Daniele De Vito è il coordinatore della Lega di Salvini ad Anguillara

ANGUILLARA (RM) – Nel mese di settembre del 2017 è stata conferita dal coordinamento Provinciale di Roma a Daniele De Vito, operatore tecnico amministrativo presso un nosocomio romano, l’incarico di coordinatore di Anguillara della Lega di Salvini.
Dal partito fanno sapere che si è atteso del tempo prima di comunicarlo alla cittadinanza proprio per evitare che tale nomina fosse strumentalizzata prima delle scorse elezioni del 4 marzo 2018, per utilizzarla come bandierina per le elezioni per poi subito dopo sparire nel nulla.

In realtà in questi mesi il coordinamento di Anguillara ha lavorato in maniera silenziosa raccogliendo le istanze dei cittadini di Anguillara Sabazia, cercando di dare risposte agli innumerevoli elettori che si sono avvicinati al nostro partito ed i risultati sia per le politiche che per le regionali ci confortano per poter sviluppare in maniera migliore la nostra politica. Soprattutto in un quartiere disagiato come Ponton dell’Elce dove De Vito vive da circa 30 anni, area
di Anguillara che lo stesso conosce approfonditamente.
“Intendiamo creare un centro di ascolto per i cittadini – afferma Daniele De Vito – al fine di analizzare in modo approfondito le reali problematiche del paese, lontano dai riflettori e da
imminenti elezioni, proprio per dimostrare la bontà del nostro operato ed anche per evitare di essere etichettati come persone che sono saliti sul carro dei vincitori in tempi non sospetti. Chi vorrà
avvicinarsi alla nostra realtà consigliamo di seguirci sulla nostra pagina Facebook “Lega Anguillara Sabazia” o scriverci in via riservata alla nostra email ddevitotlega@virgilio.it o, infine, contattarci al numero di cellulare 3288485328. Ci troverete, a differenza di tutti gli altri esponenti politici del nostro paese, per strada ed in mezzo alla gente.”




Il Ministro Di Maio al lavoro con un messaggio di impegno ed ottimismo

Il neo Ministro per lo Sviluppo Economico Luigi Di Maio ha incontrato oggi nel grande salone d’ingresso del Ministero in via Veneto a Roma gran parte dei dipendenti del suo dicastero.

Avendo alle spalle la suggestiva vetrata di Mario Sironi, denominata “Carta del Lavoro”, una delle più grandi mai realizzate dal maestro Sironi, che decora, dal 1927, lo scalone d’onore, ha detto che per lui sarà un piacere lavorare insieme e conoscere quante più persone… “Ci sono tante aspettative e dopo 85 giorni si parte”. Citando il necessario passaggio parlamentare della fiducia. Di Maio ha affermato di conoscere molte delle potenzialità del ministero, avendo seguito, durante l’opposizione, molte questioni di competenza, ed ha quindi dichiarato di aver molte aspettative dal lavoro che prevede di fare nel Ministero dello Sviluppo Economico che in quello del Lavoro. Si è detto consapevole delle difficoltà che avrà nell’affrontare i singoli dossier sul tavolo, ma, con l’aiuto dello staff, spera di poter contribuire, per la sua parte, al percorso di cambiamento dell’Italia in settori come l’energia, le comunicazioni, le varie crisi industriali. Ha ribadito l’interesse ad unire, dal punto di vista politico, le materie inerenti la parte imprenditoriale e quella dei lavoratori, e valuterà se fondere o meno i due ministeri.

