Ancri, doppio appuntamento a Spoleto per celebrare la Prima Giornata della legalità

Doppio appuntamento sabato 5 ottobre a Spoleto, per celebrare la Prima Giornata della legalità. Dalle ore 10, nell’Aula Magna della Istituto per Sovrintendenti della Polizia di Stato, si terrà una conferenza rivolta ai docenti e alunni degli Istituti Superiori di Spoleto su “La legalità dai banchi di scuola al mondo del web”

Dalle ore 15.30 allo Stadio Comunale, in via Martiri della Resistenza, si terrà un triangolare di calcio, dal titolo “Diamo un calcio all’illegalità”, in cui si sfideranno le Nazionali di Magistrati, Prefetti e Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (ANCRI).

I due eventi di Spoleto – che vedono insieme Prefetti, Magistrati e Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica per affrontare insieme il tema del bullismo e della legalità – rappresentano una tappa importante del progetto “Viaggio tra i valori e i simboli della Repubblica” che l’Associazione dei decorati delle cinque classi dell’OMRI, sta portando avanti da tempo per promuovere, a tutti i livelli e in ogni forma, i principi e i valori della Costituzione repubblicana, specialmente quelli incarnati nei simboli nazionali di cui il sodalizio divulga la conoscenza storica, la portata ideale, la tutela del decoro.

Per l’evento della mattina, dopo i saluti del Direttore dell’Istituto per Sovrintendenti della Polizia di Stato di Spoleto, Maria Teresa Panone nella veste di padrone di casa, sono previsti quelli del Sindaco Umberto De Augustinis, del presidente nazionale dell’ANCRI Tommaso Bove, del colonnello Giovanni Fabi, comandante provinciale dei Carabinieri di Perugia e del Vicario del Questore di Perugia Angelo Serrajotto. Prenderà poi la parola il prefetto di Perugia Claudio Sgaraglia.

A seguire, interverranno il magistrato Pietro Calabro, fondatore e presidente della Nazionale italiana Magistrati; Il Commissario Marco Valerio Cervellini, della Polizia Postale e delle Comunicazioni responsabile campagne di comunicazione sui rischi e pericoli della rete per i minori; Alberto Nobili Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Milano La conferenza si concluderà con l’intervento del Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno Carlo Sibilia.

I lavori saranno moderati dal Prefetto Francesco Tagliente, nella veste di Delegato Nazionale ai Rapporti Istituzionali dell’ANCRI.

Alle ore 15.30, allo Stadio Comunale, Il calcio d’inizio del triangolare da parte del Sottosegretario, del Prefetto di Perugia e del Sindaco di Spoleto, sarà preceduto dal Canto degli Italiani suonato dalla Fanfara della Polizia di Stato. Interverranno anche il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli per un saluto e altri rappresentanti del mondo del calcio.

Con questa iniziativa – organizzata dalla presidenza nazionale dell’ANCRI e da Gianluca Insigna presidente della Sezione Foligno Valle Umbra dell’Associazione – i Benemeriti della Repubblica intendono far conoscere, soprattutto al mondo della scuola, le idealità storiche ed etiche che formano i pilastri della nostra democrazia: la libertà personale, l’uguaglianza davanti alla legge, la pari dignità sociale, il pluralismo, lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica, la sicurezza e via dicendo.




Bracciano, assemblea pubblica dopo il taglio degli alberi

BRACCIANO (RM) – “Partecipazione dei cittadini sul taglio degli alberi a Bracciano”. Sabato 12 ottobre alle ore 17 in Aula consiliare del Comune di Bracciano è promosso un incontro pubblico. A darne notizia è GASP – Associazione Antifascista di Promozione Sociale

https://www.facebook.com/GASPantifascista/photos/a.2309427856007316/2448063955477038/?type=3&eid=ARCJMAOd84kvxb_wAmh_vQ1GNm90zVA944jfXJ2atbEKo2zbpiXiVn0wENZb9iOq4TbPrVs-bhYwlOcT&xts%5B0%5D=68.ARCcCSVDccAGNxMvegw8ytZ3GHMDEWl6fZ16gAM61bnEHcZsYXJat6TyfJXbCQg_To_1f4PBjIqCuaT3Uc-4D-e47lvJWNFVzvsyMY3_QXvCMTdgKhI-buNqaELkiC7Pwnxg_e5T4ALg8IH5x-4hLWJF2Ui9ZsOOQTtmNWafuu7WBQIWnfaZWBUmmSryXa8FlugcosD5vWJXKBBT8UHGVFAD2eyL-Ddi0U18ao5C-9wCfhIoqH-rngJKW9yn4wwyMDlZsKZfQLOQSh73eS0Wj0GV8fR71qWkCN-A4ttm70F-UymDucdhXPu_lPA4Y99BBwuigpIk0uO0rE7UDti_QNY3c2CH&tn=EHH-R

