Asl Roma 6: pioniera della psicoterapia a distanza

Il Comitato Etico “Lazio 2″* ha approvato il progetto della Asl Roma 6 sulla psicoterapia a distanza. Lo studio, realizzato dalla Asl Roma 6 in collaborazione con la start-up Transiti.net, Università degli Studi di Palermo e Università degli Studi di Torino, permette di sviluppare un modello di intervento maggiormente efficace, tempestivo e capillare nel contrasto ad ansia e depressione, tramite un metodo certificato di psicoterapia breve (Terapia dinamica interpersonale) erogato online tramite sistema D-Voip.

Dai dati Istat 2015-2017 la depressione risulta essere il disturbo mentale più diffuso: si stima che in Italia i soggetti che ne soffrono superino i 2,8 milioni (5,4% delle persone di 15 anni e più). E’ quindi fondamentale mettere a punto interventi efficienti e sostenibili.

La Asl Roma 6, in linea con la Regione Lazio, punta sulla telemedicina e sulla digitalizzazione della Sanità nell’ottica di un efficientamento dell’assistenza.

La ricerca si articola in due studi, uno rivolto a 180 soggetti di età compresa fra 16 e 35 anni, con sintomatologia ansioso-depressiva, afferenti ai servizi del TSMREE (Tutela salute mentale e riabilitazione in età evolutiva) e dei CSM (Centri di salute mentale) della Asl Roma 6 e uno rivolto a 42 donne, incinte o puerpere, con sintomatologia depressiva post-partum, afferenti ai Consultori aziendali.

Nello specifico il progetto di ricerca ha voluto dimostrare la maggior efficacia del protocollo Tdi (Terapia dinamica interpersonale) per ansia e depressione, rispetto ai trattamenti usualmente erogati nei servizi di salute mentale, nonché i vantaggi della telemedicina, con l’obiettivo di razionalizzare i costi e consentire l’accesso alle cure al maggior numero di pazienti possibile.




Trieste, uccisi due agenti in questura: la madre dell’assassino chiede perdono

E’ accusato di omicidio plurimo e tentato omicidio Alejandro Augusto Stephan Meran, l’uomo di 29 anni che ieri ha ucciso due agenti di polizia nella Questura di Trieste. Meran si è avvalso della facoltà di non rispondere agli inquirenti, i quali ritengono che sussista il pericolo di fuga e di reiterazione di reato e per questo ne hanno chiesto la custodia cautelare in carcere. Sequestrate le fondine delle due vittime, per verificarne l’integrità. Intanto si apprendono nuovi particolari della sparatoria: Meran, dopo aver sottratto la pistola all’agente Pierluigi Rotta, gli ha sparato due volte. Uditi gli spari, l’altro agente Matteo Demenego è uscito dall’ufficio ed è stato raggiunto da tre colpi. Intanto il fratello di Meran, Carlysle, si era barricato in un ufficio poi è fuggito, prima di essere bloccato. Oggi lutto cittadino a Trieste.

“Mi dispiace tanto, non so come chiedere perdono a queste famiglie” ha detto Betania, la madre di Meran. “Prego Dio che dia loro pace e che un giorno possano perdonare. Mi dispiace per quello che ha fatto mio figlio – ha aggiunto commossa – cosa si può dire ad un padre che perde un figlio o a un figlio che perde il padre? Non c’e’nulla che si possa dire per confortare un dolore così.

Alejandro Augusto Stephan Meran si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande degli inquirenti. Ieri in tarda serata il magistrato di turno e il Procuratore, dopo che il primo in Questura aveva sentito il fratello Carlysle, hanno raggiunto l’indagato all’ospedale Cattinara per interrogarlo. Quest’ultimo però si è avvalso della facoltà di non rispondere. I magistrati lo hanno dichiarato in stato di fermo.

Anche il capo dello Stato, Mattarella, ha ricordato i due agenti uccisi: “Questo applauso di affetto, riconoscenza e dolore – ha detto al termine del lungo applauso che i partecipanti alla cerimonia per i 180 anni della ferrovia Napoli-Portici hanno rivolto, in piedi, alla memoria dei due poliziotti – esprime il sentimento del Paese. La nostra vita procede e si sviluppa attraverso l’azione quotidiana di tante persone sconosciute, servitori dello Stato, della nostra comunità, come i due agenti assassinati a Trieste”.





Tortellini, gretini e ius soli: ma a noi chi ci pensa?

