Terremoto nel maceratese: torna la paura tra i residenti

MACERATA – Una scossa di terremoto di magnitudo 4.6 è stata registrata alle 5:11 con epicentro a 2 km da Muccia, in provincia di Macerata, ed ipocentro a 9 km di profondità. Lo riporta l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Oltre che nelle Marche, la scossa è stata chiaramente avvertita anche in Umbria. La Protezione civile è in contatto con i sindaci delle zone terremotate che al momento non hanno segnalato danni. In due ore oltre 20 scosse con magnitudo superiore a 2 si sono verificate nella zona colpita dal sisma di questa mattina all’alba, con epicentro a pochi chilometri da Muccia. Secondo l’elenco dell’Ingv, sono state due le scosse con magnitudo 3.5, mentre le altre sono comprese da 2 a 2.6. Ma lo sciame sismico ha visto anche una trentina di scosse di minore intensità, tra lo 0,9 e l’1,9.

Crollato piccolo campanile chiesa Muccia

La scossa di terremoto di magnitudo 4.7 avvenuta alle 5:11 con epicentro a 2 km da Muccia (Macerata) ‘ha fatto crollare il piccolo campanile della Chiesa del ‘600 Santa Maria di Varano’. Lo riferisce il sindaco Mario Baroni.

Ora sono in corso accertamenti, spiega il primo cittadino, per verificare se vi siano ulteriori danni sulle poche case rimaste agibili in paese: su 920 abitanti, 550 sono sistemati nelle Sae, 120-130 persone stanno in case agibili e il resto è in sistemazione autonoma o da parenti. Oltre 10 repliche sono state registrate finora dopo il terremoto di magnitudo 4.7 avvenuto stamani con epicentro a Muccia, nel Maceratese, tra cui due di magnitudo 3.5 alle 5:46 e alle 6:03. Quest’ultima, secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), ha avuto ipocentro a 2 km da Pieve Torina (Macerata). Il sindaco di questo Comune, Alessandro Gentilucci, ha parlato di “notevoli ulteriori danni” ma nessun ferito.

Ingv, 500 volte inferiore a scossa 30 ottobre 2016

Il terremoto di magnitudo 4,6 avvenuto questa mattina a Muccia (Macerata) è stato 500 volte inferiore a quello di magnitudo 6,5 del 30 ottobre 2016: lo ha rilevato il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni. Quel forte terremoto, avvenuto vicino a Norcia, rientrava nella sequenza che si era attivata pochi mesi prima, il 24 agosto, e complessivamente nell’ambito della stessa sequenza sono state registrate 64 scosse simili a quella avvenuta oggi, ossia di magnitudo compresa fra 4 e 5. In tutti i casi a scatenarle è il meccanismo di tipo estensionale caratteristico dei terremoti dell’Appennino, nel quale la crosta terrestre subisce una sorta di ‘stiramento’ con un conseguente allargamento dell’Italia Centrale.
Oltre 50 scosse in due ore In due ore oltre 20 scosse con magnitudo superiore a 2 si sono verificate nella zona colpita dal sisma di questa mattina all’alba, con epicentro a pochi chilometri da Muccia. Secondo l’elenco dell’Ingv, sono state due le scosse con magnitudo 3.5, mentre le altre sono comprese da 2 a 2.6. Ma lo sciame sismico ha visto anche una trentina di scosse di minore intensità, tra lo 0,9 e l’1,9.

La sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione civile è in costante contatto con le strutture regionali dopo il terremoto di stanotte nelle Marche.

Ingv, possibile che sequenza duri ancora E’ probabilmente destinata proseguire la sequenza che si è attivata il 24 agosto 2016 nell’Italia centrale e che oggi ha portato al terremoto di magnitudo 4,6 nelle Marche. “E’ normale che una sequenza che ha mobilitato un volume così grande duri a lungo”, ha osservato il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) , Carlo Doglioni. “Per una sequenza che ha mobilizzato un volume più piccolo, come quella legata al terremoto de L’Aquila del 2009, sono stati necessari tre anni per tornare a un’attività con valori confrontabili a quelli precedenti all’evento. E’ quindi possibile che la sequenza che si è attivata nell’agosto 2016 duri ancora non meno di un anno.
Trenitalia ha deciso di sospendere a scopo precauzionale la circolazione lungo la linea interna Civitanova Marche-Macerata per effettuare controlli sulla tenuta della strada ferrata. La circolazione dovrebbe riprendere alle 9.

