ha coperto incarichi importanti nell’Olympiacos FC. Yiannis è rimasto tuttavia  una personalità di spicco, conservando un discreto bacino di voti.
Salendo da Tsipras a Rena Dourou a Moralis , si arriva a Marinakis.

A questo punto la curiosità di conoscere il signor Evangelos Marinakis, altro bacino di voti per Syriza, sorge spontanea.  E’ un magnate greco, armatore, di 48 anni, proprietario dell’Olympiakos F.C., valore netto al 2015  di US$ 750 milioni.   E’ Presidente & CEO della Capital Maritime & Trading Corp.
Nel novembre del 2014 il Fmi certificò che le mancate entrate per il 2014 ammontavano a un miliardo al mese. Ciò nonostante la Grecia, seppure nell’austerità stesse  alzando la testa. Abbandoniamo per un attimo gli oligarchi, alcuni dei quali formavano bacino voti per Syriza e ritorniamo all’Europa.

Nella lettera d’intenti consegnata all’Eurogruppo  dal duo Tsipras-Varoufakis la Grecia prospettava un gettito di 2,5 miliardi che doveva provenire da una nuova tassa in programma sugli armatori.
Sia mai detto! La risposta delle maggiori compagnie greche non è tardata ad arrivare. I principali oligarchi più in vista, fra cui Marinakis  e Aristides Alafouzos  che con altri quattro oligarchi muovono un mercato marittimo da svariati miliardi di euro, assieme a Stavros Niarchos, uno degli uomini più ricchi del mondo e storico rivale di Onassis, hanno inviato un telegramma al premier minacciandolo che se osasse mettere le tasse sugli armatori, il giorno dopo fuggiranno via alle Cayman, lasciando per strada 250 mila lavoratori greci. Firmatario del telegramma anche Vardis Vardinoyannis, anima della Motor Oil Hellas, proprietario del Panathinaikos e amico del clan Kennedy.


Così si viene a sapere che non è solamente l’Eurogruppo che ricatta Atene bensì resistenze dall’interno, ricattano e resistono alle vere riforme. I governi precedenti a quello attuale non hanno mai legiferato a favore di qualsiasi norma che impedisse conclamate abusi e conflitti di interessi agli armatori di essere contemporaneamente anche petrolieri, editori, titolari di lavori pubblici senza sottomettersi a gare pubbliche, nonché di partecipare a privatizzazioni, di possedere squadre di calcio, portare avanti il business delle scommesse, possedere stazioni radiofoniche, emittenze televisive e non solo. Nel frattempo hanno beneficiato di Iva agevolata  e facendosi leva su una legge costituzionale del 1967 hanno goduto e godono tuttora dell’esenzione fiscale sui profitti generati all’estero. I governi precedenti su tutto questo hanno chiuso un occhio e pare che a  Tsipras  dispiace toccare questi argomenti. Vorrebbe fare la voce grossa con l’Eurogruppo ma ci piacerebbe sentire la sua voce per spiegare cosa intende fare il suo governo in questo ginepraio di elusione da parte degli armatori.

Gli armatori minacciano di disertare “la roccia”.  A prescindere da eventuali rapporti di amicizia con certi oligarchi, veramente nulla può fare il governo Tsipras per convincere i  magnati a riconoscere i loro giusti doveri verso Atene?

 




TROVATA LA TOMBA DI ERICH PRIEBKE

di I. G.

Il capitano SS Erich Priebke, morto l’11 ottobre 2013 è sepolto in un’isola, in un cimitero in disuso nel recinto di un carcere.

Priebke, come riportato da l'Espresso, è sepolto vicino ad un medico, morto nel 1942 e ad una neonata deceduta durante il parto. E poi alcuni pregiudicati morti in carcere e lasciati lì dai familiari.Il camposanto si trova su una collinetta, dove circa cento anni fa è stata costruita una piccola cappella, ormai semidistrutta, attorno alla quale è poi stato  il cimitero. Il lembo di terra è protetto da un muro alto poco più di due metri, e vi si accede da un cancello. Si contano circa cento croci di ferro arrugginite, più altre in legno ormai fradice, piantate nel terreno, allineate in file da otto, sulle quali però non è scritto alcun nome. L’erbaccia copre tutto. Non c’è alcuna manutenzione. E non c’è alcun segno di affetto sulle tombe: né un fiore reciso, né una lapide sistemata. Neppure un nome o una foto.


