Stadio della Roma, M5s: arrestato per corruzione Marcello De Vito e Di Maio lo caccia dal movimento

Il presidente della assemblea capitolina Marcello De Vito di M5S è stato arrestato dai carabinieri per corruzione
nell’ambito della inchiesta della Procura sul nuovo stadio della Roma.

De Vito è stato arrestato nell’ambito di una operazione del
Comando Provinciale di Roma che
ha portato ad altri tre arresti
e una misura interdittiva del
divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale nei confronti di due
imprenditori. I reati ipotizzati, a seconda delle posizioni, sono di corruzione
e traffico di influenze illecite. L’indagine riguarda, oltre alle procedure
connesse alla realizzazione del nuovo stadio della Roma, anche la costruzione
di un albergo presso la ex stazione ferroviaria di Roma Trastevere e la riqualificazione
dell’area degli ex Mercati generali di Roma Ostiense. L’indagine ha fatto luce
su una serie di operazioni corruttive realizzate da imprenditori attraverso l’intermediazione di
un avvocato ed un uomo d’affari, che fungono da raccordo con De Vito

al fine di ottenere provvedimenti favorevoli alla realizzazione di importanti
progetti immobiliari.

Ribollono le chat dei consiglieri M5S di Roma dopo la
notizia dell’arresto del presidente dell’Aula Giulio Cesare, Marcello De Vito.
Nessuna reazione ufficiale dal gruppo per ora, ma sono i singoli a raccontare
il loro sconcerto. “Sono scioccata. Aspetto di capire meglio. Nelle chat
la reazione è univoca. Tutti dicono ‘impossibile che sia successo’“,
afferma la consigliera Eleonora Guadagno. “Siamo annichiliti”, le fa
eco, interpellata in merito, la collega Teresa Zotta. Che, a chi le chiede se
si riuscirà ad andare avanti, risponde: “Vediamo, questa è dura. Ci
incontreremo sicuramente, non posso credere ad una cosa del genere”. Anche
il pentastellato Angelo Diario si dice sorpreso: “Se andremo avanti? E’
uno su 28. Sono più dispiaciuto a livello personale, conoscendolo mi sembra
strano”.

“Non
abbiamo nulla da dichiarare sulla vicenda giudiziaria che riguarda il
presidente del consiglio comunale di Roma, Marcello De Vito. Fiducia nella
magistratura. Se daremo un giudizio, lo daremo alla fine dell’iter processuale.
Lo dico ai 5Stelle: noi
siamo garantisti sempre
. Non a secondo delle convenienze e
delle persone che vengono indagate”. Così Marco Miccoli, coordinatore
nazionale della comunicazione del Pd.

“Mi auguro che la vicenda possa chiarirsi, perché Roma e i romani si meritano trasparenza, onestà e capacità, si meritano una amministrazione e una politica che possano valorizzarli e valorizzare le straordinarie qualità della nostra capitale. Ma per la Giunta Raggi oggi è il tempo della riflessione sul proprio futuro, perché non è da escludere un passo indietro”. Così, sulla sua pagina Facebook, il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti.

“Marcello De Vito è fuori dal MoVimento 5 Stelle. – Scrive il vice premier Luigi Di Maio su Facebook – Mi assumo io la responsabilità di questa decisione, come capo politico, e l’ho già comunicata ai probiviri”.

“Quanto emerge in queste ore – prosegue Di Maio – oltre ad essere grave è vergognoso, moralmente basso e rappresenta un insulto a ognuno di noi, a ogni portavoce del MoVimento nelle istituzioni, ad ogni attivista che si fa il mazzo ogni giorno per questo progetto.
Non è una questione di garantismo o giustizialismo, è una questione di responsabilità politica e morale: è evidente che anche solo essere arrivati a questo, essersi presumibilmente avvicinati a certe dinamiche, per un eletto del MoVimento, è inaccettabile. De Vito non lo caccio io, lo caccia la nostra anima, lo cacciano i nostri principi morali, i nostri anticorpi.
Ciò che ha sempre distinto il MoVimento dagli altri partiti è la reazione di fronte a casi del genere. De Vito potrà e dovrà infatti difendersi in ogni sede, nelle forme previste dalla legge, ma lo farà lontano dal MoVimento 5 Stelle. Ringrazio la magistratura e le forze di polizia per il lavoro che hanno svolto e che continueranno a svolgere quotidianamente.
Ricordo infine che proprio grazie a un provvedimento del MoVimento 5 Stelle, lo Spazzacorrotti, chi viene condannato per questi reati oggi va dritto in galera!”




Nicola Zingaretti proclamato nuovo segretario: “Occorre un partito realmente democratico”

Nicola Zingaretti é stato proclamato segretario del Pddall’Assemblea nazionale a Roma. “Serve un nuovo partito, il nuovo Pd. Forse dovrà cambiare tutto”, ha detto Nicola Zingaretti nella sua relazione all’Assemblea nazionale del Pd a Roma. “Tornino ad essere i nostri circoli i luoghi dove gli altri fanno associazionismo – ha aggiunto -. No a filiere di potere che restringono il nostro rapporto con la realtà sociale del Paese”.

“Occorre un partito diverso – ha aggiunto -, più aperto, più inclusivo, realmente democratico”. Un partito che “sia capace di fare autocritica e che guardi alla sofferenza” della società. “Dobbiamo rimettere al centro la persona umana”, ha aggiunto, citando l’esempio dei giovani ecologisti. “Spalanchiamo le porte del nostro partito a questa nuova generazione, ai ragazzi come Greta, non abbiamo paura di coinvolgerli”, ha aggiunto Zingaretti.