“Danni? Qui tutto il centro della città è ancora zona rossa, ora stiamo facendo verifiche fuori, poi faremo accertamenti anche lì dentro”. Intanto però il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, dopo la scossa 4.7 delle 5:11 di oggi, ha bloccato tutti gli accessi alla zona rossa, “tranne quelli delle ditte specializzate che stanno lavorando”. Divieto in particolare per i cittadini che ancora oggi – spiega all’ANSA – “vanno a recuperare oggetti personali dalle case inagibili”. Pasqui non vuole esser allarmista, ma – sottolinea, ricordando le scosse dei giorni scorsi – “mi sembra che questo fenomeno sismico stia andando a crescere, non a diminuire”. Dopo il forte sisma del Centro Italia del 2016, nella zona di Muccia la terra era tornata a tremare con frequenza e intensità già da alcuni giorni. In particolare, il 4 aprile se ne erano registrate una di magnitudo 4 alle 4:19 e una di magnitudo 3.6 alle 20:41.L’epicentro di questa ultima scossa di magnitudo 4.7 è stato a 53 km da Perugia, 65 da Terni e 85 dall’Aquila. Già si sono registrate 4 lievi repliche di magnitudo 2 o 2.1.

Parla di “grande paura e insicurezza tra le persone” il sindaco di Muccia, Mario Baroni. “Stiamo controllando sia le casette che le case rimaste agibili – afferma Baroni al telefono con Rai News24 -. E’ uno stillicidio contino, che ci sta snervando e che non si ferma: le scosse si ripetono da svariati giorni, anche con un’escalation nell’intensità”.




Governo, scontro frontale al vertice centrodestra

Scontro frontale all’interno del centrodestra sulle prossime mosse in vista del prossimo giro di consultazioni al Quirinale. La polemica si consuma sotto traccia, al termine di un vertice ad Arcore tra i tre leader della coalizione, quando viene diffusa una nota congiunta in cui non si citano i Cinque Stelle e si ribadisce la richiesta a Mattarella di un incarico a un proprio leader, ovvero Salvini.
E’ necessario, recita il comunicato, che “dopo anni di governi nati da giochi di palazzo, il prossimo esecutivo sia rispettoso della volontà espressa dai cittadini nelle elezioni dello scorso quattro marzo”. Insomma, sulla carta una posizione unitaria, ma la coesione è solo di facciata: appena terminata la riunione fonti di Forza Italia fanno sapere che il centrodestra è unito nel chiedere un incarico a Salvini per un governo che vada a cercarsi i voti in Parlamento.

Un modo per stanare il leader del Carroccio e mettere oggettivamente in difficoltà il suo rapporto con Luigi Di Maio, si racconta in alcuni ambienti del centrodestra. Tanto da costringere Salvini a diffonde a sua volta un comunicato in cui chiarisce la sua intenzione di dialogare con tutti “a cominciare da Di Maio” e di non essere disposto a “tirare a campare”.

“In settimana – scrive – continuerò a dialogare con altri (a cominciare da Di Maio) l’unica cosa che escludo è di fare un governo insieme al PD, che ha fatto disastri negli ultimi sei anni. Se ci saranno i numeri per governare sarò orgoglioso di farlo, altrimenti – sintetizza – meglio tornare ad ascoltare gli italiani”.

Più tardi, fonti vicine alla Lega – in un estenuante ping pong con Arcore – traducono esplicitamente la nota precedente bocciando senza mezzi termini l’ipotesi che Salvini accetti un incarico al buio, senza avere prima in mano una maggioranza chiara. Insomma, nessuna ‘caccia al voto’ in Parlamento. Giorgia Meloni, invece, ospite da Barbara D’Urso, conferma che la coalizione punta alla premiership leghista ma poi, sottolinea: “vediamo chi ci sta in Parlamento”.

Quindi attacca Luigi Di Maio: “Ha una idea tutta sua della grande ammucchiata…Dice che vuol fare una cosa nuova e cerca un accordo con il Pd…. Vuole riportare al governo chi ha fatto disastri per sei anni. La grande ammucchiata è M5S-Pd”.

