A Posta Fibreno tutti a lezione di potatura dell’olivo

Si è tenuta sabato 11 marzo 2023, presso la sede della Riserva Naturale Lago di Posta Fibreno, la giornata di avvicinamento alla potatura dell’olivo organizzata dall’Area Protetta in collaborazione con l’Azienda Agricola Antonio Genovesi.

Nel corso della mattinata Antonio Genovesi, titolare dell’omonima azienda specializzata nella produzione di Olio Extravergine di Oliva, iscritto negli elenchi regionali dei tecnici esperti degli oli di oliva e dei potatori certificati, ha spiegato ai numerosi partecipanti la storia dell’olivicoltura, le forme di potatura canonizzate, il  vaso policonico, la corretta esecuzione dei tagli e il recupero degli scarti di potatura. La giornata è proseguita sul campo per la dimostrazione pratica di quanto appreso.

“Sono lieto del grande interesse suscitato da questa lodevole iniziativa che mette al centro il bisogno di un ritorno ad una cultura agricola sostenibile, indispensabile per ottenere prodotti di qualità”, ha affermato il dott. Adamo Pantano, Sindaco di Posta Fibreno e Presidente della Riserva.

“E’ questo il primo di una serie di incontri riservati all’informazione e alla divulgazione di tecniche e pratiche agricole che, in questo quarantennale dalla nostra istituzione, intendiamo organizzare per diffondere una cultura sempre più legata all’ambiente e alla sostenibilità. Ringrazio Antonio Genovesi che con la sua disponibilità ha reso possibile questa giornata e tutto il personale che ha collaborato alla buona riuscita dell’attività”, il commento del Direttore, dott. Antonio Lecce.

Soddisfazione ha espresso anche Antonio Genovesi per l’interesse manifestato dai discenti alla giornata di avvicinamento alla potatura.  Da anni impegnato a “portare sulle tavole prodotti di alta qualità con l’esperienza delle tradizioni aggiornata con le innovazioni del presente e del futuro”  Genovesi  persegue questa che per lui è una vera e propria missione  attraverso la realizzazione di  attività culturali e di formazione e nel Museo dell’Olio e dell’Olivo  Monti Ernici che ha realizzato a Boville Ernica, dove sono custoditi, in esposizione permanente, un frantoio oleario del 1952, manufatti della cultura olivicola ed agricola e una piccola biblioteca agricola liberamente consultabile.

Vista la numerosa richiesta di adesioni, la Riserva replicherà la giornata formativa nelle prossime settimane.




Presidenza svedese della UE:Il ministro Urso incontra gli ambasciatori UE a Roma

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso ha incontrato presso l’Ambasciata di Svezia a Roma gli ambasciatori dei 26 Paesi appartenenti all’Unione Europea. L’incontro, ospite l’ambasciatore svedese Jan Björklund  è stato l’occasione per un ampio confronto sulle iniziative che sta mettendo in essere l’Italia sul piano industriale ed economico. Un momento particolarmente importante anche in vista dei prossimi appuntamenti sul piano comunitario, fondamentali per delineare una rinnovata politica industriale europea che sia competitiva, pragmatica e sostenibile.
 
Nel suo programma relativo alla competitività la Presidenza svedese si prefigge di adoperarsi per garantire che l’ambizione di una maggiore competitività europea sia il principio guida. L’invasione russa dell’Ucraina, la crisi energetica e l’aumento dell’inflazione comportano sfide significative per le imprese europee. Per farvi fronte sono necessarie misure di emergenza a breve termine. Tuttavia, le misure di crisi temporanee non possono diventare la “nuova normalità” e l’UE deve tracciare una rotta su come gestirà le sfide e le crisi future. È quindi necessario mettere la competitività in primo piano. Solo attraverso imprese competitive è possibile, secondo la Svezia, creare una crescita sostenibile, accelerare le transizioni verde e digitale, aumentare la resistenza economica e rafforzare l’importanza geopolitica dell’UE. Le misure a livello comunitario devono basarsi su valori fondamentali come l’apertura, la libertà di circolazione, una concorrenza effettiva, quadri normativi uniformi e favorevoli alla crescita e l’innovazione. La presidenza contrassegna il 30° anniversario dell’avvio del mercato interno che ritiene è un punto di partenza naturale per stabilire un percorso per rafforzare la competitività dell’UE a lungo termine.
 
