Allarme servizi segreti britannici: l’Isis minaccia l’Europa

L’Isis aspira a compiere attacchi “devastanti” e “più complessi” in Europa dopo aver perso territori in Medio Oriente: è l’allarme che il capo dell’MI5 Andrew Parker lancerà durante una riunione dei responsabili della sicurezza europea a Berlino, secondo un’anticipazione della Bbc. Dodici attacchi terroristici sono stati fermati nel Regno Unito dall’attacco di Westminster nel 2017, rivelerà inoltre Parker.

Il numero uno dell’intelligence interna britannica accuserà anche il Cremlino di “flagranti violazioni delle regole internazionali” per l’avvelenamento dell’ex-spia russa Sergei Skripal e di sua figlia a Salisbury a marzo. Parker descriverà il tentativo di assassinio come “attività maligna intenzionale e mirata” che rischia di trasformare la Russia in un “paria”.




Maltempo: allerta per temporali in arrivo

Proseguono gli effetti della perturbazione atlantica già attiva sul nord-ovest: nelle prossime ore si estenderà anche al resto del settentrione e a parte del centro Italia dove porterà fenomeni temporaleschi, più frequenti e intensi su Lombardia, Veneto e Toscana. La Protezione Civile ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse, che integra ed estende quello dell’altro ieri.

Si prevedono dal pomeriggio precipitazioni da sparse a diffuse, a prevalente carattere di rovescio o temporale, su Lombardia, Veneto e Toscana. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento. Allerta gialla su Valle d’Aosta e su gran parte del Piemonte, su Lombardia e Veneto, settori occidentali della Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo e Molise, nonché sui settori occidentali di Calabria e Basilicata e sui settori tirrenico e nord-orientale della Sicilia.




Caltanissetta: arrestato per corruzione ex presidente Sicindustria Montante

CALTANISSETTA – La Polizia di Caltanissetta ha arrestato, con altre cinque persone, l’ex presidente di Sicindustria Antonio Calogero Montante, attualmente presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta (paladino antimafia) e presidente di Retimpresa Servizi di Confindustria Nazionale.

Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di essersi associati allo scopo di commettere più delitti contro la pubblica amministrazione e di accesso abusivo a sistema informatico, nonché più delitti di corruzione.

L’inchiesta, condotta dalla squadra mobile di Caltanissetta, è coordinata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia. Tra gli arrestati, tutti ai domiciliari, ci sarebbero anche tre agenti della Polizia di stato che avrebbero fatto parte di una rete di spionaggio al servizio di Montante. A un sesto indagato è stato notificato un provvedimento di interdizione (sospensione per un anno dal lavoro)

Montante dunque finisce in manette. Lui, responsabile della Giunta legalità di Confindustria nazionale e presidente della Camera di commercio di Caltanissetta. La giunta Crocetta, che in Montante ha avuto uno dei principali sponsor, ha commissariato la maggior parte degli enti dell’isola, dalle province ai Consorzi Asi che gestiscono tutti gli aiuti economici alle imprese locali. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha nominato Montante membro dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati alle mafie.

Da anni, Montante, conduce una battaglia affinché i beni confiscati siano messi a reddito e quindi nuovamente venduti.




Bologna: tutto pronto per i 40 anni dalla concessione della Bandiera di Guerra al 5° Battaglione Carabinieri

