Cervello: scoperto un recettore bruciagrassi

Lo stesso recettore della nicotina spinge anche a bruciare i grassi: è stato identificato nel cervello dei topi e, se la scoperta sarà confermata nell’uomo, potrà diventare il bersaglio di futuri farmaci per combattere l’obesità. Pubblicato sulla rivista Nature Medicine, la ricerca è stata condotta dall’American University, con il gruppo di Alexander Zestos.

Il recettore, indicato con la sigla CHRNA2, controlla il funzionamento del tessuto adiposo bruno, ossia il tessuto adiposo che ha il compito di bruciare i grassi e che costituisce l’organo adiposo insieme al tessuto bianco, che invece accumula i grassi. Il funzionamento del tessuto bruno, il cui colore è dovuto all’alta concentrazione di ferro, è ancora sconosciuto e solo di recente si è scoperto che è presente anche negli adulti, oltre che nei neonati, e che svolge ruolo importante nella regolazione del metabolismo.

Nello studio condotto sui topi i ricercatori hanno scoperto che se il recettore CHRNA2 è disattivato gli animali aumentano di peso e sono erano in grado di proteggersi dal freddo. “Si tratta di una scoperta davvero eccitante”, commenta Zestos. “Fino ad ora pensavamo che questo recettore regolasse solo la comunicazione tra i neuroni e non avevamo idea che invece fosse attivo anche in queste cellule adipose. Ora – aggiunge – sorgono molte nuove domande: ad esempio se la capacità di una persona di perdere o acquistare peso sia dovuta alla quantità di recettori presenti o al modo in cui funzionano”.

Il prossimo passo sarà esaminare altri recettori che potrebbero giocare un ruolo nell’attivazione del tessuto adiposo e di testare possibili terapie per favorire la perdita di peso e prevenire l’obesità.

Enrico Pellegrini




Di Maio: “Giuseppe Conte sarà un premier politico di un governo politico”

“Credo che oggi possiamo dire che siamo di fronte a un momento storico. Abbiamo indicato il nome al presidente della Repubblica che può portare avanti il contratto di governo”, ha detto il leader di M5S Luigi Di Maio al termine del colloquio con il presidente della Repubblica Mattarella. “Ovviamente il nostro obiettivo era ed è migliorare la qualità della vita degli italiani e in questi 80 giorni abbiamo imposto un metodo: prima si discuteva di temi e poi di nomi”. “Le questioni degli italiani vengono prima di ogni cosa – ha aggiunto il capo politico di M5S -. Sono orgoglioso di aver portato al governo il nostro programma elettorale, ci sono i 5 stelle, ci sono i nostri 20 punti”. “Siamo pienamente soddisfatti del lavoro nei prossimi giorni speriamo che si possa iniziare questo nuovo percorso per la Repubblica. Sono stati 80 giorni in cui ne è valsa la pena prendere tempo perché finalmente nasce la terza Repubblica”.

“Nel contratto di governo ci sono le Cinque stelle, i venti punti indicati in campagna elettorale e tante soluzioni alle sofferenze degli italiani, dal reddito di cittadinanza alla legge Fornero – ha spiegato ancora Di Maio -, a più spazi di bilancio in Europa, dalla lotta al gioco d’azzardo, al superamento della buona scuola, alla sanità, con la meritocrazia per chi è a capo degli ospedali. Ci sono le grandi battaglie storiche del M5s, come l’acqua pubblica”.

Poi Luigi Di Maio all’esterno del Quirinale, dopo il suo colloquio con Mattarella, per la formazione del nuovo governo, ha detto “Giuseppe Conte sarà un premier politico di un governo politico, indicato da due forze politiche, con figure politiche al proprio interno. E soprattutto con il sostegno di due forze politiche votate. No ai cambi di casacca, no a persone che vengono dal gruppo Misto e che entrano in altri gruppi. Non era questo lo spirito che volevamo dare al governo”.

Con il leader pentastellato, i capigruppo alla Camera e al Senato Giulia Grillo e Danilo Toninelli e il capo della comunicazione Rocco Casalino. Di Maio ha percorso un breve tratto a piedi prima di entrare al Quirinale.




Ciampino, Giovanni Terzulli: “Mi sono dimesso? No assolutamente!”