Il diretto superiore di Erich Priebke, il maggiore SS Karl Hass è invece sepolto a Castel Gandolfo nel cimitero sulla via Appia. La tomba si trova in cima a delle scale in un angoletto dove sono sepolti altri defunti, di cui qualcuno trascurato da tempo.
A differenza dei tumulti scoppiati ad Albano Laziale in occasione del funerale del capitano SS, il 21 aprile del 2004  ebbe luogo la sepoltura del maggiore SS Karl Hass, dirigente del reparto delle SS incaricato dello spionaggio all'estero e superiore del capitano SS Erich Priebke, senza disordini o proteste. Eppure anche Hass prese parte attiva all'Eccidio delle Fosse Ardeatine assieme a Priebke. Hass finì i suoi anni a Castel Gandolfo dove prese la residenza e morì a 92 anni mentre scontava l'ergastolo ai domiciliari nella casa di riposo “Garden” sul lungolago.




DATI OCSE: A.A.A. CERCASI RIPRESA ECONOMICA. LA DISOCCUPAZIONE E' ANCORA AL 42,7%

di A.B.
 
La disoccupazione è un grave problema in Italia, ma l’Ocse riporta che nel 2016 comincerà a scendere e andrà sotto il 12% nel quarto trimestre, contro il 12,7% del 2014. Nel 2014 il 61,5% dei disoccupati lo era da circa 12 mesi, contro una percentuale del 56,9% del 2013. Nel 2014 la disoccupazione giovanile è aumentata in Italia di 2,7 punti rispetto all’anno 2013 ed ha raggiunto il 42,7%, tale percentuale è nettamente raddoppiata rispetto il 2007, poiché prima era al 20,4%. Invece vi è un incremento in Italia dei lavoratori under 25 con contratti precari, si passa dal 52,7% del 2013 al 56% del 2014. Vi è stato un aumento di circa 14 punti rispetto al 2007 (42,2%), invece nel 2000 era del 26,6%, quindi in questo caso vi è stato un aumento di 30 punti. Si legge che il jobs acts “rappresenta un importante passo avanti verso la riduzione delle diseguaglianze di lungo periodo e l'eliminazione della segmentazione del mercato del lavoro italiano”.
 
Si legge inoltre che “Le condizioni del mercato del lavoro sono in generale miglioramento nei Paesi Ocse ma la ripresa dalla recente crisi economica resta molto disomogenea, l'occupazione cresce ancora troppo lentamente per chiudere il divario occupazionale indotto dalla crisi in tempi brevi” si legge inoltre che “la disoccupazione resterà elevata fino alla fine del 2016” anche se vi è una graduale riduzione. “Il mix occupazionale si è spostato verso più lavoro part time e lontano dai posti di lavoro in manifattura e costruzioni, cosa che può rendere più difficile per alcuni trovare lavoro” conclude dicendo che “rimane inaccettabilmente alto, è c'è il rischio che alcuni in questo gruppo si siano disimpegnati dal mercato del lavoro”. 



ABUSI SUI MINORI AL FORTETO : IL GOVERNO GARANTIRA’ IL CONTROLLO DELLA COOPERATIVA


di Cinzia Marchegiani

 Oggi, 9 luglio 2015 è stata approvata dall'Aula della Camera la mozione  relativa ad una cooperativa che in Toscana ospita minori in difficoltà. Il governo dovrà "assumere ogni iniziativa di competenza per il controllo della cooperativa  Forteto affinché possa essere restituita alla destinazione originaria."

Lo scandalo . Lo scorso 17 giugno 2015 il tribunale di Firenze, al termine di un processo durato venti mesi, ha emesso una sentenza di primo grado a carico di sedici persone per abusi sessuali e maltrattamenti su bambini e su adulti con disagi psichici affidati alla comunità “il Forteto”. Il fondatore della comunità, Rodolfo Fiesoli, è stato condannato a diciassette anni e mezzo di reclusione e il suo braccio destro e “ideologo” della comunità, Luigi Goffredi, a otto anni di carcere.


