Fondi, “rimborsopoli al Pirellone”: condannati Bossi Junior e Nicole Minetti

  Il Tribunale di Milano ha condannato a due anni e sei mesi Renzo Bossi, figlio di Umberto Bossi detto il Trota, e a un anno e 8 mesi l’ex igienista dentale di Silvio Berlusconi Nicole Minetti, tra i 57 imputati al processo sulla cosiddetta ‘Rimborsopoli’ al Pirellone, tutti ex consiglieri ed ex assessori in Regione Lombardia tranne uno. I due sono stati ex consiglieri della Lega e del Pdl. 

Il tribunale di Milano ha condannato con pene tra un anno e 5 mesi fino a 4 anni e 8 mesi 52 dei 57 imputati nel processo sulla cosiddetta ‘Rimborsopoli’ in Regione Lombardia, tutti ex consiglieri ed ex assessori in Regione Lombardia tranne uno. Tra questi anche Stefano Maullu, attualmente europarlamentare di Fratelli d’Italia, condannato a 1 anno e 6 mesi (con pena sospesa e non menzione), e Alessandro Colucci, deputato del gruppo misto, condannato a 2 anni e 2 mesi. La pena più alta di 4 anni e 8 mesi per Stefano Galli, ex capogruppo della Lega in Regione. Assolti o prescritti invece 5 ex consiglieri.

Il Tribunale di Milano ha condannato a un anno e 8 mesi Massimiliano Romeo, attuale capogruppo della Lega in Senato, uno dei 57 imputati nell’ambito del processo sulla cosiddetta ‘Rimborsopoli’ al Pirellone, tutti ex consiglieri ed ex assessori in Regione Lombardia tranne uno. I giudici hanno anche condannato a un anno e 6 mesi Angelo Ciocca, attualmente eurodeputato del Carroccio. Per entrambi la pena è sospesa ed è stata decisa la non menzione.

“Se c’era un sistema, c’era certamente da 30 anni e loro lo hanno ereditato in buona fede”: così l’avvocato Jacopo Pensa, legale di Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato condannato a un anno e 8 mesi per la presunta Rimborsopoli al Consiglio regionale lombardo, ha risposto ai cronisti sulla vicenda delle cosiddette spese allegre al Pirellone. “Faremo appello – ha annunciato – noi puntiamo alla revisione delle condotte contestate perché per noi c’è la mancanza del dolo” nel peculato.




Bucci: il ponte di Genova sarà percorribile il 15 aprile 2020

“Il ponte dovrà essere visibile, almeno per quanto riguarda gli impalcati a fine 2019 e dovrà essere percorribile il 15 aprile del 2020”. Lo ha detto il sindaco e commissario per la ricostruzione del viadotto Marco Bucci, durante la firma del contratto unico per l’affidamento dei lavori di demolizione e ricostruzione.

Le scadenze sono indicate nel contratto. “Il 31 marzo – ha detto – inizia la ricostruzione, che avverrà contemporaneamente alla demolizione già iniziata”. “Oggi è un bel giorno perché firmiamo il contratto unico per la demolizione e la ricostruzione del ponte.
    Demolitori e costruttori lo firmano insieme ma mantengono ciascuno le proprie responsabilità. Vogliamo dare un segnale al mondo: in Italia le cose belle si fanno bene a costi giusti e in tempi brevi”, ha detto Bucci. Per l’architetto Renzo Piano, il ponte sarà “durevole mille anni. Bello, solido, semplice”.
    Vernazza si è ritirata dal pool dei demolitori per paura delle penali. Bono ha detto: “Non ci saranno, i tempi verranno rispettati”.




Quota 100 e reddito di cittadinanza: stasera il CDM per varare il decretone

Incontro positivo, governo soddisfatto, ci sono tutte le risorse per quota 100 e per reddito di cittadinanza. Stasera cdm alle ore 18 per varare il decreto. Via libera agli stanziamenti per tfs (tfr degli statali) anticipato per tutti e per fondo volo Alitalia. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi al termine del vertice di maggioranza sul decretone.

Di Maio, giorno importante, ripagati anni battaglia M5S – “Oggi è una giornata importante e a vincere sono, come sempre, i cittadini. Un risultato che ripaga anni di battaglie portate avanti dal M5S”. Lo afferma all’ANSA il vicepremier Luigi Di Maio al termine del vertice governativo sul decreto che contiene il reddito di cittadinanza e quota 100.

Boccia (Pd), clausole salvaguardia illegittime  – “Voglio dirlo con chiarezza al governo, le clausole di salvaguardia sono illegittime, espressamente vietate dalla riforma del Bilancio. Inserire nuove clausole di salvaguardia a copertura di quota 100 o opzione donna, ci farebbe ripiombare in quella spirale perversa di cambiali da cui, a fatica dopo dieci anni, stavamo per uscire. Se ricominciamo con la spesa garantita da clausole che poi prevedono tagli di spesa sociale o aumenti di tasse, facciamo solo altri danni agli italiani. Quando arriveranno i testi in Parlamento, mi auguro ci possa essere la possibilità di un confronto per migliorarli”. Così Francesco Boccia, deputato Pd e candidato alla segreteria del Partito Democratico, in diretta a Studio24 su Rai news 24.