Negli ultimi giorni leggo sulla stampa e ascolto nei telegiornali larghi spazi e dibattiti su argomenti disparati che vanno dal tortellino al pollo allo Ius Soli o Ius Culturae, dai crocefissi nella aule ai gretini.

Sono sicuramente degli argomenti significativi ma lontani anni luce dai problemi delle famiglie, dei lavoratori, degli studenti e di chi ogni giorno deve affrontare semplicemente la quotidianità con tutte le sue enormi difficoltà.

Quando il 30 settembre ho dovuto pagare le tasse e l’INARCASSA mi sono chiesto se il tortellino di pollo rappresenta o meno la tradizione italiana.

Quando guardo l’estratto conto e vedo che ho una enormità di crediti da recuperare rimango distratto dalle espressioni di Greta e non penso più alle spese che devo sostenere per mantenere in attività la mia piccola azienda.

Quando guardo l’elenco dei crediti da recuperare mi chiedo se i clienti pagherebbero più in fretta e più felici in contanti o tramite bonifico o tramite un pos.

Mi riferisco ai problemi dei liberi professionisti, categoria poco interessante per gli schemi politici, perché poco controllabili elettoralmente, ma indubbiamente rappresentanti di una bella fetta percentuale del PIL.

Seguo con interesse questo settore sia perché è la mia fonte di vita e di reddito sia come coordinatore regionale delle professioni tecniche di FDI sempre nella speranza che qualcosa di buono per questo settore possa accadere.

Invece è sempre peggio e con questo governo fucsia lo è ogni giorno di più. Si è parlato molto di equo compenso nei mesi scorsi, ma quello di cui abbiamo bisogno è di un “compenso certo”.

Oggi se un povero professionista deve richiedere un pagamento deve aspettare mesi. E se costretto a rivolgersi alla giustizia per veder garantito il suo giusto compenso vedrà riconosciuti i suoi diritti dopo mesi e mesi se non dopo anni.

Parliamo di giustizia? Chi ha idea di quanto venga retribuito un consulente tecnico d’ufficio? 4 euro l’ora…. qualsiasi commento sarebbe superfluo.

Potrei scrivere pagine e pagine, elencare tutte le difficoltà di un mondo nascosto e vessato che comprende professioni di tutti i tipi, dagli ingegneri ai medici, agli architetti, ai geologi, ai veterinari, ai farmacisti, ai geometri, agli archeologi, agli psicologi, ai commercialisti, ai consulenti del lavoro e via via sino a quelle professioni non inserite in albi professionali e spesso dimenticate.

Per oggi mi fermo qui, ma è solo l’inizio.

Roberto Cuccioletta




Anguillara, “Nerona”: occupate le tombe private dei cittadini. E’ così che si risolve l’emergenza

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – A volte trattare argomenti scabrosi non è facile. Spesso l’uso di una figura retorica riesce più efficace di un intero discorso. Riprendiamo quindi uno dei temi scottanti per Anguillara Sabazia, cioè l’enigmatico abbandono dei lavori di ampliamento del cimitero comunale e “l’ambigua emergenza” dei loculi dichiarata dall’amministrazione guidata dalla sindaca Sabrina Anselmo.

Il parallelo storico: Nerone

Era la notte tra il 18 e il 19 luglio del 64 d.C quando scoppiò il grande incendio di Roma che colpì la zona del Circo Massimo infuriando per nove giorni. Tacito, nei suoi Annali, al XV,38.7 racconta che allora si diffuse una voce secondo la quale l’imperatore Nerone si mise a cantare della caduta di Troia, davanti all’infuriare dell’incendio visibile dal suo palazzo. Nerone, sempre secondo gli storici, è considerato uno dei più crudeli tiranni della storia, sanguinario ai limiti della follia, ossessionato dalla paura di essere ucciso dai suoi nemici, amante dei festeggiamenti sfrenati e delle belle donne, accusato di essere stato lui ad incendiare l’Urbe. Raccontano altresì gli storici che :”Questo incendio suscitò maggiore indignazione perché Nerone si proponesse di acquistare gloria edificando una nuova città e chiamandola con il suo nome.” In breve l’immagine che ci viene trasmessa è quella di un Nerone che davanti all’emergenza “incendio dell’Urbe” non trova altro da fare che cantare della caduta di Troia.