Urso, nel Consiglio Competitività UE del 2 marzo scorso, aveva specificato come “il mercato unico europeo si trova oggi ad affrontare la duplice transizione verde e digitale in un contesto molto diverso del passato: prima la pandemia, poi la guerra della Russia in Ucraina, quindi le misure della amministrazione Biden realizzate per rispondere alla sfida della Cina hanno sconvolto gli assetti della globalizzazione e ci impongono di prendere atto della realtà, per esempio per quanto riguarda l’autonomia strategica europea sulle materie prime critiche, sulle tecnologie verdi e digitali. La Commissione europea deve adeguare le politiche comuni alle nuove realtà economiche e sociali. Nel settore autoveicoli abbiamo dato un segnale di allarme nella convinzione che occorra procedere con una visione pragmatica e non ideologica e nei colloqui che abbiano avuto ci siano resi conto che le nostre riflessioni trovano sempre maggiore consenso. Speriamo che la ragione prevalga nei prossimi dossier, dal regolamento CO2 sui mezzi pesanti a quello sull’EURO 7, sui quali chiediamo un approccio di neutralità tecnologica, così come sugli altri provvedimenti che hanno conseguenze sulla competitività del sistema industriale, come quelli sull’imballaggio, sull’ecodesign, sulle acque reflue”.
 
 
 
 
 
 




Commissione Stupefacenti delle Nazioni Unite, Mantovano: “Non ci sono droghe leggere”

“La droga costituisce una minaccia per la salute di ogni persona e per la sicurezza delle nostre comunità. È nostro dovere opporci a qualsiasi forma di traffico di sostanze stupefacenti e anche alla legalizzazione di talune di esse, perché tutte sono dannose, non ci sono droghe leggere”. È quanto ha affermato il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Alfredo Mantovano, intervenuto a Vienna ad evento connesso alla 66a Sessione della Commissione Stupefacenti delle Nazioni Unite. A margine della Conferenza il sottosegretario ha avuto un incontro con la direttrice generale dell’ufficio Onu sulla droga e il crimine (UNODC), Ghada Fathi Waly. “Di fondamentale importanza è l’attività di prevenzione, informazione e comunicazione rivolte specialmente agli adolescenti, ponendo attenzione al trattamento e al recupero delle persone dipendenti.
Attualmente il nostro Paese garantisce l’accesso ai servizi di cura a chiunque ne abbia bisogno, senza discriminazione, sviluppando una solida rete territoriale, basata sulla collaborazione tra servizi pubblici di trattamento delle dipendenze e comunità terapeutiche, che nel 2021 hanno fornito assistenza a 123.871 persone con dipendenza. In altre Nazioni europee si sono conseguiti risultati importanti in termini di abbattimento, ad esempio, del consumo di tabacco, grazie a sanzioni mirate e a grandi campagne di informazione. Non possiamo dire altrettanto per il consumo di droga, questo perché continuano a circolare con troppa insistenza messaggi fuorvianti, relativi alla presunta innocuità o leggerezza di talune sostanze. Il richiamo ai diritti impone di interessarci, prima ancora dei milligrammi in più o in meno di ciascuna delle sostanze riportate nelle varie tabelle dei singoli Stati, di qualcosa di più importante: e cioè del significato da conferire a termini come libertà e responsabilità. Per chi intende riscrivere le legislazioni sulla droga avvicinandole a esperienze di legalizzazione, libertà ha la declinazione di fare quello che si vuole, incluso darsi la morte, o comunque porre sé stesso nelle condizioni di non essere più sé stesso. Chi contrasta questa deriva è convinto invece che la libertà consista nel porsi nelle condizioni di rispettare sempre sé stessi e la propria dignità, e nel dare senso alla propria vita. È questo il terreno di confronto”, ha concluso il sottosegretario Mantovano.
 
 




Giorgia Meloni su migranti: “Accuse raccapriccianti, ho la coscienza a posto”

“Sulla politica estera in passato l’Italia ha avuto posizioni altalenanti: non scegliere è più redditizio. Oggi invece la politica non se lo può più permettere e nelle difficoltà ringrazio Dio per essere costretta a fare delle scelte, con la possibilità di dare a questa nazione una politica industriale, economica, un’idea per le riforme.

“Parto da un elemento che non può rinfrancare chi guida l’Italia nel momento più complesso dalla fine della seconda guerra: appena si affronta un problema, se ne apre un altro. Non sono stata fortunata”, Lo afferma la premier Giorgia Meloni alla presentazione del libro di Padre Antonio Spadaro, “L’Atlante di Francesco. Vaticano e politica internazionale”. “Per Francesco la crisi non è di per se negativa: crisi è anche scelta, cosa che spesso la politica non ha fatto. Italia non ha avuto una politica industriale”, ha aggiunto.

“Dalla crisi stiamo cercando opportunità: oggi l’Europa ha un problema di approvvigionamento, ma l’Italia ha un vantaggio, la geografia. Questo può voler dire cooperazione con i paesi africani. Considero, come indica Francesco, la misericordia il fulcro dell’azione politica. Penso che il nostro approccio sia non predatorio ma della cooperazione allo sviluppo come arma di libertà, non a caso abbiamo parlato di Piano Mattei”,  afferma la premier.