Di Maio ha lodato la professionalità a lui nota del personale del ministero

auspicando di proseguire ora quei rapporti che aveva avuto quando era all’opposizione; quelli del ministero che lui ha conosciuto le ha trovate sempre persone “cortesi ed umane” ed , ha aggiunto “le persone cortesi ed umane cambieranno il mondo”. Grandi applausi hanno poi salutato il nuovo Ministro che ha positivamente impressionato per il suo approccio diretto ed informale e per la cordialità di contatto. Ha concluso dichiarando di voler trasmettere il suo entusiasmo per questa nuova sfida in maniera sana e non con obiettivi di parte. Ha menzionato di aver cominciato con due categorie maltrattate: i fattorini che consegnano merci sulla base di una app ed un esponente dei piccoli imprenditori, Bramini, la cui storia è stata di recente sui media italiani, in quanto perseguitato da uno Stato che dovrebbe essere più amico dei cittadini.
Gianfranco Nitti




Finisce su Facebook prima di nascere: Adriano ha perso la sua privacy

Fermiamoci finché siamo in tempo. La realtà virtuale è entrata prepotentemente nella sfera privata di ognuno di noi. Il confine è talmente labile che risulta appena percettibile. A volte è piatto, non esiste. Ho un profilo su Facebook ma ne faccio un uso moderato. È utile per leggere le opinioni delle persone, per rimanere in contatto con persone che altrimenti avresti perso di vista e per condividere pensieri.

Ho appena eliminato un’amicizia di una donna che ha postato l’immagine dell’ecografia che ha fatto con il profilo del feto nella pancia. Si vede molto bene: il nasino, la posizione. Lei ci aggiunge il sesso: si chiama Adriano. Questo futuro neonato ha perso la sua privacy prima ancora di nascere. Il popolo del web adesso conosce tutto di lui: il nome della mamma, il suo, che profilo ha. E sicuramente le foto non si esauriranno con questa. Sarà continuamente pubblicato su internet e lo vedranno tutti: i suoi primi sorrisi, i suoi primi passi, i compleanni. Non avrà più una propria sfera privata.

Adriano non ha scelto tutto questo. Quelle immagini sarebbero potute rimanere nell’album di famiglia da mostrare ad amici e parenti in casa ma adesso chiunque le può vedere, scaricare e far circolare. Non ci sono ammende se non in qualche raro caso. Il web è pieno di questo e altro. Se Adriano fosse stato più grande, capace di comprendere cosa significhi finire in rete allora sarebbe stato un altro discorso. Ma questo non lo condivido.

Ognuno è libero di fare quel che vuole ma bisognerebbe tutelare l’immagine dei bambini, figuriamoci di coloro che devono ancora nascere. Si rimane traumatizzati da adulti, immaginarsi quando si è incoscienti. Questa mamma ha deciso che l’immagine del proprio feto andasse pubblicata. Nessuno più conosce i principi fondamentali della nostra Costituzione. E la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza sembra carta straccia di fronte questi episodi. L’interesse superiore del minore deve essere considerato preminente ma purtroppo i primi a non rispettare questi principi sono i genitori. Si può capire il desiderio di voler condividere momenti entusiasmanti o meno del proprio quotidiano. Sentimenti, ricordi, sensazioni. Cerchiamo però di coinvolgere il meno possibile i bambini. La nostra volontà di protagonismo deve fermarsi rispetto alla tutela dei privacy di un minore. Facciamo partecipi i bambini delle cosiddette “good news”. E cioè le notizie positive che contribuiscono a trasmettere alla società un messaggio positivo. Che porta con sé una speranza, un buon esempio foriero di sani valori. Va bene ai bambini che vincono gare sportive, eccellono a scuola, aiutano il prossimo. Tutto il resto si potrebbe evitare. Facciamolo per loro. Tuteliamo la loro privacy almeno fin quando non saranno loro a decidere cosa fare della propria immagine.




Migranti, Salvini: “Servono centri per espellere. Le contestazioni? Chissenefrega”

Matteo Salvini a Catania. “Sui migranti non terremo una linea dura, ma di buon senso”, ha detto il neo ministro dell’Interno prima di una conferenza stampa col candidato a sindaco del centrodestra, Salvo Pogliese. “Quello che non è scritto nel contratto Cinquestelle-Lega non sarà preso in discussione, così eviteremo di litigare”, ha detto ancora. “Il centrodestra non è demolito, ma continuerà ad esistere e noi applicheremo il programma del centrodestra contenuto nel patto di governo”.