Dopo il rincorrersi di voci di rinvii, di qualche ora, di un giorno, addirittura alla prossima settimana, il Consiglio dei ministri sul decretone ci sarà domani (oggi, ndr). E sarà anticipato da un vertice a tre tra il premier Giuseppe Conte, e i due ‘dioscuri’ dell’esecutivo gialloverde, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, per sciogliere gli ultimi nodi. Se l’impianto generale delle due misure di bandiera è noto da tempo, sono i dettagli, ora, a creare ‘dissonanze’, con la Ragioneria tirata in ballo ogni volta che emerge una divergenza tra i gialloverdi, e che comunque non avrebbe ancora ‘bollinato’ il testo, anche per alcuni dubbi sulla costruzione della platea del reddito. In primo luogo c’è comunque la questione statali: risolta la querelle sulla finestra di prima uscita (all’inizio doveva essere a ottobre, poi, su insistenza dello stesso Salvini, è stata anticipata a luglio, nonostante le perplessità del ministro che la P.a. la deve gestire, Giulia Bongiorno) è emerso il problema del trattamento di fine servizio, strettamente finanziario ma anche di equità tra ‘quotisti’, che lo prenderebbero solo al raggiungimento dei 67 anni, e chi sta andando in pensione con le regole della Fornero, con dilazione fino a 2 anni per la buonuscita. Alla fine è passata l’idea di consentire a tutti i lavoratori pubblici di chiedere al momento della pensione un anticipo del Tfr (con interessi a carico dello Stato ma probabilmente fino a 50mila euro).”Nessun problema sul fronte del trattamento di fine rapporto per gli statali, in relazione a quota 100 sulle pensioni”, chiariscono fonti di governo. “Secondo il testo che e’ in via di perfezionamento in queste ore – spiegano – il tfr sara’ quasi interamente erogato immediatamente a chi va in pensione. Questo sara’ possibile grazie a un accordo tra Stato e le banche senza alcun onere a carico del lavoratore. La parte residuale sara’ erogata secondo le norme previste dalla legge”. Tra le ‘sfumature’ delle norme per le pensioni, dovrebbe averla spuntata anche la proposta di innalzare agli under 45 lo sconto per riscattare la laurea. Ma fino alla fine non sono escluse sorprese, anche sul fronte dell’Inps dopo la scadenza di Tito Boeri, in attesa del ripristino del Cda. Anche in questo, prima era filtrata l’ipotesi di commissariamento per traghettare l’istituto alla nuova governance, poi in casa pentastellata era stato escluso. I 5 Stelle comunque hanno lavorato soprattutto al reddito. Cercando di superare anche alcune obiezioni leghiste, a partire da quella sollevata un po’ a sorpresa sui fondi per i disabili. La soluzione prospettata da Di Maio, di ‘coprire’ con il nuovo sussidio circa 260mila famiglie con invalidi civili, almeno al 67%, non avrebbe accontentato del tutto l’alleato (anche perché si tratta di circa la metà della platea che attualmente prende la sola pensione di invalidità, legata al reddito). Un nodo che però potrebbe essere affrontato anche nel corso dell’iter parlamentare. Tra i due azionisti di maggioranza si sarebbe aperta poi anche una discussione sul ruolo dell’Anpal, che, nella lettura leghista, dovrebbe intervenire solo laddove le strutture già presenti sul territorio siano più in difficoltà, senza ‘interferire’ con l’attività di reinserimento al lavoro nelle Regioni in cui il sistema già si dimostra più efficiente. I 5 Stelle intanto hanno presentato emendamenti al decreto Semplificazioni con alcune proposte ad hoc per rafforzare i Caf, coinvolti direttamente nella distribuzione del reddito. L’esame va a rilento, nonostante la scadenza del 12 febbraio per la conversione. Tra le centinaia di proposte, i 5 Stelle guardano allo stop alle trivelle, tema che ha superato l’ammissibilità (sono state cassate appena 183 emendamenti), mentre la Lega ci riprova con la Tari in bolletta per aiutare i Comuni in dissesto e punta su soluzioni per l’emergenza cinghiali. Entrambi poi chiedono una sanatoria, almeno di due anni, per i canoni delle spiagge oggetto di contenzioso e altre misure per Campione d’Italia. Ma tra gli emendamenti c’è di tutto: dall’emergenza Xylella alle gelate che hanno l’agricoltura al Sud, dalle ricariche per le auto elettriche ai ‘biciplan’, sponsorizzati dal M5S, all’aeroporto di Lamezia Terme. La Lega punta anche a misure per il rientro dei ricercatori dall’estero, al miglioramento dell’aria nel bacino padano, fino alla revisione delle norme sulle farmacie, caldeggiata anche dai cinquestelle.




Vertice di governo in mattinata, poi Consiglio dei Ministri su decreto

Dopo il rincorrersi di voci di rinvii, di qualche ora, di un giorno, addirittura alla prossima settimana, il Consiglio dei ministri sul decretone ci sarà probabilmente nel pomeriggio. E sarà anticipato da un vertice a tre tra il premier Giuseppe Conte, e i due ‘dioscuri’ dell’esecutivo gialloverde, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, per sciogliere gli ultimi nodi.

E al termine del vertice notturno M5S Di maio annuncia: “Non ci sono sorprese. Il sito per il reddito di cittadinanza parte a marzo e da fine aprile lo eroghiamo”.

Il premier Giuseppe Conte in un post su Facebook ha scritto: “Tanti gli impegni che mi aspettano a partire da domani (oggi, ndr). Innanzitutto avremo un consiglio dei ministri importantissimo. Approveremo il decreto che contiene i due provvedimenti chiave di questo governo: il reddito di cittadinanza e quota 100, misure che molti italiani aspettano da tempo e che finalmente diventeranno leggi dello Stato”.

