RENZI: “LE TASSE SCENDERANNO. CROCETTA E MARINO SI OCCUPINO DI COSE CONCRETE”

di Christian Montagna

Roma – Si dice determinato il premier Matteo nell’abbassamento delle tasse. Proprio in un’intervista al tg5, ha ribadito la sua volontà di voler diminuire la spesa mensile che pende sulle famiglie italiane, incoraggiando così una ripresa ancora troppo timida. “Alla minoranza Pd dico che, piaccia o non piaccia, abbiamo preso un impegno con gli italiani e lo manterremo"., ha ribadito durante l’intervista. E’ un programma fiscale quello del premier che se attuato potrebbe concretamente sollevare la condizione delle famiglie italiane. Tra l’altro, proprio in un momento di grande crisi come questo, non potranno essere i rivali politici o anche “gli amici” del premier a poter bloccare il programma: Fassina, D’Alema e Bersani dovranno arrendersi dunque dinanzi alla determinazione di un premier che avanza oggi più spedito che mai.


“E' il momento una volta per tutte di buttar giù le tasse", ha poi continuato nel corso dell’intervista. Che sarà la volta buona? C’è da essere ottimisti in un periodo come questo: è l’unica cosa che potrebbe finalmente far smettere il popolo italiano di piangersi addosso! L’Italia ripartirà con le riforme, ne è sicuro il premier, una volta eliminati gli avversari e i dissidenti, la promessa fatta agli italiani sarà mantenuta.


Renzi contro Marino e Crocetta. Altro tasto dolente toccato durante l’intervista è quello dei sindaci di Roma e del presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta. “ Si occupino delle cose concrete, dei problemi della gente, mettano a posto le loro città, sistemino la sanità. Se sono in grado di governare governino, vadano avanti altrimenti vadano a casa". Un messaggio, indice forse di stanchezza da parte del presidente nel combattere continuamente le telenovelas che sindaci e governatori mettono in atto: “la gente non si chiede se un politico resta in carica ma se risponde alle sue domande” ha poi concluso.




PIAZZA DELLA LOGGIA. UNA CONDANNA FUORI TEMPO MASSIMO

di Silvio Rossi

 

Quando ci fu l’esplosione, che provocò otto morti e più di cento feriti, ero più piccolo della mia figlia minore. L’Italia di quegli anni non aveva quasi nulla in comune con quella odierna. La strage di Piazza della Loggia, avvenuta il 28 maggio 1974, è stato uno dei più feroci atti contro lo stato italiano negli anni di piombo, una bomba piazzata durante una manifestazione antifascista in una piazza piena di persone.
La sentenza di condanna, a carico degli attivisti di Ordine Nuovo Maurizio Tramonte e Carlo Maria Maggi, giunge oggi, dopo oltre quarant’anni, un tempo inaccettabile, che non restituisce certamente giustizia a quanti, direttamente o indirettamente, sono stati danneggiati dall’episodio.
Una sentenza che, purtroppo, non rappresenta un’eccezione nelle cause relative agli attentati eversivi di quegli anni. Nel 2005 le vittime di Piazza Fontana sono state condannate a pagare le spese processuali, perché non si è arrivati a condannare nessuno, la strage di Ustica ha avuto le prime condanne quattro anni fa, le vittime dell’Italicus non hanno ancora avuto giustizia.
La proverbiale lentezza della giustizia italiana non basta a giustificare queste tempistiche inaccettabili. Il coinvolgimento di settori deviati dello stato, di Servizi Segreti che, invece di operare per la difesa dei propri cittadini, tramavano contro le istituzioni democratiche, insabbiavano le prove, costruivano prove false, è stato determinante per boicottare tutti i tentativi di giungere a una verità processuale rispondete con la realtà dei fatti.
Parlare nel 2015 della colpevolezza di personaggi che, dagli anni settata a oggi, hanno condotto una vita regolare, esercitato le proprie professioni, hanno potuto godere di protezioni, in Italia e all’Estero, come Battisti in Brasile o Zorzi in Giappone, è un puro esercizio retorico. Vedere condannato l’esecutore o il mandante di una strage che ha rischiato di generare nel nostro paese una guerra civile, quando questi ha superato gli 80 anni, e probabilmente non sconterà la sua pena se non in forme alternative non paragonabili con la sofferenza da loro inflitta a tante persone, non può certo portare consolazione ai familiari delle vittime.