La comunità “il Forteto”. Fondata a La Querce (Prato) nel 1977 con l'obiettivo di essere una comunità produttiva e alternativa alla famiglia tradizionale, attualmente è attiva nel comune di Vicchio, in provincia di Firenze; negli anni, secondo la stessa sentenza ma anche secondo quanto accertato con relazione unanime dalla commissione d'inchiesta regionale istituita sul caso, al Forteto sono avvenute atrocità di ogni genere. Fiesoli, oltre ad aver picchiato e costretto minori presi in affidamento a rapporti sessuali, induceva all'omosessualità, teorizzando la separazione fra uomini e donne, e, di fatto, stravolgeva i modelli familiari, allontanando i bimbi affidati in via temporanea dai genitori naturali attraverso un vero e proprio lavaggio del cervello.

Alla Camera Giorgia Meloni ricorda questa vicenda prima della votazione: “Una setta in piena regola che negli anni ha continuato ad ottenere tribunale per i minorenni l'affidamento di minori con gravi problemi, nonostante Fiesoli – continua la Meloni – e il suo “ideologo” Luigi Goffredi avessero già subito una sentenza definitiva per reati simili a quelli a cui sono stati condannati recentemente”. Già nel 1985 – sconcertata la Meloni evidenzia – Fiesoli era stato condannato in via definitiva a due anni di carcere per atti di libidine violenta e corruzione di minorenne e maltrattamenti, ma ciononostante il tribunale per i minorenni ha proseguito con gli affidamenti di minori alla sua comunità. Nel 1979, proprio al rientro di Fiesoli in comunità dopo aver trascorso cinque mesi in carcere nell'ambito della prima inchiesta condotta a suo carico per abusi e maltrattamenti, il giudice Gian Paolo Meucci ha disposto l'affidamento allo stesso Fiesoli di un bambino di tre anni affetto da sindrome di down.


Le condanne. Alla reclusione di Rodolfo Fiesoli a 17 anni e mezzo, Luigi Goffredi a 8 anni, Daniela Tardani a 7 anni, Francesco Bacci a 3 anni e 6 mesi, Angela Maria Bocchino a 1 anno, Mariella Consorti a 3 anni e 6 mesi, Marida Giorgi a 1 anno, Silvano Montorsi a 3 anni e 6 mesi, Stefano Pezzati a 4 anni e 6 mesi, Gianni Romoli a 3 anni, Stefano Sarti a 3 anni, Elisabetta Sassi a 3 anni, Luigi Serpi a 4 anni e 6 mesi, Francesca Tardani a 3 anni e 6 mesi, Elena Maria Tempestini a 3 anni e 6 mesi, Mauro Vannucchi a 4 anni e 6 mesi;ha suscitato scandalo e preoccupazione la tristemente famosa vicenda de “il Forteto”, alla quale per affidato i bambini in difficoltà.


Notizie processuali, violenza e orrore. Dal processo è emerso il fatto che erano usuali e reiterati gli atti di violenza e di maltrattamenti ai danni dei bambini, garantiti dall’omertà e dal silenzio di chi conosceva i fatti, tra cui si segnalano particolarmente gli psichiatri e gli assistenti sociali, i quali hanno commesso ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo numerosissime disattenzioni; appaiono particolarmente gravi, poi, l’appoggio entusiasta e i reiterati e generosi finanziamenti forniti dalle amministrazioni locali grazie ai quali la cooperativa agricola è divenuta una “potenza economica”.

Purtroppo i controlli che i servizi sociali in tutti questi anni avrebbero dovuto, in base alle disposizioni vigenti, effettuare sulla e nella comunità non sono riusciti ad impedire il protrarsi degli abusi; già dalla fine degli anni ’70 alcuni genitori, i cui figli erano affidati al Forteto, avevano avuto dei sospetti sulla gestione della comunità e sui metodi adottati, ma tutte le segnalazioni sono passate senza essere verificate. Si rimane inorriditi dalla notizia che già nel 2000 l'Italia è stata condannata al pagamento di duecento milioni di lire dalla Corte europea dei diritti dell'uomo, in seguito all'accoglimento di un ricorso sull'affidamento di due fratelli al Forteto e proprio nella sentenza si rilevavano le gravi anomalie negli affidamenti e i mancati controlli dei servizi sociali ma anche dopo di essa gli affidamenti sono proseguiti. La stessa Meloni attacca la gestione politica della sinistra: “nei decenni della sua attività la regione Toscana, così come numerose altre istituzioni locali e nazionali, hanno continuato ad elargire fondi e riconoscimenti al Forteto, elogiandone i metodi educativi e frequentando e visitando spesso la comunità”.