Dopo l’esposto e la richiesta di accesso civico presentati lo scorso 18 settembre dal Gruppo d’Intervento Giuridico onlus – Lazio in merito al taglio alberature in via Odescalchi a Bracciano, il Capo Gabinetto del Ministero per i Beni Culturali, prof. Lorenzo Casini, aveva invitato, con nota Prot. 0025505-24/09/2019 la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana, provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale a garantire l’accesso alla documentazione in suo possesso.

A seguito della nota, la Soprintendenza ha invitato il Gruppo di Intervento Giuridico alla presa visione e acquisizione dei documenti per il giorno 27 settembre 2019 presso gli Uffici di via Cavalletti 2, Roma.

Dall’esame del fascicolo queste alcune delle informazioni ottenute

“A seguito del nostro esposto – dichiarano dal Gruppo d’Intervento Giuridico onlus – Lazio – la Soprintendenza si è rivolta (20 settembre 2019) al Sindaco di Bracciano chiedendo di fornire con urgenza informazioni sugli interventi di abbattimento alberi in via Odescalchi. Con tale lettera la Soprintendenza chiede al Sindaco di “relazionare nel merito delle azioni intraprese e della normativa di riferimento applicata”, chiarendo che non risultava pervenuta dal Comune di Bracciano nessuna comunicazione o attivazione di procedimento. Da ciò – proseguono – si desume che il Comune di Bracciano ha compiuto un intervento programmato di taglio alberi senza munirsi dell’autorizzazione paesaggistica richiesta dal D.P.R. n. 31/2017 (Allegato A, punto A 14) per aree sottoposte a vincolo paesaggistico quali il Lungolago e via Odescalchi. La Soprintendenza, fra l’altro, ha chiesto al Sindaco se sia stata valutata la possibilità di misure alternative al taglio (presidi strutturali di supporto), quindi invitandolo a considerare l’adozione di interventi in sostituzione dei previsti abbattimenti.

Il Comune di Bracciano ha risposto con nota prot. 34036 del 25 settembre 2019, ricordando una Determinazione dell’Area Manutenzioni del 14 maggio 2019 che ha incaricato un dottore forestale di effettuare indagini con monitaoraggio del patrimonio arboreo della città. Tutti gli alberi risultano esser stati identificati e numerati a fini di schedatura per l’analisi di rischio. Presso la Soprintendenza sono visionabili, alla data del 27 settembre, 132 schede riguardanti 20 alberi del Parco di via del lago (abbattimento valutato per gli alberi n. 7 e 17), 20 alberi nel Parco di via Cavour (abbattimento valutato per gli alberi n. 27, 28, 29, 39), 34 alberi in via Odescalchi (abbattimento valutato per gli alberi n. 53, 61, 64, 67, 73), 5 alberi in viale Regina d’Italia (destinato all’abbattimento il n. 75), 36 alberi in via Principe di Napoli (destinati ad abbattimento i n. 83, 86, 90, 91, 94, 97, 98, 102, 109, 114 e 115, alcuni con prescrizioni aggiuntive), 1 albero nel parcheggio via U. Bombieri, 3 in via S. Lucia (abbattimento per il n. 118) e 13 alberi in via Claudia (abbattimento per i n. 120, 122 e 132). Il Comune non ha sinora comunicato alla Soprintendenza le schede degli alberi del Lungolago, per cui risulta presentato un esposto da un soggetto privato a seguito degli interventi avvenuti già prima di quelli in via Odescalchi.
Allegata alla nota del Comune di Bracciano è l’Ordinanza del Sindaco n. 128 del 2 agosto 2019, che pone il termine di 30 giorni per l’abbattimento degli alberi presenti sul territorio di Bracciano come individuati nella relazione tecnica del dottore forestale depositata agli atti d’ufficio.
L’Ordinanza n. 128 stabilisce che all’abbattimento “dovrà seguire la conseguente idonea piantumazione da effettuarsi nei periodi consoni all’attecchimento ed alla vegetazione previa progettazione che dovrà ottenere l’autorizzazione paesaggistica”. Dunque, il Sindaco di Bracciano ha ritenuto che solo la progettazione di una nuova piantumazione sia soggetta al procedimento di autorizzazione paesaggistica.