VERDINI: "LASCIO FORZA ITALIA"

Redazione

E' divorzio e non c'è niente da fare. Si è risolto con un nulla di fatto l'incontro tra Denis Verdini e Silvio Berlusconi richiesto dall'ex premier per evitare un ulteriore strappo in FI. Nel pranzo tenutosi a palazzo Grazioli, alla presenza anche di Letta e Confalonieri, Verdini, viene spiegato da fonti parlamentari, ha confermato l'intenzione di lasciare il partito, convinto di avere i numeri per un nuovo gruppo al Senato. Il nuovo gruppo, nelle intenzioni dei verdiniani, dovrebbe nascere martedì o mercoledì prossimo.

Intanto Verdini è stato rinviato a giudizio dal gup del Tribunale di Firenze, Anna Liguori, nell'ambito di un procedimento in cui vengono ipotizzati i reati di bancarotta fraudolenta e di bancarotta preferenziale in relazione al fallimento di un'impresa edile di Campi di Bisenzio, in provincia di Firenze.

Azienda alla quale era stato concesso un affidamento da parte del Credito cooperativo fiorentino. Il coinvolgimento di Verdini viene ipotizzato in relazione al suo ruolo di presidente della banca all'epoca in cui si svolsero i fatti.

Sono stati rinviati a giudizio anche i due imprenditori titolari dell'azienda, padre e figlio. La prima udienza del processo si terrà il prossimo 13 ottobre.




ALITALIA, DOMANI SCIOPERO DI 24 ORE: ECCO QUALI SONO I VOLI CANCELLATI

di A.B.
 
 
L’Anpac, sindacato di piloti e assistenti di volo, per domani ha proclamato uno sciopero di 24 ore. A causa di ciò sono stati cancellati il 15% dei voli e Alitalia in una nota “considera lo sciopero irrispettoso di consumatori e colleghi, proprio mentre a Fiumicino si tenta di tornare alla normalità”. La conferma di Anpac però c’è, lo scioperò ci sarà su tutto il territorio nazionale e durerà 24 ore. Gli unici voli sicuri sono quelli da e per gli aeroporti di Bologna e Venezia. L’Anpac sottolinea che lo sciopero è generato dalla mancanza di risposte concrete alle legittime istanze dei colleghi CityLiner che che hanno il diritto, sancito dagli accordi contrattuali, di ottenere una corretta omogeneizzazione del loro sistema retributivo con quello dei colleghi di Alitalia ed al rifiuto aziendale di mettere nero su bianco l’impegno a mantenere i livelli occupazionali del Personale Navigante. Sottolineano che Alitalia continua “a fare operare propri voli a compagnie terze attraverso pratiche di Wet Lease ed è sempre più forte l’impressione che si vada verso un ulteriore disimpegno dalla attività di medio raggio. Pur con qualche oggettivo passo avanti in termini di qualità di prodotto, riteniamo ancora troppo timide le iniziative prese per un reale rilancio della Compagnia Alitalia, ad una grande generosità di intenti non sembra corrispondere una chiara definizione della missione” si legge nel comunicato. 