“In Africa non si vuole prendere l’oro: vogliamo lasciare investimenti e lavoro. Molti africani mi hanno detto che non vogliono scappare dalle loro terre: su questo si può fare di più, è l’approccio più umano, più misericordioso. Questo il Papa lo dice chiaramente”, afferma Meloni.

“Sono giorni particolari, io sono stata accusata di cose raccapriccianti ma la mia coscienza è a posto: più persone partono più si rischia che qualcosa vada storto. Non è il modo umano di affrontare, forse è il più facile, decidere che siano i mafiosi a scegliere chi viene da noi, che chi arriva si trovi vittima della criminalità organizzata, della prostituzione”, aggiunge.

“La Santa Sede è la più idonea per il negoziato: ha l’appoggio dell’Italia”, afferma la premier.

“Più persone partono, più persone si mettono nelle mani di cinici trafficanti e più c’è il rischio che qualcosa vada storto: non credo che questo possa mai essere il modo giusto, umano e responsabile di affrontare questa vicenda. Forse sarebbe più facile mettere la testa sotto la sabbia, lasciare che siano dei mafiosi a decidere chi deve arrivare da noi, lasciare che arrivi da noi solo chi ha soldi per pagare quei mafiosi, lasciare che in Africa continuino a prendere piede i mercenari della Wagner e i fondamentalisti”, sottolinea Meloni.




Velletri elezioni, nella giornata di sabato, dopo incontri e riflessioni Fausto Servadio scioglie le riserve:«Pronto a candidarmi a Sindaco»

«In tanti mi stanno chiedendo di ricandidarmi a Sindaco di Velletri. Per me la voce dei cittadini viene prima di ogni cosa. Ci sono!». Con queste parole pronunciate ieri, Fausto Servadio ha ufficialmente lanciato la sua scesa in campo per le prossime amministrative con la lista civica “Insieme per Velletri”: «Chi ama Velletri sa di che cosa ha bisogno la Città e quale, fin da subito, è il mio impegno per riportarla ad essere un esempio da seguire nei servizi, nel decoro, per il rilancio turistico tanto atteso. Velletri deve essere restituita ai cittadini!».




Disagio e violenza giovanile: lo sport come prevenzione

Lo sport come strumento di prevenzione del disagio e della violenza giovanile. Di questo ha discusso l’Assemblea dell’associazione Olimpici e azzurri d’Italia che, a Roma, ha affrontato il tema del riconoscimento a livello costituzionale del valore educativo dell’attività sportiva; il ruolo che lo sport può svolgere per ridurre la sofferenza psicologica, l’abbandono scolastico precoce fino ai fenomeni delle gang giovanili. La Senatrice e atleta paralimpica Giusy Versace, promotrice della proposta di legge per inserire lo sport in Costituzione ha ricordato che il provvedimento è in dirittura di arrivo. “Il riconoscimento della pratica sportiva nella nostra Carta Costituzionale – ha detto – garantira’ pienamente questo diritto individuale, al pari dell’istruzione e della salute”. Il 13 dicembre 2022 l’Aula del Senato ha approvato il disegno di legge e il testo passato ora alla Camera è stato approvato all’umanità in commissione Affari costituzionali. “Lo sport, insieme alla famiglia e alla scuola, costituisce l’asse dei tre principali ambiti di formazione dei ragazzi, affinché da adulti diventino cittadini consapevoli e può prevenire la fragilità e il disagio psichico e psicologico di molti giovani che cadono nella rete della peggiore emulazione dei cattivi educatori, fino ai fenomeni delle gang giovanili”, ha dichiarato il Prefetto Francesco Tagliente,Presidente della sezione romana dell’Associazione. Dell’importanza dello sport come prevenzione al disagio giovanile ha parlato lo psichiatra e neuroscienziato della Scuola IMT Alti Studi di Lucca,Pietro Pietrini, che ha affermato: “Nel mantenimento del benessere psicofisico di un ragazzo gioca un ruolo importante anche l’impegno sportivo che, con le sue buone prassi educative, rafforza l’equilibrio e trasmette i valori di condivisione.

Sicuramente lo sport favorisce la crescita della personalità e previene il disagio psicologico alle origini del bullismo. Il bullo, infatti, è una persona fragile, che rivela nella sua aggressività verso i compagni, la sua interna fragilità”. La presidente nazionale dell’associazione, Novella Calligaris, ha infine annunciato i tre progetti per celebrare il 75° anniversario della Fondazione dell’Associazione Azzurri d’Italia: una staffetta con un percorso a tappe Cortina- Milano, la traversata a nuoto dello Stretto di Messina e la mostra fotografica itinerante per promuovere l’etica e la cultura ispirata agli ideali olimpici.