CIAMPINO (RM) – Alcuni giornali locali ritenuti poco attendibili perché si affrettano a pubblicare anziché accertarsi della notizia hanno scritto che il sindaco Giovanni Terzulli si è dimesso stamattina. Niente di tutto questo e lo dimostra la stessa nota che il primo cittadino è stato costretto a fare a poche ore dal Consiglio comunale di oggi dove di fatto si è aperta la strada verso lo scioglimento del Comune e la nomina di un Commissario prefettizio. Ecco cosa ha scritto il sindaco Terzulli: “Credo che per le dichiarazioni ufficiali, sia giusto attendere qualche ora per poter meditare le parole giusto. Però visto che i soliti leoni da tastiera, nella giornata di oggi non si sono sottratti dalla consueta abitudine di inventare fantasiose ricostruzioni della realtà, sento la necessità di esporre i fatti: la maggioranza che mi sostiene in consiglio comunale ed il sottoscritto, abbiamo deciso di ritirare i punti all’ordine del giorno del consiglio, ovvero il bilancio di previsione 2018-2020.

La motivazione è molto semplice, sono i quattro pareri negativi reiterati anche sugli emendamenti da parte del collegio dei revisori dei conti ed in modo particolare il parere negativo sulla proposta di consiglio della dirigente al settore economico finanziario.

Mi sono dimesso? No assolutamente, ho comunicato alla prefettura quanto accaduto, ed essendo fuori tempo massimo per l’approvazione del bilancio di previsione, la prefettura inizierà in queste ore la procedura di scioglimento del consiglio comunale con conseguente nomina del commissario prefettizio”.

OFFICINA STAMPA DEL 24 MAGGIO 2018 – CLICCARE PER VEDERE L’INTERVISTA A GIOVANNI TERZULLI




“Che dio ce la mandi buona“… per il domani

Ormai, la frase che ogni onesto italiano deve pronunciare al mattino è “Che Dio ce la mandi buona“. Questo purtroppo, fa riflettere sul degrado attuale della vita di tutti i giorni, e lo scoramento che si è radicato profondamente nell’animo della maggior parte della popolazione. Per chi ha una certa età, riconoscere questa Italia d’oggi è veramente difficile, dove regna l’anarchia più completa, l’arroganza, l’egoismo, la cattiveria e si potrebbe andare avanti con gli aggettivi più negativi. Ognuno guarda egoisticamente il proprio orticello, dimenticando le regole essenziali ed indispensabili, necessarie per la vita di una società civile. Il nostro paese, vola letteralmente verso una condizione di vita da terzo mondo, cancellando in pochi anni la storia e la nostra cultura, civiltà esportata ovunque.

L’ oppressione delle tasse, il continuo aumento arbitrario dei prezzi su tutti i servizi e su tutti i prodotti, non producono miglioramenti come dovrebbero, ma stanno spingendo la maggior parte della popolazione verso la povertà. Le pensioni, per la maggioranza, non consentono di condurre una vita dignitosa, per non parlare delle minime, veramente vergognose per un paese civile, e gli stipendi che rimangono stabili al contrario dell’aumento vertiginoso del costo della vita.