La sindaca di Anguillara Sabazia

In nessun modo si intende paragonare la Anselmo a Nerone. Fra i due ne corre, anche perché, a parere di chi scrive, la signora non ha la statura dell’imperatrice, è una comune mortale e al di fuori del suo cerchio a palazzo Orsini, rimane sconosciuta ai più. Invece Nerone, anche per la sua pessima fama, è passato alla storia. La Anselmo non corre certo questo rischio. Un confronto tra i due si può fare immaginando Nerone che canta di fronte all’incendio di Roma e la Anselmo di fronte all’emergenza “tombe”, ad Anguillara Sabazia, che si acutizza ogni giorno di più mentre la signora non reagisce ritirandosi in solitudine al 4° piano di palazzo Orsini.

Una sindaca che sembra pensare che la gente ad Anguillara Sabazia stia smettendo di morire

Lei dice che i loculi a disposizione sono esauriti e ciò nonostante non si attiva per risolvere il problema. A questo punto, in stile neroniano, va sul profilo facebook Istituzionale e “cantando le lodi amministrative” si auto assolve, auto promuove e fa, come nel caso del grande flop dei container scolastici, un capolavoro dicendo: ”L’amministrazione, che ha lavorato a fianco della ditta anche di notte insieme ai tecnici comunali che ringraziamo per la grande disponibilità, per far aprire la scuola ieri 23 settembre dopo averla costruita da zero nel tempo record di soli 21 giorni. Come detto le problematiche si potevano risolvere facilmente ed avremmo potuto evitare la perdita di un altro giorno di scuola per far piacere ai maestranti della politica che oggi inneggiano alla sicurezza ma che ieri erano totalmente assenti”.

Nerone si proponeva di acquistare gloria edificando una nuova città chiamandola con il suo nome

Non sarà forse che l’Anselmo si stia proponendo di acquistare gloria edificando una nuova “baraccopoli scolastica” chiamandola con il suo nome? Non ci si meraviglierebbe! Non si intende affrontare in questa sede quest’altra questione che sta affliggendo Anguillara Sabazia. Si cita il passaggio unicamente per rimarcare che in quest’occasione la signora dimostra uno strano impegno fuori del normale, dichiarandosi fiera d’aver costruito una scuola da zero nel tempo record di soli 21 giorni recriminando il fatto che si poteva evitare la perdita di un altro giorno di scuola. Che brava! Va benissimo! Dieci e lode per la recitazione!

Solamente c’è un ma. Questa eccessiva precisione non le si addice, non è da lei. Per rinfrescarle la memoria, si riporta alla sindaca, quanto postava il 10 agosto del 2017, sul suo profilo istituzionale facebook: “Annuncio che la Giunta con delibera n. 114 approvò il progetto di fattibilità tecnica ed economica per realizzare i lavori di ampliamento del cimitero cittadino e l’amministrazione aveva ritenuto urgente e improcrastinabile questo intervento di oggi con lo scopo di poter offrire un servizio cimiteriale più efficiente ai nostri cittadini.”

Preme sottolineare “Ritenuto urgente ed improcrastinabile” dichiarazione non di oggi ma di due anni fa e cioè del 10.08.2017. E poco tempo dopo: “Con la delibera n. 30 del 22-02-2018, preso atto che si rendeva necessario provvedere con estrema urgenza (ritorna l’emergenza) alla realizzazione di nuovi blocchi di loculi per far fronte alle tumulazioni di salme future; vista la deliberazione n. 114 del 4/8/2017 con la quale la Giunta comunale ha approvato il progetto per l’ampliamento del Cimitero comunale con annesso parcheggio bla bla bla….” (A questo punto non si può non prendere atto dell’inettitudine dilagante) “Ritenuto pertanto necessario ed urgente requisire temporaneamente i loculi già assegnati ma non ancora utilizzati”

Fu deciso che in via preliminare sarebbero stati requisiti, temporaneamente, un loculo a tutti gli utenti che ne avessero avuto in concessione più di uno; “dando atto che appena ultimata la costruzione dei nuovi loculi si procederà alle relative restituzioni dei loculi requisiti ai legittimi assegnatari”. Un finale, quest’ultimo, che lascia pensare ad una presa in giro, a una beffa nei confronti dei cittadini. Se i lavori dei nuovi loculi non iniziano mai, la loro costruzione non potrà essere mai ultimata.

Alla beffa anche il danno

Rimandando ulteriori considerazioni e promettendo di approfondire ulteriormente l’argomento in successive uscite, si cita infine dagli atti ufficiali dell’Amministrazione: “Preso atto, il progetto… (omissis) ..prevede la realizzazione su due piani di n.768 loculi… (omissis)… per un costo complessivo di euro 1.431.000,00….(omissis)….. SOMME A DISPOSIZIONE DELL’ AMMINISTRAZIONE.”