Femminicidi, già 20 donne uccise dall’inizio del 2023

L’8 marzo si dice sia la Festa della Donna ma ancora una volta c’è poco da festeggiare ed allora preferiamo raccontare la Giornata Internazionale della Donna per porre i riflettori sulla condizione femminile: un anniversario ancora segnato dai femminicidi (sono già 20 le donne uccise da inizio 2023), dalla violenza fisica, psicologica e economica in una società dove la donna ancora fatica a sedere in posti apicali, ha poca rappresentanza in politica e continua a dover scegliere tra famiglia e lavoro.

E’ “giusto” che le donne possano esprimere le “loro capacità in ogni ambito, non solo in quello familiare, ed essere remunerate in modo uguale agli uomini a parità di ruolo, impegno e responsabilità. I divari che ancora sussistono sono una grave ingiustizia”. Lo afferma il Papa nella prefazione al volume “Più leadership femminile per un mondo migliore: il prendersi cura come motore per la nostra casa comune”, pubblicata dalla Stampa. “Questi divari, insieme con i pregiudizi verso le donne sono alla base della violenza sulle donne. Ho in molte occasioni condannato questo fenomeno” perché “la violenza sulle donne è una piaga aperta frutto di una cultura di sopraffazione patriarcale e maschilista. Dobbiamo trovare la cura per sanare questa piaga, non lasciare sole le donne”, conclude il Papa.




Fridays for Future, torna la protesta degli studenti per il clima

Tornano in piazza gli attivisti del movimento Fridays for Future con manifestazioni in diverse città italiane. Dei pesci morti sono stati lasciati a Torino davanti al Palazzo della Regione in piazza Castello nel corso del corteo per il clima.

Il gesto è una protesta è stato spiegato nell’ambito “dell’inerzia degli istituzioni rispetto all’emergenza climatica”.

Sono circa un migliaio gli studenti che hanno preso parte al corteo milanese promosso da Fridays for future in occasione dello sciopero globale per il clima. I manifestanti si sono riuniti alle 9.30 in piazza Cairoli e stanno attraversando il centro in direzione di piazza Duca D’Aosta, dove il corteo dovrebbe poi sciogliersi. Passando davanti a palazzo Marino, gli attivisti hanno accusato il Comune di Milano di essere “il paradiso del green washing”. Tra cori e cartelloni a favore della giustizia climatica, contro l’alternanza scuola-lavoro e contro gli stereotipi di genere, al momento gli studenti stanno proseguendo secondo il percorso concordato. All’altezza della fermata della metropolitana Montenapoleone, alcuni manifestanti hanno esposto uno striscione con scritto ‘No Eni in uni’, accendendo alcuni fumogeni.

Un momento di tensione si è verificato, stamani, in centro a Milano, durante il corteo per il Global climate strike partito intorno alle 10 da largo Cairoli. Alcuni manifestanti si sono staccati dal grosso dei partecipanti, quando si trovavano ormai in piazza della Scala, e si sono diretti bombolette spray in mano verso la storica sede della Cariplo, oggi Intesa Sanpaolo. La polizia è intervenuta bloccandogli la strada e, secondo quanto riferito in questura, non ci sarebbe stato alcun contatto. In precedenza, sempre secondo quanto riferito dai responsabili dell’ordine pubblico, sarebbe stato lanciato del letame nei pressi di una ex sede Enel in via Broletto.

All’arrivo in piazza Duca d’Aosta, gli studenti del corteo Fridays for future hanno preso di mira palazzo Pirelli. Due manifestanti si sono arrampicati sulla cancellata dell’ingresso che dà sulla piazza, accendendo altrettanti fumogeni. Un gruppetto di attivisti ha poi esibito uno striscione con scritto che “il trasporto pubblico è ad un binario morto”, mentre le forze dell’ordine in tenuta antisommossa si sono schierate davanti alla cancellata. “Oggi il nostro corteo aveva l’intento molto chiaro di andare alla Regione a parlare con chi ci dovrebbe rappresentare”, ha detto uno dei promotori al megafono. Ciò che chiedono al Consiglio regionale è “un trasporto pubblico efficiente” e che sia “gratuito”. A terra hanno ricreato delle rotaie con un cartello di sbarramento e un gruppetto di manifestanti vi si è seduto intorno.