Ma dove vanno tutti i soldi che noi paghiamo? Le strade dissestate, producono continuamente incidenti, spesso mortali, e quando va bene bisogna riparare i danni meccanici. Il rimedio, per chi governa, è mettere un cartello del limite di velocità di trenta all’ora su una strada nazionale, per scaricare le responsabilità di eventuali tragedie sul cittadino. Vergognoso! Non potersi difendere nella propria casa da delinquenti che entrano per rubare i nostri sacrifici di una vita, con il rischio che qualche giudice possa condannarci a risarcire i suddetti nel caso uno riesca a sopraffarli e ferirli. I rom, tutelati dalle leggi esistenti, spadroneggiano malgrado decine di denunce, fanno piangere giornalmente una moltitudine di persone oneste e turisti che rappresentano una risorsa economica notevole. Dicono di rubare per sopravvivere, ma sono possessori di auto nuove di grossa cilindrata e di kg d’oro. Gli immigrati che continuano a sbarcare in questa groviera di paese, a cui si da assistenza e sostentamento, ci ricambiano con prepotenze, violenze, spaccio di droga, prostituzione e dulcis in fundo, il terrorismo. Le nostre forze dell’ordine sono eccellenti, ma limitate dalle leggi esistenti e dai finanziamenti. Rischiano la vita per arrestare i delinquenti, per poi vederli subito dopo di nuovo in strada. Gli arresti domiciliari sono una vera presa in giro, se poi possono uscire ed avere la possibilità di continuare a delinquere, magari commettendo degli omicidi. I trasporti pubblici nella capitale, sono come si suol dire, allo sfascio completo. Rotture di mezzi obsoleti, scioperi continui, disservizi, non tutela dei passeggeri, hanno portato alla disperazione la popolazione. A Roma capitale, una persona, pur possedendo l’abbonamento della metro, con gli scioperi puntuali durante il mese, è costretta a prendere l’auto, così, oltre l’inquinamento, paga in più la benzina, e qualche eventuale multa per i parcheggi, causa forza maggiore. La tariffa per i rifiuti aumenta sempre di più, ma la sporcizia regna ovunque, anche se c’è da fare una considerazione, quella, dell’inciviltà delle persone che non osservano le regole di convivenza. Ed allora non resta che imporre questa civiltà con molta severità, per non scivolare sempre più nel degrado assoluto.

Il cittadino torna a casa dopo il lavoro, mesto, afflitto da mille pensieri, ma sollevato per aver superato indenne un’altra giornata. Il pensionato vive con la preoccupazione di centellinare ogni piccola spesa, sperando nella salute, poiché altrimenti non avrebbe la possibilità di curarsi, ma tutti accumunati da un identico pensiero ed un’unica speranza, “Che dio ce la mandi buona“ per il domani.

Mario Vito Torosantucci




Roma, centrodestra: due su tre bocciano il governo Lega-M5S

ROMA – Tra gli elettori del centrodestra, due su tre bocciano il governo giallo-verde. Sono stati infatti 1666 coloro che non si sono dichiarati d’accordo all’esecutivo a trazione grillino-leghista e 780 i favorevoli. Il tutto sui totali 2466 votanti che sabato si sono recati alle sette postazioni organizzate dal movimento “Riva Destra” e dall’associazione “Passione Italia”, a Roma. Da Prati fino a Ostia, passando per il Municipio VIII, dove si voterà il prossimo 10 giugno dopo la caduta della maggioranza pentastellata, e ancora Ponte Milvio, la Balduina e l’Eur, per numerosi cittadini e’ stato possibile inserire una scheda nelle urne. Il quesito era semplice: Governo Lega-M5S, sei d’accordo?

“Ovviamente il nostro intento era dare voce e capire meglio le opinioni e le tendenze dei nostri elettori. Sono molto soddisfatto dell’afflusso ai nostri gazebo, 2500 cittadini rappresentano un risultato importante. Così come il messaggio politico, uscito fuori. Quasi il 70percento non vorrebbe essere governato da un governo Salvini- Di Maio, anche e soprattutto per la grande sfiducia nei confronti del Movimento 5 Stelle, che a Roma ad esempio sta amministrando in maniera assolutamente insufficiente. Al contrario, avrebbero preferito un governo di centrodestra alla guida del Paese”, sottolinea Fabio Sabbatani Schiuma, consigliere del V Municipio e segretario nazionale di Riva Destra. Che, poi, puntualizza: “Circa il 30percento, invece, si è dichiarato d’accordo col contratto giallo-verde, evidentemente spinti dalla necessità di vedere un governo, dopo due mesi e mezzo di stallo politico-istituzionale”.

Questa, invece, l’analisi dell’ex senatore ed esponente di Forza Italia, Francesco Aracri: “I risultati emersi dal voto nei gazebo, organizzati da “Passione Italia” e “Riva Destra”, denotano una comprensibile sfiducia degli elettori rispetto a un governo, quello gialloverde, composto da forze politiche teoricamente antitetiche, d’accordo su un presunto contratto, caratterizzato da incertezze relative alle coperture economiche, e fumosità rispetto al modello di sviluppo del Paese. Il tutto – conclude Francesco Aracri – condito da qualche presunto tecnico”.