ARRIVA LA TASSA SULL’ARIA CONDIZIONATA: 200 EURO A FAMIGLIA. COSA NE PENSATE?

di Christian Montagna

Roma – Eppure, qualcuno in giro lo avevo detto: “Tra un po’ ci tassano anche l’aria”. Non è quella che respiriamo ma sempre aria è! Come se non bastassero, arrivano sempre più numerose le imposte ai contribuenti che, devono solo pagare. L’ennesima batosta si abbatte sul condizionatore, frutto della necessità dell’Italia di adeguare la propria legislazione a una direttiva europea che tutela l'ecosistema limitando l'immissione di anidride carbonica nell'atmosfera. Ad annunciarlo sono state Federconsumatori e Adusbef, che, si dicono «pronte, in sede europea ed anche in ambito nazionale, a mettere in campo tutti gli strumenti per la cancellazione di tale obolo». In poche parole, i condizionatori vengono equiparati ai riscaldamenti e per questo sottoposti al controllo ogni 4 anni, pena multe salatissime. Sembra una delle tante bufale che circolano sul web ma, purtroppo, non è così. Ad emanare il provvedimento alla fine di giugno di quest’anno è stato il governo Renzi: il comune di Roma, è stato il primo a “sfruttare” quest’altra opportunità di gonfiare le casse comunali. Proprio nella capitale infatti, stanno sorgendo come funghi società adibite al controllo e al censimento degli impianti di condizionamento.


Di cosa dovrà essere dotato il condizionatore? I
nnanzitutto, oltre alla spesa del macchinario e del montaggio, ai proprietari dovrà essere rilasciato un libretto e un bollino alla modica cifra di 200 euro che, sale a 300 euro qualora dovessero esserci più impianti in casa. Il provvedimento, nelle casse dello stato porterebbe alla pari dell’ Imu circa 4 miliardi di euro. Una grande trovata insomma per uno stato con le casse vuote. La tassa però interesserà solo chi ha condizionatori superiori ai 12 Kw.


Il condizionatore negli esercizi commerciali. Proprio perché il commercio è fiorente e i commercianti sono sempre più felici, (magari), anche per i condizionatori all’interno di attività commerciali, la batosta è notevole. Le ricadute indirette sui condizionatori negli esercizi commerciali, nei ristoranti, negli studi di professionisti rischia di ripercuotersi sulle tasche dei cittadini.


Cosa accadrà se il condizionatore dovesse essere non in regola? Aspre multe naturalmente fioccheranno per i trasgressori: dai 500 ai 3 mila euro per il proprietario dei condizionatori, da mille a 6mila euro per il manutentore che non abbia applicato minuziosamente la normativa. Anche in questo caso, le somme finiranno tutte nelle casse di Comuni e Regioni.




CASSAZIONE: E' VIOLENZA SESSUALE ANCHE UN BACIO SULLE LABBRA AD UNA MINORENNE

Redazione
 
Roma – La terza sezione penale della Cassazione ha stabilito che dare un bacio sulle labbra ad una ragazza infraquattordicenne, malgrado sia consenziente, è una violenza sessuale. La Cassazione ha stabilito ciò esaminando un ricorso presentato da un uomo di 44 anni che è stato condannato dalla Corte d’appello di Venezia ad un anno e due mesi di reclusione con la concessione delle attenuanti. L’uomo ha giustificato l'atto poichè c’era soltanto un bacio sulle labbra liberamente scambiato con una minorenne. L’uomo sosteneva che “nel comune sentire un bacio non puo' costituire un illecito”. La Suprema Corte sostiene invece che “il fatto che l'atto sessuale nel caso di specie sia consistito nell'avere soltanto dato un bacio (definito dalla parte offesa, nella lettera da lei scritta, appassionato e consensuale) non ha rilievo di per se” e la giurisprudenza consolidata ha affermato la compatibilità del bacio con il reato sessuale. La Corte d’appello di Venezia ha evidenziato che “il consenso di una persona infraquattordicenne, pur alla stregua dell'evoluzione umana e sociale, rimane assoggettato sul piano normativo da un giudizio assoluto di immaturita', con cio', implicitamente ma inequivocabilmente, escludendo che la sua presenza possa comunque integrare la carenza del dolo nell'individuo maggiorenne che con tale persona compie l'atto sessuale”. Il reato, conclude la sentenza, “non richiede un dolo specifico, ma semplicemente la coscienza e la volonta' di porre in essere un comportamento sessuale, qualunque sia lo scopo che l'agente si prefigga”.