Ciò contrasta palesemente con la strada che sarebbe stata più ragionevole (se non più legittima!) proprio alla luce della presa di posizione della Soprintendenza. Se, infatti, proprio quest’ultima chiede al Sindaco di Bracciano di considerare l’adozione di interventi sostitutivi all’abbattimento, ove possibile, non è forse vero che la via scelta dal Sindaco di procedere senza previa consultazione con la Soprintendenza, motivata (prot. 34065 inviato al Gruppo di Intervento Giuridico) con l’art. 54 TUEL, ha impedito una più approfondita ponderazione di tutti gli interessi in gioco, specialmente quelli tutelati dal vincolo paesaggistico? Ci sono leggi e buon senso da osservare. Nessun sindaco – concludono dal Gruppo d’Intervento Giuridico onlus – Lazio – può fare quello che vuole. Ora il coinvolgimento della Soprintendenza sia di beneficio per il patrimonio arboreo della città.”




Il premier Conte incontra i consorzi di bonifica delle acque irrigue: pronti 11 mila posti di lavoro nel Meridione

“Dobbiamo garantire le stesse chance di crescita al Sud del Paese e le infrastrutture irrigue sono e saranno, sempre più, un indispensabile asse strategico; basti pensare che un ettaro, raggiunto regolarmente dall’acqua, vale 14 volte di più. I Consorzi di bonifica stanno aprendo, in tutta Italia, cantieri per oltre 1 miliardo di euro per migliorare la gestione idraulica, incrementando la resilienza dei territori ai cambiamenti climatici.”

Riparte da Bologna, dove il Premier, Giuseppe Conte, ha visitato lo stand ANBI al Villaggio degli Agricoltori Coldiretti, la sfida dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), nelle parole del Presidente, Francesco Vincenzi.

In Italia, la superficie irrigata è pari a 3.300.000 ettari, dove nasce l’85% del made in Italy agroalimentare, che garantisce oltre tre milioni di posti di lavoro.

In piena sintonia con ANBI è Paolo De Castro, componente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo: “Gli interessi attorno alle disponibilità idriche sono in aumento soprattutto nella prospettiva della crescente pressione alimentare, ma l’agricoltura non è parte del problema, ma della soluzione. Il futuro dell’agroalimentare italiano dipende dalla disponibilità d’acqua La sua qualità e sostenibilità d’uso saranno centrali nella prossima Politica Agricola Comune.”

Anche Renzo Piraccini, Presidente di Macfrut , l’importante salone internazionale dell’ortofrutta organizzato da CesenaFiere, è sulla stessa lunghezza d’onda: “La crisi di alcune filiere ortofrutticole italiane è vicina al punto di non ritorno; per dare soluzione alla difficile congiuntura serve pragmatismo sul modello di quanto già fatto all’estero e la disponibilità idrica è centrale per ogni politica di rilancio.”

Gli obbiettivi di ANBI sono condivisi anche dai sindacati: Onofrio Rota, Segretario Generale FAI-CISL, rilancia la necessità di approvare la Legge contro il consumo del suolo, salvaguardando così i terreni agricoli; Gabriele De Gasperis, Segretario Generale FILBI-UIL, sottolinea la funzione di “sentinelle del territorio”, svolta dai Consorzi di bonifica ed irrigazione; Andrea Coinu, per il Dipartimento Agricoltura di FLAI-CGIL, evidenzia la capacità tecnologica presente nei Consorzi di bonifica.

“Grazie ad uno sforzo comune – conclude il Presidente di ANBI – abbiamo rimesso la gestione del territorio al centro delle politiche del Paese. Non solo stiamo aprendo nuovi cantieri, garantendo oltre 3.000 posti di lavoro ma, grazie alle professionalità presenti nei Consorzi di bonifica, abbiamo pronti oltre 4000 progetti per oltre 10 miliardi di euro, capaci di attivare circa 50.000 posti di lavoro; di questi 683 interessano le regioni meridionali, dove potrebbero garantire occupazione a circa 11.000 persone. La parola adesso è alla politica.”




