QUANDO IL LAVORO RENDE

di Silvio Rossi

 

In Italia, molto spesso, il merito non viene adeguatamente riconosciuto. Troppe volte il genio e il mediocre sono seduti uno a fianco a l’altro, e solo pochi addetti ai lavori riescono a riconoscere la differenza che esiste tra questi due personaggi.
Anzi, spesso chi lavora sodo, nel tentativo di rendere lustro al nostro paese, viene tacciato di essere solo un “chiacchierone”, di non fare le cose sul serio, di saper solo fare delle inutili capriole in aria. Ma la persona che ha voglia di dimostrare le sue capacità non si preoccupa delle chiacchiere inutili, continua imperterrita sulla sua strada, nonostante i gufi cerchino di denigrare tutto ciò che fa.
In effetti, l’arte di criticare chi fa le cose meglio di noi, ci caratterizza. Siamo il paese in cui ognuno è più bravo del Primo Ministro, del primario dell’ospedale, dell’insegnante dei propri figli, del commissario tecnico della Nazionale. Siamo un popolo che sa fare pochino, ma che ha la presunzione di poter giudicare tutti.
Invece qualcuno, a testa bassa, contro tutti coloro che, spesso distorcendo la realtà, l’accusa di non saper portare in porto nessun risultato, si mette a lavorare, corregge gli errori, cerca di raggiungere la perfezione.
Ed ecce che, quando ormai si era forse all’ultima seria possibilità, perché le nuove leve spingono per emergere e scalzare chi l’ha preceduti, che il risultato di tanto lavoro si è materializzato tutto insieme. E lo ha fatto a Kazan, una città russa sul Volga, dimostrando a tutto il mondo di meritare la medaglia d’oro.
Se tutti gli italiani imparassero a essere meno bravi nelle critiche, e iniziassero a lavorare sodo, come ha fatto Tania Cagnotto in tutti questi anni, il nostro paese avrebbe molto da ringraziare.




IL SENATO VOTA NO ALLA RICHIESTA DI ARRESTO DEL SENATORE NCD AZZOLLINI

di Chiara Rai

 

L'Aula del Senato respinge -con 189 voti contrari, 96 favorevoli e 17 astenuti- la richiesta di arresto avanzata dalla procura di Trani nei confronti del senatore di Ncd Antonio
Azzollini per la vicenda del crac della casa di cura Divina Provvidenza. Il voto dell'emiciclo è stato seguito da un lungo applauso e da qualche polemica, tant'è che il presidente Pietro Grasso ha sospeso la seduta per cinque minuti

 

L'accusa ad Azzollini. Nell'ordinanza di custodia, il gip Rossella Volpe fa riferimento al fatto che la Casa della Divina Provvidenza costituisse per il senatore Ncd un "bacino di consenso politico-personale di notevole portata": “Un feudo – si legge – oggetto di dominio incontrastato da parte del senatore Azzollini” dove dal 2009 si è assistito ad una sorta di “colpo di stato” che ha permesso a “un gruppo di potere” di gestire l’ex ospedale psichiatrico che è stato un gigante della sanità del Vaticano con sedi in Puglia e Basilicata. Un “feudo”, quello di cui Azzollini sarebbe “l’amministratore di fatto”, che ha accumulato 400 milioni di euro di buco e “tuttora grava sulle casse pubbliche”.

 

Crac della Divina Provvidenza. Una grossa inchiesta partita dalla procura di Trani e che ha visto l'arresto di 10 persone. Le indagini riguardano un crac da 500 milioni di euro circa subito dalla Congregazione Ancelle Divina Provvidenza, con sedi a Bisceglie, Foggia e Potenza, oggi in amministrazione straordinaria. Tra le dieci persone arrestate vi sono anche due suore "massime responsabili della Congregazione delle Ancelle", che si trovano ai domiciliari. Gli altri arrestati sono un ex direttore generale, amministratori di fatto, consulenti e dipendenti dell'Ente. Gli indagati sono in tutto 25 e tra loro compaiono professionisti, ex amministratori della Cdp e politici locali, tutti coinvolti in vari episodi di dissipazione e distrazione di risorse dell'Ente. Stando a quanto si legge negli atti ufficiali della Congregazione, – ha rilevato la procura di Trani – il servizio pastorale delle Ancelle della Divina Provvidenza, consisterebbe nel prendersi cura delle persone colpite nelle facoltà intellettive e fisiche, privilegiando le aree di particolare necessità e di abbandono "per farsi voce di chi non ha voce". Le indagini hanno chiarito invece, secondo la procura, "che i nobili principi ispiratori della venerabile missione avviata dal Padre Fondatore ormai non sono altro che un lontano ricordo". "Negli ultimi decenni si è invero assistito ad un lento ed incessante processo di secolarizzazione della Congregazione – è stato sottolineato – divenuta facile e ghiotta preda di poteri forti e di trame politiche; nel corso di questo processo involutivo le stesse Ancelle (o per lo meno, alcune di esse) sembrano aver completamente rinnegato i canoni fondativi della loro missione, rendendosi complici, quando non addirittura protagoniste di primo piano, dei gravi misfatti compiuti all'interno dell'Ente". Le misure cautelari sono state adottate in relazione a numerosissimi reati di associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta ed altri, nell'ambito del crac dell'Ente Ecclesiastico che, a causa di una pesantissima esposizione debitoria di oltre 500 milioni, si trova attualmente in amministrazione Straordinaria. Nell'ambito dell'inchiesta i finanzieri hanno sequestrato la somma di 32 milioni di euro circa e un immobile destinato a clinica privata a Guidonia in provincia di Roma e appartenente all'ente ecclesiastico "Casa di Procura Suore Ancelle della Divina Provvidenza". Il denaro e l'immobile, secondo l'accusa, sarebbero stati fittiziamente intestati ad altri enti ecclesiastici paralleli gestiti dalle suore della Congregazione, nel tentativo di sottrarsi ai creditori e quindi anche allo Stato.