BOLOGNA – Domani 15 maggio 2018, alle ore 11.30, presso la Caserma, intitolata alla Medaglia d’Oro al Valor Militare Corrado Mazzoni, sede del 5° Reggimento Carabinieri “Emilia Romagna”, avrà luogo la cerimonia di commemorazione del quarantennale di concessione della Bandiera di Guerra all’allora 5° Battaglione Carabinieri.
Il Reparto fu istituito il 02 maggio 1920 con decreto del Ministero della Guerra, assumendo l’originaria denominazione di “5° Battaglione Mobile Carabinieri”, con compiti di tutela dell’ordine
e della sicurezza pubblica. Suddiviso su tre compagnie a piedi, una compagnia ciclisti e una sezione mitraglieri, venne soppresso il 30 dicembre 1923.
Il 12 agosto 1945, il Reparto viene ricostituito con la denominazione di “Battaglione Mobile Carabinieri Bologna”, per concorrere nei servizi di ordine pubblico e di pubblica sicurezza, nonché
per partecipare alle operazioni di soccorso alle popolazioni in caso di calamità.
Il 1° settembre 1977, il Battaglione assume il rango di “Comando di Corpo” con la denominazione di “5° Battaglione Carabinieri “Emilia- Romagna”, fino ad arrivare al 7 ottobre successivo,
quando il Presidente della Repubblica Giovanni Leone, con decreto n.816, ha concesso la Bandiera di Guerra al Reparto.
Il 10 settembre 2012 il Battaglione viene elevato a Reggimento.
A partire dal dopoguerra, il Reggimento è stato costantemente impegnato in servizi di ordine e sicurezza pubblica, predisposti in occasione dei più importanti eventi nazionali, oltre ad intervenire,
con il Reparto di Soccorso, a seguito di tragici eventi calamitosi, ultimo dei quali il sisma che ha colpito l’Italia centrale nel 2016, dove oltre ad assicurare la sicurezza delle popolazioni, con servizi
antisciacallaggio, ha garantito, presso il Comune di Fiastra (MC), il vettovagliamento attraverso l’istallazione di una cucina da campo che ha confezionato e distribuito per circa tre mesi una media
di 400 pasti al giorno alla popolazione civile.
Il Reparto, inoltre, sempre nelle zone colpite dal sisma, ha partecipato nella Regione Umbria a molteplici servizi per il recupero delle opere d’arte nei siti ritenuti a rischio.
Gli scenari internazionali, che vedono fortemente alimentato il rischio terrorismo, hanno determinato la costituzione presso i Reggimenti Mobili dell’Arma di Squadre Operative di Supporto, con specifici compiti di antiterrorismo, che dal 2016 operano con personale altamente addestrato e specializzato.
Il 5° Reggimento Carabinieri “Emilia Romagna”, attualmente, è comandato dal Colonnello Raffaele FEDOCCI.




Fregene, ancora allarme erosione spiagge: stagione in alto mare… se i privati non pagano

FREGENE (RM) – La difesa della costa di Fregene condizionata dalla disponibilità dei privati a farsi carico della manutenzione e dell’eventuale rimozione del geotubo già finanziato dalla Regione Lazio. Questo il dato che emerge ancora oggi dopo che la Regione, per frenare l’avanzata del fenomeno erosivo, ha stanziato 350 mila euro per la posa in opera di un geotubo sommerso, a circa 30 metri dalla costa, su un tratto di litorale di circa 800 metri per dare modo ai balneari di lavorare durante l’imminente prossima stagione estiva e dopo che la stessa Regione ha individuato altri 300 mila euro circa con cui effettuare il ripascimento del tratto eroso, con immissione di circa 30 mila metri cubi di sabbia.

Un mese fa il sindaco Esterino Montino insieme all’assessore regionale Mauro Alessandri presentavano i lavori

Eppure solo un mese fa l’Assessore ai Lavori pubblici della Regione Lazio, Mauro Alessandri, insieme al Sindaco di Fiumicino Esterino Montino e all’associazione dei balneari, durante un sopralluogo aveva presentato i lavori per contrastare l’azione di erosione del litorale di Fregene. Quindi a conclusione della conferenza dei servizi gli uffici regionali avevano dato il via libera all’installazione del geotubo e al relativo ripascimento per completare il posizionamento della struttura sul fondale.