 

Secondo Bruno Vespa, è evidente la forzatura a tenere tutto sottaciuto: “In una puntata della trasmissione televisiva Porta a porta del 2002, allestita prendendo spunto dalla sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo, Bruno Vespa ebbe modo di affermare che non aveva mai subito tante pressioni per non occuparci di questa vicenda del Forteto. Pressioni quotidiane, che sono avvenute con una sistematicità che francamente ci ha sconcertati’”. La stessa Meloni, esortando a votare per questa mozione ricorda anche una recente intervista dove il magistrato Piero Tony, presidente del tribunale per i minorenni di Firenze dal 1999 al 2006, con riferimento al caso dell'affidamento a Fiesoli del bambino down nel 1979, quando era appena uscito dal carcere, disposto dall'allora presidente del tribunale per i minorenni Giampaolo Meucci, che ha affermato che “probabilmente fu possibile per l'imperare di quella cultura cattolica di sinistra, allora molto forte proprio a Firenze. Ma è anche altrettanto vero che Meucci e con lui buona parte dell'opinione pubblica non credette mai che la verità processuale uscita da quella vicenda corrispondesse alla verità reale”.




ROMA : STOP AI VITALIZI DEI DEPUTATI CONDANNATI

di A. B.
 
Roma – Dagli uffici di presidenza del Senato e della Camera è arrivato lo stop ai vitalizi per 8 senatori e 10 deputati condannati. Tra i nomi inclusi nella lista vi sono anche quelli di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri. Si apprende inoltre che avrebbero votato a favore il Pd, Ap, Sel, FI invece è uscita senza aver votato e Lucio Barani (Gal) è uscito protestando. Si sono astenuti invece Lega e M5S. I senatori che sono stati raggiunti dalla delibera sono:  Silvio Berlusconi, Marcello Dell'Utri, Vittorio Cecchi Gori, Pasquale Squitieri, Antonio Franco Girfatti, Giorgio Moschetti, Vincenzo Inzerillo e Franco Righetti. Alla Camera sono dieci i vitalizi sospesi, intanto il provvedimento scatena l’ira del Movimento cinque stelle che parla di “farsa”. Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera ed esponente del M5S  scrive su facebook “Ricordate la sospensione del vitalizio agli ex parlamentari condannati? Oggi in Ufficio di Presidenza alla Camera abbiamo saputo quanti saranno coloro a cui si applichera' quella norma. Su 1543 ex Deputati che stanno percependo ingiustamente un vitalizio, anche oltre i 3000 euro al mese, solo 10 avranno il vitalizio sospeso. 10 sfigati che non avevano nessun partito a proteggerli, mentre tanti altri condannati, i cui reati non furono inseriti nella delibera, sono tutti salvi”. 



UBER: IL TRIBUNALE CONFERMA IL BLOCCO DEL SERVIZIO

di Ch. Mo.

Milano – E’ stato confermato dal Tribunale di Milano il blocco e l'inibizione del servizio Uber-Pop in Italia e ha deliberato di estendere l'ordine anche ai “driver” che egualmente concorrono slealmente nei confronti degli operatori taxi regolari. Secondo i giudici, "può essere rischioso per i giovani". Grande la felicità espressa dall’ Unione artigiani. "Il Tribunale – ha spiegato il delegato taxi dell'Unione Artigiani, Pietro Gagliardi – ha respinto il reclamo proposto dal gruppo Uber e ha nuovamente condiviso le difese dei nostri avvocati Marco Giustiniani, Nico Moravia, Giovanni Gigliotti dello studio legale Pavia e Ansaldo e dell'avvocato Alessandro Fabbi, nell'interesse di tutta la categoria taxi regolare".


Uber su Facebook. La pagina Facebook ufficiale di UberPop ha così commentato la notizia di oggi: “ Il Tribunale di Milano ha deciso che UberPOP dovrà continuare a rimanere sospeso in tutte le città italiane in cui opera a seguito di una causa di concorrenza sleale portata avanti da alcune associazioni di tassisti.
Tutto ciò, nonostante noi di Uber avessimo più volte argomentato le nostre ragioni e cercato di dimostrare in tutte le sedi che un'apertura del mercato gioverebbe a tutti, operatori e consumatori. Quella di oggi non è altro che un' ennesima interpretazione delle norme di una legge del 1992 che – non considerando i cambiamenti all'interno del contesto sociale che si sono avuti negli ultimi anni – regolano ancora il sistema della mobilità italiana. Le norme alle quali fa appello la decisione del tribunale sono le stesse che a detta dell’Authority dei trasporti e di quella per il Mercato e la Concorrenza andrebbero aggiornate proprio alla luce delle innovazioni tecnologiche introdotte da applicazioni come la nostra. Uber non smetterà di lavorare per trovare nuove soluzioni in linea con i suggerimenti delle autorità e per continuare a offrire alle persone e alle città un’alternativa economica, affidabile e sicura per muoversi, oltre che un' opportunità in più alle centinaia di driver che hanno fino ad oggi percorso questa strada insieme a noi. Il servizio UberBLACK resterà attivo nelle città in cui già opera (Roma e Milano) e continuerà a funzionare secondo le dinamiche di sempre in quanto non interessato dalla sentenza.”