Follia e tragedia a Francavilla al Mare: lancia la figlia dal viadotto e poi si suicida. La moglie “caduta” dal balcone

FRANCAVILLA AL MARE (CHIETI) – Uccide la figlia e poi si lascia andare nel vuoto morendo sul colpo dopo essere rimasto sette ore appeso sul bordo di un viadotto della A14, a Francavilla al Mare (Chieti) da dove aveva gettato la bambina, di 10 anni.

Sotto il corpo della ragazzina, esanime, come il medico legale aveva potuto già constatare. Fausto Filippone, 49 anni, dirigente della ditta Brioni, muove i fili di una tragedia familiare che inizia a Chieti Scalo.

Da un balcone precipita la moglie di Filippone, Marina Angrilli, 51 anni. Muore dopo la corsa in ospedale per le gravi lesioni riportate. In corso la ricostruzione della dinamica della caduta.

Tra le ipotesi quella di un femminicidio. Lei insegnante di lettere al liceo scientifico di Pescara, il Leonardo da Vinci, lui dirigente della ditta Brioni. Il matrimonio nel 2006, poi la nascita della bambina nel 2008. Tutto si svolge rapidamente, in una domenica di ordinaria follia. Le notizie si intersecano.

Arrivano le immagini di lui abbarbicato fuori dal parapetto del viadotto aggrappato a una rete. Arriva la polizia che lo fa desistere dal tentativo di lanciarsi. Arriva un ‘mediatore’ poi anche la sorella. Si cerca di far rientrare l’uomo. Si tratta. Le ore passano. Subito si vede il corpo della bambina nel fondo del viadotto a 30-40 metri.

Il medico è in grado di constatare che è morta sul colpo. Lui non vuole che nessuno si avvicini al corpo della figlia. ‘Scusa scusa’, urla a intervalli. Intanto arrivano i cronisti e le telecamere. Le immagini sono agghiaccianti. Arriva la notizia della donna morta dopo la caduta del balcone. Si ricostruiscono le loro identità e si comincia a capire la dinamica di una serie di eventi drammatici concatenati uno dentro l’altro.

Tutto inizia intorno alle 13,30. Chi passa a quell’ora sul viadotto dà l’allarme. Per tutto il giorno l’area è un continuo viavai di curiosi. Le piccole strade di campagna sono bloccate a causa delle tante automobili presenti. Persone cercano di raggiungere la zona a piedi. Ci sono tanti ragazzi, anziani, famiglie con figli piccoli. C’è chi scatta foto, chi fa video e chi fa dirette sui social. Ci sono addirittura dei ragazzini che, in bici, riescono ad avvicinarsi al punto in cui si trova il corpo della piccola. Per le forze dell’ordine è un continuo richiamare ed allontanare i curiosi, che chiedono di sapere, di vedere. Alcuni si confrontano su come andrà a finire, altri si informano su chi sono le persone coinvolte.

Sette ore di attesa lunghissime, di interminabili trattative con le forze dell’ordine. Poi alle 20 l’uomo si getta. Stavano allestendo un telone gonfiabile ma Filippone muore sul colpo. La caduta della moglie è avvenuta dal secondo piano. Nessuno dei condomini, dalle testimonianze raccolte finora, avrebbe visto il corpo precipitare nel cortile da un’altezza di circa 10 metri ma alcuni hanno sentito un urlo.

La zona è impervia. L’uomo, secondo quanto ricostruito, voleva lanciarsi da subito. Poi è stato fermato. “Scusa scusa”, ha ripetuto più di una volta. Frasi sentite a 30 metri da sotto il viadotto della A14, in contrada Vallemerlo a Francavilla al Mare. La figlia Ludovica e la mamma non ci sono più da ore. Lui decide e si lancia. Sconvolta un’intera comunità. Sia alla Brioni dove i dirigenti non vogliono parlare sia al liceo dove insegnava Marina Angrilli.

“Chiedo perdono a tutti”. Queste le ultime parole pronunciate dall’uomo prima di buttarsi dal viadotto. Circa due mesi fa l’uomo aveva perso la madre, si è appreso.