Prosegue l’erosione: associazioni e balneari in ginocchio

E ancora si assiste all’avanzata del mare che sta continuando a divorare la spiaggia del litorale Sud di Fregene nel Comune di Fiumicino costringendo in ginocchio le associazioni e i balneari più colpiti dall’erosione.  “La stagione balneare è cominciata mentre i lavori per il geotubo che rimpingui le spiagge sono ancora un miraggio”. Parole queste pronunciate da Mario Baccini candidato sindaco alla prossima tornata elettorale per il rinnovo dell’assise comunale di Fiumicino. “Visto che la Regione ha approvato l’opera – ha proseguito Baccini – è urgente dare il via ai lavori che, seppur non risolutivi della situazione, posso tamponare per ora l’erosione delle nostre spiagge.

Ma le opere saranno realizzate solo se i privati sottoscriveranno un impegno a sostenere i costi di manutenzione

L’amministrazione comunale di Fiumicino ha inviato un sollecito alle associazioni e ai balneari di Fregene sud più colpiti dall’erosione in cui viene richiesta la conferma della disponibilità a sottoscrivere una specifica convenzione con la quale si impegnano a farsi carico della manutenzione e dell’eventuale rimozione del geotubo. “Ricordiamo però – ha detto ancora Mario Baccini – che le spiagge non sono dei balneari ma sono un patrimonio che porta un indotto a tutta la città quindi ci sembrerebbe logico che il Comune si facesse carico degli oneri di manutenzione insieme alla Regione. Dobbiamo aiutare e sostenere lo sviluppo dell’economia blu e dell’indotto che genera per tutto il territorio. Sembra assurdo voler gravare sui balneari con oneri spropositati vista la situazione che vede già molte strutture ridotte a strutture fatiscenti per colpa dell’erosione e dei ritardi negli interventi dovuti al continuo ritardo e al rimpallo di responsabilità tra Regione e Comune. Oltre al danno non si può aggiungere la beffa e la rapina ai danni degli esercenti. È inaccettabile – ha concluso il candidato sindaco – da parte di chi amministra ricattare gli operatori chiedendo che s’impegnino anche nella manutenzione di un’opera di rilievo regionale”.

Fregene: 600mila euro dalla Regione Lazio a difesa della costa




Comunali Lazio: i candidati a Pomezia, Velletri e Fiumicino

Giugno sarà il mese di importanti elezioni comunali che coinvolgeranno vari comuni del Lazio tra cui Pomezia, Velletri e Fiumicino.

Pomezia

Il 10 giugno (ballottaggio previsto per il 24) consulterà i propri cittadini che dovranno passare oltre o riconfermare la Giunta retta dal Movimento Cinque Stelle di Fabio Fucci. Quest’ultimo eletto nel 2013 è stato al centro di una bufera programmatica con Luigi Di Maio nel dicembre 2017. Il capo del M5S negava al primo cittadino la terza rielezione dopo la sottoscrizione del contratto del movimento che la vietava, ammonendolo circa una prossima rottura. A tali moniti Fabio Fucci rispose definendoli un’ipocrisia. Per questo a giugno Fucci tenterà il riscatto candidandosi con la Lista Civica il Bene in Comune e la Lista Essere Pomezia contro cinque candidati. Roberto Camerota di Casa Pound, Antonio Aquino con la Lista Progetto Comune Pomezia, Pietro Matarese di centrodestra ( Forzi Italia, Udc, Lista III° millennium, Lega, Fdi, Lista dello Scarpone, Msi), Stefano Mengozzi del centrosinistra sostenuto dal Partito Democratico, Unione imprenditori lavoratori socialisti, Psi, Pomezia domani, e Adriano Zuccalà M5S.