BERLUSCONI TORNA CON "ALTRA ITALIA". ECCO IL PROGRAMMA DEL PARTITO

di Angelo Barraco
 
Roma – Torna in pista Silvio Berlusconi e lo fa in grande stile con un programma politico chiamato “Altra Italia” e che già fa bollire il sangue agli italiani anti-Berlusconiani ma fa stare sulle spine i fedeli sostenitori del Cavaliere. Nel corso di una cena con i deputati di Forza Italia tenutasi a Roma, Berlusconi ha eseguito un’analisi della situazione che c’è in Italia, evidenziando la rassegnazione di molti italiani dinnanzi alla situazione politica. Ha tenuto presente che la rabbia degli elettori non è astensione, ma voto di protesta e tiene presente che non si può ignorare la fetta di italiani composta da 24 milioni di persone che non si reca più alle urne. L’obiettivo del Cavaliere è di convincere queste persone a farlo, andando in tutte le province d’Italia.
 
Da qui nasce "Altra Italia" e in particolare l’intento di creare un esecutivo composto da 20 seggi collocati in punti programmatici “Forza Italia sarà il lievito per la nascita dell’Altra Italia che non si riconosce nella sinistra”. Assicura che Forza Italia non sparirà aggiungendo “Io sono il presidente di Forza Italia, non ho affatto intenzione di cambiare questo bellissimo nome. Forza Italia fa parte della mia vita, sono il presidente di Forza Italia e voglio morire presidente di Forza Italia”. Inoltre ha aggiunto che secondo i sondaggi il 54% “ha dichiarato di averne piene le scatole di questa politica e di non votare perchè convinti che il voto ormai non conti più nulla. Sono rassegnati non arrabbiati. Questi ultimi a votare ci vanno e votano Salvini o Grillo. Certo è che chi non è andato a votare non è di sinistra”. Il programma di Altra Italia comprende meno tasse, meno Stato, meno Europa, maggiore sicurezza, più aiuto a chi ne ha bisogno e una giustizia più giusta. Mariarosaria Rossi da piena fiducia a Berlusconi sottolineando che “ha la mia fiducia assoluta, ha preso in mano un partito in condizioni disperate e sta reggendo la sua posizione ottimamente”.



CAMPANIA, RICORSO ACCOLTO: DE LUCA RESTA IN CARICA

di Christian Montagna

Napoli – Il collegio del Tribunale Civile di Napoli, presieduto da Umberto Antico ha accolto il ricorso del presidente della Campania, Vincenzo De Luca, contro la sospensione inflittagli ai sensi della Legge Severino dopo la condanna in primo grado per abuso d'ufficio. De Luca, dunque, resta in carica. Secondo quanto dichiarato dai legali del governatore, sarebbero stati giudicati incostituzionali i profili della norma che lo aveva sospeso.

 

L’annuncio del ricorso. Il tanto atteso ricorso del Presidente della Regione Campania, era stato annunciato dal deputato Pd Fulvio Bonavitacola. “E' stato depositato in mattinata presso il Tribunale di Napoli ricorso avverso e per l'annullamento del decreto del presidente del Consiglio con cui è stata disposta la sospensione dalla carica del neoeletto presidente della giunta regionale della Campania”, comunicava alcune settimane fa il deputato.

La sospensione. In seguito al consiglio dei ministri, il premier Matteo Renzi aveva annunciato la sospensione di Vincenzo De Luca, neo eletto presidente di Regione in Campania, sulla base della legge Severino. Il decreto era stato “come previsto dalla legge”. L’unica possibilità per il sospeso sarebbe stata quella di scrivere all'Avvocatura dello Stato e nominare il vice e la giunta. In seguito alla presentazione poco prima delle elezioni regionali del nome di De Luca nella lista degli Impresentabili redatta da Rosy Bindi, i presagi diventavano realtà: già dal pomeriggio del 26 Giugno, giorno della sospensione, il ministro Boschi aveva annunciato che sarebbe stata applicata la legge Severino in nome di una legge che hanno sempre rispettato.