INTERCETTAZIONI: NIENTE CARCERE PER I GIORNALISTI

di Angelo Barraco
 
Roma – Si è parlato di intercettazioni, del rischio di non poterne fare più un uso per un fine investigativo da parte dei giornalisti e dalla politica e dalle piazze italiane si è sentito il boato della polemica e dei pareri opposti “si va bene sono d’accordo; no non va bene mi oppongo”, i commenti degli italiani. Ma intanto, tra una polemica e l’altra, è arrivato nell’Aula della Camera l’emendamento PD che cambia il testo di riforma del processo penale che è stato approvato dalla commissione Giustizia di Montecitorio e che riguarda le intercettazioni. In seguito alle polemiche mosse dal M5S, il testo è stato messo a punto e stabilisce che vi è reato qualora la diffusione della registrazione avviene per il fine unico di diffamare. E’ stato firmato da Walter Verni e David Ermini e tale emendamento sostituisce la legge delega: “prevedere che costituisca delitto, punibile con la reclusione non superiore a quattro anni, la diffusione al solo fine di recare danno alla reputazione o all'immagine altrui, di riprese audiovisive o registrazioni di conversazioni, anche telefoniche, svolte in sua presenza ed effettuate fraudolentemente. La punibilita' e' esclusa quando le registrazioni o le riprese sono utilizzabili nell'ambito di un procedimento amministrativo o giudiziario o per l'esercizio del diritto di difesa o del diritto di cronaca”. Inoltre le proposte di modifica sono altre, come quella sugli ascolti e la legge prevede che il PM abbia un tempo di 3 mesi per decidere poi se archiviare o avviare un’azione penale. Nel testo si legge: ”si applicano a procedimenti nei quali le notizie di reato sono iscritte nell'apposito registro di cui all'art. 335 codice di procedura penale successivamente all'entrata in vigore della presente legge”. Per quanto riguarda gli ascolti, Ncd resta ferma sulle sue posizioni e non presenta modifiche all'emendamento a prima firma Pagano presentato in commissione. L’intercettazione è sempre stato un mezzo che ha concesso ai giornalisti di smascherare truffatori dello Stato, soggetti all’interno dello Stato che truffano lo Stato stesso, falsi medici e quant’altro. Le tele camerine, i registratori hanno fatto si che costoro fossero stati scoperti, denunciati e talvolta arrestati.
 
Gli umori di qualche giorno fa sulla vicenda intercettazioni: L’emendamento di Area Popolare (Ncd-Udc) prevede la reclusione fino a 4 anni per coloro che effettuano registrazioni video e audio di nascosto al fine di recare danno al soggetti. Ma se le registrazioni contengono materiale importante e i soggetti tengono a cagionare la salute di altre persone, tendono a truffare e quindi sono loro a rovinare la reputazione altrui la legge come si muove? Intanto si ricomincia a parlare di legge bavaglio, e tra le norme c’è l’emendamento firmato da Alessandro Pagano che precisa “la punibilità è esclusa quando le riprese costituiscono prova nell'ambito di un procedimento dinnanzi all'autorità giudiziaria o utilizzate nell' esercizio del diritto di difesa”. Ci sarà un emendamento che escluderà i professionisti dalla norma ma vi è anche un altro rischio, ovvero che le norme possano bloccare trasmissioni come Report, Le Iene e Striscia La Notizia. Intanto la politica è in agitazione e le voci si fanno alte. Intanto Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha delle perplessità “delle riserve e c'è una riflessione da fare”. Si è espresso sul delicato argomento dell’introduzione del carcere in caso di violazione “Questo è un emendamento che dovremmo valutare nell'impatto complessivo, perché in generale sono contrario alle sanzioni che prevedono il carcere per veicolazione di informazioni – dice in un’intervento a ilfattoquotidiano- Va specificato che si va a colpire chi carpisce informazioni in via fraudolenta” aggiunge inoltre “Non è l'orientamento del governo prevedere la galera per i giornalisti, c'è ancora il bicameralismo, vedremo il testo finale”. I M5S contestano e con pugno duro accusano maggioranza e governo di aver approvato una “porcata a danno della libera informazione”. Il Vicepresidente del M5S, dopo che la seduta viene chiusa, esclama “Se Berlusconi voleva mettere il bavaglio alla stampa, Renzi va ben oltre:questa è un'epurazione di massa”. Intanto Donatella Ferranti del Pd che sarà la relatrice del ddl sulla riforma sottolinea che la ratio di queste norme è la tutela dei privati, nessuno vuole mettere il bavaglio ai giornalisti e te tende a puntualizzare che “"Come relatore sono disponibile a riflettere su piccoli aggiustamenti che possano servire a chiarire”. Intanto dal blog di Grillo si legge la rabbia e la voglia di dar battaglia, scrivono e urlano a gran voce “"Noi lo diciamo fin da ora: siamo pronti a dar battaglia per difendere la libertà d'informazione. Il Governo pare voglia mettere una stretta alla pubblicazione delle intercettazioni –scrivono inoltre che- Ci aveva provato già Silvio Berlusconi, ed oggi ci ri-prova il Partito Democratico. Il progetto prevede che nelle ordinanze di custodia cautelare i magistrati non possano inserire intercettazioni che non abbiano rilevanza penale, che finiranno in un archivio riservato nella disponibilità di pochi. Ma la cosa grave è che si prevedono severe punizioni per imbavagliare i giornalisti che le pubblicano”. Sottolineano inoltre che le intercettazioni hanno rappresentato un punto importante per scovare il malaffare, la corruzione, scambi di tangenti e intrighi politici. 
 