 

Velletri

Saranno ben 26 le liste a sostegno di sette candidati allo scranno maggiore del Comune. Ad auspicare di prendere il posto del sindaco uscente Fausto Servadio eletto nel 2013 nell’aerea di sinistra
sono Paolo Trenta del Movimento Cinque Stelle già consigliere di opposizione, l’assessore uscente Orlando Pocci sostenuto dalla coalizione di centrosinistra di Partito Democratico, Liberi e Uguali, Mpb, Gente Nuova e Velletri e Beni Comuni. Alle elezioni si spacca il centrodestra che vede da una parte Alessandro Priori con Forza Italia e le Liste Civiche di Patto Popolare Velletri, Viviamo Velletri, Insieme per Velletri, e dall’altra Giorgio Greci caldeggiato dalla Lega, Fratelli d’italia, Pri, Popolo della Famiglia e ben 5 civiche di cui Noi con Velletri, Con voi per Velletri, Gente Libera, Forza Velletri. Mentre Paolo Felci verrà sostenuto da Casa Pound e Difendere Velletri e Lista Civica Felci Sindaco. Augusto Di Lazzaro è il candidato di Laboratorio Velletri e Laboratorio in Movimento. Ed infine il consigliere uscente Stefano Pennacchi al vertice di Sinistra per Velletri e Lista Velester.

 

Fiumicino

Il 10 giugno vedranno fronteggiarsi cinque candidati. Il centrodestra ancora una volta si divide tra Mario Baccini con Forza Italia e sette liste civiche tra cui Progetto Fiumicino, Energie per l’Italia, Cristiano Popolari, Lista Petralia-MDM, Crescere Insieme, Cuori per Fiumicino, Orgoglio Tricolore; Gaia Desiati sostenuta da Casapound Italia e William De Vecchis con la Lega di Noi con Salvini, Fratelli d’Italia, Legittima difesa, Passione Comune. Nell’area di centrosinistra si candida Esterino Montino sostenuto dal PD, Liberi e Uguali, Unione di Centro, Civica Montino, Comune Autonomia e Libertà, Per Vivere Fiumicino, Fronte Verde- Pensionati Centro e Libertas-Democrazia. Il Movimento 5 Stelle porterà invece come candidato alla fascia di primo cittadino Fabiola Velli.

Gianpaolo Plini




Governo, Salvini e Di Maio pronti per Mattarella

Nuovo vertice in tarda serata, a quanto si apprende da fonti che seguono la trattativa di governo, tra il leader della Lega Matteo Salvini e il capo politico M5S Luigi Di Maio. E’ il terzo incontro, oggi a Milano, tra i due leader, dopo quello al Pirellone e quello nello studio di commercialisti del deputato Stefano Buffagni. Sul tavolo, il nome del premier del governo gialloverde.

Lega e Movimento Cinque stelle hanno comunicato al Quirinale che sono pronti a riferire “su tutto”.

Ma, secondo quanto si è appreso, al momento non hanno ancora indicato al capo dello stato il nome del premier. A questo punto sono molto probabili consultazioni nel pomeriggio di domani. E’ questo l’esito di una nuova giornata di trattative tra i due movimenti. Salvini e Di Maio si sono incontrati nuovamente nel pomeriggio per circa un’ora a Milano nello studio da commercialista di Stefano Buffagni, parlamentare del M5S lombardo. L’ufficio si trova in viale Tunisia, non distante dal Pirellone, dove poco prima si era conclusa la due giorni di trattative fra Lega e 5 Stelle per il programma di governo. Fra i presenti all’incontro, che avrebbe dovuto essere riservato, anche Giancarlo Giorgetti e Vincenzo Spadafora. Possibile – comunque – che servano almeno uno o due giorni per trovare il nome del premier ‘terzo’ che, specifica Luigi Di Maio: ‘E’ sempre politico, mai tecnico’.

Matteo Salvini e Luigi Di Maio, attraverso una breve telefonata al Quirinale, hanno assicurato che sono pronti a riferire al presidente Mattarella già domani.