Montecitorio all’ombra delle procure

Si parla di burocrazia, di macchina farraginosa dello Stato, di lentezza della giustizia e di una classe politica distratta dai propri privilegi e a tal punto scollata dal sentire del Paese. La gente per strada non parla d’altro. A cosa vale avere la “Costituzione più bella del mondo” se poi si lascia in mano a degli improvvisati che, c’è da scommettere, molti di loro non l’hanno mai letta tutta da cima in fondo?

Un groviglio di Stato, Regioni, Province e Comuni con annessi tanti conflitti d’interesse

Istituzioni zavorra ai piedi della cittadinanza, un intero apparato ormai genuflesso all’ombra delle procure. Il 27 agosto scorso, Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, intervistato da La7 sulla vicenda “Diciotti” aveva rilasciato la seguente dichiarazione: “Non si può processare una linea politica, alla fine Salvini sarà prosciolto dal tribunale dei ministri e diventa solo uno scontro propagandistico che non risolve il problema vero, né quello dell’immigrazione né quello della separazione dei poteri”, aggiungendo poi, “La vicenda pone con forza il problema della riforma della giustizia; non possiamo più perdere tempo.” La dichiarazione di Tajani racchiude in sintesi le anomalie che rallentano la giustizia, screditano l’autorevolezza di Montecitorio e rendono il paese ingovernabile.

“Le leggi vanno applicate e non interpretate”

Commentando a Ofcs report, la decisione del gip di Agrigento che aveva rilasciato il capitano della Sea Watch, Carola Rackete, il delegato Cocer Carabinieri, Antonio Tarallo, ha detto : “Quanto accaduto con la Sea Watch dimostra quanto sia difficile per le forze dell’ordine far rispettare le leggi dello Stato Italiano e quanto sia sempre più ampia la distanza tra chi opera e chi giudica. Le leggi vanno applicate e non interpretate, altrimenti il caos ci travolgerà e noi poveri uomini in uniforme saremo sempre più vittime della delinquenza”.

Oramai è una cosa risaputa, cioè la pessima qualità dei provvedimenti legislativi, mancano di chiarezza e il più delle volte sono di difficile applicazione e oserei dire interpretazione. Il legislatore così abdica ai suoi doveri a favore del potere giudiziale e smarrisce il comune sentire del popolo italiano.

Separazione di poteri

E’ il gatto che si morde la coda. Come si può parlare di separazione di poteri quando Montecitorio è invaso da ex pm ed ex giudici e peggio ancora giudici in aspettativa? Parla bene Tajani. Ci vuole una “vera” riforma della giustizia. Ci si domanda, però, a chi affidarla? Chiedere all’oste se il vino è buono non è MAI una buona idea e così non è altrettanto buono chiedere ai giudici se la riforma della giustizia sia buona. Per fortuna in Italia ci sono tanti professori del diritto, famosi costituzionalisti, stimatissimi giuristi, perché non si affida a loro?

Il presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone, a gennaio 2018, auspicava la creazione di una commissione per il disboscamento normativo per alleggerire quella superproduzione di leggi, spesso mal fatte e in contraddizione tra di loro, riducendo l’efficienza amministrativa e rendendosi, in parte, causa della corruzione.

Il sistema italiano si regge sul potere legislativo, che dovrebbe essere campo esclusivo del parlamento, il potere esecutivo, prerogativa del governo e il potere giudiziario, regno indiscusso della magistratura.

I poteri del sistema politico nascono per essere indipendenti l’uno dall’altro. In effetti, però, questa indipendenza ed autonomia l’hanno persa. Da quando, sia per leggi cattive, sia per la troppa discrezionalità concessa ai giudici, sia per gli interventi della Corte costituzionale e persino per le tante contestazioni da parte della magistratura ordinaria, Montecitorio soventemente si vede smontare quanto viene legiferato in nome del popolo italiano. Caso classico dell’inadempienza del Parlamento è il caso odierno che getta onta e vergogna su tutta la classe politica. Alla Corte Costituzionale viene chiesto di supplire a quanto non è stato capace di fare in sei anni Montecitorio. La Consulta decide sul fine vita al posto di un parlamento inetto e indeciso.