“Basta alla Sicilia campo profughi d’Europa”

“Non assisterò senza far nulla a sbarchi su sbarchi su sbarchi. Servono centri per espellere”, ha aggiunto Salvini. “Le contestazioni? Chissenefrega, ci sono cose più importanti che dobbiamo fare”, ha anche detto Salvini in piazza Verga circondato da decine e decine di persone tra giornalisti e sostenitori. “Con i giornalisti – ha detto Salvini – parlo dopo, adesso fatemi incontrare la gente assieme al candidato sindaco di Catania Salvo Pogliese”. Diversi cori accompagnano la lenta passeggiata di Salvini: quelli dei contestatori si alternano a quelli dei sostenitori del leader della Lega.
“Il governo italiano dirà no la settimana prossima alla riforma del regolamento di Dublino e a nuove politiche di asilo, occorre ricontrattare in Ue” il dossier migranti, ha spiegato Salvini parlando dall’hotspot di Pozzallo. E a chi gli ricordava la solidarietà di Germania e Francia Salvini ha risposto: “Aspettiamo che passino dalle parole ai fatti”.
Parlando della Tunisia ha aggiunto: “E’ un Paese libero e democratico che non sta esportando gentiluomini ma spesso e volentieri esporta galeotti”, a proposito dei casi di intemperanza registrati nei centri di accoglienza che avrebbero tra i protagonisti migranti tunisini. “Parlerò con il mio omologo tunisino”, ha aggiunto Salvini.




Aprilia, autoparco comunale: è di nuovo allarme discarica a cielo aperto

APRILIA (LT) – L’area, di proprietà del Comune di Aprilia, dovrebbe essere destinata al parcheggio delle vetture comunali eppure come ampiamente visionabile dalle foto ogni cosa viene “parcheggiata” nell’autoparco: dall’asfalto ai calcinacci, dai fusti, ai frigoriferi e altri metalli, dall’immondizia ai furgoni dismessi della Progetto Ambiente e persino scheletri di ambulanze.

Giusfredi: “Discarica pericolosa per l’ambiente e per la salute dei cittadini”

“L’autoparco comunale si è trasformato in una vera e propria discarica comunale a cielo aperto – commenta il candidato a sindaco Giorgio Giusfredi – pericolosa per l’ambiente e per la salute dei cittadini. Bell’esempio – prosegue Giusfredi – che si dà ai cittadini sul rispetto dell’ambiente e della legalità! Cosa dice l’assessore all’ambiente Alessandra Lombardi di questo scempio ambientale? Successe lo stesso nel 2009, quindi non è la prima volta che il fatto si ripete”.

L’interrogazione regionale del 2009

Giusfredi ricorda poi che nel 2009 venne presentata un’interrogazione regionale da parte dell’allora esponente di Sel Filiberto Zaratti che chiedeva al presidente della Regione Lazio di “verificare immediatamente la consistenza e la qualità dei rifiuti accatastati illegalmente nell’autoparco comunale di Aprilia e accertare le responsabilità dell’illecito ambientale”. “All’epoca – dichiara ancora Giusfredi – i rifiuti furono tolti, ma evidentemente il “vizio” è rimasto e la situazione dell’autoparco oggi è sicuramente peggiore rispetto al 2009. Sempre nell’autoparco ci sono le famose “rastrelliere”, quelle che furono comprate dall’amministrazione a seguito dell’accesso al finanziamento del Ministero dell’Ambiente per 20 prototipi di bicicletta a pedalata assistita. Sono ferme lì da circa due anni. 24 mila euro di fondi ministeriali anch’essi gettati in “discarica”.