“Mia sorella Marina era regolarmente sposata con rito civile con Fausto Filippone. Mia nipote Ludovica era figlia legittima della coppia. Una famiglia normalissima, sana e di buoni principi!”. Così il dottore Francesco Angrilli, fratello di Marina




Mondo di Mezzo: 20 rinvii a giudizio e una condanna. A processo anche ex capogruppo Pd, ex dg Ama e Buzzi

ROMA – Venti rinvii a giudizio e una condanna ad un anno di reclusione in abbreviato. E’ quanto deciso dal gup di Roma, Monica Ciancio in uno dei filoni dell’ inchiesta sul Mondo di mezzo. A processo, che inizierà il prossimo 19 settembre, tra gli altri per l’ex capogruppo Pd in Campidoglio, Francesco D’Ausilio e l’ex direttore generale di Ama, Giovanni Fiscon e il ras delle coop Salvatore Buzzi.
Contestati vari episodi, tra il 2011 ed il 2014, di corruzione, turbativa d’asta, rivelazione del segreto d’ufficio e finanziamento illecito.

La condanna riguarda Emilio Gammuto, collaboratore di Buzzi, a cui già sono stati inflitti tre anni nel filone principale. Nel filone di indagine sono coinvolti anche gli imprenditori Fabrizio Amore e Flavio Ciambella, Fabio Tancredi, ex direttore del decimo Dipartimento Tutela Ambientale e del Verde-Protezione civile di Roma Capitale. A processo anche Nadia Cerrito, ex collaboratrice di Buzzi, Clelia Logorelli, quale dirigente preposto al settore verde di Eur spa, Giampaolo Cosimo De Pascali, appuntato dei carabinieri e all’epoca dei fatti in servizio presso l’Ufficio direzione Sovrintendenza centrale Servizi di Sicurezza, il presidente della cooperativa ‘Capodarco’ Maurizio Marotta. Per l’ex sindaco di Sant’Oreste Sergio Menichelli e Raniero Lucci (collaboratore di Buzzi) e Marco Placidi (ufficio tecnico comune di Sant’Oreste) il giudice ha disposto la trasmissione degli atti per competenza alla Procura di Tivoli.




Ciampino: cade l’amministrazione di Giovanni Terzulli. Sciolto il Consiglio

CIAMPINO (RM) – Cade l’amministrazione Terzulli a Ciampino perché non è stato possibile approvare il bilancio. Il Consiglio Comunale si è sciolto questa mattina. Il sindaco Giovanni Terzulli, non essendoci i presupposti in riferimento all’approvazione del bilancio di previsione 2018, ha ritirato i punti all’ordine del giorno. . Il sindaco e della maggioranza hanno amministrato la città di Ciampino per circa quattro anni. Nei prossimi giorni arriverà il commissario prefettizio che amministrerà Ciampino fino alle prossime elezioni della prossima primavera 2019.

Il bilancio di previsione 2018-2020 aveva incassato il parere negativo del Collegio di revisione. I revisori hanno contestato al sindaco il proprio ruolo, il rifiuto posto dal sindaco ai componenti del collegio di partecipare al Consiglio comunale e l’annullamento di una serie di incontri. Sono emerse delle difficoltà oggettive per i revisori: “Si è rilevata – si legge in una comunicazione al sindaco Giovanno Terzulli – una consuetudine a trasmettere gli atti gli ultimi minuti e molto spesso incompleti e dopo ripetute estenuanti richieste, costringendo i revisori a lavorare anche nei giorni festivi e pre-festivi”.




Lombardia, tangenti: 24 arresti in 4 Regioni. Coinvolto ex magistrato

MONZA – Ventuno persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza di Monza in esecuzione di un’ordinanza del gip della città lombarda per associazione a delinquere finalizzata a reati tributari e fallimentari, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e corruzione. Tra gli arrestati, dieci dei quali in carcere, figurano un ex magistrato e due avvocati.

Gli arresti sono stati eseguiti in provincia di Milano, Monza e Brianza, Lecco, Bologna, Asti e Reggio Calabria, a seguito di un’inchiesta che ha portato allo smantellamento di un gruppo di società riconducibili a un imprenditore edile calabrese, Giuseppe Malaspina, residente in Brianza, accusato, tra le altre cose, di aver emesso fatture per operazioni inesistenti per un ammontare di circa 95 milioni di euro, con distrazioni patrimoniali per un valore di 234 milioni di euro.