Sul fronte opposto, anche Giancarlo Giorgetti, ancora prima che inizi il vertice di Arcore, punzecchia il Cavaliere: “Berlusconi può decidere di fare un discorso orgoglioso, come quello che ha fatto al Colle, ma che però non ha sbocchi politici. Le alternative – osserva il capogruppo leghista su Rai 3 – sono peggiori a quelle che gli abbiamo proposto noi”. Quindi, auspicando un’intesa con i Cinque Stelle, chiede a Di Maio di evitare ogni “pregiudiziale sulla premiership” esortando tutti al fatidico passo indietro, come segnale di “responsabilità nei confronti il Paese”.
Un dialogo difficile, quello tra Lega e M5s, che però sembra non essersi mai interrotto.




Lago Baikal, il più antico del mondo con i suoi 25milioni di anni

Il satellite Sentinel-3A del programma europeo Copernicus ci porta sopra la Siberia meridionale e sul più grande lago di acqua dolce del mondo: il lago Baikal. Ripreso il 14 marzo 2017, questo profondo lago appare ricoperto di ghiaccio. L’intero lago è normalmente ghiacciato tra gennaio e maggio ed in alcuni punti il ghiaccio può essere più spesso di 2 metri.
Con circa 23.000 km cubici di acqua, il lago Baikal è il più grande lago di acqua dolce per volume al mondo.

Esso contiene circa il 20% dell’acqua dolce di superficie di tutto il pianeta, che è più di tutti i Grandi Laghi del Nord America messi insieme. L’acqua del lago Baikal è straordinariamente pulita, trasparente e satura di ossigeno. L’elevata trasparenza è dovuta ai numerosi organismi acquatici che purificano l’acqua e la rendono simile ad acqua distillata.

Con i suoi 25 milioni di anni, questo straordinario lago è anche il più antico del mondo.

È conosciuto come le “Galapagos della Russia” in quanto la sua età ed il suo isolamento hanno prodotto una ricca e singolare fauna acquatica, che assume un valore eccezionale per la scienza evolutiva. Occasionalmente vengono scoperte nuove specie ed è stato stimato che attualmente conosciamo solo il 70-80% di tutte le specie che vivono nel lago. Per tali motivi, nel 1996 il lago è stato inserito nella lista dei Siti Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Il lago è circondato da paesaggi di taiga di montagna, anch’essi protetti al fine di conservarne il loro stato naturale.




Siria, sale a 100 il bilancio dei morti. Papa Francesco: “Preghiamo perché i responsabili politici e militari scelgano un’altra via”

Sale a circa cento morti tra cui bambini e donne, il bilancio di un sospetto attacco chimico attribuito al governo siriano a est di Damasco, nella cittadina di Duma, ultima roccaforte di miliziani anti-regime. Secondo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), i primi bilanci di decine di uccisi si sono aggravati a causa della gravità delle condizioni di salute di numerose persone che hanno mostrato segni di soffocamento e difficoltà respiratorie. Il precedente bilancio parlava di almeno 70 uccisi.

Interviene anche il Papa che chiede con forza la fine degli stermini e delle armi chimiche in Siria

“Giungono dalla Siria notizia terribili con decine di vittime, di cui molte donne e bambini”, notizie di tragici effetti “dell’uso di armi chimiche”: “preghiamo per tutti i defunti per le famiglie che soffrono”, afferma Francesco, e aggiunge: “Non c’è una guerra buona e una guerra cattiva e niente può giustificare l’uso di tali strumenti di sterminio contro persone e popolazioni inermi. Preghiamo perché i responsabili politici e militari scelgano un’altra via: quella del negoziato, la sola che può portare una pace che non sia quella della morte e della distruzione”.




Münster, furgone contro la folla: Silvestroni (FdI) invoca il reato di terrorismo islamico

MUNSTER – È di almeno quattro morti, compreso l’attentatore, e una cinquantina di feriti di cui 6 in pericolo di vita, secondo la Bild, il primo bilancio di quanto avvenuto nelle prime ore del pomeriggio nel centro di Münster, in Germania, quando un furgone ha travolto la folla nel centro della città della Renania Settentrionale-Vestfalia. Il furgone usato per l’attacco sarebbe piombato sui pedoni e sui clienti seduti ai tavoli all’aperto del ristorante Kiepenkerl, nel centro storico. Il presunto attentatore, secondo quanto confermato dalla polizia, si sarebbe ucciso a colpi di arma da fuoco. L’autore dell’attacco, riferisce la polizia, si è suicidato. E, secondo il quotidiano Sueddeutsche Zeitung, si tratterebbe di un tedesco con problemi psichici. Secondo quanto riferisce la Dpa, circolano voci sulla possibile presenza di un secondo attentatore che sarebbe in fuga, ricercato dalla polizia.