Nella telefonata non sono stati fatti nomi. A questo punto, si è appreso, sono molto probabili consultazioni nel pomeriggio di domani. A chi ha chiesto a Matteo Salvini se verrà presentato al capo dello Stato un nome o una rosa di nomi per il futuro premier, Salvini ha risposto: “No, e che portiamo una squadra di calcio?” Il leader M5S, Luigi Di Maio, intanto professa ottimismo: “Si sta scrivendo la storia e ci vuole un po’ di tempo”, ha detto uscendo dal Pirellone nel pomeriggio. “Di nomi non abbiamo parlato – aggiunge -, ma c’è un ottimo clima al tavolo, si stanno affrontando temi importantissimi: per la prima volta nella storia si porta avanti una trattativa sul governo mettendo al centro i temi”. E aggiunge: “Speriamo di chiudere il prima possibile”. A chi gli chiede se contano di finire entro oggi, Di Maio risponde: “Vediamo”. Incalzato dai giornalisti sul futuro premier terzo, non risponde. Per quanto riguarda i punti del programma ci sarebbe un accordo sulle pensioni. Sulla legge Fornero è stata trovata un’intesa. “Non ci sono punti dove non c’è accordo, ci sono temi su cui si discute che interessano i cittadini – ha affermato ll’esponente M5s Laura Castelli -. Oggi abbiamo parlato di lavoro, superamento della Fornero, della misura “quota 100″ per le pensioni, delle categorie professionali usuranti, abbiamo fissato dei punti”. Sulla Fornero, ha aggiunto, è stata “assolutamente trovata un’intesa”, sul tema “abbiamo chiuso”.

Un Luigi Di Maio ottimista quello apparso all’uscita dal Pirellone dopo il secondo turno con la Lega.

“Si sta scrivendo la storia e ci vuole un po’ di tempo” ha detto il leader pentastellato “Di nomi – ha aggiunto Di Maio – non abbiamo parlato, ma c’è un ottimo clima al tavolo, si stanno affrontando temi importantissimi: per la prima volta nella storia si porta avanti una trattativa sul governo mettendo al centro i temi”. Il capo del M5s ha infine aggiunto “Speriamo di chiudere il prima possibile”. A chi gli chiede se contano di finire entro oggi, Di Maio risponde: “Vediamo”. Incalzato dai giornalisti sul futuro premier terzo, non risponde.

Di Maio e Salvini hanno lasciato entrambi il Pirellone

Ma il lavoro sul contratto di governo prosegue. Secondo quanto riferiscono fonti dei Cinquestelle, è probabile che la chiusura si realizzi entro oggi. Il vertice in corso dovrebbe finire nel tardo pomeriggio. “Stiamo procedendo benissimo, è iniziata una fase di discesa”, spiegano le stesse fonti.

Fdi è dentro o fuori?

Fratelli d’Italia parteciperà al governo giallo-verde? Giorgia Meloni aveva respinto venerdì la richiesta di Di Maio di appoggiare un premier pentastellato in cambio dell’ingresso del suo partito, per compensare il conseguente spostamento a destra del baricentro dell’esecutivo. La leader di Fdi ha però risposto picche è aspetta di conoscere il nome del premier. “È vero che i temi contano quando si tenta di mettere insieme forze politiche difformi, ma il premier non è l’ultimo problema, è il primo. È il presidente del Consiglio che stabilisce l’identità di un governo. È curioso che si affronti una trattativa partendo dalla fine. L’ho detto anche a Salvini e Di Maio”, ha dichiarato Meloni a “In mezz’ora in più”.




Parigi, terrorista accoltella passanti e grida “Allah Akbar”. L’Isis torna a colpire

PARIGI – E’ tornato il terrore a Parigi, in pieno centro, a due passi dal teatro dell’Opera: un uomo, gridando “Allah Akbar!” ha accoltellato i passanti di una via piena di gente al sabato sera, per una serata di primavera. La polizia ha reagito in pochi secondi, abbattendo l’assalitore, un ceceno di 21 anni. I quattro feriti sono fuori pericolo: due feriti gravi, un uomo di 34 anni che era stato trasportato d’urgenza al Georges Pompidou, e una donna di 54 anni, e due feriti in modo lieve, una 26enne e un 31enne. La persona uccisa è, invece, un uomo di 29 anni e non una donna, come riportato inizialmente. La vittima stava passeggiando in rue Monsigny quando è stato aggredito dall’assalitore con un coltello.