L’inchiesta era nata da un esposto di una lista d’opposizione di un Comune della provincia di Monza e Brianza che aveva denunciato presunte irregolarità nell’esecuzione di alcuni lavori pubblici, portati a termine in modo non conforme al capitolato. In cambio pubblici ufficiali avrebbero preso tangenti.




M5s e Lega, convocati al Quirinale nel pomeriggio: Giuseppe Conte in pole per la presidenza

Ultime trattative tra Lega ed M5s per il governo giallo-verde. I due movimenti sono stati convocati per il pomeriggio al QuirinaleMatteo Salvini, durante un comizio a Fiumicino e parlando dell’incontro avuto in mattinata con Luigi Di Maio, ha detto: ‘abbiamo chiuso l’accordo sul premier e sulla squadra di ministri. Speriamo che nessuno metta veti su una scelta che rappresenta la volontà della maggioranza degli italiani”. Il faccia a faccia, durato poco più di un’ora, è terminato all’ora di pranzo ed è stato tutto incentrato, si apprende in ambienti politici, sul nodo del premier e sulla squadra di governo. Nel corso della giornata i due leader hanno avuto anche una serie di contatti telefonici.

“Questo fine settimana l’ho passato a sostenere sindaci in varie città ma la cosa che cambia dalla prossima settimana – ha detto Di Maio – è che il Movimento 5Stelle andrà al governo del Paese”.

“Io e Salvini abbiamo chiuso un accordo politico. Ovviamente le prerogative sono ora del presidente della Repubblica, sceglierà lui i passaggi da fare”, ha detto ancora Di Maio. “Prima di spread e dei parametri di Bruxelles vengono i cittadini italiani – ha sottolineato il leader M5s – con i loro diritti essenziali. E se dovremo pretendere qualcosa in Europa non andremo col cappello in mano ma chiederemo i margini per poter spendere come seconda forza manifatturiera in Europa e che da 20 miliardi e ne vede rientrare 10-12”.

“Abbiamo chiesto che il ministero dello sviluppo economico con dentro quello del Lavoro sia un super ministero per risolvere i problemi degli italiani vada al Movimento 5Stelle insieme a tanti altri e alla possibilità di guidare questo cambiamento”.

Io e Di Maio nel governo? “Siamo disponibili a metterci la faccia”, ha detto ancora il leader del Carroccio Salvini.

Fdi nel governo? “A me piacerebbe, in un governo che vuole cambiare regole, ci starebbe bene, ma non posso far violenza a nessuno”.

E’ Giuseppe Conte, secondo diverse fonti parlamentari, il nome in pole per Palazzo Chigi. Nessuna conferma ufficiale arriva né dalla Lega né dal M5S ma nelle ultimissime ore il ballottaggio tra Conte e Andrea Roventini, entrambi candidati ministri del Movimento starebbe vedendo in vantaggio il docente di Diritto Privato fiorentino e membro del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa. Su Conte, a dispetto di Roventini, ci sarebbe anche il placet della Lega.

L’accordo, a cascata, è molto avanzato anche sulla squadra dei ministri. Favoritissimo Giampaolo Massolo agli Esteri mentre Luigi Di Maio e Matteo Salvini sarebbero diretti il primo al Ministero dello Sviluppo Economico-Lavoro (il M5S ha proposto l’unione dei due dicasteri) e il secondo all’Interno. Ancora aperti i nodi relativi all’Economia – a cui punta il M5S – e alla Difesa, alla quale invece punta la Lega.

Conte, 51 anni, era un profilo già indicato da Di Maio prima del voto per ricoprire l’incarico di ministro della Pubblica amministrazione, deburocratizzazione e meritocrazia nel fantomatico governo a 5 Stelle. Conte è un avvocato e ordinario di diritto privato all’Università di Firenze. Laureato in giurisprudenza a La Sapienza di Roma, ha proseguito gli studi a Yale, negli Stati Uniti, a Vienna, Parigi, Cambridge e New York. Alle spalle una lunga carriera accademica. Fa inoltre parte del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa e ha presieduto la commissione speciale del Consiglio di Stato che ha sollevato dall’incarico Francesco Bellomo, il consigliere finito nella bufera per i corsi per aspiranti magistrati diventati celebri per le sue avances alle ragazze, obbligate a indossare minigonne




Governo pentaleghista: domani da Mattarella con il nome del premier

Domani il nome del premier sarà comunicato al presidente della Repubblica. Almeno così dovrebbe essere stando alle dichiarazioni del leader leghista che ai giornalisti che gli hanno chiesto quando si rivedrà con il capo pentastellato ha detto: “Entro domani”. – domenica 20 maggio Ndr. – L’obiettivo è quello di andare con il nome del presidente del consiglio lunedì al Quirinale. Ma, aggiunge, “devo ancora sentire Di Maio”.