“Negli ultimi 20 anni non abbiamo percepito che un becero liberismo ha ripreso le redini dello sviluppo: ci vuole più riformismo per affrontare il futuro, per migliorare la vita delle persone. E’ indispensabile rimettere al centro della nostra politica la giustizia sociale”, ha aggiunto, perché “la lotta alla povertà è la condizione per stare meglio tutti”.

Paolo Gentiloni è stato eletto presidente del Pd dall’Assemblea nazionale a Roma. Larghissima la maggioranza dei circa mille delegati a suo favore, nessun voto contrario, 86 gli astenuti.

Significativo l’imbocca al lupo di Matteo Renzi





Ogni anno 1 milione e mezzo di vite salvate grazie ai motori di ricerca dei sintomi

Ogni aspetto della vita è ormai condizionato dall’uso di
internet e non c’è evento che non sia degno di nota in rete. Questo è il motivo
principale per il quale anche la salute è diventata oggetto di numerose
ricerche e molte persone al presentarsi di un sintomo ricorrono al web prima di
rivolgersi al medico. Del resto, la salute è uno degli aspetti basilari della
vita e quindi è uno degli elementi che desta maggiori preoccupazioni quando si nota
qualche anomalia. Infatti, rispetto ad una
analisi effettuata da ISPO nel 2011
dalla quale emergeva che il 61%
degli italiani includeva la salute tra le prime 3 cose più importanti nella
vita, nel 2014 il dato è cresciuto fino ad arrivare all’80%. Mentre nel BES
(Benessere Equo e Sostenibile) relativo al 2018 il fattore salute per la
determinazione del benessere per gli italiani ha superato di gran lunga il 90%.

Sovente ci si trova perciò a ricercare sintomi e possibili
cause, oltre alle cure, online e per questo risultano essere molto interessanti
i diversi siti di sintomatologia medica che però scarseggiano in lingua
italiana. Da questa esigenza degli utenti Thomas Lutz e Jama Nateqi hanno
fondato il motore di ricerca Symptoma, un controllo dei sintomi. Nello
specifico, si tratta di un vero e
proprio search engine delle malattie con lo scopo di dare un’idea della
diagnosi in maniera precoce
.

Il British Medical
Journal
ha pubblicato, lo scorso 25 gennaio, le
statistiche di sopravvivenza a diversi tipi di tumori in base alla precocità
della diagnosi
ed il risultato è che in molti casi la percentuale di
sopravvivenza risulta essere più elevata se individuati al primo stadio. Thomas
Lutz e Jama Nateqi ritengono che proprio grazie alla possibilità di autodiagnosticare
una malattia in tempi ridottissimi semplicemente collegandosi ad un sito, 1
milione e mezzo di persone ogni anno possono essere salvate da patologie gravi
e mortali.

Basta quindi collegarsi al sito di Symptoma, inserire i
sintomi nell’apposito spazio e cercare tra i risultati le possibili cause in
modo da poter eseguire un’autoanalisi sul proprio stato fisico. Si tratta altresì
di un valido aiuto che non può e non vuole sostituire il parere medico, ma è in
grado di indirizzare sulla giusta via l’utente. Non si tratta dei comuni blog
nei quali ci si può confrontare con altri argonauti che hanno riscontrato
sintomi uguali o simili, ma di un vero e proprio contenitore di informazioni
mediche su sintomi e patologie dotato anche di chatbox per le consulenze personalizzate.
È come avere un medico a portata di click e questo aspetto è sicuramente un
punto vincente per la precisione della diagnosi in quanto consente di
effettuare un’anamnesi accurata tenendo conto di diversi aspetti individuali.

Nell’era del digitale quindi ancora una volta la parola
d’ordine è ‘informarsi’ e la salute non fa eccezione. E anche ad oggi molti
italiani preferisce ancora rivolgersi al medico di famiglia come primo filtro
nei confronti di una patologia, il trend dell’informazione preventiva online è
in forte crescita anche grazie a siti di ricerca accurati e precisi.




Agricoltura, emergenza idrica. Dopo Emilia Romagna e laghi lombardi preoccupazione anche a nordest. Gargano: “Necessario aprire i cantieri previsti dal Piano Nazionale Invasi”

“Da anni i Consorzi di bonifica sono sensori dei cambiamenti climatici in atto, dovendone affrontare, anche in questi giorni, le conseguenze. Per ciò, aderiamo con convinzione al primo #climatestrike organizzato internazionalmente dai giovani, condividendo il preoccupato monito del Presidente della Repubblica: siamo sull’orlo di una crisi climatica globale. Siamo orgogliosi che il logo ANBI sia stato accettato dagli organizzatori fra i partner dell’iniziativa ed abbiamo invitato tutti i Consorzi di bonifica italiani a condividere, venerdì 15 Marzo (#FridayForFuture), con una significativa foto sui social, le motivazioni della protesta giovanile”. Questo quanto dichiarato da Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), intervenuto a Palmanova ad un workshop sul futuro della Bonifica, organizzato nell’ambito di un’azione cofinanziata dalla Commissione Europea.

Dopo l’Emilia Romagna è, infatti, il Nordest a guardare con preoccupazione lo stato delle risorse idriche, considerando l’assenza di precipitazioni e lo scarso manto nevoso sulle montagne.

L’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici per il Distretto delle Alpi Orientali (competente sui bacini dell’Adige, del Brenta-Bacchiglione, del Piave e del Tagliamento), riunitosi a Trento con una settimana d’anticipo a causa della situazione in atto, indica come i dati relativi ai serbatoi nivali (neve) ed al livello nei laghi di montagna segnalino una situazione non ancora critica, ma che va seguita con grande attenzione.