La replica dei legali di De Luca. Secondo i legali, la sospensione per effetto della legge Severino non è applicabile al caso del neogovernatore della Regione Campania , condannato per abuso d'ufficio a un anno di reclusione. La legge, proseguono i legali di De Luca, ha delimitato il potere del governo in tema di sospensione e decadenza da cariche pubbliche, “unicamente per sentenze di condanna intervenute successivamente all'assunzione della carica.” E’ per questo motivo che la sospensione sarebbe perciò inapplicabile.

Il presidente provvisorio. Era Rosa D’Amelio il presidente provvisorio del Consiglio che partecipò ad una riunione del gruppo Pd per discutere circa le linee da adottare.


La replica del M5S. Le opposizioni protestavano: “ Bisogna tornare a votare e chiedere a quei partiti che hanno fatto ferro e fuoco delle nostre istituzioni di non presentarsi piu', di tornarsene a casa”. Così replicava alcune settimane fa il vicepresidente della Camera e esponente del M5S Luigi di Maio, parlando dello slittamento del Consiglio Regionale della Campania, previsto per oggi e rinviato in seguito alla sospensione del governatore Vincenzo De Luca.




ROSARIO CROCETTA: SPORGE QUERELE E CHIEDE 10 MILIONI DI RISARCIMENTO

Redazione
 
Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, chiede 10 milioni di euro a L’Espresso e sporge querela in sede civile contro Il Fatto Quotidiano, contro il giornalista Buttafuoco e anche verso Maurizio Gasparri. Intanto dal settimanale dicono che “in aula la verità”. Crocetta è determinato in seguito allo scandalo delle presunte intercettazioni telefoniche che ha pubblicato L’Espresso e nella quale il suo medico Matteo Tutino dice che “Lucia Borsellino va fatta fuori come suo padre”. Il suo legale, nel corso di una conferenza stampa ha detto “un'azione civile risarcitoria chiedendo a L'Espresso 10 milioni di danni, la richiesta danni riguarderà l'editoriale L'Espresso, il direttore del settimanale, e i due giornalisti che hanno scritto l'articolo in cui si parla della telefonata tra Tutino e Crocetta”. L’avvocato aggiunge inoltre che il quanto ottenuto dal risarcimento verrà devoluto in beneficienza. 
 
La direzione del settimanale replica l’azione risarcitoria dicendo che l’intercettazione esiste ed è secretata e che la secretazione è un decreto del pm e L’Espresso ha detto “Dimostreremo la verità”. Aggiunge inoltre che “La causa annunciata dai legali di Rosario Crocetta può diventare l'occasione processuale per comprovare la piena correttezza del comportamento dell'Espresso e per fare definitiva chiarezza su quanto è avvenuto” intanto il legale di Crocetta dice “L'omessa vigilanza e l'omessa verifica sulla veridicità di questa intercettazione ha letteralmente distrutto e massacrato l'immagine personale, politica e professionale di Rosario Crocetta. L'Espresso si è difeso dicendo che l'intercettazione è secretata. Ma la secretazione è un decreto del pm, lo stesso che più volte ha smentito l'esistenza dell'intercettazione sia ambientale che telefonica”
 