Le storie. Ma le intercettazioni nel nostro paese sono un contorno di una terra arida e piena di insidie ma soprattutto con tanta nebbia, dove tutto non è mai chiaro, dove i politici dicono, non dicono e ritrattano. L’ultima vicenda di intercettazioni riguarda  il chirurgo Matteo Tutino, primario dell'ospedale palermitano di Villa Sofia arrestato per truffa al sistema sanitario, in un conversazione con il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, avrebbe affermato che l'assessore alla Salute, Lucia Borsellino, "va fermata, fatta fuori. Come suo padre", il giudice ucciso nella strage di via D'Amelio. La reazione dell’Italia è stata come un fulmine a cielo aperto e alla vigilia della commemorazione del 23esimo anniversario per la strage in Via D’Amelio, per ricordare la morte del Giudice Paolo Borsellino ucciso dalla mafia, le polemiche non mancano, soprattutto in seguito a quanto emerso dal Governatore della Sicilia in un’intercettazione con il suo medico Matteo Tutino. Rita Borsellino, la sorella del magistrato, ha inviato un sms a Crocetta, dicendo che la sua presenza non è ben gradita. L’intercettazione di Crocetta, pubblicata su l’Espresso, ha scosso gli animi di chi crede ancora in quel tipo di lotta e in quel tipo di giustizia che è diventata un simbolo per un’Italia ormai attorniata e piegata dalla corruzione, dal malaffare e dalla prevaricazione dell’interesse individuale a discapito dell’interesse collettivo. Sulle intercettazioni di Crocetta i pm smentiscono e dicono inoltre che di tale conversazione non vi è traccia nelle inchieste della Procura, ma il direttore dell’Espresso ribadisce che c’è, ma non h aggiunto altro. 
 
Un caso che è emerso grazie alle intercettazioni è stato quello di Berlusconi e delle escort che vedevano coinvolto il cavaliere in menage con ragazze e sono emesse registrazioni nel processo Ruby Ter. In tale inchiesta –chiusa con 34 indagati- è stata depositata una registrazione audio in cui vi è Barbara Guerra che, in un messaggio audio inviato tramite Whatsapp ad Ioana Visan dice di essere insoddisfatta per non aver ricevuto la macchina che aveva chiesto al tesoriere di Giuseppe Spinelli, tesoriere di Silvio Berlusconi. E dice “Domani butto giu' il cancello di Arcore comunque, vado a rubargli una macchina al vecchio”, Barbara Guerra, in un altro file audio, dice: “Ho appena richiamato Arcore e mi sono incazzata che io sono la p…… sono a 35 anni zitella perche' la p…… del presidente non la vuole piu' nessuno,  mi sono incazzata come una bestia, io del bla bla bla del burattino di Spinelli non me ne faccio piu' un c…. gli ho detto di riferirlo al presidente che se no io vado la' e gli chiamo magistrati giornalisti e inquirenti,  stasera veramente gli entro in casa”. La donna si lamenta con Spinelli e invia un sms nel febbraio 2014 dove scrive: “Dica al presidente che sono nella merda per colpa sua. Sto aspettando ancora la consegna della vettura. Io andro' con il mio legale in questura se non mi risolve i problemi che lui mi ha recato! Non ho ricevuto nulla. Ho urgenza per la vettura ragioniere. Grazie”. Il procuratore Edmondo Bruti Liberati e il procuratore aggiunto Pietro Forno insieme al pm Tiziana Siciliano e al pm Luca Gaglio, titolari dell’inchiesta “Ter”, durante una conferenza hanno spiegato che Ruby, dei 7 milioni ricevuti da Berlusconi, avrebbe investo 2 milioni a Dubai. Secondo i pm, Ruby avrebbe intascato da Berlusconi soldi in contanti, compresi 800mila euro tra 2013 e metà 2014 e colui che si occupava di custodire i versamenti era l’avvocato Luca Giuliante. I pm ritengono che tra Berlusconi, Ruby e le altre ragazze, le cosiddette “olgettine”, vi fosse un accordo corruttivo risalente al periodo delle cene ad Arcore. Il pm spiega che “l'esborso di illeciti pagamenti in denaro per oltre 10 milioni di euro, oltre alla corresponsione di utilità quali concessione a titolo gratuito di case, pagamento di utenze, spese mediche e altre, unitamente a doni di elevato valore economico quali autovetture”. I pm ritengono che 3 milioni di euro sarebbero andati alle ragazze per non farle parlare e 7 milioni a Ruby. I soldi servivano per comprare il silenzio o rendessero dichiarazioni false nei due processi Ruby. Dalle indagini è emersa una 'tranche' da 400mila euro versata alla marocchina (avrebbe preso soldi fino allo scorso marzo), circa il 50% sarebbero finiti a Luca Risso. Gli inquirenti attendono una rogatoria avviata in Messico per fare ulteriori accertamenti. 



IMU SCUOLE: LA CASSAZIONE FA CHIAREZZA

Redazione

Roma – In questi gioni si è parlato tanto di tasse per le scuole. La Cassazione ha deciso e in una nota firmata dal primo presidente Giorgio Santacroce si legge che l’esenzione dal pagamento spetta “laddove l'attivita' cui l'immobile è destinato, pur rientrando tra quelle astrattamente previste dalla norma come suscettibili di andare esenti, non sia svolta in concreto con le modalita' di un'attivita' commerciale –aggiunge inoltre che- l'onere di provare tale ultima circostanza spetta, secondo le regole generali, al contribuente”.

Per quanto riguarda i due istituti paritari cattolici del Comune di Livorno, si legge nella nota: “ha ritenuto che il giudice d'appello non avesse congruamente motivato in ordine al conseguimento in giudizio di siffatta prova da parte dell'istituto religioso, tenuto conto di quanto la giurisprudenza della Corte ha affermato circa gli elementi che contraddistinguono l'attivita' di impresa”. La sentenza è stata infatti annullata dalla Cassazione con rinvio e il Giudice di merito dovrà decidere in ultima analisi.
 