Nello specifico, i manti nevosi sulle montagne del bacino del fiume Adige sono al 43% rispetto alla media del periodo; quelli del bacino Brenta Bacchiglione sono al 18% e quelli del Piave sono al 27%.

In Veneto, il lago di Pieve di Cadore è al 70% della sua capacità massima; il lago del Mis è al 62%, quello di Santa Croce è al 65%, mentre il bacino del Corlo è al 50%.

“Alla luce di questi dati – commenta Andrea Crestani, Direttore di Anbi Veneto – l’Autorità definisce l’attuale scenario come livello di severità idrica bassa, poichè la domanda d’acqua è soddisfatta (la stagione delle irrigazioni deve ancora iniziare), ma gli indicatori mostrano un trend sfavorevole con assenza di precipitazioni e temperature troppo elevate .”

“La vitale importanza dell’acqua trattenuta nei bacini – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – è confermata anche dai dati del Friuli Venezia Giulia, dove la presenza delle riserve idriche dei laghi artificiali di Ravedis e Barcis garantisce una certa tranquillità. Per questo, ribadiamo la necessità di aprire i cantieri previsti dal Piano Nazionale Invasi, chiedendo al contempo il finanziamento di ulteriori progetti esecutivi, che i Consorzi di bonifica ed irrigazione hanno pronti. Diversa è la situazione nel bacino del fiume Isonzo, le cui caratteristiche idrologiche e la condizione transfrontaliera con la Slovenia sollecitano una sua infrastrutturazione per garantire disponibilità idrica costante alle campagne italiane.”

“La sfida – conclude il Presidente di ANBI – è tenere unito il Paese, anche nella gestione idrica, per non perdere la sfida della competitività nel settore agroalimentare, che vale 45 miliardi di export, l’86% del quale è irriguo, perché senza disponibilità d’acqua non c’è qualità agricola.”




Reddito di cittadinanza… reminiscenze di un giovane ragioniere

Uno dei primi datori di lavoro del giovane ragioniere è stato un imprenditore edile prestato all’industria alberghiera. Dice di ricordarlo ancora con tanta simpatia e stima. Era un romagnolo doc, era lui che costruì via Paisiello a Roma e la pista di atterraggio dell’aeroporto di Fiumicino. Al giovane ragioniere, fra tante altre cose, insegnò due massime che ancora oggi gli tornano sempre utili. Quell’imprenditore era amico intimo di Vittorio Valletta, un altro “grande”, massimo dirigente della Fiat a cui è dovuta la delicatissima fase di ricostruzione postbellica. Con quest’ultimo, l’imprenditore romagnolo condivideva capacità imprenditoriale, intelligenza e ambizione. Spesso amava ricordare al giovane ragioniere che un buon comandante è colui che sa controllare.

La lectio magistralis: il carro bisogna spingerlo in salita perché in discesa va da solo e in pianura non richiede alcuna spinta particolare…
Allo scoppiare poi della crisi del 1973, l’albergatore acquisito, ordinava al suo ragioniere di aumentare la pubblicità.
La crisi del 1973

Scandalizzato il giovane e anche un poco presuntuoso, cercava di obiettare alla direttiva “audace” del commendatore, non giudicando consigliabile aumentare le spese proprio nel momento di crisi. Il capo invece replicava perentorio: il carro bisogna spingerlo in salita perché in discesa va da solo e in pianura non richiede alcuna spinta particolare… Due lectio magistralis, una guida, una strada da percorrere e dopo quasi mezzo secolo , il giovane ragioniere che oggi è un uomo stempiato, ancora conserva quel ricordo ricco di vere perle di saggezza.

Due crisi economiche a confronto

Seguendo il decorso della crisi attuale che attraversa il paese, tornano in mente, all’attempato ragioniere, le due lectio magistralis. E’ più che mai convinto che quanto fu ritenuto valido per l’industria alberghiera nel lontano 1973 non può che essere valido anche per la ditta Italia di oggi. Racconta che l’altra sera guardando uno dei soliti dibattiti in tv, niente di particolare, però lo ha colpito la chiosa di una replica dell’avvocato Francesca Donato, presidente del Progetto Eurexit.

Avv. Francesca Donato

La semplicità a volte raccoglie tanta saggezza

Ragionevolmente l’avvocato ripeteva quello che il commendatore sosteneva mezzo secolo fa e cioè che nel momento di crisi tutto quello che può aiutare la spinta a fare ripartire l’Italia, dovrebbe essere fatto. Il tanto oppure il poco non importa. La parola d’ordine dovrebbe essere fare, perché come ripeteva sempre il romagnolo, chi fa, fa… e chi non fa, non fa un cacchio.

Furbetti e corruttori non devono fermare l’Italia

Senza essere pro o contro il reddito di cittadinanza ed evitando futili polemiche a sfondo politico, bisogna convenire che la misura va nel verso giusto. Non sarà sufficiente. Non risolverà tutto il problema. Andrebbe migliorata. Tutto va benissimo, però va incoraggiata e bisogna fare del tutto per farla funzionare. Le vane discussioni riguardo a dei “furbetti” che potrebbero approfittarsi, non regge. I furbi si trovano ovunque e sempre.
Questo è un paese di santi, navigatori, poeti e… furbetti. Seguendo questo ragionamento non si fa un passo avanti. Sono polemiche fatte ad arte e chi le fa dimostra o di essere in malafede oppure di non essere aggiornato.