Quattro domande che esigono risposta, la cittadinanza merita rispetto

1) – Che fine hanno fatto le somme a disposizione dell’amministrazione per questo progetto?
2) – Anziché dare il via al progetto la Giunta ANSELMO procede con l’occupazione dei loculi dei privati
3) – Constatato che non è intenzione della Giunta Anselmo onorare la delibera n.30, perché non acquistare con quelle somme a disposizione, deliberate per la realizzazione di nuovi loculi? Loculi in vendita ce ne sono!
Se c’è chi compra, ci dovrebbe essere qualcuno che vende.

Per l’opposizione

4) – Come si spiega il silenzio tombale dell’opposizione?

Sono domande che meritano un chiarimento è ciò che cercheremo di fare nelle prossime uscite. Tutto il resto, citando Califano, è noia!




Bracciano, maneggi nel mirino: maxi multa a due attività

BRACCIANO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Bracciano hanno eseguito un servizio straordinario di controllo del territorio, predisposto dal Gruppo di Ostia.
Al termine dei controlli sono finite in manette 2 persone, mentre 7 sono state denunciate a piede libero ed altre 4 sono state segnalate all’Ufficio Territoriale del Governo per abituale assunzione di droga.
Nello specifico, i Carabinieri della Stazione di Castelnuovo di Porto hanno arrestato due cittadini italiani su cui pendeva un ordine di carcerazione, rispettivamente per i reati di ricettazione, porto abusivo di arma e violazione di sigilli.

Entrambi sono stati accompagnati presso il carcere di Rebibbia.
Con l’ausilio dei Carabinieri del NAS di Roma, delle ASL locali ed il supporto aereo del Nucleo Elicotteri Carabinieri, continua il serrato controllo ai maneggi/aziende agricole, presenti sul territorio.
In particolare, sono state elevate contravvenzioni per un ammontare totale di circa euro 8.000 a due maneggi, ove sono state riscontrate difformità sul registro di carico degli equidi e dei trattamenti farmacologici, nonché sui dati identificativi di 3 equidi, sprovvisti sia di microchip che di passaporto.
Inoltre, un autotrasportatore è stato fermato e multato poiché trasportava alcuni cavalli senza le prescritte autorizzazioni di viaggio.
Nel corso dei controlli stradali effettuati nei comuni prospicenti il lago di Bracciano, i Carabinieri hanno denunciato tre cittadini italiani, per detenzione ai fini di spaccio, in quanto trovati in possesso di varie dosi di differenti sostanze stupefacenti. Inoltre, due persone sono state deferite per porto di oggetti atti ad offendere, poiché in possesso di un coltello di 23 cm ed una sciabola artigianale, occultati nelle rispettive autovetture.
Infine 3 giovani sono stati denunciati per guida in stato di ebbrezza.
Sono 4 invece gli automobilisti trovati in possesso di hashish e cocaina. Oltre alle sanzioni per loro è scattata anche la sospensione della patente di guida.




Elisa De Filippi: “Autunno, è ora di rimettersi in forma dopo l’estate”

di Elisa De Filippi

L’autunno è ormai iniziato, una stagione straordinaria dove i meravigliosi colori, i paesaggi multicolore, i tramonti rosso fuoco e quel freschetto che ci invoglia a metter in campo i tanti buoni propositi se non fosse per… quella sensazione di stanchezza che ci fa “trascinare” le gambe, l’insonnia
notturna e quella fastidiosa sonnolenza diurna. Per non parlare di quegli attacchi di fame che ci spingono irrimediabilmente a spizzicare cibi non proprio salutari.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 4/10/2019

Ebbene, nulla di preoccupante, è la classica sindrome da “cambio di stagione” che colpisce e “contagia” proprio in autunno!

Partiamo dal presupposto che settembre è il mese immediatamente successivo ad Agosto dove il nostro organismo è stato soggetto ad orari sballati, ai pasti a volte troppo abbondanti o a volte troppo miseri, alle abitudini quotidiane completamente stravolte dalla frenesia estiva.
L’autunno invece ci riporta irrimediabilmente alla realtà: si ricomincia con il lavoro, si ritorna sui banchi di scuola, torna il traffico nelle città. È più che normale che il nostro organismo faccia fatica a riadattarsi alle vecchie
abitudini quotidiane, soprattutto dopo la parentesi estiva!