La Suprema Corte puntualizza che la sentenza in questione si pone in linea di continuita' con il consolidato orientamento della Corte stessa sull'interpretazione dell'esenzione prevista dall'articolo 7, comma 1, lettera i, del decreto legislativo n.504 del 1992 e dei relativi limiti, “sembrano dimenticare come la questione sia stata oggetto, e la sentenza vi fa esplicito riferimento, di un'indagine comunitaria per sospetti aiuti di Stato agli enti della Chiesa, che sarebbero potuti derivare da una interpretazione della predetta esenzione non rigorosa e in possibile contraddizione con i principi della concorrenza”.



MATTARELLA A TUTTO TONDO: S'IMPEGNA SUI MARO' E BACCHETTA L'UE

di Angelo Barraco
 
Oggi e domani il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presenzia alla XI conferenza degli Ambasciatori e vi saranno 134 capi missione impegnati sull’argomento “Diplomazia per l’Italia”. Il Presidente ha parlato di tematiche attuali che ci riguardano direttamente, come la lotta al terrorismo islamico che sta diventando sempre più una minaccia anche per l’Italia, poiché abbiamo ricevuto esplicite minacce da parte dell’Isis poco tempo fa, ha parlato dell’immigrazione e dell’esodo che porta molti migranti da una sponda all’altra del mar Mediterraneo, ha parlato della Grecia e della tanto tormentata storia dei Marò. Ha parlato anche dei nostri connazionali sequestrati misteriosamente in Libia e di cui non si sa nulla da diverso tempo. Erano presenti il presidente del Senato Pietro Grasso, la presidente della Camera Laura Boldrini, il ministro della pubblica Istruzione Stefania Giannini, l'alto rappresentante per la politica estera europea Federica Mogherini, il generale Claudio Graziani, capo di stato maggiore della Difesa, il direttore del Dis Giampiero Massolo, il sindaco di Roma Ignazio Marino. Domani pomeriggio sarà il turno il premier Matteo Renzi. 
 
Sul fronte terrorismo il Presidente ha assicurato che l’Italia è in prima linea contro l’Isis: “Quello del terrorismo fondamentalista è un fenomeno grave che va affrontato in modo giusto. Con fermezza e determinazione, respingendo le pulsioni islamofobiche –inoltre aggiunge- L'Italia è al fianco dei Paesi che, sull'altra sponda del Mediterraneo, sono in prima linea nella lotta contro l'oscurantismo e l'inciviltà”. Il Presidente inoltre sottolinea che l’impegno per la liberazione dei quattro tecnici in Libia resta massimo e anche per la liberazione di padre Paolo Dall’Oglio che è stato sequestrato in Siria nel 2013. Sottolinea inoltre: “Il terrorismo è un buco nero dell'umanità, guai a sottovalutarlo, è necessario impegnarsi con fermezza e determinazione. Quella che dobbiamo intraprendere è una battaglia politica e culturale, prima che militare, contro gli estremismi – aggiunge inoltre – contro chi fomenta odio. Non abbiamo bisogno di una guerra di civiltà, ma di un patto di civiltà”.
 
Il Presidente della Repubblica inoltre ha parlato anche dei Marò: “Confermo l'impegno del governo per difendere le ragioni dei Marò Massimiliano Latore e Salvatore Girone nelle sedi internazionali che abbiamo deciso di attivare”. 
 
Si parla di Grecia e dell’accordo di Bruxelles sulla Grecia e il presidente sottolinea:” è stato positivo ma non possiamo nascondere la sensazione dell'affievolimento dei legami di solidarietà. Dobbiamo liberare l'Europa dalla tenaglia che la stringe tra egoismi nazionali e sentimenti populisti e l'Ue deve uscire da una proiezione esclusivamente interna" che trascura "il proprio ruolo globale e le minacce esterne”. 
Mattarella parla di immigrazione e bacchetta la Ue: “"L'Unione Europea fa meno di quanto dovrebbe fare e questo atteggiamento sorprende; sono alla prova i valori su cui l'Europa si fonda. La politica dell'immigrazione richiede intelligenza e visione. Aiutare chi chiede aiuto, salvare chi sta annegando è un dovere elementare”. Parole chiare, semplici ma oggettive quelle del Presidente che puntualizza “Siamo un Paese impegnato nel rispetto dei diritti umani, nella ricerca della pace, nello sviluppo economico e sociale come dimostra la nostra partecipazione nelle principali missioni internazionali”. Sottolinea poi: “L'Italia è al fianco dei Paesi che, sull'altra sponda del Mediterraneo, sono in prima linea nella lotta contro l'oscurantismo e l'inciviltà”.
 
Proprio rimanendo in tema di immigrazione, un giovane tunisino di 21 di nome Jamil Mahmood è stato tratto in arresto dalla Squadra Mobile di Ragusa. Il giovane è accusato di aver pilotato un barcone con 260 persone a bordo che sono stati soccorso dalla nave irlandese “L. E: Niamh” e gunti a Pozzallo sabato. L’uomo deve rispondere di diverse accuse tra cui associazione a delinquere finalizzata all'ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari, aggravata dall'alto numero delle persone trasportate, dall'averle esposte a pericolo per la loro vita e incolumita' e averle sottoposte a trattamento inumano e degradante. Nella tasca del traghettatore dell’uomo sono stati sono stati trovati dollari americani e una sim card, il materiale è al vaglio degli inquirenti. I migranti hanno mentito reggendo il gioco dello scafista, probabilmente perché esposti a minacce. A Ragusa sono stati arrestati 80 scafisti quest’anno. 