Mai mozzare la mano che ti dà da mangiare

A questo punto il discorso può essere esteso alle donne di Taranto che protestano contro l’azienda italiana della siderurgia Ilva e chiedono la sua chiusura. Quello stabilimento di Taranto fu costituito nel lontano 1949, entrato in esercizio nel 1965, stesso anno che l’industria di Stato Italsider entrava in funzione. Chiudere uno stabilimento, fonte di posti di lavoro, non può mai essere buona politica, tanto più in questo frangente quando la disoccupazione sta toccando picchi allarmanti. Bisognerebbe trovare altre soluzioni da proporre a quelle donne.

I problemi intorno a questo stabilimento iniziarono quando nel 2013 e 2015, un gruppo di 180 cittadini che vivono e sono vissuti nelle vicinanze dello stabilimento di siderurgia di Taranto avevano presentato dei ricorsi presso la Corte dei Diritti dell’uomo di Strasburgo. Nel gennaio 2019 la Corte aveva accolto quei ricorsi condannando l’Italia per non aver tutelato il diritto alla salute dei cittadini. Bene specificare che la bocciatura riguarda i governi che vanno dal 2010 in poi e cioè i governi Berlusconi, Monti, Letta, Renzi e Gentiloni, e che questo sia chiaro.

Ilva lavoratori in protesta

Questo governo anziché chiudere una delle speranze per il futuro delle nuove generazioni farebbe bene a cercare soluzioni per risolvere tutta la problematica ambientale. Questo sì che sarebbe un utile esercizio di “costi e benefici”, costi per l’ambiente contro perdite di posti di
lavoro. Che ne pensa Di Maio?

La cultura dell’ambiente contrapposta all’imprenditoria

Il ragioniere è un fiume in piena. Finito di parlare dell’Ilva gira il discorso all’altro nodo da sciogliere e cioè il Tap, Gasdotto Trans Adriatico.

Se si fa caso ogni volta che si parla di nuove infrastrutture, subito si contrappone il mantra dell’ambiente. Il Tap per questo non fa eccezione e nonostante che a settembre 2014 il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Gian Luca Galletti, avesse firmato il decreto di compatibilità ambientale, superando il parere negativo della Regione Puglia e anche quello strano parere del Ministero dei Beni Culturali che ancora alcuni si stanno chiedendo che c’entrasse mai la cultura con il gasdotto, beh, anche in Puglia è nato il movimento “No Tap” che per quanto riguarda il gas pretende di stabilire e decidere quale sia veramente il fabbisogno della nazione. I consulenti del governo secondo quest’ultimi devono occuparsi di ben altre cose. Altri si allarmano per eventuali spostamenti di ettari di uliveti per permettere il passaggio del gasdotto, ipotizzando che molti di quegli ulivi spostati, eventualmente, potrebbero andare persi. Strano che nessuno parli degli agrumeti che in Sicilia, per politiche sbagliate imposte dall’Ue, politiche fallimentari per l’agricoltura Italiana, stiano pensando di abbattere gli alberi e vendere i tronchi come legna da ardere.

Ne trarrebbero maggiori benefici.

I giovani oggi espatriano non in cerca di un ambiente migliore ma in cerca di lavoro!

Da questa cultura di contrapporre l’ambiente a qualsiasi altra iniziativa infrastrutturale del paese sono state oggetto di contestazioni le trivellazioni in mare ad iniziativa di Greenpeace, Legambiente e qualche altra organizzazione che si sente di tutelare il territorio, per non parlare poi delle solite direttive europee. Per protestare scendono tutti in piazza con bambini in braccio e sono poi gli stessi che si ritrovano in piazza reclamando lavoro e occupazione. Quei bambini domani diventeranno uomini e busseranno allo stabilimento Ilva chiedendo lavoro. Lo troveranno chiuso.

Chi è che si prende queste responsabilità? Le soluzioni giuste non calano dal cielo, vanno cercate con intelligenza, conoscenza e senza passioni politiche.




Manziana, Cammino delle Terre Comuni: il 17 marzo la prima festa del tesseramento

Il 17 marzo presso l’ex Motosi di Manziana l’evento delle Terre Comuni
Si svolgerà domenica 17 marzo a partire dalle 9.30 fino a tardo pomeriggio presso l’area mineraria ex Motosi a Manziana, la Prima Festa del Tesseramento del Cammino delle Terre Comuni.