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La biologa nutrizionista Elisa De Filippi a Officina Stampa del 3/10/2019

Eppure, questa stanchezza, questo senso di spossatezza, l’insonnia notturna e la sonnolenza diurna, non sono solo dovute al “ritorno alla frenetica vita quotidiana”. C’è di più!
Avete notato ad esempio che da alcuni giorni diventa buio sempre prima? Che le giornate sono più corte? Ebbene, le ore di luce e di buio hanno un’influenza strategica sul nostro organismo, in particolare sulla secrezione di melatonina, l’ormone del sonno che in questa stagione vede aumenta nel nostro organismo con la conseguenza che abbiamo più sonno e un maggior bisogno di riposare.

Un meccanismo fisiologico che sta alla base di questa stanchezza che ci portiamo dietro durante il passaggio dall’estate all’autunno e che è causa di questi fenomeni che ci provocano anche una maggiore attrazione nei confronti dei carboidrati.

Il suggerimento è dunque quello di non farsi mai mancare la frutta sulle vostre tavole, in particolare agrumi, kiwi, ananas, banane, prugne.
Stessa cosa per le verdure, soprattutto quelle di colore verde, in particolare indivia, spinaci, bieta e lattuga.

Aggiungete una manciata di semi nei vostri piatti: utilizzate i semi di zucca come snack e/o fuoripasto e semi di sesamo!

Sostituite la pasta normale con i cereali integrali: via libera a riso integrale, farro, orzo e avena! Vi sazieranno ugualmente senza far salire eccessivamente l’indice glicemico del vostro pasto. È utile anche sostituire il pane bianco con quello di segale o di farro o integrale;

Non dimenticatevi della frutta secca, in particolare noci e mandorle: utilissimi come snack e spezza fame da consumare nell’arco della giornata!

Infine il buon vecchio metodo di camminare resta sempre valido per ritrovare una forma salutare.




Rocca di Papa, gestione illecita rifiuti speciali: 5 denunce e sequestri

Sequestrati il 01 ottobre 2019, dai carabinieri forestale
• un’area nel comune di albano laziale di circa 3.200 m2 ove erano accumulati e Abbandonati, sul suolo e nel sottosuolo rifiuti speciali costituiti da imballaggi per Ortofrutta – cassette in legno e plastica – rifiuti ingombranti in ferro e legno – Divani, materassi, frigoriferi, televisori, lavatrici ecc.. Due veicoli fuori uso quali un camper caravan ed un cassone per camion e due veicoli Marcianti utilizzati per il trasporto dei rifiuti abbandonati. Denunciate all’a. G. 5 persone di cui 3 italiani e 2 stranieri coinvolti a vario titolo Nelle operazioni di trasporto e gestione illecita dei rifiuti speciali;

L’attività, nata dal continuo e costante controllo del territorio da parte dei carabinieri Forestale, ha consentito di individuare l’attività illecita resa ancor più grave dalla Combustione dei rifiuti abbandonati sul suolo.
Dalle prime stime si calcola che siano stati accumulati circa 7.000 m cubi
di rifiuti.

Gli indagati avevano messo in piedi un vero e proprio sistema di gestione illecita di rifiuti i quali se non più utilizzabili venivano sepolti o combusti e se recuperabili venivano rivenduti Conseguendo così un doppio introito sia per lo smaltimento che per la rivendita degli Imballagli riutilizzabili
L’intervento ha consentito di interrompere l’attività illecita ed avviare tutte le procedure amministrative per la rimozione dei rifiuti dall’area.




Milano, carceri: aumentano i casi di tubercolosi, in calo i malati di hiv

Ecco la fotografia scattata dalla SIMSPe sulle malattie: nei luoghi di reclusione. Rallenta la diffusione del virus hiv e si riduce quella dell’epatite C un detenuto su due è malato di epatite C. Aumentano invece i malati di tubercolosi.

IL XX CONGRESSO SIMSPE A MILANO – Si apre oggi a Milano, sino a domani, presso l’Auditorium Testori del Palazzo Lombardia, il XX Congresso Nazionale SIMSPE, Agorà Penitenziaria 2019, intitolato “Il carcere è territorio”. Circa 200 i partecipanti, provenienti da tutta Italia. L’appuntamento, organizzato in collaborazione con Regione Lombardia e SIMIT – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, è presieduto dal Dott. Roberto Ranieri. L’appuntamento rappresenta il momento di confronto fra quanti, a vario titolo, si occupano di sanità e di salute all’interno degli Istituti Penitenziari e vuole fornire spunti per una riflessione approfondita del fare Salute in carcere. Gli argomenti trattati riguarderanno, tra l’altro, il rapporto tra medicina penitenziaria e medicina di comunità, il rapporto tra carcere e salute pubblica, la salute mentale, le popolazioni detenute che necessitano di trattamenti particolari, come donne e stranieri.