I media tedeschi parlano di attacco terroristico, anche se, su Twitter, la polizia si è limitata ad affermare: “Niente speculazioni” e ha esortato gli abitanti della città ad evitare il centro per permettere ai soccorsi di operare. Fonti della Farnesina riferiscono che sono in corso le verifiche per accertare l’eventuale coinvolgimento di connazionali.

L’accertamento dell’identità del conducente del veicolo ha richiesto del tempo con la polizia che, prima, ha dovuto controllare che non fossero presenti ordigni sull’auto dove era il corpo. A fine giornata le autorità hanno poi confermato che si tratterebbe di un cittadino tedesco, ma non hanno voluto aggiungere dettagli. Secondo i media l’autore sarebbe Jens R, un 48enne del Sauerland, una regione collinare non lontana da Muenster, circostanza che ha fatto vacillare l’ipotesi, cavalcata con convinzione dai media tedeschi nel corso del pomeriggio, che si potesse trattare di un attentato terroristico. La cittadina di Muenster, uno dei principali centri universitari in Germania, era tornata a rianimarsi in questi ultimi giorni, raccontano testimoni ai media locali. I circa 50.000 studenti che la abitano stavano tornando alla spicciolata questo fine settimana per l’inizio del semestre estivo, che comincia lunedì. Stamattina la città si era ulteriormente riempita in occasione di una manifestazione contro l’intervento turco in Siria. Anche per questo i media avevano accreditato l’ipotesi di terrorismo di matrice non tedesca.

 

Il deputato di Fratelli d’Italia Marco Silvestroni invoca il reato di terrorismo islamico.

“Un clima di guerra e di terrore intollerabile al quale ormai siamo quotidianamente sottoposti. – Ha dichiarato sul proprio profilo Fb il deputato di Fratelli d’Italia Marco Silvestroni dopo aver appreso la notizia – L’Occidente, l’Europa, l’Italia sono sotto attacco – ha detto ancora Silvestroni – e dobbiamo difenderci. Serve immediatamente una legge per introdurre il reato di terrorismo islamico!”

Marco Silvestroni deputato di Fratelli d’Italia




Di Maio strizza l’occhio al Pd: “Sotterriamo l’ascia di guerra”

“Io non sto rinnegando le nostre idee né le critiche che in più momenti abbiamo espresso anche aspramente nei confronti del Pd, e che anche il Pd non ci ha risparmiato. Credo però che ora il senso di responsabilità nei confronti del Paese ci obblighi tutti, nessuno escluso, a sotterrare l’ascia di guerra”. Così il leader M5S Luigi Di Maio, si rivolge al Partito Democratico, in un’intervista in apertura di Repubblica. Sottolinea di non aver mai posto veti su Renzi, ma di aver invece “sempre contestato la linea di chiusura decisa dal Pd all’indomani delle elezioni”, e ribadisce, quindi, la sua proposta di un ‘contratto’ di governo: “Sediamo intorno a un tavolo, per ragionare e trovare insieme una sintesi che serva a dare risposte e non a scontrarsi muro contro muro”.

La reazione nei confronti della volontà di Salvini di andare al Colle con Berlusconi e Meloni. Salvini deve scegliere tra il cambiamento e il riportare indietro l’Italia con Berlusconi. E’ questo, secondo quanto apprende l’Ansa, il commento che filtra dai vertici M5S sulla decisione – accolta da Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi – del leader della Lega di andare al Colle come unica delegazione del centrodestra. Una mossa, si spiega dai vertici del Movimento, con cui oggi Salvini ha messo se stesso e tutto il centrodestra all’angolo.




M5s, reddito di cittadinanza?: alla Stampa Estera il professor Domenico De Masi chiarisce il grande equivoco

Beppe Grillo e Davide Casaleggio hanno commissionato tempo fa al prof. Domenico De Masi, sociologo del lavoro, tra i più stimati accademici italiani in materia di occupazione, una ricerca, dal titolo “Lavoro 2025”, sul probabile futuro e prospettive del mondo lavorativo in Italia. Ne è nato un rapporto di oltre 300 pagine che Luigi Di Maio ha descritto come “la prospettiva sulla quale il Movimento intende sviluppare il proprio programma sul lavoro”.