Il Cammino cresce e chiama a raccolta il popolo di fedelissimi che in questi due anni lo hanno seguito sempre più numerosi e sostenuto tenacemente fino a farlo diventare una realtà conosciuta e consolidata a livello
territoriale e capace di attirare ormai non solo le comunità locali ma anche target di turisti che orbitano nei circuiti del turismo lento e sostenibile.
Piu’ di 300 chilometri percorsi a piedi, oltre 3000 persone coinvolte fisicamente nelle camminate, 30 associazioni chiamate a collaborare su tutto il cammino, una media settimanale di contatti durante le camminate di circa 20 mila persone raggiunte e… soprattutto l’ampliamento del partenariato a cui fa capo la governance dell’Associazione che ora vede coinvolte numerose istituzioni locali: le Università Agrarie di Allumiere, Tolfa, Manziana, Bracciano, Cesano di Roma, Campagnano, i Comuni di Anguillara Sabazia, Canale Monterano, Tolfa e Allumiere, il Parco di
Bracciano e Martignano, il Parco Regionale di Veio, il Consorzio del Lago di Bracciano, la Proloco di Cesano, le associazioni culturali Terre Sabatine di Anguillara Sabazia e Terre di Trebonia di Trevignano romano
.
L’iniziativa del Cammino delle Terre Comuni è cresciuta al punto da aspirare ad essere ammesso tra i Cammini storici della Regione Lazio. E la scorsa primavera l’Associazione ha partecipato all’avviso pubblico della Regione Lazio ‘Ricerca e sviluppo di tecnologie per la valorizzazione del patrimonio culturale. Intervento 2 del Distretto Tecnologico per le nuove tecnologie applicate ai beni e alle attività culturali’ con un importante progetto di aggregazione territoriale: l’area che identifica il territorio di riferimento si sviluppa su un percorso che attraversa le proprietà collettive della Tuscia Romana; dai Monti della Tolfa sino al lago di Bracciano per raggiungere il Parco di Veio quest’area è uno dei territori più incantevoli della Penisola, ancora incontaminato, ricco di risorse storico- archeologiche e naturalistiche, cultura e folklore.
Con il termine Terre Comuni si indicano tutti quei terreni che sono sottoposti a un regime particolare di proprietà, la proprietà collettiva. Si tratta di regimi di proprietà collettiva della terra che sono amministrati da organismi rappresentativi delle comunità, le Università agrarie, cui sono riferiti gli usi civici di pertinenza, generalmente pascolo, raccolta del legname e semina.
“L’idea di costruire il Cammino delle Terre Comuni nasce dalla necessità di
connettere tra loro questi territori, isole esposte all’erosione del tempo, e di
metterli in relazione tra loro. Il nostro obiettivo è quello di valorizzare questi territori, farli conoscere e far conoscere, attraverso di essi, l’eccezionale patrimonio umano, sociale, storico, paesaggistico e naturalistico che hanno permesso di preservare” dichiara Alessandro Pioli, presidente del Cammino. “Si tratta inoltre di un progetto replicabile che punta a creare ulteriori connessioni con altre iniziative.
Come accade ad esempio con la Via Francigena, che proprio a Cesano si interseca col Cammino delle Terre Comuni: questo permette di raggiungere la Basilica di San Pietro (Roma) e di aprire il nostro cammino anche a un percorso spirituale” continua Pioli. “Grazie alla presenza nel territorio di due importanti Parchi Regionali, un altro interessante elemento di connessione reso possibile dal Cammino delle Terre Comuni è la realizzazione di un corridoio che metta in collegamento il Parco
Regionale di Veio e il Parco Regionale dei Laghi di Bracciano e Martignano, creando un canale che possa connettere le propaggini dei ‘Monti della Tolfa’ alle sponde del Tevere a Roma” evidenzia ancora il presidente del Cammino.
Nell’Assemblea di fine anno dell’Associazione è stato nominato il nuovo Consiglio direttivo così composto: Alessandro Pioli presidente, Alessio Telloni presidente dell’Università Agraria di Manziana in rappresentanza delle UA del territorio, Antonio Pasquini sindaco di Allumiere in rappresentanza delle amministrazioni comunali, Vittorio Lorenzetti presidente del Parco di Bracciano-Martignano per i parchi, riserve e consorzi, Lucia Bianchini come presidente della consulta tecnica e
rappresentante delle associazioni culturali (presidente dell’ass. Terre Sabatine di Anguillara Sabazia).
Nel corso della giornata del 17 marzo inoltre verrà inaugurata e presentata la stagione primavera-estate 2019 degli eventi delle Terre Comuni ed il calendario delle Camminate. I partecipanti verranno coinvolti in una iniziativa che permetterà loro di divertirsi camminando e, al contempo, di sottoscrivere la tessera annuale

Il tutto accompagnato da musica, buon vino e ottimo cibo… come
consuetudine delle Terre Comuni!
“L’associazione ‘Il Cammino delle Terre Comuni’ nasce da un’intuizione delle Università Agrarie di Manziana e Cesano di Roma nel gennaio del 2017 con la costituzione del Comitato promotore. L’obiettivo è quello di realizzare un Distretto turistico delle Terre Comuni attraverso la strutturazione del Cammino delle Terre Comuni, di interventi di carattere tecnologiche sulle emergenze cultuali dell’area, e sullo startup di iniziative imprenditoriali che ne sostengano lo sviluppo e la crescita economica” conclude Alessandro Pioli.




Banca Popolare del Lazio: il caso di Guido che acquista l’immobile dalla suocera (L’inchiesta 8 parte)

È ancora la lettera dei soci coraggiosi a far emergere un altro caso che riguarda affidamenti ad amici degli amici e conflitti d’interesse con pregiudizio per la banca.

Il video servizio trasmesso il 14/3/2019 a Officina Stampa

Vi ricordate di cosa stiamo parlando?

Torniamo alla prima puntata quando abbiamo dato notizia di una lettera anonima che circola per il territorio di Velletri. Nella missiva si evidenzia, tra gli altri, anche il caso di un debitore, il quale pur di sottrarre il proprio immobile alla banca che gli ha prestato i soldi, lo vende a un parente stretto che è figlio dell’allora vicepresidente della Banca Popolare del Lazio Italo Ciarla, oggi Presidente onorario dell’istituto di credito.

Ma vediamo di cosa si tratta:

La signora Enrica Masi Enrica, suocera di Guido Ciarla, figlio dell’allora vicepresidente della Banca Popolare del Lazio, proprietaria di due immobili, è debitrice verso la Banca per oltre 400 mila euro.
Una delle due abitazioni risulta gravata da due ipoteche a favore della Banca Popolare del Lazio: una volontaria per 400 mila euro del 2010 e la seconda giudiziale per 180mila euro del 2015, mentre l’altro immobile è libero da ipoteche. Nonostante il debito della Masi, l’immobile libero da ipoteche, nel 2012, quando ormai la situazione debitoria della Masi appare irreversibile, viene venduto da quest’ultima al genero Guido Ciarla, figlio dell’allora vicepresidente della Banca Popolare del Lazio per un prezzo di 100 mila euro, ritenuto modesto e certamente “incongruo” da un altro creditore della Masi che, proprio nel 2012, aveva chiesto, a garanzia del proprio credito, la revocatoria della vendita dalla stessa al genero.
Indovinate chi stipula l’atto di vendita? Si, ancora una volta ritorna il nome del notaio Edmondo Maria Capecelatro, presidente della Banca Popolare del Lazio.