IL CARCERE E’ TERRITORIO TRA INFETTIVOLOGIA E PSICHIATRIA – “Il carcere è territorio” è il tema appositamente scelto per la prima sessione di apertura di questa Agorà – dichiarano Luciano Lucanìa, Presidente SIMSPe e Roberto Ranieri, Presidente del Congresso – Ed è questo il nostro messaggio. Noi ci siamo: nel mondo variegato del SSN, all’interno dell’offerta assistenziale dei Distretti, in un segmento nuovo, dove multiprofessionalità e multiculturalità – sotto il profilo sanitario – espresse dai presidi aziendali interni agli istituti penitenziari, tutti unità operative dell’azienda sanitaria con la loro struttura ed i rispettivi livelli di direzione, garantiscono un servizio alla persona ed alla istituzione”.

HIV IN CARCERE TRA GESTIONE E CONTROLLO – I dati relativi all’HIV sono oggi confortanti perché l’assunzione dei farmaci antiretrovirali nei soggetti consapevoli ha ridotto in maniera notevole la trasmissione del virus anche in presenza di comportamenti a rischio. Infatti, la prevalenza di detenuti HIV positivi è discesa dal 8,1% del 2003 al 1,9% attuale. Questo avviene in modo particolare tra i tossicodipendenti, che rappresentano oltre un terzo della popolazione detenuta, certificato dal 34% di presenti per reati correlati a consumo e spaccio. “Questi dati – spiega Sergio Babudieri, Direttore Scientifico SIMSPe – indicano chiaramente che, nonostante i comportamenti a rischio come lo scambio delle siringe ed i tatuaggi non siano diminuiti, la circolazione di HIV non avviene più perché assente dal sangue dei positivi in terapia antivirale. Questi farmaci non sono in grado di eradicare l’infezione ma solo di bloccarla. Di fatto con l’aderenza alle terapie viene impedita l’infezione di nuovi pazienti”.

EPATITE C RESTA PRIORITA’- L’Epatite C è tuttora l’infezione maggiormente presente nella popolazione detenuta in Italia. Molti istituti italiani si stanno attenendo sempre di più alle indicazioni ministeriali, per raggiungere l’obiettivo dell’assenza di nuove infezioni da HCV entro il 2030. A questo consegue che, oramai, non c’è più diversità nel trattamento tra pazienti dentro e fuori le carceri ed abbiamo dimostrato come le persone oggi in cura raggiungano la guarigione in oltre il 95% casi, in modo indifferente se trattati in detenzione ovvero in libertà. “Un altro dato che sta emergendo dai nostri studi – aggiunge Babudieri – è che tra tutti i detenuti HCV positivi, solo poco più del 50% sono realmente viremici e, quindi, da sottoporre a terapie, rispetto al 70-80% atteso. Per molti di questi già guariti è anche ipotizzabile che abbiano eradicato il virus in maniera spontanea”.

TUBERCOLOSI – Risulta poi dai dati ufficiali del Ministero della Giustizia che un terzo della popolazione sia straniera, e, con il collasso di sistemi sanitari esteri, con il movimento delle persone, si riscontrano nelle carceri tassi di tubercolosi latente molto più alti rispetto alla popolazione generale. Se in Italia tra la popolazione generale si stima un tasso di tubercolosi latenti, cioè di portatori non malati, pari al 1-2%, nelle strutture penitenziarie ne abbiamo rilevati il 25-30%, che aumentano ad oltre il 50% se consideriamo solo la popolazione straniera. “Anche se stiamo parlando non di malattia attiva ma solo di contatti con il patogeno – conclude Babudieri – un detenuto su due risulta essere tubercolino positivo e questo sottintende una maggiore circolazione del bacillo tubercolare in questo ambito. È, quindi, indispensabile effettuare controlli estesi in questa popolazione, perché il rischio che si possano sviluppare dei ceppi multiresistenti è molto alto, con conseguente aumento della letalità nei pazienti in cui la malattia si sviluppa in modo conclamato”.