Le proteste in Italia e Francia. Sono state ascoltate le proteste dei tassisti che hanno messo a ferro e fuoco diverse città. Il ministro dell'Interno francese, Bernard Cazeneuve, ha vietato l'uso di "UberPop" dopo che i due manager della società sono stati rinviati a giudizio. Proprio uno dei due, Simphal, preannunciando lo stop dell’ app a partire dalle 20 di oggi, ha precisato che la società intende “dialogare con le autorità e mostrar loro che si assume le proprie responsabilità “. Anche in Italia, il sorgere dell’app Uber Pop ha scatenato non poche rivolte: in tutte le città, i tassisti sono scesi in piazza per poter ribadire la volontà di essere tutelati nel proprio lavoro. La società è stata costretta a disattivare il servizio e per il prossimo 7 Luglio, è prevista l’udienza sul ricorso di merito. La battaglia contro Uber pop nasce dall’unione di tassisti e Unione Artigiani che legalmente hanno intenzione di combattere l’app. Il tribunale di Milano, lo scorso 26 Maggio aveva ordinato la sospensione del servizio e lo stesso ricorso presentato dai legali Uber è stato respinto.
La filiale italiana dell’azienda ha incominciato a mandare mail ai clienti, chiedendo solidarietà e aiuto nella lotta contro la sospensione. Poi l’appello: “Aiutaci a non fermare il cambiamento”, con il link per pubblicare un tweet indirizzato anche a Matteo Renzi.
 




ECCESSO DI SALE DA CUCINA E PROBLEMI PER LA SALUTE

A cura della Dottoressa Monia D’Amico Biologa Nutrizionista

Il sale ha un ruolo antichissimo nella storia dell’alimentazione poiché veniva utilizzato già dall’uomo del neolitico, circa 10.000 anni fa, come conservante del cibo che andava incontro a deperimento come carne e pesce.
Per anni tutti i popoli del mondo, hanno dovuto procurarsi adeguate riserve di sale, per garantire la loro sopravvivenza, con la sola esclusione degli eschimesi che potevano utilizzare il ghiaccio, per mantenere le loro derrate alimentari.
Oggi si assiste ad un abuso del sale da cucina (cloruro di sodio) che si ritiene responsabile dell’ipertensione arteriosa e dell’eccessiva ritenzione di liquidi che si presenta nel corso di malattie renali, epatiche o cardiache.
Secondo le linee guida internazionali, l’uso del sale andrebbe contenuto consumando non più di 5-6 grammi di sale da cucina al giorno poiché la nostra alimentazione è già molto ricca di cloruro di sodio ed arrivare all’eccesso è molto semplice.
Tra i cibi che contengono quantità elevate di cloruro di sodio ci sono: formaggi, salumi, pesce in scatola e carni conservate, snack salati come patatine, noccioline ecc. Inoltre tutti i cibi preparati industrialmente, per motivi di gusto o per ragioni tecnologiche hanno un contenuto di cloruro di sodio molto elevato. Il sodio è contenuto un po’ dappertutto anche nel glutammato monosodico del dato da cucina, nel bicarbonato di sodio o negli altri sali presenti nelle acque minerali e in alcuni conservati ed integratori alimentari.
Solo attraverso il consumo di cibi che contengono sodio, ogni adulto ingerisce in media 10 grammi di sale da cucina al giorno che corrisponde a 4 grammi di sodio. Più si mangiano alimenti salati e più si sviluppa una preferenza per il cibo saporito e quindi si tende ad aggiungere sale in eccesso.
Alcune persone grazie alla loro patrimonio genetico sono protette e possono consumare sale senza presentare alcun problema cardiovascolare.
L’eccesso di sodio può essere pericoloso per molte persone che risultano particolarmente sensibili anche a piccole quantità e hanno maggiore rischio di sviluppare ipertensione arteriosa e patologie cardiovascolari. L’ipertensione arteriosa può portare ad ispessimento delle pareti del cuore con conseguenze a carico del cuore stesso (angina, infarto) e anche di altri organi come il cervello (ictus), il rene (insufficienza renale) e la retina.