Dunque, in poche parole, Capecelatro il 6 marzo del 2012, rogita l’atto di vendita di un immobile libero da ipoteche che avrebbe potuto costituire una valida garanzia per la stessa Banca Popolare del Lazio di recuperare l’esposizione debitoria di Enrica Masi per 400 mila euro.

Ma che succede poi? Una volta che il genero di Enrica Masi acquista l’immobile, ottiene un mutuo dal consiglio di amministrazione della Banca Popolare del Lazio di circa 150 mila euro per la ristrutturazione, immaginiamo senza che nessuno rilevi alcunchè. Ottenuto il finanziamento, il sig. Guido Ciarla, a distanza di poco tempo decide di vendere l’immobile ad un terzo soggetto. Per poter completare la vendita deve però liberare l’immobile dal credito vantato dalla società TeknoDrive Srl che per garantirsi aveva proposto e trascritto azione revocatoria nei confronti di Enrica Masi.

Guido Ciarla paga il debito contratto da Enrica Masi nei confronti della TeknoDrive, libera l’immobile e lo vende e con il ricavato estingue il mutuo per la ristrutturazione ricevuto dalla Banca Popolare del Lazio che al contrario non si era garantita neanche copiando l’azione revocatoria proposta dalla creditrice teknodrive.

A questo punto appare chiaro che la Banca Popolare del Lazio non potrà più recuperare l’intero importo, perché ha consentito a Enrica Masi di vendersi l’immobile libero, proprio grazie all’intervento del notaio Capecelatro, senza provvedere ad assumere le adeguate tutele del proprio credito nei confronti della consuocera dell’allora Vice Presidente della Banca Ragionier Italo Ciarla.

Sono stati fatti gli interessi della Banca? Chi aveva l’onere di controllare ha controllato? Chi doveva controllare i controllori cosa ha fatto?

Fatto sta che oggi l’istituto di credito deve recuperare il credito vantato nei confronti di Enrica Masi pari ad oltre 400.000 euro, potendo rifarsi sul solo immobile ipotecato che è stato già posto in vendita ai primi di dicembre del 2018. Ma la prima seduta, dove il prezzo base era di soli 260 mila euro, è andata deserta e la seconda seduta vedrà partire la vendita dell’immobile da un prezzo base di circa 170 mila euro che non potrà mai coprire l’intero credito vantato dalla Banca Popolare del Lazio.
È rispettoso del principio di sana e prudente gestione il fatto che il notaio Capecelatro che all’epoca ha stipulato l’atto di vendita dell’unico bene libero da ipoteca dalla suocera al genero abbia sostanzialmente consentito di far sottrarre una garanzia per la Banca per poter rientrare dei soldi prestati?

Pensiamo alla storia di Francesco che abbiamo raccontato la scorsa puntata ed al cliente storico da una parte che sembra siano in nutrita compagnia ed alle situazioni riportate nella lettera ormai nota tra le quali quella di Enrica Masi (tra l’altro zia di un noto politico di Velletri) e quello che sembra è che i conti non tornino …….




Il buio oltre la linea Salvini

La linea Salvini segna uno spartiacque tra uno Stato in forte depressione ed un paese che si desta da un lungo letargo e reclama il diritto di esserci. Il 4 marzo 2018 un popolo ha reclamato il suo spazio, disconoscendo quanti fino a quel giorno lo avevano malgovernato. Messo davanti alla scelta se saltare il fosso per non essere travolto dalla gigantesca emergenza immigratoria, da una disoccupazione galoppante, dai consumi in picchiata e dallo spettro di una povertà che avanza come un fiume in piena , il popolo ha fatto la sua scelta. Davanti al fallimento delle passate amministrazioni questa volta ha voluto sperimentare il nuovo. Per scoprire cosa ci potrebbe essere oltre il buio della linea Salvini non occorre alcuna sfera magica e tanto meno essere un mago. Da oltre quella linea si possono udire le urla scomposte dei figuranti mentre marciano per le piazze, i delusi della sinistra in cerca della verginità politica perduta e di un consenso che fanno fatica a ritrovare.

Sulle reti Mediaset si aggira Silvio Berlusconi pronosticando, augurandosi ed aspettando che gli passi davanti il cadavere del governo “verde-giallo”.

“Per uscire dalla recessione bisogna porre fine a questo governo di incapaci”. E poi “Se questo governo non cadrà vedo un futuro molto nero”, e ancora “Auspichiamo la fine imminente di questo governo.” I virgolettati sono di Berlusconi , colui che aveva governato l’Italia dal maggio 2008 al novembre 2011. Allora fu chiamato a consegnare la campanella al professore bocconiano Monti, consegnando un’Italia con uno spread a quota 528. Durante la sua legislatura il Pil schizzava dal 103,1% al 120,1%. Tetto così alto erano riusciti a raggiungerlo solamente i governi tecnici Amato-Ciampi. L’aumento del debito pubblico, poi, in quella legislatura passava da 1.602.114/mil. a 1.852.856/mil.

Ultimamente il professore Monti, difendendo la sua legislatura, ha spiegato in quale stato comatoso si trovasse il paese preso in consegna da Berlusconi. Gli italiani ancora aspettano di capire le ragioni vere delle dimissioni del governo Berlusconi di allora.