Lavoro e pensioni, Di Maio: “Da oggi lo Stato siamo noi”

Rivedere il Jobs Act e superare la legge Fornero. E’ l’impegno preso dal neo ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio dal palco della manifestazione M5S del 2 giugno. “Nulla sarà semplice”, premette, ma ora “abbiamo il potere di cambiare le cose”. “Dobbiamo metterci a lavoro – sottolinea – per creare lavoro e dare una pensione a chi ha lavorato una vita”.
Parlando di lavoro, il neo ministro dice: “Deve esistere un salario minimo orario”. E ancora: “Il lavoro non può essere un lavoro iperprecario , il Jobs Act va rivisto. Dobbiamo dare la possibilità alle persone di crearsi un futuro”.

Riguardo alle pensioni, Di Maio sottolinea: “Dare una pensione a chi ha lavorato una vita significa superare la legge Fornero. Mi ci metterò a lavoro con tutte le mie forze – promette – con quota 100”. Poi l’omaggio a Sergio Bramini, “un imprenditore che in questi anni vantava un credito con lo Stato, che non lo ha pagato. Questo ha causato il fallimento della sua azienda. Lo Stato gli ha pignorato anche la casa”. Alla folla che fischia mentre lui racconta la storia dell’imprenditore, il neo ministro dice: “Non c’è bisogno di fischiare, da oggi lo Stato siamo noi”. “Sergio – annuncia poi Di Maio – verrà a lavorare con me per elaborare una legge per aiutare tutti gli imprenditori di questo Paese”.

“Senza Grillo – sottolinea Di Maio – non saremmo mai arrivati fino a qui… Ieri c’è stato dato un potere nelle mani, quello di cambiare le cose. Il potere di utilizzare il potere per i cittadini e non per se stessi. Non sarà semplice. Non saremo quelli che si autocertificheranno i risultati. Non dovremo perdere il contatto con le persone, voi – conclude Di Maio – ci dovrete dire se avremo migliorato la qualità della vostra vita”.




Clandestini, fine della pacchia: parola di ministro

“Per i clandestini è finita la pacchia, devono fare le valigie, con calma, ma se ne devono andare”: così il ministro dell’interno, Matteo Salvini, a Vicenza, appoggiando in piazza il candidato sindaco Francesco Rucco. “Sulle Ong stiamo lavorando e ho le mie idee: quello che è certo è che gli Stati devono tornare a fare gli Stati e nessun vice scafista deve attraccare nei porti italiani”.
“Domani vado in Sicilia, è la nostra frontiera. Voglio migliorare gli accordi con i Paesi da cui arrivano migliaia di disperati per il bene nostro e loro!”, aveva detto arrivando alla parata del 2 Giugno.
Rispondendo a chi gli chiedeva quale fosse il suo primo passo da ministro, Salvini ha detto: “Domani sarò in Sicilia che è la nostra frontiera. Ci sono da migliorare accordi con Paesi da cui arrivano migliaia di disperati e non possiamo permetterci né per loro né per noi di continuare a mantenerne alcune centinaia di migliaia in Italia”.

Bagno di folla per il neo ministro dell’Interno al termine della parata del 2 giugno

Il leader della Lega si è fermato a lungo con le decine di persone che lo acclamavano, tra selfie e abbracci. “Salva l’Italia”, “ora rispettate i patti” ma anche un “non lasciare Berlusconi”, tra le richieste dei sostenitori. Il neo ministro ha avuto non pochi problemi per raggiungere piazza Venezia, ‘braccato’ ogni centimetro dai sostenitori.
“Ragazzi devo andare in ufficio”, la richiesta di Salvini nel tentativo di dribblare la folla.




Governo, diciotto ministri e 5 donne: ecco chi sono

Un governo snello, con 18 ministri, di cui 5 donne. E’ la squadra del professor Giuseppe Conte, che sarà affiancato dai due leader di M5s, Luigi Di Maio, e Lega, Matteo Salvini.