Quale è il sale migliore da utilizzare in cucina?
Il più comune è il sale bianco estratto dall’acqua di mare. In questo sale il contenuto di cloruro di sodio è massimo e spesso presenta anche antiagglomeranti aggiunti durante la lavorazione chimica per evitare che si indurisca assorbendo umidità. Anche se ancora è il più utilizzato è il meno naturale.
Molto comune in commercio è anche il sale iodato: si tratta di sale marino che subisce i normali processi industriali di raffinazione ma al quale in più viene aggiunto iodio. Lo iodio è particolarmente adatto alla prevenzione di alcune patologie tiroidee tipiche delle zone lontane dal mare.
Questo sale può contenere un eccesso di iodio per cui non è indicato in persone che abitano in vicinanza del mare.
Un eccesso di iodio può causare patologie tiroidee anche in persone sane e aggravare persone che soffrono di tiroidite autoimmune.
Il migliore da utilizzare è il sale marino integrale ottenuto per evaporazione dell'acqua di mare e poi sottoposto ad una serie di trattamenti superficiali di lavaggio e purificazione.
Il mancato utilizzo di metodiche di raffinazione chimica, permette al sale integrale di conservare intatto il patrimonio naturale di oligoelementi.
Questo sale oltre a contenere naturalmente cloruro di sodio contiene anche altri sali tra cui lo iodio , il magnesio, il potassio ed altri microelementi.
Esistono anche altri Sali marini integrali più pregiati e più rari da trovare con proprietà particolari come ad esempio il sale rosa dell’Himalaya, totalmente privo di sostanze inquinanti, il sale rosso delle Hawaii, il cui colore è dovuto all’elevato contenuto di ossido di ferro e il sale blu di Persia, che contiene al suo interno la silvinite (variante nel reticolo cristallino del sodio) che impartisce il caratteristico colore blu.
Senza imbatterci nella ricerca dei Sali marini più rari, il più adatto all’utilizzo domestico rimane il sale marino integrale più facile da trovare e più economico.

Esiste poi un sale dietetico consigliato dal medico a chi ha seri problemi di ipertensione e ha difficolta ad eliminare il sale da cucina: si tratta di un sale in cui è diminuito il contenuto di sodio e aumentato quello di potassio.
Come si può diminuire il consumo di sale? alcuni consigli pratici

1) Diminuire il consumo di alimenti ad elevato contenuto di sale: prosciutto e altri affettati, insaccati e formaggi salati. Evitare il consumo di patatine, snack, cibi industriali confezionati, dato da cucina e cibi precotti. Il sale si trova anche nel pane, nei biscotti, nei cereali da colazione.
2) Utilizzare in sostituzione del sale, il gomasio composto da sale marino integrale e semi di sesamo tostati in proporzione 1 a 20, spesso insaporito anche con erbe aromatiche. Utilizzando il gomasio si diminuisce molto l’apporto di sodio nella dieta e si aumenta invece l’apporto di calcio per cui è particolarmente indicato nella donna che nel periodo della menopausa necessita di uno supplemento di questo oligoelemento. Inoltre ha una azione fortificante sul sistema nervoso, e contiene oli essenziali che abbassano il colesterolo.
3) Salare l’alimento solo a cottura ultimata evitando di versare troppo sale durante la bollitura.
4) Il cibo può essere insaporito anche con erbe aromatiche e peperoncino.
Molte verdure o altri alimenti se cotti al vapore mantengono sali minerali e vitamine assumendo un sapore naturale più buono e quasi non serve l’aggiunta di sale o dato per insaporirli.
Comunque se si vuole diminuire l’apporto di sodio nella dieta basta diminuire gradualmente l’apporto di sale in modo da abituarsi pian piano ad un sapore più naturali dei cibi.