In sintesi questi sono i personaggi che si affacciano oltre la linea Salvini. Non bastava il danno che hanno arrecato la prima volta, si candidano per fare il bis! Cari profeti delle imminenti apocalissi, il gatto scottato teme l’acqua fredda e molto difficilmente ci ricasca!

A Milano, emergendo dal buio oltre la linea Salvini, hanno marciato i “people degli inconsapevoli xenofobi, protestando contro i sovranisti. Quest’ultimi si sono sentiti dare dei razzisti loro malgrado.

A quell’incontro “degli inclusivi”, per dirla con parole di Prodi, hanno partecipato quei bambini promossi, che avendo superato la prova potevano recitare che Salvini è cattivo, coltiva l’odio e che somministra il veleno agli italiani a gocce. Sponsor di tanta civile dialettica è lei, la maestra Laura Boldrini. Ha spiccato tra i marcianti l’autorevole presenza del professore Prodi. Il popolo italiano ancora se lo ricorda perché è stato lui a negoziare l’infausto cambio lira/euro, svalutando in una nottata stipendi e risparmi degli italiani. L’effetto nefasto ancora non ha esaurito la sua forza devastante.

Oltre la linea Salvini, nel buio e ahinoi anche in assenza di proposte e qualsiasi progetto , nessuno si è meravigliato di vedere la signora Boldrini. La piazza è il suo habitat naturale, la sua vocazione è marciare essendo parca di idee e proposte positive per il paese, invece mai alcuno si sarebbe aspettato di incontrare il professore, artefice di tanta svalutazione.

Percorrendo piazzette e gazebo allestiti per la grande festa delle primarie, oltre il buio della linea Salvini vagavano sperduti, affetti da amnesie varie , orfani del loro recente passato, i crociati della sinistra variegata in cerca d’autore.

Arriva Nicola Zingaretti, il “leader della gente”

I Calenda ed i Martina arretrano davanti al nuovo unto delle primarie, personaggio ben conosciuto per la sua gestione della Regione Lazio. Arriva Nicola Zingaretti, il “leader della gente” come vuole essere chiamato.. Tace D’Alema, tace Bersani e Speranza manda gli auguri. Il vecchio apparato democratico in diaspora, oramai frantumato in schegge impazzite che vagano nel territorio “ liberi” ma tutti “uguali”, faticando a fare “i progressisti” od ansimando “più Europa” dove sperano di potersi accomodare; è tutto quello che si intravede in quella fitta foschia oltre il buio della linea Salvini.

Zingaretti lancia un “nuovo stratagemma”

Non più alleanza ma “gli inclusivi“, strizza l’occhio a Di Maio dopo il ritorno di Giuliano Pisapia, scelto come capolista alle Europee. Il “No” della Bonino non lo scoraggia. Non tanto per le Europee ma per le nazionali avrà bisogno di una larga coalizione.

Il 15 marzo del 44 a.C. a Giulio Cesare l’indovino lo avvertiva:

Attento alle idi di marzo. Giulio Cesare ignorava l’ammonimento e fece molto male. Antonio Polito sul Corriere della Sera, con il suo solito aplomb avverte che dietro l’angolo c’è sempre in agguato Matteo Renzi. Non saranno le Idi di marzo ma Zingaretti non può stare tanto sereno sereno.




“Mangiare italiano”, respinti i primi container di riso dall’Oriente

“Sono stufo che l’agricoltura italiana sia svenduta in Europa, preferisco che i nostri figli mangino e bevano italiano, e si può fare.

Il nostro ministro dell’Agricoltura ha iniziato a respingere i primi  container di riso dall’estremo oriente coltivati con pesticidi fuorilegge in Italia e sfruttando lavoro minorile. Cose normali per persone normali”.  Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini, nel corso di un  tour elettorale in vista delle Regionali lucane del 24 marzo.

Aosta punta sull’agricoltura: quasi due milioni di euro per la promozione dei prodotti

È stato riaperto il bando per la concessione dei contributi previsti dal Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020, destinati ad attività di informazione e promozione dei prodotti agricoli nel mercato interno.

A comunicarlo una nota dell’Assessorato regionale al turismoSport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali.

Potranno beneficiare degli aiuti – a disposizione complessivamente 1 milione 600 mila euro per il sostegno alla promozione dei prodotti agricoli – le associazioni di produttori coinvolte in uno o più regimi di qualità e le iniziative ammesse riguardano, ad esempio, la realizzazione di pubblicazioni e prodotti multimedialisiti webcampagne promozionaliseminari e workshop, l’acquisto di spazi pubblicitari o ancora l’organizzazione e la partecipazione a fiere e mostre.

“Da quest’anno – spiega l’Assessore Laurent Viérin –, è stata introdotta la possibilità di presentare anche progetti biennali in quanto riteniamo che questo possa agevolare i beneficiari nell’avvio di programmi strategici che a medio termine sappiano offrire opportunità di ricadute socio-economiche per gli operatori del comparto agricolo”.

Le domande possono essere presentate fino a lunedì 30 settembre 2019allo Sportello Unico Agricoltura, a Saint-Christophe, aperto il martedì ed il giovedì dalle ore 9 alle 14, mentre gli altri giorni è possibile prendere appuntamento telefonando allo 0165 275420.

Il bando e le prescrizioni, con la modulistica per l’accesso e la presentazione delle domande, è reperibile sul sito della Regione, nella sezione dedicata al PSR.




Genzano: arrivano i cestini multimateriale

Differenziare i rifiuti anche per le strade cittadine. Sono entrati in funzione oggi i 26 cestini multimateriale che consentiranno ai cittadini genzanesi di differenziare carta, plastica, non riciclabile anche mentre sono in strada. I cestini sono dotati inoltre di un apposito spazio per le cicche di sigarette.