Recentemente, De Masi ha incontrato i soci della Stampa Estera a Roma

In tale circostanza ha avuto luogo un interessante dibattito e confronto sulle tematiche più attuali nella vita politica e sociale italiana, connesse anche all’interesse derivante dal successo elettorale di un Movimento che, in meno di 10 anni, è salito alla ribalta ed alle leve di governo di molte istituzioni italiane. In particolare, molti interrogativi sono stati posti dai giornalisti sui contenuti del cosiddetto ‘reddito di cittadinanza’ che costituisce uno dei punti chiave del programma politico del M5S.

Tuttavia, De masi ha chiarito come la sua proposta differisca sostanzialmente da quella del Movimento, che sarebbe più esatto definire ‘reddito d’inclusione’

Ma questo intervento di sostegno al reddito ed alla ricerca di un’occupazione in Italia si scontra contro l’obsolescenza delle infrastrutture che dovrebbero aiutare nella ricerca del lavoro per cui, stante i criteri che dovrebbero guidare la misura proposta dai 5S, la sua realizzazione diventerebbe estremamente difficile, mentre i bisognosi non possono aspettare anni che siano riformati e resi utili i centri per l’impiego ed analoghe istituzioni. Per ovviare a questo problema, De Masi evidenzia che la sua ipotesi, questa sì definibile ‘ reddito di cittadinanza’, sia un beneficio assegnato a tutti coloro che ne abbiano necessità da subito. Per De Masi, quindi “ Tanto varrebbe, a questo punto, dire che tutti i disoccupati prendano una stessa cifra, a prescindere dalla loro condizione economica. Per alcuni sarebbe un’ingiustizia, perché i più agiati non se lo meriterebbero. Ma costoro è più difficile che rimangano disoccupati, e qualcuno il reddito nemmeno lo chiederebbe. Questo, però, è l’unico modo in cui si riesce a fare tutto rapidamente: basta che, nel momento in cui licenzia il lavoratore, si informi l’ufficio addetto e lui da quel giorno percepirebbe il reddito. Almeno in una prima fase, finché non ci realizzino efficienti centri per l’impiego, è meglio il reddito di cittadinanza.

L’equivoco nasce dal fatto che la proposta di legge del M5S venne definita reddito di cittadinanza, mentre non lo è”.

Domenico De Masi ha elaborato il suo paradigma partendo dal pensiero di maestri come Alexis de Tocqueville, Carlo Marx, Frederick W. Taylor, Daniel Bell, André Gorz, Alain Touraine, Agnes Heller e approdando a contenuti originali in base a ricerche centrate soprattutto sul mondo del lavoro. Ha diffuso le sue idee attraverso libri, saggi, articoli, corsi universitari, seminari, conferenze e trasmissioni radio-televisive. Qui di seguito sono sintetizzati i punti essenziali del suo paradigma: la società postindustriale, gli aspetti socio-economici, i bisogni emergenti, i nuovi soggetti sociali, la creatività, il lavoro, il telelavoro, l’ozio creativo, il tempo libero, i paradossi sociali e aziendali. Per una descrizione esauriente del paradigma elaborato e diffuso da De Masi, si rinvia a tre suoi testi La fantasia e la concretezza, Il futuro del lavoro, Ozio creativo, tutti pubblicati da Rizzoli. Durante la chiacchierata coi rappresentanti dei media esteri, De Masi ha anche annunciato l’imminente conclusione di un suo nuovo saggio, sempre su queste tematiche, di notevole impegno, essendo previste non meno di 800 pagine!

Gianfranco Nitti




La delegazione di centrodestra andrà unita al Colle. Salvini: “Possibile solo governo con noi e M5s”

Alle prossime consultazioni il centrodestra si presenterà unito con Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi“. L’ex premier raccoglie così la proposta venuta in mattinata – in una intervista al Tg1 – da Matteo Salvini. “Chiederò – aveva detto Salvini – a Berlusconi e Meloni di andare insieme alle consultazioni. L’unico governo possibile è quello del centrodestra insieme con il M5s”.

Intanto dal Movimento cinque stelle arriva un nuovo appello al Pd. Il capogruppo alla Camera Danilo Toninelli chiede: ‘Sediamoci a un tavolo con i Dem’.