Ed è intanto alta tensione nel governo, anche sui temi ambientali. In commissione al Senato c’è stata una spaccatura per la nomina del generale Antonio Ricciardi alla presidenza del Parco del Circeo. La Lega non ha appoggiato la proposta del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che è stata bocciata con 13 voti contrati, 7 favorevoli e 2 astenuti.

Immediata la risposta del ministro: “Non accetteremo diktat e respingeremo i tentativi di far nominare persone non adeguate a questo ruolo così importante e delicato”, ha detto in un comunicato. “La politica ha il compito di nominare i migliori presidenti per la loro gestione e i partiti devono restarne fuori”, ha aggiunto Costa. “Per il Parco del Circeo, così come per tutti gli altri parchi, stiamo procedendo alle nuove nomine dei presidenti, come ampiamente annunciato – ha proseguito Costa -. Stiamo valutando decine di curricula, e la logica per la scelta e per procedere alla nomina è una sola: la massima competenza, unita al massimo rigore”.

Il senatore della Lega Paolo Arrigoni spiega i motivi dietro la spaccatura:

“Prima della seduta è stato anticipato in modo informale la non condivisone del metodo sulla proposta di candidatura” anche se precisa “nulla da dire sulla persona del candidato del ministro Costa”. “Di fronte all’alternativa di rinviare o mantenere la seduta – aggiunge – è stata optato per la seconda e noi abbiamo confermato quanto avevamo anticipato. Il risultato della votazione è stato una conseguenza”.

Interviene anche il vicepremier, Matteo Salvini: “Non si può dire no al carbone, no al petrolio, no al metano, no alle trivelle, mica possiamo andare in giro con la candela e accendere i legnetti. Di tutto il resto si può discutere, ma con i soli ‘No’ non si campa“.




I penalisti di Roma contro il ministro Bonafede per il video di Cesare Battisti postato su Facebook

La Camera Penale di Roma è pronta a presentare un esposto in relazione al video pubblicato ieri dal profilo Facebook del ministro della giustizia, Alfonso Bonafede, in cui si riprendono le varie fasi dell’arrivo di Cesare Battisti in Italia comprese le procedure di fotosegnalamento effettuato negli uffici della Questura della Capitale e quelle relative alle impronte digitali

Il video postato su Facebook dal ministro della giustizia AlfonsoBonafede su Cesare Battisti e “pubblicato sulla rivista online ministeriale purtroppo si aggiunge a quel riferimento al ‘marcire’ che il ministro dell’interno ha più volte espresso in suoi video”. Lo rileva Mauro PalmaGarante dei detenuticonfidando che “si provvederà a rimuovere tali video”. “Frasi e immagini che puntano ad acquisire consenso attraverso un linguaggio estraneo a quello del Costituente, finiscono per consolidare una cultura di disgregazione sociale”.

Il video ha suscitato tanti commenti negativi: “Il racconto di una giornata che difficilmente dimenticheremo!”, si legge a mo’ di titolo sul video postato.






Brexit, Westminter boccia l’intesa sul divorzio dall’Ue

Si riapre la partita della Brexit: l’accordo sul divorzio dall’Ue raggiunto a novembre dalla premier Tory, Theresa May, con Bruxelles è stato bocciato dalla Camera dei Comuni britannica con 432 no contro 202 sì. La ratifica è stata negata con uno scarto di 230 voti, molto pesante per il governo. Sono 118 i deputati conservatori che hanno votato contro l’accordo.

Il leader laburista Jeremy Corbyn ha presentato una mozione di sfiducia al governo Tory. La mozione sarà discussa oggi. Corbyn ha parlato di “sconfitta devastante”, ha accusato la premier d’essersi negata al dialogo con l’opposizione per scongiurare un no deal e di aver privilegiato gli interessi del Partito Conservatore su quelli del Paese. Ha infine auspicato che la Camera dia il suo “verdetto sull’incompetenza di questo governo”.

Il portavoce del Dup, il partito degli unionisti nordirlandese, ha annunciato che voterà la fiducia a Theresa May. I 10 voti del Dup sono decisivi per assicurare la maggioranza al governo.

May aveva chiesto alle opposizioni di presentare una mozione di fiducia per vedere se l’esecutivo dispone ancora del sostegno di una maggioranza. La premier ha detto che il no all’accordo è chiaro, ma che non sono emerse chiaramente altre proposte sul tavolo. E ha insistito, in caso di fiducia, sulla volontà di andare avanti e di continuare a lavorare per attuare la Brexit.

L’accordo sulla Brexit sottoposto al Parlamento rispetta “la volontà democratica” espressa dal popolo britannico nel referendum del 2016 e apre la strada “a un futuro migliore” per la Gran Bretagna. Così aveva detto la premier concludendo il dibattito ai Comuni. May ha quindi passato in rassegna le alternative, denunciando un eventuale secondo referendum come uno strumento di divisione per il Paese e un no deal come una soluzione in contrasto con l’interesse nazionale.




Tricolore, Ancri celebra la festa a Montecitorio. Intervista esclusiva al Prefetto Tagliente

Il 7 gennaio è stata celebrata la “Giornata nazionale della Bandiera” presso il Palazzo del Quirinale e a Reggio Emilia. Altre iniziative culturali hanno coinvolto la società civile su tutto il territorio nazionale.

Quest’anno a celebrare da protagonista la “Festa del Tricolore” è scesa in campo l’Associazione nazionale insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (ANCRI), da tempo impegnata a promuovere i valori richiamati nella nostra Carta Costituzionale con due progetti “Viaggio tra i valori e i simboli della Repubblica” e “Decoro del Tricolore”.