Ma cosa facevano prima di diventare ministri?

Presidente del Consiglio

Giuseppe Conte – Docente di diritto nella Libera Università Maria Santissima Assunta, all’Università Roma Tre e all’Università di Sassari. È professore ordinario di diritto privato presso l’Università di Firenze e presso l’Università Luiss. E’ vicepresidente (componente laico) del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, l’organo di autogoverno dei magistrati amministrativi.

Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio

Giancarlo Giorgetti – Commercialista professionista e revisore contabile, è il veterano della squadra: è parlamentare alla Camera dei deputati fin dal 1996

Ministro dell’Economia

Giovanni Tria –  È docente ordinario di Economia politica all’Università di Roma Tor Vergata, e dal 2017 eletto preside della Facoltà di Economia.

Ministro degli Esteri

Enzo Moavero Milanesi – Giudice di primo grado della Corte di giustizia dell’Unione europea in Lussemburgo e Direttore Generale del Bureau of European Policy Advisors, è stato Ministro per gli Affari Europei nel governo Letta, dopo aver ricoperto il medesimo ruolo nel precedente governo Monti.

Ministro degli Interni

Matteo Salvini (vicepremier) – Giornalista professionista e da sempre militante e poi dirigente della Lega

Ministro dello Sviluppo Economico e Lavoro

Luigi Di Maio (vicepremier) – Ha lavorato per un breve periodo come webmaster e come steward allo stadio San Paolo.

Ministro ai Rapporti con il Parlamento

Riccardo Fraccaro – Dipendente di una società elettrica

Ministro degli Affari Europei

Paolo Savona – Direttore del centro studi della Banca d’Italia che ha lasciato per insegnare all’università: di Perugia, di Roma Tor Vergata, alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione e all’Università telematica Guglielmo Marconi, dove ha fondato nel 2010 il dottorato in Geopolitica.

Ministro della Difesa

Elisabetta Trenta – Ha operato nell’ambito della sicurezza militare internazionale in Iraq, Libano e Libia. E’ stata vicedirettore del Master in Intelligence and Security del Link Campus di Roma, filiazione dell’università maltese.

Ministro della Giustizia

Alfonso Bonafede – Avvocato civilista

Ministro della Pubblica Amministrazione

Giulia Bongiorno – Avvocato penalista

Ministro della Salute

Giulia Grillo – Medico legale

Ministro degli Affari Regionali

Erika Stefani – Avvocato

Ministro del Sud

Barbara Lezzi – Impiegata

Ministro dell’Ambiente

Sergio Costa – Comandante della Regione Carabinieri Forestali della Campania, con il grado di Generale di Brigata

Ministro ai Disabili e alla Famiglia

Lorenzo Fontana – Pubblicista

Ministro dell’Agricoltura e del Turismo

Gian Marco Centinaio – Dirigente della Lega

Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture

Danilo Toninelli – Impiegato assicurativo

Ministro dell’Istruzione

Marco Bussetti – Docente di educazione fisica di scuola media

Ministro dei Beni Culturali

Alberto Bonisoli – Professore di Innovation Management alla Università Bocconi

Dalle biografie pubblicate su Wikipedia.




Atrofia muscolare spinale, la Sicilia volano di sperimentazione per combattere la malattia genetica rara che colpisce soprattutto i bambini

A Catania il convegno regionale prosegue anche nella giornata di sabato 2 giugno 2018 – nuovi trial e terapie non invasive: le ultime frontiere della cura in corso studi su innovazioni terapeutiche con il coordinamento del Centro NeMO Sud di Messina

CATANIA – Dalla somministrazione del farmaco ai pazienti operati di scoliosi, all’idroterapia che sfrutta l’ambiente favorevole dell’acqua per il recupero neuromotorio; dal coordinamento interregionale per la presa in carico dei bambini che effettuano il trattamento con il farmaco Spinraza (recentemente approvato da Aifa), ai nuovi trial clinici che consentiranno somministrazioni meno invasive. Si è aperto così oggi (venerdì 1 giugno) al FourSpa di Catania il convegno di Famiglie Sma “Farmaco, fisio e idroterapia: l’innovazione e la vita quotidiana”, che proseguirà fino a domani.