Toti: accordo con M5S su programma minimo è possibile – “E’ possibile trovare un programma minimo di Governo tra centrodestra e M5S con la buona volontà, il dialogo sugli incarichi istituzionali è stata una prova che induce un po’ di ottimismo, ma non è facile e non so neanche quanto possa durare”. Lo afferma il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, consigliere politico di Silvio Berlusconi, stamani a ‘Circo Massimo’ su Radio Capital. “Che Di Maio dica ‘non faccio alleanze con qualcuno’ fa parte della narrazione necessaria a fare digerire al proprio mondo la necessità di dialogare con qualcuno. – commenta Toti – L’accordo quale che sia tra le forze politiche è una dolorosa necessità frutto di una legge elettorale sbagliata con un ritorno al proporzionale che ha portato indietro il Paese”. “Una sorta di Governo che traghetti il Paese a fare una nuova legge elettorale, a sterilizzare le clausole di salvaguardia, credo che Mattarella dovrà metterlo in piedi, – prevede Toti – potrebbe durare uno-due anni, la darei molto alta come possibilità. Un governo di coalizione centrodestra-M5S che dura cinque anni non è facile, è abbastanza lontano”.

Delrio, no ad accordo con m5s, sarebbe trasformismo – “Non è un problema personale quello con i 5 stelle, la questione è che bisogna essere seri, non siamo minoranza per capriccio e oltretutto abbiamo idee diverse rispetto ai 5 stelle su temi sostanziali sottoposti al giudizio degli elettori”. Con queste parole il capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio, parlando a Radio Anch’io, spiega il no dei Dem ad un accordo di governo con il partito di Di Maio aggiungendo che da un punto di vista tecnico una intesa con il Movimento sarebbe definito “trasformismo”. Delrio parla di “ricette diverse” e che con quelle del “centrodestra e dei 5 stelle l’Italia peggiorerà”. “Se ci sarà un governo M5s-Lega vuol dire che ci sono convergenze programmatiche e credo che ci siano su diversi punti, lo temo per l’Italia”, continua Delrio che aggiunge: “Gli elettori non vanno presi in giro, la politica è anche serietà con promesse da mantenere”.

Orlando: Renzi lasci lavorare Martina o ritiri le dimissioni – “Renzi deve decidere: se ritiene che la colpa della sconfitta non sia sua, ma mia o dei cambiamenti climatici ritiri le dimissioni. Se invece si assume una quota significativa di responsabilità, la cui conseguenza sono le dimissioni, deve consentire a chi ha avuto l’incarico pro tempore di esercitarlo, altrimenti non riparte l’iniziativa e la ripresa dei rapporti del Pd con la società”. Lo dice il ministro e leader della minoranza Pd Andrea Orlando, lasciando Palazzo Chigi al termine del Cdm. Orlando commenta la riunione di Renzi con i suoi di ieri a Roma: “Bisogna fare chiarezza e l’episodio di ieri credo non contribuisca ad andare in questa direzione”




Polizia di Stato, Tagliente. “Complimenti a Roberto Massucci promosso Questore della Repubblica”