Il presidente nazionale dell’ANCRI Tommaso Bove ha impegnato tutte strutture territoriali italiane ed estere a celebrare il compleanno della nostra Bandiera. A Roma, il prefetto Francesco Tagliente, ha organizzato un evento celebrativo, con un Concerto della banda musicale della Polizia di Stato, nell’Aula della Camera dei deputati, nell’ambito della manifestazione “Montecitorio a porte aperte”.

Dalle ore 12 di domenica 13 gennaio gli orchestrali diretti dal Maestro Maurizio Billi, con la partecipazione del tenore Francesco Grollo, hanno eseguito alcuni brani musicali presentati da un grande storico del risorgimento, Michele D’Andrea, che ha dedicato molta parte della sua attività a far conoscere nella corretta luce i simboli della Repubblica.

E’ stato un successo organizzativo e musicale senza precedenti.” Grazie – scrive Angelino Mugnaini sulla pagina fb del prefetto Tagliente – E’ stato uno dei momenti più esaltanti e commoventi da me vissuti”

A margine della Manifestazione abbiamo intervistato il prefetto Francesco Tagliente.

Come è nata l’idea di un Concerto celebrativo del Tricolore a Montecitorio?

Premetto che la celebrazione nella Capitale si inserisce nel più ampio progetto di festeggiare la “Giornata nazionale della Bandiera” con il coinvolgimento di tutte le strutture territoriali.

Il presidente dell’Associazione Nazionale insigniti dell’Ordina al Merito della Repubblica (ANCRI) Tommaso Bove ha impegnato tutte le strutture dell’ANCRI, italiane ed estere, a promuovere iniziative per festeggiare il 222mo compleanno del nostro Tricolore.

Per rendere omaggio al Tricolore quest’anno, nella veste di delegato ai rapporti istituzionali dell’associazione ho pensato a un alto profilo istituzionale: la sede di un organo Costituzionale come l’Aula Montecitorio, la Banda Musicale della Polizia di Stato diretta dal Maestro Maurizio Billi, il tenore Francesco Grollo per l’esecuzione di alcuni brani e del Canto degli Italiani e un narratore d’eccezione dei brani musicali come Michele D’Andrea storico del Risorgimento. Ci è stata concessa la possibilità di celebrare la “Giornata nazionale della Bandiera” nell’ambito della manifestazione “Montecitorio a porte aperte”.

E’ stato molto apprezzato e applaudito l’intervento della Vicepresidente della Camera, Mara Carfagna, che ha introdotto l’evento con un messaggio di saluto parlando del valore della Bandiera 

Si, parlando del valore del Tricolore ha toccato le corde dei presenti ed è stata apprezzata molto anche quando rivolgendosi al pubblico ha detto: “questa è casa vostra, qui condividiamo con voi oggi la storia, la bellezza e l’arte di questo luogo che rappresenta il cuore pulsante della democrazia italiana”.

Nel corso del Suo intervento oltre a ringraziare la Vicepresidente Mara Carfagna per la presenza i contenuti del messaggio di saluto, il Presidente Roberto Fico, il Capo della Polizia, prefetto Franco Gabrielli e il presidente dell’ANCRI Tommaso Bove ha sottolineato l’importanza di celebrare la Festa della Bandiere nell’Aula della Camera

Si perché celebrare il compleanno della nostra Bandiera nell’Aula di Montecitorio, con gli orchestrali della Polizia di Stato diretti dal Maestro Maurizio Billi, con il tenore Francesco Grollo e con uno storico del Risorgimento come Michele D’Andrea nella veste di narratore segna un momento alto, una tappa importante dei nostri progetti “Decoro delle Bandiere” e “Viaggio tra i simboli e i valori della Repubblica” che stiamo portando avanti da tempo.

Segna un momento alto perché abbiamo avuto la possibilità di festeggiare il Tricolore con tantissime persone che hanno manifestato una particolare sensibilità verso la nostra Bandiera.

Oltre al vice capo vicario della Polizia, prefetto Luigi Savina ed ai tantissimi rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico, dei Rotary e Lions e ai delegati delle 75 strutture territoriali dell’ANCRI c’erano tantissimi alunni e studenti accompagnati da insegnanti, genitori o nonni.

Grandi emozioni

Dopo la spiegazione di Michele D’Andrea, aiutato dalla Banda della Polizia di Stato e dal tenore Francesco Grollo, abbiamo visto che il pubblico si è unito nel canto dell’inno Novaro Mameli restituito alla sua originaria bellezza, in un entusiasmo che ha coinvolto tutti i rappresentanti delle istituzioni presenti dai vertici delle Forze di Polizia e delle Forze Armate a prefetti e questori.

Applausi anche dai rappresentanti del mondo accademico, della comunicazione e dell’informazione, come Osvaldo Bevilacqua, il fotoreporter Rino Barillari, il professor Guido Melis, il neuroscienziato Pietro Pietrini e molti altri.

Un apprezzamento caloroso è venuto dai delegati del Rotary Club, dei Lions Club, dai ragazzi di varie scuole italiane con insegnanti e genitori, dai soci dell’Associazione Nazionale Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana in rappresentanza delle 75 strutture territoriali nazionali e delle 12 sezioni all’estero, oggi rappresentate dal delegato di Cipro.

Grande partecipazione

Per rendere omaggio al Tricolore c’erano tantissimi i rappresentanti delle istituzioni.