Intanto Rosario Crocetta, intervistato a Sky tg24 ha detto che ha scritto a Lucia Borsellino: “Ho scritto a Lucia, non ti ho tradito” continua dicendo “A Lucia ho mandato un sms scrivendole 'non ti ho mai tradito, nei fatti, non ti tradisco e non ti tradirò mai', perché io so quello che ha vissuto. L'ho condiviso con lei, condividendo con lei ogni scelta, e lo sto vivendo ancora di più in questo momento”
L’intenzione di querelare in sede civile Il Fatto Quotidiano e il giornalista Buttafuoco con una richiesta di un milione di euro a causa di un articolo in cui Antonio Presti chiama Crocetta “Bottana”. E’ stata annunciata una denuncia in sede penale a Maurizio Gasparri, per le sue dichiarazioni che sono state ritenute diffamatorie. L’avvocato dichiara che “Non c'è alcun giallo intercettazione, non c'è alcun giallo sull'intercettazione pubblicata da L'Espresso: non si possono mettere sullo stesso piano le dichiarazioni del procuratore di Palermo Francesco Lo Voi (che smentisce l'esistenza della telefonata, ndr) e quelle di un tale Luigi Vicinanza”. Intanto oggi a Palazzo D’Orleans hanno manifestato tanti manifestanti, forestali e tanti disoccupati e hanno manifestato il loro dissenso. 



IL PD DICE ADDIO A FORZA ITALIA: LA ROTTURA DEL PATTO DEL NAZARENO E' COMPLETATA

A. D. M. 

Fuori definitivamente senza se e senza ma, un modo per celebrare le esequie di una stretta di mano che si è verificata perdente col passare del tempo. Saltano tutti i presidenti delle commissioni parlamentari targati Forza Italia. La fine del Patto del Nazareno passa anche attraverso il rinnovo della guida delle 14 commissioni della Camera, rinnovo che arriva sempre a meta' della legislatura. Le previsioni della vigilia delle votazioni sono tutte confermate e sanciscono la scelta del Pd di fare a meno definitivamente dell'ex alleato Forza Italia, ormai nel ruolo di opposizione.
Ma la maggioranza si blinda anche 'facendo fuori' i vicepresidenti targati M5S con una sola eccezione, quella di Alfonso Bonafede, l'unico riconfermato nel ruolo di vicepresidente della commissione Giustizia di Montecitorio. Non sono stati eletti, invece, tutti gli altri vicepresidenti a 5 stelle: Alessandro Di Battista agli Esteri, Carla Ruocco alle Finanze, Giorgio Sorial al Bilancio, Danilo Toninelli agli Affari Costituzionali, Davide Crippa alle Attivita' produttive.
Confermati, invece, gli ex M5S come Massimo Artini, Walter Rizzetto e Adriano Zaccagnini. Questi i nuovi presidenti delle commissioni della Camera: il capogruppo di Scelta Civica, Andrea Mazziotti di Celso, sostituisce l'azzurro Francesco Sisto alla guida della commissione Affari Costituzionali. Sostituito anche Elio Vito (FI) da presidente della commissione Difesa dal deputato Pd, Francesco Saverio Garofani.
Alla commissione Finanze, il presidente di FI (almeno in origine, perche' ormai fittiano) Daniele Capezzone e' stato sostituito da Maurizio Bernardo, deputato di Ap. La Dem Flavia Piccoli Nardelli, gia' vicepresidente della commissione Cultura, subentra come presidente al posto di Giancarlo Galan. Alla guida della commissione Affari Sociali, invece, e' stato eletto Mauro Marazziti deputato 'Per l'Italia-Centro Democratico' che sostituisce Pierpaolo Vargiu (Scelta Civica).
Confermati poi tutti gli altri presidenti: Donatella Ferranti (Pd) alla Giustizia; Francesco Boccia (Pd) al Bilancio; Fabrizio Cicchitto (Ap) agli Esteri; Ermete Realacci (Pd) all'Ambiente; Cesare Damiano (Pd) al Lavoro; Luca Sani (Pd) all'Agricoltura; Guglielmo Epifani (Pd) alle Attivita' produttive; Michele Meta ai Trasporti e Michele Bordo (Pd) alle Politiche Europee