Dott.ssa Monia D’Amico Biologa Nutrizionista 3476003990




SCUOLA: LA RIFORMA DIVENTA LEGGE, LA LEGA CONTESTA IN AULA

 
di Angelo Barraco
 
Roma – E’ stata approvata in via definitiva la riforma della scuola, adesso è legge. La riforma è stata approvata con 277 voti dei deputati a favore, contro 173 e vi sono stati quattro astenuti. Nel Pd vi sono stati 4 voti contrari. Inoltre Pierluigi Bersani e Roberto Speranza della minoranza si sono astenuti dal voto, stessa cosa per Gianni Cuperlo. La Lega ha fatto sentire la sua voce durante le dichiarazioni di voto sulla riforma della scuola, e lo ha fatto con dei cartelloni con su scritto “giù le mani dai bambini”. La seduta è stata sospesa e Massimiliano Fedriga, capogruppo, è stato sospeso dall’Aula. La scuola è ufficialmente cambiata e se tutta va come Renzi&Giannini si auspicano, da settembre saranno assunti 100mila nuovi insegnanti. Una parte di essi andrà ad occupare i posti comuni, un’altra parte sarà assegnata al sostegno, un’altra parte al potenziamento dell’offerta formativa. Mario Rusconi, vice presidente nazionale dell’Associazione Presidi ha dichiarato che “Fortunatamente non è stata affossata dalle proteste luddistiche dei sindacati. Saremo attenti sull'attuazione dei decreti attuativi. Per la prima volta viene rimesso in piedi il concetto di responsabilità dei presidi e degli insegnanti, che saranno rivalutati. Contenti anche del fatto che venga ripristinato il diritto dovere degli insegnanti all'aggiornamento”. In seguito all’approvazione del Ddl, Stefania Giannini ha scritto su twitter “#labuonascuola è legge. Sì di @Montecitorio non è atto finale ma atto iniziale di un nuovo protagonismo della #scuola”. Nichi Vendola scrive pure su Twitter ma opinioni opposte “Chi ha a cuore la #scuola pubblica troverà modo x cancellare questa vergogna e per ridare fiducia a docenti-studenti”.
 
Il ddl scuola. Libertà nella gestione degli edifici, della didattica, dei progetti formativi e dei fondi a disposizione di ogni singola scuola. L’organico sarà gestito direttamente dal dirigente scolastico che potrà proporre le cattedre ai docenti (a partire dall'anno scolastico 2016/2017) e i posti utilizzando gli albi territoriali che – dal 2016 – racchiuderanno le Reti di scuole. La chiamata degli insegnanti sarà, dunque, senza più graduatorie ma sulla base degli albi (o ambiti) a cui si accederà per concorso pubblico oppure tramite il Piano straordinario di assunzioni 2015.
 
L’autonomia. Con l'articolo 1 viene ribadita l'autonomia scolastica da attuare attraverso alcuni strumenti: la possibilità di rimodulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina; il potenziamento del tempo scuola anche oltre i modelli e i quadri orari; la programmazione plurisettimanale e flessibile dell'orario complessivo. Le scuole dovranno dunque garantire “ l'apertura pomeridiana delle scuole e la riduzione del numero di alunni e di studenti per classe” o potrà prevedere “articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scuola o rimodulazione del monte orario rispetto a quanto indicato al decreto del presidente della Repubblica 89 del 2009”. Infine, le scuole potranno rimanere aperte anche d'estate. Nei periodi di sospensione dell'attività didattica, infatti, gli istituti e gli enti locali promuoveranno 'attività educative, ricreative, culturali, artistiche e sportive' da svolgersi negli edifici scolastici.



BERLUSCONI E LAVITOLA CONDANNATI A TRE ANNI DI CARCERE

Redazione

Colpo di scena. Silvio Berlusconi è stato condannato dal Tribunale di Napoli a tre anni di reclusione per corruzione nel processo per la compravendita dei senatori. Alla stessa pena è stato condannato anche Valter Lavitola.

"C'erano delle voci, ma, come dissi al giudice, non ne sapevo nulla. Se lo avessi saputo sarei ancora presidente del Consiglio". Così l'ex premier Romano Prodi ha risposto all'ANSA sulla fine del processo a Silvio Berlusconi e Valter Lavitola per la presunta compravendita di senatori che avrebbe fatto cadere il suo governo.