Oltre alla Vice Presidente della Camera On Mara Carfagna, sono intervenuti tra gli altri il prefetto Luigi SAVINA, Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza con funzioni vicarie, in rappresentanza del Capo della Polizia Franco Gabrielli; il Generale Ilio CICERI in rappresentanza del Comandante Generale dei Carabinieri; il Generale Salvatore TATTA delegato dal Comandante Generale della Guardi di Finanza; il Generale Antonio Bettelli delegato dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito; il Contrammiraglio Massimo Martucci in rappresentanza del Capo di Stato Maggiore della Marina; il Generale Basilio Di Martino delegato dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica; il Generale Domenico Rossi ex Sottosegretario di Stato del Ministero della Difesa; il prefetto Maria Teresa Sempreviva; il generale della Guardia di Finanza Salvatore Tatta; il Generale Francesco Gargano Comandante provinciale Carabinieri Roma; i generali dell’Aeronautica Settimo Caputo, Achille Cazzaniga e Leonardo Tricarico; Questori Roberto Massucci e Lorenzo Suraci; il vicario del questore di Roma Giovanni Scali, i Dirigenti della Polizia di stato Alfredo Matteucci, Filiberto Mastrapasqua, Giampaolo Monastra; Colonnelli Andrea Brancadoro e Mario Conio dei Carabinieri, gli ex responsabili del cerimoniale di Palazzo Ghigi Ilva Sapora ed Eugenio Ficorilli.

Consistente anche la partecipazione del mondo accademico, come il neuro scienziato Pietro Pietrini direttore della Scuola IMT Alti Studi di Lucca, il Prof Guido Melis, cosi come la delegazione dei Rotariani e Lyons laziali e Toscani con Patrizia Cardone, Franco Angotti, Arrigo Rispoli, Antonio Nicotra, Sandro Addario, Patrizio Giaconi, Eugenio Ficorilli e tanti altri.

Presenti moltissimi ragazzi di scuole romane e di altre regioni accompagnati da insegnanti, genitori o nonni. E ancora, personaggi dello spettacolo e della comunicazione come Osvaldo Bevilacqua.

Presenti circa 200 associati provenienti da 16 Regioni in rappresentanza delle 75 strutture territoriali.

Presente anche il responsabile della delegazione di Cipro, in rappresentanza delle 12 delegazioni estere dell’ANCRI.

C’era anche Rino Barillari

Con Rino Barillari abbiamo un rapporto di grande amicizia.

Non è mai mancato alle manifestazioni importanti che ho organizzato negli ultimi decenni. Con Rino c’era anche l’inseparabile Antonella Mastrosanti e alcuni amici storici di Rino Barillari come Piero Lepore, don Felice Riva, Andrea Nemiz, e ancora Roberto Massucci e Paola Marinangeli, Nicola Colucci e Antonietta Greco, Maria Teresa Magrini con Eliana e Irene Tagliente.

Ho visto Rino seduto accanto alla moglie questa volta paparazzato dai suoi colleghi

Si, a paparazzarlo c’erano tre amici comuni Umberto Battaglia, fotografo ufficiale della Camera dei deputati, Luciano Di Bacco e Ferdinando Mezzelani

Un coinvolgimento importante. Ci presenta la Banda della Polizia?

La Banda musicale della Polizia di Stato è stata fondata a Roma nel 1928.

Composta da 103 elementi, guidati da un direttore il Maestro Maurizio Billi e da un maestro vice direttore Roberto Granata, tutti provenienti dai più prestigiosi conservatori e selezionati attraverso rigorosi concorsi nazionali, svolge un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero, partecipando alle più importanti celebrazioni istituzionali.

Con i suoi 90 anni di storia, segnati da continui successi che hanno lasciato un segno importante nel paesaggio culturale e musicale, ha fornito significativi segnali di modernità nel tempo, rendendosi modello di riferimento per analoghi complessi strumentali.

Ne sono un’eloquente testimonianza le collaborazioni con prestigiose Istituzioni musicali quali l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro La Fenice di Venezia, il Teatro San Carlo di Napoli, il Comunale di Firenze e i numerosi concerti trasmessi dalla RAI in occasione di importanti eventi istituzionali.

Di particolare interesse sono stati i concerti svoltisi presso la santa Sede in occasione delle udienze straordinarie del Santo Padre Papa Francesco.

Le qualità timbriche, l’ottima fusione e omogeneità del suono, lo spiccato livello virtuosistico e la straordinaria duttilità interpretativa, nei diversi generi musicali qualificano, oggi, la Banda Musicale della Polizia di Stato tra le migliori Orchestre di fiati a livello internazionale.

Se dovesse presentarci il Maestro Maurizio Billi?

Il Maestro Maurizio Billi è un musicista, compositore e direttore d’orchestra.

Ha compiuto gli studi musicali al Conservatorio S. Cecilia di Roma conseguendo, tra gli altri titoli, il diploma in Direzione d’orchestra col massimo dei voti e in Composizione, perfezionandosi in seguito all’Accademia Nazionale di S. Cecilia con Franco Donatoni.

Primo Dirigente della Polizia di Stato, dal 1992 è Direttore della Banda Musicale con la quale ha eseguito più di 600 concerti in Italia e all’estero contribuendo a divulgare, anche attraverso il linguaggio della musica, i valori istituzionali.

E’ impegnato in una intensa attività di promozione e diffusione della musica originale per fiati contemporanea e del Novecento.

E’ stato docente di Analisi Musicale presso il Conservatorio di Teramo e di Direzione e Prassi Strumentale per Orchestra di Fiati al Conservatorio S. Cecilia di Roma.