Viene naturale addebitare a quanto sopra la causa di questo sfilacciamento del sistema che sta rendendo la rappresentanza parlamentare sempre più somigliante a qualcosa di virtuale, vuota da qualsiasi valore. La gente è smarrita e male informata. Si abbevera alle reti tv per colmare la loro curiosità di sapere. L’informazione è monopolio del quarto potere, sistema che cresce e vegeta succhiando linfa dai tre poteri istituzionali.
Ogni telegiornale ha la sua bandiera, il suo colore, i suoi condimenti e quindi la stessa notizia viene “cucinata ” e guarnita con gli ingredienti che passa il maitre della testata.

Per un attimo e solo per un attimo si crede di avere capito tutto ma poi quando si spegne l’apparecchio, come succede a Montecitorio, sul paese torna il buio, l’ombra del dubbio, s’attorcigliano le idee e si smarriscono i pensieri.




Tumore: nuova analisi del sangue per scoprire 20 tipi di cancro

E’ una nuova analisi del sangue che promette di individuare la presenza di ben 20 tipi di cancro: e’ stata realizzata al Dana Faber Institute di Boston (Harvard) e nei primi test ha mostrato una accuratezza straordinaria. Nel 99.6% dei casi, i test sono riusciti ad individuare correttamente i pazienti che avevano un tumore e l’ organo da cui il cancro originava.
   I dati sono stati presentati al Conferenza della Societa’ Europea di Oncologia.
    L’ analisi e’ stata messa a punto dalla ‘Grail Inc’, azienda di biotecnologie che usa metodi innovativi per osservare le sequenze genetiche: nello specifico, il nuovo esame cerca di identificare la presenza di micro sostanze chimiche (metili) – coinvolte attraverso un processo chiamato metilazione nell’ attivazione o disattivazione di geni legati allo sviluppo dei tumori.
    Il metodo e’ stato sperimentato su 3.600 pazienti, alcuni malati di cancro, altri no. Il test ha ‘rilevato’ correttamene alcuni indicatori presenti nel sangue di chi era effettivamente malato. Ed ha identificato anche l’ organo di origine della neoplasia.
    La nuova analisi – spiegano gli scienziati in un comunicato del Dana Faber Institute – e’ diversa dalle cosiddette ‘biopsie liquide’ che cercano le mutazioni genetiche all’ interno del Dna delle cellule tumorali.
    Il test della Grail individua andamenti anormali nei processi di metilazione – spiega ancora il comunicato – che in molti casi risultano essere i piu’ indicativi della presenza di tumori.
    Tra i tipi di cancro correttamente identificati dal nuovo test figurano i tumori del seno, delle ovaie, del colon, del pancreas, della testa e collo, dell’esofago, della cistifellea. Anche casi di mieloma multiplo e leucemia




MoVimento Cinque Stelle: 216 attivisti del Lazio “firmano” il sostegno

Martedì 24 settembre, ospiti del VII Municipio, si sono liberamente riuniti attivisti, portavoce eletti e sindaci del M5S dei vari territori del Lazio. A
seguito dell’incontro, in 216 hanno sottoscritto una nota congiunta.
“Nello spirito di confronto e condivisione che ha originato il Movimento si è vivacemente discusso delle recenti evoluzioni politiche regionali. A seguito dell’incontro, anche stimolati da tanti titoli giornalistici che danno
prossimo un accordo tra il PD ed il M5S in Regione Lazio, i partecipanti hanno manifestato la volontà di sostenere la posizione da sempre espressa dal gruppo regionale e confermata dalla sua Capogruppo agli attivisti e ai portavoce, di mantenere le promesse elettorali, restando controllori della Giunta Zingaretti, senza intenzione di divenirne spalla. La scelta governativa, necessaria, non è paragonabile alla situazione politica regionale, dove il percorso politico del Partito Democratico non può essere condiviso dal M5S Laziale che, da oltre 7 anni, contrappone una dura opposizione sul territorio e nelle sedi istituzionali. La linea politica del M5S è in netto contrasto con quella condotta fino ad oggi dalla
Giunta Zingaretti, e un eventuale accordo o compromesso politico
vanificherebbe il duro lavoro dei nostri portavoce nei Comuni e aggredirebbe la credibilità e i valori costituenti la spina dorsale del Movimento 5 stelle nella Regione Lazio.