Un altro tassello importante messo in campo per contrastare il degrado urbano sensibilizzando i cittadini nella raccolta differenziata anche mentre percorrono i seguenti viali cittadini: via Colabona, corso Gramsci, piazza Frasconi, via Garibaldi e via Buozzi. In questo modo il nostro Comune prosegue le sue scelte virtuose sulla scia dei riconoscimenti ottenuti da Legambiente e Regione Lazio come Comune Riciclone e Comune Plastic Free.

L’Amministrazione comunale ringrazia l’Associazione Commercianti di Genzano Rete Imprese – CNA che si è adoperata per l’installazione dei cestini multimateriale, la ditta che gestisce il servizio di raccolta differenziata, Ambiente spa, per la disponibilità nell’abbracciare tale iniziativa e gli uffici comunali preposti per l’impegno dimostrato. Ricordiamo che lo scorso giugno il progetto dei commercianti genzanesi ha vinto il bando regionale sulle ‘Strade del commercio del Lazio’ ottenendo un contributo per portare avanti un progetto di riqualificazione urbana che prevede inoltre l’installazione di sei dog toilet.




Napoli, tutti pazzi per il Jurassic park: ecco le novità 2019 per “Dinosauri in carne ed ossa”

NAPOLI – Da non perdere il percorso espositivo dal titolo “Dinosauri in carne ed ossa”, per chi è in visita nel capoluogo partenopeo ad Agnano nel suggestivo cratere degli Astroni, fino al 10 novembre 2019 con ben 30 riproduzioni dei dinosauri in scala reale 1:1 realizzate tutte in vetroresina dalle maestranze italiane.

L’exhibition che parte dal Real sito di caccia per opera di Alfonso D’Aragona per poi arrivare al cratere, ha come tema la preistoria e spiega le grandi estinzioni di massa, il percorso espositivo dà ai “viaggiatori” una chiara storia della vita sul pianeta, dalla conquista della terraferma avvenuta nell’era primaria (paleozoica) fino ai nostri giorni.

Il filo conduttore del percorso-evento presentato durante la conferenza dello scorso 8 di marzo

è l’alternanza delle specie animali, come ad esempio i dinosauri o i grandi mammiferi della cosiddetta era glaciale, che di volta in volta hanno dominato le terre emerse, diversificandosi a partire da uno scarso gruppo di sopravvissuti alle grandi estinzioni di massa, dall’uccello columbiforme chiamato Dodo delle isole Mauritius estinto nel XVII secolo per mano degli uomini, al tirannosauro e tantissime altre specie.

L’intento del percorso “Dinosauri in carne ed ossa”

ha come tema l’ambiente e la cultura, parte dalla riserva di caccia reale e per poi arrivare nel cratere originatosi circa 3.700 anni fa all’interno della riserva naturale preservata da Wwf di Napoli, spiega il Direttore della Riserva Naturale degli Astroni Fabrizio Canonico: “Lo scopo è di stimolare i bambini e di farli riflettere sul tema dell’estinzione” – prosegue – “ sensibilizzare e sollecitare la politica su questo problema”.

Un immersion totale

partendo dall’era primaria ai giorni nostri dove i visitatori potranno fare a soli 5 km dal centro della citta di Napoli, i “viaggiatori” saranno interamente “connessi” nella preistoria, grazie anche alle piante sopravvissute che costituiscono l’ultima testimonianza dell’antico manto forestale che avvolge la provincia del capoluogo campano.

Tante le novità dell’edizione 2019

con un percorso ancora più affascinante che coinvolgerà i più piccoli, infatti il percorso è più semplice da affrontare e più breve per distanza e consentirà ai bambini di godersi l’avventura senza stancarsi e rimanere affascinati da un ambiente diverso. “Le estinzioni di massa – spiega Antonio Canu, presidente dell’oasi Wwf degli Astroni – rappresenta un fenomeno avvenuto più volte nel corso dei tempi geologici, con la scomparsa più o meno “istantanea” di interi gruppi animati e vegetali. Sono state causate da varie forme di stress ambientale che spesso funzionano in sinergia, come intense eruzioni vulcaniche su tutto il globo, l’improvvisa caduta di corpi extraterrestri, la formazione di estese calotte glaciali, i grandi mutamenti climatici. Le estinzioni di massa precedenti alla comparsa del genere umano sono cinque”.

Cinque grandi lezioni che dobbiamo guardare senza paura

ma con la consapevolezza di dover imparare da quanto accaduto: “Oggi – afferma Simone Maganuco, co-curatore della mostra – in una società come la nostra che non vuole rendersi consapevole di provocare una nuova estinzione di massa, la sesta, appare di fondamentale importanza comprendere i meccanismi che hanno determinato e poi l’eclissi di linee evolutive di grande successo, come quella dei dinosauri mesozoici. E’ necessario capire come una catastrofe possa tramutarsi in una risorsa, rendendo possibile la nascita di altre forme di vita, soltanto a patto che sia un prodotto delle leggi della natura. Quelle leggi che l’uomo ha sfidato fin dalle sue origini, modificando e sfruttando l’ambiente in cui viveva in modo sempre più invasivo e ben oltre le necessità dettate dalla sopravvivenza della propria specie”.

Sono intervenuti per illustrare durante la conferenza stampa l’8 marzo del percorso espositivo: Fabrizio Canonico, direttore della Riserva Naturale Oasi Wwf del cratere degli Astroni; Antonio Canu, presidente Wwf Oasi; Simone Maganuco curatore della mostra “Dinosauri in carne ed ossa”, al termine del percorso espositivo a rendere ancor di più interessante è stato la liberazione di uno sparviero emozionando ancor di più il gruppo di bambini in visita nella riserva.