Si è esibito in tutti i più importanti teatri italiani e all’estero, prendendo parte a eventi di particolare rilievo quali il Ravello Festival e la Stagione Sinfonica del Teatro Carlo Felice di Genova, debuttando nel 2016 alla Philarmonie Berlin.

Altro protagonista del Concerto è stato il tenore Francesco Grollo

Si, Francesco Grollo è un grande Tenore.

Il tenore Carlo Bergonzi ha detto di lui: “Voce di rara bellezza, naturalmente dotata di luminoso squillo argenteo e di carattere eroico…”

Ospite in varie trasmissioni televisive e radiofoniche, per un noto programma della Rai, ha presentato in anteprima mondiale” La Musica Sacra di Tito Schipa e Ruggero Leoncavallo”, programma musicale eseguito per la prima volta in assoluto con il Gruppo d’Archi del Teatro dell’Opera di Roma, nella Basilica di San Pietro in Vaticano.

Grollo è stato l’unico tenore, tra i grandi della musica, al grande concerto evento “100 Años Compay”, accompagnato dall’ Orchestra sinfonica Nacional de Cuba e il Grupo Compay Segundo (24 Novembre 2007, Teatro Amedeo Roldan all’Avana). Peraltro, proviene dalla mia grande famiglie della Polizia di Stato.

Ha iniziato lo studio del canto lirico con Renato Bardi Barbon perfezionandosi, in seguito, con il grande tenore Franco Corelli.

Nel 1996 venne scoperto dal Maestro Francesco Siciliani che, in qualità di direttore artistico del “Gran Teatro La Fenice” di Venezia, lo fece debuttare, con il ruolo di “F.B.Pinkerton”, nella “MADAMA BUTTERFLY” di Giacomo Puccini.

Nel 1996 venne scoperto dal Maestro Francesco Siciliani che, in qualità di direttore artistico del “Gran Teatro La Fenice” di Venezia, lo fece debuttare, con il ruolo di “F.B.Pinkerton”, nella “MADAMA BUTTERFLY” di Giacomo Puccini.

Nell’Aula di Montecitorio abbiamo ascoltato un Inno Nazionale diverso

Come ha spiegato lo storico Michele D’Andrea, che ha presentato lo spettacolo e lo ha “sezionato”.

Il Canto degli Italiani, il nostro inno non è una marcetta, ma un possente canto di popolo rovinato, negli anni, da una cattiva esecuzione che ne ha stravolto l’espressione originaria, allontanandolo dal genere operistico in cui lo aveva innestato Michele Novaro, musicista di teatro.

La partitura di Novaro – ha raccontato D’Andrea – è la descrizione di una grande scena d’insieme in cui un popolo “calpesto e deriso” riceve un forte annuncio di speranza e di esortazione a combattere per la propria libertà: “Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta”.

Le parole scuotono la gente come pugni sullo stomaco e il popolo allora ripete quelle parole, prima pianissimo, timoroso e incredulo, e poi sempre più forte, fino a quel sì! finale che non compare nella poesia di Mameli ma che il musicista ha posto come il suggello di un giuramento sacro”.

Dopo la spiegazione di Michele D’Andrea, aiutato dalla Banda della Polizia di Stato e dal tenore Francesco Grollo, il pubblico si è unito nel canto dell’inno Novaro-Mameli restituito alla sua originaria bellezza, in un entusiasmo che ha coinvolto tutti i rappresentanti delle istituzioni presenti dai vertici delle Forze di Polizia e delle Forze Armate a prefetti e questori. Un coinvolgimento emotivo importante anche grazie a un narratore d’eccezione. Ma chi è Michele D’Andrea?

Un passato nella dirigenza del Quirinale, Michele D’Andrea si occupa di storia, di cerimoniale, di musica del Risorgimento e di araldica militare.

Suoi sono lo stendardo presidenziale, gli attuali stemmi dell’Esercito, della Marina dei Carabinieri e della Polizia di Stato, per la quale ha creato anche i nuovi distintivi di qualifica.

Ha pubblicato libri di protocollo e di storia, tiene in tutta Italia conferenze dal taglio originale e brillante, è socio fondatore dell’Accademia del Cerimoniale.

Oltre al Concerto celebrativo alla Camera dei deputati, dove è stato celebrato il Compleanno del Tricolore da parte dell’ANCRI?

A Valencia la delegazione ANCRI di Spagna, oggi ha celebrato la festa del nostro Tricolore al locale Consolato d’Italia.

Sono intervenuti tra gli altri il Console Adriano Carbone, il delegato di Spagna Riccardo Lafuenti e il colonnello Francesco Caldarola in rappresentanza del contingente militare italiano in servizio presso il comando NATO RAPID DEDPLOYABLE CORPS –SPAIN di Valencia e numerose altre autorità cittadine e residenti italiani in Spagna.

A Pisa il delegato regionale ANCRI per la Toscana, Antonio Cerrai, il 9 gennaio, ha organizzato un momento di riflessione condivisa con i Rotary club della Toscana sul significato di coesione che il Tricolore ha per il Paese.

A Messina, la sezione territoriale ANCRI, il 7 gennaio, ha promosso un convegno nel salone delle Bandiere del Comune con interessanti relazioni del Prof. Luigi D’Andrea su “Il Tricolore: simbolo dell’Unità della Repubblica”, del prof Corrado Savasta su “Lettura dell’Emblema: La stella, la ruota dentata, i rami dell’ulivo e di quercia”.