L’assurdo scenario che si prospetterebbe con una possibile alleanza assumerebbe, piuttosto, il sapore di un esclusivo vantaggio elettorale
per il PD, che guarda con interesse strumentale al M5S, per riguadagnare il
terreno elettorale perso nei Comuni. Per tali motivi e con la stessa fermezza con la quale un anno fa chiedemmo che il nostro gruppo regionale entrasse in aula e votasse la sfiducia del Presidente della Regione Nicola Zingaretti, anche oggi esprimiamo il nostro assoluto dissenso a qualsiasi ipotesi di vicinanza, asse o accordo tra il Movimento 5 stelle ed il PD in Regione LAZIO. Riteniamo che il M5S possa continuare a lavorare sui temi, apportando con spirito propositivo e oggettiva valutazione il proprio contributo e sollevando parimenti una dura opposizione di fronte a scelte contrarie agli interessi dei cittadini.




Referendum: la Lega deposita il quesito sulla legge elettorale

Una delegazione, guidata dal vicepresidente del Senato Roberto Calderoli (Lega), sta depositando in Cassazione il quesito per proporre un referendum sulla legge elettorale. La richiesta prevede di abrogare la parte proporzionale del Rosatellum. A sostegno i consigli regionali di Veneto, Sardegna, Lombardia, Friuli, Piemonte, Abruzzo, Liguria e Basilicata.

Sul referendum abrogativo l’articolo 75 della Costituzione riserva l’iniziativa referendaria ai cittadini (e in questo caso occorrono le firme di 500.000 elettori) o alle Regioni (basta il sì di cinque Consigli regionali).

Questa mattina dunque il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli – che ha definito il referendum “Popolarellum”, visto che a “decidere sarà il popolo” – si è presentato in piazza Cavour a Roma. Con lui i rappresentanti dei consigli regionali che hanno dato il via libera alla consultazione voluta da Salvini. “Con una legge elettorale completamente maggioritaria si impediranno le nascite di governi come l’attuale che mettono insieme minoranze che vanno a fare una maggioranza di palazzo”, ha detto Calderoli all’arrivo al Palazzo di Giustizia. “Non temo rifiuti dalla Corte Costituzionale – ha aggiunto – otto Regioni, molto al di sopra delle cinque richieste, e soprattutto in rappresentanza di tutto il Nord, del Centro, del Sud e delle Isole del Paese, hanno deliberato la proposta di un referendum abrogativo della legge elettorale, in modo tale che nasca un sistema completamente maggioritario, ovvero l’elettore sceglie chi andrà a governare e chi perde andrà all’opposizione”

Aver depositato il quesito oggi consentirà molto probabilmente a Salvini di ottenere il referendum già nella prossima primavera, innescando una corsa contro il tempo con l’attuale maggioranza giallo-rossa, che dovrà approvare il taglio dei parlamentari abbinato a una riforma elettorale in senso proporzionale. Un’ipotesi, quest’ultima, che però Calderoli ha escluso: “Se il Parlamento intervenisse adesso, sarebbe “come uno che va a rubare il lecca lecca ai bambini, modificando la legge all’ultimo momento”. E ha concluso: “In passato la Corte, a fronte di atteggiamenti furfanteschi di modifiche della legge all’ultimo momento, ha dato comunque il via libera all’esecuzione del referendum”.




“Ci siamo rotti i polmoni”: i giovani di tutto il mondo scesi in piazza per dire no ai cambiamenti climatici

Non sappiamo se il problema del cambiamento climatico verrà affrontato con la dovuta diligenza ma una cosa ci è chiara: mai si erano visti scendere in piazza così tanti giovani per reclamare un loro sacrosanto diritto, quello di avere un pianeta nel quale poter vivere nei prossimi cento anni.

Sono 173 i presidi nelle strade italiane più le assemblee tematiche che si svolgeranno nelle aziende. Presenti il movimento Fridays for future, associazioni ma anche politici che hanno deciso, forse spinti dalla grande eco mediatica prodotta dalle manifestazioni, di imbracciare il tema ambientalistico.

Le richieste a livello nazionale passano dall’abolizione dei sussidi alle fonti fossili, alla dichiarazione di emergenza climatica da parte di Comuni ed Enti locali ma anche la decarbonizzazione dell’economia e la giustizia climatica per i popoli più esposti. Tali rivendicazioni vengono tradotte anche a livello locale: a Roma i comitati parleranno di trasporto pubblico e piste ciclabili, a Napoli di rifiuti e roghi mentre a Milano della riduzione del consumo del suolo.