Ed è l’antiterrorismo che indaga sugli accoltellamenti avvenuti in serata nel centro della capitale francese: lo ha annunciato il procuratore di Parigi, Francois Molins, in una brevissima conferenza stampa. Nessun particolare sull’aggressore, sulla sua identità e sui suoi eventuali legami con complici.  Attraverso il suo organo di propaganda Amaq, l’Isis ha rivendicato l’attacco all’arma bianca compito in serata a Parigi, precisando che è stato messo a segno da “un soldato” dello Stato islamico




Silvio Berlusconi di nuovo candidabile: lo ha deciso il Tribunale di sorveglianza

Silvio Berlusconi potrà nuovamente candidarsi alle elezioni. Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha infatti deciso per la riabilitazione del leader di Forza Italia, cancellando di fatto tutti gli effetti della condanna del 2013 nell’ambito del processo sui diritti Mediaset, inclusa l’impossibilità di correre in caso di elezioni per sei anni imposta dalla legge Severino. La sentenza potrà essere appellata dalla Procura di Milano, ma è già effettiva. Come riporta il Corriere della Sera, e in questo momento si dovesse andare alle urne, Berlusconi avrebbe il diritto di presentarsi alla Camera o al Senato. La decisione, inizialmente attesa nel mese di giugno, è stata presa nel pomeriggio di venerdì in camera di consiglio.

I legali del numero uno di Forza Italia avevano depositato l’istanza presso il Tribunale il 12 marzo, quattro giorni dopo la scadenza dei tre anni dall’espiazione completa previsti dalla legge per presentare la domanda. Contro gli effetti negativi della legge Severino, gli avvocati di Berlusconi avevano anche fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, sostenendo che la norma avesse prodotto un effetto retroattivo sulla posizione giuridica del loro assistito. La decisione è prevista in autunno.

La cosiddetta riabilitazione, che secondo il codice penale “estingue le pene accessorie e ogni altro effetto penale della condanna”, può essere ottenuta soltanto dopo aver “adempiuto le obbligazioni civili derivanti dal reato” (nel caso di Berlusconi il risarcimento del danno) e dopo aver dato “prove effettive e costanti di buona condotta”.

Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha fatto sua la disposizione della Cassazione secondo cui la pendenza di ulteriori processi penali, che vedono attualmente coinvolto il presidente di Forza Italia, “non rappresenta un ostacolo alla concessione della riabilitazione”. In merito a tale decisione la Procura generale di Milano ha comunque il diritto di ricorrere in Cassazione.




Palermo, flop gestione rifiuti e differenziata: ciclone Corte dei Conti su ex vertici comunali e regionali. Orlando coinvolto

PALERMO – Un cospicuo danno erariale di 21 milioni e mezzo di euro complessivi si abbatte come un fulmine a ciel sereno sui vertici della politica e dell’ex amministrazione di Palazzo delle Aquile e Palazzo D’Orleans. La Corte dei conti in merito ad una inchiesta relativa al servizio di raccolta differenziata, condotto male e in modo parziale, cita in giudizio sette politici ed ex amministratori per il periodo che va dal 2012 al 2014.

Sette i nomi di spicco coinvolti:

Il sindaco Leoluca Orlando, l’ex sindaco Diego Cammarata, gli ex presidenti della Regione Rosario Crocetta e Raffaele Lombardo; segue anche l’assessore Michele Pergolizzi vicino a Cammarata e assessori comunali della giunta Orlando come Cesare La Piana e Giuseppe Barbera.