In Italia sono 1.000 i pazienti stimati affetti da questa patologia genetica rara

16 i centri ospedalieri che ad oggi somministrano la terapia Nusinersen, capace di arrestare il processo degenerativo della malattia, 8 le regioni con almeno un centro attivo e 260 i pazienti in trattamento: questo lo scenario dell’atrofia muscolare spinale (Sma, dall’acronimo Spinal Muscolar Atrophy), a cui oggi si è cercato di dare risposte concrete grazie all’incontro di medici, operatori, famiglie e piccoli pazienti. Sono state presentate le nuove sperimentazioni in corso: basti pensare al programma AveXis, vera e propria terapia genica che ha bisogno di un’unica somministrazione endovena, che ha preso avvio grazie agli studi dei Centri NeMO (NeuroMuscular Omnicentre), coordinati dal professor Giuseppe Vita del Centro Clinico NeMO Sud di Messina. “Gli importanti risultati ottenuti dalla somministrazione di Spinraza, farmaco approvato a settembre 2017 dopo il programma di uso compassionevole – spiega il prof. Vita – ci spingono a continuare e perseverare per avviare nuovi studi e sperimentazioni: i bimbi camminano, stanno in piedi e questo è solo l’inizio, perché sta davvero cambiando la storia naturale della malattia”. Fra pochi mesi infatti, annuncia Vita, lo scenario migliorerà notevolmente grazie all’introduzione di nuovi farmaci che prevedono anche la somministrazione orale, invece dell’iniezione lombare attualmente praticata.

Puntare non soltanto sull’aspetto medicale della cura

ma anche sulla persona nella sua globalità, fisica, mentale, affettiva, comunicativa e relazionale grazie a un team multidisciplinare, è il focus del convegno che ha posto l’accento sull’importanza di un approccio olistico/sistemico alla riabilitazione, che metta al centro sia il farmaco che la presa in carico: “Si tratta di una terapia a cui ogni paziente dovrebbe avere accesso – sottolinea la presidente di Famiglie Sma Daniela Lauro – per questo tutti i centri dislocati sul territorio nazionale devono attivarsi per garantirla e per offrire continuità territoriale”.

Durante il convegno, che proseguirà anche domani 2 giugno,

è stato dato ampio spazio al potere riabilitativo dell’acqua, grazie al progetto SMAH20, illustrato dal dott. Luca Labianca dell’ospedale S. Andrea di Roma, a capo del comitato scientifico dell’Associazione nazionale Idroterapisti ed Educatori Neonatali (Aiien), ente di ricerca che opera in ambito di rieducazione psicomotoria di bambini con patologie neurologiche e neuromuscolari: “La riabilitazione avviene attraverso momenti di gioco e relazione in acqua con altri bambini, con attività motoria attiva e passiva, e grazie all’interazione con alcuni strumenti per arrivare gradualmente a ottenere una maggiore mobilità – spiega Labianca – nato da puro spirito di volontariato, il progetto in cui Famiglie Sma ha creduto sin da subito, investendo risorse ed energie, è oggi un vero e proprio protocollo standardizzato e definito, in costante miglioramento. Si tratta di una idroterapia che focalizza l’attenzione non solo sull’aspetto kinesiologico tradizionale, limitativo quando si parla di Sma, ma su diversi ambiti: respiratorio, visivo, ludico, di interazione sociale, motorio e di self confidence”.