La lettera ai ministri Valditara e Bernini. “Sono anni che ci mobilitiamo per denunciare la crisi climatica ma la politica sembra essere intenzionata solo a strumentalizzarci. Il cambiamento climatico è in atto e il momento di agire è questo, ormai non c’è più altro tempo, non si può più rimandare a domani.” A dirlo è Andrea Ciuffarella di Link Coordinamento Universitario. “Oggi 3 Marzo scendiamo in piazza – aggiunge Tommaso Martelli dell’Unione Degli Studenti – Perché vogliamo delle scuole e delle università ecologiste, realmente attive nel contrasto all’emergenza climatica. Sono necessarie misure come l’introduzione di una didattica ecologista, che sappia consapevolizzare sulle cause e sulle possibili risoluzioni al cambiamento climatico. Vogliamo inoltre la costruzione di comunità energetiche in tutte le scuole e in tutte le università, per impedire che queste siano dipendenti da aziende energetiche private. È necessario investire anche sul trasporto pubblico, in modo da renderlo sostenibile e accessibile a tutti gli studenti.” “Abbiamo inviato una lettera ai ministeri dell’Istruzione e dell’Università e della Ricerca – conclude Andrea Ciuffarella – per porre alle attenzioni delle istituzioni le nostre rivendicazioni. Siamo stanchi della disintermediazione, in quanto studenti pretendiamo di essere ascoltati e vedere le nostre proposte concretizzate”.

La manifestazione a Torino. Un corteo promosso dagli ambientalisti di Fridays for future è partito oggi a Torino da piazza Castello. Vi prendono parte diverse centinaia di persone, per la maggior parte giovani e giovanissimi. “Nonostante le mille promesse non ci sono ancora soluzioni per la crisi climatica”, ha detto uno speaker. Tra i presenti ci sono attivisti di Unione popolare, Sinistra anti capitalista, Anpi, Rifondazione comunista, No Tav, collettivi studenteschi. In piazza Castello c’erano anche i bambini di due classi della scuola elementare Marconi Antonelli che, come ha spiegato una insegnante, dallo scorso anno “svolgono un percorso di sensibilizzazione alle tematiche ambientali”. Un flash mob alla fontana monumentale di piazza Solferino, a Torino, è stato inscenato nel corso del corteo. Sulla sommità è stato appeso uno striscione con la scritta “acqua per tutti o champagne per qualcuno?”, mentre alcune figuranti abbigliate da sirene si sono sdraiate sul bordo come se fossero morte. L’acqua si è tinta intanto di rosso, come se vi fosse stato gettato del colorante.

La manifestazione a Genova. I ragazzi di Fridays for future sono tornati in piazza per ribadire che “C’è un solo futuro possibile, un futuro sostenibile”. I manifestanti,un centinaio, sono passati davanti a Palazzo Tursi, sede del Comune, dove i ragazzi, molti giovanissimi, si sono sdraiati a terra per simulare le conseguenze per le persone della crisi climatica. “Siamo qui per far capire quanto la giustizia climatica sia giustizia sociale perché le scelte climatiche impattano sulle persone, in particolare sui più deboli” dice Alice Maia Corso. Gli attivisti chiedono “che vengano fatte azioni concrete e immediate contro i cambiamenti climatici, perché è un problema attuale con popolazioni che perdono la loro casa o sono costrette a migrare, con persone che muoiono e se già in Europa e in Italia facciamo fatica ad accogliere le poche migliaia di persone che arrivano, i migranti climatici saranno molti di più”. “Siamo di nuovo in piazza a scioperare per il clima – aggiunge Andrea Cavalleroni di Cittadini Sostenibili – perché le emissioni a livello globale continuano a salire e il sussidio ai combustibili fossili ha raggiunto una soglia record. In Italia stiano procedendo nella direzione sbagliata continuando a investire su rigassificatori e metanodotti mentre dovremmo investire soprattutto in efficientamento energetico e rinnovabili”. Secondi Cittadini Sostenibili in Liguria per quanto riguarda le energie rinnovabili “la situazione è drammatica. Siamo gli ultimi in Italia e soprattutto non abbiamo rispettato gli obiettivi fissati per il 2020: in Liguria avremmo dovuto arrivare a un 14% di rinnovabili non siamo neanche all’8%”.

La manifestazione a Firenze. Un grande striscione con scritto ‘La nostra rabbia è energia rinnovabile’ apre il corteo a Firenze dell’11/o ‘Sciopero globale per la giustizia climatica’. Il capoluogo, insieme ad altre città toscane, ospita stamani l’iniziativa di protesta lanciata da Fridays For Future Italia per chiedere agli Stati misure per contrastare il cambiamento climatico. Alcune centinaia di giovani si sono ritrovati in piazza Santa Maria Novella per fare un corteo che, passando sui lungarni, arriverà in piazza Santa Croce. Molti gli striscioni e i cartelloni mostrati dai ragazzi. ‘Il clima sta cambiando perché noi no?’, si legge su uno. E poi ‘giustizia climatica ora!’, ‘Non c’è un pianeta B’ e ‘Meno fascisti, più ambientalisti’. Presente in corteo anche il collettivo di fabbrica Gkn con lo striscione ‘Insorgiamo’ e una grande bandiera della pace.