Pistoia: benvenuto al Maggiore Vincenzo Bulla

PISTOIA – Si è insediato a Pistoia il nuovo Comandante del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri. Si tratta del Maggiore Vincenzo Bulla, il quale ha acquisito nel corso della carriera
un’ampia esperienza all’interno dell’organizzazione territoriale dell’Arma dei Carabinieri, maturata soprattutto in Sicilia. Infatti, proviene dalla Compagnia Carabinieri di Piazza Armerina (EN), che ha retto come Comandante negli ultimi quattro anni, svolgendo in modo particolare indagini in materia di associazione di tipo mafioso dedita ad estorsioni e al traffico di sostanze stupefacenti, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, inoltre ha Comandato la Compagnia Carabinieri di Cammarata (AG) svolgendo in modo particolare indagini in materia di prostituzione e stupefacenti, ancora ha Comandato la 2° Sezione del
Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Monreale, dove si è occupato di importanti e delicate indagini, dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, sulle storiche famiglie mafiose dell’area e, prima ancora, è stato Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sora (FR).
Il Maggiore Bulla, 46 anni, ha frequentato il 39° Corso Applicativo presso la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, il 5° Corso di Tecniche Investigative presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative di Velletri e l’8° Corso di aggiornamento sempre presso la Scuola Ufficiali; è laureato in Giurisprudenza con relativa abilitazione all’esercizio della professione di avvocato e, inoltre, ha conseguito la laurea magistrale in Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna.
L’Ufficiale, che ha sostituito nell’incarico il Ten. Col. Giansaverio Alfieri destinato a ricoprire il prestigioso incarico di Insegnante di Tecniche Investigative presso la Scuola Marescialli di Firenze, oltre al Comando del Nucleo Investigativo, per il momento reggerà in sede vacante anche quello di Comandante del Reparto Operativo.




San Raffaele, Ladaga (FI) su assoluzione Angelucci: “Inaccettabile quella giustizia che gioca con la pelle delle persone”

“In Italia la giustizia è lenta, ma arriva sempre. Sia in un caso che nell’altro”. Così Salvatore Ladaga, consigliere comunale veliterno di Forza Italia, e membro del CAL (Consiglio Autonomie Locali), commenta la sentenza di assoluzione con formula piena di Antonio Angelucci, deputato di Forza Italia.

“Conosco gli Angelucci da una vita: si tratta di gente per bene, che ha sempre fatto del lavoro e del fare impresa un obiettivo primario della propria vita. Ancora una volta il tempo è galantuomo e la giustizia, anche se tardi, arriva e ristabilisce le verità. Su certi filoni per la Procura di Velletri ormai sono sempre più le assoluzioni che non le conferme di condanna, ed è un aspetto che mi preoccupa, trattandosi del territorio dove vivo. Tuttavia chi ha subito un danno irreparabile è l’intera Città di Velletri, che all’improvviso si è trovata a perdere un contenitore di servizi alla persona di primaria importanza, oltre ad un volano non indifferente per l’economia del territorio. E’ chiaro che gli imprenditori, a differenza del pubblico, non possono perdere di vista il piano industriale e la rimuneratività del proprio apporto, ma da questo a farli passare tutti per presunti delinquenti ce ne passa”.

“Uno dei problemi più importanti che questo Governo dovrà affrontare è proprio la riforma della giustizia. Mi verrebbe molto facile parlare di Palamara, degli amici di Palamara e tutto quello che gira intorno a Palamara e i suoi amici, ma poichè sono uno che rappresenta le istituzioni e non vivo di tifo trovo giusto che le cose vengono interpretate in maniera obiettiva. Ci sono tanti magistrati che non meritano di essere immedesimati con quelli meno bravi e lo hanno dimostrato appieno. E’ inaccettabile quel tipo di giustizia che gioca con la pelle della gente e con l’economia dei territori. Facendo danni industriali, che a volte non basta una vita per rimettere a posto. Una giustizia che dimostra superficialità, che si limita ai copia incolla, in cui pochi guardano gli atti, e dove i collegi sono sempre di meno e gli organi monocratici sempre di più. Mi auguro che esempi come questo facciano diventare sempre più equi e meno faziosi e tifosi quelli che hanno il potere di distruggere persone, aziende e stati sociali. Perché quelli più fortunati riescono a sopravvivere e ad avere qualche minuto di gioia che non cancella però l’amarezza che hanno provato di fronte ad una sentenza ingiusta. Molti, invece, muoiono prima, anche per colpa di questioni che alcuni hanno trattato con superficialità. E penso alla signora Silvana, che purtroppo non c’è più e che dal mondo dei giusti spero possa gioire con noi per questa grande notizia”. Così il consigliere comunale veliterno di Forza Italia, Salvatore Ladaga, recentemente candidato alle Elezioni europee, a commento dell’assoluzione degli Angelucci.