A Foggia, nella stessa giornata, la locale sezione territoriale dell’ANCRI ha promosso una manifestazione tematica presso l’istituto scolastico “Giovanni Bovio” dove il presidente della Sezione ANCRI Aurelio Vieri ha parlato dell’Evoluzione storica della Bandiera d’Italia.

A seguire l’Avv. Luigi Miranda ha parlato del significato della Giornata Nazionale della Bandiera.

A San Giovanni Rotondo, lo stesso 7 gennaio, la locale sezione territoriale ANCRI ha promosso analoga iniziativa, presso l’Istituto Comprensivo “Pascoli-Forgione”, parlando della “Storia della Bandiera italiana”.

A Catania, il presidente della sezione territoriale Giuseppe Adernò, nella stessa mattinata del sette gennaio ha organizzato una manifestazione presso l’Istituto Comprensivo Statale “San Giovanni Bosco” per una riflessione comune sul valore del Tricolore.

Un’ultima domanda. A conclusione del suo intervento di saluto ha fatto riferimento anche a una squadra che lavora da tanto su questi progetti e alla speranza di poter celebrare la festa del Tricolore insieme anche nei prossimi anni

Il Concerto celebrativo nell’Aula di Montecitorio è anche frutto della sensibilità istituzionale di una bella squadra impegnata da tempo a promuovere i valori dei simboli della Repubblica.

Il sette gennaio di 9 anni fa, da Questore di Firenze ho festeggiato il Tricolore con la Banda musicale della Polizia, con Maurizio Billi, Michele D’Andrea e i Rotary dell’area medicea.

Quest’anno ci siamo ritrovati insieme nell’Aula della Camera per una iniziativa dell’ANCRI. La mia speranza è di poter celebrare insieme il nostro Tricolore anche il prossimo anno.




Le monete della Fontana di Trevi alla Caritas: parola di Virginia Raggi

“La Caritas e tutte le migliaia di persone assistite dai suoi operatori possono stare tranquille. Garantisco io, in prima persona, che non verrà mai meno il contributo di questa amministrazione. Per quanto riguarda le monetine, confermo che resteranno a disposizione delle attività caritatevoli dell’ente diocesano. Nessuno ha mai pensato di privare la Caritas di questi fondi”. Lo dice la sindaca di Roma Virginia Raggi all’Osservatore Romano parlando della questione delle monete raccolte alla Fontana di Trevi.
All’ente caritatevole, ha spiegato Raggi, andranno anche i soldi di altre fontane di Roma per un totale di 200 mila euro.




Genzano, Pd su assistenza domiciliare: “Ennesimo fallimento a Cinque Stelle”

Il Circolo del Partito Democratico di Genzano di Roma torna ad evidenziare tutte le problematiche derivanti dai pagamenti a singhiozzo che arrivano alla cooperativa che gestisce l’assistenza domiciliare. Ferma la nota del circolo Pd genzanese: “Durante la campagna elettorale che ha portato il Movimento Cinque Stelle alla guida di Genzano il cambiamento delle modalità di erogazione del servizio di assistenza domiciliare fu uno dei cavalli di battaglia del Sindaco Lorenzon.

Dopo due anni dall’insediamento della giunta pentastellata i nodi vengono al pettine e l’introduzione dell’affidamento diretto del servizio si è dimostrato essere un totale fallimento, riconosciuto anche dalle parole della stessa amministrazione in occasione dell’ultima discussione sul bilancio. Aumento della burocrazia per i cittadini e le famiglie aventi diritto del servizio, farraginosità nell’erogazione dello stesso, drastica diminuzione degli stanziamenti in bilancio sul tema, totale abbandono degli operatori che con le loro professionalità rappresentavano uno dei fiori all’occhiello dei servizi sociali di Genzano fino al 2016.

Visto che il Comune ha riconosciuto il proprio, grave, fallimento, ritenendo che la sola declamazione non basti, chiediamo che la maggioranza a Cinque Stelle sia consequenziale e faccia seguire i fatti alle parole, tornando all’affidamento indiretto del servizio e ripristinando i fondi per lo stesso alle cifre lasciate dalla precedente amministrazione”.




Cesare Battisti arrestato in Bolivia. Bolsonaro a Salvini: “Il piccolo regalo sta arrivando”

Cesare Battisti è stato catturato in Bolivia. E il deputato federale e figlio del presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha voluto subito mandare un messaggio al ministro dell’Interno: “Matteo Salvini, il ‘piccolo regalo’ sta arrivando”, ha scritto Eduardo Bolsonaro su Twitter.

   La notizia della cattura è stata confermata da fonti italiane e dall’ambasciatore italiano in Brasile, Antonio Bernardini, che ha celebrato la cattura dell’ex terrorista latitante da dicembre affermando: “E’ stato preso! La democrazia è più forte del terrorismo”.

    Battisti è stato arrestato alle 17 di ieri (le 22 in Italia) da una squadra speciale dell’Interpol formata anche da investigatori italiani e brasiliani mentre camminava in una strada di Santa Cruz de La Sierra, popolosa città nell’entroterra boliviano. L’ex membro dei Proletari armati per il comunismo (Pac) non avrebbe opposto resistenza. Secondo alcuni media, indossava pantaloni e maglietta di colore blu, un paio di occhiali da sole e barba finta. Caricato in macchina e accompagnato in una caserma della polizia, Battisti non avrebbe proferito parola.