SCUOLA: IL MIUR PUBBLICA IL BANDO PER LE ASSUNZIONI

di Giuseppa Guglielmino

E' stato pubblicato sul sito del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca il bando per l'iscrizione alla procedura nazionale del Piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge 'Buona Scuola'. Le domande vanno presentate fra le 9 del 28 luglio e le 14 del 14 agosto 2015 attraverso il sistema di Istanze on line del Miur, raggiungibile dalla home page www.istruzione.it. Nel periodo di invio delle domande sarà disponibile un servizio di assistenza telefonica dedicato.
La procedura riguarda i 55.258 nuovi posti del potenziamento, di cui 6.446 destinati al rafforzamento del sostegno. A questi si sommeranno i posti non assegnati eventualmente vacanti a seguito delle assunzioni sul turn over (36.627) e sui restanti posti disponibili (10.849). In totale quest'anno saranno 102.734 le assunzioni effettuate dallo Stato nella scuola.
"Il Ministero è al lavoro per dare attuazione immediata alla Buona Scuola e garantire un sereno avvio del nuovo anno scolastico – dice il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Stefania Giannini -. Nei prossimi giorni, renderemo disponibili alcune Faq per rispondere alle domande più frequenti dei docenti coinvolti nelle procedure di assunzione. Sarà anche attivato uno spazio ad hoc sul sito con informazioni e documenti su tutte le fasi delle assunzioni".
Il Ministero ha già avviato la fase a normativa vigente per l'assunzione a tempo indeterminato di 36.627 docenti (21.880 su posti comuni e 14.747 su posti di sostegno). I posti saranno coperti con docenti delle Graduatorie ad esaurimento (Gae) e delle Graduatorie dei concorsi. Si tratta della cosiddetta fase 'zero', che si svolge con le vecchie regole. I posti residui verranno riassegnati nelle fasi successive.
Nella fase A, la prima prevista dal Piano straordinario di assunzioni della Buona Scuola, saranno attribuiti i 10.849 posti vacanti e disponibili e quelli residui della cosiddetta fase 'zero'. Partecipano gli iscritti nelle Gae e gli iscritti nelle graduatorie del concorso del 2012. Queste fasi si chiuderanno entro la metà di agosto. Se ne occuperanno gli Uffici Scolastici Regionali (Usr).
I posti che ancora residueranno saranno attribuiti nella fase B, di carattere nazionale. La platea degli interessati è sempre quella delle Gae e delle graduatorie del concorso del 2012. Ma per partecipare a questa fase bisognerà aver presentato apposita domanda secondo il bando pubblicato oggi dal Miur: i posti, in questo caso, rientrano nella procedura nazionale di assegnazione. Poiché le fasi precedenti al momento di apertura delle domande saranno ancora in corso, è opportuno che tutti gli interessati si iscrivano alla procedura nazionale, tenendo presente che, comunque, chi poi sarà assunto nelle fasi zero e A non parteciperà alle fasi B e C. I docenti in possesso di specializzazione potranno scegliere se privilegiare la nomina su posto di sostegno.
Tutti coloro che faranno domanda dovranno mettere in ordine di preferenza tutte le province d'Italia. Le nomine avverranno in modo centralizzato, con procedura informatizzata. I docenti potranno accettare o meno l'offerta ricevuta. In caso di accettazione, l'Usr di riferimento indicherà la sede di servizio. Chi rinuncia non sarà destinatario di ulteriori proposte di assunzione. L'obiettivo del Miur è coprire tutte le cattedre vacanti entro l'avvio delle lezioni, per garantire agli studenti di trovare a scuola i loro insegnanti e poter cominciare serenamente l'anno scolastico.
Successivamente (fase C) si assegneranno i 55.258 posti del potenziamento, quelli che servono a rafforzare e ampliare l'offerta formativa. Anche in questo caso la procedura coinvolgerà gli iscritti nelle Gae e nelle graduatorie del concorso 2012 che hanno già presentato la domanda nella fase B per la procedura nazionale. Le scuole, tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre, esprimeranno i propri fabbisogni relativi all'organico del potenziamento. Gli Usr incroceranno le loro richieste con la platea dei candidati ancora non assunti. Il link al bando è http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/home.