Milano, le spose del futuro scelgono il matrimonio green

Presentato a Milano “Yes I Do”, il progetto che porta in Italia il trend del noleggio di abiti da sposa di lusso. Il servizio permetterà, inoltre, di trovare in un unico luogo tutti i professionisti necessari per una cerimonia da favola, dalla “bridal fashion renter” fino all’insegnante di wedding yoga. Un’idea innovativa che permetterà di ridurre lo stress, evitare perdite di tempo e rendere più sostenibili le nozze.

Organizzare tutti i dettagli di un matrimonio perfetto in poco tempo, senza correre da una parte all’altra della città, tenendo lontani attacchi d’ansia, fastidiose perdite di tempo e, soprattutto, strizzando un occhio alla sostenibilità. Un sogno? Non più, dal momento che a realizzarlo ci ha pensato DressYouCan, la startup milanese che ha portato in Italia il fenomeno del bridal fashion renting, un trend già in voga dall’altra parte dell’Oceano. Se fino ad ora con DressYouCan Bridal era possibile noleggiare favolosi abiti firmati dagli stilisti più prestigiosi, sia classici, bianchi e vaporosi sia fuori dagli schemi, divertenti e moderni, da oggi il progetto si amplia grazie all’innovativa idea di “Yes I do”. Sarà, infatti, possibile trovare in un unico spazio tutti i professionisti di cui hanno bisogno le future spose per organizzare un matrimonio unico in ogni dettaglio, lasciando da parte lo stress che spesso precede il grande giorno. Il progetto, presentato a Milano nella sede di DressYouCan Bridal, in corso di porta Ticinese, nasce dalla necessità di soddisfare un’esigenza che fino ad oggi non trovava espressione, quella trovare un abito da sposa di lusso a noleggio. Non solo, le future spose potranno anche concentrare l’intera organizzazione dell’evento in unico luogo, un bisogno avvertito soprattutto dalle donne che lavorano fino a tardi e vivono in una grande città. “Si sta diffondendo anche in Italia una nuova tendenza, quella del noleggio degli abiti da sposa – spiega Caterina Maestro, fondatrice di DressYouCan – a scegliere il fashion renting per il giorno del sì sono soprattutto donne che prestano particolare attenzione alle scelte consapevoli, che decidono di non acquistare un vestito che verrà indossato una sola volta nella vita. Grazie al nostro servizio, inoltre, le spose possono ricevere l’abito sul luogo della cerimonia, in tutta comodità, con un processo semplice e veloce. Con “Yes I do” vogliamo rendere ancor più facile la vita alle donne che stanno per fare il grande passo e offrire loro un’esperienza a 360 gradi”.

Le bride to be che si rivolgeranno al servizio “Yes I Do” troveranno negli spazi di DressYouCan, nel cuore di Milano e a due passi dalle Colonne di San Lorenzo, un wedding team pronto a soddisfare ogni loro esigenza e ad accontentare anche il più difficile desiderio. Le bridal fashion renter aiuteranno la futura sposa a trovare il vestito bianco perfetto, attingendo da una vasta gamma di modelli a noleggio, che include anche abiti da sposa curvy. Completano l’infallibile squadra, scelta con cura e precisione dalla startup milanese, professionisti del settore quali il wedding photographer “Ordine della Giarrettiera”, il flower designer “Dahlia design”, gli esperti di bomboniere e stationary “TheLight Factory”, le insegnanti di wedding yoga dell’ACADance Marry Me”, la make up artist Fabienne Rea e persino una location da sogno, la Masseria San Nicola Savelletri di Brindisi. Inoltre, per far vivere alla futura bride to be un’esperienza ancor più emozionale, potranno essere inseriti all’interno dell’appuntamento servizi personalizzati come, ad esempio, la consulenza d’immagine. Gli spazi di DressYouCan Bridal potranno poi diventare il luogo perfetto per un divertente addio al nubilato, realizzato ad hoc secondo esigenze e gusti. Ad allietare la presentazione del progetto “Yes I Do” ci ha pensato il DJ Lele di Mitri, mentre il catering dell’evento è stato curato da Smart Cooking della pasticceria “Le torte son desideri”.