SERRACCHIANI SUL PD: "IL PD E' LA SINISTRA CHE VUOLE FARE LE RIFORME"

Redazione

C'è un partito di sinistra al Governo che non dovrebbe essere disturbato da minoranze interne o sindacati dell'ultim'ora che tentano di tormentare un treno in corsa che fa riforme. Il Pd è la sinistra che vuole fare le riforme, perche' "la sinistra e' quella che vuole cambiare le cose a la destra è quella che si accontenta dell'esistente". Lo dice all'Unita' Debora Serracchiani, vicesegretario Pd, che poi incalza chi a sinistra, invece, "non accetta la sfida culturale del cambiamento. C'e' – sottolinea – una sinistra frammentata , che non vuole cambiare le cose e non intende assumersi responsabilita', quasi preferendo essere all'opposizione. II Pd ha l'ambizione di parlare al centrosinistra ma non solo".
Per Serracchiani "lotta al precariato abbassando i costi dei contratti a tempo indeterminato, abbattimento della tassazione sul lavoro, dare tutele a chi non ne ha sono tutte riforme di sinistra. E trovo incomprensibile dividersi su questi argomenti se non a causa di personalismi dannosi". Sulle prossime riforme, a partire da quelle costituzionali, conclude Serracchiani, "partiremo dall'unita' del nostro partito","con la minoranza Pd il dialogo e' aperto, ma senza tornare al punto di partenza". Piu' in generale, "a chi vorra' aggiungersi e votare le riforme con noi, non diciamo no. Ma questo non cambiera' ne' la maggioranza di governo ne' le politiche del Pd. Ed e' inutile aggiungere che le porte del partito non sono aperte a Verdini"




RENZI ALL'ATTACCO DEI SINDACATI

Redazione

Non ha certamente un buon rapporto con i sindacati ne ha avuto mai molta simpatia per loro. Dopo i 'fattacci' di Pompei e dell'Alitalia, il premier Matteo Renzi è furioso. "L'assemblea di ieri a Pompei, in quelle modalita', in quelle forme, e' semplicemente scandalosa", scrive il premier nelle sue enews, dove va giu' durissimo anche sulla vicenda Alitalia. "Vedere che dopo tutto il lavoro fatto per salvare il sito e quindi i posti di lavoro a Pompei – sostiene – un'assemblea sindacale blocca all'improvviso migliaia di turisti sotto il sole o vedere che dopo le nottate insonni per coinvolgere Etihad e evitare il fallimento di Alitalia, gli scioperi dei lavoratori di quell'azienda rovinano le vacanze a migliaia di nostri concittadini, fa male".
"Intendiamoci – prosegue Renzi – per evitare le polemiche di domani: nessuno mette in discussione il diritto all'assemblea sindacale o allo sciopero. Sono diritti sacrosanti. Ma c'e' anche bisogno di buon senso e di ragionevolezza, di responsabilita' e di rispetto. In un momento come questo tenere migliaia di turisti venuti da tutto il mondo, sotto il sole per un'assemblea sindacale a sorpresa significa volere il male di Pompei. Significa fare il male di Pompei. Io non ce l'ho con i sindacati. Ma se continua cosi' dovremo difendere i sindacati da se stessi. L'assemblea di ieri a Pompei, in quelle modalita', in quelle forme, e' semplicemente scandalosa. Continueremo a lavorare per Pompei, nonostante loro" conclude il premier.
Fisco: Renzi, con lotta a evasione abbassiamo tasse folli
"Molte polemiche perche' ho detto che il Pd non sara' mai piu' il partito delle tasse. Gia' in passato si era discusso sul principio 'Le tasse sono belle'. Non voglio riaprire una discussione filosofica. La metto cosi'. In Italia paghiamo troppe tasse. E' folle continuare cosi'. La strategia e' chiara: intanto combattiamo l'evasione. Se paghiamo tutti, paghiamo meno". Cosi' il premier Matteo Renzi nella sua enews.
"Nel primo anno di governo – rivendica – la lotta all'evasione ha prodotto come risultato un lusinghiero piu' 7% di entrate rispetto all'anno preceente (e questa e' la risposta a quelli che dicono "Renzi non parla mai di evasione": per noi parlano i fatti, amici!). Ma abbassare le tasse si puo' fare a tre condizioni".
La prima condizione per abbassare le tasse, secondo Renzi, e' questa: "La curva debito/PIL deve scendere.
In soldoni: il nostro debito non e' drammatico come viene descritto. Abbiamo infatti ricchezza privata che e' il doppio del debito pubblico (nessuno e' come noi, su questo, al mondo); abbiamo una percentuale di debito estero non elevata; abbiamo un sistema previdenziale che sul medio-lungo periodo e' il piu' sostenibile in Europa; abbiamo un surplus primario costante da anni e una spesa pubblica che sara' ancora limata ma non e' piu' tra le peggiori d'Europa. E tuttavia il debito e' ancora troppo alto. Dunque, occorre che la curva del debito/Pil torni a scendere. E questo – lo abbiamo promesso – comincera' dal 2016. Da qui ai prossimi anni, tutti gli anni, il debito dovra' scendere un po'. Non lo facciamo perche' ce lo chiede l'Europa: lo facciamo perche' e' giusto verso i nostri figli. Altrimenti lasciamo a loro i cocci di uno Stato, come hanno fatto con noi.
E noi vogliamo essere piu' seri di chi ci ha preceduto".