La manifestazione a Cagliari. Sono scesi in piazza anche a Cagliari e a Sassari gli studenti per la manifestazione organizzata da Fridays for future per sensibilizzare l’opinione pubblica sui cambiamenti climatici che stanno mettendo in crisi il pianeta. Pochi, per la verità, a Sassari, dove in piazza Castello c’era appena una trentina di giovani. Qualche studente con cartelli e slogan, visi dipinti e maschere anti gas, un drappello di poliziotti e carabinieri, una donna con la bandiera di Sinistra italiana, e giusto qualche passante curioso che si soffermava per pochi istanti. I ragazzi di Fridays for future con il megafono hanno lanciato comunque i loro messaggi. Quelli che ripetono ormai da anni: riduzione dei consumi energetici e delle emissioni inquinanti, sviluppo delle tecnologie rinnovabili, rafforzamento del tessuto sociale, transizione ecologica e sostenibilità. A Cagliari, invece, un corteo anche in questo caso non molto partecipato ma comunque con decine di studenti, ha attraversato le strade del centro, da piazza Garibaldi sino al Tribunale.

La manifestazione in Friluli Venezia Giulia. “Sciopero per il clima” oggi nelle piazze del Friuli Venezia Giulia. A Trieste un corteo, organizzato nell’ambito dei Fridays for Future, ha attraversato le vie del centro. Alla protesta hanno partecipato giovani e rappresentanti, tra gli altri, del Comitato No Ovovia, di Non una di meno, Usb, Cgil, Wwf, Adesso Trieste. Lo slogan utilizzato è stato “Basta violenza sul pianeta e i nostri corpi”. Alcune centinaia di persone hanno sfilato anche a Udine, al grido di “Non c’è un pianeta B”. La manifestazione ha visto in prima fila i giovani di Fridays for Future, ma anche Legambiente e i movimenti studenteschi che hanno protestato davanti a Palazzo D’Aronco e poi in piazza Venerio. “L’aria a Udine è irrespirabile da mesi e nessuno dice nulla – l’accusa dei dimostranti -. L’industria di combustibili fossili sta distruggendo l’ecosistema da cui dipendiamo. Udine è al 59/o posto su mille città europee per scarsa qualità dell’aria”.




Roma, morto il senatore Bruno Astorre

L’ultima video intervista con Chiara Rai poche ore prima a Officina Stampa

L’ultima video intervista del Senatore e segretario del Pd Lazio Bruno Astorre rilasciata a Chiara Rai durante la trasmissione web Officina Stampa

Una notizia drammatica per il Partito Democratico è morto stamattina precipitando dal palazzo del Senato.

Bruno Astorre (Roma, 11 marzo 1963) è stato un politico italiano, senatore dal 2013 e segretario regionale del PD nel Lazio da dicembre 2018.

Militante nella Democrazia Cristiana, con il Partito Popolare Italiano viene eletto consigliere comunale a Colonna nel 1995 e successivamente è primo degli eletti al Consiglio provinciale di Roma nel 1998.

Diventa consigliere regionale del Lazio con La Margherita nel 2003, e viene rieletto nel 2005 nelle liste de L’Ulivo, che sostengono il candidato presidente vincente, Pietro Marrazzo. Diventa così assessore ai Lavori Pubblici ed alla Casa nella giunta Marrazzo, incarico che mantiene fino a quando il 16 settembre 2009 non diventa Presidente del Consiglio regionale del Lazio, subentrando a Guido Milana nel frattempo eletto eurodeputato al Parlamento europeo.

Alle elezioni regionali del 2010 si candida per la terza volta col PD, nella coalizione a sostegno di radicale Emma Bonino, venendo eletto al consiglio regionale del Lazio, risultando primo degli eletti con il Partito Democratico. Pertanto il 12 maggio 2010 viene eletto vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, in quota della minoranza.

Con la turbolenta fine della consiliatura in seguito alle polemiche collegate a vari scandali nati in Regione e le travagliate dimissioni della presidente Renata Polverini, Astorre nel dicembre 2012 si candida, in provincia di Roma, alle primarie “Parlamentarie” indette dal PD per la scelta dei candidati alle successive elezioni politiche del 24 e 25 febbraio: arriva terzo (dietro Marietta Tidei ed Annamaria Parente) con circa 7 200 preferenze, e perciò ottiene un posto nella lista regionale per il Senato della Repubblica.

Alle elezioni politiche del 2013 viene candidato nelle liste del PD al Senato della Repubblica, nella circoscrizione Lazio, e successivamente eletto senatore per la XVII Legislatura.