Mentre il Planpincieux del Monte Bianco collassa e i dati Onu prospettano la riduzione al 20% dei ghiacciai in Europa per il 2100, critici come Vittorio Feltri bollano come “bufala” quella del climate change. Il direttore di Libero asserisce: “Qui più che il cuore manca il cervello, ho i conati di vomito. Ci rassegniamo a constatare che questa ragazzetta – Greta Thunberg ndr – ha un seguito popolare vastissimo. Preferisco ascoltare il Premio Nobel per la Fisica Rubbia sui cambiamenti climatici”. Tolto il fatto che la parabola della sedicenne svedese può essere anche messa sotto una diversa lente di ingrandimento, le va comunque riconosciuta la forza di aprire gli occhi a molti giovani. Sono infatti le nuove generazioni che si devono e evidentemente si stanno ponendo il problema di dove vivranno tra qualche decennio. L’anagrafe impedisce a Feltri di impegnarsi in un’elucubrazione che interessa il futuro dove molto probabilmente lui non sarà e se, nel contempo, decide di rifarsi ad un premio Nobel per la fisica invece che ad esperti di climatologia restituisce immediatamente la cifra del suo ragionamento privo di qualsiasi tipo di fondamento.

Bisogna intendere con una certa celerità che il mondo nel quale ci ritroviamo a vivere ha a disposizioni risorse sempre più limitate anche considerando l’aumento costante della popolazione mondiale. Pensare che il modello capitalistico dell’usa e getta sia ancora possibile è da incoscienti. Ritenere che solamente fonti fossili possano produrre energia è da ignoranti. Occorre uno sforzo a livello globale per indirizzare una nuova forma di sviluppo e fornire alla ricerca scientifica (l’unica in grado di salvarci) un indirizzo agli antipodi rispetto quello finora utilizzato.

Non bastano pannelli fotovoltaici, pale eoliche e lo sfruttamento del moto ondoso, è urgente trovare un sistema energetico che soddisfi il fabbisogno di città o addirittura continenti sempre più informatizzati ed energicamente dispendiosi.

Per esempio, Bill Gates ha finanziato una ricerca in tal senso ed è riuscito ad elaborare con un think tank di scienziati una innovativa centrale nucleare in grado di utilizzare l’uranio impoverito al posto di quello arricchito riducendo al minimo la possibilità di incidenti che sono, quasi nella totalità, ricollegabili ad una manchevolezza umana. Le emissioni di CO2 di questa centrale sono pari a zero. La guerra economica tra Cina e Usa ne ha reso, però, impossibile la costruzione in diversi siti. In questi giorni il ministro dell’ambiente Costa ha dichiarato: “Una grande proposta dell’Italia è stata quella di scorporare dal debito gli impegni green: spendiamo delle risorse, i fondi ci sono ma non vincoliamo al sistema finanziario attuale. La situazione richiede soluzioni emergenziali: l’Italia e la Germania hanno fatto questa proposta, mi auguro che l’Unione Europea e altri Paesi la facciano propria. Una risposta che possa andare incontro a questo grido di dolore dei giovani è quella di cambiare il paradigma”.

Il 25% delle malattie e delle morti nel mondo sono dovuto al cambiamento climatico

Muoiono ogni anno 7 milioni di persone per lo smog. Per poter parlare di sovranismo, populismo, destra, sinistra, relazioni internazionali, benessere, c’è necessità innanzitutto di un luogo dove vivere in salute. Questa necessità è diventata la sfida più rilevante del nostro tempo, una sfida che esige la risposta più urgente e meditata possibile.. Per questo tutte le critiche costruttive sono ben accette mentre posizioni come quelle di un Feltri qualsiasi vanno assolutamente evitate.




Omicidio Alpi – Hrovatin, i giornalisti: “Noi non archiviamo”

“Noi non archiviamo” il sit-in per chiedere di non archiviare l’indagine sull’omicidio della giornalista Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin avvenuto il 20 marzo del 1994 a Mogadiscio in Somalia, quello organizzato lo scorso venerdì 20 settembre sotto l’ingresso del Tribunale di piazzale Clodio a Roma dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana insieme all’Unione Sindacale Giornalisti Rai, al Comitato di redazione del Tg3, ad Articolo 21, a Libera e Libera Informazione, ad Amnesty International Italia, all’Ordine dei giornalisti del Lazio e dalla Rete NoBavaglio.
Le persone intervenute al raduno hanno chiesto con forza di continuare le indagini per individuare gli esecutori e i mandanti dell’omicidio di Ilaria a Miran e di accertare le responsabilità di chi ha depistato le indagini.