"La seconda – prosegue – bisogna sbloccare i cantieri. Ci sono venti miliardi di investimenti pubblici fermi. Per non parlare dei denari privati che sono dispersi nei vicoli della burocrazia, delle sospensive, dei ricorsi. Magari anche nel vostro comune, nella vostra citta' avete in mente esempi precisi in questo senso (chi vuole segnalarmi qualcosa in particolare, puo' farlo attraverso la consueta email: matteo@governo.it). Tutto cio' costituisce una gigantesca follia. Se da qui al 2016 riuscissimo a spendere i venti miliardi bloccati, immediatamente tutta l'economia – a cominciare dal settore dell'edilizia drammaticamente in ginocchio – ne risentirebbe positivamente". Infine, "La terza, il fisco. Nel primo anno abbiamo restituito 80 euro a 10 milioni di persone, partendo dunque dalle famiglie. Nel secondo anno abbiamo eliminato la componente lavoro dall'Irap, come ci chiedevano (giustamente) gli imprenditori. Nel terzo anno elimineremo tutte le tasse sulla prima casa (tasi e imu). Nel 2017, quarto anno, incideremo sull'Ires per abbassare le tasse alle imprese. Nel 2018 – conclude Renzi – toccheremo scaglioni Irpef e pensioni minime".
Governo: Renzi, tendenza autoflagellarsi ma Italia merita di piu'
"Certo la sfida non e' facile, anche perche' c'e' una costante tentazione del sistema paese a autoflagellarsi. In tanti dicono che va tutto male, sempre male, solo male. Scommettono sul fallimento. Noi no. Ci proviamo. Ogni giorno. Passo dopo passo". Lo scrive il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nelle sue enews.
"Noi non vogliamo solo tirare fuori l'Italia dalla crisi – ha aggiunto – vogliamo riportarla al posto che merita: alla guida dell'Europa. E costi quel che costi, ce la faremo.
Perche' l'Italia si merita di piu'". "In questo mese – racconta Renzi – ho avuto il piacere di scambiare alcune opinioni sul futuro con molte persone, tra cui due italiane straordinarie.
Samantha Cristoforetti, la prima astronauta italiana, appena rientrata in Italia dopo il rientro sulla Terra. E Fabiola Gianotti che ci ha accolto a Ginevra al Cern, nel luogo dove si sperimenta il futuro, studiando e innovando. Sono solo due esempi". "Ma – sottolinea – c'e' molta Italia nel mondo che va avanti. Molta Italia. Dobbiamo imparare a volerci piu' bene. E a far funzionare ancora meglio le cose. Perche' – potra' sembrare un paradosso – e' l'intera comunita' internazionale che ha bisogno che l'Italia funzioni bene. C'e' tanta Italia che funziona".
Crisi: Renzi, segnali positivi, Italia economicamente al sicuro
"Sul fronte economico, tra mille problemi, tanti segnali sono positivi, finalmente positivi". Lo sottolinea il premier Matteo Renzi nella sua enews, nella quale rivendica al suo governo che "le due parole d'ordine sono sempre le stesse: riforme e crescita". "Quando e' arrivato il momento piu' duro della crisi greca – sostiene – in molti continuavano a insistere con le preoccupazioni sul contagio: "Vedrai, anche l'Italia sara' messa nel mirino". Abbiamo visto che le cose non sono andate cosi'. L'Italia non e' piu' il problema dell'Europa, come nel recente passato".
Inoltre, prosegue: "Tutto questo sta accadendo in un contesto internazionale non semplice (Mediterraneo, Grecia, Ucraina), ma l'Italia – assicura Renzi – e' economicamente al sicuro perche' il Parlamento ha dimostrato di poter finalmente mantenere i propri impegni, realizzando le riforme".




ICI: "GLI ISTITUTI SCOLASTICI RELIGIOSI PAGHINO LA TASSA"

Redazione

Livorno – E’ stata riconosciuta dalla Corte di Cassazione la legittimità della richiesta dell'Ici che è stata avanzata nel 2010 dal Comune di Livorno a tutti gli istituti scolastici gestiti da enti religiosi. La suprema Corte ha ribaltato quanto aveva stabilito nei primi due gradi di giudizio. Questo genere di pronunciamento da parte della Corte di Cassazione è il primo in Italia. I vescovi italiani ritengono la sentenza della Cassazione una sentenza che danneggia la garanzia di libertà di educazione richiesta anche dall'Europa, e che mette fortemente a rischio la sopravvivenza degli istituti paritari. Mons. Galantino parla di sentenza "pericolosa" e si associa a quanto detto ieri dal presidente della Fidae, don Francesco Macrì, in quanto ora "si rischia realmente la chiusura di queste scuole". E questo, sottolinea, "significa limitare la libertà, contro al volontà della stessa Europa, che ci chiede invece garanzie sulla libertà educativa". Punta intanto il dito contro "l'ideologizzazione" di tale questione, che viene posta sul piano di un fatto prettamene cattolico, mentre bisogna parlare semplicemente di scuole pubbliche paritarie. 
 
 
Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, interviene da Aosta in merito alla sentenza della Cassazione che impone ad alcuni istituti scolastici religiosi di Livorno di pagare l'Ici: I giudici sostengono "che c'è un trattamento diverso tra pubbliche e paritarie perché sono istituzioni diverse. Penso che forse ci sia una riflessione da fare, dice dopo aver ricordato che in regioni come il Veneto, senza paritarie, Stato e Regione si troverebbero in enormi difficoltà economiche e strutturali".



INTERCETTAZIONI: NUOVE PENE PER CHI FILMA E REGISTRA DI NASCOSTO

di Angelo Barraco
 
Roma – L’intercettazione è sempre stato un mezzo che ha concesso ai giornalisti di smascherare truffatori dello Stato, soggetti che truffano lo Stato stesso, falsi medici e quant’altro. Le telecamerine, i registratori hanno fatto sì che costoro fossero stati scoperti, denunciati e talvolta arrestati ma adesso tutto cambia e cambierà probabilmente per sempre poiché il ddl contiene una delega per scrivere una nuova legge sulle intercettazioni; la prossima settimana il testo farà capolinea a Montecitorio e in autunno in Senato. Quando vi sarà l’approvazione definitiva il governo potrà scrivere le regole e decidere l’uso delle intercettazioni da parte dei magistrati in tutti i provvedimenti.
 