Il 4 dicembre 2013 è stato eletto dal Senato, a scrutinio segreto, membro della commissione di vigilanza della Cassa depositi e prestiti.

Eletto all’Assemblea nazionale del Partito Democratico nelle primarie del Partito Democratico dell’8 dicembre 2013, è stato nominato membro della Direzione nazionale del Partito Democratico.

Alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 viene ricandidato nella medesima circoscrizione, per la coalizione di centro-sinistra in quota PD, e rieletto senatore. Successivamente, entra a fa parte della VIII Commissione Lavori Pubblici, comunicazioni, di cui è segretario.

Il 1º dicembre 2018 viene eletto segretario regionale del PD per il Lazio.

Alle elezioni politiche anticipate del 25 settembre 2022 viene candidato per il Senato come capolista nel collegio plurinominale Lazio 02 risultando eletto.




Droni per trasportare i campioni di sangue per le analisi: successo per il primo test di volo in Italia

Utilizzare i droni per superare le difficoltà logistiche del trasporto di campioni biologici nei laboratori analisi da oggi è una soluzione possibile

Pronti per un futuro in cui provette di sangue e altri campioni non testati dai punti prelievo raggiungono i centri di analisi consentendo a tutti i pazienti di qualunque località, anche remota, di usufruire dalla capacità analitica di grandi laboratori all’avanguardia.

Lunedì 27 febbraio, Cerba HealthCare Italia, realtà italiana impegnata nella diagnostica ambulatoriale e nelle analisi cliniche con 400 sedi sul territorio nazionale ha svolto i primi test sperimentali di mobilità aerea avanzata che hanno interessato varie sedi della struttura sanitaria nell’area della Città metropolitana di Milano, in particolare i centri prelievo Cerba HealthCare Italia di Opera e Rozzano.

I voli sono stati operati dalla società Nimbus che ha progettato e costruito il drone e il sistema di contenimento dei campioni, con la supervisione di D-Flight, la società del Gruppo ENAV che eroga i servizi per la gestione del traffico dei droni, e di ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile).

«Si tratta del primo trasporto aereo di campioni di sangue ancora da analizzare che viene testato in Italia tramite drone – spiega Michele De Chirico, Chief Operation Officer di Cerba HealthCare Italia – Siamo entusiasti dell’esito positivo dei test di oggi: il trasporto di materiali annoverati tra quelli “pericolosi – dangerous goods” dimostra la possibilità di avvicinare il paziente ad un servizio tempestivo e capillare. L’aspetto davvero innovativo del progetto è la possibilità di unire un Servizio Sanitario di Prossimità facilmente raggiungibile dal paziente, alla qualità clinica garantita dall’esecuzione delle analisi presso una grande piattaforma di laboratorio. Si tratta di accorciare i tempi tra l’esecuzione del prelievo e l’esito delle analisi, ma non solo, anche di migliorare l’assistenza ai pazienti in ambiti più remoti e meno facilmente raggiungibili con i mezzi di logistica tradizionali. È stato scelto di compiere il volo in modalità “BVLOS”, senza contatto visivo del pilota con il drone, rendendo l’esperimento quanto il più vicino possibile alle condizioni reali che caratterizzeranno questi voli in futuro. Il risultato dei test di oggi ci spinge a proseguire sulla strada dell’innovazione». Cerba HealthCare Italia punta infatti a portare, nei prossimi anni, questa possibilità su tutto il territorio nazionale diventando punto di riferimento per le comunità territoriali del Paese.

Approfondimento:

I voli si sono svolti nella giornata di lunedì 27 febbraio, in modalità automatica, con decollo e atterraggio in area recintata controllata (3×3 metri). Sono stati operati dalla società Nimbus con la supervisione di D-Flight, la società del Gruppo ENAV che eroga i servizi per la gestione del traffico dei droni. In virtù della complessità dei test, è stata coinvolta ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) per seguire la standardizzazione del sistema di contenimento dei dangerous goods.

Il drone (un esarotore con paracadute balistico, doppio canale di comunicazione e sistema di terminazione del volo verificato da EASA), che con il suo carico pesava circa 25 kg, è stato operato da un pilota in remoto. Proprio per rendere la sperimentazione ancora più realistica, sono state sviluppate procedure ad hoc per la gestione dei dangerous goods.

L’aeromobile si è alzato in volo e ha terminato l’operazione senza intoppi per i campioni da analizzare che hanno viaggiato in un box appositamente progettato e certificato a seguito di numerosi drop test. Le analisi eseguite all’arrivo hanno certificato l’integrità biologica dei campioni. Sono state adottate tutte le misure di sicurezza con il drone che si conferma quindi un alleato prezioso, nonché una soluzione sostenibile full electric, per evitare ritardi e impedimenti connessi al traffico cittadino su percorsi lunghi o particolarmente congestionati.