Governo Conte insediato, ora prima riunione Consiglio dei Ministri

Passaggio di consegne a Palazzo Chigi tra Paolo Gentiloni e Giuseppe Conte attraverso la tradizionale cerimonia della consegna della campanella, con cui il premier apre e chiude i lavori del Consiglio dei ministri. Subito dopo, il nuovo presidente del Consiglio riunirà i ministri nel primo Cdm.

Precedentemente Conte ha giurato nelle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Dopo il giuramento del presidente del Consiglio, è proseguita al Colle la cerimonia che ha visto i 18 ministri presentarsi davanti al Capo dello Stato per pronunciare la formula di rito (“Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”). Dal termine della cerimonia, il governo è nella pienezza dei suoi poteri. La squadra di governo è composta da diciotto ministri, tra cui cinque donne.

Ecco il governo giallo-verde a guida del professor Giuseppe Conte: la squadra del professor Giuseppe Conte sotto la regia dei due soci di maggioranza Luigi Di Maio e Matteo Salvini

Presidente del Consiglio: Giuseppe Conte
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: Giancarlo Giorgetti
Ministro dell’Economia: Giovanni Tria
Ministro degli Esteri: Enzo Moavero Milanesi
Ministro degli Interni: Matteo Salvini (vicepremier)
Ministro dello Sviluppo Economico e Lavoro: Luigi Di Maio (vicepremier)
Ministro ai Rapporti con il Parlamento: Riccardo Fraccaro
Ministro degli Affari Europei: Paolo Savona
Ministro della Difesa: Elisabetta Trenta
Ministro della Giustizia: Alfonso Bonafede
Ministro della Pubblica Amministrazione: Giulia Bongiorno
Ministro della Salute: Giulia Grillo
Ministro degli Affari Regionali: Erika Stefani
Ministro del Sud: Barbara Lezzi
Ministro dell’Ambiente: Sergio Costa
Ministro ai Disabili e alla Famiglia: Lorenzo Fontana
Ministro dell’Agricoltura: Gian Marco Centinaio
Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture: Danilo Toninelli
Ministro dell’Istruzione: Marco Bussetti
Ministro dei Beni Culturali e del Turismo: Alberto Bonisoli

 

Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso in un telegramma le sue congratulazioni al nuovo presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte. “Conto – dice Putin – che la sua attività al governo contribuirà allo sviluppo di una collaborazione costruttiva russo-italiana in diversi settori, nonché ad un’efficace interazione nella soluzione dei problemi chiave regionali e internazionali”. Lo riporta il Cremlino in una nota. “Questo sicuramente risponde agli interessi dei popoli della Russia e dell’Italia”.

“Auguro un buon lavoro al nuovo Presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte. Lo invito nell’aula di Strasburgo per presentare e discutere con i deputati europei le idee e le proposte del suo Governo sul futuro dell’Ue”. Così il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani su Twitter dopo il giuramento del nuovo governo italiano.
“Gli Stati Uniti non vedono l’ora di continuare a cooperare con i loro alleati italiani e di accrescere la collaborazione esistente”: lo afferma il segretario di stato Mike Pompeo nel fare gli auguri all’Italia per la festa della Repubblica, in una nota diffusa subito dopo il giuramento del nuovo governo.

I mercati reagiscono bene alla formazione del nuovo governo politico giallo-verde con lo spread in netto calo e Piazza Affari in crescita. Fiducia nel nuovo esecutivo viene manifestata a livello europeo. Angela Merkel si dice ‘aperta a collaborare’. La commissione Ue manifesta piena fiducia nella volontà europea del governo. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si dice “emozionato”.

Auguri al governo da Matteo Renzi che però puntualizza: ‘Siamo radicalmente un’altra cosa’. E il premier uscente Gentiloni saluta: ‘Lasciamo l’Italia meglio di 5 anni fa’. Messaggio di Mattarella per il 2 giugno: ‘Tensioni e prove trovano nel quadro delle istituzioni repubblicane piena possibilità di espressione e composizione, in una nazione unita e solidale’.