ROMA – Complimenti e buon lavoro a Roberto Massucci promosso Questore della Repubblica: “Una nomina importante. Un evento speciale e, ritengo –scrive il prefetto Francesco Tagliente sulla pagina FB – per tutta l’Amministrazione della pubblica sicurezza che si arricchisce di una risorsa straordinaria in un momento particolarmente delicato per la sicurezza pubblica e soprattutto per la gestione delle manifestazioni di piazza”.
Il Consiglio di Amministrazione per il personale della Polizia di Stato, a seguito di scrutinio per merito comparativo dei dirigenti di Polizia, ha nominato 32 nuovi Questori tra cui il Capo di Gabinetto del Questore di Roma, Roberto Massucci.
“Al neo Questore Massucci – prosegue Tagliente – rivolgo i miei Complimenti per l’importante tappa raggiunta e gli auguri di buon lavoro per le nuove sfide che lo attendono. E’ una delle più autorevoli figure della nostra grande famiglia della Polizia di Stato. E’ sempre stato e continua ad essere un punto di riferimento per tantissimi colleghi anche per riflettere sulla gestione di eventi critici. Con lui, per circa 20 anni, ho condiviso momenti problematici molto importanti sia dalla Questura di Roma che dall’Ufficio Ordine Pubblico del Ministero. Il suo contributo è stato decisivo nella gestione di tantissimi eventi complessi”.
Per parlare della storia professionale di Roberto Massucci servirebbero pagine intere. Ecco come la riassume il prefetto Tagliente.
“In tema di ordine e sicurezza pubblica, ha gestito con successo le misure organizzative di tutti i grandi eventi anche di rilievo internazionale ospitati dal nostro Paese negli ultimi anni, dal Grande Giubileo del 2000 al Giubileo della Misericordia del 2017, dalle Olimpiadi invernali di Torino 2006 ai vertici dei capi di stato. In tema di gestione dei grandi eventi è stato anche coordinatore del progetto “Coordinating National Research Programmes on Security During Major Events in Europe (EU – SEC)”, sviluppato dall’UNICRI sotto l’egida dell’Unione Europea
Il neo Questore Massucci è molto conosciuto anche a livello internazionale come massimo esperto nella pianificazione e gestione della sicurezza negli stadi. E’ stato dirigente del Centro Nazionale di Informazione sulle Manifestazioni Sportive, vice presidente operativo e portavoce dell’Osservatorio Nazionale Sulle Manifestazioni Sportive e segretario del Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive. Peraltro è stato anche responsabile Operativo della Sicurezza della Nazionale Italiana di calcio; Profondo conoscitore della cooperazione internale di polizia è stato rappresentante del Ministero dell’Interno e Punto di Contatto nazionale per le problematiche dell’ordine pubblico e la violenza nello sport presso il “Gruppo di Cooperazione di Polizia” dell’Unione Europea e presso il Comitato Permanente della “Convenzione Europea sulla violenza degli spettatori in occasione di eventi sportivi del Consiglio d’Europa;
Particolarmente interessante anche il suo impegno per promuovere il partenariato con il mondo accademico. Tra le tante attività per favorire la collaborazione tra le istituzioni governative e il mondo accademico, risulta significativa la realizzazione di un accordo con alcune prestigiose Università degli Studi di Roma e la Questura di Roma, al fine di favorire la ricerca e promuovere lo studio sistematico dei fenomeni sociali sia ai fini dell’adeguamento della strategia di competenza governativa nel settore della sicurezza, sia dello sviluppo dei valori etici, culturali e sociali.
Durante il suo percorso professionale non sono mancate esperienze nel settore della Polizia Giudiziaria e investigativa sia alla Squadra Mobile e alle Volanti della Questura di Verona che al vertice dei Commissariati Primavalle e San Paolo della Questura di Roma”




Sud Corea: ex presidente colpevole di abuso di potere e coercizione

L’ex presidente della Repubblica sudcoreana Park Geun-hye è stata riconosciuta colpevole di abuso di potere e coercizione dalla Corte centrale distrettuale di Seul dove è alle battute finali il primo grado del processo avviato dopo lo scandalo di corruzione costatole prima l’impeachment a marzo 2017 e subito dopo anche l’arresto. Park, 66 anni, prima donna alla carica istituzionale più alta del Paese, doveva rispondere di 18 capi d’accusa, tra cui corruzione, coercizione, abuso di potere e diffusione di segreti di Stato.

Park Geun-hye è stata condannata a 24 anni di carcere dalla Corte centrale distrettuale di Seul. La procura aveva chiesta una pena detentiva di 30 anni. La lettura della sentenza è avvenuta in diretta televisiva: Park, in prigione da oltre un anno in una struttura vicino a Seul, non ha partecipato all’udienza a causa di una malattia.




Elicottero della Marina cade in mare: muore un membro dell’equipaggio

Un elicottero della Marina militare impegnato nell’operazione Mare sicuro è caduto in mare, nel Mediterraneo centrale, durante un’esercitazione notturna con cinque persone a bordo. Uno dei componenti dell’equipaggio è morto nell’ammaraggio mentre altri quattro sono stati tratti in salvo

L’elicottero, riferiscono alla Difesa, era imbarcato su nave Borsini, unità della Marina impegnata nell’operazione ‘Mare Sicuro’ nel Mediterraneo. Durante una ‘attività addestrativa notturna programmata’ è caduto in mare, per cause ancora sconosciute. Le attività di soccorso per il recupero dell’equipaggio ‘sono scattate con immediatezza – sottolinea ancora lo Stato maggiore della Difesa – e sono stati prontamente recuperati i gli uomini a bordo. Sono in corso gli accertamenti per stabilire i motivi dell’incidente.