Cerba HealthCare Italia – Parte di un gruppo internazionale dedicato alla diagnostica ambulatoriale e alle analisi cliniche presente in 16 nazioni, Cerba HealthCare Italia è specializzata nei settori dei laboratori analisi, medicina dello sport, medicina del lavoro, radiologia, poliambulatori e service lab. Nel nostro Paese è presente in 16 regioni, più di 400 tra centri medici e di prelievo, 23 laboratori. Ogni anno esegue più di 25 milioni di esami e offre i suoi servizi a oltre 6 milioni di pazienti.




PD, Elly Schlein: la nuova alba del partito parte dal popolo delle primarie

La rivoluzione di Elly Schlein parte dalla nuova squadra e dal popolo delle primarie, quello che le ha permesso di vincere nonostante il voto dei circoli fosse stato favorevole all’avversario, Stefano Bonaccini. Un inedito nella storia del Pd.

La sfida, ora che è segretaria, è tenere unito il partito. Per farlo servono spalle larghe e magari uno stomaco di ferro. E l’appoggio della maggioranza degli iscritti aiuterebbe molto. Ecco che, come prima mossa, Schlein ha annunciato che riaprirà il tesseramento, per fare in modo che chi l’ha scelta nei gazebo “entri a far parte di questa comunità”.

La prima giornata da segretaria è stata scandita dalle riunioni con lo staff e dalle telefonate. Schlein ha avuto prima un cordiale colloquio con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quindi ha ricevuto una chiamata dalla premier Giorgia Meloni che successivamente ha spiegato di aspettarsi una “opposizione durissima” dal nuovo Pd. Tempi e ritmi saranno serrati, anche perché c’è da organizzare un’agenda che fino ai giorni scorsi aveva le forme più di un auspicio che di una prospettiva. “E’ il The Day After” ha scherzato uno di suoi, citando il film sugli effetti di una guerra nucleare. E ci sono molte cose da registrare. “Tenere insieme la comunità è fondamentale”, ha premesso Schlein. Poi l’avvertimento: “Ma senza rinunciare a una linea politica chiara”. Perché qualche volta le orecchie le sono fischiate, quando parlava chi ha sostenuto Bonaccini. “Molti – ha detto il senatore Alessandro Alfieri – sono preoccupati dalle dinamiche che può innescare l’esito del voto, se non gestite”. E il senatore Enrico Borghi: “Le novità di un voto diversificato tra iscritti ed elettori e di cambio di linea politica richiedono sensibilità e intelligenza per tenerci uniti”. Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, aveva minacciato di lasciare se avesse vinto Schlein. Ora che è successo “vedo tutti gli aspetti di potenzialità – ha detto – ma certamente ci sono anche dei rischi”.

A chi ha storto la bocca, Schlein ha lanciato messaggi concilianti: “Lavoriamo per il rilancio, per la massima unità, per avere cura della storia e dei valori del Pd, per proiettarli al futuro, tenendo insieme le culture che hanno forgiato questo partito”. Schlein ha preso possesso del Nazareno nel pomeriggio, in un passaggio di consegne con Enrico Letta, che le ha donato una melagrana “simbolo di prosperità e di fortuna”. Nella sede del Pd, il colpo d’occhio della terrazza già dava la sensazione del cambio di inquilini. Da segretaria Pd, Schlein ha ripetuto spesso: “libererò spazio perché possano prenderselo giovani e donne”. Il totonomi per la nuova squadra parte da chi ha affiancato Schlein durante il congresso: si parla del deputato Marco Furfaro come vicesegretario o come coordinatore della segreteria, del deputato Marco Sarracino all’organizzazione, del deputato Alessandro Zan con per la delega ai diritti, dell’ex sindaca di Crema Stefania Bonaldi per quella ai territori. Poi c’è il capitolo capigruppo: circola il nome di Francesco Boccia per il Senato e si fanno quelli di Chiara Braga, Chiara Gribaudo o Michela Di Biase per la Camera. Debora Serracchiani, che guida i deputati, si è già detta pronta a mettere il mandato a disposizione della nuova segretaria. La scelta passa comunque dal voto dei parlamentari. Dopo la tappa al Nazareno, dove ha incontrato anche la presidente della Commissione del Congresso, Silvia Roggiani, per Schlein c’è stato un susseguirsi di riunioni, per fare il punto sui temi e gettare le basi degli impegni dei prossimi giorni. L’ingresso ufficiale alla guida del partito ci sarà il 12 marzo: la proclamazione in assemblea metterà il timbro sul voto nei gazebo. I dati finali ufficiali sono: Schlein al 53,75% e Bonaccini al 46,25%. L’affluenza è stata di 1.1 milioni di elettori.