 
L’emendamento di Area Popolare (Ncd-Udc) prevede la reclusione fino a 4 anni per coloro che effettuano registrazioni video e audio di nascosto al fine di recare danno al soggetti. Ma se le registrazioni contengono materiale importante e i soggetti tengono a cagionare la salute di altre persone, tendono a truffare e quindi sono loro a rovinare la reputazione altrui la legge come si muove? Intanto si ricomincia a parlare di legge bavaglio, e tra le norme c’è l’emendamento firmato da Alessandro Pagano che precisa “la punibilità è esclusa quando le riprese costituiscono prova nell'ambito di un procedimento dinnanzi all'autorità giudiziaria o utilizzate nell' esercizio del diritto di difesa”.
 
Ci sarà un emendamento che escluderà i professionisti dalla norma ma vi è anche un altro rischio, ovvero che le norme possano bloccare trasmissioni come Report, Le Iene e Striscia La Notizia. Intanto la politica è in agitazione e le voci si fanno alte. Intanto Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha delle perplessità “delle riserve e c'è una riflessione da fare”. Si è espresso sul delicato argomento dell’introduzione del carcere in caso di violazione “Questo è un emendamento che dovremmo valutare nell'impatto complessivo, perché in generale sono contrario alle sanzioni che prevedono il carcere per veicolazione di informazioni – dice in un’intervento a ilfattoquotidiano- Va specificato che si va a colpire chi carpisce informazioni in via fraudolenta” aggiunge inoltre “Non è l'orientamento del governo prevedere la galera per i giornalisti, c'è ancora il bicameralismo, vedremo il testo finale”. I M5S contestano e con pugno duro accusano maggioranza e governo di aver approvato una “porcata a danno della libera informazione”.
 
 
La replica del M5S. Il Vicepresidente del M5S, dopo che la seduta viene chiusa, esclama “Se Berlusconi voleva mettere il bavaglio alla stampa, Renzi va ben oltre:questa è un'epurazione di massa”. Intanto Donatella Ferranti del Pd che sarà la relatrice del ddl sulla riforma sottolinea che la ratio di queste norme è la tutela dei privati, nessuno vuole mettere il bavaglio ai giornalisti e te tende a puntualizzare che “"Come relatore sono disponibile a riflettere su piccoli aggiustamenti che possano servire a chiarire”. Intanto dal blog di Grillo si legge la rabbia e la voglia di dar battaglia, scrivono e urlano a gran voce “"Noi lo diciamo fin da ora: siamo pronti a dar battaglia per difendere la libertà d'informazione. Il Governo pare voglia mettere una stretta alla pubblicazione delle intercettazioni –scrivono inoltre che- Ci aveva provato già Silvio Berlusconi, ed oggi ci ri-prova il Partito Democratico. Il progetto prevede che nelle ordinanze di custodia cautelare i magistrati non possano inserire intercettazioni che non abbiano rilevanza penale, che finiranno in un archivio riservato nella disponibilità di pochi. Ma la cosa grave è che si prevedono severe punizioni per imbavagliare i giornalisti che le pubblicano”. Sottolineano inoltre che le intercettazioni hanno rappresentato un punto importante per scovare il malaffare, la corruzione, scambi di tangenti e intrighi politici. 
 
 
Le intercettazioni in Italia. Ma le intercettazioni nel nostro paese sono un contorno di una terra arida e piena di insidie ma soprattutto con tanta nebbia, dove tutto non è mai chiaro, dove i politici dicono, non dicono e ritrattano. L’ultima vicenda di intercettazioni riguarda  il chirurgo Matteo Tutino, primario dell'ospedale palermitano di Villa Sofia arrestato per truffa al sistema sanitario, in un conversazione con il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, avrebbe affermato che l'assessore alla Salute, Lucia Borsellino, "va fermata, fatta fuori. Come suo padre", il giudice ucciso nella strage di via D'Amelio. La reazione dell’Italia è stata come un fulmine a cielo aperto e alla vigilia della commemorazione del 23esimo anniversario per la strage in Via D’Amelio, per ricordare la morte del Giudice Paolo Borsellino ucciso dalla mafia, le polemiche non mancano, soprattutto in seguito a quanto emerso dal Governatore della Sicilia in un’intercettazione con il suo medico Matteo Tutino. Rita Borsellino, la sorella del magistrato, ha inviato un sms a Crocetta, dicendo che la sua presenza non è ben gradita. L’intercettazione di Crocetta, pubblicata su l’Espresso, ha scosso gli animi di chi crede ancora in quel tipo di lotta e in quel tipo di giustizia che è diventata un simbolo per un’Italia ormai attorniata e piegata dalla corruzione, dal malaffare e dalla prevaricazione dell’interesse individuale a discapito dell’interesse collettivo. Sulle intercettazioni di Crocetta i pm smentiscono e dicono inoltre che di tale conversazione non vi è traccia nelle inchieste della Procura, ma il direttore dell’Espresso ribadisce che c’è, ma non h aggiunto altro. 
 