Salvini ha anche ribadito che il presidente del consiglio non sarà né lui né Di Maio

A suo parere, il premier con M5S deve essere “una figura che vada bene a entrambi, con una esperienza professionale incontestabile e che condivida e abbia contribuito alla stesura del programma”. Salvini sembra, comunque, ottimista. Per la formazione di un governo coi 5 Stelle, ha detto, “sono fiducioso: abbiamo già fatto un lavoro che non è mai stato fatto nella storia della Repubblica italiana, ossia definire un programma punto per punto da rispettare mese per mese, e se poi – avverte – qualcuno non rispetterà questo programma salta tutto”. “Speriamo – conclude – che in Europa e in Italia nessuno ci metta i bastoni fra le ruote”.

Anche Di Maio conferma che a breve ci sarà il nuovo incontro tra i due

“Inutile nasconderlo questi saranno due giorni decisivi, oggi e domani – afferma -. Sono in corso telefonate con Salvini e presto ci incontreremo per chiudere la squadra di governo e nella settimana prossima è verosimile che parta il governo del cambiamento”. Quanto al rapporto con la Lega, il leader M5S sottolinea che non si tratta di un’alleanza, ma di un contratto. “Nel contratto è ben spiegato che continueremo ad essere alternativi sul territorio, a correre gli uni contro gli altri alle amministrative, alle comunali e alle regionali e anche alle prossime politiche o alle europee. Non è una alleanza ma un contratto di governo su punti specifici – spiega a Ivrea – e c’è da lavorare per almeno 5 anni con l’obiettivo di migliorare la vita degli italiani”. “Queste sono le giornate in cui raccontiamo agli italiani quello che i nostri iscritti ieri hanno votato sulla piattaforma, il contratto di governo – ha detto ancora Di Maio -.Approvato il contratto di governo nelle prossime ore, quindi in questo fine settimana, scioglieremo anche il nodo premier; poi ci dedicheremo alla formazione della squadra di governo”. “Io non faccio nessun nome – ha aggiunto a proposito del premier – ma è chiaro che debba essere una persona amica del popolo”. “Il mio presidente del Consiglio ideale? E’ Luigi Di Maio….”. Questa la battuta di Davide Casaleggio al gazebo allestito dal Movimento 5 Stelle ad Ivrea per illustrare il contratto di governo con la Lega. “Sono soddisfatto di quello che si sta facendo – ha aggiunto – in una situazione creata da altri partiti politici. E sono contento che gli iscritti abbiano dato il loro avallo tramite la piattaforma”.

Intanto è partita in circa 1000 piazze italiane, la consultazione nei gazebo per dire sì o no all’accordo tra il Carroccio e i Cinque Stelle sul contratto di governo

La votazione è aperta a tutti e proseguirà anche oggi. Inizia invece da Ivrea, la città di Adriano Olivetti tanto cara ai pentastellati che qui organizzano la loro kermesse Sum#02, il tour di Luigi Di Maio sul contratto di governo con la Lega. Il leader del Movimento 5 Stelle, ieri ad Aosta, è arrivato a piedi al gazebo di piazza Aldo Balla per il primo appuntamento del genere nel fine settimana.
“Queste sono le giornate in cui raccontiamo agli italiani quello che i nostri iscritti ieri hanno votato sulla piattaforma, il contratto di governo. Approvato il contratto di governo nelle prossime ore, quindi in questo fine settimana, scioglieremo anche il nodo premier; poi ci dedicheremo alla formazione della squadra di governo”, dice Di Maio, al suo arrivo al gazebo allestito ad Ivrea per illustrare il contratto di governo con la Lega. “Io non faccio nessun nome – ha aggiunto a proposito del premier – ma è chiaro che debba essere una persona amica del popolo”.