Per il pm Henry John Woodcock, nella vicenda della compravendita dei senatori "siamo di fronte, in fondo, a un banale contratto illecito, una questione di vile pecunia, di scambio, di baratto tra soldi e tutto ciò che rientra nella funzione parlamentare". Il magistrato fa ricorso ad argomenti relativi alle norme civilistiche nel processo nei confronti dell'ex premier Silvio Berlusconi e dell'ex direttore de L'Avanti Valter Lavitola. La replica del pm anticipa l'emissione della sentenza prevista in giornata. Woodcock ha sostenuto che in questa vicenda "i motivi politici rimangono sullo sfondo". Per chiarire il concetto, come esempio il pm ha ricordato episodi della storia come il delitto Matteotti e alcuni atti rivoluzionari: "Chi può negare che vi siano stati motivi politici? E ciò elide la rilevanza penale? io dico no". Woodcock si è inoltre soffermato sull'articolo 318 del Codice penale secondo la formulazione fatta nel 2012 in cui si parla di "asservimento" della funzione pubblica. I legali della difesa sostengono infatti che non può essere applicato in questo caso in quanto emanato in un periodo successivo ai fatti contestati. Tale asservimento "era punibile prima della legge del 2012? O era penalmente irrilevante? Questo è il quesito che il Tribunale dovrà sciogliere – ha detto il pm – Quanto agli elementi emersi nel corso del processo le strade portano in una unica direzione: la compravendita". Il pm Fabrizio Vanorio ha sottolineato che la sentenza "farà giurisprudenza perché è il primo caso in cui si affronta il tema della corruzione parlamentare".




PENSIONI: ECCO COSA PREVEDE IL PIANO BOERI

Redazione

Introduzione di un sistema flessibile, per anticipare il pensionamento, che si basi sulle regole applicate oggi dal sistema contributivo (opzione donna). Contributo di solidarietà, che deve arrivare dalle pensioni d'oro, per finanziare gli strumenti d'uscita dal mercato del lavoro, che saranno introdotti attraverso la riforma del sistema previdenziale. Nuove 'formulè per versare i contributi, in grado di garantire un supplemento ai trattamenti base. Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, presenta i cinque principi generali della sua proposta di 'ristrutturazionè del settore pensionistico, che rappresentano una «visione d'insieme» delle «tante proposte scritte da altri». «L'ambizione» della proposta di Boeri è quella di «superare la malattia dell'ultima sigaretta, da cui sembrano essere afflitte le interminabili riforme del nostro sistema previdenziale». Secondo il presidente «una serie di aggiustamenti ben calibrati possono permetterci di non dover più intervenire in futuro, dando finalmente stabilità normativa, sicurezze ai contribuenti e ai pensionati».

Il progetto di Boeri parte dall'individuazione di nuove regole per la flessibilità in uscita, che si ispirano alle regole attuali, che consentono di spalmare «il montante contributivo accumulato durante la vita lavorativa in pagamenti mensili, in base all'età e alla speranza di vita residua». Secondo il presidente «un principio simile può essere applicato anche a chi andrà in pensione nei prossimi anni, con regimi diversi dal sistema contributivo». La proposta di Boeri potrebbe essere finanziata, in parte, attraverso un contributo di solidarietà da parte delle pensioni d'oro. «Crediamo che sia giusto -spiega il presidente- chiedere a che ha redditi pensionistici elevati, in virtù di trattamenti molto più vantaggiosi di quelli di cui godranno i pensionati del domani, un contributo al finanziamento di uscite verso la pensione più flessibile». Nell'attuale sistema previdenziale, ricorda il numero uno dell'Inps, esistono «forti asimmetrie» che non sono fondate su diversi livelli contributivi, ma causate dai diversi tassi di rendimento applicati per categorie specifiche di lavoratori.

Occorre superare le disuguaglianze che prevede il sistema attuale, e rendere il sistema «più equo» non solo all'interno di ciascuna generazione ma anche tra le generazioni diverse. Per raggiungere questo obiettivo «non basterà l'indicizzazione dell'età pensionabile alla speranza di vita». Sarà quindi necessario individuare «nuove opportunità» per versare i contributi, che poi «diventeranno un supplemento alla pensione». Anche i datori di lavoro potranno versare contributi aggiuntivi. Un punto cardine della riforma di Boeri si basa sull'unificazione dei trattamenti pensionistici. «Un primo passo» è stato fatto con il pagamento di tutte le pensioni il primo del mese ma «molto ancora rimane da fare» sulla strada della semplificazione. Il progetto presentato dal presidente prevede, infine, l'introduzione di una rete di protezione sociale, per le persone povere e disoccupate con più di 55 anni. Una piattaforma da cui partire, per arrivare al traguardo a cui punta Boeri, del reddito minimo garantito.