 
Il caso di Berlusconi . Un caso che è emerso grazie alle intercettazioni è stato quello di Berlusconi e delle escort che vedevano coinvolto il cavaliere in menage con ragazze e sono emesse registrazioni nel processo Ruby Ter. In tale inchiesta –chiusa con 34 indagati- è stata depositata una registrazione audio in cui vi è Barbara Guerra che, in un messaggio audio inviato tramite Whatsapp ad Ioana Visan dice di essere insoddisfatta per non aver ricevuto la macchina che aveva chiesto a Giuseppe Spinelli, tesoriere di Silvio Berlusconi. E dice “Domani butto giu' il cancello di Arcore comunque, vado a rubargli una macchina al vecchio”; Barbara Guerra, in un altro file audio, dice: “Ho appena richiamato Arcore e mi sono incazzata che io sono la p…… sono a 35 anni zitella perche' la p…… del presidente non la vuole piu' nessuno,  mi sono incazzata come una bestia, io del bla bla bla del burattino di Spinelli non me ne faccio piu' un c…. gli ho detto di riferirlo al presidente che se no io vado la' e gli chiamo magistrati giornalisti e inquirenti,  stasera veramente gli entro in casa”. La donna si lamenta con Spinelli e invia un sms nel febbraio 2014 dove scrive: “Dica al presidente che sono nella merda per colpa sua. Sto aspettando ancora la consegna della vettura. Io andro' con il mio legale in questura se non mi risolve i problemi che lui mi ha recato! Non ho ricevuto nulla. Ho urgenza per la vettura ragioniere. Grazie”. Il procuratore Edmondo Bruti Liberati e il procuratore aggiunto Pietro Forno insieme al pm Tiziana Siciliano e al pm Luca Gaglio, titolari dell’inchiesta “Ter”, durante una conferenza hanno spiegato che Ruby, dei 7 milioni ricevuti da Berlusconi, avrebbe investo 2 milioni a Dubai. Secondo i pm, Ruby avrebbe intascato da Berlusconi soldi in contanti, compresi 800mila euro tra 2013 e metà 2014 e colui che si occupava di custodire i versamenti era l’avvocato Luca Giuliante. I pm ritengono che tra Berlusconi, Ruby e le altre ragazze, le cosiddette “olgettine”, vi fosse un accordo corruttivo risalente al periodo delle cene ad Arcore. Il pm spiega che “l'esborso di illeciti pagamenti in denaro per oltre 10 milioni di euro, oltre alla corresponsione di utilità quali concessione a titolo gratuito di case, pagamento di utenze, spese mediche e altre, unitamente a doni di elevato valore economico quali autovetture”. I pm ritengono che 3 milioni di euro sarebbero andati alle ragazze per non farle parlare e 7 milioni a Ruby. I soldi servivano per comprare il silenzio o rendessero dichiarazioni false nei due processi Ruby.



METEO: LA MORSA DI CARONTE STA PER FINIRE, ARRIVA CIRCE

di Angelo Barraco
 
Nell’antica mitologia greca e romana, Caronte era colui che trasportava i nuovi morti da una riva dall’altra del fiume Acheronte, nei giorni nostri il nome di Caronte non è noto per essere un mitologico personaggio che compare negli scritti di Dante, ma è il vortice di calore che trascina i turisti verso piazze, fontane, spiagge e da nord a sud traghetta tutti verso il mare. Un po’ diversa la rappresentazione attuale di Caronte rispetto a quella mitologica, ma lontanamente la similitudine c’è. Ma Caronte sta andando via, sta per concludere la sua morsa sul nostro bel paese, almeno per il momento e sta per arrivare lei, Circe, che nella mitologia greca è una maga e compare nell’odissea. Come una maga che si rispetti caccia via Caronte e prende in mano il controllo regalando, temporaneamente, al nostro paese forti temporali su molti regioni. Ma non solo al nord, poiché anche l’afoso sud Italia che tanto ha potuto godere del sole e della tintarella presto potrà sentire Circe. Ma dopo il weekend Circe andrà via e arriverà l’anticiclone delle azzorre che porterà un clima caldo e afoso. La mitologia domina il nostro presente, la lotta è costante, Caronte o Circe: chi vincerà?



SCAVI DI POMPEI CHIUSI E TURISTI IN FILA AL SOLE. ECCO COSA E' ACCADUTO

di Angelo Barraco
 
 
Pompei – Armati di cappellino, infradito e zainetto molti turisti stamane si sono recati, sotto il sole cocente, verso gli Scavi di Pompei, per ammirare la storia e l’arte ma qual è stata la sorpresa? Cancelli chiusi a causa di un’assemblea dei sindacati Fp Cisl, Filp, Unsa che si è riunita alle ore 9, un orario in cui i turisti non vedono l’ora di ammirare gli scorci illuminati dal sole e riempire i grandi spazi. La chiusura di un luogo così amato, così visitato e soprattutto in un periodo in cui il turismo è in forte crescita esponenziale, crea disagi al sistema economico che stamane hanno dovuto fare i conti anche i tour operator che non sono stati avvisati. I cancelli sono stati aperti soltanto alle 10.30, quando il disagio e il nervosismo dei turisti in attesa era arrivato alle stelle. La riunione che ha fatto attendere tanto i turisti e ha cagionato un danno ad uno scorcio d’Italia si è conclusa con la seguente decisione: i lavoratori della Sopraintendenza speciale di Pompei, Ercolano e Stabia lavoreranno a costi inferiori rispetto alle maestanze della Scabec, a cui sarebbero state affidate le aperture notturne.
 
 
Intanto la chiusura di stamane ha fatto battere i pugni sul tavolo a Dario Franceschini che prima ha scritto su Twitter “Altra assemblea a sorpresa a Pompei e turisti in fila al sole. Così si fa del male ai sindacati,ai diritti dei lavoratori e al proprio Paese” lamentando così il danno arrecato a turisti e al paese e poi ha esclamato che “Non e' possibile organizzare assemblee a sorpresa per impedire che il sito resti aperto con personale in sostituzione, con il risultato di lasciare centinaia di turisti in fila sotto il sole. Chi fa cosi' fa del male ai sindacati, ai diritti dei lavoratori e soprattutto fa de male al proprio paese”. Viviamo in un paese di arte, di cultura, in cui di turismo si potrebbe vivere e potrebbe essere l’unica risorsa per sorreggerlo a livello economico, ma il nostro paese non è in grado di valorizzare l’arte, di farne tesoro, di offrire tali beni ai turisti come fanno altrove. Perché? Perché l’italiano medio pensa alle proprie tasche e ignora la collettività ed il benessere comune.