    La squadra speciale dell’Interpol aveva indirizzato le ricerche intorno a Santa Cruz poco prima di Natale. Ieri infine è stata circoscritta la zona nella quale Battisti si era nascosto, sono stati quindi compiuti appostamenti in almeno tre-quattro aree differenti, finché l’ex terrorista è stato accerchiato e bloccato con il supporto della polizia boliviana. Battisti aveva fatto perdere le tracce di sé dopo la decisione del magistrato del Supremo Tribunale Federale (Stf) brasiliano Luis Fux che il 13 dicembre ne aveva ordinato l’arresto per “pericolo di fuga” in vista di una possibile estradizione in Italia, concessa nei giorni seguenti dal presidente uscente Michel Temer prima dell’insediamento di Jair Bolsonaro il primo gennaio 2019.

    Era stato proprio Bolsonaro ad imprimere un deciso cambio di passo alla vicenda, esprimendosi prima ancora di essere eletto a favore della riconsegna all’Italia di Battisti e rovesciando così la decisione dell’allora presidente Lula da Silva di concedere asilo politico all’ex terrorista condannato all’ergastolo in Italia per quattro omicidi.




Cannabis legale: scintille tra Lega e M5s

La cannabis è il nuovo fronte di scontro tra Lega e Movimento 5 Stelle. La proposta di legalizzazione “non passerà mai e non è nel contratto di governo”. Lo ha detto il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini sulla proposta di legge del Movimento 5 Stelle sulla cannabis, a margine dell’inaugurazione della sede dell’Ugl a Milano. “C’è qualche parlamentare che si preoccupa di legalizzare le canne – ha ribadito Salvini successivamente in una diretta su Facebook – Non è una priorità del paese non c’è nel contratto di governo”. Sulla stessa linea Forza Italia. “La tutela dei giovani dalle dipendenze è un impegno che tutto il quadro politico dovrebbe condividere. Ecco perché siamo fermamente contrari ala legalizzazione della cannabis proposta dal Movimento 5 Stelle e tanto superficialmente caldeggiato dallo sesso Beppe Grillo”. Lo dichiara la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria. “Quello che viene definito ‘uso ricreativo’ della cannabis – prosegue – è, in realtà, un grave pericolo per le nuove generazioni, che devono essere avviate a maturare la cultura della salute e del rispetto di sé, non dello sballo. Peraltro, quella che imprudentemente viene definita ‘droga leggera’, come dimostrano molti studi apre le porte al consumo di stupefacenti pesanti e può causare l’insorgere di patologie psichiche latenti. Il senso di responsabilità deve prevalere sulla demagogia”, conclude
“Al Ministro Salvini che dice che la legalizzazione della cannabis non passerà mai – scrive l’ex senatore Radicale Marco Perduca dell’Associazione Luca Coscioni – diciamo: fatelo discutere e vediamo cosa accade. Siamo certi che molti sostenitori, ed eletti, della Lega sono privatamente a favore, in politica occorre assumersi delle responsabilità, niente di meglio che discuterne liberamente e apertamente nelle sedi opportune”. “Noi – ricorda Perduca – abbiamo raccolto oltre 68mile firme per chiedere una regolamentazione legale della produzione, consumo e commercio della cannabis e per depenalizzare l’uso e detenzione di tutte le altre sostanze. Tutte misure che, tra le altre cose, aiuterebbero il lavoro di chi vuole garantire sicurezza anche attraverso la lotta alla criminalità organizzata. Il Parlamento ne discuta e vedremo quel che succede”.

M5s lancia la cannabis legale,scintille con la Lega

Il M5s deposita al Senato alcune proposte di legge per la legalizzazione dell’uso e della vendita della cannabis e dei suoi derivati e scoppia un nuovo caso con gli alleati di governo. “Le proposte sulla legalizzazione dell’uso della cannabis non sono concordate. E’ un tema che non è nel contratto del governo e che non è nell’agenda della Lega” avverte il ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana. E’ uno strappo che fa il paio con la difesa della pensione di cittadinanza ai disabili su cui Matteo Salvini ha già lanciato battaglia. “Ci sorprende che vengano presentati disegni di legge che sembrano più provocazioni che altro” si lamenta infatti il ministro della Famiglia. Ma la ‘provocazione’ del M5s lascia di stucco anche le altre forze politiche. Se i Radicali plaudono all’iniziativa ricordando che già dal 2016 giace in Parlamento una proposta di legge di iniziativa popolare presentata a loro nome, dell’ Associazione Coscioni e di altre organizzazioni, il Pd resta cauto. “Non ci sono droghe di serie A e B. Sono tutte pericolose e su un tema così importante non ci si può limitare a un dibattito parlamentare, serve un referendum” propone il dem Stefano Pedica. Nettamente contraria è invece Forza Italia. “Non passerà mai” avverte Maurizio Gasparri mentre Andrea Mandelli argomenta: “L’idea che la Cannabis non sia nociva è sbagliata”. Quanto al M5s le proposte depositate arrivano dai senatori Matteo Mantero e Lello Ciampolillo. Il primo prevede la possibilità di coltivare fino a 3 piante in casa propria e di detenere fino a 15 grammi di sostanza a casa e 5 grammi fuori. E sulla contrarietà della Lega argomenta: “Non tutti i rappresentanti della Lega sono così contrari, molti colleghi con cui ho parlato la pensano diversamente”. Ciampolillo ha invece depositato due diversi ddl che autorizzano la coltivazione di 4 piante: uno per uso terapeutico e l’altro ricreativo. “Il fiore di cannabis, al contrario di alcool e tabacco, non ha mai fatto del male a nessuno” scrive in un post e la sua proposta viene rilanciata anche dal blog di Beppe Grillo.