Il sit in è stato organizzato a seguito della seconda richiesta di archiviazione avanzata dal sostituto procuratore Elisabetta Ceniccola dopo che nel giugno del 2018 il Gip, accogliendo un’istanza dei legali della famiglia Alpi, aveva disposto ulteriori accertamenti dai quali, però, a detta del pm, non sono emersi elementi tali a proseguire le indagini. Ora si attende l’esito della decisione che prenderà il Gip di Roma che si è riservato di decidere in merito alla richiesta di archiviazione, avanzata dalla Procura. Una cosa è però certa: i giornalisti non archiviano.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 26/09/2019



Puglia, allarme batterio Xylella: nuovi ulivi contagiati

Il batterio della Xylella va diffondendosi in maniera non indifferente in diverse zone della Puglia. In seguito al monitoraggio avvenuto lo scorso mese di agosto, sono stati ritrovati ben 61 nuovi alberi d’ulivo infetti, nelle province di Taranto e Brindisi. Un risultato alquanto preoccupante, che testimonia come il batterio sia diventata una concreta minaccia per gli agricoltori.
“Da sempre sosteniamo che la Xylella non avrebbe atteso i tempi della politica, della burocrazia e della giustizia”. – sottolinea il vicepresidente della Cia Agricoltori Italiani di Puglia, Giannicola D’Amico– aggiungendo che “i nuovi focolai ritrovati a Montemesola e San Marzano, purtroppo, confermano come anche in provincia di Taranto vi sia un consolidamento delle infezioni.”
A riguardo si è espresso anche il Presidente della Commissione Regionale bilancio, Fabiano Amati: “Per evitare la diffusione del batterio, auspico che i sindaci dei comuni interessati, a cui sono stati notificati gli atti d’estirpazione, collaborino con la Regione Puglia, assistendo i proprietari delle piante infette nella più rapida e preferibile esecuzione volontaria dei provvedimenti”.
Il procedimento per abbattere la minaccia prevede l’estirpazione volontaria degli alberi infetti, previo compilazione di un modulo scaricabile da internet, per autorizzare l’estirpazione degli alberi; effettuazione dei trattamenti fitosanitari preventivi autorizzati; infine, distruzione in loco della parte frondosa dell’albero, separata dal tronco, mediante trinciatura o (se consentito) bruciatura.

Giampiero Laera




Salvini: “Presenteremo interrogazione su presunti conflitti d’interesse di Giuseppe Conte”

“Presenteremo la prossima settimana in Parlamento un’interrogazione sui presunti conflitti di interesse del professore Giuseppe Conte nel suo passato”. Ad annunciarlo su Facebook è il leader della Lega, Matteo Salvini che aggiunge di voler partire “dalle segnalazioni del Pd” che sono state “semplicemente lette e aggiornate”. “Vediamo – incalza – se dopo un anno di silenzio Conte si degnerà di rispondere agli italiani. Se qualcuno ha qualcosa da nascondere e chiede protezione in Europa ricordi che le bugie hanno le gambe corte…”.

Quindi attacca il governo sottolineando come i ministri stiano “litigando sulla riforma della Costituzione, su quella giustizia perchè la vedono in maniera opposta e sulle tasse”.

Ma nella sua diretta Facebook l’ex ministro dell’Interno commenta anche le manifestazioni sul clima: “Buon venerdì alle ragazze e ai ragazzi che sono scesi in piazza per un futuro migliore e un mondo più pulito: meritano rispetto sempre. Un po’ meno gli adulti che li sfruttano”. E lancia un appello ai giovani italiani: “Per difendere l’ambiente anche mangiare i prodotti della nostra terra, del nostro mare, è fondamentale: così si inquina di meno. Mangiare italiano e bere italiano fa bene alla salute e all’ambiente perché si inquina di meno, visto che non si trasportano le merci che vengono chissà da dove”.

Salvini critica poi la decisione dei magistrati di indagare Berlusconi: “Ho visto che Berlusconi è indagato perchè secondo qualcuno avrebbe tentato di uccidere Maurizio Costanzo…Ma basta…giudici che usano risorse pubbliche per indagini senza logica…Siamo seri, ma indaghiamo su stupratori, ‘ndranghetisti e camorristi!”.