L’esposto del M5s

Il primo impulso che ha consentito il procedimento della procura contabile è stato un esposto del Movimento 5 Stelle che aveva evidenziato un disallineamento tra i costi sostenuti dall’amministrazione comunale e l’effettivo livello di raccolta nella discarica compreso il servizio di raccolta differenziata. Un dislivello che ben presto avrebbe dimostrato nella sua totalità come non si fosse raggiunto anche il livello minimo di raccolta differenziata tale da giustificare le cifre complessive improntate dalla gestione amministrativa.

Il nuovo procuratore della Corte dei Conti di Sicilia, il magistrato Gianluca Albo ha guidato l’intero procedimento.

La Guardia di Finanza, escludendo gli anni passati in prescrizione, ha potuto conteggiare e totalizzare il danno complessivo per le casse pubbliche applicando una tariffa base di 98 euro a tonnellata di rifiuti fino al 2013 e 65 euro fino al 2014 arrivando cosi ad una cifra impressionante di 20,8 milioni di euro mentre la differenziata restava costantemente ad un valore che non superava il 9%. L’accusa del M5S è di negligenza nella gestione ma adesso la citazione in giudizio si concretizza con una udienza fissata per dicembre 2018 nella quale i nomi coinvolti saranno chiamati a sborsare cifre non indifferenti a risarcimento del danno subito dalle casse pubbliche.

La ripartizione dei 9 milioni e mezzo

In una prima fase sembra che le cifre riguarderanno la cattiva gestione del servizio della differenziata ossia i 9 milioni e mezzo più le spese legali che dovrebbero essere cosi ripartiti: 1 milione di euro dall’assessore Cesare La Piana; 2,7 milioni dall’assessore Giuseppe Barbera; stessa cifra a testa di 179 mila euro dall’assessore Michele Pergolizzi e l’ex sindaco Diego Cammarata; 628 mila euro dall’ex presidente della Regione Rosario Crocetta; 971 mila euro dall’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo e 3,7 milioni di euro dall’attuale sindaco Leoluca Orlando.

L’accusa e le responsabilità appaiono serie e certamente siamo solo all’inizio ma la bufera sembra che tormenterà la gestione amministrativa delle casse pubbliche e dei vertici politici della Regione Sicilia. L’accusa pone il dito su una gestione condotta in modo trascurato e negligente che nel tempo non ha visto uno sforzo concreto e protratto per garantire un servizio uniforme e una spesa equa.
Paolino Canzoneri




Migranti, Silvestroni (FdI): “Sistema accoglienza bomba a orologeria”

“Dopo che siamo stati invasi dai clandestini, il Viminale a guida Pd si compiace per il calo degli sbarchi di migranti. Lo stesso Viminale targato Pd, però, continua a non dire una parola, nonostante le interrogazioni parlamentari, sull’indecente business e sul sistema colabrodo dell’accoglienza, una vera bomba a orologeria che negli ultimi cinque anni è costato ai contribuenti italiani quasi 20 miliardi di euro”. Lo dichiara il deputato di Fratelli d’Italia Marco Silvestroni. “Ad oggi oltre 600 mila persone, tra migranti e finti profughi, si trovano in strutture straordinarie e di emergenza sulle quali speculano cooperative e false organizzazioni di solidarietà. Strutture inadeguate e fatiscenti che hanno, come unico risultato, quello di fomentare tensioni e proteste e di alimentare il proselitismo jihadista. Le stesse commissioni territoriali per il riconoscimento dello status di asilo – prosegue Silvestroni – nei fatti si sono rivelate un flop, con la conseguenza che i richiedenti asilo, molti dei quali finiscono per delinquere o avvicinarsi al radicalismo islamico, rimangono per mesi se non anni sul nostro territorio, con vitto e alloggio pagato. È chiaro quindi che c’è un grosso problema di sicurezza pubblica, legato all’inefficiente sistema di accoglienza, al quale il nuovo governo dovrà dare una efficace e tempestiva risposta”.