Roma, disastro Capitale e le esternazioni di Virginia Raggi. Silvestroni (FdI): “Ci avevate raccontato che solo voi del M5s potevate cambiare le cose…”

“Resto incredulo di fronte alle dichiarazioni rilasciate dal Sindaco Raggi in risposta all’editoriale del Fatto Quotidiano sull’incurabilità di Roma”. Questo un primo commento dell’onorevole Marco Silvestroni, deputato di Fratelli d’Italia, sulle risposte di Virginia Raggi alle domande di Antonio Padellaro riguardo i malesseri capitolini. Risposte in cui si leggono esternazioni del tipo “Quelli che ci hanno preceduto hanno scavato un buco da 13 miliardi che paga anche lei ogni giorno con la mancanza di servizi al cittadino” o “Per rimediare alla mancanza di manutenzione degli ultimi decenni sono necessari almeno 250 milioni di euro all’anno per i prossimi cinque anni. A bilancio noi ne abbiamo 30 ogni anno perché il Comune di Roma può permettersi solo questo per colpa dei “capaci” di prima”.

La solita litania del ‘la colpa è di chi c’era prima’

“A 2 anni dal suo insediamento – ha detto l’onorevole Silvestroni – le uniche risposte in grado di dare di fronte alle problematicità e alla complessità della Capitale sono, ancora una volta, che è colpa di quelli che c’erano prima, che non ci sono i soldi e che è vittima di un feroce attacco mediatico. Che i predecessori di questa amministrazione pentastellata abbiano sulla coscienza gravi colpe è un’ovvietà di cui siamo tutti consapevoli”.

Silvestroni: “Cara Virginia tu eri consigliere di opposizione prima che sindaco”

“Decenni di governi PD hanno lasciato sicuramente un’eredità pesantissima. – prosegue Silvestroni – Ma la domanda è: cara Virginia tu eri consigliere di opposizione prima che sindaco. – prosegue il deputato di Fratelli d’Italia –  Chi meglio di te poteva conoscere lo stato dell’arte? Quando ti sei candidata a primo cittadino eri o non eri consapevole che avresti ereditato una città al collasso e che l’impresa era da eroi? Ci avete raccontato che solo voi del Movimento 5 Stelle potevate cambiare le cose e invece non avete cambiato nemmeno le giustificazioni di fronte alla vostra oggettiva incapacità amministrativa. Un’incapacità ed un’inerzia che, se ovviamente su Roma che è la capitale d’Italia attira l’attenzione di tutti, si dimostra ancor più pesantemente su l’altro ente che ricade sotto la responsabilità del Sindaco romano: la Città Metropolitana, il territorio della provincia di Roma con i suoi 121 comuni, con le sue strade e scuole. Evidentemente i pensieri continui (a cui non seguono azioni però) che la Raggi dichiara di avere per Roma non le consentono di lasciarne nessuno per la provincia che è abbandonata a sé stessa e con fondi a disposizione ridicoli. Insomma un ente strategico che però non funziona, anche per responsabilità della pessima legge Del Rio, la cui richiesta di rivisitazione è il primo atto da parlamentare che ho presentato. In attesa però di mettere mano alle norme, si poteva e si doveva fare di più sia per la Capitale che per la Città Metropolitana. Infine un appunto a questo Sindaco, che sembra proprio aver poco rispetto dei suoi concittadini, quello che si è ingenerato di nuovo nei romani è l’esasperazione non la coscienza civica che di certo non nasce con il M5S al governo della città. A Roma ci sono comunità di attivisti, associazioni, movimenti politici, cittadini che da decenni e decenni potrebbero far scuola di come si ama, si protegge e si ha a cuore il proprio territorio. Magari basterebbe ascoltarli e prenderli ad esempio di più per riuscire a mettere a segno almeno una cosa ben fatta”.